I Rogazionisti e sant'Annibale Maria di Francia

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Caterina63
00mercoledì 7 luglio 2010 19:00
È stata collocata all'esterno della basilica Vaticana nella prima nicchia all'arco delle Campane

Il Papa benedice la statua
di sant'Annibale Maria Di Francia


Rogate ergo Dominum messis ut mittat operaios in messem suam, "Pregate dunque il Signore della messe perché mandi gli operai nella sua messe". Il passo evangelico che ha ispirato la vita e l'opera di sant'Annibale Maria Di Francia, è inciso nel marmo bianco della statua, che il Papa ha benedetto stamane, mercoledì 7 luglio.

Il fondatore vi è raffigurato con in mano un vangelo aperto sulla pagina del rogate. L'opera, realizzata da Giuseppe Ducrot, è stata collocata - insieme a quelle di altri santi fondatori di istituti religiosi - in una delle nicchie esterne della basilica Vaticana. In questo caso la prima, all'arco delle Campane, accanto a quella di santa Maria Soledad Torres Acosta, fondatrice delle serve di Maria ministre degli Infermi, che fu benedetta il 13 novembre 2002. È alta cinque metri e trenta, ed è stata scolpita in un monoblocco marmoreo di Carrara.
 
Nato a Messina il 5 luglio 1851 nella seconda metà dell'Ottocento, l'apostolo della preghiera per le vocazioni si dedicò alla cura dei poveri della città sullo stretto, in particolare nel quartiere malfamato di Avignone, avviando orfanotrofi e congregazioni. Dopo il devastante terremoto del 1908, trasferì le sue opere in Puglia. Morto il 1° giugno 1927 - nello stesso anno in cui è nato Joseph Ratzinger - Annibale è stato canonizzato nel 2004. Annoverato tra i santi sociali del Novecento è anche venerato come padre degli orfani e dei poveri.

Benedetto XVI è giunto in automobile verso le 10.30 in piazza dei Protomartiri romani, accolto dagli applausi e dai canti dei fedeli giunti dai luoghi legati alla figura e alla vita del santo:  la Sicilia e Messina in particolare, ma anche la Puglia e la Campania, da dove proveniva un coloratissimo gruppo di giovani in festa.

Il Pontefice ha presieduto un breve momento di preghiera, nel quale ha invocato il Signore affinché mandi nella sua "messe" "degni operai del Vangelo", auspicando che "tutti coloro che contempleranno questa immagine, ispirandosi al suo stesso spirito di carità crescano in amore verso il prossimo".

Dopo aver assistito allo scoprimento della statua, il Papa l'ha aspersa con l'acqua santa e ha impartito la benedizione ai presenti augurando loro una "buona giornata". Quindi ha salutato i consigli generalizi dei rogazionisti  del  Cuore  di  Gesù, guidati dal superiore padre Giorgio Nalin, e delle figlie del Divino Zelo, con la superiora madre Diodata Guerrero; e lo scultore quarantaquattrenne romano Ducrot.

Tra le numerose personalità presenti, i cardinali Rodé, Dias, Comastri, Cacciavillan, Martino e De Giorgi; gli arcivescovi Stella, Gioia, Marra - emerito di Messina - e Cuccarese; i vescovi Lanzani e Vitale, presule rogazionista di Lezhë in Albania; i monsignori Sciacca e Scotti; il sindaco di Messina, Giuseppe Buzzanca, il presidente della provincia Nanni Ricevuto, l'ambasciatore d'Italia presso la Santa Sede, Zanardi Landi, il direttore dei Musei Vaticani Paolucci, il segretario della Pontificia Commissione per i Beni culturali della Chiesa Buranelli, il sottosegretario del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali Scelzo, autore di una biografia di sant'Annibale; il medico personale del Papa Polisca, nuovo direttore di sanità ed igiene del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, e il direttore del nostro giornale.

Benedetto XVI era accompagnato dall'arcivescovo Harvey, prefetto della Casa pontificia, dal vescovo De Nicolò, reggente della Prefettura, da monsignor Gänswein, segretario particolare. A fare gli onori di casa, l'addetto per il Protocollo della Casa Pontificia, padre Leonardo Sapienza, sacerdote rogazionista.



Messaggio al capitolo generale dei rogazionisti

Nuovi linguaggi e modi
per annunciare
il Vangelo agli uomini


È necessario rispondere alla "grande sfida dell'inculturazione" ricercando linguaggi e modi comprensibili per annunciare il Vangelo agli uomini del nostro tempo. Lo scrive il Papa nel messaggio inviato ai delegati all'assemblea capitolare dei rogazionisti del Cuore di Gesù, apertasi lunedì 5 luglio, presso il centro di spiritualità Rogate di Morlupo (Roma).


Ai Delegati
all'Assemblea capitolare
dei Rogazionisti
del Cuore di Gesù

In occasione del vostro XI Capitolo Generale, desidero unirmi spiritualmente a voi, che state vivendo un evento di grazia:  esso è valido richiamo a tornare sempre più alle radici della vostra Congregazione, ad approfondire il carisma per poterlo poi incarnare nell'attuale contesto socio-culturale, nei modi più idonei.

In questi intensi giorni, volete focalizzare la vostra attenzione sul tema "La Regola di vita, espressione della consacrazione, garanzia dell'identità carismatica, sostegno della comunione fraterna, progetto di missione". Voi intendete rivedere e approvare le Costituzioni e le Norme del vostro Istituto per adeguarle specialmente alla nuova sensibilità ecclesiale scaturita dal Concilio Vaticano II e codificata nel vigente Codice di Diritto Canonico. Tale impegno riveste particolare importanza, poiché si tratta di presentare all'intera Famiglia religiosa i testi dì riferimento sui quali ognuno dovrà conformare la propria esperienza di vita fraterna e apostolica, per essere segno eloquente dell'amore di Dio e strumento di salvezza in ogni ambiente.

Iddio benedica questi vostri propositi! Perché ciò sia fruttuoso occorre che conserviate fedelmente il patrimonio spirituale tramandatovi dal vostro fondatore, sant'Annibale Maria Di Francia, che amò con intensità il Cristo, e a Lui sempre si ispirò nell'attuazione di un provvido apostolato vocazionale come pure di una coraggiosa opera in favore del prossimo bisognoso.

Seguite il suo esempio e proseguitene con gioia la missione valida ancora oggi, pur se sono mutate le condizioni sociali in cui viviamo. In particolare, diffondete sempre più lo spirito di preghiera e di sollecitudine per tutte le vocazioni nella Chiesa; siate solerti operai per l'avvento del Regno di Dio, dedicandovi con ogni energia all'evangelizzazione e alla promozione umana.

La grande sfida dell'inculturazione vi chiede oggi di annunciare la Buona Novella con linguaggi e modi comprensibili agli uomini del nostro tempo, coinvolti in processi sociali e culturali in rapida trasformazione. Vasto pertanto è il campo di apostolato che si apre dinanzi a voi! Come il vostro Fondatore, donate la vostra esistenza a quanti hanno "sete" di speranza, coltivate un'autentica passione educativa soprattutto per i giovani, spendetevi con una generosa attività pastorale tra la gente, specialmente a favore di quanti soffrono nel corpo e nello spirito.

A tale proposito, mi piace ripetere a voi quanto dissi recentemente, quasi a conclusione dell'Anno Sacerdotale:  "Ogni Pastore è il tramite attraverso il quale Cristo stesso ama gli uomini:  è mediante il nostro ministero - cari sacerdoti -, è attraverso di noi che il Signore raggiunge le anime, le istruisce, le custodisce, le guida" (Udienza Generale:  L'Osservatore Romano, 27 maggio 2010, p. 1).

La vostra Congregazione vanta una lunga storia, scritta da coraggiosi testimoni di Cristo e del Vangelo. In questa scia siete chiamati oggi a camminare con rinnovato zelo per spingervi, con profetica libertà e saggio discernimento, su ardite strade apostoliche e frontiere missionarie, coltivando una stretta collaborazione con i Vescovi e le altre componenti della Comunità ecclesiale. I vasti orizzonti dell'evangelizzazione e l'urgente necessità di testimoniare il messaggio evangelico a tutti, senza distinzioni, costituiscono il campo del vostro apostolato. Tanti attendono ancora di conoscere Gesù, unico Redentore dell'uomo, e non poche situazioni di ingiustizia e di disagio morale e materiale interpellano i credenti.

Una così urgente missione richiede incessante conversione personale e comunitaria. Solo cuori totalmente aperti all'azione della Grazia sono in grado di interpretare i segni dei tempi e di cogliere gli appelli dell'umanità bisognosa di speranza e di pace.

Rifulga nei vari campi del vostro servizio ecclesiale l'adesione fedele a Cristo e al suo Vangelo. La Vergine Santa, Regina delle vocazioni e Madre dei sacerdoti, vi protegga, vi aiuti e sia la guida sicura del cammino della vostra Famiglia religiosa, perché possa portare a compimento ogni suo progetto di bene. Con questi auspici, mentre assicuro il mio affettuoso ricordo nella preghiera per ciascuno di voi e per i vostri lavori capitolari, di cuore vi imparto la mia Benedizione, che volentieri "estendo a tutti i Rogazionisti, alle Figlie del Divino Zelo e a quanti incontrate nel vostro quotidiano apostolato.







 


(©L'Osservatore Romano - 8 luglio 2010)
Caterina63
00mercoledì 7 luglio 2010 19:06
L'omelia del cardinale Tarcisio Bertone durante la messa per la famiglia religiosa fondata dall'apostolo del Rogate

L'esemplarità di un servizio autenticamente evangelico



La spiritualità, ma soprattutto la santità di Annibale Maria Di Francia è l'eredità di cui sono ricchi i suoi figli spirituali, i padri Rogazionisti del Cuore di Gesù, al pari delle sua figlie spirituali, le Figlie del Divino Zelo, chiamati oggi a perpetuare la testimonianza del santo del rogate tra i più bisognosi nel corpo e nello spirito.

Lo ha ricordato il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, nell'omelia della messa celebrata mercoledì mattina, 7 luglio, nella basilica di San Pietro, per i partecipanti al capitolo generale dei due ordini religiosi. La messa, come ha ricordato il cardinale proprio all'inizio della sua omelia, è stata celebrata subito dopo l'incontro con il Papa per la benedizione della statua di sant'Annibale Di Francia, collocata in una delle grandi nicchie esterne della basilica Vaticana. "Questo momento di preghiera comunitaria e liturgica - ha esordito il porporato - vuole essere soprattutto un corale rendimento di grazie,  cioè  una  sentita  Eucaristia, per il dono che sant'Annibale Maria Di Francia rappresenta per tutta la Chiesa".

Dopo aver brevemente riproposto il cammino del santo fondatore, ha ricordato come dal 7 ottobre 1990, giorno della sua beatificazione, e ancor più dal 16 maggio 2004, giorno glorioso della sua canonizzazione, la data della morte di questo esemplare e santo sacerdote abbia assunto una particolare solennità, specialmente in tutti gli Istituti dei Rogazionisti e delle Figlie del Divino Zelo che "circondati da tanti amici e devoti, ne celebrano la memoria liturgica".
 
Il cardinale ha poi ricordato "la scena affascinante di piazza San Pietro, quando il venerabile Giovanni Paolo II iscrisse nell'albo dei santi questa grande figura di sacerdote di Cristo. Il Papa allora disse testualmente:  "Annibale Maria Di Francia, che l'amore per il Signore spinse a dedicare l'intera esistenza al bene spirituale del prossimo. In questa prospettiva egli avvertì soprattutto l'urgenza di realizzare il comando evangelico:  Rogate ergo... Pregate dunque il padrone della messe che mandi operai nella sua messe!"".

In quella stessa circostanza il Papa evocò una celebre frase del fondatore, riferita all'impegno apostolico vocazionale:  "Innamoratevi di Gesù Cristo". "Con queste parole - ha sottolineato il segretario di Stato - sant'Annibale Maria Di Francia voleva evidentemente richiamare il dovere di ogni cristiano di conformarsi a Gesù, di aderire alla sua persona e di tendere alla santità:  sta qui infatti l'anima di ogni apostolato.

"Mi ha sempre impressionato - ha commentato il porporato - lo spirito di preghiera di questo ministro di Dio, la sua austerità, la sua anima sacerdotale. Negli anni della mia formazione salesiana ho imparato a conoscere l'insigne figura di questo santo, la cui vita si è intrecciata con quella di don Bosco, in un fervido e cordiale scambio di consigli e di aiuti. Si racconta che padre Annibale fu presente a Torino per la celebrazione del cinquantesimo di sacerdozio di don Bosco. Oggi noi condividiamo la gioia di essere figli e figlie di questi due santi animati da straordinario zelo apostolico e protesi a realizzare nella Chiesa l'opera loro ispirata dal Signore".

Effettivamente padre Annibale, ha ricordato ancora il cardinale Bertone, era convinto che l'efficacia dell'azione proviene dall'unione orante con Dio. Aveva intuito come, per portare a compimento l'ardua missione di essere messaggeri del Vangelo in ogni ambito, specialmente accanto ai poveri e ai "piccoli", fosse necessario anzitutto mantenere una costante comunione con Gesù, contemplandone incessantemente il volto nella preghiera, per servirlo poi con ogni energia nei fratelli.

"In un'epoca come la nostra - ha aggiunto - segnata da una preoccupante cultura del vuoto e del non senso, il luminoso esempio e la limpida testimonianza di sant'Annibale Maria Di Francia costituiscono un invito rivolto alla Chiesa, e soprattutto ai membri delle famiglie religiose da lui fondate, ad annunciare senza compromessi il primato di Dio. Il vostro fondatore ci ricorda che presupposto di ogni impegno apostolico e antidoto di ogni pericolosa frammentazione interiore è la santità personale, in docile ascolto dello Spirito, che libera e trasforma il cuore". Sin da giovane il santo ebbe questa consapevolezza, nutrita alla scuola dell'adorazione eucaristica e dell'interiorità.

"Figlie e Figli spirituali di sant'Annibale Maria Di Francia - ha detto il cardinale rivolgendosi ai capitolari - la santità costituisce il vostro compito essenziale e prioritario:  non dimenticatelo! Essa è il migliore apporto che possiate offrire all'apostolato rogazionista e alla nuova evangelizzazione, come pure la garanzia di un servizio autenticamente evangelico in favore dei più bisognosi nel corpo e nello spirito.

Un aspetto peculiare della vita, dell'intensa attività apostolica e della santità del vostro fondatore fu l'accoglienza gioiosa della volontà di Dio. Fu anche grazie a questo suo atteggiamento di piena adesione al divino volere che padre Annibale seppe interpretare in modo adeguato i segni dei tempi, cogliendo gli appelli dell'umanità bisognosa di speranza e di salvezza. Poté così andare incontro alle esigenze della gente, anche quando la sequela di Cristo comportava ostacoli e difficoltà, ed anche apparenti fallimenti.

"Nell'odierna pagina evangelica, viene presentata la compassione di Gesù verso le folle stanche e sfinite come pecore senza pastore (cfr. Matteo, 9, 36). Ad imitazione del divino Maestro, sant'Annibale si è dedicato ad una vasta gamma di opere apostoliche e, con la vita e l'insegnamento, ha tracciato le linee per l'attuale sviluppo della sua Famiglia religiosa:  centri di spiritualità vocazionale e di diffusione della preghiera per le vocazioni, scuole di ogni ordine e grado, collegi, istituti per portatori di handicap, case-famiglia per minori, per madri in difficoltà, per persone anziane, centri sociali per l'accoglienza e la promozione di poveri ed emarginati, centri nutrizionali e per la cura della salute, missioni, parrocchie e santuari".

"Siano sempre davanti a voi - ha aggiunto avviandosi alla conclusione - gli esempi e le consegne di questo insigne uomo di vita interiore e di santità, costantemente proteso alla ricerca di nuove vie per portare l'annuncio evangelico agli uomini del suo tempo. Percorrendo i vari momenti della sua vita, ci si rende conto di quanto egli avesse fatto suo l'assillo apostolico di Paolo, che abbiamo ascoltato nella seconda lettura:  "Guai a me se non predicassi il Vangelo!" (1 Corinti, 9, 16). Sant'Annibale seppe inoltre coniugare preghiera per le vocazioni e testimonianza della carità verso gli ultimi, con un amore senza riserve verso le persone più bisognose di aiuto materiale e spirituale.
"Cari Padri Rogazionisti e care Figlie del Divino Zelo, la celebrazione del Capitolo Generale, che iniziate proprio in questi giorni, costituisce un evento particolarmente significativo nella vita delle vostre Congregazioni. Al riguardo, desidero formulare un cordiale auspicio con le parole del profeta Isaia "Guardate alla roccia da cui siete stati tagliati" (Isaia, 51, 1).
 
L'originale spiritualità del vostro Fondatore, caratterizzata da un forte cristocentrismo espresso e vissuto nell'amore-contemplazione del Crocifisso e dell'Eucaristia, sia il vostro programma. Esso vi chiama a vivere a fondo la scelta radicale delle Beatitudini, imparando alla scuola di Gesù, come la Vergine Maria, ad ascoltare e a mettere in pratica l'esigente messaggio del Vangelo".

"La memoria di sant'Annibale Maria Di Francia, autentico anticipatore della moderna pastorale vocazionale, susciti in tutti noi - è stata l'invocazione finale - una rinnovata e ancora più pressante invocazione al Padrone della messe perché mandi operai nella sua messe. Quanto c'è bisogno di giovani che, accogliendo la chiamata del Signore, pongano generosamente la loro vita al servizio del Vangelo e dei fratelli! Il Santo del "rogate" possa essere sempre più per i pastori, vescovi e presbiteri, come pure per le persone consacrate, una testimonianza viva e un valido intercessore, perché il Signore continui a benedire la sua Chiesa, soprattutto con il dono di vocazioni sacerdotali e religiose".


(©L'Osservatore Romano - 8 luglio 2010)


Padre Annibale M. di Francia era un devoto del Rosario.....


                       Annibale M di Francia e il rosario
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