E' deceduto a Roma il vaticanista Giuseppe De Carli (il nostro cordoglio, la preghiera e vicinanza alla Famiglia)

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Caterina63
00martedì 13 luglio 2010 14:32

GIORNALISMO: È MORTO IL VATICANISTA GIUSEPPE DE CARLI               
                                       


È morto questa mattina al Policlinico Gemelli di Roma, dove era ricoverato, Giuseppe De Carli, vaticanista della Rai e responsabile negli ultimi anni della struttura “Rai Vaticano”. De Carli era nato a Lodi nel 1952 ed era stato corrispondente del Tg1 a partire dagli anni Novanta. È stato commentatore di fatti religiosi per il quotidiano romano “Il Tempo” e autore di diversi libri. Un ricordo “con affetto e nella preghiera” arriva dalla comunità del Sacro Convento di Assisi. Padre Enzo Fortunato, direttore della “Rivista san Francesco Patrono d’Italia” di cui De Carli è stato tra i primi collaboratori, si dichiara certo che “il suo contributo entusiasta di scrittore e giornalista non sarà disperso, ma arricchirà coloro che desiderano conoscere la grande ricchezza spirituale della Chiesa”. La salma verrà esposta nella camera mortuaria del Policlinico Gemelli mentre i funerali avranno luogo nella città natale di Lodi.

 Sir


Ho solo da "rimproverargli" fraternamente, una marcata ed eccessiva nostalgia del precedente pontificato, nel mentre doveva commentare gli eventi del nuovo Pontificato.... piccoli errori umani, peccati veniali che non deturperanno la sua grande passione di servire il Pontefice nei suoi spostamenti e nelle cronache dirette....

Una voce che mancherà nelle dirette televisive del Vaticano....


 

Requiem aeternam dona eis, Domine, et lux perpetua luceat eis....

Lux aeterna luceat eis, Domine, cum sanctis tuis in aeternum, quia pius es. Requiem aeternam dona eis, Domine; et lux perpetua luceat eis.

Splenda ad essi la luce perpetua, Signore, con i tuoi santi in eterno, poiché tu sei pietoso. L'eterno riposo dona loro, Signore, e splenda ad essi la luce perpetua

Amen!



 

Caterina63
00martedì 13 luglio 2010 18:56

È morto Giuseppe De Carli




Al Tg1 il suo nome è stato per molti anni sinonimo di informazione religiosa; negli anni Novanta era stato corrispondente, assumendo poi la direzione della struttura che raccolse l'eredità di Rai Giubileo. Giuseppe De Carli è morto all'età di 58 anni la mattina del 13 luglio al Policlinico Gemelli di Roma, dove era ricoverato dal 9 giugno scorso per un ciclo di radioterapia. $\De Carli è stato a lungo commentatore di fatti religiosi per "Il Tempo" e ha recentemente firmato un libro intervista con il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone (L'ultimo segreto di Fatima, Milano, Rai Eri - Rizzoli, 2010, pagine 266, euro 18,50) legando il suo nome anche al sogno, realizzato due anni fa, di una lettura integrale della Bibbia. Dal 5 all'11 ottobre 2008, infatti, 1.452 persone hanno letto le pagine della Sacra Scrittura nella basilica di Santa Croce in Gerusalemme, per un totale di 139 ore di ripresa televisiva senza interruzione, aperta da Benedetto XVI e dal suo segretario di Stato. "La sua competenza negli argomenti attinenti al Vaticano - si legge sulla nota diffusa da padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, dando la notizia della scomparsa - era profonda e vastissima". I funerali saranno celebrati dall'arcivescovo Rino Fisichella giovedì 15 luglio alle 10.30 nella chiesa romana della Traspontina. La salma verrà esposta nella camera mortuaria del Gemelli, mentre la tumulazione avrà luogo a Lodi, sua città natale.



(©L'Osservatore Romano - 14 luglio 2010)
Caterina63
00mercoledì 14 luglio 2010 21:04
Giovanni Paolo II e Benedetto XVI a Fátima

Due Papi davanti a Maria


Per ricordare il vaticanista della Rai - morto martedì 13 luglio a Roma - pubblichiamo l'introduzione al suo recente libro intervista con il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone L'ultimo segreto di Fatima (Milano, Rai Eri - Rizzoli, 2010, pagine 266, euro 18,50).


di Giuseppe De Carli

Non c'è alcun dubbio:  con Fatima abbiamo a che fare con la più clamorosa apparizione della Vergine Maria (la più "profetica e politica" del xx secolo), quella che ha attirato sul luogo ben tre Papi:  Paolo vi nel 1967; tre volte Giovanni Paolo II e ora Benedetto XVI. Ancor prima, nel 1956, Angelo Giuseppe Roncalli, allora patriarca di Venezia, andò a Fatima; nel 1977, Albino Luciani, sempre patriarca di Venezia, incontrò suor Lucia a Coimbra e, nel 1996, la veggente incontrò anche il cardinale Joseph Ratzinger.

Certo, il messaggio di Fatima ci viene incontro col linguaggio del sangue e della sofferenza e si raggruma intorno alla figura di Giovanni Paolo II. Non si può negare che il pontificato wojtyliano sia stato segnato profondamente dalla Vergine di Fatima. Vengono i brividi (un giornalista tv finisce per avere solo pensieri fatti di sequenze di immagini) osservando le immagini che si riferiscono al 7 ottobre 2000; a quel silenzioso e lunghissimo atto di venerazione della statuina della Madonna della Cova da Iria nella Cappella privata del Papa.

Il racconto delle circostanze che portarono alla pubblicazione della terza parte del "Segreto", affidato da "Nostra Signora" a suor Lucia, riproposto in questo libro dal cardinale Tarcisio Bertone, offre nuovamente alla riflessione la grandezza di Papa Wojtyla; di un Papa che la Chiesa ha deciso di glorificare. Ora il pellegrinaggio di Papa Benedetto XVI a Fatima, quasi a sigillo dei primi cinque anni di pontificato
.

Di queste apparizioni e dei "segreti" a esse legati, si continuerà a discutere. Ma ci sono dei punti fermi, ci sono delle testimonianze credibili. Occorre forse di più della limpida parola di suor Lucia raccolta dall'allora arcivescovo Bertone? Si ricordi che per suor Lucia si è aperto, in deroga ai tempi canonici, il processo di canonizzazione. Il decreto di "dispensa papale" è stato reso noto a Coimbra il 13 febbraio 2008. Così, è avvenuto, in anni recenti, per Madre Teresa di Calcutta e per il Servo di Dio Giovanni Paolo II.

Tuttavia, per coloro che hanno seguito la letteratura del "segreto non svelato", occorre precisare che il "plico Capovilla" - come è stato chiamato quello che conterrebbe, secondo alcuni, un testo diverso - si riferisce a nient'altro che al medesimo "plico" che il cardinale Tarcisio Bertone ha avuto fra le mani, quindi alla terza parte del "Segreto di Fatima", pubblicato nel 2000 dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, per ordine di Papa Giovanni Paolo II.

Non cessa di ripeterlo l'anziano vescovo Loris Capovilla, che fu segretario di Giovanni xxiii, a tutti coloro che gettano l'ombra del dubbio sul fatto che l'intero testo non sia stato reso noto. I vari passaggi del plico, la concordanza delle diverse fonti (il "Segretariato dei Pastorelli" di Fatima, la Segreteria di Stato, l'Archivio della Congregazione per la Dottrina della Fede), le date, le parole pronunciate dalla veggente, il contesto nel quale sono state pronunciate in diverse epoche, indicano che non ci sono due plichi e, dunque, due segreti. E nemmeno una parte resa nota e una parte nascosta per chissà quali inconfessabili obiettivi. I convincimenti di trame oscure, a volte, sono più granitici dei fatti, nella loro semplice evidenza.
 
Ecco perché questa edizione cartonata recupera una testimonianza preziosa:  quella di monsignor Loris Capovilla, già pubblicata nella collana Bur Rizzoli, sul cosiddetto "Terzo Segreto". Di essa - del fatto che Giovanni xxiii nell'agosto 1959 lesse l'identico testo che poi verrà illustrato il 26 giugno 2000 nel documento della Congregazione per la Dottrina della Fede, con una presentazione dell'arcivescovo Bertone e un commento teologico del cardinale Ratzinger - c'è anche documentazione televisiva. In questa nuova edizione è stata operata una rilettura del precedente volume L'ultima veggente di Fatima e sono stati apportati alcuni chiarimenti. Questione di lessico, di terminologia. Sfumature, si dirà. Ma con una materia così incandescente e con tutte le sue iridescenze spirituali, anche le sfumature assumono un significato.

L'attuale libro è ora strutturato in due parti distinte, seppur in intimo dialogo fra loro. Nella prima prevale la "grammatica celeste" di suor Lucia che si incastona nella questione, vasta e complessa, delle apparizioni. Secondo le parole di Papa Benedetto XVI, nella Presentazione dell'edizione precedente, tuttora attuale, gli eventi di Fatima "hanno segnato la Chiesa nell'ultimo scorcio del xx secolo", ed è bene perciò che "siano consegnati alla memoria collettiva, come tracce non prive di significato".
 
La seconda parte di questo nuovo libro si sofferma a colloquiare con il cardinale Tarcisio Bertone, che con il messaggio di Fatima ha vissuto una irripetibile esperienza. Il caso o la Provvidenza hanno voluto che il porporato si trovasse avviluppato nell'alone di una vicenda dai contorni oscuri e luminosi e queste pagine sono attraversate da accenti personali, che ne rivelano il temperamento, la statura e la spiritualità. Si tratta di una genuina devozione mariana, ereditata in famiglia e cresciuta alla sequela di San Giovanni Bosco.

Il cardinale Bertone ci porta a gustare il "fascino del mare aperto" della sua azione pastorale, fino all'azione di governo che tutt'ora svolge come Segretario di Stato. Abbiamo davanti a noi i grandi temi della riconciliazione e della pace, del dialogo interreligioso, del "diritto di cittadinanza" della fede, in un'epoca che "vive come se Dio non esistesse". Si tratta di ricordi a mezzo fra la dimensione personale e il ruolo istituzionale, fra privato e pubblico, che ci traghettano da un Papa mariano all'altro:  da Giovanni Paolo II a Benedetto XVI.

Di Benedetto XVI parliamo con il cardinale Bertone - anche se per questo Papa non è ancora tempo di bilanci - per avere su di lui uno sguardo più lungo, teso a individuare i temi di fondo di un ministero di Pietro che è nostri temporis stupor et miraculum, per prendere a prestito le espressioni che Ulrico di Strasburgo rivolgeva al suo maestro Alberto Magno. Il "corpus ratzingeriano" ha ormai preso forma in libri, saggi, encicliche, fascicoli, omelie, catechesi del mercoledì, esortazioni, appelli, dai quali emerge che la vera sapienza è l'intelligenza aperta alla fede. Già. Il problema non è la macchina ecclesiale, ma è il carburante; non è il "palazzo", ma sono le fondamenta. La crisi più che delle istituzioni è della verità del Vangelo. La seduzione di Benedetto XVI è quella di recuperare alla fede la sua natura di "controcultura".

Da qui la crescente attenzione della pubblica opinione, della "facebook generation", verso un Papa la cui curvatura intellettuale è quella tipica di un pastore che sa insegnare. In più, il Papa-teologo, smentendo ogni previsione, viaggia. In cinque anni, trenta fra visite pastorali e viaggi apostolici all'estero. Pur essendo a un terzo del pontificato montiniano, Joseph Ratzinger ha già superato il numero di viaggi compiuti da Paolo vi. Faticavamo a crederci all'inizio:  Benedetto XVI è nel "raggio di Maria". A Colonia, in Polonia, al santuario di Altötting, in Austria nel santuario mariano di Mariazell, ad Aparecida in Brasile, a Lourdes, a Valencia, a Betlemme e Nazareth, a Efeso in Turchia e poi negli Stati Uniti, in Angola e in Camerun, a Praga e a Brno, a Malta, a Fatima, e ancora a Cipro e in Gran Bretagna e Spagna.

In Italia, nel suo itinerario ci sono Bari, Manoppello, Napoli, Brescia, Genova, Pavia, Brindisi, Cagliari, Pompei, Loreto, Torino, Palermo. Benedetto XVI arriva fin sulla collina di San Giovanni Rotondo a venerare le spoglie mortali di san Pio da Pietrelcina. Va alla mensa dei poveri della Comunità di Sant'Egidio o alla sede della Caritas della stazione Termini, e lo vediamo anche nella sinagoga di Roma.

"Fa venire un certo Simone detto Pietro" raccontano gli Atti degli Apostoli. E Pietro arriva. Così Benedetto XVI, arriva là dove è chiamato, magari fra le polemiche, in contesti socio-politici radicalizzati, ma arriva. Parla di vita alla morte, di identità in mezzo allo straniamento e all'alienazione, di speranza e di futuro al cupio dissolvi della modernità. Sono i pellegrinaggi - specie mariani - di "un intellettuale col cuore". Chi meglio del cardinale Tarcisio Bertone può fornire qualche chiave interpretativa del pontificato di Benedetto XVI? Lo sguardo del Segretario di Stato è di chi vede da vicino un Papa che il mondo sta imparando ad amare. Catturare questo sguardo, seppur per fotogrammi, è una "buona notizia" per la cronaca e la Storia.


(©L'Osservatore Romano - 15 luglio 2010)

Caterina63
00giovedì 12 agosto 2010 19:59
dedicato a Benedetto XVI l'ultimo libro di Giuseppe De Carli morto un mese fa

Nella vigna del Signore



di Gianluca Biccini

"Finito di stampare nel mese di luglio 2010". Fa un certo effetto questa scritta impressa sul volumetto con copertina bianco-gialla Benedetto XVI "Nella vigna del Signore". Proprio mentre veniva dato alle stampe l'autore, Giuseppe De Carli, si spegneva al Policlinico Gemelli, dove era ricoverato da circa un mese. De Carli era il responsabile della struttura Rai Vaticano.

È morto il 13 luglio scorso, a cinquantotto anni. Le esequie furono celebrate due giorni dopo nella chiesa romana della Traspontina, dall'arcivescovo Rino Fisichella, suo compagno di liceo nella natia Lodi. E proprio durante i funerali si venne a conoscenza di questa sua ultima fatica editoriale.

Il volumetto contiene immagini a colori, didascalie e testi brevi ma esaurienti, che tracciano un sintetico itinerario dei luoghi di Joseph Ratzinger:  da Marktl am Inn, nella Baviera orientale che gli ha dato i natali, a Traunstein, sede del seminario dove si formò al sacerdozio; da Freising, dove ha insegnato, al Vaticano, chiamato da Giovanni Paolo II come prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede e al quale è succeduto come successore di Pietro.
 
Nelle pagine, tutta l'esperienza di uno dei più noti vaticanisti della Rai, professionista appassionato dell'informazione religiosa. A lui tra l'altro si deve la pubblica lettura integrale della Bibbia, che coinvolse nell'ottobre 2008 1.452 persone - a cominciare da Benedetto XVI e dal suo segretario di Stato cardinale Tarcisio Bertone. Si alternarono nella lettura delle pagine della Sacra Scrittura, dinnanzi alle telecamere della Rai, per un totale di 139 ore di ripresa televisiva senza interruzione.

Coinvolgente cronista televisivo e narratore di eventi storici epocali autore delle due edizioni del libro L'ultimo segreto di Fatima, con il cardinale Tarcisio Bertone, Giuseppe De Carli ha saputo trasfondere anche in quest'ultima opera tutto il suo amore per la Chiesa e per il Papa. Si comincia con l'infanzia incantata in Baviera:  e, tra le tante, compare un'immagine in bianco e nero del piccolo Joseph Ratzinger fra i suoi compagni della scuola elementare; un'altra il giorno della prima comunione e un'altra ancora con tutta la famiglia:  papà Joseph, mamma Maria, il fratello Georg e la sorella Maria.

Seguono i capitoli Intellettuale del cuore e, tra i più interessanti, Stregato da Roma, che racconta del giovane teologo tedesco alle prese con il concilio Vaticano ii e i suoi protagonisti. In un rigoroso percorso cronologico l'autore passa poi a parlare del servizio reso dall'allora cardinale Ratzinger nel Dicastero per la Dottrina della Fede. Significativo il titolo del paragrafo dedicato:  "Panzerkardinal"? Interrogativo che viene sciolto con un giudizio estremamente positivo:  "A vederli più da vicino - scrive De Carli - i quasi cinque lustri del magistero ufficiale del prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede sono stati tra i più fecondi e produttivi di tutta la storia del più strategico dei dicasteri della Santa Sede".

Un capitolo è poi dedicato al Giubileo del 2000 e uno all'elezione al soglio di Pietro, da cui prende il titolo il libro. Con il capitolo Un pontificato sui sentieri di Dio, l'autore si sofferma sui trenta viaggi - diciassette in Italia e tredici nel resto del mondo - compiuti da Benedetto XVI fino al 2009. La pubblicazione si chiude con il capitolo intitolato Sul palcoscenico del mondo nel quale si sofferma sulle tre encicliche del Pontefice.



(©L'Osservatore Romano - 13 agosto 2010)

Caterina63
00lunedì 16 aprile 2012 15:38

Nasce l'Associazione culturale "Giuseppe De Carli" per promuovere iniziative di riflessione e confronto sull'informazione religiosa

 

In programma un Premio
nazionale per giornalisti, studenti e ricercatori
universitari
 
Roma, 19 marzo 2012 - Inizia oggi la propria
attività l’associazione culturale “Giuseppe De Carli – Per l’informazione
religiosa”, intitolata al noto vaticanista, responsabile della struttura Rai
Vaticano, scomparso due anni fa.
 
L’associazione intende
mantenere vivo il ricordo e l'insegnamento del compianto giornalista e
scrittore, promuovendo iniziative di formazione, riflessione e confronto
sull'attuale situazione e sugli scenari futuri dell'informazione religiosa,
anche attraverso un Premio annuale rivolto a giornalisti, studenti e ricercatori
universitari delle Facoltà di comunicazione e giornalismo, sia private che
pubbliche.
 
Fondata da Elisabetta Lo
Iacono, Giovanni Tridente, Rita Megliorin e Paolo Cecilia, il sodalizio intende
coltivare il ricordo dello stimato vaticanista, i suoi valori umani e le
competenze professionali muovendosi in quelle direzioni a lui tanto care come la
qualificazione della professione, la formazione dei giovani, il dialogo
interreligioso.
 
A breve l’associazione
avvierà una serie di incontri periodici di
approfondimento
, con la partecipazione di riconosciuti professionisti,
studiosi ed esponenti del mondo ecclesiale, per favorire momenti di riflessione,
dibattito e proposta per una informazione religiosa che sappia contemperare le
esigenze informative con la serietà, la professionalità e il rispetto della
verità.
 
Nei
prossimi mesi, inoltre, sarà bandito il Premio
nazionale “Giuseppe De Carli”
destinato
ai giornalisti che operano nell'ambito dell'informazione religiosa e a giovani
studenti e ricercatori universitari delle Facoltà di comunicazione e
giornalismo, allo scopo di far conoscere e incoraggiare un giornalismo e una
ricerca universitaria fatti con serietà, professionalità, forte motivazione,
entusiasmo e chiarezza, come nell'insegnamento di Giuseppe De
Carli.
 
Per
aggiornamenti e approfondimenti sulle attività dell’associazione si può visitare
il sito
www.associazionedecarli.it
o seguire i profili su Facebook (http://www.facebook.com/assodecarli)
e Twitter (https://twitter.com/#!/assodecarli)


Per interviste, informazioni e iscrizioni:
info@associazionedecarli.it

Telefoni: 3355610257 e 3803463384.

 

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