Don Natale Bellani e il "suo" Coro "Parrocchia santa Maria Nascente in Bonemerse (CR)

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Caterina63
00martedì 16 novembre 2010 15:20
 Amici e cari Amici Sacerdoti.... in questo thread vorrei presentarvi la figura di un Sacerdote che ha lasciato il segno...
La sua straordinarietà era l'ordinarietà.... ed in questa ordinarietà ha saputo sollecitare nel cuore di molte persone l'autentica passione per la Fede Cristiana anche attraverso la creazione di un Coro dedito al Canto Tradizionale della Chiesa...

Oggi questo Sacerdote, Don Natale Bellani canta sicuramente con i Cori Angelici e a lui vogliamo fare questo tributo semplice e sincero soprattutto per incoraggiare sempre il suo Coro ad andare avanti per donarci quel Canto che ha saputo unire una generazione dietro l'altra di ferventi Cattolici....

                                     Don Natale Bellani

Ora, prima di presentarvi i tre CD musicali, vorrei segnalarvi questo articolo, tratto da Tracce, che spiega un pò i fatti che desideriamo condividervi ed anche ricordare perchè siano portati quale TESTIMONIANZA di un SERVIZIO alla Chiesa, nella Chiesa, e per tutte le persone di buona volontà....




DON NATALE Un amico «totalmente uomo e totalmente cristiano»

15/10/2009 - L'offerta della vita senza riserve, dai giorni instancabili in oratorio fino alla malattia. La morte di don Natale Bellani e la gratitudine del "suo" popolo, un paesino della bassa cremonese trasformato dalla sua paternità
Don Natale con i bambini di Bonemerse.Don Natale Bellani con i bambini a Bonemerse

Caro don Carrón,
ti dobbiamo scrivere di don Natale.

Per la tua e nostra consolazione e per la glorificazione del buon Dio.

La sera di sabato 3 ottobre, proprio come San Francesco nel 1226, don Natale è morto.
Aveva sessantatre anni, tre o quattro tumori inguaribili addosso e una parrocchia in un paesino sconosciuto della bassa cremonese.

Il don, come lo chiamano tutti a Bonemerse, era uno schietto, alla don Camillo: figlio di don Giussani, devoto della Madonna e di suor Faustina Kowalska, aveva due manacce che mollavano sberloni al momento giusto e una vocazione sacerdotale sin da piccino.
Una famiglia, la sua, ricca di chiamate (la sorella Elisa è Memores Domini e il cugino Emilio sacerdote come lui) e a tutti gli effetti, semplicemente cristiana.

Così, molto presto, era stato ordinato prete. Dopo alcuni anni nella parrocchia di San Pietro a Cremona (dove ha cresciuto tanti dei “nostri”) è finito a Bonemerse, nel 1985.

Questi ventiquattro anni sono tutto, per noi. Il don, per dirla spiccia, era uno che amava la bellezza.
Perché in essa – ce lo martellava in testa sempre – risplende il Vero. Si entusiasmava per i piccoli reperti romani che noi ragazzetti trovavamo raschiando un po’ nei campi intorno alla parrocchia (organizzava per questo delle cacce al tesoro davvero epiche) e mentre ci raccontava di questa o quella battaglia ci faceva inginocchiare tutti in chiesa, sulle panche di legno, di fronte al suo amato Gesù. Era innamorato di Gesù.
Ai bambini del catechismo mostrava sempre, durante la Quaresima, le piaghe della Sindone. E le spiegava tutte, una a una. Perché anche i piccoli devono partecipare del mistero terribile e grandioso della morte. Così non è sembrato strano, in questi giorni di dolore e di acuto senso di vertigine, vederne tanti venire a salutarlo al suo capezzale o nella bara ancora aperta.

Con indosso sempre la talare, dall’altare tuonava con la sua vociona contro le bugie di certi intellettuali o giornali contemporanei, si infervorava per la vita politica e con certi preti che di inferno e di latino non vorrebbero parlare.
Non scambiava mai, però, le prediche dal pulpito coi sermoni sociologici: la via che indicava era l’amore a Cristo, a quell’Uno fattosi carne e incontrabile oggi, qui e ora.

Alla liturgia e alla tradizione teneva in modo particolare, riconoscendo una primitiva bellezza in quei canti gregoriani che noi faticavamo a capire, all’inizio.

Te li vedi tu, tutti noi abituati ai canti con la chitarra, a cantare un Te Deum come si deve? O le vecchiette sedute in prima fila a cercare di ricordare questa o quella parola in latino? Eppure, pian piano, con l’aiuto dell’amico Massimo (che dirige un coro di gregoriano) e di sua moglie Ilaria (direttrice del coro Santa Veronica, sempre della parrocchia) siamo riusciti ad avere una messa bella.

Veramente bella. L’altare non più centrale, il sacerdote che celebra di spalle, Kyrie, Pater, Agnus e Sanctus cantati in gregoriano. Un coro come si deve. Soprattutto, la gente non è scappata via. Un po’ perché la messa cominciava a piacere, un po’ per quelle grosse fette di pane e salame, con l’immancabile vino rosso, dopo la messa delle 11 al bar dell’oratorio.

Ma il don mica si accontentava: voleva a tutti i costi una cappella per il Santo Volto, per la quale chiedeva preghiere e soldi. E adesso quest’oasi c’è, piccola, in mezzo a due campi, ma c’è.
Ma questi, sono stralci di racconto. Perché la storia vera è nelle centinaia di volti che don Natale ha paternamente, fraternamente cresciuto.
Sono i nostri padri e le nostre madri, sono i nostri fratelli e i nostri figli. Siamo noi. Il miracolo è nel ragazzo rom che ha accolto in casa per anni, anche se questo ogni volta fuggiva e finiva in galera. È nel come ha accompagnato tanti malati, tanti lutti, tanti matrimoni. È nella sua amicizia fedele a noi che, ogni tanto, quell’amicizia la tradivamo.

È nel suo sguardo fisso a Gesù. Come negli ultimi mesi. La malattia era un paio d’anni che andava e veniva. E a seconda dei suoi sghiribizzi, noi andavamo e venivamo dai vari santuari: Caravaggio, San Pampuri, Padre Pio, Assisi… e si chiedeva il miracolo. Insistentemente, si è chiesto il miracolo della guarigione. Con fede, fino alla fine. È stato commovente vedere lui, in quel letto di ospedale (lui, sempre così attivo per la sua parrocchia, sempre in giro a brigare e disfare) che da uomo ha chiesto, fino all’ultimo, di vivere. Ed al contempo ha accettato quello che Dio ha scelto per lui. Ci è sembrata, per qualche tempo, una contraddizione enorme. Ma come Signore, noi ti chiediamo di guarirlo, di farlo restare qui con noi ancora, te lo chiede anche lui, e tu ce lo togli? Com’è la faccenda?

Com’è che il miracolo non ce lo fai? E queste settimane sono state tutte un accorgersi che il vero miracolo era già lì, tra noi. Era prima di tutto nel suo corpo straziato (nelle sua guance scavate, nel suo pallore, nel suo dimagrimento così repentino, nella sua immobilità a letto) che ci ha legato per sempre a quello di Gesù in croce ed era, ancora, nei suoi ragazzi dell’oratorio (mica tutti di cielle) che per settimane, tutti i giorni, si sono ritrovati a dire il Rosario, la coroncina della Divina Misericordia, i Vespri.


Il miracolo è nella gente che è ritornata in chiesa dopo anni, nei nostri figli che hanno potuto vedere un amico morire così: totalmente uomo e totalmente cristiano. In noi, in me. Che per la prima volta, davvero, abbiamo potuto guardare il Crocefisso senza una pretesa, ma con un amore infinito. E la preghiera è diventata quella di poterLo amare come il don Lo amava, di poterLo seguire come il don Lo seguiva. Dicendo: «Che fatica!» quando la strada saliva, ma mai con la tentazione di mollare. Non si può desiderare altro per sé e per i propri amici. Per questo, nelle ultime ore, non è stato terribile lasciare andare il don. Perché sarà anche vero, come scrive il curato d’Ars, che ci si capisce solo in Cielo. Sulla terra, noi, abbiamo avuto bisogno di uno come il don.
 
Cristiano, Maria Acqua e la comunità di Bonemerse (CR)




Caterina63
00martedì 16 novembre 2010 16:08
Il Coro "Santa Veronica" Parrocchia di santa Maria Nascente in Bonemerse (CR) ora si intitola  Coro "Don Natale Bellani" proprio per ricordare questo Padre amorevole, sollecito ed incoraggiante....

Se ne avrete piacere qui su Facebbok c'è un punto di ritrovo: Coro Don Natale Bellani

e a seguire vi presentiamo i tre CD che vi consigliamo di acquistare, magari facendovi un regalo per Natale o per farne dono alle persone che vorrete amare attraverso la buona musica della tradizione Cattolica....

i CD sono editi dalle edizioni san paolo questo:

                                             

è dedicato ai canti Eucaristici e della tradizione popolare, 23 canti da gustare, rimparare...e far conoscere a chi ne ha perso le note o non le ha mai udite.... (la copertina del CD ritrae lo Stendardo della Confraternita del SS. Sacramento della Parrocchia di Bonemerse, del XVII secolo...)

Il CD è così presentato:

Canti Eucaristici

1. Inni e canti
2. E' la mistica vite
3. T'adoriam Ostia divina
4. Questo terror divino
5. O Pane del cielo
6. Nell'ospital Cenacolo
7. Ostia Santa di pace e salute
8. Ave verum
9. Si, Tu scendi ancor dal cielo
10. Và preghiera, sull'ali dorate
11. Lauda Sion

Canti al Sacro Cuore

12. Dolce Cuor del mio Gesù (con litanie gregoriane)
13. Sacro Cuor d'amor ferito

Canti per Angeli e Santi

14. Angelo santo e pio
15. Giù dai colli (per san Giovanni Bosco)
16. Luigi, amabil santo
17. Te Joseph celebrent (a san Giuseppe)

Canto per i Defunti

18. La pace dei Santi (tradizionale)

Canti devozionali vari

19. Bianco Padre (Inno dell'Azione Cattolica)
20. Gesù, lo sguardo amabile (Inno missionario)
21. Pietà, Signor (di Perosi)
22. Sciogliamo un lieto cantico d'amore (tradizionale)
23. Tu sole vivo

 il secondo CD è stato dedicato a Maria Santissima, molto bello!


                                              


1. Noi vogliam Dio
2. Nome dolcissimo
3. Mira il tuo popolo
4. Signora nostra, salve
5. Dellaurora tu sorgi più bella
6. Vorrei essere un fiore
7. Stava Maria dolente
8. Lieta armonia
9. Madre pietosa al pianto
10.O del cielo gran regina
11.Su questa terra
12.Mille volte benedetta
13.Regina coeli jubila
14.Quanto sei bella, o madre mia
15.Andrò a vederla un dì
16.Dal tuo celeste trono
17.E lora che pia
18.O Maria, nostra speranza

e che potrete ASCOLTARE parzialmente cliccando qui......

Ed ora è uscito il terzo CD "Mio dolce Signor" canti tradizionali per l'Anno Liturgico.....


                  

Ed ora, dunque, i RINGRAZIAMENTI che NON vogliono essere un semplice atto di buona educazione, ma UN DOVERE, un dovere grande che si allaccia poi anche alla fraternità di chi canta e suona per noi, e con noi che poi condividiamo con immenso piacere e gioia tutto il lavoro che ci sta a monte....

Un grazie  a Don Natale Bellani..... che vogliamo ricordare nelle Preghiere e sollecitarlo da Lassù a continuare ad intercedere per la sua amata Parrocchia e per il suo Coro....

Un grazie a:

             Parrocchia santa Maria Nascente in Bonemerse il Coro

Un grazie particolare mi sia concesso di rivolgere ad uno dei tenori del Coro, il sig. Emmanuele Brambilla che con piacere della Provvidenza ci ha fatti incontrare attraverso Facebook e così condividere insieme questi ringraziamenti e la fede che ci accomuna, cantando insieme le Lodi di Dio Altissimo e di Maria, Nostra Speranza...

Ecco cari Amici e cari Sacerdoti cosa significa COMUNIONE ECCLESIALE....da una Parrocchia semi-sconosciuta un Parroco ha saputo diffondere con il canto la gioia di ciò che professiamo....

Coraggio!! Andiamo avanti! E l'auspicio a tutto il Coro di poterci donare ancora "il tesoro del campo"....






Caterina63
00venerdì 3 dicembre 2010 11:33
[SM=g1740717] Vi offro un karaoke da cantare con il CUORE, per lasciarsi conquistare letteralmente dal Cuore amabile di Gesù

Il canto è del Coro "S.Veronica" Parrocchia di S. Maria Nascente in Bonemerse (CR) il cd è appunto: "Inni e Canti" che vi suggerisco di acquistare.....


it.gloria.tv/?media=34987





[SM=g1740738]



[SM=g1740722]
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 01:26.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com