Il Vangelo in rima per grandi e piccini e la vera angelogia: come insegnare gli Angeli ai Bambini

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Caterina63
00giovedì 15 gennaio 2009 21:14

Troppo carino per non condividerlo con voi....chissà, può essere anche una idea regalo...[SM=g1740717] ..mia figlia sostiene che invita alla lettura dei Vangeli stessi, ed infonde una grande serenità.... chissà che non abbia ragione lei?....[SM=g7831] ....
Di Francesco Fiorista ed. Ancora "I Vangeli in versi e in rima"
Per ogni capitoletto c'è il riferimento al Vangelo...esempio....
IL PADRE NOSTRO
(Mt.6,7-13; Lc.11,1-4)
Ai Dodici che un dì
glielo avevano chiesto,
Gesù come pregare
rendeva manifesto;
e se pure altre volte
Lui lo aveva detto,
ancora a tutti quanti
ne ribadì il concetto:
< Userete parole
le più semplici e piane,
e soprattutto poche,
senza espressioni vane.
Lasciatele ai pagani
le frasi a dismisura,
che credono in tal modo
ricever maggior cura.
Invece il Padre vostro
lassù nei cieli sa,
la più segreta vera
vostra necessità:
infatti prima ancora
che voi glielo chiedate,
Lui già sa quanto voi
da Lui desiderate.
Direte: - Padre Nostro,
che su nei cieli stai,
sia santificato
il nome che Tu hai,
e venga il Regno Tuo,
sia fatto il Tuo volere,
così qui sulla Terra,
come in cielo tra le sfere.
Donaci ogni giorno
il pane quotidiano,
e grazie per la pioggia
da cui germoglia il grano;
rimetti a noi le colpe,
perdona i nostri errori,
come noi perdoniamo
i nostri debitori.
Fai che la strada giusta
non lasciamo per la via.
Liberaci dal Maligno
per sempre e così sia -.
Tenete bene a mente
questo mio insegnamento,
lo andrete a dire a tutti,
ovunque soffi il vento...>
Fanciulli, ogni volta
che voi lo recitate,
pensate che Gesù
lo declamò una estate.
Tutte le volte che
lo recitate voi
pensate a Lui quel giorno
che lo insegnava ai Suoi.
Queste frasi che voi
recitate a memoria
son certo le parole,
più note della storia.
Di certo c'è un bambino,
giallo,mulatto o nero
che ora mentre leggete,
lo sta dicendo intero.
Dai ghiacci all'Equatore,
dai Poli alla Savana,
vien detta in ogni lingua
questa preghiera cristiana.
Fanciullo che la reciti
pensa che non sei solo,
ma con altri milioni
dall'uno all'altro Polo.......




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Sempre dal medesimo libro
Di Francesco Fiorista ed. Ancora "I Vangeli in versi e in rima"
mi piace molto come ha messo in rima la:
CATTURA DI GESU'....[SM=g1740720]
(Mt.26,47-56; Mc.14,43-52; Lc.22, 47-52; Gv.18, 1-11)
L'angoscia lo prendeva
nel buio tra gli ulivi,
era l'ultima sera
che Lui stava coi vivi.
Era solo! E da solo
pensava alla sua morte:
- Quanto dovrò soffrire?
Ma saprò essere forte...?-
Si sentono dei passi
e un rumore di ferri,
si odon concitate
le voci degli sgherri:
- Guardie circondate
intorno tutto il prato! -
Di qua brilla una torcia,
di là corre un soldato.
C'è Giuda in mezzo a quelli,
si stacca dal drappello,
s'avvicina a Gesù
aprendo il suo mantello;
lo saluta, lo abbraccia,
lo bacia sulla guancia,
Gesù è subito preso
tra un bastone e una lancia.
Si destano i discepoli
pensando: -Cosa accade?-
Davanti ai loro occhi
luccicano delle spade.
Forse per un momento
credono di sognare,
ma c'è chi grida: -PIETRO!
LO VOGLIONO ARRESTARE!-
Pietro si rizza in piedi
e sfodera il suo ferro,
e con un balzo è subito
addosso al primo sgherro.
Lo attacca e lo colpisce:
cade un orecchio a terra,
il sangue arrossa il viso.
Ma ecco che Gesù ordina:
- Amici, NON TEMETE!
Le spade dentro ai foderi,
subito riponete!
Dovrà di già sgorgare
il mio sangue innocente,
lasciatemi andare via
in mezzo a questa gente.
Sono venuti a prendermi
con spade e con bastoni,
eppure loro stessi
son stati testimoni:
di quando io di giorno
predicavo alla gente.
Or mi arrestano di notte,
come un delinquente.
Non vi ho insegnato a non
restituire il male?
Bensì il perdono SEMPRE,
anche con chi vi assale?-
Raccolto, sanguinante,
da terra il padiglione,
lo riattaccava a chi
lo portava in prigione.
I discepoli tutti
son tenuti distanti,
i soldati van via,
Gesù è scortato avanti.
C'è chi grida, chi scappa,
chi non si raccapezza...
...Tra i rami degli ulivi
triste sale una brezza...



[SM=g1740717] [SM=g1740717] [SM=g1740717] [SM=g1740717] [SM=g1740717] [SM=g1740717] [SM=g1740717] [SM=g1740717] 


Sempre dal medesimo libro
Di Francesco Fiorista ed. Ancora "I Vangeli in versi e in rima"
L'Annunciazione dell'Angelo a Maria Vergine
( Lc.1,26-38)
(la taglio perchè questa è molto lunga...)
< Salute a te, Maria,
non aver timore.
Sono venuto a dirti
che ti ha scelta il Signore;
perchè tu concepisca,
nel tuo giovane seno,
il Suo Divin Figlio
che si farà terreno.
Iddio si farà uomo
e nascerà bambino,
ma non per atto umano,
ma per voler divino>.
Maria, stupefatta,
si era intanto seduta,
ritrovò la parola
che era rimasta muta:
- Come può nel mio grembo
battere un altro cuore?
Mai giacqui con nessuno-
diceva con rossore!
< Al volere di Dio
non è vietato niente:
adesso Elisabetta,
tua già anziana parente,
malgrado molte rughe
le solchino la guancia,
giosce per il bimbo
che le sgambetta in pancia...
...ed ecco che sarai incinta
pur non essendo "donna".
E' stata scelta chi
è umile e Dio teme:
tu diverrai sua Madre
non conoscendo seme.
Poi dovrai solamente
qualche mese aspettare
e la tua mano il ventre
sentirà fremitare.
Ancora un giorno e tu
sola non sarai più:
ti nascerà un Bambino
lo chiamerai Gesù.
Su Cieli, Mare  e Terra
regnerà il suo Governo,
da adesso in poi per tutti
i secoli, in eterno.
Nel tuo grembo materno
così si compirà
il Mistero Divino
di Nome Trinità.
Solo grazie alla vita
racchiusa dentro Te:
contemporaneamente
Iddio sarà Uno e Tre.
Ma, qui, dell'Altissimo
son solo ambasciatore:
che cosa devo dire
al mio e tuo Signore?>
- Accetto che di Dio
la volontà sia fatta -
...sarebbe stata Madre
pur rimanendo intatta......




                                                             [SM=g1740750] [SM=g7182] [SM=g1740750]

                                       [SM=g1740722] [SM=g1740721] [SM=g1740722] [SM=g1740721] [SM=g1740722]
Caterina63
00martedì 19 ottobre 2010 23:36

Un testo per avvicinare i bambini agli Angeli


di Maraffa Annamaria

ROMA, lunedì, 18 ottobre 2010 (ZENIT.org).- L’editrice “ Il Seminatore” di Milano, specializzata in pubblicazioni religiose per bambini e ragazzi ha appena pubblicato “Gli Angeli. I nostri migliori amici” con testi di don Marcello Stanzione e illustrazioni di Enrico Berrini.

Il volume è un autentico capolavoro pedagogico ed è un ottimo strumento per il catechismo dei fanciulli dagli 8 agli 11 anni sugli spiriti celesti. Nel XXI secolo, gli uomini non sembrano affatto portati ad ammettere la realtà del mondo degli Angeli. Volentieri e frettolosamente tanti superficialmente relegano questi esseri sopraterreni nel campo del sogno, dei miti e delle leggende, nelle categorie astratte o simboliche, nelle concezioni immaginarie dell’arte e della letteratura.

Si concepisce molto bene il loro ruolo  nell’universo dei nostri antenati dell’Antichità o del Medioevo, ma non si vede più il posto che potrebbero ancora occupare nel cosmo della scienza contemporanea del terzo millennio. L’uomo di oggi, temprato nelle discipline scientifiche, rifiuta di ammettere l’esistenza di ciò che non cade sotto i sensi e sfugge ad ogni sperimentazione. A dire il vero, le conquiste più prodigiose della scienza moderna sono nel campo dell’invisibile: onde, raggi e radiazioni diverse occupano un posto considerevole nel nostro spazio vitale, ma la loro scoperta è considerata come un exploit dell’uomo, allorché gli Angeli hanno il difetto imperdonabile di venire interamente da Dio, di essere sue creature e messaggeri e, in più, superiori al genere umano.

Le prodezze tecniche esaltano l’uomo e gli danno l’illusione di credersi Dio; gli Angeli, invece, li obbligano a riconoscere l’esistenza di un creatore sovrano che comanda l’universo voluto da Lui e regola i rapporti tra gli esseri che lo costituiscono. Gli angeli infatti essendo per natura e per definizione teologica gli inviati, i delegati di Dio, come potrebbero esistere agli occhi degli atei e dei miscredenti ?

I cristiani stessi possono meravigliarsi talvolta che gli Angeli non siano menzionati nei Simboli di Fede della Chiesa antica. Ma, come molte altre Verità di Fede, l’esistenza degli Angeli era così evidente, ben conosciuta e riconosciuta da tutti come un fatto pacifico che essa non aveva bisogno di essere inscritta nel Credo. Gli Angeli non sono forse presenti un poco dappertutto nella Bibbia, da un capo all’altro  dell’Antico e del Nuovo Testamento? Li si vede anche costantemente nelle tradizioni dogmatica, liturgica ed artistica della Chiesa, nelle vite dei Santi, negli scritti dei Padri e degli autori spirituali di tutte le epoche. E’ solamente nel XIII secolo che si trova la parola “Angeli” nella Professione di Fede del IV Concilio del Laterano, ma gli Angeli erano già implicitamente compresi nelle espressioni degli antichi Simboli riguardo a “Dio, Creatore del Cielo e della Terra, dell’universo visibile ed invisibile”.

L’enunciato dottrinale più chiaro e più completo che ora noi abbiamo sugli Angeli è quello del Catechismo della Chiesa Cattolica  promulgato dal servo di Dio il Papa Giovanni Paolo II.  Dopo avere definito i caratteri essenziali degli Angeli: creature puramente spirituali, personali ed immortali, esso mostra soprattutto gli Angeli intorno a Cristo e nella vita della Chiesa. Questa esposizione - breve e completa - riassume, a meraviglia, tutto l’insegnamento dei Papi a questo riguardo, principalmente le catechesi, date da Giovanni Paolo II, durante le Udienze generali di luglio-agosto 1986. Il Santo Padre ha colto nell’opera di San Tommaso d’Aquino i principali elementi di una sintesi razionale sul posto degli Angeli nella gerarchia delle creature, sulle loro qualità e privilegi, sulla loro ripartizione in Ordini e Gradi secondo le loro proprietà.

Intelligenti e liberi, gli Angeli sono stati chiamati da Dio ad una scelta decisiva tra il bene ed il male, scelta che, in ragione della perfezione della loro natura, è stata necessariamente radicale ed irrevocabile. Gli uni, ciechi per il loro orgoglio e chiusi nel loro amor proprio, si sono ribellati contro Dio e separati per sempre da Lui. Sono i demoni, nemici implacabili di Dio e del suo disegno di amore sull’umanità. Gli altri, che hanno deliberatamente scelto Dio come Bene supremo e sovrano, gli sono legati per sempre ed associati alla sua felicità.

L’opera principale degli Angeli buoni è di contemplare e di lodare Dio continuamente. “I loro Angeli vedono continuamente il volto del Padre mio che è nei cieli”, diceva Gesù riguardo i bambini. Ma essi esercitano anche un ruolo di mediazione tra Dio e gli uomini. Come il loro nome  dice, essi sono gli inviati, gli ambasciatori di Dio per collaborare al piano divino nell’insieme della creazione. Essi hanno in modo speciale per missione di aiutare gli uomini a pervenire alla salvezza.

Secondo l’insegnamento tradizionale della Chiesa, almeno un Angelo è dato ad ogni essere umano per essere suo compagno, suo appoggio e suo protettore durante tutto il suo pellegrinaggio terreno. Gli Angeli custodi sono nei nostri riguardi di una sollecitudine estrema, costante e veloce, vigilando sulla nostra salvaguardia corporale ma soprattutto sulla nostra salute spirituale. I poteri soprannaturali che hanno come Angeli fanno di essi degli ausiliari particolarmente preziosi nella lotta che dobbiamo sostenere contro i demoni e tutte le forze del male sulla Terra. Per contro, noi dobbiamo avere verso di essi dei doveri di rispetto, di venerazione, di gratitudine e di confidenza.

Conviene non dimenticare mai la loro presenza ed invocarli spesso. Nell’immensa legione degli Spiriti celesti, tre dei più grandi, di quelli che si chiamano “Arcangeli”, appaiono nella Bibbia con un nome proprio corrispondente alla loro personalità ed alla loro missione: sono Michele, Gabriele e Raffaele.

San Michele, il cui nome significa “Chi è come Dio” è il campione, il difensore ed il vendicatore dei diritti di Dio, il protettore titolato della Chiesa e di tutti i fedeli, il custode delle anime e l’Angelo della pace. San Gabriele è stato scelto per essere l’Angelo dell’Annunciazione, il Messaggero inviato da Dio per annunciare alla Vergine Maria l’Incarnazione del Figlio di Dio. Paolo VI l’ha proclamato patrono celeste delle telecomunicazioni ed il Papa Benedetto XVI il 29 settembre del 2007 lo ha definito il “messaggero dell’incarnazione di Dio”. Quanto a San Raffaele, egli ci è noto dal Libro di Tobia come la guida sicura dei viaggiatori ed il guaritore dei malati e nella medesima omelia il Papa tedesco dice che Raffaele: “guarisce la comunione disturbata tra uomo e donna. Guarisce il loro amore. Scaccia i demoni che, sempre di nuovo, stracciano e distruggono il loro amore. Purifica l’atmosfera tra i due e dona loro la capacità di accogliersi a vicenda per sempre”.

In mezzo alle pratiche tradizionali della pietà cristiana, spesso raccomandate dai Papi, ve ne sono due alle quali gli Angeli sono più direttamente associati, sono l’Angelus ed il Rosario. Il saluto angelico, che ne è l’elemento principale, è prima di tutto un omaggio ed una preghiera alla Madre di Dio, ma è anche un richiamo della missione più gloriosa che sia stata confidata ad un Angelo. Già prima un Angelo aveva annunciato a Zaccaria la nascita del precursore del Messia. Un Angelo apparirà poi a Giuseppe, il fidanzato di Maria per acquietare i suoi scrupoli. Da un capo all’altro della vita di Cristo, la notte della sua Nascita come all’alba della sua Risurrezione od il giorno della sua Ascensione, gli Angeli saranno presenti. Così è sempre nella vita della Chiesa e di ogni fedele. Ogni giorno, a tre riprese, l’Angelus ci richiama questo ministero permanente degli Angeli nella realizzazione dell’opera della salvezza.    

Ci è bene anche meditare assiduamente i misteri del Rosario con gli Angeli, come  invitava Papa Leone XIII, di cui recentemente la Chiesa ha festeggiato il secondo centenario della nascita, poiché noi siamo chiamati a vivere eternamente come gli Angeli e con gli Angeli, occupati a contemplare ed a lodare Dio con essi. Perché allora non abituarci già quaggiù a questa compagnia così amabile e così benefica? Il testo di don Marcello Stanzione educa i bambini ed i fanciulli ad entrare simpaticamente in contatto con l’angelo custode, il loro migliore amico. 




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