Il Vescovo Riboldi in rete

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Caterina63
00domenica 21 dicembre 2008 11:02
Inseriremo qui i link dei Vescovi in internet

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Dopo la celebrazione delle Cresime, qualche volta si usa, da parte dei Cresimandi, donare al vescovo un ricordo personale. Un giovane, avendo saputo che non avevo mai pensato a darmi uno ‘stemma’ che qualificasse il mio programma pastorale di vescovo, me ne disegnò uno che secondo lui era ciò che il suo vescovo stava facendo. Nello stemma è dipinto come base un deserto: al centro una colomba traccia un sentiero. Sotto la scritta "Aprirò nel deserto una strada". Lo conservo gelosamente come segno della mia opera pastorale. Troppo bella.







Qui è il collegamento al sito:

http://www.vescovoriboldi.it/

e qui la sua e-mail: riboldi@tin.it


 

Quando Gesù incontrava i Suoi, li salutava con una parola che è densa di contenuti: ossia "pace a voi". E’ la stessa cosa che dire: "Dio vi vuol bene". Ed è una bella notizia, la bella notizia per tutti.

Lo stesso saluto lo rivolgo a tutti quanti "navigano " in Internet.

Perché ho deciso anch’io Vescovo, di cercare un "sito" in Internet. Da quello che so, Internet è come "la grande piazza della città del mondo" dove è possibile incontrarci, parlarci, ascoltarci, da amici, che vogliono forse respirare una boccata di bontà nella verità.

Se così è, questa "piazza", può essere il luogo dove un Vescovo può trovare un posto anche lui per ascoltare le gioie, le speranze, le angosce e le sofferenze dell’uomo di oggi. E offrire la propria condivisione.

Dopo la Sua Resurrezione Gesù, apparendo ai Suoi che si erano riuniti nel Cenacolo, forse per paura, o per l’incertezza del loro domani, li salutò con il Suo saluto "Pace a voi" e subito come "a passare la mano nella grande opera di salvezza", li investe di un mandato che arriva fino a noi nella Chiesa: "Come il Padre ha mandato Me, così io mando voi".

Può essere un modo di assolvere questo mandato, come Vescovo, entrare in Internet. Un modo, ripeto, di farsi vicino alla gente.

Per quanti di voi non mi conoscono, mi presento: sono nato in Brianza (MI). Entrato nella Congregazione dei Padri Rosminiani. Nel 1958 sono stato inviato dalla Congregazione in una Parrocchia, della Valle del Belice, Santa Ninfa (TP). Lì nel 1968 tutta la vasta zona fu distrutta dal famoso terremoto che lasciò i segni del dolore umano e della grande ingiustizia degli uomini e della mafia: una ingiustizia che l’On.le Pertini, allora Presidente della Camera definì "vergogna d’Italia". E fu duro essere come parroco "voce di chi non aveva voce", anche perché la mafia, la corruzione, non hanno orecchi per sentire chi non ha voce.

Ebbi la fortuna di avere a fianco in questa lotta per la povera gente, uomini come il Gen.le Dalla Chiesa, l’On.le Piersanti Mattarella, l’On.le Pio La Torre e il dott. Chinnici: amici tutti trucidati dalla mafia.

Nel 1978 Sua Santità Paolo VI mi chiamò ad essere Vescovo di Acerra: altro territorio con molti problemi, dalla camorra alla endemica disoccupazione. E come "buon pastore nel nome e per conto di Cristo" dovetti ancora una volta affrontare la criminalità organizzata, la camorra e guidare i passi di una comunità ferita verso la riconquista della propria libertà e del proprio orgoglio di uomini.

In questo cammino ho davvero "incontrato tanta gente" , il più delle volte in cerca di compagnia, di amicizia, di conforto, di speranza, in un mondo che oggi ci ha come scippato del senso della vita e dei suoi valori fondamentali.

Ho imparato che la gente desidera trovare l’amico cui partecipare le proprie ansie, senza essere giudicato, ma solo ascoltato.

Per questo ho deciso di occupare "un sito" nella immensa piazza di Internet, con l’augurio di incontrare tanti amici e creare amicizia.

Internet sarà l’occasione, volta per volta, per raccontare una cronaca mia: per commentare i fatti del nostro mondo: per aiutare chi vuole a cercare con me le impronte di Dio che sono luce e senso della vita.

Per ora un saluto grande a tutti. A ciascuno dico: "sono qui con te".

E Dio benedica questa nostra "navigazione" facendoci giungere ad un porto sicuro.

Antonio Riboldi

- Vescovo -

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