Il "declino della Chiesa" una analisi geopolitica tutta da studiare.....

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Caterina63
00lunedì 22 novembre 2010 18:26
Traggo da Messainlatino questo articolo interessante, in basso faccio alcune considerazioni:



Il declino della Chiesa. Un'analisi geopolitica


di M. Faggioli

Massimo Franco, che (del 2005, tradotto negli Stati Uniti nel 2008) aveva già avuto modo di mostrare in Imperi paralleli il suo interesse per una visione comparata della funzione geopolitica ricoperta dal cattolicesimo mondiale e dagli Stati Uniti, fornisce alcune risposte alle molte domande poste dal primo quinquennio del pontificato di Benedetto XVI nel suo appena uscito C’era una volta un Vaticano. Perché la Chiesa sta perdendo peso in Occidente (Mondadori, 180 pp.). Subito all’inizio del libro, Franco pone la questione di fondo per la comprensione dell’oggetto, ovvero il rapporto tra Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI. La tesi di Franco è che, sebbene il “pontificato carismatico” di Karol Wojtyla non abbia prodotto la crisi attuale del cattolicesimo, ne ha per lungo tempo velato le reali dimensioni grazie ad un protagonismo personale che il successore, Joseph Ratzinger, non può e non intende riprodurre. Questa tesi, parzialmente a discarico del pontefice attualmente regnante, non esime Franco dall’investigare le responsabilità del Vaticano governato da Benedetto XVI.

Un primo ambito di crisi non interamente ereditato dal predecessore è quello della diplomazia vaticana e della perdita di peso della chiesa cattolica sul piano internazionale. Lo “spirito del tempo” costringe la chiesa a nuotare controcorrente, ma le difficoltà vengono amplificate da una macchina vaticana, e specialmente da un segretario di Stato come Bertone, che esce dal libro come uno dei principali responsabili della debolezza dell’istituzione dal punto di vista pubblico, politico e diplomatico. Franco arriva a definire lo stato di crisi della macchina vaticana come l’equivalente della “fine della prima repubblica” nella storia dell’Italia contemporanea: un’istituzione ecclesiastica che, nel suo centro romano e vaticano, rischia la decadenza e l’irrilevanza non come conseguenza dei suoi umanissimi peccati, ma come salario delle sue mediocrità da capufficio. In secondo luogo, è evidente la paralisi del rapporto tra chiesa italiana e chiesa vaticana nel passaggio tra la gestione dell’era Ruini e l’era Bertone: una paralisi che viene addebitata al secondo più che al
primo, sebbene a Ruini si debba in buona parte la condizione attuale del cattolicesimo italiano come di un soggetto “senza casa” dal punto di vista politico. Infine, è evidente lo stato di confusione della macchina comunicativa del pontificato di Benedetto XVI, se si scorre l’impressionante serie di incidenti prodotta da quella che l’autore chiama “la fabbrica delle gaffe”.

Anche in questo libro il parallelo tra Vaticano e Stati Uniti è una chiave di lettura degna di attenzione. L’elezione di Obama aveva suscitato sentimenti contrastanti tra i leader del cattolicesimo mondiale - le apprensioni dei vescovi cattolici americani per l’agenda sociale di Obama e le speranze della diplomazia vaticana per una politica internazionale post-Bush – ma in questi ultimi due anni il rapporto tra Obama e Benedetto XVI non ha trovato una geometria diversa dalla triangolazione – quella che Franco definisce “divisione del lavoro” tra vescovi americani (su aborto, bioetica, matrimonio omosessuale) e Vaticano (per una politica internazionale americana meno aggressiva). Più chiaro invece risulta il parallelismo tra le due potenze quanto alla progressiva incapacità di far valere la loro visione del mondo: per gli Stati Uniti a causa di un peccato di hybris (militare quanto economica) impossibile da sostenere di fronte alle potenze emergenti dell’Asia; per il Vaticano a causa di una “cultura dell’infallibilità” che premia la continuità dell’istituzione sul cambiamento, l’insularità dei decisori rispetto alla trasparenza e al principio di responsabilità. Il declino parallelo di Stati Uniti e Vaticano come imperi culturali ha ragioni epocali: da questo punto di vista Obama e Benedetto XVI sono figure simili e tragiche, con la differenza che il primo non ha trascorso venticinque anni come principale consigliere del suo predecessore.

Altro elemento simile nella crisi tra Stati Uniti e Vaticano è il fattore geopolitico. Uno dei fenomeni che spinge la chiesa verso i margini del fenomeno cristiano mondiale è la crescita del cosiddetto “global south”, cioè lo spostamento del baricentro demografico del cristianesimo dall’Europa e dal Nordamerica verso l’Africa e l’America Latina. Questo fatto storico è una delle chiavi di lettura dell’appello di Benedetto XVI a far vivere la chiesa grazie alle “minoranze creative”: al contrario di quello che pensano i trionfalisti estimatori del papa, il pensiero ratzingeriano è un pensiero sulla decadenza storica del cattolicesimo [bah: noi siamo estimatori del Papa, proprio perché ha questo sguardo lucido e anideologico sulla crisi del cristianesimo]. Che si sia d’accordo o meno con questa visione, difficilmente opinabili sono i dati di fondo: un cattolicesimo demograficamente e religiosamente esangue in Europa; la necessità per la chiesa di Roma di unirsi in Europa con le chiese orientali in un “cartello cattolico-ortodosso” contro il secolarismo; la crisi epocale dello scandalo degli abusi sessuali commessi dal clero cattolico; il numero delle vocazioni sacerdotali, che spinge ad abbassare gli standard di maturità culturale e psicologica dei seminaristi.

Franco non suggerisce per il futuro del cattolicesimo una visione apocalittica, essendo l’apocalittica un pensiero desiderante la fine che predice. Ma alcuni elementi di giudizio emergono chiari dal libro, che è una guida al Vaticano di Joseph Ratzinger utile e ormai rara nel suo genere: basti vedere la crescente influenza nel mondo di internet dei blog cattolici, alcuni dei quali rivaleggiano coi talebani quanto ad apertura mentale. Di quel pamphlettismo cattolico post-moderno risulta ancora più evidente il tenore ideologico, quando si può leggere un acuto osservatore delle cose di chiesa come Massimo Franco, che unisce allo studio del mondo vaticano una visione storica e geopolitica di ampio respiro.

Fonte: Europa dell'11 novembre 2010, via Finesettimana.org


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Non sono una esperta di geopolitica, ma ho le mie buone ragione per poter dire qualcosa....  
 
Non sono affatto d'accordo su questa analisi, senza per questo negare un merito di fondo al testo che è quello dell'imbastitura di problemi correlati, senza alcun dubbio, dal soggetto primo che non è il Pontefice ma lo Stato Vaticano, ossia, La Curia...  
Potremo fare mille esempi...  
 
Il declino della Chiesa non può essere attribuibile esclusivamente alla Chiesa o alle sue parti interne, sono sicura e voglio ben sperare che anche l'autore dell'articolo lo pensi, ma dal testo questa differenza non emerge ed è importante chiarirla....  
Innanzi tutto "noi crediamo" al Cristo che dice che gli scandali sono necessari, solo mette in guardia ognuno di noi perchè non ne diventiamo gli autori, ma la crisi della Chiesa che è avanzata attraverso una serie di scandali proviene anche da altri fattori sociologici...  
Vediamone alcuni punti che ebbero NON l'inizio, ma l'apice dagli anni '50 in poi, ossia, con il famoso boom economico...  
 
1. la crisi dell'Uomo e la sua identità con tutto ciò che questo comporta;  
2. la crisi della Donna e della sua identità e delle sue rivendicazioni che sfociarono nel femminsmo soffocandone la femminilità;  
3. la crisi interna alla Chiesa che fremeva da anni se fare o non fare un Concilio e che comunque si sentiva a disagio nei confronti di un mondo che correva troppo....  
 
se dall'inizio del '900 questa crisi divisa in questi 3 punti era sostanzialmente politica e che privvidenzialmente e profeticamente san Pio X ebbe a condannarne la radice nel MODERNISMO, ora a metà degli anni '50 questa crisi trova il suo apice più singolarmente NEGLI INDIVIDUI che anche attraverso il boom economico cominciano a scoprire NELL'NDIVIDUALISMO il proprio appagamento: ossia "non accetto più dogmi o dottrine, siano esse politiche che religiose, IO MI GESTISCO DA SOLO.....  
 
La Società fece un enorme salto in avanti, se in bene o male non è ora importante approfondirlo....la Chiesa effettivamente rimase un pò indietro e questo è sottolineato anche dalle distanze che De Gasperi prese da alcuni consigli che Pio XII aveva dato in tema politico.... quando Roncalli divenne Papa, la decisione di indire un Concilio aveva proprio in seno il desiderio di ritrovarsi al passo con i tempi del mondo sociale e culturale che correvano a dismisura, ma anche privandosi, in questa fretta e corsa, di cambiamenti ragionati e ragionevoli.... e questo lo si deduce che a distanza di 45 anni da quegli eventi  stiamo ancora a discutere sul fatto che il Concilio non è stato capito; è stato tradotto malamente; non è stato applicato....  
I Papi che seguirono Paolo VI ebbero così  a che fare con una eredità gravosa:  
- rendere credibile una immagine di Chiesa che da una parte si rifletteva in qualità di "amica del mondo" togliendole i fasti, il simbolo del potere temporale e spirituale che era la tiara e perfino la sedia gestatoria,  
- e dall'altra ne condannava ancora una volta i vizi e i peccati.

La capacità della Chiesa di essere credibile non partiva più dalla sua dottrina, ma dalla capacità del Pontefice nel renderla credibile.  
Quanto questa rivoluzione sia stata giusta o meno, lo dirà la storia, certo è che la crisi della Chiesa comincia proprio da quando ne venne intaccata l'immagine...  
 
Ora si che ci possiamo riallacciare al testo sopra, avendo però a mente tutto un quadro della situazione che non può ridursi ne a questo Pontificato nè ad un solo "Segretario di Stato".....  
Non dimentichiamo che Ruini fu il sostenitore dell'Ulivo e che politicamente parlando alimentò per oltre vent'anni il cattolicesimo-progressista nella Chiesa.... Ruini cominciò a dissociarsi dalla sinistra cattolica dopo il fallito tentativo del Referndum CONTRO la vita umana... in quel frangente vinse la Chiesa che invitò all'astensionismo con a guida lo stesso Ruina che probabilmente comprese che era giunto il momento di tagliare il cordone ombelicale con una certa Democrazia Cristiana troppo schierata con la sinistra....  
Giovanni Paolo II non si curò affatto dei problemi politici italiani.... lasciò sbrigare le faccende alla Curia, è sotto il suo Pontificato che alcuni cardinali e vescovo assumono un ruolo determinante nella politica anche del Vaticano.... impossibile pertanto  parlare ora esclusivamente di Bertone ed identificare in questo Pontificato la caduta della credibilità della Chiesa....  
 
La Chiesa è stata in caduta libera per ben 45 anni, oggi semmai si è arrestata.... e da qui si possono avanzare ulteriori analisi...

mi sia concessa una ulteriore riflessione al testo...  
esso manca per altro di analisi strutturante l'Istituzione della Chiesa che non è umana e pertanto, per quanto gestita da uomini, anche peccatori e deboli, non può essere analizzata esclusivamente dal punto di vista umano a tal punto da paragonare un Presidente americano ad un Pontefice... significa appunto giudicare la Chiesa proprio dal punto principale SBAGLIATO, sbgaliando così anche le analisi....  
Laddove certe affinità possono essere condivisibili, rischiano di essere vanificate nell'intero contesto!  
 
Va detto anche che da dopo il '900 e l'inizio di questo Tezo Millennio, noi stiamo vivendo, o subendo scegliete voi, L'APICE E NON L'INIZIO di uno stravolgimento GEOPOLITICO ma anche sociale e culturale che ebbe inizio con l'Illuminso....che trovò i suoi adepti con le varie Rivoluzioni dal '700 all'800 ed anche ai primi del '900, sfociati nella Seconda Guerra Mondiale....quando ancora la Chiesa aveva ancora il suo grado di attenzione PERCHE' AVEVA ANCORA FEDELI CHE LE CREDEVANO....  
oggi che la fede si è SPOSTATA, possiamo dire, dalla Chiesa AL SOGGETTIVISMO, ALL'INDIVIDUALISMO, AL RELATIVISMO....mettiamoci anche il PACIFISMO... era ovvio che la Chiesa ne subisse, a torto o a ragione, i malefici influssi....  
 
LA CHIESA NON RAGIONA COME IL MONDO.... uno studioso che intenda fare geopolitica alla Chiesa evitando questa verità, non è più attendibile....ed infatti si finisce per sfociare nei luoghi comuni trattando un Segretario di Stato della Chiesa come si giudica e si tratta un POLITICO ED UN MINISTRO DI TURNO....  
 
Giovanni Paolo II si tenne vicino Ratzinger perchè - e lo spiegò lo stesso Ratzinger in una intervista - sapeva di non essere perfetto.... Ratzinger in quella intervista ammise che c'erano divergenze fra lui e il Pontefice, ma che il Papa appunto, proprio per questa stima si teneva Ratzinger non solo nella CdF ma proprio come AMICO FIDATO.....  
 
I cambiamenti che oggi Benedetto XVI ha apportato non vertono sulla questione sociale MA SACRAMENTALE DELLA VITA DELLA CHIESA.....questa considerazione è FONDAMENTALE per comprendere che alla Chiesa NON interessa l'andamento DEL mondo, ma interessa esclusivamente L'UOMO CHE NEL MONDO SI STA PERDENDO INSEGUENDO CHIMERE.....  
 
A differenza degli Stati laici e laicisti, la Chiesa sa CHE NON HA NULLA DA PERDERE ma che la sua Missione è RECUPERARE LE ANIME....  
Per questo la Chiesa si è aperta ai Movimenti.... anche se lo ha fatto spesso in modo sbagliato, lasciandoli liberi di alimentarsi con la loro creatività, ciò che sta a cuore è che le anime in qualche modo riscoprano DIO....  
una Chiesa, infatti, che si ammalasse ulteriormente di INDIVIDUALISMO COME E' ACCADUTO NELLA NOSTRA SOCIETA' e dunque che ha già di fatto influenzato anche la Chiesa al suo interno, non sarebbe più in grado di governare semplicemente perchè la Chiesa è UNA E AL TEMPO STESSO ECCLESIALE E COSTITUITA DALLE MEMBRA...  
e senza dubbio Essa cerca di RICOMPORSI CON LE CHIESE ORIENTALI!! è un desiderio legittimo ed è una Preghiera del Suo Fondatore, Gesù Cristo! solo che i termini non sono quelli sopra esposti, ma sono di natura ECCLESIALE E DOTTRINALE, una REALTA' che il mondo ODIA....  

Infine:   la Chiesa è in crisi, NON IN DECLINO, la differenza è notevole.... e l'aveva predetto la Vergine Maria a Fatima...

si legga anche qui  
SE LA CHIESA E' IN CRISI.....???

per approfondire in cosa consiste questa CRISI e non declino....




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