Il Motu Proprio di Benedetto XVI

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Caterina63
00lunedì 2 febbraio 2009 18:43
Motu proprio è una locuzione latina (tradotta letteralmente significa di propria iniziativa) che indica un documento, una nomina o in generale una decisione presa di "propria iniziativa" da chi ne ha il potere o la facoltà.

Per antonomasia si intende un documento (decisione) del
Papa che non è stato proposto da alcun organismo della Curia Romana
.

Secondo il
Codice di diritto canonico, infatti, il Pontefice è dotato di tutti i poteri per esercitare sovranità immediata su tutta la Chiesa universale, su ciascuna chiesa particolare (ad esempio le diocesi) e in materia di dottrina.
In base alle decisioni del Concilio Vaticano I, inoltre, il magistero del papa gode dell'infallibilità in materia di fede e di morale quando viene espresso ex cathedra, cioè nel rispetto di alcune condizioni.
Le condizioni sono legate naturalmente alla dottrina già professata nella Chiesa, ossia per infallibilità non si intende qualcosa di "nuovo" che il Papa può inventarsi dall'oggi al domani!


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DOSSIER

A cura di
N. Bux e S. Vitiello

IL MOTU PROPRIO di Benedetto XVI

Summorum Pontificum cura



1. Gli antefatti

La Sacrosanctum Concilium
V’è un paragrafo nella Costituzione del Concilio Vaticano II sulla Sacra Liturgia che sembra riferirsi alla questione dello stato giuridico-canonico del Messale di S. Pio V (che chiameremo di qui in avanti anche “Messa antica” o “Rito antico”). Prima di specificare i modi in cui si dovrà rivedere il rito della Messa, Sacrosanctum Concilium stabilisce al paragrafo 49:

Quapropter, ut Sacrificium Missae, etiam rituum forma, plenam pastoralem efficacitatem assequatur, Sacrosanctum Concilium, ratione habita Missarum, quae concurrente populo celebrantur, praesertim diebus dominicis et festis de praecepto, ea quae sequuntur decernit:

Affinché poi il Sacrificio della Messa raggiunga la sua piena efficacia anche nella forma rituale, il sacro Concilio, in vista delle Messe celebrate con partecipazione di popolo, specialmente la domenica e i giorni di precetto, stabilisce quanto segue:





(...........)

e conclude:

L’autorità della Chiesa ha il potere di definire e limitare l’uso di tali riti nelle differenti situazioni storiche, ma essa non può mai just puramente e semplicemente proibirli! Così il Concilio ha disposto la riforma dei libri liturgici, ma non ha proibito i libri precedenti” (Notiziario 126-127 di UNA VOCE).
La rigidità e l’uniformità postulata anche da alcuni noti liturgisti, non è stata mai la prassi liturgica della Chiesa. L’Indulto voleva essere proprio un invito alla tolleranza, il Motu Proprio lo ha ampliato e, speriamo, più pienamente realizzato.


__________________
Vogliamo essere veramente segno di contraddizione?

Altro non vi dico (…) Non vorrei più parole, ma trovarmi nel campo della battaglia, sostenendo le pene, e combattendo con voi insieme per la verità infino alla morte, per gloria e lode del nome di Dio, e reformazione della Santa Chiesa…”
(Santa Caterina da Siena, Lettera 305 al Papa Urbano VI ove lottò fino alla morte per difendere l’autorità del Pontefice)


Altri Motu Poprio del Pontefice:

 
  • Motu Proprio Summorum Pontificum sulla "Liturgia romana anteriore alla riforma del 1970" (7 luglio 2007)
    [Latino, Ungherese]
  • Motu Proprio con cui il Santo Padre Benedetto XVI ripristina la norma tradizionale circa la maggioranza richiesta nell’elezione del Sommo Pontefice (11 giugno 2007)
    [Latino]



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