Croce o Crocifisso ?

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(Teofilo)
00venerdì 9 ottobre 2009 18:42
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Da: Soprannome MSN7978Pergamena  (Messaggio originale)Inviato: 28/10/2003 16.52
Mi pare che la questione fra i cattolici ed evangelici converge a questo punto su questo aspetto: CROCE O CROCIFISSO?
Per un Evangelico il Crocifisso NON è simbolo del cristianesimo, la Croce vuota si....e questo perchè Cristo è risorto....
Ma pensavo ad un aspetto importante:
il vanto di cui parla Paolo è rivolto alla Croce vuota....o a Colui che sopra vi era stato Crocifisso???? Perchè se il vanto è rivolto ad una Croce SOLO (attenzione ho detto "solo) VUOTA...allora QUESTA E' IDOLATRIA....
Paolo non fa riferimento affatto al vanto di una Croce Vuota escludendo COLUI  che ha resto questo oggetto UN VANTO....
il Crocifisso E la Croce (vuota) SONO UN UNICO SIMBOLO DEL CRISTIANO.....perchè NON esisterebbe la Croce vuota se prima non fosse stato inchiodato Colui che per mezzo di questo supplizio...ci ha reso LIBERI.....
La Salvezza e la libertà di cui parla il Cristo PASSANO DALLA CROCE NON VUOTA MA PIENA....La Salvezza e la libertà evangelica passano attraverso la Passione e LA MORTE DEL CRISTO, contemplando la quale allora possiamo vantarci della Croce perchè vi è CONNESSA LA RISURREZIONE......senza la quale appunto vana sarebbe la nostra fede......
Come si fa a spiegare una Croce VUOTA se prima NON si spiega che lassù c'era il Figlio di Dio inchiodato per noi?
Si parla di tolleranza verso la Croce vuota e si parla con disprezzo del Crocifisso...cari evangelici questa si che è una forte contraddizione.....in sostanza volete la salvezza senza la croce, senza la sofferenza, senza farvi carico di alcun peso......senza contemplare il volto di Colui che deturpato dalla Passione ci ha resi la libertà di Figli di Dio.....
E per giustificare questo sproloquio si torna a confrontare la questione del Crocifisso con il "potere della Chiesa"......leggo niente meno che a rappresentare la Nazione Italiana debba essere (ed è) la Bandiera e NON UN CROCIFISSO........perfettamente d'accordo che non è un Crocifisso a rappresentare una Nazione...ma annientare un Crocifisso per sostituirlo ad una Bandiera, santo cielo qui resentiamo veramente la stoltezza....., diciamo semplicemente che NON si accetta il Crocifisso e basta...senza andare a cercare altri cavilli dal momento che non avreste nessuna giustificazione per dire che il Crocifisso è un oggetto antievangelico......
Un evangelico che dice "Senza Crocifisso si vive bene e meglio..." aggiungendo " senza la prepotenza dell'integralismo cattolico", allora della Croce NON ha capito proprio nulla.....la forza dei martiri cristiani era proprio in questo CROCIFISSO....perchè sapendo della sua passione DESIDERAVANO MORIRE COME LUI....SVEGLIATEVI EVANGELICI......nessun martire cristiano pensava di risorgere senza ESSER PASSATO PRIMA SULLA CROCE DIVENTANDO EGLI STESSO UN CROCIFISSO.....
credo che vi manchi un pò di cultura di quell'epoca ricca di santi e martiri......quando il Vangelo ancora NON circolava.....ed era solo per la massa una predicazione orale ed una predicazione fatta di TESTIMONIANZE.....
Infine si accusa che il Papa rivendichi le radici cristiane per l'Europa, MA NON LE RADICI EVANGELICHE.....
Francamente non so se si tratta di ignoranza....o di altro....preferisco pensare all'ignoranza, almeno non è punibile nella Misericordia di Dio
Ma come si fa a fare una distinzione così abnorme?
Ma perchè le radici cristiane di cui il Papa parla non sono quelle evangeliche?....a no....dimenticavo....il Papa non è un evangelico.....parliamo NOI di tolleranze dimenticandoci veramente quanto Dio debba tollerare la NOSTRA INTOLLERANZA.....
Veramente da pregare perchè il Signore perdoni questi evangelici.....non avrei dato alcuna risposta se non per il fatto che scrivono in rete e seminano così la zizzania e la confusione e la menzogna.....
Fraternamente Caterina


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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 28/10/2003 18.51
Interessante è questa nota .......
credo che possa tornare utile a taluni evangelici che accettano una Croce vuota e disprezzano il Crocifisso......

dalla parte del Crocefisso contro i crocefissi pubblici di stato


 "Ciascuno per sé e Dio per tutti".

Il Crocifisso viene di nuovo crocifisso . Ci sono stati vari progetti nella storia di abrogazione del cristianesimo. Oggi il progetto diventa più che mai astuto: si tenta di abrogare il cristianesimo usando il Crocifisso di Stato.


In questa discussione, si è ricordato che non serve essere liberalcattolici, basta essere semplicemente liberali per decidere come schierarsi nella polemica sul crocifisso nelle scuole: perchè il crocifisso è sì il simbolo di una fede, ma anche della civiltà giudaicocristiana che ha improntato di sé l’Occidente.

Ormai siamo alla paranoia delle impronte: il crocifisso sarebbe l’impronta dell’ Occidente, anzi "il simbolo della nazione", come il chador - dice Ferdinando Adornato –è un diritto delle donne afghane. Non si scopre ora l’ignoranza in cultura religiosa di certa "intellighentzia" laica: trascura che il Crocifisso è per i cristiani l’immagine della passione del Figlio Dio, comprensibile certamente  nell’ordine della fede, che pure comunque avvalora ogni essere umano, e neanche in quello di una cultura particolare prettamente cattolica per la quale la si vuol far passare aumentando una intolleranza dei non cattolici, dimentichi forse che il Crocifisso è anche per loro stessi ciò che essi predicano.

Il problema vero nasce perchè  per i musulmani Dio non può essere rappresentato, in alcun modo. E che anche per gli Ebrei vige l’interdetto mosaico: "Non nominare il nome di Dio invano", tuttal più una Stella Dividica non è in fondo un Crocifisso! I cristiani hanno sempre qualcosa da imparare dagli Altri, ma gli altri dai cristiani a quanto pare non debbono imparare nulla: meglio un crocifisso praticato che giocato ai dadi tra partiti politici e messo al muro, oppure tolto tanto per finire pure con il dire "abbiamo liberato Cristo"!

 La sua croce doveva essere scandalo e follia, diceva san Paolo, noi lo abbiamo ridotto a un tranquillante "culturale" e a un portafortuna per i calciatori che entrano in campo. Doveva essere un segno di salvezza per tutti, ora qualcuno tenta di renderlo segno di salvezza per alcuni, e di perdizione per gli altri, non c'è in fondo differenza fra i non cattolici che predicano l'Inferno per i non cristiani, almeno guardare il Crocifisso è stato per molti un segno di speranza.


Non nasce tardi il crocifisso nell’iconografia cristiana. I primi crocifissi sono del IV secolo. Per  secoli le comunità cristiane ne hanno fatto delle Icone, dei graffiti sui muri, o loro stessi, durante le persecuzioni diventano Crocifissi viventi segno per coloro che dovevano essere invogliati a disprezzare il cristianesimo. In ogni caso, li dipingevano con gli occhi aperti, come ancora viventi, e vicino alla tomba vuota, tanto era prevalente nella cultura il paradigma della resurrezione. La quale non a caso è tornata in forze ad emergere nella riflessione teologica con la riscoperta "moderna" dell’escatologia.
In qualunque tempo il Crocifisso ha significato questo: la potenza divina si è fatta inerme, rifiuta la spada non solo per la conquista ma anche per l’autodifesa e sceglie di morire su un patibolo infame. Un simbolo per la non violenza come fonte di storia.
L’offesa più grave che si possa fare al Non Violento Crocifisso è proprio di brandirlo come un emblema di parte, di usarlo come collante dell’etnocentrismo, di mistificarlo e bestemmiarlo come ingrediente dello "scontro di civiltà" per giustificare una guerra fra fazioni opposte
Sarebbe auspicabile che il crocifisso esistesse nei cuori prima che sui muri pubblici, nelle coscienze prima che negli apparati statali. Sono convinto che non sono i crocifissi esibiti a fare cristiana una società, ma i cristiani, se sono capaci di pace e di giustizia, di adorazione e di rivolta di fronte all’oppressione e al massacro dei più deboli.

I veri nemici del Crocifisso non sono coloro che ignorantemente ne hanno fatto un amuleto che calma l’ansia, ma coloro che lo predicano mandando all'inferno tutti coloro che non riescono a crederci. E intanto mettono tutto l’impegno possibile magari non rendendosene conto, nell’accelerare il processo di secolarizzazione in chiave neoliberista, abortista, anticoncezionale, e chi più ne ha più ne metta, facendo strame della verità e della giustizia, e segando il ramo dei valori cristiani sui quali si regge l’ordine democratico
Pretendono di togliere il Crocifisso dalle scuole,ma diseducano con mezzi potenti e su tutte le reti le nuove generazioni. Vorrebbero una Chiesa ridotta al foro interno e al culto, privarla della carità e dei poveri, cioè dei "segni dei chiodi" per i quali può fluire ad essa la luce del Cristo.
Questa vecchia Chiesa madre, grazie all’armatura che ci irrita talora e che consideriamo vetusta,ha preservato grazie alla carità il mistero della vita divina
.

Essa ha mantenuto contro tutte le eresie,e continua a mantenerla anche contro la gnosi anticristiana di oggi, la parola del Cristo che ha cambiato il destino dell’umanità." Questo è il mio corpo, offerto per tutti voi". E’ il corpo vivente di Colui che ha dato il proprio sangue perché il sangue dell’uomo non sia più versato, questo è il Crocifisso del cattolico, questo è il vanto dei cristiani, chi lo rigetta in modo sistematico e voluto dovrà fare i conti con Dio.
Il cristianesimo stessto,  la stessa Chiesa  ha imparato a proprie spese cosa ha significato per 1500 anni preferire i crocifissi "di stato" a questo altro tipo di icona. La società si è fatta profana e multireligiosa, nemmeno il Cardinale Ratzinger accetta che il cristianesimo torni ad essere una "religione della società" ,nella quale i crocifissi siano esibiti come emblemi di una nuova alleanza tra trono e altare, messi sui muri e abrogati dalla vita.
Forse chissà, sarà proprio che allantonandosi da quei muri pubblici e dalla loro ambiguità che il Crocifisso potrebbe invece tornare ad essere significativo per mobilitare le forze spirituali, nell’ora in cui il mondo agonizza,e ri-spiritualizzare l’uomo. Questa rimozione può apparire traumatica e "laicistica", ma forse chissà se è invece necessaria per purificare il senso del Dio crocifisso dalle immagini ereditate della religione utilitaria. Molto a ragione Jurgen Moltmann ha affermato che "cogliere Dio nel Crocifisso abbandonato esige una rivoluzione dell’idea di Dio". Ciò che era scandalo e follia per i contemporanei di Paolo resta tale anche per molti nostri contemporanei. E’ difficile abituarsi a questa figura di Dio inutile e impotente. Essa non funziona come utensile del dominio. E’ questo cui richiamava François Verillon quando avvertiva:" Noi cerchiamo Dio nella luna mentre lui sta lavandoci i piedi".
Per quanti riconoscono nel Crocifisso il Cristo di Dio descritto minuziosamente nei Vangeli quasi avessimo un indentikit della Crocifissione e continuano a credere in lui, quella croce significa che colui che ha subito la più profonda umiliazione da parte del potere politico diventa portatore della massima dignità e che la gloria di Dio non illumina più le corone dei potenti.


Da queste poche osservazioni diventa chiaro che una teologia politica della croce è qualcosa che non ha nulla da spartire con la teologia politica delle religioni di stato. Essa, il Crocifisso, si presenta anzi come l’avversaria irriducibile delle religioni politiche, diversamente, essa si traduce in una forza critica di liberazione dell’uomo dal giogo delle religioni politiche e dell’alienazione e dalle false democrazie libertiste.
Di qui il significato anti-idolatrico della teologia della Croce. Non sarebbe impropria, da questo punto di vista, una lettura teologica delle Beatitudini nelle quali il rovesciamento introdotto dal Cristo manifesta il divino nelle figure dei poveri, nei semplici, degli umili, ei deboli e dei sofferenti, dei pacifici e dei diseredati. Il divino si costituisce nel mondo come scarto e non più nelle tradizionali categorie della potenza trionfale. In un mondo senza compassione, la mitezza di Gesù di Nazareth non può essere presentata in modi schiaccianti e trionfanti: Gesù non schiaccia nessuno, anzi " è il Dio che si è fatto schiacciare per l’amore verso l’uomo" ci ha insegnato il Cardinale Carlo Maria Martini, ed è questo ciò che ispira l'uomo mentre guarda il Crocifisso.
Il Figlio di Dio Crocifisso è dunque un Dio dello scarto, un Re senza corone, un potente che trionfa con l'impotenza, un vincitore che trionfa con la passione e la morte. Il Totalmente Altro è per eccellenza il Non Potente, ma solamente il TUTTO MISERICORDIA.

Egli non si arruola nelle file dell’idolatria politica e non può funzionare come utensile del potere, né ordinare a Pietro di impugnare la spada del potere per difendere Lui (il Crocifisso) e una civiltà, come ancora tentano di fare i nostri ignari cristiani che aspirano a conquistare il mondo all’arma bianca e con una croce vuota . E ripensando alla Shoah che Emmanuel Lévinas ha scritto una pagina su cui giova soffermarsi nella triste ora presente: "L’idea di una verità che si manifesta nell’umiltà, l’idea di una verità perseguitata,è l’unica modalità possibile della trascendenza. Manifestarsi come umile, come alleato del vinto, del povero, del perseguitato significa proprio non rientrare nell’ordine. L’umiltà disturba totalmente. La persecuzione e l’umiliazione a cui essa espone sono modalità del vero".

Questo è il vero Crocifisso, non piagnucolino i cattolici se se lo vedranno togliere dalle aule, la verità è che fino a quando non è esploso il problema, forse non si erano nemmeno accorti che li su quelle pareti, c'era un Crocifisso ad attendere altrettanti sguardi di commozione e di conversione. Si destino invece le coscienze a rivalutare il Crocifisso nella propria vita perchè se le premesse di una certa politica laicista sono queste, i nostri figli altro che questo dovranno trovarsi ad affrontare, la questione del Crocifisso nelle aule è soltanto una piccola scintilla di una decristanizzazione denunciata da anni dallo stesso Pontefice, i  nemici del Crocifisso non sono solo musulmani, ma sono anche politicanti di sinistra anti-tutto e tuttologi che provano rimorsi ancestrali che non vogliono affrontare quando volgono lo sguardo in quelle piaghe dell'Amore Misericordioso e ne avvertono tutto il fastidio perchè un Crocifisso se ben guardato e letto dai Vangeli non può non denunciarti che tutte le miserie che hai in corpo sono li, inchiodate su quel legno; nemici sono anche fasce fondamentaliste cristiane di matrice protestante rigettate dalle Chiese Storiche che stanno facendo adepti a tutto spiano, che si nascondono dietro una croce delle volte vuota, perchè è semplicemente più comodo mettere da parte il Crocifisso, o meglio ancora che hanno abolito proprio il segno della Croce che gli Ortodossi ha un valore esorcizzante molto più che nella Chiesa Cattolica che purtroppo per anni ne ha sminuito il valore.

Lasciate pure che tolgano il Crocifisso, davvero pensano di non attirarsi la giustizia di Dio? Quando Gesù dice annunciando la fine dei tempi che una madre sarà beata se non avrà figli a causa dei dolori che dovrà affrontare, si guardino bene coloro che disprezzano la Madre Chiesa e il Crocifisso inteso come Colui che, Figlio di Dio, lì ci è finito perchè a Lui fossimo attirati, come è scritto nel Vangelo.

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Da: albertoInviato: 28/10/2003 21.19
Cari amici e cara Caterina, da come si sono spenti i riflettori sul Papa hanno acceso i riflettori contro il Crocifisso, credetemi sono stato tanto male se non è uno debbono per forza contro altro combattere la Chiesa, oggi sono stato molto triste. E' da ieri che sto male, ma vi confesso che sto male per queste notizie sul Crocifisso.
Tu hai provato bene a dire qualcosa di incoraggiante, ma che altro si potrebbe dire e poi, sarebbe da dire dell'atro?
Sono intristito ve lo dico con cuore aperto, guardanto qui avanti a me il Crocifisso penso al suo cuore aperto all'amore Divino e penso a tanto odio che gira fra i cristiani. Di proposito non ho scritto nulla e per questi giorni che si approssimano nelle feste dei Santi e dei Defunti, mi astengo da ogni scritto per pregare in silenzio. Non ho altro da offrire per unirmi ai tanti missionari quando partono con un Crocifisso nella cinta e la Bibbia e un cuore animato da Cristo Gesù per portare amore e aiuti concreti, rinunciando ad una loro vita per unirsi all'amore del Crocifisso.
Ti sono grato per questo forum, mi ha colpito il tema trattato da questi aspetti che sono difficile da spiegare quando poi vogliamo parlare di Gesù.
Dobbiamo fare in modo che questo povero Gesù pianti la sua tenda dentro di noi.
Ringrazio coloro che anche non essendo cattolici hanno dimostrato tristezza per questa notizia che offende non noi come persone, ma fa piangere molto Gesù, noi che siamo al confronto di Lui? E' Gesù che soffre più di noi per questi fatti, perchè da queste cose nasce solo odio e cattiveria.
Grazie a tutti voi che tentate di scrivere sempre incoraggiando e di dire anche la verità e di correggere le false notizie.
Si davvero, incontriamoci nella preghiera, forse sono appassito un pò come il mio giardino, forse riposerò come l'erba in inverno sotto le foglie secche per poter risorgere in primavera con Colui che solo dona gioia piena.
Sia lodato Gesù e Maria

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Da: Soprannome MSNSoloGesùSalvaInviato: 28/10/2003 22.17
Pace a tutti da Michele,
Si davvero, incontriamoci nella preghiera, forse sono appassito un pò come il mio giardino, forse riposerò come l'erba in inverno sotto le foglie secche per poter risorgere in primavera con Colui che solo dona gioia piena.
che il Signore ci benedica, solo Lui ci salva e ci sostiene e solo lui è la nostra gioia, sarò contento di pregare insieme a te

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Da: Soprannome MSNIreneo81Inviato: 28/10/2003 23.10
La Pace di Cristo!
Cara Caterina, mi rifersco al messaggio di apertura del forum: fai attenzione a non essere così netta nel tuo distinguo e attenta a ciò che definisci idolatria, perchè il concilio di Trento ha sabilito l'adorazione della Croce e non del crocifisso e a Gerusalemme, quando veniva esposto il legno della vera Croce tutti si prostravano, segno chiaro di adorazione... attenta a non fare la cartesiana dalle idee chiare e distinte, perchè il cristianesimo rifiuta una tale distinzione.
Ireneo

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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 29/10/2003 9.29
Caro Ireneo la questione dell'ADORAZIONE verso la Croce vuota (ad esempio il Venerdì Santo) e la VENERAZIONE verso il Crocifisso, la spiegammo in un altro Forum quando si parlò della Esaltazione della Croce......
Qui ho ripreso semplicemente delle aberrazioni lette altrove dove si fa un netto distinguo fra la Croce vuota e il Crocifisso......la prima viene ONORATA, la seconda DISPREZZATA......se hai letto bene un evangelico ha scritto SENZA IL CROCIFISSO SI VIVE BENE E MEGLIO.....
se per te qui non c'è da sottolineare l'eresia......che dirti?
Abbiamo forse DUE Croci con due pesi e due misure?
Io ti ringrazio per aver specificato, perchè più siamo a cnfrontarci e più s'impara......tuttavia speravo che scrivessi qualcosa anche tu riguardo alle accuse rivolte al Crocifisso.....ma chissà....forse domani avrai due minuti per spiegarmi meglio......
Fraternamente Caterina

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Da: francesco2Inviato: 29/10/2003 10.09
Pace a tutti.
Non ho capito il riferimento di Ireneo, siccome che il primo intervento chiamato in causa riporta una base che è la frase di san Paolo sul vanto della Croce, io vi ho letto l'intento di chiarire una cosa così delicata e difficile perchè il concetto della croce vuota ha un grande valore perchè se Gesù non fosse risorto, inutile sarebbe la nostra fede.
Ma è anche vero che se non ci fosse un Crocifisso non avremmo avuto la croce vuota.
In una recente catechesi abbiamo parlato di questo approfondimento, quando noi parliamo del Crocifisso sembra che intendiamo Gesù e non la croce come legno, ma tutto il suo insieme: il patobolo con tutta la passione e la morte di Gesù e la risurrezione che è passata dalla croce.
Ho avuto picere di leggere che i crocifissi venivano dipinti con gli occhi aperti, un particolare molto importante questo, perchè Gesù è vivo, ma che sia vivo e che sia risorto, non fa scadere il crocifisso.
Chiedo pertanto una cortesia ad Ireneo se può approfondire cosa intendeva dire, perchè poichè ti leggo con piacere, però così mi hai confuso un pò le idee.
Caro Alberto, ti sono vicino in questo momento di tristezza, sia giocondo il tuo cuore, perchè proprio questo simbolo della croce è per noi un vanto ed è un segno di una libertà molto più grande di coloro che vogliono legarla a questioni di politica. E' proprio grazie alla croce che chiunque finisce con il dire la sua. Perchè è Gesù che ci rende liberi.
Sia lodato Gesù Cristo

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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 29/10/2003 12.26
Il vero amore è un sentimento che sebbene provochi dolore e ci faccia soffrire ci rende felici. Ecco perché dobbiamo pregare Dio chiedendogli il coraggio di amare.

(Madre Teresa
di Calcutta)

Caro Alberto comprendo il tuo stato d'animo, ma coraggio......e soprattutto.....GIOIA.....

In attesa che Ireno mi dia un aiuto a chiarire altri aspetti, vorrei poterti dire due cose per una meditazione personale e che parte dalla mia esperienza personale.....

Il Crocifisso è un "oggetto" per molti scomodo, perchè ci fa interrogare, CI METTE IN DISCUSSIONE.....ci fa alzare dalle nostre comode poltrone della quotidianità.....e ancora più forte noi ci opporremo ad Esso , più infelice sarà la nostra esistenza, ecco perchè è meglio preoccuparsi più del Crocifisso che dovremmo portare dentro di noi e poi...guardare a quello appeso sul muro...... Immagino quei fratelli morti perchè incolpati dall'incendio di Roma, fra verità e leggenda, comunque morirono molti cristiani e molti vennero appesi ad una croce per "accontentarli" della loro fede che non volevano abiurare e non c'erano ancora i Crocifissi come oggetto di culto....loro stessi erano dei poveri Cristi appesi al patibolo della vergogna.....

Eppure è proprio questa la strada della libertà.....un paradosso, una contraddizione, un andare contro corrente in questo nostro secolo, ma dobbiamo incamminarci anche con SERENITA', nessuna costrizione, la FOLLIA DELLA CROCE è proprio in questo paradosso della felicità, ecco perchè Paolo parla di vanto e di stoltezza..... può un oggetto di tortura e di morte e di VERGOGNA essere un oggetto un significato di vanto?

Si chiama "Follia della Croce" perchè i santi ci hanno trasmesso il senso di libertà piena e di felicità che hanno goduto salendoci sopra, pur nella sofferenza....questa contraddizione mi affascina, mi cattura, mi fa veramente superare le lotte quotidiane e il contrasto è proprio che quando le supero, SONO FELICE.....

Questa felicità era ciò che più sconcertava i carnefici dei cristiani martiri.....che non capivano come potessero CANTARE e lodare Dio mentre sapevano dell'agonia che dovevano affrontare.....FOLLIA DELLA CROCE....FOLLIA DI UN AMORE SCONCERTANTE  che porta NON la firma di un uomo qualunque....ma la firma di Dio e non con inchiostro dorato, MA CON SANGUE.....

Amici è un dono poter percipire seppur solo in minima parte un sentimento del genere....ogni giorno prego i santi ai quali sono affezionata di concedermi di provare anche una sola goccia della loro "follia d'amore", ogni tanto sono accontentata e mi vengono come per incanto le parole di santa Teresina che voleva essere ora un apostolo, ora un guerrireo, un uomo per testimoniare la forza di questo amore INCONTENIBILE.....a volte mi sembra di poter capovolgere il mio mondo, non è un vago entusiasmo, ma una forza dirrompente che mi sfocia in lacrime di gioia.....poi tutto svanisce, ma non completamente....qualcosa rimane come un balsamo per la mia aridità quotidiana, si aggiunge e mi concede di muovere lenti passi in avanti, verso l'eredità promessa....

Noi NON dobbiamo difendere un Crocifisso, ma dobbiamo testimoniare IL CROCIFISSO....e dobbiamo farlo con gioia, con esultanza, con amore verso il prossimo. Certo che non è facile, ma dobbiamo provarci ogni giorno, ogni giorno, ogni istante della nostra vita.....

Grazie per le vostre meditazioni, fraternamente Caterina

(Teofilo)
00venerdì 9 ottobre 2009 18:43
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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 29/10/2003 23.13
In attesa che Ireneo mi aiuti a comprendere eventuali errori....vorrei proseguire su un altro aspetto sempre inerente alla Croce...IL SEGNO DELLA CROCE.......per il cui gesto i cattolici sono accusati di superstizione o altro......
In questo forum c'è un approfondimento che ci riporta alla questione della Trinità che è strettamente legata al Segno della Croce:

I. «Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo»

232 I cristiani vengono battezzati « nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo » (Mt 28,19). Prima rispondono: « Credo » alla triplice domanda con cui ad essi si chiede di confessare la loro fede nel Padre, nel Figlio e nello Spirito: « Fides omnium christianorum in Trinitate consistit – La fede di tutti i cristiani si fonda sulla Trinità ». 276

...........
Il gesto della Croce sostanzialmente non ha un giorno o un anno preciso in cui ha inizio, fonti storiche lo danno come un gesto SPONTANEO che si è da subito legato alla formula insegnata dal Cristo.
Ancora oggi in Oriente (Chiesa Ortodossa) più che in Occidente (Chiesa Cattolica) il Segno della Croce ha CONSERVATO un grande valore da esorcismo, mentre si è andato protestantizzando questo uso da noi......

Possiamo tranquillamente dire, senza uscire dal Vangelo che il "Segno della Croce" è nato dalla FORMULA DEL BATTESIMO.....insegnata dalle parole vive di Gesù, il gesto visibile è più semplicemente UN SIMBOLO che accompagna le solenni parole e tracciando il simbolo stesso della Croce sul proprio corpo....sono le parole di Gesù che renderanno sacro quel SEGNO, quel GESTO.....poichè in esso si mette in azione TUTTA la Trinità.....il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo che "vivifica", cioè rende attivo, vivo il gesto.....

In un sito contrario, ovviamente, alla Chiesa, ho letto che
<"la Dottrina del segno della croce" è stata inventata dalla chiesa di Roma AD 300.....>
Facciamoci la domanda: "QUANDO NASCE UNA DOTTRINA, O UN DOGMA?" Certi Evangelici pensano che una dottrina nasce nel momento in cui viene posta ufficialmente dalla Chiesa, ma questo è un errore......quando la Chiesa arriva ad imporre una dottrina o promulga un dogma significa che tale situazione era presente da tempo nell'ambiente della Chiesa e che la si è studiata per anni, seguendone tutto il percorso.....proprio per accettarsi sia dei FRUTTI, sia della verità biblica....la Trinità ad esempio NON è nata quando fu promulgata, ma in quel Concilio si decretò che la Trinità era quella realtà che DA SECOLI la Chiesa in fondo già credeva e predicava, idem per la Croce....innescata nel senso trinitario e nel mistero della formula verbale comandata dal Cristo e sigillata SULLA CROCE, segno visibile....non ha fatto altro che confermare una realtà promulgando una dottrina, cioè, una VERITA' DI FEDE già esistente.....Perciò il segno della Croce NON è nato nell'anno 300......, ma in quegli anni la Chiesa decretò che tale segno era una "verità di fede", avendo maturato appunto il grado di conoscenza sufficiente per dire da quel momento in poi che questa è una dottrina RIVELATA....dalla Bibbia ovviamente....
Gesù del resto dice ai suoi che NON tutto era stato rivelato, ma che lo Spirito Santo li avrebbe aiutati a comprendere, perchè per ora (quando lui era ancora vivo) NON AVREBBERO potuto sopportarne il peso.....
Ora, dell'importanza di questo GESTO ce ne da notizia S.Agostino. Anche qui vale la stessa regola, cioè quando Agostino scrive su un tema, il tema NON nasce in quel momento, la traccia sulla quale egli sviluppa il tema è argomento inerente ALLA CHIESA PRIMITIVA.....ai suoi usi e costumi, proprio per approfondire certe verità che alla sua epoca venivano contrastate da molti gruppi eretici...:
Egli pone il SEGNO DELLA CROCE con il paragone del "segno dell'Angelo" quando gli ebrei dovevano SEGNARE SULLE PORTE CON IL SANGUE DELL'AGNELLO.......Ora essendo quel sangue la profezia del Sangue di Cristo versato sulla Croce, anche il segno ne assume la stessa importanza...
Ma leggiamolo dagli scritti di Agostino:
Pasqua, fratelli, non è, come alcuni ritengono, una parola greca, ma ebraica; ma è sorprendente la coincidenza di significato nelle due lingue. Patire, in greco, si dice , per cui si è creduto che Pasqua volesse dire Passione, come se questa parola derivasse appunto da patire; mentre nella sua lingua, l'ebraico, Pasqua vuol dire "passaggio", per la ragione che il popolo di Dio celebrò la Pasqua per la prima volta allorché, fuggendo dall'Egitto, passò il Mar Rosso (cf. Es 14, 29).
Ora però quella figura profetica ha trovato il suo reale compimento, quando il Cristo come pecora viene immolato (cf. Is 3, 7), e noi, segnate le nostre porte col suo sangue, segnate cioè le nostre fronti col segno della croce, veniamo liberati dalla perdizione di questo mondo come lo furono gli Ebrei dalla schiavitù e dall'eccidio in Egitto (cf. Es 12, 23); e celebriamo un passaggio sommamente salutare, quando passiamo dal diavolo a Cristo, dall'instabilità di questo mondo al solidissimo suo regno. E per non passare con questo mondo transitorio, passiamo a Dio che permane in eterno. Innalzando lodi a Dio per questa grazia che ci è stata concessa, l'Apostolo dice: Egli ci ha strappati al potere delle tenebre e ci ha trasferiti nel regno del Figlio dell'amor suo (Col 1, 13). Sicché, interpretando la parola Pasqua, che, come si è detto, in latino si traduce "passaggio", il santo evangelista dice: Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era giunta la sua ora di passare da questo mondo al Padre. Ecco la Pasqua, ecco il passaggio! Passaggio da che, e a che cosa? Da questo mondo al Padre.

OMELIA 55 clicca qui per l'intero testo.

 


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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 29/10/2003 23.50

Ma che senso ha fare il Segno della Croce?

Partiamo da un altro aspetto.....cioè, esiste anche una preghiera che “si dice” senza parlare

Il Cristiano (sia cattolico che ortodosso) non prega solo con la bocca, ma anche con tutto il suo corpo perché il corpo è il tempio dove abita lo Spirito, infatti l’uomo è creatura di Dio in corpo ed anima e quindi anche il corpo viene da Dio e deve “abbracciare” Dio nella preghiera. Pregare "con il corpo" sin da piccoli, cioè abituare i bambini ai segni esteriori, è utile per portarsi nella vita in modo corretto sia nei costumi, sia nel ocdice della moralità del Vangelo..... a questo servono i "gesti esteriori" che Gesù stesso ci ha insegnato sia quando "si appartava per pregare DA SOLO", sia quando si recava al Tempio, cioè, in Chiesa, per comportarsi come tutti gli altri. Naturalmente Lui non faceva il Segno della Croce, perchè ancora non aveva insegnato la formula Tinitaria "Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo" e perchè ancora non era morto sulla Croce, dovevano essere i suoi Apostoli e chi dopo di loro a dover capire l'importanza dei segni e di insegnarli a noi.

Le preghiere che “si dicono” senza parlare si chiamano “Segni”. Due di questi segni sono l’inchino ed il segno della Croce.

“Inchinarsi” significa piegare la testa e la schiena in avanti  ( in altre occasioni ci si può inginocchiare, come per l'adorazione Eucaristica), ed è il segno del ringraziamento, del rispetto e della sottomissione a Dio. E' come quando ci si incontra fra amici e ci si da la mano in segno di gratitudine o di riconoscenza o per dire un grazie, ecco, poichè non abbiamo fisicamente davanti Gesù, questi segni ci invitano a ricordarci che Egli c'è sempre in mezzo a noi "in spirito e verità", specialmente quando preghiamo, o usiamo compiere gesti di profonda carità.

Il segno della Croce è una cosa bellissima perché simboleggia in modo essenziale la nostra Fede di credenti. E' come un incontro fra AMICI.....Nel momento in cui pronunciamo quelle parole nel mistero della Trinità, Gesù CI VIENE INCONTRO e nel Segno della Croce è come se ci stringessimo la mano, ma nel modo più sacro, più bello e più profondo che possiamo immaginare.

Ecco come si fa questo segno: con la mano destra: si mettono tre dita unite (pollice, indice e medio nella Chiesa Ortodossa, ma possiamo farlo anche noi). Queste tre dita unite rappresentano la TRI-UNITA’ di Dio. Le altre due dita della mano destra si uniscono contro il palmo. Queste due dita unite contro il palmo della mano significano che la Persona di Gesù Figlio di Dio è contemporaneamente vero Dio e anche vero Uomo, cioè ha due nature “insieme” (ecco perché si uniscono “insieme” queste due dita): la natura Divina e quella umana.

Con le dita della mano in questa posizione noi possiamo iniziare a fare il segno della Croce: esso è composto di 4 movimenti. Noi facciamo sempre questo segno

“nel Nome del Padre, del Figlio e del Santo Spirito”

quindi il primo movimento è offerto in onore del Padre e consiste nel portare la mano sulla fronte, perché il centro dei nostri pensieri e della nostra intelligenza è Dio che ci ha creati e ha creato tutto, e perchè si desidera che Egli sia al centro dei nostri pensieri.

Il secondo movimento consiste nel portare la mano sull’addome, cioè nel centro del nostro corpo dove è anche racchiuso il cuore, usato spesse volte nella catechesi di Gesù come centro del nostro scrigno che deve riempirsi di amore. Il centro del nostro corpo rappresenta tutto il nostro essere umano. Questo movimento quindi è offerto in onore del Figlio che si è incarnato, è divenuto umano per salvarci, cioè si è fatto come noi per farci ritornare a Lui, e quindi anche tutto il nostro corpo è degno di Dio (ecco perché mai e poi mai bisogna trattare male il nostro corpo!).

Il terzo e quarto movimento è offerto all’onore dello Spirito Santo. Lo Spirito Santo si muove nello spazio e nella storia, nel finito e nell’infinito, è presente ovunque e tutto riempie. Lo Spirito Santo “procede” da Dio Padre e dal Figlio e abbraccia l’uomo e tutto il mondo e noi testimoniamo questo portando la mano dalla spalla sinistra alla spalla destra (il contrario per gli Ortodossi). La spalla indica anche il Cristo che porta la sua Croce verso il Calvario, ci ricorda che egli si è caricato dei nostri peccati e che per seguirlo dobbiamo portare anche noi la nostra Croce, con l'aiuto e il sostegno dello Spirito Santo.

Con il segno della Croce noi testimoniamo la nostra Fede, una Fede che ci è donata per Amore e noi dobbiamo essere sempre riconoscenti e commossi di fronte a Dio per questo grande Dono e dobbiamo sempre ringraziarlo. Il segno del ringraziamento è l’inchino, ecco perché noi Cristiani (cattolici ed ortodossi), dopo aver fatto il segno della Croce, facciamo subito un inchino.

Fai sempre il segno della Croce prima di iniziare la tua preghiera e dopo averla finita. Il mondo di oggi specialmente ci ha abituati ai segni, ad una marca per distinguere la qualità di un prodotto, il Cristiano ha un MARCHIO INESTINGUIBILE, INDELEBILE E GRATUITO, è il Segno della Croce, attraverso la quale "Annunciamo la tua morte o Signore e proclamiamo la tua risurrezione, nell'attesa della tua venuta"

Fraternamente.....


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Da: Soprannome MSN°63CaterinaInviato: 31/10/2003 12.23
"Lo scorso anno, primo amministratore in Italia - ci scrive Gabriele Parravicini, Assessore alla Cultura del Comune di Albavilla (Como) - ho applicato le normative vigenti in materia di esposizione dei crocifissi nei locali pubblici".
     Nelle disposizioni emanate il 18 settembre 2002 l'Assessore, infatti, ribadiva - secondo il parere già espresso dal Consiglio di Stato nel 1988 - che "la Croce "non lede alcun diritto costituzionalmente garantito" perché è da considerarsi un valore universale indipendentemente dalle specifiche confessioni religiose". "Per ribadire il rispetto della Legge - rivela - ho avuto non poche difficoltà, tanto da dover comperare ed esporre personalmente le croci. Convinto che le leggi dello Stato condivisibili o meno vanno applicate e non discusse. L'iniziativa non passò inosservata, fu ripresa a livello nazionale proprio nel momento in cui sull'argomento infuriava la bufera. C'era molta confusione e strumentalizzazione, malgrado la Legge fosse chiara. Si era arrivati addirittura a discutere l'argomento in Sedi non idonee o a presentare nuove proposte di legge. Tutto questo quando bastava applicare quella ancora in vigore, non essendo mai stata abrogata e confermata anche dal Consiglio di Stato nel 1988. Al di là della legge e di quello che rappresenta per la nostra civiltà, la croce è un simbolo universale di carità e di tolleranza. Gesù Cristo è morto sulla croce per tutti, non solo per i cristiani".

(©L'Osservatore Romano - 31 Ottobre 2003)
Riflettevo su questo aspetto ripreso anche in un altra fonte che dice:
"Il significato del Crocifisso ha un valore ormai UNIVERSALE, dove per <Crocifisso > intendiamo appunto quell'uomo di nome Gesù Cristo. Del resto se la logica che deve prevalere scaturisce dal non volere il Crocifisso perchè "non ci si crede", tanto vale che cominciamo ad eliminare dalle nostre piazze tutte le statue di eroi che nel corso dei secoli hanno fatto grande il nome del nostro Paese. Un non credente infatto a questo punto potrebbe iniziare a far prevalere ogni fastidio che prova verso il busto di qualche poeta sparso qua e la per le strade cittadine e non solo, poniamo il caso (come sicuramente esiste) qualche Musulmano o ateo abita in una strada chiamata ad esempio S.Teresa del Bambin Gesù, o "Via della Croce", che facciamo, inizieremo a cancellare e riformulare la toponomastica per evitare che essi debbano farsi scrivere in "Via della Croce?"
Il Crocifisso è l' "eroe" di un popolo che si chiama "popolo cristiano" sparso su tutta la faccia della Terra, nessuno si sognerebbe di andare in India e far distruggere il monumento di Gandhi, oppure di eliminare la montagna con i volti dei presidenti Americani. Diciamo che è invece ridicolo e oltremodo preoccupante che ci si sia accaniti così contro un personaggio storico che ha cambiato la storiA DELL'UOMO".

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Da: Soprannome MSN°63CaterinaInviato: 31/10/2003 22.23
Prima..........    
...................
solo dopo..............
....................
La sacra immagine, l'Icona liturgica, rappresenta soprattutto Cristo. Essa non può rappresentare il Dio invisibile e incomprensibile; è stata l'Incarnazione del Figlio di Dio ad inaugurare una nuova 'economia' delle immagini: Un tempo Dio, non avendo né corpo, né figura, non poteva in alcun modo essere rappresentato da una immagine. Ma ora che si è fatto vedere nella carne e che ha vissuto con gli uomini, posso fare una immagine di ciò che ho visto di Dio. . . A viso scoperto, noi contempliamo la gloria del Signore [San Giovanni Damasceno, De sacris imaginibus orationes, 1, 16: PG 96, 1245A]. L'iconografia cristiana trascrive attraverso l'immagine il messaggio evangelico che la Sacra Scrittura trasmette attraverso la Parola. Immagine e Parola si illuminano a vicenda: In poche parole, noi intendiamo custodire gelosamente intatte tutte le tradizioni della Chiesa, sia scritte che orali. Una di queste riguarda la raffigurazione del modello mediante una immagine, in quanto si accordi con la lettera del messaggio evangelico, in quanto serva a confermare la vera e non fantomatica Incarnazione del Verbo di Dio e procuri a noi analogo vantaggio, perché le cose rinviano l'una all'altra in ciò che raffigurano come in ciò che senza ambiguità esse significano [Concilio di Nicea II: Conciliorum oecumenicorum decreta, 111].
Tutti i segni della celebrazione liturgica sono riferiti a Cristo: lo sono anche le sacre immagini della santa Madre di Dio e dei santi, poiché significano Cristo che in loro è glorificato. Esse manifestano « il gran numero di testimoni » (Eb 12,1) che continuano a partecipare alla salvezza del mondo e ai quali noi siamo uniti, soprattutto nella celebrazione sacramentale.
Fraternamente Caterina
(Teofilo)
00venerdì 9 ottobre 2009 18:44
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Da: Soprannome MSN°Gino¹Inviato: 02/11/2003 11.38
Accolto il ricorso dell'Avvocatura dello Stato: 
sospesa l'ordinanza di rimozione del Crocifisso ad Ofena

Trasformare la protesta in preghiera


All'assemblea pubblica gli scolari portano la Croce in processione

L'AQUILA, 31.
Il Presidente del Tribunale dell'Aquila, accogliendo un ricorso presentato dall'Avvocatura dello Stato, ha sospeso l'esecuzione dell'ordinanza emessa il 22 ottobre dal giudice Mario Montanaro, che aveva disposto la rimozione del Crocifisso dalle aule della scuola materna ed elementare di Ofena (L'Aquila).
Il provvedimento dispone anche la comparizione delle parti in causa - il ministero dell'Istruzione, l'Istituto scolastico di Navelli (dal quale dipende la scuola di Ofena) e il legale di Adel Smith - dinanzi al Tribunale, in camera di consiglio, il 19 novembre.
Nel ricorso l'Avvocatura dello Stato ha rilevato innanzitutto il "difetto di rappresentanza legale sui figli da parte del solo genitore Adel Smith" e la "carenza di giurisdizione nella materia del giudice" cui si è rivolto il presidente dell'Unione musulmani d'Italia. Ma più rilevante è il merito della questione richiamato dall'Avvocatura dello Stato:  "Il diritto vigente è nella piena conformità dell'esposizione del Crocifisso nelle aule" e - viene sottolineato nel ricorso - le norme che prevedono l'esposizione "si basano su un concetto nient'affatto confessionale e di fede".
Secondo l'Avvocatura, "il Crocifisso o, più esattamente, la Croce, a parte il significato per i credenti, rappresenta il simbolo della civiltà e della cultura cristiana nella sua radice storica, come valore universale, indipendentemente da specifica confessione religiosa".
L'Avvocatura contesta altresì "le ragioni di urgenza che hanno indotto il giudice a provvedere in via cautelare con effetto immediato, prima di rimettere la questione, indubbiamente delicata, alla valutazione di merito dell'organo collegiale".
Dunque, per ora il Crocifisso rimarrà esposto nelle aule della scuola elementare e materna di Ofena. L'istituto, comunque, resterà chiuso da oggi fino al 4 novembre compreso. Lo ha deciso ieri il sindaco, Anna Rita Coletti, per tutelare la tranquillità dei bambini.
Sempre ieri circa 300 persone hanno partecipato all'assemblea pubblica nella palestra della scuola. Il sindaco si è detto sicuro del "trionfo dell'ordine e della verità al termine di questa drammatica storia che ha sconvolto il nostro paese e le nostre coscienze. Desideriamo - ha concluso - di poter tornare al più presto a lavorare in pace".
Nel corso della riunione, alcuni rappresentanti delle "Forze libanesi" presenti in Italia hanno donato al sindaco Coletti una pianta di cedro, simbolo del loro Paese. "Preghiamo che l'Italia - hanno affermato - resti libera e accogliente e anche che la Croce resti lì dove è stata sempre, perché simbolo di pace, fratellanza e solidarietà".
Il momento più toccante si è avuto con l'ingresso nella palestra di alcuni alunni della scuola elementare, che hanno attraversato l'intero salone portando una grande Croce di legno. Un gesto significativo, che compensa solo parzialmente l'assenza di una analoga iniziativa ecclesiale. Da più parti, infatti, si fa impellente la richiesta di un momento di forte preghiera dei cittadini del paese ai piedi del più grande Crocifisso custodito nella chiesa. Anzi, in molti lettori, da Nord a Sud, c'è solo meraviglia per il fatto che ci sia protesta ma non ancora preghiera. Il silenzio nella vita di una comunità ecclesiale non sempre basta.

(©L'Osservatore Romano - 1 Novembre 2003)


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Da: Soprannome MSNSoloGesùSalvaInviato: 02/11/2003 20.00
Pace a tutti da Michele.
Ringrazio per l'aggiornamento di tale notizia che ci aiuta a comprendere che il cuore della gente è sensibile e quando un cuore è sensibile, allora è buono e se è buono, può diventare (se non lo è ancora) cristiano.
Mi ha colpito anche a me leggere che da tanta mobilitazione ancora non ci sono state preghiere, tanti giudizi tutti politicanti ma poche preghiere.
Preghiamo insieme, tutti i cristiani affinchè Gesù, nostro Signore, possa essere testimoniato con la nostra vita e le nostre croci umane dove c'è di Lui il riflesso.
Una croce può essere di scandalo solo per gli stolti o per coloro che hanno un cuore indurito è questo che ci dice l'apostolo nell'evangelo. Noi dobbiamo pregare e testimoniare questa croce senza tirarci indietro, in questo dobbiamo restare uniti tutti noi cristiani.
Che il Signore ci benedica ed illumini coloro che dovranno discutere e decidere il 19 novembre

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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 03/11/2003 20.00

Croce di tre metri nella piazza di Ofena


L'AQUILA, 3.
Non solo il piccolo Crocifisso della scuola di Ofena è rimasto al suo posto, con la sospensione dell'ordinanza di rimozione; ma da sabato 1° novembre sul piazzale antistante l'istituto troneggia una Croce alta tre metri, dono della Confraternita Madonna del Rosario di San Giorgio La Molara (Benevento).

Gli ideatori dell'iniziativa sono partiti all'alba in pullman per Ofena, preceduti da una lettera in cui comunicavano al sindaco l'intenzione di testimoniare "in modo concreto e tangibile il simbolo della Croce quale radice di civiltà cristiana".
Arrivati nella piazza, intitolata a Enrico Berlinguer, i componenti del gruppo si sono messi al lavoro:  alcuni hanno prelevato dal pullman i pezzi della Croce realizzati da un confratello fabbro e li hanno assemblati; altri hanno costruito un basamento di calcestruzzo, mattoni e granito nel quale è stata fissata la Croce.
Poco dopo mezzogiorno la Croce è stata scoperta davanti alla cittadinanza giunta sulla piazza con un corteo affiancato da due alunni della scuola che portavano un Crocifisso. Ora la Croce "rimarrà - ha detto il sindaco Anna Rita Coletti - a ricordo dell'intolleranza di chi voleva toglierla dalla scuola e non ci è riuscito".

(©L'Osservatore Romano - 3-4 Novembre 2003)


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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 08/11/2003 17.36
Non voglio girare il dito nella piaga....(c'è chi lo fa meglio di me...ma nella piaga del costato del Cristo....), vorrei approfondire una frase che taluni sostengono....
da una parte leggevo:
Innanzitutto è doveroso premettere che assurdo è pensare che gli evangelici italiani, dopo novanta anni di convivenza col crocifisso, presente dappertutto, possano non ritenerlo dannoso per la loro fede
...........
 
Non commento la frase di una povertà evangelica tale da fare veramente pena......ma non possiamo fermarci a compatire.......questo signore parla di 99 anni......e i duemila precedenti che fine hanno fatto??.....possono oggi davvero dire gli evangelici "PURI DI CUORE"...che il Crocefisso sia stato per loro DANNOSO??...non so se qualche Evangelico qui presente avrà l'umiltà di rispondere...intanto noi prendiamo la Bibbia e leggiamola.....
Quast'odio nasce SOLO da un aspetto che se pur secondario, fa compredere però le vere motivazioni di una divisione......
si ritiene il Crocifisso un simbolo della Chiesa Cattolica e NON di tutti i Cristiani e NON un simbolo di TUTTI GLI UOMINI REDENTI, ANCHE DI COLORO CHE NON L'ACCETTANO E NON LO RICONOSCONO....ANCHE PER GLI EBREI (fratelli maggiori dei quali Gesù aveva il sangue ereditario), ANCHE PER I MUSULMANI, FIGLI DI ABRAMO, con i quali siamo "legati" nell'unico Dio Creatore......
Insomma se identifichiamo il Crocefisso solo come un "simbolo della Chiesa Cattolica" allora abbiamo fatto un gran buco nell'acqua.....e chi persiste nell'insegnare questo nonostante le mille spiegazioni bibliche date, allora c'è MALA FEDE...e a questo punto non ci resta che PREGARE......
Prendiamo Isaia.....
 

Dal libro del profeta Isaia 52,13-53,12

Ecco, il mio servo avrà successo,
sarà onorato, esaltato e molto innalzato.(leggere anche Gv.12,20,tutto
Come molti si stupirono di lui
- tanto era sfigurato per essere d'uomo il suo aspetto
e diversa la sua forma da quella dei figli dell'uomo -
così si meraviglieranno di lui molte genti;
i re davanti a lui si chiuderanno la bocca,
poiché vedranno un fatto mai ad essi raccontato
e comprenderanno ciò che mai avevano udito
.

*

(Isaia sta dicendo che altri VEDRANNO UN FATTO MAI AD ESSI RACCONTATO, allora comprenderanno ciò che mai avevano udito. CHE COSA POSSIAMO VEDERE oggi noi? Il brano di Isaia narra dell'uomo DEI DOLORI parla DEL CROCIFISSO...che cosa comprendere dunque da una croce VUOTA se prima NON si è "visto" un fatto "mai ad essi raccontato" scoprendo i segni della passione narrati dai Vangeli e che vediamo RIFLESSI in un Crocifisso?? Oggi a scuola usiamo le DIAPOSITIVE per poter far VEDERE ciò che insegnamo, gli stessi che disprezzano il Crocefisso stanno però publicizzando il film The Passion.....Come pensare che il Crocifisso che noi onoriamo e veneriamo sia da disprezzare quando si OSANNA UN FILM  che mette in scena tutta la passione di Gesù di Gesù con la morte sulla Croce?)

*
(continua Isaia) Chi avrebbe creduto alla nostra rivelazione?
A chi sarebbe stato manifestato il braccio del Signore?
E' cresciuto come un virgulto davanti a lui
e come una radice in terra arida.
Non ha apparenza né bellezza
per attirare i nostri sguardi,
non splendore per provare in lui diletto
.

(pensiamo ad un Crocefisso....e pensiamo alle parole di coloro che lo disprezzano e ripetiamo: NON ha apparenza nè bellezza PER ATTIRARE I NOSTRI SGUARDI.....e ripensiamo alle parole di Paolo "Per noi la Croce è un vanto......ma stoltezza per coloro che NON credono....." )

*
Disprezzato e reietto dagli uomini,
uomo dei dolori che ben conosce il patire,
come uno davanti al quale ci si copre la faccia,
era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima
.

(Come uno davanti al quale ci si copre la faccia.....al vv.15 del cap.52 diceva:così si meraviglieranno di lui molte genti;
i re davanti a lui si chiuderanno la bocca,
poiché vedranno un fatto mai ad essi raccontato
e comprenderanno ciò che mai avevano udito
... allora riflettiamoci bene...o davanti al Crocefisso CI COPRIAMO LA FACCIA, oppure siamo di quelli che: vedranno un fatto mai ad essi raccontato
e comprenderanno ciò che mai avevano udito
.....)

*
Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze,
si è addossato i nostri dolori
e noi lo giudicavamo castigato,
percosso da Dio e umiliato
.
Egli è stato trafitto per i nostri delitti,
schiacciato per le nostre iniquità
.
Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui;
per le sue piaghe noi siamo stati guariti.

(Come definire BLASFEMO colui che leggendo questi versi di Isaia CONTEMPLA LE PIAGHE DI CRISTO CROCIFISSO, DAVANTI AD UN CROCIFISSO?? Come insegnare che è peccato contemplare guardando un crocefisso queste parole di Isaia: Egli è stato trafitto per i nostri delitti...... !!)

*
Noi tutti eravamo sperduti come un gregge,
ognuno di noi seguiva la sua strada
;
il Signore fece ricadere su di lui
l'iniquità di noi tutti
.

(Come denunciare che il Crocifisso appartenga soltanto alla Chiesa Cattolica e insegnarlo come un simbolo da rigettare? No amici, il Crocefisso è DI TUTTI, nessuno ne può rivendicare un possesso, nessuno ne può rivendicare la rimozione o la distruzione..... noi cristiani lo TESTIMONIAMO, LO PORTIAMO DAVANTI A TUTTI, perchè TUTTI : vedranno un fatto mai ad essi raccontato
e comprenderanno ciò che mai avevano udito
......)

*
Maltrattato, si lasciò umiliare
e non aprì la sua bocca
;
era come agnello condotto al macello,
come pecora muta di fronte ai suoi tosatori,
e non aprì la sua bocca
.

(DUE volte Isaia dice "NON APRI LA SUA BOCCA".....fra le motivazioni più stupide di alcuni leggevo che "...figurati che si aspettino che si metta a parlare?"....no...NON ci aspettiamo che si metta a parlare, anzi il contrario...dal Crocefisso ci attendiamo che siano le SUE PIAGHE A PARLARCI NEL CUORE...."come una pecora muta" così ci si deve ammutolire di fronte alla Croce, al Crocefisso....perchè è li in quel frangente del crocefisso che : il Signore fece ricadere su di lui
l'iniquità di noi tutti
..... )

*
Con oppressione e ingiusta sentenza fu tolto di mezzo;
chi si affligge per la sua sorte?
Sì, fu eliminato dalla terra dei viventi,
per l'iniquità del mio popolo fu percosso a morte.
Gli si diede sepoltura con gli empi,
con il ricco fu il suo tumulo,
sebbene non avesse commesso violenza
né vi fosse inganno nella sua bocca.
Ma al Signore è piaciuto prostrarlo con dolori.
Quando offrirà se stesso in espiazione,
vedrà una discendenza, vivrà a lungo,
si compirà per mezzo suo la volontà del Signore.
Dopo il suo intimo tormento vedrà la luce
e si sazierà della sua conoscenza;
il giusto mio servo giustificherà molti,
egli si addosserà la loro iniquità
.

(Ecco ora il trionfo della Croce che è anche accolta benevolmente VUOTA a ricordo della sua Risurrezione e della sua sconfitta sulla morte....)

*
Perciò io gli darò in premio le moltitudini,
dei potenti egli farà bottino,
perché ha consegnato se stesso alla morte
ed è stato annoverato fra gli empi,
mentre egli portava il peccato di molti
e intercedeva per i peccatori
.

( In quale modo si è consegnato? In quale modo è avvenuto tutto questo? come VEDERLO? Ecco il Crocefisso... vedranno un fatto mai ad essi raccontato
e comprenderanno ciò che mai avevano udito
.... Con il Crocefisso davanti e la Bibbia aperta, diamo ragioni della "nostra fede" come ci insegna l'apostolo....La presenza del Crocefisso però è giustificabile biblicamente anche da queste altre parole......)

continua.......

(Teofilo)
00venerdì 9 ottobre 2009 18:45
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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 08/11/2003 18.06
Coloro che odiano svisceralmente il Crocefisso solo perchè dovrebbero dire che la Chiesa Cattolica ha "fatto bene a preservarlo nei secoli e a portarlo come simbolo DI FEDE".....dimenticano fin anche la Bibbia......loro che sono per la Sola Scriptura, ignorano o allora INTERPRETANO ciò che NON fa comodo accreditare quale realtà cristiana.....
Leggiamo ancora la Bibbia......per continuare dal brano di Isaia che abbiamo analizzato.....
VOLGERANNO LO SGUARDO A COLUI CHE HANNO TRAFITTO


"Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto" (Zaccaria 12, 10). Questa antica profezia, ancora una volta, si compie: siamo noi questa sera a volgere lo sguardo a Colui che hanno trafitto, a Cristo Signore che, inchiodato sulla croce, si offre alla nostra adorazione.
Intendeva la Bibbia parlare soltanto coloro che erano sotto la Croce nel momento drammatico? Quale vanto intendeva sottoindere Paolo: croce intesa come risurrezione; il Crocefisso (cioè Cristo sulla Croce) o forse ENTRAMBI, dal momento che non avremmo una croce "vuota" da "guardare" se non comprendissimo PRIMA chi c'era li sopra.....???
VOLGERANNO LO SGUARDO A COLUI CHE HANNO TRAFITTO.......qualche evangelico sa dirmi in quale direzione volge egli lo sguardo per dire che lo volge a "colui che hanno trafitto"?
Non solo, se analizziamo la frase parla AL FUTURO , chi sono "questi" che volgeranno lo sguardo verso colui che è stato trafitto? NOI....TUTTI NOI CHE CI DEFINIAMO CRISTIANI....E TUTTI COLORO CHE VENGONO ATTRATTI E INCURIOSITI AD APPROFONDIRE IL SIGNIFICATO DI CIO' CHE VEDONO.......
La frase precedente a questa dice "Effonderò sulla casa di Davide e sugli abitanti di Gerusalemme UNO SPIRITO DI PIETA' E D'IMPLORAZIONE; essi volgeranno lo sguardo a me che hanno trafitto...."
E' Giovanni che in 19,37, ci da la chiave d'interpretazione e che lo pone in riferimento a Gesù Cristo: Dio è stato trafitto a causa delle infedeltà del suo popolo, ma su di loro (su di noi) Egli infonde LO SPIRITO DI PIETA' E D'IMPLORAZIONE....nel guardare "Colui che hanno trafitto".......è LUI, il "RE DEI RE"....condannato a morte dal suo popolo, da tutti NOI....dalle nostre iniquità come dice Isaia....In Gv.12,20 è ancora più esplicito: "se il grano caduto a terra non muore, resta esso solo. Ma se muore, porta molto frutto. Chi ama la propria vita, la perde, e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna."
Tutto questo capitolo ci fa comprendere che la vita E' DONAZIONE e guardando verso Colui che hanno trafitto, possiamo comprendere IL VALORE DELLA VITA.....il valore dell'offerta......il valore del chicco di grano che deve mnorire per portare frutto......è una catechesi profonda e il Crocefisso ci aiuta e CI SOSTIENE IN QUESTA MEDITAZIONE.....Venite, adoriamo! Ma non c'è adorazione senza contemplazione. Cristo crocifisso sia, dunque, nei nostri cuori e nei nostri occhi.
Guardiamo il Crocifisso come l'ha guardato il profeta Isaia. E così il nostro sguardo si riempie di una grande tristezza, intessuta d'una pena senza fine e insieme di un rimorso che ci pesa addosso.(Zacc.12,10) Sì, se Gesù è conciato così sul legno della croce è perché liberamente, ossia per nostro amore, si è lasciato crocifiggere; ma è anche perché a crocifiggerlo sono stati il male del mondo, i peccati dell'umanità, i nostri peccati.
Guardiamo dunque con gli occhi del profeta: il suo volto "non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per potercene compiacere. Disprezzato e reietto dagli uomini… si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori… castigato, percosso da Dio e umiliato… trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità… fu eliminato dalla terra dei viventi, per l'iniquità del (mio) popolo fu percosso a morte" (Isaia 53, 2ss).

...........
Guardiamo a Cristo crocifisso con gli occhi dell'evangelista Giovanni, di cui abbiamo riascoltato il commovente racconto della Passione: "E, chinato il capo, spirò" (Giovanni 19, 30).
Che senso ha quel "chinato il capo"? Certo, è il capo chinato di chi muore, è il capo chinato di chi è schiacciato dal peso delle sofferenze fisiche e morali della Passione e della crocifissione. Ma non solo. E' anche e soprattutto il capo chinato sotto il dolcissimo peso dell'amore obbediente del Figlio al Padre e al suo disegno di salvezza, come scrive Giovanni: "E dopo aver ricevuto l'aceto, Gesù disse: 'Tutto è compiuto!'" (Giovanni 19, 30). Il sì di Cristo alla volontà del Padre giunge ora a pienezza: il sì pronunciato nel più assoluto silenzio nel grembo di Maria, quando entrando nel mondo Gesù si è dichiarato pronto a fare la volontà di Dio, viene ora gridato dall'alto della croce: gridato con il suo corpo dato a noi e con il suo sangue sparso per noi. Come scrive l'autore della lettera agli Ebrei: Cristo "nei giorni della sua vita terrena offrì preghiere e suppliche con forti grida e lacrime a colui che poteva liberarlo da morte e fu esaudito per la sua pietà" (Ebrei 5, 7), ossia per la sua "obbedienza" di Figlio al Padre (cfr. Ebrei 5, 8).
"E, chinato il capo, spirò".
E' mistero di vita la morte di Gesù in croce, è mistero di gloria e di vittoria la morte umiliante e perdente del Crocifisso! Beato il nostro sguardo rivolto al Crocifisso: facciamo nostra l'esclamazione commossa di Paolo: "Ha amato me e ha dato se stesso per me" (Galati 2, 20); facciamo nostra la confessione di fede della Chiesa che con gratitudine immensa canta: "Ave, o croce, unica speranza, / in questo tempo di passione / accresci ai fedeli la grazia, / ottieni alle genti la pace" (Vespri della Settimana Santa).

I mille volti degli uomini che soffrono
"Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto". C'è un altro aspetto, di grande importanza, che questo sguardo ci rivela. Infatti, come in una dissolvenza, quale avviene sul video, il volto di Cristo sembra via via affievolirsi nei suoi lineamenti e così altri lineamenti emergono sempre più dipingendo i mille volti degli uomini che soffrono e muoiono: il volto di Cristo crocifisso si riflette sul volto dell'uomo provato e dolorante. L'uomo non è forse l'immagine vivente di Cristo?
Il Concilio ha scritto: "Con l'incarnazione il Figlio di Dio si è unito in certo modo a ogni uomo" (Gaudium et spes, 22). Possiamo ora esplicitare il pensiero del Concilio dicendo che "con la crocifissione il Figlio di Dio si è unito in certo modo a ogni uomo che soffre e muore".

Com'è possibile abbracciare e baciare il crocifisso, se poi siamo insensibili e rifiutiamo il povero che invoca aiuto e amore?
Ha senso per noi contemplare Cristo crocifisso, se però abbiamo il coraggio di seguirlo sulla strada della croce: "Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua" (Luca 9, 23). Com'è possibile adorare la croce di Cristo, se poi respingiamo le croci che il Signore ci mette sulle spalle e nel cuore per renderci sempre più conformi a Gesù crocifisso e partecipi della sua missione redentrice nel mondo?

Chiediamo a Maria, che proprio al termine della passione Cristo ha costituito quale madre nostra, di renderci partecipi della sua contemplazione, del suo dolore, soprattutto del suo amore. Ci aiuti a fare nostre, nella verità della nostra vita quotidiana, le parole della sposa del Cantico dei cantici: "Ho trovato l'amato del mio cuore; l'ho stretto fortemente e non lo lascerò mai" (Cantico 3, 4).

Fraternamente Caterina
( i brani qui riportati sono del card. Tettamanzi:

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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 08/11/2003 18.25
 

Il testo intero è riportato qui:

L E  P E RV E R S I T À  D E L  C U O R E (4 ) 

Il consiglio della Parola di Dio è molto preciso. I cristiani debbono badare a se stessi e debbono stare "in guardia per non essere trascinati dall’errore degli scellerati" (5). Giovanni apostolo, verso la fine del primo secolo, fu ispirato dallo Spirito Santo a scrivere sull’argomento del rancore e dell’odio: "Chi dice di essere nella luce e odia suo fratello, è ancora nelle tenebre" (6). "Chiunque odia suo fratello è omicida; e voi sapete che nessun omicida possiede in sé stesso la vita eterna" (7). "Se uno dice: 'Io amo Dio, ma odia il suo fratello, è bugiardo; perché chi non ama suo fratello che ha visto, non può amare Dio che non ha visto. Questo è il comandamento che abbiamo ricevuto da lui: che chi ama Dio ami anche suo fratello" (8). "Carissimi, amiamoci gli uni gli altri perché l’amore è da Dio e chiunque ama è nato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio perché Dio è amore" (9).

5. II Pietro 3:17;

6. I Giovanni 2:9;

7. I Giovanni 3:15;

8. I Giovanni 4:20, 21;

9. I Giovanni 4:7, 8.

Francesco Toppi

I disegni iniqui sono il risultato di un rancore profondo, di un odio che avvelena l’anima ed attende il momento opportuno per manifestarsi.

Da "Risveglio Pentecostale" Novembre 2003


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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 08/11/2003 22.33

''Ai piedi del Crocifisso s'impara la vera scienza dei santi''

 

''La croce è santa,santissima, e chi sapesse il gran tesoro che è nel patire non desiderebbe altro che pene''

S.Paolo della croce.

La gloria della croce

''Quanto a me non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo.'' (S. Paolo Apostolo ai Gal 6,14)

''Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. Io, quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me''. (Gv 12, 31-32)

Adoriamo la Tua croce, Signore, lodiamo e glorifichiamo la Tua risurrezione.....

Dal legno della croce è venuta la gioia in tutto il mondo.....

Io, Edith Stein, figlia del tuo popolo, ho fatto la mia scelta:<O:P></O:P> quella di appartenere totalmente a te, Signore, germoglio di Davide. Ho consegnato la mia vita alla volontà divina. Ti ho seguito fino in fondo, vittima di espiazione, vittima dell'Olocausto.

Io, ebrea, tedesca, cattolica, religiosa carmelitana, e dunque tua sorella nella razza, tua sposa nella fede, ho sperimentato su di me l'odio e la discriminazione razziale, mi sono rivestita del peccato del mio e Tuo popolo, dei miei e dei Tuoi carnefici.

La volontà di vivere e di operare per Te, Signore, <O:P></O:P>di essere stein, cioè pietra viva del Tuo tempio, vuol dire <O:P></O:P>anche soffrire e morire con Te.

Non importa quando, non importa come. Ho bevuto il calice.

Scende il crepuscolo sul lager di Auschwitz, <O:P></O:P>il 9 agosto 1942; ma chi è legato a Cristo resisterà imperturbato anche nella notte oscura che si prepara.

Viene aperto il gas tossico.

«Non ti cercheremo più sulla terra, <O:P></O:P>

Santa Teresa Benedetta della Croce, ma presso Dio (nella Comunione dei Santi) che ha gradito il tuo sacrificio e ne ha accordato il frutto al popolo per il quale tu hai pregato, sofferto e dato la vita!»


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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 10/11/2003 19.05
E' con gioia che pubblichiamo questo COMUNICATO STAMPA dei GIOVANI MUSULMANI......, ringraziamo come cristiani-cattolici di questa presa di coscienza.....

I Giovani Musulmani d’Italia e la polemica sul crocefisso

Comunicato stampa del Direttivo Nazionale Giovani Musulmani d’Italia


COMUNICATO STAMPA

I Giovani Musulmani d’Italia assistono in questi giorni ad una polemica a loro estranea e assolutamente non condivisa su un simbolo sacro di una grande religione, che ha contribuito costantemente al dialogo tra le religioni nel rispetto reciproco delle differenze.

“Il crocefisso per i giovani musulmani italiani non rappresenta affatto un problema, anzi è stato e sarà motivo di stimolo, riflessione e dialogo fondato sul rispetto reciproco per una reale convivenza pacifica, così ha risposto Khalid Chaouki, Presidente dei Giovani Musulmani d’Italia, associazione nazionale nata da due anni per rappresentare e rispondere alle esigenze di migliaia di giovani musulmani nati e cresciuti in Italia.

Crediamo che la laicità delle Istituzioni pubbliche non debba significare l’esclusione degli elementi religiosi, bensì la loro inclusione quali un patrimonio culturale e sociale comune a tutti i cittadini e assolutamente utile per costruire una società multiculturale.

I Giovani Musulmani d’Italia rifiutano con fermezza di essere rappresentati da tale Adel Smith, sconosciuto ai giovani musulmani italiani e a tutta la comunità islamica italiana, e invitano i mezzi di comunicazione a dare spazio a chi effettivamente rappresenta una parte dei musulmani italiani.

Il Direttivo Nazionale
Giovani Musulmani d’Italia

Per contatti: Khalid Chaouki (339 4180912 -
presidente-gmi@libero.it )
Sumaya Al Barq (347 6012901 -
info-gmi@libero.it )



Giovedì, 30 ottobre 2003

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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 10/11/2003 19.15
Riflettevo SULLA ZIZZANIA amici.........
e vorrei farvi notare una amara contraddizione di alcuni cristiani.....
Alcuni Evangelici fondamentalisti Pentecostali che odiano la Chiesa Cattolica hanno detto del Crocefisso:
Messaggio di apertura forum:
Per un Evangelico il Crocifisso NON è simbolo del cristianesimo, la Croce vuota si....e questo perchè Cristo è risorto....
Un evangelico che dice "Senza Crocifisso si vive bene e meglio..." aggiungendo " senza la prepotenza dell'integralismo cattolico"......
Messaggio 16:
Innanzitutto è doveroso premettere che assurdo è pensare che gli evangelici italiani, dopo novanta anni di convivenza col crocifisso, presente dappertutto, possano non ritenerlo dannoso per la loro fede
...........
 
leggiamo il COMUNICATO STAMPA dei Giovani Musulmani, messaggio 20:
I Giovani Musulmani d’Italia assistono in questi giorni ad una polemica a loro estranea e assolutamente non condivisa su un simbolo sacro di una grande religione, che ha contribuito costantemente al dialogo tra le religioni nel rispetto reciproco delle differenze.

“Il crocefisso per i giovani musulmani italiani non rappresenta affatto un problema, anzi è stato e sarà motivo di stimolo, riflessione e dialogo fondato sul rispetto reciproco per una reale convivenza pacifica,
Che ognuno mediti.....e mediti sulla zizzania...la difesa DOVEVA GIUNGERE DA AMBIENTI CRISTIANI.......e ci è giunta da ambienti musulmani, anche se è ovvio dal momento che da li è partita l'offesa, tuttavia nessun "comunicato stampa" ha fatto il mondo cristiano Protestante, soltanto la Chiesa il mondo politico hanno reagito.......
Chi è che semina la zizzania?
Fraternamente Caterina

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Da: salvatoInviato: 14/11/2003 12.01
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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 14/11/2003 17.47
Ciao salvato....in attesa di leggere anche il parere degli altri coogestori circa la tua richiesta...mi sento in dovere e in piacere di ringraziarti per questo testo che stavo cercando da tempo......, grazie perciò per aver inserito una spiegazione così semplice e chiara e breve.......
Fraternamente Caterina

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Da: Soprannome MSNbasta_chiedere_di_RaptorInviato: 14/11/2003 19.16
From: salvatoSent: 11/14/2003 12:01 PM
Pace a tutti, fa davvero pensare a chi semina zizzania, fra un pò saremo difesi dai musulmani, e fronteggiati dai cristiani, una burla che però Gesù ci aveva preannunziato quando si parla di contese, di liti, di gelosie e di zizzania che non si semina fra i non cristiani, ma proprio fra coloro che credeno nelle stesse cose.
Mi è interessato questo argomento e così ho fatto delle ricerche sulla croce ortodossa, che ho visto che nella hompage nuova che avete fatto ne parlate.
Incollo questo testo di spiegazione ed è un mio modo di ringraziarvi per quanto fate. Parla e spiega che cosa è la Croce ortodossa mi chiedo perchè certi evangelici non pensino un pò più seriamente alle XXXXXXXXX che scrivono (se i gestori ritengono la frase offensiva possono epurare loro perchè io non lo cancello)[ abbiamo ritenuto la frase <anzi la parola usata nella frase> offensiva e l' abbiamo censurata], scusatemi ma bisogna anche avere il coraggio di dire la verità, senza alimentare un odio, ma che però non bisogna avere nemmeno timore di dire le cose come stanno ed è questo, che anche gli ortodossi hanno il crocifisso ad icona venerata ed anche loro hanno radici storiche antiche. Mi chiedo chi sono questi cristiani che in questo secolo vogliono dettare leggi a modo loro?
Grazie e pace a tutti
La croce ortodossa La più diffusa nell’Ortodossia è la croce con otto bracci, chiamata anche il crocifisso.
Sull’asse centrale (verticale) si trovano tre traverse orizzontali. Quella mediana è grande, per le mani del Cristo crocifisso. La traversa orizzontale superiore ricorda la tavola con la scritta: “Gesù Nazareno, Re dei Giudei”. Questa scritta in tre lingue - greco, latino ed ebraico - è stata messa sulla croce di Cristo per ordine di Pilato. Era usanza romana scrivere la colpa del reo su delle tavolette. Nella tradizione ortodossa i piedi di Cristo non sono trafitti con un solo chiodo, come in quella cattolica, bensì con due chiodi, uno per ciascun piede. Come mostrano le ricerche sulla Sindone di Torino così era in realtà. La traversa orizzontale inferiore è per i piedi del Crocifisso. Un capo di essa è un pò rialzato. Questo lato rialzato mostra il cielo, verso cui è diretto il Buon Ladrone, crocifisso assieme a Cristo, l’altro capo invece è diretto verso il basso, verso l’inferno, il posto per l’altro ladrone, quello che non si è pentito.
Molte volte, al di sotto della croce, si può vedere l’immagine del teschio: è la testa di Adamo, che secondo la tradizione fu sepolto sul Golgotha, sotto il luogo dove è stato crocifisso Cristo. Dalla fenditura della roccia sotto la Croce cadde sulla testa di Adamo una goccia del sangue di Cristo ridandogli la vita, ridando la vita a Adamo: uomo e umanità.
Vicino alla croce sono presentati molte volte la Vergine Maria e il discepolo amato da Cristo: l’Apostolo Giovanni. Spesso vengono messi anche gli strumenti di morte di Cristo: la lancia con la quale hanno trafitto il suo fianco, e la canna con la spugna imbevuta d’aceto, che fu data a Cristo dal soldato romano.
A volte si può vedere anche la croce con la mezzaluna. Qualcuno pensa che questo sia il simbolo della vittoria dell’Ortodossia sull'Islamismo. Invece la croce con la mezzaluna è conosciuta molto prima del conflitto tra cristiani e musulmani, è conosciuta già dai tempi della Chiesa primitiva: la forma della croce e quella della luna unite insieme formano un’ancora, simbolo della speranza. La mezzaluna simboleggia anche il calice eucaristico con il sangue di Cristo che redime i peccati dell’uomo. Questi tipi di croce sono messi sui templi dedicati alla Vergine Maria, perchè la mezzaluna è il suo simbolo, e il sole è simbolo di Cristo.


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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 15/11/2003 21.43

In un servizio apparso al Tg del 27.10.03 Adel Smith mostrava orgoglioso i grembiulini dei suoi bambini con stampati davanti e sulla schiena i versetti del Corano.
Ora, a chi frequenta la stessa classe, non darà certo fastidio vedere in tutti i momenti della giornata, sia che si guardino in faccia o che girino le spalle, quei versetti vistosamente stampati.
Noi credenti o no, proveniamo da più di 2000 anni di cristianesimo, i valori della tolleranza, del rispetto, dell'accoglienza, sono entrati a far parte delle nostre leggi civili.
Il crocifisso rappresenta per i cattolici Dio, fattosi uomo sino a condividere anche la più atroce tra le morti, quella sulla croce, prima di risorgere.
Per i laici, rappresenta la sofferenza di un uomo.
Tutta la nostra Italia, trasuda cristianesimo, nelle sue chiese, nei suoi conventi, nei monumenti, nelle edicole mariane che stanno agli incroci delle strade o sui muri delle case.
Accogliere chi è diverso da noi, per credo o cultura, non vuol dire radere al suolo il passato, ma costruire insieme, nel reciproco rispetto, il futuro.
Ecco, chiediamo appunto, il "reciproco rispetto".

A questo proposito abbiamo ricevuto la lettera di un nostro utente, che si pone e ci pone delle domande: "Come si è giunti a questo? Insomma noi chi siamo? Che cosa rimane di noi?", forse è proprio la perdita della consapevolezza, il continuo fuggire dalla realtà, il continuo rimandare la risposta a queste domande che ci ha fatto perdere la consapevolezza di chi siamo e da dove arriviamo.

Caro Padre,
Sono un ragazzo di venticinque anni e frequento sempre il sito di www.culturacattolica.it

 Le scrivo, forse più che per avere risposta, per sfogarmi, dopo quanto è accaduto riguardo la sentenza che toglierebbe la croce in una scuola. Un fatto che mi ha colpito, giacché in Cristo vedo la speranza di tutti noi e un messaggio di pace, non certo un mezzo di paura per i bambini o un gioiello portato al collo perché e la moda che lo detta. Sono religioso. Cerco nella nostra radice cristiana il modo per mostrare a Dio dedizione, l'amore che ci rende degno di Lui e che voglio realizzare in me. (…)
La prego in anticipo di perdonarmi se catturo un po' del suo tempo.

Riguardo alla mancanza del crocifisso in una scuola, un politico ha parlato di un passo avanti per un sistema scolastico laico e, si presumerebbe da ciò, un passo in avanti verso la tolleranza. L'impressione che ho ricevuto, al contrario, mi parla di passività e non appartenenza.
Quel che è successo non ha a che vedere con la tolleranza. Non un passo avanti. E' un passo avanti per l'Europa non sapere chi si è, misconoscere la propria identità?

Il crocifisso ha un valore profondissimo per un credente, ma anche per chi non crede in Gesù in quanto Dio ma lo sente vicino come uomo, perché parlò di perdono nella sofferenza, e di amore per Dio, il prossimo, amore per i nemici; ma il crocifisso, credo, è pure un valore per un non cristiano che è nato in questa terra, in questa Europa, lo è anche per un ateo, volendo, perché ha valore storico, culturale, morale, simbolo della cristianità e in ogni caso un riferimento, un modo di pensare, essere, credere, fare arte, vivere.

Per di più - a proposito di tolleranza - perché interpellare sempre un solo musulmano che non è, sono convinto, portavoce dei musulmani d'Italia?
Perché sempre quel solito arrogante, senza tolleranza nei suoi discorsi così provocatori, che presenzia solo per se stesso, per pubblicità - quel Adel Smith?
E' un particolare che mi fa riflettere: ci riferiamo ad Adel Smith perché abbiamo la sua stessa superficialità e non vogliamo affidarci al dialogo?
Forse è colpa nostra, che evitiamo il confronto con Cristo, e nella pochezza che ci resta troviamo in Smith una persona come noi?
Mi chiedo: Adel Smith è un vero, bravo musulmano?
Perché certi programmi e la nostra curiosità sembra voler lui come rappresentante dei musulmani, anziché invitare a parlare su certe, tante questioni religiosi più sinceri e dotti musulmani? Conoscere, cercare di capire: non ci serve interpellare Adel Smith. Il quale non sa ascoltare e non vuole ascoltare, non sa confrontarsi: vuole attaccare, provocare, insultare. E proprio con la sua presenza, noi sorvoliamo problemi di fondo. Non ci interessa parlare con veri rappresentanti dell'Islam, non c'interessa che il crocifisso venga tolto dalle aule. La più grande moschea d'Europa è a Roma. Sospetto che non vogliano capire e capirci, e magari, al contempo, vogliamo apparire anche più cattolici, "universali". E' apparenza, appunto, e talvolta razzismo; non vogliamo guardare negli occhi chi ci sta di fronte. Non guardiamo negli occhi il nostro prossimo, tanto meno possiamo capirlo e aiutarlo.

Vogliamo allora fare buona impressione?
Che cos'è l'impressione, nella vita di tutti i giorni, nell'impegno, nel sacrificio, nell'essere cristiani? Chi riesce a mostrarsi solidale, a capire il prossimo con la sola impressione?
Se il crocifisso non c'è più, è perché NOI non lo capiamo; se lo capissimo, anche solo in minima parte, riusciremmo a far capire che simbolo della tolleranza e dell'amore è proprio quel crocifisso, e la gente straniera, come i musulmani, dovrebbero preoccuparsi proprio se quel crocifisso manca, perché mancherebbe un riferimento nostro, e del nostro Paese, di tolleranza e accettazione della persona diversa da noi e dal nostro modo di vivere. E' amore e cultura, conoscenza. Così ci sveliamo per persone disinteressate e demotivate, miscredenti e forse paurose. E far intendere che questa sentenza sia un passo avanti è ipocrisia, e non è focalizzato il problema vero, quello della comunicazione fra le diverse culture e fra due grandi religioni, che proprio in questo agire viene a mancare.

Siamo giunti al rifiuto della religione, di qualsiasi moto di religiosità?
Ci resta la new age, la next age, la proiezione di un Islam violento?
Come si è giunti a questo?

Insomma noi chi siamo?
Che cosa rimane di noi?

(Teofilo)
00venerdì 9 ottobre 2009 18:46
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Consiglia Elimina    Messaggio 26 di 32 nella discussione 
Da: Soprannome MSNIyvan5Inviato: 16/11/2003 15.34
Premesso che, a costo di sembrare anticaritatevole, io quel sig. A.Smith lo spedirei come cittadino indesiderabile in qualche paese islamico integralista.
Dopo di che mi presenterei presso la scuola che i suoi figli frequentano chiedendo di eliminare tutto ciò che urta la mia fede.
Non so quale sarebbe il seguito ... ma so con certezza che non
ci saranno i mass media a permettermi di insultare l'Islam e tanto
meno qualche giudice compiacente che mi darebbe legalmente
ragione ... non so neppure se mi lascerebbero il tempo di farlo  
Per fortuna noi non siamo integralisti, ma se questo deve portare
alla soppressione dei nostri valori cristiani allora ... un po' più di determinazione non guasterebbe.
Togliere il crocifisso dalle aule scolastiche è come mettere da
parte Cristo. E' come dirgli: Scusa sai, ma tu dai fastidio ad alcuni
che ti considerano come un osceno cadavere penzolante da una
croce. Quindi scusaci, noi crediamo in te ma vogliamo anche
rispettare questi nostri fratelli e quindi ti rimuoviamo ....
Il nostro è uno Stato cristiano,  ma sai, ci siamo tanto evoluti che
preferiamo considerarlo completamente laico ... Le scelte di uno
Stato devono essere libere ... soprattutto dai tuoi perniciosi insegnamenti che predicano la fratellanza, la carità, l'amore ......
Come potremmo vivere nella corruzione e nell'ipocrisia se non
facendo un bel taglio netto tra Stato e Croce? Siamo certi che tu
capirai le nostre esigenze e che te ne stia tranquillo senza 
continuare a turbare le nostre coscienze.
Naturalmente, se vuoi continuare ad aiutarci non farti problemi,
ma solo nel privato .... insomma, basta che tu non compaia nei
luoghi pubblici ad offendere la nostra laicità e chi non crede in te.
Ah .. dimenticavo! Guarda che questo vale anche per tua madre,
qui ci sono solo gli A. Smith, ma anche dei cristiani che proprio
non riescono a digerirne l'effige e che considerano il Suo va e vieni
come un frutto allucinatorio o addirittura diabolico.
Che dici .... che Lei lo fa per l'Amore di Dio che glielo permette?
Eh, lo so ... beh ... vedi un po' tu il da farsi.
Pace
iyvan

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Consiglia Elimina    Messaggio 27 di 32 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 24/11/2003 21.14

San Domenico Nguyen Van Xuyen Martire

24 novembre

1786 - 1839

Emblema: Palma

Studioso di lettere, fu ricevuto nell'Ordine domenicano da s. Ignazio Delgado e nel 1819 fu ordinato sacerdote. Fu un apostolo fervente in tutto il Vietnam fondando numerose comunità cristiane. Scoppiata la persecuzione anticristiana, il governo promise un'ingente somma a chi avesse collaborato alla cattura del sacerdote domenicano, cosicché ben presto fu tradito, arrestato e torturato. Condannato alla decapitazione per essersi rifiutato di calpestare la croce, coronò il suo apostolato il 26 novembre 1839.


Fonte:
Convento San Domenico, Bologna

cliccare sull'immagine per ingrandirla

 


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Consiglia Elimina    Messaggio 28 di 32 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 24/11/2003 22.03

Appare chiaro in Paolo il desiderio pungente di predicare il crocifisso, di vivere il crocifisso, addirittura di rappresentare al vivo il crocifisso; quello che mi pare contradditorio è che degli evangelici, per fortuna non tutti, si battano invece per rimuovere  il ricordo del crocifisso, rappresentato visibilmente attraverso il simbolo che ora si vorrebbe far sparire:

1Co 1,23 noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani;

1Co 2,2 Io ritenni infatti di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e questi crocifisso.

1Co 2,8 Nessuno dei dominatori di questo mondo ha potuto conoscerla; se l'avessero conosciuta, non avrebbero crocifisso il Signore della gloria.

2Co 13,4 Infatti egli fu crocifisso per la sua debolezza, ma vive per la potenza di Dio. E anche noi che siamo deboli in lui, saremo vivi con lui per la potenza di Dio nei vostri riguardi.

Ga 2,20 Sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me. Questa vita nella carne, io la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me.

Ga 3,1 O stolti Gàlati, chi mai vi ha ammaliati, proprio voi agli occhi dei quali fu rappresentato al vivo Gesù Cristo crocifisso?

Ga 5,24 Ora quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la loro carne con le sue passioni e i suoi desideri.

Ga 6,14 Quanto a me invece non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo.

Questi versetti dovrebbero ricordare a tutti, quanto sia importante per la nostra vita continuare a far riferimento a Colui che hanno trafitto e che DOBBIAMO GUARDARE secondo la profezia di Zaccaria.

Con affetto


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Consiglia Elimina    Messaggio 29 di 32 nella discussione 
Da: Soprannome MSNamdg0266Inviato: 19/12/2003 10.58
Una maestra, proprio la figura che dovrebbe offrire agli alunni i
principi e i valori che ne faranno i cittadini di domani, con un
gesto inqualificabile ha oltraggiato i sentimenti più sacri e la
civiltà del nostro popolo.
Settimo Torinese, scuole di via Piave: un'insegnante elementare, di
fronte agli scolari, ha staccato il Crocefisso dalla parete e lo ha
gettato con disprezzo nel cestino dei rifiuti. Un atto aberrante, ci
si spiega coi dettami del "politicamente corretto": in quell'aula ci
sono anche allievi che hanno altre credenze, per lo più
d'importazione, quindi per il "rispetto" di tutti occorreva profanare
la Croce.
E non è tutto, perchè a tanta dimostrazione di patologico livore
verso quel povero Crocefisso e ciò che rappresenta è seguito un gesto
che si potrebbe definire di sciacallaggio: una collega
della "maestra" ha raccattato la Croce dalla spazzatura, ma solo per
infierire attaccandola al chiodo con la faccia rivolta verso il muro.
Dall'acredine alla derisione, insomma. Questo, almeno, è ciò che si
racconta in paese.
A Ofena, solo l'ipotesi che il simbolo della Cristianità venisse
rimosso dalla parete della scuola aveva scatenato la rivolta dei
genitori e degli scolari. A Settimo Torinese, dove l'ingiuria
auspicata da Adel Smith si è compiuta nella maniera più volgare e
minimizzare ammettendo solo la rimozione del Crocefisso e ha
raccontato che, in fondo, nessuna mamma si è lamentata con lei
dell'accaduto. Il parroco (ma anche quello di Ofena aveva fatto il
don Abbondio e la gente si era raccolta attorno ai sacerdoti
tradizionalisti giunti sul posto con Borghezio e Chiappori) ha
pensato solo a calmare le acque. I politici locali hanno calato le
brache, tranne un indipendente, Mariano Nicolosi, che ha cercato di
scuotere dall'ignavia il Consiglio comunale. La reazione dura, però,
è venuta solo dai Volontari Verdi e dai cattolici di Padania
Cristiana, che fanno capo all'instancabile Mario Borghezio.
«Dalle 7,30 di sabato - annuncia Massimo Intonti, responsabile
torinese dei Volontari Verdi - saremo davanti alle elementari di via
Piave con un volantinaggio di protesta per stigmatizzare questo
agghiacciante episodio. Il titolo del volantino sarà: "maestre
comuniste, giù le mani dal Crocefisso!". Non accettiamo che il
simbolo di fede così caro al nostro popolo , l'emblema che
rappresenta duemila anni della nostra civiltà, possa essere
impunemente oltraggiato da chi, col pretesto del rispetto per gli
stranieri, rivela il suo malsano odio per la propria gente».
Gi. Fer.

Per protestare:
Scuola Elementare Statale "Rodari"
Viale Piave 20
tel. 0118950906 fax. 0118954922
srodari@comune.settimo-torinese.to.it



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Consiglia Elimina    Messaggio 30 di 32 nella discussione 
Da: Soprannome MSNamdg0266Inviato: 19/12/2003 11.06
Il sig. A. Smith ha lanciato un crocifisso dalla finestra dell'ospedale dove è ricoverata sua madre!

Una maestra di Settimo torinese, getta nel cestino il crocifisso davanti agli alunni scandalizzati!

Che orrore...! Teniamo presente però che il sig. Smith non rappresenta proprio nessuno, ...forse solo la moglie, i parenti ed affini, ...ma ahimè, ha una grande audience, poiché c'è chi, come gli autori ed i conduttori del "Maurizio Costanzo shok", o Porta a porta, ...nè hanno fatto un personaggio famoso, ...possibilmente da emulare!
Penso che una denuncia per vilipendio della religione adrebbe indirizzata, prima a questi seminatori di odio, e poi alle "insignificanti pedine" che eseguono il copione già scritto.
Stanno facendo di tutto per creare un vero e proprio scontro di civiltà, ...i figli del maligno sono instancabili, ecco perché come dice Gesù, bisogna essere "astuti come serpenti e candidi come colombe", ...lottare la menzogna con ogni mezzo lecito ed operare per l'avvento del Regno: ...Lui si lamenta che "i figli delle tenebre sono molto più scaltri ed operativi dei figli della Luce"...! ... Si dice: se Maria SS. è con noi chi sarà contro di noi ...forse A. Smith?!!!
Comunque, il Signore Dio non si sostituirà mai al lavoro dell'uomo e alle loro fatiche, ma li aiuterà spiritualmente nelle loro opere, – moltiplicandone- i risultati solo quando lo riterrà opportuno ( cfr San Tommaso D’Aquino, Summa Teologica,, I –II, q.108, a.2; II-II, q.185, a.6, ad 2, q.188, a.7, ad 5 ).
Dio aiuta il cristiano che – prega e lavora – con un’azione che può essere definita sussidiaria: Dio non è mai assente, non lascia fare come fosse un puro osservatore, nello stesso tempo Egli non fa direttamente sostituendosi al libero agire degli uomini, ma li aiuta a fare.
Uniti sempre nella preghiera

Pace e gioia
Giacomo


Inoltro:

Associazione Genitori Cattolici
Internet: www.genitoricattolici.org

Abbiamo inviato il seguente esposto alla Procura presso il Tribunale di Torino. Invitiamo tutti quanti hanno a cuore il simbolo sacro della nostra religione a fare altrettanto. E’ necessario, infatti, “inondare” (mediante fax oppure posta ordinaria) le Procure ogniqualvolta viene offesa la nostra religione. Se i cattolici imparassero, come insegnato dal documento “Educare alla legalità” della Conferenza Episcopale italiana, ad esercitare i propri diritti di cittadini le cose andrebbero sicuramente meglio.

Rammento che trattandosi di reati perseguibili d’ufficio con l’obbligo dell’azione penale, è sufficiente l’invio di un esposto senza la necessità di un legale, indispensabile solo se qualcuno volesse costituirsi parte civile. Ricordo pure che la costituzione di parte civile non è obbligatoria.

E’ possibile utilizzare l’integrale testo dell’esposto da noi stilato, sostituendo ovviamente l’intestazione e la firma.

Cordiali saluti.

AL SIGNOR PROCURATORE
DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI TORINO
Fax 011 4327461

ESPOSTO

Abbiamo letto sul quotidiano “Libero”, in data 14 dicembre 2003 - pag. 12 un articolo, a firma Miska Ruggeri, dal titolo “Maestra butta il Crocifisso nel cestino”, con sottotitolo “L’oltraggioso gesto giustificato con il rispetto dovuto agli allievi di religione non cattolica”.

“Nella scuola di Via Piave di Settimo Torinese una maestra ….avrebbe staccato il Crocifisso dal muro gettandolo poi, con malcelato disprezzo, nel cestino destinato ai rifiuti…. A dar manforte all’insegnate sarebbe intervenuta anche una collega-ultrà. Recuperato il Crocefisso dalla spazzatura, almeno così si racconta nella cittadina dell’hinterland torinese, lo avrebbe riattaccato al chiodo con il viso rivolto verso la parete. Dall’oltraggio alla derisione, insomma….”

Ciò premesso chiediamo a codesta Autorità Giudiziaria di effettuare le dovute indagini onde accertare l’esatta dinamica dei fatti riportati dal giornale “coram discipulis” alla luce degli art. 404 e 406 C.P.

Se l’esatta dinamica di tali fatti si fosse svolta secondo quanto riportato dal giornale “coram discipulis”, Vi preghiamo di intervenire ai sensi di legge nei confronti delle responsabili in quanto le offese al Crocifisso costituiscono violazione dell’art. 404 c.p. “Agli effetti dell’art. 404 c.p. costituisce cosa oggetto di culto quella che si adora, come il Crocifisso, l’immagine sacra, la reliquia, ecc.” (Cass. Pen. , sez. III, 28 ottobre 1966, N. 2419

Facciamo inoltre presente quanto affermato dall’attuale presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, nonché Presidente della Repubblica - “A mio giudizio" ha chiarito Ciampi, "il crocifisso nelle scuole è sempre stato considerato non solo come segno distintivo di un determinato credo religioso, ma soprattutto come simbolo di valori che stanno alla base della nostra identità". E ricorda: "Non a caso il filosofo laico Benedetto Croce intitolò un suo saggio Perché non possiamo non dirci cristiani www.repubblica.it/2003/j/sezioni/cronaca/crocifisso/presi/pr...

Chiediamo d’essere avvisati ai sensi dell’art. 408 c.p.p. nell’eventuale ipotesi di richiesta di archiviazione.
Distinti saluti.

Il Presidente
Dr. Arrigo Muscio

Brescia, 18/12/2003
(Teofilo)
00venerdì 9 ottobre 2009 18:48
Rispondi
Consiglia Elimina    Messaggio 31 di 32 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 13/12/2004 14.33
Dal momento che la polemica (ogni anno ne abbiamo una nuova...) si è spostata ora sul Presepio....vorrei farvi meditare su questi espedienti TIPICAMENTE E GENUINAMENTE POLITICI E DI SINISTRA......
Il caro A.Smith, per chi non lo sapesse o gli fosse sfuggito...è rappresentato legalmente da alcuni avvocati che non hanno fatto mistero circa il LORO ATEISMO e il loro militare molto...ma molto a sinistra.....
Eppure abbiamo una sinistra molto contradittoria.....da una parte usa strumentalizzare, dall'altra tenta di conservare un proprio patrimonio fatto di radici storiche.....Vuole e non vuole.... dice, ma non dice......
E non possiamo certo dire che è "un caso" (un cristiano non crede al caso) che ora attraverso degli insegnanti DI SINISTRA....l'argomento si sia spostato su di un altro simbolo cristiano..il Presepio...Una Sinistra, la nostra...tipicamente confusionaria perchè fatta anche di tanti che si dicono cristiani-"e di sinistra".....si può definirsi cristiani e sostenere ad esempio CON la Sinistra l'aborto e il divorzio?? .....e pensavo....
fra un anno a chi toccherà?? .......
Ma insomma, amici CATTOLICI E CRISTIANI IN GENERALE....... ci vogliamo svegliare si o no??
Spero che le parole che seguono di mons. Ravasi, tratte da www.avvenire.it siano molto più insistenti delle mie...
Fraternamente caterina
28 Novembre 2004 
MATTUTINO
il segno della croce

Non vergogniamoci della croce di Cristo. Se anche un altro la nasconde, tu sègnala pubblicamente sulla fronte. Fatti questo segno quando ti metti a mangiare e a bere, quando ti corichi o ti alzi, quando devi parlare e quando devi viaggiare. Poni quel segno su ogni tua azione, così che su di essa si erga colui che fu crocifisso e ora è nell'alto dei cieli.
Nel 1988 davanti a uno dei soliti rigurgiti ideologici che voleva rimuovere il crocifisso da ogni luogo pubblico la scrittrice Natalia Ginzburg sull'Unità aveva dichiarato in un articolo intitolato Non togliete quel crocifisso!: «E' là muto e silenzioso. C'è stato sempre. E' il segno del dolore umano, della solitudine della morte. Non conosco altri segni che diano con tanta forza il senso del nostro destino. Il crocifisso fa parte della storia del mondo».

Certo, per il credente è un segno ulteriore di speranza e di salvezza, ma è indubbio che la croce può parlare a tutti, cristiani e agnostici.
Per noi, proprio perché è espressione di amore e di liberazione, dovrebbe avere una presenza "esistenziale". E' ciò che suggerisce nella sua IV Catechesi Battesimale Cirillo, vescovo di Alessandria d'Egitto (IV-V sec.): il segno di croce dovrebbe accompagnare la nostra vita nel suo svolgersi, nei suoi istanti capitali, nei suoi atti quotidiani, testimoniando la nostra fede ma anche la consacrazione che noi facciamo di noi stessi e delle nostre scelte.

Un altro grande Padre della Chiesa, s. Giovanni Crisostomo (IV sec.), nella sua Catechesi per i neofiti ammoniva: «Sègnati la fronte, la bocca e il cuore. Mettiti al sicuro sotto questo scudo giorno e notte e nessun male ti coglierà».

Gianfranco Ravasi

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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 16/12/2004 15.10

RELIGIONE E STATO

La Consulta: a scuola il crocifisso resti dov’è

www.avvenire.it

Dichiarata «inammissibile» la questione di legittimità sollevata dal Tar del Veneto Il caso era sortoad Abano Terme Per i giudici il ricorrente non aveva titolo a proporre il quesito

Da Roma Antonio Maria Mira

Il crocifisso resta nelle aule scolastiche. Lo ha deciso, indirettamente, la Corte Costituzionale dichiarando "manifestamente inammissibile sotto ogni profilo" la questione di legittimità sollevata dal Tar del Veneto. Indirettamente, perché la Consulta non è entrata nel merito della questione, vale a dire se l'esposizione del crocifisso nelle aule scolastiche contrasti o meno con il principio della laicità dello Stato (così come aveva ipotizzato il Tar), ma ha semplicemente "bocciato" il ricorso in quanto non doveva essere presentato. In pratica la Corte "tira le orecchie" al Tar che ha sbagliato, perché ha messo impropriamente in discussione la legittimità di due norme regolamentari di ottant'anni fa sugli arredi scolastici, che imporrebbero l'obbligo di esposizione del crocifisso. Ma, scrive la Consulta nelle breve ordinanza di appena otto pagine, si tratta di «norme prive di forza di legge, sulle quale non può essere invocato un sindacato di legittimità costituzionale, né conseguentemente un intervento interpretativo della Corte». Chiamati, dunque, a stabilire se esporre il simbolo della religione cristiana negli spazi destinati all'istruzione pubblica viola i principi di imparzialità e laicità dello Stato, i giudici hanno in sostanza risposto che il ricorrente non poteva sollevare la questione. Insomma bersaglio nettamente sbagliato.
La querelle sul crocifisso nelle aule scolastiche, che oggi ha portato al pronunciamento della Consulta, era nata dal ricorso al Tar del Veneto presentato da una signora finlandese, madre di due bambini, residente ad Abano Terme (Padova). La donna si era rivolta al Tribunale amministrativo per chiedere l'annullamento della delibera di una scuola media di Abano Terme contro la rimozione del crocifisso dalle aule. La decisione oggetto dell'impugnazione era stata presa il 27 maggio 2002 dal consiglio dell'Istituto Comprensivo "Vittorino Da Feltre" di Abano, dopo che la donna aveva chiesto di togliere il simbolo religioso dall e pareti, in quanto, sosteneva, la scuola di Stato, non avrebbe dovuto privilegiare un simbolo religioso rispetto a un altro. Ma su tutto questo la Corte non è intervenuta.

È, infatti, scarna, asciutta, assolutamente tecnica l'ordinanza stilata dal presidente della Consulta (nella veste, in questo caso di relatore) Valerio Onida, ormai a pochi giorni dalla scadenza del suo mandato di giudice costituzionale.
Nel provvedimento la Corte ha posto l'attenzione sugli articoli 159 e 190 del decreto legislativo 297 del 1994 ("Testo unico delle disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione, relative alle scuole di ogni ordine grado"). Sono le norme che "mantengono in vita" i regi decreti di ottanta anni fa nella parte in cui questi includono il crocifisso tra gli arredi delle aule scolastiche. La Corte ha fatto presente che gli articoli 159 e 190 «si limitano a disporre l'obbligo a carico dei Comuni di fornire gli arredi scolastici, rispettivamente per le scuole elementari e per quelle medie», e che il loro contenuto riguarda solo «l'onere della spesa per gli arredi». La Corte ha anche fatto rilevare che una delle disposizioni dei regi decreti richiamati (l'art. 118 del r.d. n. 965 del 1924) recita che «ogni istituto ha la bandiera nazionale; ogni aula l'immagine del Crocifisso ...».
Ebbene, hanno ricordato i giudici, il Tar si è posto il problema della costituzionalità di disposizioni regolamentari da cui discenderebbe l'obbligo di esposizione del crocifisso nelle aule, e ritiene che queste disposizioni, pur non potendo essere oggetto diretto di controllo di costituzionalità, dato il loro rango regolamentare, sarebbero invece suscettibili di controllo indiretto, in quanto specificano e integrano i disposti legislativi degli impugnati articoli 159 e 190. In altre parole il Tar impugna i regolamenti "per interposto" decreto. Colpisce il decreto per colpire i regolamenti. Questo per sostenere che l'esposizione obbligatoria del crocifisso viola il dovere di equid istanza dello Stato rispetto alle varie confessioni.
Ma per la Corte i presupposti sui quali si è basato il ricorso «sono erronei». «Non sussiste - si legge nell'ordinanza - fra le disposizioni legislative impugnate e le disposizioni regolamentari richiamate quel rapporto di integrazione e specificazione» che avrebbe consentito la proposizione di una questione di costituzionalità. E ancora: «Non può ricondursi all'art. 676 del d.lgs. 297 del 1994 l'affermata perdurante vigenza delle norme regolamentari richiamate, poiché l'eventuale salvezza, ivi prevista, di norme non incluse nel testo unico, e non incompatibili con esso, può concernere solo disposizioni legislative, e non disposizioni regolamentari, essendo solo le prime riunite e coordinate nel testo unico medesimo».

Questo per concludere che «l'impugnazione delle indicate disposizioni del testo unico si appalesa frutto di un improprio trasferimento su disposizioni di rango legislativo di una questione di legittimità concernente norme regolamentari». Bersaglio sbagliato, appunto.

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