VERO UOMO DA MARIA VERGINE
Ma se il fatto che Dio sia venuto a me da una casta Madre, vergine e libera, attraverso nuove leggi di generazione; che sia spirato, si sia unito ai morti e sia di nuovo ritornato alla vita, recando sollievo a me che soffrivo a causa delle mie passioni e che ero stato prostrato dal peccato; se tutto questo ti sembra indecoroso, mentre tu hai la pretesa di onorare degli dèi puri, generati da divinità pure, o uomo amante del decoro, ascolta almeno oggi, se non lo hai fatto prima, le parole che mi ha ispirato Cristo, il mio Dio, colui che non sbaglia. Non sono pochi coloro i quali affermano che il Dio-Uomo è nato dal seno verginale che lo Spirito del grande Dio ha formato, costruendo un tempio puro al tempio. La Madre infatti è il tempio di Cristo; questi a sua volta è il tempio del Verbo. Siccome infatti il serpente pestifero teneva la nostra natura sotto il giogo dell'iniqua trasgressione, fu allora disposto che, mediante la natura di un uomo piú divino, fosse riparata la malvagità e fosse abbattuta la forza orribile del dragone prevaricatore. Per questo entrò nel seno; onorò la metà della nostra discendenza, ma lasciò da parte l'altra metà, dal momento che fu generato da una vergine intatta. Questa, dopo averlo concepito nelle sue viscere irradiate dalla divinità, lo diede alla luce al termine del tempo della gestazione. Allora il Verbo sovrano rivestì la nostra carne pesante e riempì il tempio con la pura divinità. Per me, in ambedue le nature, era rimasto un solo Dio. Non vi è nulla di disonesto all'infuori del vizio abominevole; la virtù è l'unico bene migliore. Tutto ciò che dipende dalla nostra volontà sta in mezzo tra il bene e il male: buone sono quelle cose che tendono al bene; quelle che tendono al male diventano assolutamente turpi. Di queste cose ne ho visto una relativa al mistero della nostra natura materiale: si tratta dell'immagine dell'Immortale che si unisce alle membra. Dio non creò l'uomo per odio, dal momento che lo fece testimone della sua divinità, sovrano delle cose di quaggiù e gloria del Signore. Siccome lo amava, non poteva riservargli una nascita miserabile. Smetti dunque di chiacchierare e allontana da Dio questo pensiero. Se venissi alla luce da un seno impuro, non saresti certamente puro. Infatti ciò che è puro non può essere racchiuso in ciò che è impuro. Ma se proprio lo vuoi, ti concedo che il parto sia impuro; tuttavia una cosa è evidente per tutti coloro che abbiano senno: dove il raggio di sole arriva, porta la luce; e le cose che sono raggiunte dalla fragranza di un ottimo unguento, profumano immediatamente. Ma né il sole né l'unguento rimangono contaminati. Cosi Dio, nascendo da una Madre pura, non rimase contaminato dal suo seno, ma purificò il seno stesso. Cosí morendo strappò il potere alla morte, né tu, o Verbo, hai sofferto alcunché dalla morte quando la distruggesti. Come il pittore, nel delineare sulle tavole delle immagini inanimate, cerca di ritrarne le forme con ritocchi dapprima leggeri, poi sempre piú scuri, e finalmente completa l'intera figura con colori di ogni specie, cosí la verginità, eredità del Cristo eterno, dapprima si manifestava in pochi e rimaneva oscurata durante il tempo in cui regnava la legge, sotto la quale i colori si manifestavano debolmente e lo splendore nascosto brillava solo per pochi. Ma dopo che il Cristo nacque da una Madre casta e vergine, non vincolata da legami carnali e simile a Dio (era infatti necessario che Cristo venisse senza relazioni matrimoniali e senza padre) la verginità incominciò a santificare le donne e a respingere l'amara Eva. Rimosse le leggi della carne e, grazie alla predicazione del Vangelo, la lettera cedette allo spirito e la grazia subentrò. Allora la verginità rifulse chiara ai mortali; apparve libera dal mondo e liberatrice del mondo impotente. Essa è tanto superiore al matrimonio e ai condizionamenti della vita, quanto l'anima è superiore alla carne e quanto il cielo immenso supera la terra; quanto la vita stabile dei beati supera quella fuggevole della terra; e quanto Dio è superiore all'uomo. Noi infatti non separiamo l'uomo dalla divinità, ma presentiamo come dogma l'unità e l'identità della persona, che in principio non era uomo ma Dio e Figlio Unigenito prima dei secoli, non mescolato con un corpo o comunque con alcunché di corporeo. Ma negli ultimi tempi, per la nostra salvezza, Egli ha assunto anche una natura umana, passibile nella carne, impassibile nella divinità, circoscritto nel corpo, illimitato nello spirito. Il medesimo essere è terreno e celeste, visibile ed intelligibile, comprensibile ed incomprensibile. Così, grazie a lui che è totalmente uomo e totalmente Dio, l'uomo intero, che era caduto nel peccato, poté essere riplasmato. Se qualcuno non crede che santa Maria è Madre di Dio, si separa dalla divinità. Se qualcuno asserisce che Cristo è soltanto passato attraverso la Vergine, come attraverso un canale, ma nega che Egli sia stato plasmato dentro di lei in modo divino, perché senza intervento d'uomo, e in modo umano, ossia secondo la legge della concezione, è ugualmente ateo. Se qualcuno dice che dapprima si è formato l'uomo, il quale solo in seguito sarebbe stato rivestito della divinità, è condannato. Ciò infatti non sarebbe la generazione di Dio, ma una negazione della generazione stessa. Se uno introduce la nozione di due figli, uno da Dio Padre e l'altro dalla madre, e non di un solo ed identico Figlio, sia privato dell'adozione come figlio (Ef 1, 5), promessa a coloro che credono rettamente. |