Venerabile Servo di Dio
Padre Abbate Don Ildebrando Gregori
Benedettino Silvestrino
Fondatore della Congregazione
religiosa femminile:
"Suore Benedettine riparatrici del Santo Volto di Nostro Signore Gesù Cristo". (1894 - 1985)
Nato a Poggio Cinolfo, in provincia di L'Aquila l'8 maggio 1984, conobbe giovanissimo la vita religiosa frequentando l'Eremo di San Francesco nei boschi vicini al paese natale, dove viveva una comunità di Frati Cappuccini. A 12 anni entrò nella Congregazione dei Benedettini Silvestrini. Vestendo l'abito di monaco prese il nome di Ildebrando. L'anno dopo emise la professione semplice. Tre anni più tardi pronunciò i voti perpetui. Durante la prima guerra mondiale dovette arruolarsi, fu assegnato alla sanità e promosso caporale.
Terminata la guerra e rientrato in monastero, frequentò teologia presso la Pontificia Università Gregoriana dove si laureò brillantemente in filosofia e teologia. All'età di 28 anni fu ordinato sacerdote a Roma il 29 ottobre 1922 nella basilica dei Santi Apostoli.
Nel 1939, all'età di 45 anni, viene eletto Abate generale della Congregazione benedettina Silvestrina. Ricoprirà l'incarico per venti anni. Fu apprezzato predicatore, ma soprattutto direttore spirituale di anime, di alcune delle quali è in corso la Causa di Beatificazione: tra queste, Madre Maria Pierina De Micheli della Congregazione delle Figlie dell'Immacolata Concezione di Buenos Aires, Madre Gertrude Billi, Coofondatrice delle Ancelle del S. Cuore di Città di Castello e Madre Laura Curlotta, terza Superiora generale delle Suore di Ravasco.
Caratteristica inconfondibile della direzione spirituale condotta dal Padre Gregori, fu la devozione e la spiritualità del S. Volto di Cristo:
devozione e spiritualità attinte da Madre Pierina De Micheli.
Nell'immediato dopoguerra (1945-46), per circostanze che si confermarono provvidenziali, raccolse alcuni fanciulli poveri e abbandonati, assistendoli integralmente.
Questo apostolato si estese ben presto e, dal primo nucleo creato a Bassano Romano, nacque la sua imponente Opera assistenziale, per condurre la quale il Padre Gregori fondò una Congregazione religiosa femminile: le "Suore Benedettine Riparatrici del Santo Volto di Nostro Signore Gesù Cristo".
Detta Congregazione conta oggi 15 case religiose in Italia ed altre all'estero.
Uomo attivissimo e monaco di intensissima vita contemplativa, il Padre Gregori ha eseguito personalmente con estrema dedizione la sua Opera fino a pochi anni dalla sua morte, preceduta da lunga e sofferta infermità. Attuando un suo vivo desiderio, aveva creato a Roma, in via della Conciliazione 15, la Casa e comunità religiosa "Deo gratias", dove ha vissuto gli ultimi due decenni e da dove è salito alla pace eterna il 12 novembre 1985, all'età di 91 anni.
Due settimane prima aveva predetto il giorno del suo trapasso. Il suo corpo riposa in Bassano Romano, nel coro della Cappella della Casa madre e generalizia della Congregazione da lui fondata; la sua tomba e la Casa romana "Deo gratias" sono divenute meta di continuo, devoto pellegrinaggio.
L’ABATE DON ILDEBRANDO GREGORI APOSTOLO DEL VOLTO SANTO
L’Abate Gregori, "afferrato" fin dalla prima giovinezza dall'amore ardente di Cristo, visse la sua vita di monaco in una continua "ricerca di Dio", come si esprime S. Benedetto nella sua regola. Questo ideale fu il filo conduttore della sua ascesi, anche se la sua pietà e il suo apostolato, nel corso degli anni, prenderanno varie forme secondo le ispirazioni della Grazia divina.
Egli raggiunse la mistica contemplazione del Volto di Cristo nell'età matura. E ciò non deve recare meraviglia: lo Spirito Santo prepara per gradi le anime chiamate alle sublimi altezze della perfezione.
La devozione al S. Volto è stato il coronamento di tutto il suo cammino spirituale e della sua missione apostolica; e la sua non fu libera scelta personale, ma chiara indicazione del volere divino che innalza l'anima a più alte visioni dei misteri della sua bontà infinita.
Inizia la sua attività sacerdotale nel 1925. Centro della sua spiritualità è Gesù Eucarestia, vivente nel tabernacolo: mezzo per attirarvi le anime è la devozione al S. Cuore. In suo onore organizzerà Pii esercizi, processioni, ore di adorazione diurna e notturna; i primi venerdì del mese saranno giornate di riparazione; la festa del S. Cuore diverrà la festa tra le più solenni del monastero e della parrocchia, per suo interessamento la Congregazione Silvestrina sarà consacrata al Cuore Sacratissimo di Gesù.
L’obbedienza, affidandogli nuovi incarichi lo obbligherà a cambiare attività in diverse sedi per culminare nel 1939 con l'elezione di Abate Generale della Congregazione. Misteriose e mirabili sono però le vie del Signore. Questi trasferimenti, accettati con spirito di profonda umiltà, saranno, nei disegni di Dio, apertura a più vasti orizzonti di apostolato per il suo zelo sacerdotale. La discesa dal sacro eremo di Monte Fano sarà così l'inizio di una nuova e più ardua ascesa spirituale per contemplare più da vicino, mistero d'amore e di dolore, il Volto di Cristo immolato sulla croce, Il Signore lo arricchisce di grazie più abbondanti, gli svela i segreti di amore infinito racchiusi nel suo Cuore Santissimo e gli affida una nuova missione: LA DEVOZIONE AL SANTO VOLTO.
Tale dono viene a lui concesso tramite la serva di Dio Madre Pierina De Micheli, religiosa delle Figlie dell'Immacolata Concezione di Buenos Aires, che conobbe verso la fine del 1940.
La pia religiosa, dietro ispirazione del Signore, lo scelse come suo direttore spirituale, gli apri il suo cuore e gli confidò quanto la divina bontà aveva in lei operato e continuava ad operare.
Il Padre Abate esaminò i fatti con molta prudenza e invocò la luce dall'alto con lunghe preghiere e penitenze: alla fine, confortato anche da segni ordinari e straordinari, si rese conto che i carismi e la missione di quell'anima erano autentici doni dello Spirito Santo.
Non solo, ma si sentì lui stesso illuminato e trasformato dalla luce che proveniva dal S. Volto. Soprattutto quando madre Pierina venne miracolosamente guarita dalla tisi per intercessione di S. Silvestro Abate e fu "spiritualmente aggregata" dallo stesso Santo alla sua Congregazione Silvestrina, egli chiaramente percepì che il Signore, attraverso la sua figlia spirituale, parlava anche a lui: la rivelazione della devozione al S. Volto era un dono concesso anche a lei e quindi lo riguardava e lo impegnava personalmente.
Da quel momento la missione di Madre Pierina, in perfetta simbiosi spirituale, diverrà anche la sua missione.
Da quell'incontro l'apostolo del S. Cuore diverrà l'apostolo del S. Volto. Contraddizione? No, ma aumento di grazia, illuminazione dello Spirito Santo, crescita spirituale: è nel Volto infatti che si manifestano e si conoscono i sentimenti del Cuore. Alla nuova missione si dedicherà principalmente con l'apostolato della parola, l'apostolato della medaglia e l'apostolato delle opere. Dotato del dono della sacra eloquenza, sara l'appassionato divulgatore della devozione al Santo Volto. La sua parola semplice e ardente, che gli sgorgava dal cuore assetato dell'amore di Gesù e delle anime, conquistava la mente e convertiva i cuori. Egli intui immediatamente che mezzo efficacissimo per la diffusione ditale devozione era la medaglia e ne divenne l'instancabile divulgatore: la distribuirà non solo negli istituti religiosi, ma anche nelle scuole pubbliche e private, negli ospedali, nelle carceri, sui treni, sugli aerei, al capezzale degli infermi; la donerà a tutti coloro con i quali gli capiterà di intrattenere anche solo
un breve contatto personale, credenti o non credenti, ebrei, perseguitati, rifugiati politici di ogni colore. Studierà ogni mezzo per farla giungere dove egli non può arrivare: la invierà a migliaia di soldati in guerra, in ògni parte del globo, ai reclusi nei campi di prigionia, nei campi di concentramento e nei campi profughi. Ora la sacra medaglia è diffusa in tutti i continenti, è arrivata in Cina, in Corea, in Giappone, in Brasile e nelle Filippine.
La testimonianza più viva e tangibile dell'amore del P. Abate al S. Volto è l'apostolato delle opere. Al S. Volto egli ha intitolato cappelle, istituti, monasteri, chiese, santuari e, quel che più conta, una nuova Congregazione di religiose che si consacrano al Signore allo scopo di dare amore e lode a Lui, in senso di riparazione ed espiazione delle offese che dai peccatori si fanno al Signore Gesù... Come riparatrici, è offerto alla loro riparazione e alla loro meditazione Gesù morente in croce e Gesù morto in croce. Con la nascita di questa sua famiglia religiosa, egli ha voluto perpetuare e moltiplicare la sua missione di apostolo del S. Volto nella chiesa e nel mondo.
Per segnalare grazie e favori, per chiedere immagini e medagliette del Santo Volto di nostro
Signor Gesù Cristo e la biografia del Venerabile
Servo di Dio rivolgersi a:
Monastero San Vincenzo M. - Via San Vincenzo
01030 Bassano Romano (Viterbo)
IL BEATO PADRE GAETANO CATANOSO FONDATORE DELLE SUORE
VERONICHE DEL VOLTO SANTO (1879 - 1963)
Nato a Chorio di S. Lorenzo (RC) il 14 febbraio 1879, entrò nel seminario arcivescovile ove compì tutti gli studi sino all'ordinazione sacerdotale ricevuta dal Cardinale Arcivescovo Gennaro Portanova il 20 settembre 1902.
Nel 1904 venne nominato parroco di Pentidattilo - un caratteristico villaggio montano sulle falde dell'Aspromonte - ove rimase sino al 1921.
In questi anni rifulsero le virtù peculiari del Beato, maturarono gli ideali e i progetti che poi via via egli realizzerà.
Nel 1921 venne trasferito alla parrocchia della Purificazione (Candelora) in Reggio Calabria, divenuta ben presto un centro irradiante per tutta la Diocesi di vita eucaristica e di opere apostoliche.
Missionario del Volto Santo, iscritto sin dal 1919 all'Arciconfraternita di Tours (Francia), ne divulgò appassionatamente e con ogni mezzo la devozione ben oltre i confini della Diocesi e della stessa Calabria, creando un vasto sodalizio coordinato da un giornalino - "Il Volto Santo" - diffuso ben presto in tutta la penisola. Fu nel contempo Cappellano in aiuto delle carceri e dell'ospedale, P. Spirituale del Seminario arcivescovile, confessore di istituti religiosi, Canonico Penitenziere della Cattedrale.
Promosse nell'immediato dopo guerra l'opera dei "chierici poveri" per favorire le vocazioni ecclesiastiche, fu accanto a Don Orione nello sviluppo dell'Opera Antoniana delle Calabrie nel territorio della sua parrocchia, finchè, a cominciare dal 1934, impegnò tutte le sue energie per dar vita e sviluppo all'Istituto delle Suore Veroniche, Missionarie del Volto Santo.
Fu questo il sogno che coronò la sua vita sacerdotale, realizzato con perseveranza eroica, a costo di enormi sacrifici, tra difficoltà a prove d'ogni genere ponendo la sua filiale e sconfinata fiducia nella Provvidenza.
"Le figlie di S. Veronica hanno per missione speciale la propagazione della devozione al Volto Santo di Gesù, con conseguente riparazione delle bestemmie e delle profanazioni contro il nome santo di Dio. A tal fine il loro apostolato operoso viene svolto fra la gente più umile, nei paesi remoti e nelle borgate di campagna dove si giunge camminando a piedi, con scuole di catechismo, asili per l'infanzia, laboratori per le ragazze, assistenza ai moribondi, cura della suppellettile delle chiese e delle cappelle, e in tutte le altre forme che la divina carità di nostro Signore sa suscitare per il ministero di anime votate al suo servizio.
Gli asili gestiti dalle Suore Veroniche attualmente sono sedici, più un'orfanotrofio e una casa di riposo per le donne anziane rimaste sole. Il Tempio, anzi "il Santuario" del Volto Santo fu l'ultima "opera" che Padre Catanoso sognò di realizzare "grande e bello", potè però contempiano dal Cielo. Fu infatti completato e aperto al culto nel 1972, nove anni dopo la sua morte.
Gli ultimi anni di vita li trascorse in una piccola stanzetta dell'Istituto delle Suore Veroniche dove sacerdoti e laici accorrevano per la confessione, per consigli o solo per la gioia interiore di vederlo ed ascoltarlo.
Il Signore lo chiamò in Cielo la notte del 4 aprile 1963, le spoglie mortali del Beato, dopo la traslazione dal cimitero cittadino il 22 aprile 1972, furono composte in un sarcofago di granito nella cripta del Tempio del Volto Santo, meta ogni giorno di visite e pellegrinaggi.
Per segnalare grazie e favori, per chiedere immagini e la biografia del Beato rivolgersi a:
Casa Madre Suore Veroniche del Volto Santo
Via P. Gaetano Catanoso, 2
89100 Reggio Calabria
LA SERVA DI DIO SUOR MARIA CONCETTA PANTUSA 3/2/1894 - 27/3/1953
Da fanciulla ebbe non poco a soffrire per il duro trattamento del padre, che la condusse con sé in Brasile dove si recava in cerca di lavoro. Qui Concetta andò sposa al giovane ferroviere Vito De Marco che morì nella guerra del 1915/18.
L’otto maggio 1930 insieme con l'unica figlia fattasi poi Clarissa e con suor Speranza Elena Pettinato si trasferì in Airola (Benevento).
Qui fu diretta dai PP. Passionisti e dai PP. Francescani.
Tutti la chiamavano, e la chiamano ancora:
SUOR CONCETTA. Tuttavia non è mai stata suora. Il Signore riversò in lei tutti i Suoi doni: il miracolo, la profezia, il discernimento degli spiriti, la luminosità, il sollevamento, gli effiuvi odorosi, l'astinenza dal sonno, la visione, l'estasi, le stimmate e i dolori della Passione. Suor Concetta vestiva un abito monacale alla maniera dei Passionisti.
Fenomeni miracolosi: frutta stagionale commestibili che apparivano improvvisamente, rose profumatissime e fresche di pianta che a volte s’incollavano a stampe religiose, piogge di fiori che scendevano dal soffitto e inondavano l'umile stanzetta.
Ma i fatti più straordinari furono: le stimmate e l'apparizione di sangue umano fisiologico sopra Immagini Sacre da lei possedute.
Le stimmate di Suor Concetta erano in forma di ferita aperta nelle palme, nel dorso delle mani e nei due versi del polso prodotte da lesione organica del tessuto. Così pure nei piedi e nel costato.
Suor Concetta pregava: pregava sempre. Era umile, semplice e generosa. Si mortificava continuamente: digiunava, faceva penitenze corporali con catene, flagelli e cilici di ferro. La sua ardentissima passione era l'amore per Gesù e l'amore per le anime.
Il 17 febbraio 1947 una immagine del Santo Volto di Gesù (della Santa Sindone di Torino) emana sangue. Il sangue sgorga come da una sorgente e rimane in ebollizione per circa tre ore.
Il sangue sgorga dalla Sacra Testa, dai contorni del Volto e dagli occhi.
Suor Concetta dice che Gesù l'ha fatto per i peccati dei Sacerdoti e tutti gli uomini. Lo stesso fenomeno si rinnova il 28 febbraio e, per una terza volta, il 4 marzo.
"È IL VOLTO SANTO TRE VOLTE INSANGUINATO", così diceva Gesù stesso a Suor Concetta.
"VOGLIO CHE SIA COSTRUITA UNA CAPPELLA, VOI INIZIATE, IL RESTO LO FARÒ IO". In ognuno di questi fenomeni il Signore ingiungeva:
"PREGATE! RIPARATE! COMPENSANTE!"
In quell'anno e negli anni seguenti numerose immagini apparvero e restarono coperte di sangue. Come pure, nell'urna del Santo Volto.
Sopra immagini, in quaderni e nei libri apparvero rose freschissime e profumate, Gesù chiamava la casa di Airola:
"LA CASA DELLE ROSE", QUESTA CASA, diceva, OVUNQUE VOLGETE LO SGUARDO È BAGNATA DAL MIO SANGUE".
(Dai messaggi di Gesù) 25/4/69
"FIGLIA MIA DILETTA! DESIDERO CHE TU FACCIA UNA LARGHISSIMA DIFFUSIONE DELLA MIA IMMAGINE. VOGLIO ENTRARE IN OGNI FAMIGLIA, CONVERTIRE I CUORI PIÙ DURI. PORTATEMI NEGLI OSPEDALI E NEI RICOVERI, NELLE SCUOLE E NEGLI ASILI. PARLA A TUTTI DEL MIO AMORE MISERICORDIOSO E INFINITO.
IO TI AIUTERÒ A TROVARE NUOVI APOSTOLI. SARANNO I MIEI NUOVI ELETTI. I PREDILETTI DEL MIO CUORE E AVRANNO UN POSTO SPECIALE IN ESSO. BENEDIRÒ LE LORO FAMIGLIE E MI SOSTITUIRÒ PER DIRIGERE I LORO AFFARI". (25/8/69)
"DESIDERO CHE IL MIO DIVIN VOLTO PARLI AL CUORE DI TUTTI E CHE LA MIA IMMAGINE IMPRESSA NEL CUORE E NELUANIMA DI OGNI CRISTIANO RIFULGA DI DIVINO SPLENDORE MENTRE ORA È SCIUPATA DAL PECCATO".
Suor Maria Concetta morì, all'età di 59 anni, il venerdì di Passione 27 marzo 1953, alle ore 15. E' sepolta nel cimitero di Airola.
Il Santo Volto della Sindone, tre volte Insanguinato, custodito per 13 anni presso Mons. Ilario Roatta, Vescovo della Diocesi di S. Agata dei Goti, nella cui giurisdizione si trova Airola, attualmente è esposto alla venerazione nella Casa del Volto Santo di Airola.
(Tutti questi fatti sono stati riconosciuti ufficialmente dal Vescovo della Diocesi di S. Agata dei Goti, Mons. Ilario Roatta con decreto dell' 11/2/1976).
SUOR SPERANZA ELENA PETTINATO (1901-1985)
Ricordiamo la compagna fedele della Serva di Dio Suor Maria Concetta Pantusa, l'educatrice amorosa dell'infanzia, la testimone privilegiata dei prodigi del Signore, l'Apostola infaticabile del Santo Volto di Gesù, tre volte Insanguinato.
L'otto maggio 1930 entrò in convento insieme a Suor Maria Concetta che doveva essere la sua compagna inseparabile. Ebbe il compito di registrare in un "diario" (che comprende 28 quaderni) tutti i fatti avvenuti in quel periodo, voluti dal Signore, perché si rivelasse al mondo ciò che Egli operava, attraverso la Sua Serva Suor Maria Concetta Pantusa. Suor Speranza è colei che la DIVINA PROVVIDENZA aveva predestinato a sua guida sicura. Le due, infatti, si integravano meravigliosamente: Suor Speranza dal carattere forte e sicuro, Suor Maria Concetta da docile figlia da guidare e proteggere.
Dopo 38 anni di infaticabile apostolato per la diffusione del Messaggio del S. Volto è salita al Cielo il 2/3/1985 per contemplare in eterno la gloria divina che risplende sul Volto di Cristo.
Per richieste di immagini e biografie di Suor
Concetta e Suor Speranza scrivere a:
SANTUARIO DEL SANTO VOLTO
Via Monteoliveto, 83
82011 AIROLA (Benevento)
LA VENERABILE MADRE MARIA PIA MASTENA
Fondatrice della Congregazione delle Religiose del Santo Volto (1881 - 1851)
Madre Maria Pia Mastena nacque a Bovolone (Verona) il 7 dicembre 1881 da una famiglia in cui la devozione al Santo Volto aveva già una tradizione, tradotta in pratiche religiose simili a quelle del Sacro Cuore di Gesù. La bambina, che allora si chiamava Teresa, iniziò fin d'allora l'esercizio della mortificazione e della contemplazione, tanto da anelare al martirio e a darsi penitenze cruente, per riparare le colpe degli altri e sue che vedeva riflesse nel Volto di Gesù, la cui immagine pendeva da una parete della sua cameretta.
Oltre a darsi a tutti i compiti della carità, senza che alcuno l'avesse spinta o gliene avesse parlato, a dieci anni emise il voto di castità perpetua, senza capire, a suo dire, tutta la portata di quella obbligazione. Era appunto il 19 marzo 1891, giorno della sua Prima Comunione. E fu proprio in quella data e per quell'occasione che nei suoi mistici rapimenti le parve di scorgere dinanzi allo sguardo l'immagine di un Volto e di una Croce ed in maniera così chiara che le si incise profondamente nell'anima, senza peraltro che capisse il profondo significato di quel segno che le ridava la sagoma ben nota del Volto di Gesù.
Sentì crescere nella sua attività di bambina 1 'anelito dell 'apostolato che, intrapreso già prima quale catechista esercitò in parrocchia, divenne vera e propria attività illuminativa tra le coetanee: le compagne di scuola, le amiche, e anche con altri, con particolare riferimento alla riparazione ed adorazione, alla fuga dal peccato e dal disordine!
A diciannove anni entrò nell'Istituto delle Sorelle della Misericordia di Verona dove profuse tesori di carità e di zelo.
Trasferita a Miane di Treviso, insegnante comunale, come prima cosa istituì tra le consorelle "LA MISTICA CATENA" con lo scopo di tendere alla perfezione in riparazione e glorificazione del Volto di Gesù.
Madre Pia Mastena era un'anima mistica. Lei stessa scriveva in questo periodo: "Quando mi metto in preghiera e talvolta anche per le strade, quando sto facendo lezione a scuola, mentre sto parlando con una persona, d'un tratto, mi sento investita da uno spirito che mi penetra tutta".
Un giorno Gesù le disse:
"IO TI HO RITIRATA TUTTA IN ME, IL TUO ESSERE È TUTTO PERDUTO IN ME, COME TANTE VOLTE MI HAI CHIESTO: GLI ALTRI TI VEDONO, MA TU, CHE TRATTI E PARLI CON ESSI, NON ESISTI PIÙ, PERCHÉ SONO IO CHE VIVO ED AGISCO REALMENTE IN TE".
Nel 1930, sotto la guida di S.E. Mons. Eugenio Beccegato fondò la Congregazione delle Suore del Santo Volto con lo scopo preciso di glorificare il Volto appassionato di Gesù attraverso un apostolato aderente ai bisogni della società: in parrocchia, nella scuola, tra i malati.
Nel 1924 Gesù le dettò "La Via Crucis" di cui ci piace sottolineare la VI stazione in cui fa riferimento al Santo Volto di Gesù:
"DAMMI IL TUO CUORE, O SPOSA... LÀ BRAMO VEDERE SCOLPITA L’IMMAGINE DEL MIO VOLTO SFIGURATO: IMPRESSO IN TE, RICEVERÀ NUOVA BELLEZZA, NUOVO SPLENDORE ED IL TUO CUORE SI DILATERA’, S'INFIAMMERÀ, E VORRÀ SOLO VEDERE E CONTEMPLARE IL VOLTO MIO, IL VOLTO DELLO SPOSO DIVINO".
Nel 1926 "Il testamento di Gesù" di cui riportiamo un brano che si riferisce al Santo
Volto: "ABBIMI SEMPRE PRESENTE NELLA MEMORIA... BENCHÉ LUNGI DALLA TERRA OVE IO TI LASCIO, TI DONO IL SUDARIO DOVE IMPRESSI IL MIO VOLTO ADDOLORATO, GRONDANTE VIVO SANGUE... SIA QUESTO LO SPECCHIO OVE OGNI ORA TU DOVRAIRIMIRARTI, PROCURA DI RICOPIARE IN TE LE FATTEZZE DEL TUO SPOSO".
Ella voleva stampare il Volto di Cristo sul volto di ogni uomo. Il Volto di Cristo, come mezzo per restaurare il volto dell'uomo. l'ardore di "RIPARARE E RISTABILIRE l'immagine del dolce Gesù nelle anime", la rendeva incisiva nella sua azione apostolica, che tutti raggiungeva, ma anche solerte nell'uso dei mezzi di apostolato: tra questi emerge il suo ardito proposito di stampare migliaia di immagini del Santo Volto della Sindone, da inviare in tutto il mondo, compresa la Russia, perché nel suo spirito ardeva il messaggio ricevuto da Gesù:
"PER IL MIO SANTO VOLTO SARÀ SALVO IL MONDO!" E ANCORA "L'IMMAGINE DEL MIO SANTO VOLTO ATTIRERÀ GLI SGUARDI DI COMPIACENZA DEL MIO PADRE CELESTE SULLE ANIME ED EGLI SI PIEGHERÀ A MISERICORDIA E PERDONO".
A questa donna coraggiosa e dinamica il Signore affidava questa missione di rendezione, di liberazione e di salvezza non solo come persona ma come Fondatrice di nuova famiglia Religiosa: e come tale sentiva di poter ampliare nel mondo la sua missione e prolungarla nel tempo, anche dopo il concludersi del suo pellegrinaggio terreno, associandosi come membro al Capo che ha detto: "Ecco Io sono con voi tutti i giorni...
Così Madre Maria Pia Mastena, fatta partecipe dell'amore del Cuore di Cristo, vuole prolungare insieme al Redentore e per mezzo delle sue Figlie spirituali l'opera della salvezza per ogni fratello che vivrà nel tempo. Del resto con questa configurazione apostolica, si era già presentata alla Chiesa: "LO SCOPO NOSTRO PRINCIPALE È DI PROPAGARE, RIPARARE; RISTABILIRE L’UIMMAGINE DEL DOLCE GESÙ NELLE ANIME!" e la Chiesa ne ha suggellato il carisma e la missione.
Le suore del Santo Volto già oggi presenti in Europa e in terra di Missione, qualificano la loro presenza apostolica nella duplice realtà:
"Configurate a Cristo e in Comunione oblativa con Cristo al Padre per essere forza di Espiazione, di Riparazione e di Redenzione per i fratelli, e poi agire con le opere proprie della Congregazione: riparare e ristabilire nelle anime la divina immagine del dolce Gesù, sfigurata dal peccato".
Nel carisma della Madre Mastena vi è in sintesi la teologia del Volto di Dio... e del volto dell'uomo. Del Dio Creatore che fa l'uomo a Sua immagine e somiglianza e dell'uomo che ritorna, per la redenzione del Verbo e la santificazione dello Spirito, a riavere l'autenticità del suo volto originario, al di fuori di ogni macchia di peccato.
Compiuta la sua missione la Fondatrice della Congregazione delle Religiose del Santo Volto, Madre Maria Pia Mastena, si spense santamente a Roma il 28 giugno 1951. I suoi resti riposano nella cappella della Casà Madre in S. Fior di Treviso.
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Religiose del Santo Volto
Via San Paolo Apostolo, 99
00040S. MARIA DELLE MOLE (ROMA)
MADRE FLORA DE SANTIS (1889 - 1969)
Madre Flora fu una donna veramente evangelica. Il Vangelo fu il libro a cui ispirò tutta la sua vita e la sua pratica di devozione e di fede.
Ne custodiva nell'anima le parole per meglio scoprire nel proprio cuore l'immagine di Cristo da diffondere poi tra i fratelli.
Il Vangelo era la sostanza della sua vita. Perché nel Vangelo è la vera immagine di Gesù: quel Volto che lei voleva che fosse impresso nel cuore di tutti gli uomini. La sua vita fu tutta una testimonianza e un canto al Volto Santo di Gesù.
Ella fu una apostola di Cristo, una divulgatrice della fede, incrollabile, perché tale era la sua fede. Il suo apostolato si svolse ininterrotamente per 35 anni da quando cioè sopravvennero i primi tocchi di Grazia nella Casa-Chiesa dedicata al Volto Santo di Gesù.
Madre Flora si era sposata nel lontano 1916 con il Comm. Ernesto De Santis e viveva con lui un'esistenza tranquilla a Meta di Sorrento.
Ernesto era pio, amava immensamente la Chiesa e soprattutto l'infanzia abbandonata. Grande animatore delle Missioni che incoraggiava ed aiutava con tutto lo slancio e con tutti i mezzi a sua disposizione. Egli fra l'altro era divulgatore di vari periodici di carattere religioso. Fra questi era un solerte zelatore della rivista cattolica "Crociata Missionaria.
Da una di queste riviste, esattamente da una copertina, Flora e il De Santis, colpiti dalla profonda bellezza del Divino Volto, ritagliarono l'Immagine (il dipinto originale è opera della pittrice Rina Maluta) del Volto Santo e la incorniciarono con cura amorevole.
Tutto inizia il giorno 10 febbraio dell'anno 1932, un giorno come tanti, grigio e freddo.
Flora nella sua cameretta è in preghiera, con il Rosario fra le mani prega e fissa estatica l'Immagine da lei ritagliata. Pochi minuti prima aveva finito di preparare il pranzo per i vecchi poveri e abbandonati. Improvvisamente tutto si fa luce, una luce immensa e dal quadro si staglia una visione celestiale. Il Signore si umanizza e si compiace di manifestarsi per la prima volta.
Questi carismi in seguito diverranno molto frequenti. Nel silenzio soave Egli le rivolge queste parole:
"FLORA, GUARDA QUESTO VOLTO TANTO OFFESO 'ED INGIURIATO, AMALO E FALLO AMARE".
Lentamente la visione scompare e tutto ritorna come prima. Ecco, il Signore aveva operato la sua scelta nella umiltà e nella fede incrollabile di questa donna, designandola come divulgatrice della sua parola e della devozione al Suo Volto Santo. Da questo momento l'unico scopo che Flora si prefisse fu di diffondere ovunque tale devozione.
Da allora la sua esistenza fu fatta solo di penitenze e di rinunzie ai beni terreni. Il patrimonio cospicuo del marito servì per acquistare l'attuale casa dei Ponti Rossi (Napoli) dove Madre Flora volle una piccola cappellina per raccogliersi sotto la prodigiosa immagine.
Questa cappellina che oggi conserva le spoglie mortali di Madre Flora divenne ben presto meta di fedeli che, a sua imitazione, venivano a trovare conforto nel Volto di Gesù Cristo...
Molti si chiederanno l'origine di questo appellativo: perché era Madre? E noi sappiamo che la gente, il popolo, che accorreva a lei, quelli che ne ricevevano parole di conforto, quelli che, tramite le sue preghiere, ricevevano grazie dal Volto Santo, in un impeto di gioia, quasi come un'esplosione di fede e di amore, la chiamarono Madre spirituale. Tale nome era il più indicato per lei che era come una buona mamma, che sapeva rimproverare ma senza asprezza, che sapeva consolare ma con dolcezza, che ha indicato e tuttora indica all'umanità, la sola, vera ed eterna strada della salvezza nella preghiera. Ella comunicava direttamente con Gesù che le indicava la via giusta per risolvere ogni controversia che la angustiava. Gli occhi grandi e luminosi. Il volto giovanile incorniciato da capelli scurissimi e divisi al centro da una riga. La bocca sottile, ma sempre sorridente, Madre Flora, puntuale, ogni giorno alle 16,30 per trentacinque anni si incontrava con la gente di ogni condizione sociale. Vestiva un abito scuro, quasi monacale, con un Crocifisso appuntato al petto. Madre Flora in questa casa ai Ponti Rossi ascoltava la confessione di tanta gente che implorava soccorso e aiuto morale. Incitava alla preghiera, invitando tutti ad inginocchiarsi nella piccola cappella che aveva dedicato al Volto Santo. Madre Flora chiuse gli occhi sul mondo il 31 maggio 1969.
Preannunciò la sua morte il 2 dello stesso mese, ma la sua opera da allora non è cessata. La sua casa è stata sempre la casa dell'infanzia abbandonata.
Ha fondato una casa per l'infanzia abbandonata e un orfanotrofio che tuttora accolgono orfanelli e poveri trovatelli.
Inutile dirlo, è tutto gratis. Continua soprattutto la diffusione del Volto Santo per l'opera tenace ed incessante delle Suore "Piccole Ancelle di Cristo Re" che alla morte di Madre Flora presero possesso immediato della casa del Volto Santo. Oggi fanno da tramite nella diffusione di questo culto con fedeli sparsi in tutto il mondo.
Per richieste di materiale da diffondere e la biografia di Madre Flora rivolgersi a:
CASA DEL VOLTO SANTO
Capodimonte - Via Ponte Rossi, 54
80131 NAPOLI