Il Collegio Teutonico diventa Pontificio

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Caterina63
00martedì 16 marzo 2010 19:07
Il rettore Gatz ha celebrato cinquant'anni di messa

Diventa Pontificio
l'antico Collegio Teutonico


Il regalo più bello lo ha ricevuto dal Papa:  il titolo di Pontificio concesso al Collegio Teutonico di Santa Maria in Campo Santo, di cui è rettore da 35 anni. Monsignor Erwin Gatz, che nei giorni scorsi ha festeggiato mezzo secolo di sacerdozio, lo ha ricevuto direttamente dal segretario particolare di Benedetto XVI, monsignor Georg Gänswein, che durante la messa giubilare ha letto, in latino e in tedesco, la bolla - approvata dal Papa e firmata dal cardinale segretario di Stato - con la quale la fondazione tedesca più antica di Roma ha ottenuto il significativo riconoscimento. Con il dono a lungo desiderato dal rettore, monsignor Gänswein ha portato al connazionale anche gli auguri e i saluti personali del Papa.

Il professor Gatz, protonotaro apostolico, ha celebrato la messa di ringraziamento nella chiesa del Campo Santo Teutonico domenica 14 marzo. "Sono lieto e orgoglioso di essere un sacerdote", ha detto ricordando l'opera svolta in questi lunghi anni romani al servizio della Chiesa come pastore, scienziato e storico. Numerose personalità hanno voluto partecipare al rito per fargli personalmente gli auguri. Fra loro, il cardinale Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani.

Dalla Germania sono giunti l'arcivescovo di Friburgo e presidente della Conferenza episcopale tedesca, monsignor Robert Zollitsch; il vescovo di Aquisgrana, diocesi natale del festeggiato, monsignor Heinrich Mussinghoff; il nunzio apostolico monsignor Erwin J. Ender. Erano inoltre presenti, tra gli altri, gli ambasciatori della Repubblica Federale di Germania e dell'Austria presso la Santa Sede, Hans-Henning Horstmann e Martin Bolldorf, e Manfred Lütz, consultore della Congregazione per il Clero, membro del Pontificio Consiglio per i Laici e del consiglio direttivo della Pontificia Accademia per la Vita.

L'arcivescovo Zollitsch nel discorso celebrativo ha sottolineato l'attività svolta da monsignor Gatz in particolare come scienziato, come sacerdote, come uomo preciso e generoso, che si è sempre contraddistinto per la modestia. "Naturalmente - ha detto - non posso elencare la totalità della sua opera scientifica. Infatti, riempie uno scaffale di ragguardevoli dimensioni". Quindi ha sottolineato come il rettore abbia fatto "in maniera esemplare del Campo Santo Teutonico un luogo di scienza".

Scienziato "in tutti i sensi - ha aggiunto - nella sua vasta attività ha prodotto grandi opere. Penso, ad esempio, alla Geschichte der kirchlichen Lebens in dem deutschsprachigen Ländern seit dem Ende des 18. Jahrhunderts in otto volumi e al lessico biografico in sette tomi Die Bischöfe der Heiligen Römischen Reiches 1448-1648". Successivamente il presidente dei vescovi tedeschi ha parlato della vita presbiterale di Erwin Gatz. "La celebrazione quotidiana della messa, la preghiera del breviario, la formazione spirituale sono elementi dai quali è stato plasmato" e grazie ai quali come pastore ha potuto dare al collegio da lui retto "un orientamento spirituale tanto utile alla vita sacerdotale nella Chiesa di oggi e in questa città. Il fatto che oggi possa guardare indietro a cinquant'anni di vita sacerdotale ci riempie di immensa gratitudine". Infine, l'arcivescovo Zollitsch si è congratulato per "una storia positiva lunga trentacinque anni, durante la quale ha guidato le persone da sacerdote, da scienziato e da uomo".

Fra gli oratori ufficiali c'era anche il vice rettore del Teutonico, il professor Stefan Heid, che ha donato due targhe con lo stemma di Benedetto XVI destinate ad adornare l'ingresso del Pontificio Collegio per gli studi di archeologia sacra e storia ecclesiastica. Ogni visitatore saprà così "di essere nelle mani del Papa", ha commentato graziosamente Heid. Il camerlengo dell'arciconfraternita del Campo Santo Teutonico, Aldo Parmeggiani, ha ricordato i frutti positivi dei trentacinque anni di rettorato di monsignor Gatz. Infine, Arnold Nesselrath, delegato dei Musei Vaticani, ha illustrato i lavori di restauro e di conservazione della meravigliosa pala d'altare nella chiesa del Collegio.
Il festeggiato, visibilmente commosso per i numerosi attestati di stima e di cordialità ricevuti, ha ricambiato donando agli ospiti un libro autobiografico (Erwin Gatz, Aus meinem Leben, Regensburg, Schnell & Steiner, 2010, pagine 184) che contiene ricordi di vita, con i quali ha voluto trasmettere le proprie esperienze.

In precedenza, mercoledì 10 marzo, il professor Gatz aveva incontrato gli ex alunni del collegio sacerdotale. Durante il suo rettorato sono passati per il Campo Santo Teutonico più di duecento studenti per almeno un anno. Cinquanta hanno conseguito il dottorato e novantanove sono stati ordinati sacerdoti. L'incontro, al quale hanno partecipato cinquanta ex alunni, alcuni accompagnati dalle consorti, è iniziato con la partecipazione all'udienza generale del Papa nell'Aula Paolo vi. Successivamente gli ospiti hanno visitato il collegio. Nel pomeriggio hanno partecipato a una conferenza del rettore sullo sviluppo del Teutonico negli ultimi trentacinque anni. Nell'occasione monsignor Gatz ha parlato dell'approvazione, dopo lunghe trattative, di un nuovo statuto per l'arciconfraternita e il collegio sacerdotale, che d'ora in poi avrà un proprio economato, in cui la Conferenza episcopale tedesca sarà rappresentata da un incaricato.

Nel pomeriggio di giovedì 11 marzo il prelato Kemper ha guidato gli ospiti in una visita alla Cappella Sistina. Nel giorno anniversario dell'ordinazione di monsignor Gatz, il 12 marzo, gli ospiti e gli attuali membri e collaboratori del collegio si sono recati a Subiaco, dove hanno partecipato alla messa presso il Sacro Speco. Al ritorno c'è stato un incontro presso l'Istituto della Società di Görres, guidato da trentacinque anni dal rettore Gatz. L'abate benedettino professor Pius Engelbert ha parlato del cambiamento dell'immagine del sacerdote all'epoca di Papa Gregorio vii. Monsignor Gatz ha scelto questo tema perché egli stesso si è occupato della storia e della vita culturale dei preti.


(©L'Osservatore Romano - 17 marzo 2010)
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