Il successo della riscoperta della Messa Antica (3)

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Caterina63
00lunedì 25 gennaio 2010 15:01
Notizie Ufficiali
Amici.... siamo alla terza pagina dedicata al successo della riscoperta della Messa Antica, cosa significa?

Significa da parte nostra la segnalazione ufficiale di TANTI CATTOLICI sparsi in Italia e nel Mondo che, con fatica ma anche fiducia, hanno  preso a cuore il MP del Papa Benedetto XVI, Summorum Pontificum, e si stanno prodigando per la sua totale applicazione a beneficio non soltanto personale, MA PER IL BENE COMUNE A TUTTA LA CHIESA....

In questo anno abbiamo visto una crescente partecipazione e coinvolgimento da parte di molti prelati Vescovi e Cardinali... Notizie ufficiali e le rispettive foto stanno documentando, in questi due Thread già completati, non una semplice partecipazione personale, ma un vero COINVOLGIMENTO di gruppo  ECCLESIALE...
Davvero eleviamo un Te Deum di ringraziamento e davvero vogliamo unirci anche noi a questi gruppi, a questi Vescovi e Cardinali, con loro vogliamo dire di essere con il Papa e di sostenerlo in questa grande opera di restauro Liturgico...

CLICCARE QUI PER I DUE THREAD RICCHI DI NOTIZIE UFFICIALI A RIGUARDO DI QUANTI STANNO APPLICANDO IL RITORNO DELLA MESSA ANTICA:

Il successo della riscoperta della Messa Antica

Il successo della riscoperta della Messa Antica (2)


Accanto alla nostra gratitudine a vescovi e cardinali coinvolti, vogliamo ricordare anche un grazie a mons. Nicola Bux, a don Vitiello, a padre Nuara O.P., a don Fichera, ai giovani che hanno dato origine al:  Coordinamento Toscano Benedetto XVI per la forma Straordinaria della Liturgia .... ai Frati dell'Immacolata di san Massimiliano Kolbe, così prodighi nell'essere sempre disponibili ad ospitare molte iniziative e Messe che possano facilitare l'applicazione del MP del Santo Padre, all'Istituto di Cristo Re, impegnato anch'esso nella formazione di sacerdoti dediti alla forma Straordinaria del Rito, così come ai Domenicani di Oxford, lo studentato domenicano che si prefigge la formazione nelle due forme; a don Mauro Gagliardi, giovane sacerdote impegnato nella divulgazione della corretta informazione sulla dottrina liturgica, a don Matteo de Meo....a mons. Guido Marini Maestro delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice.... ci scusiamo con eventuali nomi non volutamente dimenticati...
senza dimenticare Rinascimento Sacro e MESSAINLATINO, i due Blog impegnati in questa informazione....


Apriamo così la terza pagina dedicata all'informazione ma anche all'edificazione dello spirito, alla Preghiera, alla Lode come alla richiesta a Dio di moltiplicare i frutti di questi lavori e di questo servizio specialmente in questo Anno Sacerdotale....


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Il motu proprio “Summorum Pontificum” due anni dopo

**********************

Segnaliamo due notizie:


San Giovanni Crisostomo all'Università Cattolica


.
Mercoledì 27 gennaio 2010
San Giovanni Crisostomo
,
ore 18,00


Cappella Maggiore

Università Cattolica del Sacro Cuore
Largo Gemelli 1
Milano




SANTA MESSA NELLA FORMA STRAORDINARIA DEL RITO ROMANO

Celebra il Rev.do
P. KONRAD ZU LOEWENSTEIN, FSSP


Sarà possibile confessarsi dalle 17,15.

Su Facebook è stato creato un gruppo dedicato alla Messa in forma straordinaria all'Università Cattolica di Milano


domenica 24 gennaio 2010

Il solenne pontificale di mons. Burke

Ecco le prime immagini del solenne pontificale in forma straordinaria (al trono, per graziosa concessione di S.E. mons. Oliveri, vescovo del luogo) celebrato oggi stesso da S.E. l'Arcivescovo Raymond Burke, Prefetto della Segnatura Apostolica, nella Chiesa parrocchiale di Artallo (Imperia), retta dal giovane parroco don Marco Cuneo.

Si celebrava oggi la festa di S. Sebastiano Martire, patrono e titolare della parrocchia.

Molto ispirata l'omelia dell'Arcivescovo, incentrata sulla comparazione tra la sanguinosa persecuzione anticristiana che colpì il soldato romano Sebastiano, e l'incruenta ma non meno insidiosa seduzione anticristiana che viviamo in un mondo secolarizzato. Come al santo Sebastiano venne offerta un'effimera libertà dalla prigione e dalle sevizie se avesse accettato di piegarsi al mondo e adorare l'Imperatore, così la cultura dominante e i mezzi di comunicazione ci allettano con un'apparente libertà dalle costrizioni e dai comandamenti religiosi. Ma in un caso e nell'altro, quell'offerta di libertà contro Dio è in realtà un laccio di schiavitù.

L'angelico, anzi serafico coro delle Suore Francescane dell'Immacolata ha reso la funzione ancor più toccante e coinvolgente.

Un pontificale tradizionale al trono non è cosa semplice ed è, liturgicamente parlando, estremamente ricco di gesti e simboli e di significato. Eppure, a detta di tutti, esso si è svolto non solo con precisione, ma anche con esemplare naturalezza e fluidità, facendo risaltare l'importanza del Santo Sacrificio che si compiva all'altare.

Ma ecco le foto:
















ed infine:

RINASCIMENTO SACRO ANNUNCIA LA FORMAZIONE DI UN NUOVO GRUPPO DEDITO AL MP


Pistoia in moto



Siamo lieti di annunciare che ieri è stato formalmente costituito un nutrito gruppo per l'applicazione del motu proprio Summorum Pontificum nella diocesi di Pistoia, che ha eletto un proprio presidente ed un segretario. Agli amici, che hanno aderito al Coordinamento Toscano facciamo i nostri auguri di un operato ricco di frutti spirituali. Per quanti intendano contattare direttamente il gruppo di Pistoia, potete scrivere al segretario: lacorri@alice.it


Coordinamento Toscano Benedetto XVI per la forma Straordinaria della Liturgia




Caterina63
00lunedì 25 gennaio 2010 17:03
Epifania 2010 Pontificale nel rito Tridentino
con Sua Eminenza di Card. Darìo Castrillòn Hoyòs
.

Sia lodato Gesù Cristo !
" Saluto i Reverendi sacerdoti e religiosi , le autorità, il Vicario Generale dell'Arcidiocesi di Ancona-Osimo, i Delegati e i Cavalieri del Sovrano Militare Ordine di Malta e quelli del Costantiniano Ordine di San Giorgio e tutti i fedeli presenti.
Sono felice di essere qui stasera per rendere omaggio alla Santa Madre di Dio in un così magnifico santuario da lei prodigiosamente guardato con occhi di predilezione ed eretto dal popolo di Campocavallo; questa amena località può vantare insieme dalla bellezza del paesaggio e delle sue antiche tradizioni religiose uno storico legame con la devozione alla SS.Vergine Addolorata.

Ringrazio e benedico in modo speciale per tale invito i Padri Francescani dellImmacolata, zelanti custodi del Santuario.
Un ringraziamento anche ai giovani ministranti del Collegio Internazionale di Villa Santa Lucia, alla Schola cantorum Santa Cecilia di Corridonia, diretta dal Maestro Alessandro Pucci ed all'Organista Maestro Simone Baiocchi.

Non posso sottacere, daltro canto, l'intima gioia che mi pervade per la felice circostanza di poter accomunare in una medesima celebrazione tre fondamentali motivi di gratitudine alla Divina Misericordia e precisamente la ricorrenza dellEpifania del Signore e la venerazione alla Santa Madre Addolorata attraverso la solennità del Rito Gregoriano che potremmo dire riconsegnato alla Chiesa universale dal Santo Padre Benedetto XVI.
( Dall'omelia di Sua Eminenza di Card. Darìo Castrillòn Hoyòs, Epifania di N.S. 2010 Campocavallo di Osimo)




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significativa anche questa introduzione....dalla Svizzera il vescovo celebra nel santuario la Messa Tridentina:

Celebrant: Bishop Vitus Huonder of Chur in Switzerland.
Abbey church of Einsiedeln
October 11th 2009.





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Caterina63
00lunedì 25 gennaio 2010 21:10

lunedì 25 gennaio 2010 una notizia eccezionale...

Santa Messa a Venezia con il cardinale Scola



Una notizia importante: si tratta della prima volta a nostra conoscenza che un arcivescovo cardinale residenziale partecipa a una Santa Messa in rito romano antico. Il patriarca di Venezia Angelo Scola da sempre ha dimostrato un atteggiamento benevolo e paterno verso i fedeli attaccati all'antica liturgia, affidandoli a un capellano della Fraternità Sacerdotale San Pietro, don Konrad zu Loewenstein.


Sabato 6 marzo ORE 17.30

Chiesa di San Simon Piccolo


Il cardinale patriarca Angelo Scola

assisterà pontificalmente

alla Santa Messa in rito romano antico

celebrata da don Konrad zu Loewenstein (FSSP)


Info:
http://venezia.fssp.it/pages/intro.php

Ulteriori informazioni (musicali e liturgiche) verranno rese note successivamente





Messa a Potenza Picena





Sabato 23 gennaio 2010 alle ore 15,45 nella Chiesa Monumentale di San Francesco a Potenza Picena (Alta) il Parroco Don Andrea Bezzini, con il benevolo permesso dell'Arcivescovo Metropolita di Fermo, SER Mons. Luigi Conti, Presidente della Conferenza Episcopale Marchigiana, ha ospitato la celebrazione della Santa Messa nei rito straordinario accogliendo la proposta del neonato gruppo di fedeli che ha richiesto una celebrazione "stabile" .

E' stata celebrata la Messa del giorno, in onore di S. RAIMONDO DI PENAFORT, CONFESSORE una delle glorie ell'Ordine di San Domenico e della Chiesa nel XIII secolo.
San Raimondo di Penafort ha l'onore di aver usato la penna per la redazione del Codice Canonico. Fu lui che nel 1234 compilò, per ordine di Gregorio IX, i Cinque Libri delle Decretali.
Il Parroco aveva molto opportunamente informato da oltre un mese i parrocchiani dell'iniziativa che era stata inclusa nel "foglio parrocchiale". Questo zelo pastorale, che intende radunare attorno allo stesso altare, diverse espressioni ecclesiali, che è il modo più equilibrato, in questo specifico momento di attuare le sagge indicazioni contenute nel Motu Proprio "Summorum Pontificum".

La celebrazione della Santa Messa nel rito antico, affidata ad un giovane"sacerdote novello", straniero, di 27 anni, che sta completando gli studi a Roma, è stata molto solenne.
Hanno partecipato anche due seminaristi, stranieri, che pure studiano a Roma : testimonianza di come i giovani, che provengono da cosiddette "chiese novelle" abbiano a cuore l'antica liturgia latina.

Una quarantina di giovani , che fanno parte del "Cenacolo della Santissima Trinità" di Rimini, un'associazione religiosa nata negli anni '70 e fa parte della Consulta Diocesana per le aggregazioni laicali della Diocesi, hanno cantato stupendamente e servito l'altare . Ovviamente assieme ai giovani sono arrivati anche i loro familiari che hanno fatto praticamente da "guide liturgiche" ai tanti fedeli che non avevano dimestichezza con il sacro rito. Hanno anche partecipato alcuni ministranti e cantori del Santuario di Campocavallo, dove si svolge regolarmente la Messa in latino. Il Parroco don Andrea ha assistito tutta la Santa Messa quasi sempre nel confessionale: sono state tantissime le confessioni.

I fedeli "forestieri" si sono congratulati con quelli locali per il loro giovane parroco, così attento alla Liturgia e alla valorizzazione delle tradizioni (è merito di don Andrea se tante opere d'arte di Potenza Picena, fra cui l'Organo Bazzani della Collegiata, sono state restaurate e ridonate al culto divino). Ieri anche i fedeli più "lontani" dal nostro modo di pregare hanno potuto constatare che il nostro solo unico scopo è voler lodare Dio con le espressioni liturgiche che risalgono a San Gregorio Magno.

Per questo, sia i componenti del neonato gruppo stabile di Potenza Picena, che gli altri che provengono dalla costa sottostante, si augurano che la celebrazione di ieri sia stata solo il preludio per altre che si potranno fare secondo le indicazioni pastorali locali.

Virgo Lauretana, ora pro nobis !
Andrea Carradori
Caterina63
00mercoledì 27 gennaio 2010 00:12
Celebrated by His Excellency Mgr. Czeslaw KOZON in his cathedral, St. Ansgar, in Copenhagen.

Feast of the Holy Family, Jan. 10 2010







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Celebrant: Bishop Vitus Huonder of Chur in Switzerland.
Abbey church of Einsiedeln
October 11th 2009.






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Celebrated by bishop Vitus Huonder of Chur

Marienkapelle in Oberarth, Switzerland

Decembe 8th 2009





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Photo & Video by:
www.maranatha.it
picasaweb.google.it/Maranatha.it
www-maranatha-it.blogspot.com

Parrocchia della Beata Vergine Assunta Viguzzolo AL - Diocesi di Tortona. Celebrante don Alberto Secci, diacono don Fulvio Berti, suddiacono Parroco don Gino Bava. Domenica 25 ottobre 2009 è stata celebrata la S. MESSA SOLENNE PER LA FESTA DI CRISTO RE in Rito Romano Antico. Ogni domenica e festa di precetto, alle ore 17.00 Santa Messa nella forma straordinaria del Rito Romano

Traditional Latin Mass at a small vilage of North Italy, between Genoa and Milan




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Caterina63
00venerdì 29 gennaio 2010 18:49

Un Vescovo pro motu proprio (della serie: quando le nomine episcopali son fatte bene...)


Mons. Aillet, l'intrepido neovescovo di Bayonne (che poverino ha ereditato una diocesi sinistrata da decenni di 'pastorale' modernista - al punto che quando il seminario aveva chiuso anni fa per mancanza di allievi, il suo rettore aveva definito quell'evento una chance in vista di una futura chiesa senza preti ordinati), si è recato domenica scorso a Bordeaux per celebrare solenni ordinazioni diaconali e suddiaconali di chierici dell'Istituto Buon Pastore (nella foto). Ovviamente, con il consenso dell'ordinario del luogo, il card. arcivescovo Ricard.

Si tratta della prima volta che un vescovo celebra nella chiesa di Saint-Eloi, dacché essa è nelle mani dell'Istituto tradizionale del Buon Pastore. Prima della riconciliazione con Roma di questo istituto, l'arcivescovo di Bordeaux aveva combattuto un'aspra battaglia per riavere quella chiesa, invero semiabbandonata prima che la occupassero e restaurassero i tradizionalisti, ai quali tra l'altro il consiglio comunale - in Francia le chiese appartengono ai Comuni - l'aveva assegnata. Parroco di Saint-Eloi è l'abbé Laguerie che, prima della sua espulsione dalla Fraternità S. Pio X perché favorevole ad accordi con Roma, era stato a lungo parroco della celeberrima Saint-Nicolas-de-Chardonnet a Parigi.

Il vescovo Aillet, prima della nomina vicario generale della diocesi di Tolone (la diocesi filotradizionale di Francia, che ha da sola più seminaristi di Parigi), desidera incoraggiare lo sviluppo di centri di Messa tradizionale, a partire dalla sua diocesi dove ha già istituito a novembre una Messa tradizionale e conta, a quanto pare, di far impiantare comunità tradizionaliste.


Fonte: Novopress Aquitaine





Vespri dei Defunti a Trieste domenica 31 gennaio


Domenica 31 gennaio
ore 18:30
.Cappella Civica della B.V. M. del Rosario
Trieste
Canto dei solenni
VESPERI DEI DEFUNTI
con assoluzione al tumulo
e Benedizione Eucaristica
in occasione del trigesimo della morte di
MONS. SILVANO PIANI
arciprete di s. Giorgio Martire in Lucinico (Gorizia) dal 1957 al 2006



L'Arcivescovo del Principato di Monaco alla Messa straordinaria


Domenica prossima alle ore 16.00, Mons. Bernard Barsi, Arcivescovo di Monaco (il Principato, non in Baviera), assisterà ad una Messa cantata di Settuagesima che sarà celebrata nella Chiesa di Saint-Charles a Montecarlo (vicino a bd. des Moulins: v. cartina).

A nostra conoscenza diretta, è la prima celebrazione tridentina nell'Arcidiocesi, il cui territorio coincide con quello, invero assai ristretto, del Principato.

Per curiosità: Monaco è uno dei pochi Stati europei dove la religione cattolica, apostolica e romana, sia ancore religione di Stato. Il suo Arcivescovo partecipa come mero invitato, e non membro di diritto, alla conferenza episcopale francese.



Santa Messa a Ceccano

DOMENICA 31 GENNAIO 2010, alle ore 17,30, nella Chiesa di San Nicola in Ceccano (Fr), Padre Maurizio Mallozzi OFM, celebrerà una Santa Messa Cantata con il Venerabile Rito di San Pio V.

Questa Santa Messa nel cosiddetto "rito tridentino", cioè nel Rito che esprime splendidamente la fede della Chiesa Cattolica Apostolica e Romana, è per la prima volta celebrata nella insigne chiesa gotico-cistercense, edificata dai Conti di Ceccano, dopo ben ventuno anni da quella officiata da Padre Franz Prosinger della Fraternità Sacerdotale San Pietro.

La Santa Messa, secondo i desideri del Senatore Romano Misserville, che ha fortemente voluto questa celebrazione, sarà offerta in suffragio dell'anima della sua amatissima figlia Fiammetta, scomparsa poco più di un anno fa. Saranno presenti i familiari ed il Coro Josquin des Prez, diretto dal Maestro Mauro Gizzi, che ha assicurato la sua presenza.
Sarà un'occasione spiritualmente preziosa per ascoltare il canto gregoriano "doppiamente a casa sua", perché eseguito in un luogo sacro di eccezionale bellezza, edificato nel Medioevo, ma anche perché, nella sua funzione propria, accompagnerà la celebrazione della Santa Messa nella lingua dei nostri padri, risuonata per ben venti secoli nelle sacre cerimonie.





Caterina63
00venerdì 5 febbraio 2010 11:12

Catholic bishops' hall of fame



Una Voce Malaga ha pubblicato questo utile compendio con il nome dei 138 VESCOVI CHE HANNO CELEBRATO O ASSISTITO ALLA FORMA STRAORDINARIA DOPO L'ENTRATA IN VIGORE DEL MOTU PROPRIO SUMMORUM PONTIFICUM.



Lo pubblichiamo anche noi, lasciandolo nello spagnolo originale (tanto, lo si capisce benissimo). Diciamolo subito: i vescovi italiani son proprio pochini... Han fatto molto meglio gli Americani, benché là di vescovi ce ne sian meno! Consoliamoci: quel che succede negli USA, dopo dieci anni lo imitiamo anche noi.


ALEMANIA: Obispos Dick, Hanke, y Mixa.
ARGENTINA: Obispos Baseotto, Laise, y Sánchez Sorondo.
AUSTRALIA: Cardenal Pell. Obispos Hart, Elliot, Grech, Coleridge, y Jarret.
BÉLGICA: Obispo Leonard.
BRASIL: Areas Rifán, Silva Matthes, Da Silva, y Guimaraes.
CANADÁ: Obispos Roussin, Miller, Prendergast, Elliot, Lemay, y Blais.
CHILE: Cardenal Medina Estévez. Arzobispo Piñera Carvallo.
CHINA: Cardenal Zen.
COLOMBIA: Cardenal Castrillón Hoyos.
DINAMARCA: Obispo Kozon.
ESPAÑA: Cardenales Cañizares, Martínez Sistach, Herranz y Navarrete.
ESTADOS UNIDOS: Cardenales Foley, George, Levada y Egan. Obispos Vann Johnston, D´Arcy, Cordileone, Doran, Blair, Grech, Nienstedt, Bruskewitz, Finn, Morlino, Dewane, Bevard, Serratelli, Perry, Slattery, Burke, Matano, Burbidge, Foleih, Tobin, Hernann, Rhoades, Vigneron, Brunett, Timlin, Conley, Reiss, Di Noia, y Carlson.
FILIPINAS: Obispos Escaler, Obayan y De Gregorio.
FRANCIA: Cardenales Ving-Trois, Ricard y Rodé. Obispos Thomazeau, Scherrer, Madec, Boivineau, Delmas, Guillaume, Rey, Fikart, Aillet, Aumonier, Brouwet, Wintzer, Gaidon, Pansard y Riocreux.
GABÓN: Obispos Engonel y Madega.
HUNGRÍA: Obispos Varga y Farhat.
ITALIA: Cardenales Antonelli, Piovanelli, Poggi, Scola. Obispos Bettori, Fisichella, Appignanesi, Tardelli, Oliveri, Giovanetti, Brugnaro, Rabitti, Molinari, De Magistris y Ravignani.
IRLANDA: Obispos Martin y Magee.
KAZAJSTAN: Obispo Schneider.
LIECHTENSTEIN: Obispo Haas.
MONACO: Arzobispo Barsi.
NIGERIA: Obispos Tochukwu Ukwuoma, y Ochiagha.
NUEVA ZELANDA: Obispo Meeking.
POLONIA: Obispos Balcerek, Szurek, Golebiewski, Depo, Deca, Malysiak, y Dziuba.
REINO UNIDO: Cardenal O´Brien. Obispos Stack, McMahon, Kenney, Malcolm, Moran, Arnold, Hopes, Longley.
REPÚBLICA CHECA: Obispo Baxant.
SRI LANKA: Arzobispo Ranjith.
SUIZA: Obispos Genoud y Huonder.




Festa della Purificazione della Beata Vergine Maria a Campocavallo di Osimo (AN)


di Andrea Carradori



La funzione delle nove di sera del 2 febbraio scorso nel Santuario di Campocavallo va letta come un “piccolo miracolo” della Madonna Santissima: la Chiesa era piena, ancor più che nelle Domeniche. All’esterno la temperatura oscillava fra i 2 e 3 gradi e gli amici “nordici”, i pesaresi in particolare, non sono potuti venire a causa del reale pericolo-ghiaccio: per questo stesso motivo anche dei nostri amici Sacerdoti, che avrebbero dovuto ministrare alla Messa Solenne celebrata da Padre Matteo, hanno dovuto rinunciare al lungo viaggio. C’era il pericolo che il freddo avesse “congelato” anche l’entusiasmo degli organizzatori, che avevano previsto tutto tranne il ghiaccio. La Madonna Santissima, invece, ha provveduto a mantenere alto lo zelante fervore di tutti: puntualmente alle 20,45 la chiesa si è riempita in buona parte di giovani; da dove provengano i sempre più numerosi giovani, qualcuno con tanto di messalino fra le mani, non lo sappiamo: ringraziamo solo Dio per il dono di una rinnovata gioventù alle Messe secondo la forma straordinaria! Anche il gruppo dei ministranti (che si erano informati sul da farsi studiando molto bene le rubriche) era quasi al completo: anzi si è aggiunto un altro ragazzo, Diego, che frequenta la Messa antica da un anno.


È stato rivissuto lo “spirito della Liturgia” della festa del 2 febbraio, che l’allora Cardinale Joseph Ratzinger aveva riassunto in queste suggestive frasi :


…In ricordo di ciò, la processione cristiana si teneva dapprima in vesti nere e poi – fino alla riforma liturgica del Concilio – viola. Così nella processione compariva ancora una volta il simbolismo dell’incontro. Il grido selvaggio del mondo pagano che chiede purificazione, liberazione, superamento delle potenze oscure si incontra con la “luce per illuminare le genti”, la luce tenue e umile di Gesù Cristo. Il tempo che “sta per finire”, ma che è sempre presente, di un mondo caotico, schiavizzato e schiavizzante, s’ incontra con la forza purificatrice del messaggio cristiano. Questo mi ricorda una frase del drammaturgo Eugene Ionesco, il quale, come esponente del teatro dell’assurdo, aveva levato con chiarezza il grido di un mondo assurdo e, al tempo stesso, aveva compreso sempre più che questo grido è un’invocazione a Dio. “La storia – aveva affermato – è rovina, è caos, se non è rivolta al soprannaturale”. La processione delle luci, con le vesti scure, l’incontro simbolico che vi si verifica del caos e della luce, dovrebbe ricordarci questa verità e darci il coraggio, nello sforzo di migliorare il mondo, di non considerare il soprannaturale come una perdita di tempo, ma come l’unica via che può dare un senso al caos.

da Le cose di lassù di Joseph Ratzinger

I ministranti hanno svolto un prezioso servizio; ottimo ed insostituibile quello del cantore gregorianista Lodovico Valentini, grande conoscitore della Liturgia, la cui competenza è per tutti noi un punto di sicuro riferimento. Toccante l’omelia di Padre Matteo: si è soffermato in particolare, nel giorno dedicato ai Consacrati, sul ruolo dei Religiosi e delle Religiose nella Chiesa. L’entusiasmo per una Liturgia così bella e ricca e la presenza di tanti fedeli nella chiesa ci ha fatto dimenticare di guardare, anche per un solo istante, l’orologio : È bello per noi stare qui (Mc 9, 5). Nessuno si è mosso fin quando, alle ore 23, abbiamo cantato l’antifona mariana finale Ave Regina coelorum.

Quando, la mattina successiva, i miei alunni mi hanno visto in classe più contento del solito, hanno commentato a voce alta: “Oggi il prof. è di buon umore perché è una bella giornata…”, ho replicato loro: “No, ragazzi! Perché è stata splendente la notte di ieri: una liturgia come quella che ho vissuto ieri ha un solo aggettivo: bella”. Visto che avevo in classe anche due alunni ortodossi, ho detto che mi ero sentito ancor più vicino a loro perché la festa del 2 febbraio è comune con le chiese d’Oriente.

Che il Signore, grazie alla presenza dei Francescani dell’Immacolata nella nostra amata terra marchigiana, ci doni di avere sempre più giovani accanto all’altare desiderosi di abbeverarsi alla fresca sorgente della tradizione liturgica e pronti ad imitare gli Apostoli i quali lasciate prontamente le reti, lo seguirono (Mt 4, 18-20).









 




Caterina63
00lunedì 8 febbraio 2010 13:28

Nuova Messa a Roma. Grazie all'Opus Dei.


Riceviamo e con vero piacere pubblichiamo questa importante comunicazione.


Cari amici di messa in latino,

ho la gioia di annunziarvi un'altra messa a Roma, stavolta assai importante e speciale.

Ogni terzo sabato del mese, alle ore 10, presso la Basilica Minore di sant'Eugenio, Viale delle Belle Arti 10 - 00196 ROMA [nella foto]

Ps. Si tratta di un'importante parrocchia romana, retta dall'Opus Dei e se abbiamo ottenuto la messa ciò è dovuto alla volontà del Prelato stesso, il che fa ben sperare vista la diffusione e l'importanza dell'Opera...






Un nuovo centro di Messa a Taranto



Abbiamo la gioia di annunziarvi che a far tempo da Domenica 21 febbraio 2010 alle ore 18 in Taranto, presso la Chiesa di Sant'Agostino nel borgo antico (nella foto), sarà celebrata la Santa Messa secondo il rito straordinario di cui al motu proprio Summorum Pontificum, e così in tutti i seguenti giorni festivi.

per informazioni:
telefono 099.337946
posta elettronica
cosimodel@libero.it








Catholic bishops' hall of fame



Una Voce Malaga ha pubblicato questo utile compendio con il nome dei 138 VESCOVI CHE HANNO CELEBRATO O ASSISTITO ALLA FORMA STRAORDINARIA DOPO L'ENTRATA IN VIGORE DEL MOTU PROPRIO SUMMORUM PONTIFICUM.



Lo pubblichiamo anche noi, lasciandolo nello spagnolo originale (tanto, lo si capisce benissimo). Diciamolo subito: i vescovi italiani son proprio pochini... Han fatto molto meglio gli Americani, benché là di vescovi ce ne sian meno! Consoliamoci: quel che succede negli USA, dopo dieci anni lo imitiamo anche noi.


ALEMANIA: Obispos Dick, Hanke, y Mixa.
ARGENTINA: Obispos Baseotto, Laise, y Sánchez Sorondo.
AUSTRALIA: Cardenal Pell. Obispos Hart, Elliot, Grech, Coleridge, y Jarret.
BÉLGICA: Obispo Leonard.
BRASIL: Areas Rifán, Silva Matthes, Da Silva, y Guimaraes.
CANADÁ: Obispos Roussin, Miller, Prendergast, Elliot, Lemay, y Blais.
CHILE: Cardenal Medina Estévez. Arzobispo Piñera Carvallo.
CHINA: Cardenal Zen.
COLOMBIA: Cardenal Castrillón Hoyos.
DINAMARCA: Obispo Kozon.
ESPAÑA: Cardenales Cañizares, Martínez Sistach, Herranz y Navarrete.
ESTADOS UNIDOS: Cardenales Foley, George, Levada y Egan. Obispos Vann Johnston, D´Arcy, Cordileone, Doran, Blair, Grech, Nienstedt, Bruskewitz, Finn, Morlino, Dewane, Bevard, Serratelli, Perry, Slattery, Burke, Matano, Burbidge, Foleih, Tobin, Hernann, Rhoades, Vigneron, Brunett, Timlin, Conley, Reiss, Di Noia, y Carlson.
FILIPINAS: Obispos Escaler, Obayan y De Gregorio.
FRANCIA: Cardenales Ving-Trois y Ricard. Obispos Thomazeau, Scherrer, Madec, Boivineau, Delmas, Guillaume, Rey, Fikart, Aillet, Aumonier, Brouwet, Wintzer, Gaidon, Pansard y Riocreux.
GABÓN: Obispos Engonel y Madega.
HUNGRÍA: Obispos Varga y Farhat.
ITALIA: Cardenales Antonelli, Piovanelli, Poggi, Scola. Obispos Bettori, Fisichella, Appignanesi, Tardelli, Oliveri, Giovanetti, Brugnaro, Rabitti, Molinari, De Magistris y Ravignani.
IRLANDA: Obispos Martin y Magee.
KAZAJSTAN: Obispo Schneider.
LIECHTENSTEIN: Obispo Haas.
MONACO: Arzobispo Barsi.
NIGERIA: Obispos Tochukwu Ukwuoma, y Ochiagha.
NUEVA ZELANDA: Obispo Meeking.
POLONIA: Obispos Balcerek, Szurek, Golebiewski, Depo, Deca, Malysiak, y Dziuba.
REINO UNIDO: Cardenal O´Brien. Obispos Stack, McMahon, Kenney, Malcolm, Moran, Arnold, Hopes, Longley.
REPÚBLICA CHECA: Obispo Baxant.
SLOVENIA: card. Rodé.
SRI LANKA: Arzobispo Ranjith.
SUIZA: Obispos Genoud y Huonder.


AGGIORNAMENTO: occorre aggiungere in Francia il card. Barbarin (Arcivescovo di Lione) ed il suo ausiliario mons. Batut (che in precedenza era parroco della biritualista St.-Eugène-S.te-Cécile a Parigi) e, nelle Filippine i vescovi Escaler, Hobayan, Gregorio e Lagdameo (Arcivescovo di Jaro)


Bergamo: Santa Messa con padre Loewenstein.

...

Sabato 13 Febbraio 2010 alle ore 16.00

Cappella Vescovile di San Marco
via Locatelli
Bergamo


SANTA MESSA NELLA FORMA STRAORDINARIA

Celebra il Rev.do
Padre KONRAD ZU LOEWENSTEIN, fssp

***

Precede la solenne Benedizione Eucaristica alle ore 15.30







dal blog maranatha.it
 Sorriso



MONS. MARIO OLIVERI, UN VESCOVO ESEMPLARE
 


MONS. MARIO OLIVERI
UN VESCOVO ESEMPLARE


Quando un vescovo è zelante, enormi sono i benefici che ne ricavano i fedeli della sua diocesi. Tra i membri della Conferenza Episcopale Italiana, Mons. Mario Oliveri, vescovo della diocesi di Albenga-Imperia, è uno dei prelati che suscita in me maggiore ammirazione per il suo esemplare zelo pastorale. Anche da un punto di vista dottrinale è dotato di grande saggezza. Inoltre sono rimasto molto edificato nel constatare il filiale ossequio con cui questo degnissimo successore degli Apostoli ha recepito le direttive del Motu Proprio “Summorum Pontificum” di Papa Benedetto XVI. Nella sua diocesi non solo non si registrano malumori tra i fedeli legati all'antica e venerabile forma liturgica, ma addirittura vengono accolti a braccia aperte coloro che amano la Messa tridentina, come i Francescani dell'Immacolata di Padre Manelli e i Benedettini dell'Immacolata di Padre Jehan de Belleville. E' stato interessante osservare che quando P. Jehan ha preso possesso della chiesa di Villatalla, c'erano alcuni preti e seminaristi in talare che hanno accolto con carità fraterna i monaci, e durante la Messa hanno dimostrato la loro preparazione e venerazione per l'antico rito. E' lo stesso Mons. Oliveri a dare il buon esempio al suo clero non disdegnando di celebrare pubblicamente secondo la liturgia tradizionale. Nell'ottobre 2008, in occasione delle professioni perpetue di alcune Suore Francescane dell'Immacolata ha celebrato un Pontificale al Trono nella forma straordinaria. Era dal 1970 che ciò non accadeva in Italia.


Fonte: Cordialater - Blog sulla Tradizione Cattolica

Per graziosa concessione di S.E. mons. Oliveri, l'Arcivescovo Raymond Burke, Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, ha celebrato Domenica 24 gen 2010, la Messa Pontificale ed i Vespri al trono, nella forma straordinaria del Rito Romano, nella chiesa parrocchiale di Artallo (Imperia). Mons. Burke è stato invitato dal Parroco, Canonico don Marco Cuneo in occasione della Festività Patronale di san Sebastiano.

Una immagine del Vescovo



Caterina63
00lunedì 8 febbraio 2010 19:11

UN GIOVANE FORUMISTA ENTRA IN SEMINARIO


Nuovi seminaristi al Buon Pastore





Anche l'Istituto del Buon Pastore (al pari della Fraternità S. Pio X di cui abbiamo parlato due giorni fa) ha celebrato lo scorso 2 febbraio, festa della Candelora, la tonsura e la consegna delle tonache a tredici nuovi seminaristi dell'Istituto, che nei prossimi anni studieranno nel seminario di Courtalain, vicino a Chartres.


Particolarmente cosmopolita l'ambiente seminariale: i tredici nuovi seminaristi provengono dal Brasile (sei), dalla Francia (quattro), dalla Polonia (due) e dall'Italia (uno: vocazione maturata nelle Marche, al Santuario di Campocavallo gestito - in forma straordinaria, in tutti i sensi - dai Francescani dell'Immacolata).

La presenza italiana nel Seminario del Buon Pastore si rafforza: non solo grazie al neo-tonsurato Nicolas, ma anche per via di un altro seminarista in teologia e di quattro ragazzi, brasiliani sì, ma figli di emigrati italiani. E senza contare nel corpo docente il carismatico don Stefano Carusi, lui pure marchigiano.


 Andrea Carradori

Bell'articolo !  
Mettiamo anche in risalto che Nicolas (conosciuto anche nella rete in oriensforum con il nik di fufi) proviene dalla più ( già ) gloriosa Arcidiocesi delle Marche, una delle più importanti d'Italia : Fermo.  

Da sempre la Santa Sede ha dato importanza alla Diocesi di Fermo, sede Cardinalizia fino a tutto il 1800, donandole dei pastori , spesso provenienti dal Nord Italia, di grande spessore ecclesiale e culturale.  
Il Cardinale De Angelis fu internato lungamente in un campo di concentramento sabaudo per un non aver riconosciuto il nuovo assetto unitario italico.  

Circolava un detto nelle logge all'epoca del risorgimento " Quando avremo fiaccato e umiliato Fermo avremo vinto la nostra battaglia".  
Per questo motivo Fermo subì l'umiliazione di perdere la Provincia, che era stata lasciata intatta persino da Napoleone.  
Il Governo Berlusconi ha sanato pochi anni fa questa ingiustizia storica restituendo la provincia alla diletta Marca Fermana. 
 
Ecco il filmato che Nicolas , prima di partire per il Seminario, ha realizzato sulla sua Diocesi :  
 
http://www.youtube.com/watch?v=G6z5E5Sej38  
 
Don Stefano proviene pure da un'importantissima ed antica Diocesi : Camerino, che fu pure Sede Metropolitana.  
L'esodo dalle montagne del dopo guerra ha indebolito quella Arcidiocesi tanto che spesso si parla di accorpamento ... ( Dio non voglia ).  
 
Preghiamo per Nicolas e per tutti gli altri Seminaristi !  
 
Andrea Carradori


Caterina63
00giovedì 11 febbraio 2010 10:30

Ancora buone notizie sull'Opus Dei

Il sito spagnolo Sector Catòlico aggiunge, alle notizie già da noi date in merito alle aperture dell'Opus Dei in favore della forma straordinaria (vedi qui, e qui, e qui, e ancora qui), qualcosa di ancor più gustoso.

Nel seminario internazione dell'Opus a Roma, denominato Sedes Sapientiae, nonché nella pontificia Università della S. Croce, si insegna, già da alcuni mesi, la Messa tradizionale ai giovani candidati al sacerdozio. E' evidente la portata che questa decisione può avere nel medio termine; ed è inoltre un segno dell'intenzione dell'Opus Dei di prendere parte attiva alla restaurazione liturgica del Papa. Finalmente, vien da dire; poiché se l'Opus si caratterizza per lo spirito ortodosso e conservatore (l'articolo citato dice perfino che ancor oggi i membri dell'Opus rispettano l'Indice dei libri proibiti), non aveva finora tratto le indispensabili conseguenze liturgiche di tale attitudine.

Trova così realizzazione una 'profezia' di Escrivà de Balaguer (nella foto: ricordiamo che aveva ottenuto l'indulto per continuare nella Messa di sempre: v. qui), allorché raccomandava ai suoi seguaci subito dopo la riforma montiniana: "Non buttate via i messali: torneranno".


Candelora a Palermo

Abbiamo ricevuto dagli amici di Palermo alcune foto della S. Messa della Candelora - Purificazione di Maria Vergine, preceduta da un rito molto suggestivo, la benedizione delle candele, che da il nome alla festa.
Ve ne proponiamo alcune certi di fare cosa gradita ai lettori del blog.


Caterina63
00giovedì 18 febbraio 2010 11:15

Messa di San Pio V all'altare di Santa Clelia Barbieri

Santa Clelia Barbieri

Domenica 21 febbraio 2010, alle ore 11, verrà celebrata un Santa Messa tridentina in località Le Budrie di San Giovanni in Persiceto (BO), a conclusione del pellegrinaggio del Gruppo Studentesco Tertio Millennio

Questo gruppo, presente in varie città dell'Emilia Romagna, formato da studenti liceali ed universitari, è solito organizzare un pellegrinaggio annuale al santuario di Santa Clelia Barbieri (Via Budrie, 94 - 40017 San Giovanni in Persiceto - BO).

altare di Santa Clelia Barbieri

Alla faccia di chi si ostina a ritenere la Messa tridentina una concessione ad anziani prossimi a lasciare questo mondo, ci troviamo di fronte all'ennesima smentita di questo luogo comune.

come arrivare al santuario








Statistiche sull'applicazione del motu proprio

Il benemerito sito Unavox ha svolto un certosino lavoro di computo del numero delle Messe tradizionali in Italia, comparandole alla situazione anteriore al motu proprio. Ha inoltre riportato i dati complessivi dei centri di messa in tutto il mondo, che troverete al link poc'anzi indicato.

Ecco i dati concernenti l'Italia.

In Italia vi sono 225 Diocesi: la celebrazione col Rito Tradizionale si svolge in 42 di esse (19 %). Vi sono poi 26.000 parrocchie: la celebrazione col Rito Tradizionale si svolge in 116 centri di Messa (0,4 %). Percentuale più bassa che nel resto del mondo: vi sono in totale 222.530 parrocchie; la celebrazione col Rito Tradizionale si svolge in 1425 centri di Messa (0,6 %).

Dettagli per l'Italia

Centri di Messa nelle grandi città (> 300.000) 27 (23 %)
Centri di Messa in città medie e piccole 19 (16 %)
Centri di Messa nei medi paesi 13 (11 %)
Centri di Messa nei piccoli paesi 40 (34 %)
Centri di Messa soppressi 15 (13%)
Centri di Messa sospesi 2 (2 %)


Centri di Messa con celebrazioni giornaliere 19 (16 %)

Centri di Messa con celebrazioni domenicali e festivi 64 (55 %)
Centri di Messa con celebrazioni settimanali (non festive) 23 (20%)
Centri di Messa con celebrazioni mensili (non festive) 26 (22 %)
Centri di Messa con celebrazioni saltuarie 3 (3 %)

Incremento dei centri di Messa per effetto del Motu Proprio

Centri di Messa totali prima 27 dopo 116
Incremento: + 89 (+ 330 %)
Centri con SS. Messe giornaliere prima 7 dopo 19
Incremento + 12 (+ 170 %)
Centri con SS. Messe festive prima 11 dopo 64
Incremento + 53 (+ 480 %)
Centri con SS. Messe settimanali prima 5 dopo 23
Incremento + 18 (+ 360 %)
Centri con SS. Messe mensili prima 4 dopo 26
Incremento + 22 (+ 550 %)

Diocesi interessate prima 24 dopo 42
Incremento + 18 (+ 75%)


Dati al 10 febbraio 2010


Caterina63
00domenica 7 marzo 2010 11:25

sabato 6 marzo 2010, da Messainlatino:

Le immagini del solenne rito col Patriarca a Venezia

Sua Eminenza il card. Scola ha assistito pontificalmente, oggi pomeriggio, alla Messa solenne in San Simon Piccolo, cappellania della Fraternità San Pietro. Ecco una selezione di immagini, cliccate sopra per ingrandirle.




















Il libretto, in formato pdf, si può scaricare al link
http://www.messalini.org/pdf2/6mar2010.pdf

Ricordiamo, inoltre, che domenica 7 marzo, la Messa festiva delle ore 11.00 sarà celebrata nella forma solenne "in terzo".

VENEZIA – Sabato 6 marzo nel contesto della Visita pastorale  e in particolare della sosta presso la parrocchia di S. Simeon Profeta, alle ore 17.30 nella chiesa di S. Simon Piccolo il Patriarca ha assistito pontificalmente alla S. Messa in rito romano antico, presieduta da don Konrad zu Loewenstein della Fraternità sacerdotale di S. Pietro. Qui è disponibile il testo dell’omelia del card. Scola.

SANTA MESSA VOTIVA DEL CUORE IMMACOLATO DI MARIA CON COMMEMORAZIONE DELLE SANTE PERPETUA E FELICITA (Siracide 24,17-22; Gv 19,25-27) SECONDO IL RITO STRAORDINARIO IN OCCASIONE DELLA VISITA PASTORALE DI S. EM. REV.MA CARD. ANGELO SCOLA, PATRIARCA DI VENEZIA

1. «Io sono la madre del bell’amore» (Sir 24, 18). In questo modo l’Epistola ci dice che il cuore della Madre è il cuore umano che più partecipa della “perfezione” dell’amore del Figlio Crocifisso. Ne è documento lo Stabat mater cui fa riferimento il Santo Evangelo. Commenta il Proto-patriarca San Lorenzo Giustiniani: «Il cuore della Vergine fu lo specchio della passione di Cristo. Perciò tutti i colpi, tutte le ferite, tutti i dolori del figlio furono rappresentati, riprodotti, rivissuti nel cuore della madre» (De agone cristiano, e. II).

Al Cuore immacolato della Madre di Cristo e madre nostra noi vogliamo immedesimarci in questa azione eucaristica.

2. Essa si svolge nel contesto della Visita Pastorale ormai giunta al suo sesto anno. Il Patriarca ed i suoi collaboratori sostano oggi nella Parrocchia di San Simeone Profeta. Col desiderio ardente di rinnovare la vita del popolo santo di Dio attraverso la Sacra liturgia, l’educazione al pensiero di Cristo, al dono gratuito di sé perché proponga il fascino del seguire Gesù Cristo a tutti i fratelli uomini in ogni ambito dell’umana esistenza, la Visita Pastorale attraversa tutte le realtà ecclesiali del Patriarcato, vicariato dopo vicariato, parrocchia dopo parrocchia. Non poteva quindi mancare l’incontro con voi che celebrate in questa chiesa dei Santi Simone e Giuda, sita nel territorio della parrocchia di San Simeone profeta, il Santo Sacrificio della Messa secondo la forma straordinaria dell’unico rito romano. In conformità al Motu proprio Summorum pontificum promulgato dal Santo Padre Benedetto XVI il Patriarcato di Venezia e la Fraternità sacerdotale di San Pietro hanno firmato una Convenzione. Mediante essa il Cappellano, Padre Konrad, è inserito nella Chiesa diocesana, sotto l’autorità del Patriarca ed in comunione con lui (Convenzione, 14 settembre 2007, art. 3).

3. La Vergine Immacolata ci indica la strada del bell’amore. Come ci ha fatto pregare l’Orazione «O Dio concedi che possiamo vivere secondo il tuo cuore» (secundum cor tuum vivere valeamus), seguendo la Vergine noi possiamo imparare “la misura” dell’amore di Dio. È questo il senso della conversione cui la Quaresima nella sua quotidiana, triplice scansione di preghiera, digiuno ed elemosina, ci richiama. È la strada per la crescita della nostra umanità «… affinché l’intrapresa mortificazione della carne si trasformi in incremento delle anime nostre» (ut castigatio carnis assumpta, ad nostrarum vegetationem transeat animarum). Quel transeat allude al grande passaggio che è la Pasqua cui ci stiamo preparando.

4. Le Sante Perpetua e Felicita, di cui oggi commemoriamo il martirio (Cartagine, 202), sono fulgide testimoni del bell’amore. Due giovani donne e madri che, accogliendo la grazia del martirio del sangue, non esitano ad affermare il primato di quella nuova parentela che si genera sotto la croce e di cui dà conto l’incomparabile scena narrata nel passaggio del Vangelo di Giovanni: «Donna ecco tuo figlio… Ecco tua madre» (Mulier ecce filius tuus… Ecce mater tua) (Gv 19,26-27). Il dono potente della comunione, approfondito dal Concilio Vaticano II, ai cui «vincolanti insegnamenti» – così li ha definiti Benedetto XVI nella Lettera di Presentazione della Summorum pontificum ai Vescovi di tutto il mondo – voi vi riferite, attraverso il principio della «pluriformità nell’unità» (Assemblea Generale straordinaria del Sinodo dei Vescovi, Relatio finalis, 1985) trova qui, in questa oggettiva fraternità dei cristiani, la sua attuazione.

5. Il bell’amore che la Vergine Immacolata e le Sante martiri Perpetua e Felicita ci testimoniano è effettivo quando è oggettivo. Per questo il bell’amore è fedele, capace di quella stabilitas che sola rende possibile la costruzione («Stabant iuxta crucem» Gv 19,25) e fecondo: «avvicinatevi a me e saziatevi dei miei frutti»: (a generationibus meis implemini, Sir 24,19).

6. L’Orazione del Postcommunio riprende il tema della esistenza in Cristo spazio dell’esercizio quotidiano del bell’amore: «Il divino sacramento penetri nell’intimo del nostro cuore e ci faccia potentemente partecipi di sé» (penetralia nostra infundat: et sui nos participes potenter efficiat). In questa prospettiva il tempo, in forza della Sua grazia, attinge all’eterno: «quae temporaliter agimus, spiritualiter consequamur»: (fa’ che otteniamo il frutto spirituale di quanto abbiamo celebrato coi misteri temporali), perché – come potentemente richiama la lettura finale dell’incipit del Vangelo di Giovanni – con Lui l’eterno entra nel tempo.

7. Afferma Benedetto XVI: «La liturgia latina della Chiesa nelle varie sue forme, in ogni secolo dell’età cristiana, ha spronato nella vita spirituale numerosi Santi e ha rafforzato tanti popoli nella virtù di religione e ha fecondato la loro pietà» (Motu proprio Summorum pontificum, 7 luglio 2007). La sosta del Patriarca in occasione della Visita Pastorale tra voi che vi alimentate a questa antica e straordinaria forma dell’unico rito romano urge a dare forma eucaristica al quotidiano degli affetti, del lavoro e del riposo. In questo Santo sacrificio offriamo quindi noi stessi perché, con l’intercessione della Vergine Santissima e delle Sante Perpetua e Felicita, la nostra testimonianza cristiana sia a gloria di Cristo Gesù morto e risorto «propter nos homines et propter nostram salutem». Amen


Caterina63
00giovedì 11 marzo 2010 23:25

L'Arciconfraternita della Misericordia - Torino

E' attiva a Torino dal 1578 (quando venne istituita dal duca Emanuele Filiberto di Savoia per accompagnare i condannati al supplizio), la Arciconfraternita della Misericordia; tuttora essa si occupa dell’attività di assistenza ai carcerati ed ai liberati dal carcere. Insomma: opere di bene sul serio.

Ma se ci interessa qui, non è solo per tale attività assistenziale, bensì perché l'Arciconfraternita rappresenta un gruppo stabile ante literam che da anni organizza la Santa Messa Tradizionale in Torino. Copiamo dal sito internet: la S.Messa con Rito Antico e canto gregoriano, autorizzata dall'Ordinario Diocesano, viene celebrata alle ore 11.00 la Domenica e le Feste di Precetto; alle ore 10.30 viene recitato il S. Rosario. La domenica, dalle ore 10.30 è altresì presente un Sacerdote per le confessioni. Naturalmente, nella chiesa dell'Arciconfraternita, in via Barbaroux n. 41.

Ogni primo venerdì del mese, alle ore 18.30 Adorazione Eucaristica e celebrazione della S.Messa. La chiesa rimane chiusa nel mese di agosto. L'arciconfraternita viste le pressanti richieste di molti fedeli sta verificando le possibilità di una celebrazione feriale pomeridiana.

Segnaliamo quindi la presenza di un sito internet curato, a questo indirizzo: http://www.arciconfraternitadellamisericordia.it/




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Parte la Santa Messa anche a Pisa!


Il Comitato Pisano San Pio V comunica che S.Ecc. Mons. Giovanni Paolo Benotto, Arcivescovo della Chiesa Primaziale Pisana, ha acconsentito a istituire nella città di Pisa la celebrazione settimanale della S. Messa secondo la Forma Straordinaria del Rito Romano. Secondo le indicazioni dell'Arcivescovo le celebrazioni, iniziate felicemente sabato 20 febbraio 2010, si svolgeranno ogni sabato alle ore 18.00 (Messa prefestiva valida per il precetto) presso la chiesa di San Giorgio ai Tedeschi (in via Santa Maria, presso Piazza dei Miracoli): il celebrante è Mons. Gino Biagini, Canonico della Chiesa Primaziale.


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Una toccante testimonianza dal Blog di Messainlatino

Che ci ripaga in abbondanza per tutto il lavoro che comporta la gestione di un blog.

Gent.ma Redazione di MessaInLatino, sono Ivan, un giovane di 23 anni originario dell'Ucraina, appartenente alla Santa Religione Cattolica anche grazie a voi. Infatti la mia famiglia è sempre stata composta da atei convinti comunisti, ma un mio compagno di università, Marco, frequentatore assiduo della Santa Messa VO nella chiesa di San Simon Piccolo a Venezia, da vero Evangelizzatore come ogni Cristiano dovrebbe essere, mi ha fatto a poco a poco convertire, all'inizio facendomi vedere sul vostro bellissimo sito i video con le celebrazioni di Sante Messe VO, tramite i quali mi sono innamorato di Nostro Signore Gesù Cristo per mezzo della bellissima Sacra Liturgia, poi portandomi con lui alla S. Messa e facendomi conoscere padre Konrad zu Loewenstein. Ora sono un Catecumeno e nella prossima Santa Messa della Vigilia di Pasqua entrerò nel gregge del Signore. Per questa mia rinascita in Cristo, vi ringrazio moltissimo per esservi fatti messaggeri del messaggio di accoglienza che il Signore Gesù mi ha inviato e vi chiedo una preghiera perchè io riesca a diventare un buon Cristiano.


Grazie
Ivan


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giovedì 11 marzo 2010

Stati Uniti: consacrazione della cappella del seminario della FSSP


Il 3 marzo scorso S. Ecc. Rev.ma Mons. Fabian Bruskewitz, Arcivescovo di Lincoln nel Nebraska, ha consacrato la cappella del seminario americano della Fraternità Sacerdotale di San Pietro. Alla solenne cerimonia, svoltasi naturalmente nella forma straordinaria del rito romano, ha preso parte un impressionante numero di sacerdoti, di religiosi e di fedeli. Assistevano l'Arcivescovo, come conconsacranti, le LL. EE. RR. Mons. Jamen Timlin, Vescovo emerito di Scranton in Pennsylvania, Mons. Edward Slattery, Vescovo di Tulsa in Oklahoma, e Mons. Robert Finn, Vescovo di Kansas City in Missouri; i Rev.mi D. Philipp Anderson, O.S.B., Abate di Nostra Signora dell'Annunciazione a Clear Creek in Oklahoma, e P. John Berg, Superiore Generale della Fraternità di San Pietro; il M. Rev. P. Joseph Bisig, rettore del seminario di Nostra Signora di Guadalupe; e il Rev. Charles Van Vliet, F.S.S.P. Era presente anche S. Em. Rev.ma il Sig. Cardinale William Levada, in qualità di Presidente della Pontificia Commissione Ecclesia Dei.

Due video di Gloria.tv offrono le riprese integrali della funzione:

cliccate qui http://www.rinascimentosacro.com/2010/03/stati-uniti-consacrazione-della.html




Caterina63
00domenica 14 marzo 2010 11:08
Venezia: qualche novità sulla Messa a San Simon di Sabato 6 Marzo

Dal sito ufficiale della Fraternità di San Pietro pubblichiamo alcune fotografie della S. Messa solenne con assistenza pontificale del Card. Angelo Scola (celebrata Sabato 6 Marzo scorso presso la Chiesa di San Simon Piccolo in Venezia) non inserite tra quelle visibili in un post di New Liturgical Movement.


A distanza di alcuni giorni dalla Santa Messa del 6 Marzo a San Simon siamo lieti di pubblicare un corposo articolo scritto da un giovane che ha partecipato alla S. Messa e che frequenta abitualmente la Chiesa di S. Simon; il contributo ha il suo nucleo centrale nella descrizione di alcuni momenti particolarmente significativi della S. Messa, ma da qui l'autore allarga la prospettiva mettendo in luce le particolari caratteristiche del gruppo stabile veneziano e analizzando gli effetti che questo grande evento ha avuto sui fedeli.



di F. E. G.


INTRODUZIONE


Quando uno dei numerosi turisti che visitano la città di Venezia esce dalla stazione ferroviaria, vede una cupoletta di stile neoclassico, destinata a passare pressoché inosservata. Quell'elegante profilo può, però, assumere nel tempo un significato del tutto particolare, oserei dire "affettivo", nel momento in cui la stessa persona cominci ad avvicinarsi alla ricca spiritualità tradizionale e a recarsi nella Chiesa di San Simon Piccolo in cui – proprio sotto quella cupola – si celebra il Santo Sacrificio della Messa secondo il Messale del 1962.

Per il prestigio della città di Venezia, per la sua collocazione "strategica" subito fuori la stazione e per l'organizzazione generale (su cui ci tratterremo più avanti), il gruppo che sostiene la cappella di San Simon trascende di gran lunga lo stesso concetto di "gruppo stabile" delineato nel Motu Proprio "Summorum Pontificum" dal nostro Santo Padre. Esso è, infatti, presente e anche molto valido (come comprende facilmente chiunque venga a contatto con questa realtà) ma non dà ragione di quel non indifferente gruppo di persone per cui San Simon costituisce un punto di reale riferimento e che, pur non frequentando ogni Domenica la Santa Messa ivi celebrata, si recano periodicamente in questa chiesa per la Messa, la Confessione e la preghiera.

D'altro canto la costante e preziosa presenza del Reverendo Padre Konrad zu Loewenstein FSSP – che celebra la Santa Messa nella forma straordinaria non solo la Domenica, come avviene per molti gruppi legati a questa forma di Messa, ma ogni giorno, ed è anche disponibile per la Confessione (la mattina a San Marco e il pomeriggio a San Simon) – rende questa chiesa un centro continuativamente vivo e imperniato sulla liturgia e la spiritualità tradizionale.

È quasi d'obbligo concludere questa breve introduzione con una specificazione di natura sostanziale sul concetto di gruppo che abbiamo sopra esposto. È chiaro che non si tratta di un gruppo dal punto di vista costitutivo (come potrebbe essere fattualmente inteso lo stesso "gruppo stabile") ma di un "gruppo ideale". L'aggettivo "ideale" non è, tuttavia, da intendersi qui nello iato che generalmente si pone tra "ideale" e "reale", quasi che si trattasse di una cosa irreale o indimostrabile: le persone che si trovano a far parte di questo gruppo e che capita di incontrare a San Simon dimostrano, oltre ad una comune sensibilità, anche un’uniformità di atteggiamenti. Questo – contrariamente a quanto vorrebbe farci credere una certa scuola di pensiero, anche a livello religioso, alquanto diffusa – manifesta come è dall'ortodossia che scaturisce l'ortoprassi. È proprio in queste cose che si rende evidente come la confusione e l'ambiguità a livello lessicale e quindi concettuale e dottrinale (a cui spesso siamo abituati proprio nelle parrocchie) produca difformità e divisione, mentre nel momento in cui – spesso proprio grazie all'avvicinamento alla Santa Messa nella forma straordinaria e alla spiritualità che l'accompagna – si pone fine ad esse, si giunge per comune deduzione anche ad una uniformità negli atteggiamenti.


LE PREMESSE


Vista la positività dell'evento, è forse meritevole soffermarsi a considerare una serie di elementi che tutti assieme hanno contribuito al fatto che esso potesse verificarsi e che si svolgesse poi in modo positivo.

Per prima cosa va considerata la disponibilità del cardinale Scola che, fin dalla promulgazione del Motu proprio, ha voluto un cappellano per la Santa Messa nella forma straordinaria nella sua città, facendone richiesta alla Fraternità di San Pietro (FSSP), e che ha poi coerentemente portato avanti la sua scelta visitando la cappella di San Simon Piccolo durante la sua Visita Pastorale.

In secondo luogo è fondamentale l'operato di Padre Konrad zu Loewenstein, il sacerdote nominato per questo compito, non solo nel suo ruolo di cappellano a Venezia, ma anche fuori della città: solo per fare alcuni esempi le Messe a cadenza mensile presso l'Università Cattolica di Milano o quella recentemente celebrata a Bergamo.

La presenza di un gruppo valido e attivo, ovviamente, ha avuto poi un'importanza fondamentale perché fosse possibile sostenere e portare a termine la mole di lavoro necessaria alla preparazione di tale celebrazione. È da notare che il termine “gruppo” esprime tutta la varietà di competenze necessarie: dai musicisti, ai ministranti, a coloro che hanno curato la pulizia della chiesa e la preparazione, ad esempio, del trono e degli altari; non ultima anche la disponibilità di varie persone che, specialmente in qualità di ministranti, sono venute dall'esterno per dare il loro contributo, vista la complessità del rito, nonché dei membri della FSSP che ci hanno raggiunto in qualità di diacono, suddiacono e cerimoniere.

In particolare, per la scelta dei ministranti è da considerare anche la presenza di molti elementi giovani, di cui alcuni alle prime esperienze di servizio nella Santa Messa secondo la forma straordinaria: essi, che compensano la conoscenza tecnica a volte minore con una grande versatilità nell'apprendimento, contribuiscono a dar bene l'idea di come questa realtà sia tutt'altro che il crogiuolo di "quattro nostalgici", come amano pensare alcuni, ma un centro d'interesse spesso proprio dei più giovani. Questa significativa presenza è stata considerevolmente notata da Sua Eminenza, come evidenziano anche alcuni articoli apparsi in questi giorni sui giornali: si veda in proposito l'articolo di Cinzia Franceschini su "Gente veneta" n.10 del 13 Marzo 2010, p.14.

Come si nota da questo sommario elenco, molti sono i piani da intersecare per una virtuosa riuscita dell'insieme: quindi, in ultima istanza, un ruolo non marginale ce l'hanno coloro che tengono i contatti fra tutti e che sono destinati, nel momento in cui comincia la Messa, a "scomparire". Questo, che è un ruolo non certo evidente, se può essere forse marginale e superfluo in situazioni consolidate assume una valenza centrale in situazioni nuove dove bisogna dispiegare potenzialità spesso non naturalmente coordinate fra loro.

È certamente la sintesi di tutte queste premesse che ha consentito di ricevere in modo opportuno Sua Eminenza il Patriarca a San Simon e di poter svolgere una così complessa cerimonia con grande solennità e raccoglimento, come ora procedo a raccontare.


L'EVENTO


Fin dalla mattina, dopo le Sante Messe celebrate dai Sacerdoti della Fraternità di San Pietro sugli altari di San Simon, hanno cominciato a giungere i ministranti mentre si portavano a termine i "lavori" destinati all'ultimo minuto. Senza dilungarci troppo nei dettagli di questa "fase preparatoria", merita forse menzionare la particolare cura di Padre William Barker, cerimoniere della FSSP, che ringraziamo per la disponibilità.

Per quando riguarda, invece, il momento vero e proprio della celebrazione, ci corre l’obbligo di ammettere in partenza la difficoltà di descrivere compiutamente quanto è avvenuto, per cui ci limiteremo a dare qualche immagine che reputiamo interessante.

È da notare per prima cosa la puntualità dei fedeli che sono giunti un quarto d'ora prima, in tempo anche per ascoltare le indicazioni del Cappellano: era palpabile nell'aria la grande attesa di tutti i presenti, la concentrazione e l'interesse per quanto stava per avvenire. Poco prima delle 17.30 sacerdoti e ministranti, al suono del plenum delle piccole ma armoniose campane di San Simon (ancora azionate a corda), si sono recati alle porte della chiesa ad attendere il Patriarca che è giunto puntuale ed è stato accolto, dopo l'aspersione all'ingresso, dal canto della Cappella musicale "San Simon".

La celebrazione è stata seguita in un silenzio e in un raccoglimento quasi stupefacente per un così considerevole numero di fedeli (sono state fatte oltre cento Comunioni) di cui buona parte in piedi, aiutati nella meditazione dalle musiche della già citata cappella musicale che ha unito la Messa gregoriana Cum jubilo (in ragione del fatto che si trattava di una Messa votiva al Cuore Immacolato di Maria) ad altri pezzi polifonici sempre di ispirazione mariana e di scuola veneziana (tutti di grande bellezza).

Al decoro della celebrazione hanno contribuito anche il bellissimo parato prestato dalla Basilica di San Marco e il trono utilizzato dal patriarca, messo a disposizione dall'antistante Chiesa degli Scalzi, nonché il riordino e il restauro dei candelabri dell'altar maggiore e la pulitura dell'altare stesso (operate da volontari): esso è tornato, dopo molto tempo, a splendere quasi nel suo candore originario.

Termino questa sezione narrativa con due note "coloristiche".

I pochi che hanno avuto modo di osservare, durante la celebrazione, in tranquillità ma direttamente, il comportamento del Cardinale (che per la prima volta assisteva pontificalmente ad una Santa Messa nella forma straordinaria) sono rimasti colpiti molto positivamente. Fin da subito è stata, infatti, evidente la volontà di Sua Eminenza di partecipare compiutamente a quanto prevedeva il suo ruolo, nonostante alcune piccole difficoltà iniziali dovute alla difformità dell’usus antiquior rispetto a quello recentior; colpiva particolarmente la devozione con la quale compiva i gesti e recitava le preci a lui assegnate, tanto che, sicuramente anche grazie alla grandissima attenzione con la quale ha seguito il resto della celebrazione, alla fine si comportava quasi con la naturalezza di chi ha sempre seguito e celebrato in tale venerabile forma del romano rito. È opportuno riferire qui anche delle parole di apprezzamento che egli ha poi espresso in sagrestia, specialmente riguardo alla solennità e alla verticalità dell’usus antiquior che ci trascina verso l'alto. Da queste considerazioni vorremmo anche trarre la speranza di riavere quanto prima fra noi la graditissima presenza del Cardinale Angelo Scola.

La seconda immagine che voglio lasciare sarà forse banale e scontata per alcuni, ma per chi ha anche esperienza del contesto medio-parrocchiale risulterà quasi difficile da credere. Alla Santa Messa, terminata verso le 19.00, seguiva subito l'Adorazione eucaristica: non pochi hanno inizialmente espresso i loro dubbi riguardo al fatto che, probabilmente, dopo la celebrazione avrebbe potuto esserci una grande confusione e un grande movimento; invece, anche in questo, si è notato quanto ho fatto notare nella premessa, ovvero la grande sensibilità di tutti i presenti che, seguendo le indicazioni date all'inizio della celebrazione, si sono avviati all'uscita in grande silenzio e raccoglimento.


CONCLUSIONI


L’evidente natura descrittiva di questo commento non ci impedisce però di trarre alcune conclusioni di natura concettuale.

Questa positiva esperienza può essere infatti sintetizzata in tre punti.

a) Il rapporto positivo con l'Ordinario del luogo (in questo caso Sua Eminenza il Patriarca): oltre a garantire una generica quanto salutare tranquillità e serenità nello svolgimento della liturgia e della preghiera, nonché di tacitare in radice tutte le obiezioni (peraltro manifestamente erronee) su un’ipotetica natura in qualche modo ambigua o comunque non conforme alla Chiesa della Santa Messa nella forma straordinaria – cosa che non di rado capita di udire – contribuisce ad inserire l'esperienza tradizionale all'interno della realtà diocesana, come mostra la disponibilità di alcune parrocchie nel sostenere la cappella di S. Simon nelle preparazione di questo evento (come accennato prima).

b) Gli effetti sul gruppo che cura la Liturgia: se già nel condurre l'attività ordinaria si manifesta la disponibilità di molte persone a contribuire al decoro delle celebrazioni, è proprio in queste occasioni particolari che aumenta lo sforzo di chi è già ordinariamente impegnato; inoltre, nuovi elementi consci della particolarità dell'evento offrono la loro disponibilità. Di tutti c'è stato veramente bisogno, dai cantori ai ministranti, ai lavoranti e ai sagrestani più o meno improvvisati, a tutti va un ringraziamento. È proprio in questo, nel lavorare unitamente per uno scopo così importante, che alcuni hanno modo di rincontrarsi e altri di conoscersi, e a tutti viene dato modo di stringere significative relazioni che portano, sul profilo personale, ad un arricchimento, e dal punto di vista logistico ad una più elevata capacità di muoversi in maniera coordinata per organizzare eventi simili. È quanto mai importante, infatti, come può sperimentare chiunque si occupi di organizzare una Santa Messa secondo il Messale del 1962 nei luoghi più diversi, poter contare sull'appoggio di quante più persone (competenti) possibile.

c) La risonanza dell'evento: questa caratteristica non va intesa, ovviamente, come un mero "riempire la chiesa" fine a se stesso, ma ad un altro livello, considerando il fatto che spesso, ove si celebri regolarmente la Santa Messa nella forma straordinaria, non vi è modo di "pubblicizzare" questa realtà. Essa invece, quando è possibile in considerazione della particolarità dell'evento, dà modo a molte persone di prendere coscienza di quanto avviene magari a poca distanza da casa o da luoghi che frequenta regolarmente, oppure a chi era già incuriosito o in dubbio di "decidersi" ad avvicinarsi a questa esperienza. Molte persone che già conoscono e frequentano la Liturgia antica colgono anche l'occasione, in considerazione della particolare bellezza intrinseca di tali celebrazioni e della particolare cura che viene posta nel prepararle, di portare anche amici o conoscenti. È proprio per la presenza di molte persone "nuove" a tali celebrazioni che assumono un'importanza fondamentale una breve preparazione prima della Messa e la presenza di libretti particolarmente curati per l'occasione.


Spero, in questo mio intervento, di essere riuscito a dare un'idea di quanto è avvenuto a San Simon sabato 6 Marzo, ma soprattutto di aver espresso, direttamente o indirettamente, i più sentiti ringraziamenti a quanti hanno voluto dare il loro prezioso contributo. Ad multa!


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ecco le immagini
un grazie a Rinascimento Sacro





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Caterina63
00mercoledì 17 marzo 2010 22:54

Intervista a padre Vincenzo Nuara OP: "La Liturgia Tradizionale è Viva"

Padre Vincenzo Nuara intervistato da
Radici Cristiane n. 50, dicembre 2009
Fonte:
Introibo ad altare Dei

LA LITURGIA TRADIZIONALE E' VIVA
a cura di Salvatore Russo

Padre Vincenzo Nuara, fondatore dell’Amici­zia Sacerdotale Summorum Pontificum e del gruppo laicale Giovani e Tradizione, è stato l’or­ganizzatore del convegno “Un grande dono per tutta la Chiesa”. Lo abbiamo intervistato sul valore della riscoperta del Rito Romano Antico.

Padre Nuara, l’anno scorso il convegno dedicato al Motuproprio Summorum Pontificum ha avu­to una grande eco sui media. Questo significa che il tema della liturgia è più importante di quanto si potesse immaginare?

È sorprendente ma vero. Con la liturgia la Chie­sa dice in cosa essa crede, cosa essa è e insegna come essere unita al suo Signore e Salvatore. L’interesse su­scitato dalla liturgia tradizionale, soprattutto dopo il Motu proprio, è cresciuto considerevolmente, in quanto questa antica liturgia ha un richiamo molto pro­nunciato alla Bellezza, alla Sacralità e al Mistero. L’uomo di oggi, e in particola­re i giovani, si sentono affa­scinati da una liturgia che ha attraversato i secoli della Cristianità, che è stata la gloria e la forza della Chiesa nei momenti difficili e di persecu­zione, in quanto con­giunge umano e divino in una sintesi splendida at­traverso il linguaggio dei simboli, dei gesti rituali e delle formule sacre che sono l’espres­sione perfetta del­la fede della Chiesa, in un rapporto uni­co tra lex or andi, lex credendi.

A distanza di un anno, quali sono i segnali che fan­no intendere che l’interesse continua a essere alto

Le Messe aumentano, sono tanti i fedeli che ri­chiedono questa liturgia ai loro pastori, il dibattiti: vivo a tutti i livelli, si organizzano dappertutto conferenze e convegni sul tema. Inoltre si comprende come i fedeli siano stanchi di una liturgia che vuole essere la ripetizione e la ripresentazione della vita quotidiana, la quale per farsi “comprendere” o per essere “partecipata” giunge alla sciatteria e alla banalità.

L’uomo di tutti i tempi sa benissimo che c’è una linea di confine tra la terra e il Cielo, tra l’umane i il divino e questo confine va rispettato e fa la differenza … Tra l’altro questa liturgia esprime in pienezza ciò che è Vero, Buono e Bello e che la Chiesa annuncia da duemila anni.

Uno dei frutti del convegno dello scorso anno è stata la nascita del Sodalizio “Amicizia Sacerdotale Summorum Pontificum”. Ci può parlare dell’interesse sorto tra i sacerdoti per la Messa secondo il rito antico?

L’interesse dei sacerdoti, soprattutto giovani, è piuttosto alto. Il Sodalizio spirituale “Amicizia Sacerdotale Summorum Pontificum” si va diffondendo spontaneamente perché i sacerdoti sentono il bisogno di recuperare le radici della loro vocazione, la loro identità, di capire la loro vera missione.

I sacerdoti sono i primi a rendersi conto che una certa liturgia non ha funzionato ed è in piena crisi come la teologia che l’ha prodotta, in quanto ha fatto perdere al sacerdote stesso la propria identità e a molti fedeli ha reso “fluida” la fede cattolica.

Certa teologia, nell’accentuare esasperatamente il sacerdozio comune dei fedeli rispetto a quello ministeriale proprio del sacerdote, ha indebolito la forza di quest’ultimo, forza che sempre ha avuto nella Chiesa. Negli anni passati abbiamo assistito alla clericalizzazione dei laici e alla laicizzazione dei preti: è un prodotto di questo pensiero ampiamente diffuso.

Nella liturgia antica i sacerdoti ritrovano il loro posto cioè la loro identità, la chiarezza della fede, la loro vera missione, il senso profondo di essere per Dio, per la Chiesa, per gli uomini secondo la Traditio Ecclesiae. Inoltre i sacerdoti che iniziano a conoscere e a celebrare con questa liturgia si accostano con naturalezza ed entusiasmo allo studio del Dogma e del Magistero perenne della Chiesa, «avendo san Tommaso per maestro» (cf. O.T. 16) – che per molti è una novità assoluta – e ne scoprono la bellezza e la profondità che sazia l’intelligenza e lo spirito.

Pare che molti di questi sacerdoti siano molto giovani. Da cosa dipende questo fenomeno?

I giovani sono i primi a capire i mutamenti e le differenze e hanno desiderio di bellezza, di pace interiore, che non trovano nel mondo, e di radicalità evangelica. Molti si stanno avvicinando per curiosità, altri perché l’attuale liturgia non li soddisfa più, altri perché si rendono conto che c’è qualcosa che non funziona….

Altri, perché una cattiva campagna di opposizione alla liturgia tradizionale, nei loro ambienti di formazione, ha avuto un effetto contrario: vogliono vedere con i loro occhi e capire. Proibire, vietare solo per partito preso, per schieramento ideologico non produce mai buoni frutti e questi giovani vogliono conoscere la liturgia antica anche perché sentono il bisogno di radici.

La Chiesa vive da duemila anni, non è nata quarant’anni fa e le sue radici sono riconoscibilissime nella sua liturgia di sempre.

Che cosa ci può dire dei relatori del convegno di quest’anno?

La statura intellettuale e spirituale dei rela­tori di quest’anno è stata una grande forza per il convegno e per i frutti di grazia che, sono cer­to nella fede, verranno da esso per il bene del­la Chiesa.

La sua iniziativa si caratterizza per la stretta obbedienza al Papa e per il sostegno atta sua azio­ne…

Ubi Petrus, ibi Ecclesia. Un cattolico non può lavorare nella Chiesa senza vivere della consa­pevolezza di questa verità cristiana. La Verità è nella Chiesa, non c’è Verità al di fuori di essa e non c’è Verità senza Tradizione.

Ma non c’è neppure Tradizione senza Comu­nione ecclesiale e questa va vissuta in primo luogo con il Vicario di Cristo, il Papa che guida la Chiesa in nome di Cristo stesso. Inoltre ogni servizio nella Chiesa richiede umiltà, docilità agli insegnamenti del Pontefice e obbedienza incondizionata: questa è la forza della Chiesa Cattolica da sempre.

Quali frutti si attende dal lavoro che sta facendo?

Mi attendo che gli sforzi di questi anni servano a raggiungere la pace, la concordia, l’unità nella Chie­sa secondo il desiderio del Santo Padre, per una ri­forma ecclesiale che riparta dalla liturgia come cen­tro della vita cristiana e per una nuova stagione di pro­pagazione della Fede cattolica attraverso la liturgia antica. Mi auguro inoltre che la liturgia tradiziona­le acquisti pari dignità e la piena libertà nella vita ecclesiale senza più pregiudizi e rifiuti: la SS .ma Ver­gine ci aiuti.

Cosa mi dice della Messa Pontificale pubblica in San Pietro?

È stato un evento storico che preparerà, speriamo, la strada a un altro evento. Dopo quarant’anni, è sta­ta celebrata per la prima volta in San Pietro una So­lenne Messa Pontificale in Rito Romano Antico da un arcivescovo, il Prefetto del Supremo Tribunale del­la Segnatura Apostolica S E. mons. RL. Burke: è una grazia di Dio immensa, è il segno di una nuova sta­gione, è un motivo di consolazione e di grande spe­ranza. La liturgia tradizionale è viva più che mai, la Chiesa non l’ha dimenticata.

E del saluto all’Angelus del Santo Padre?

Il Santo Padre con il suo saluto ai partecipanti al convegno ha dato il suggello alla grazia di quei gior­ni, al grande impegno e lavoro svolto. In mezzo a un silenzio quasi assoluto dei media, la voce del Santo Padre è venuta dal cielo come conferma: di questo ne siamo stati tutti profondamente convinti e lo ringraziamo infinitamente, assicurandoGli che non lo lasceremo solo in questa mirabile opera.
Caterina63
00sabato 20 marzo 2010 14:48

Rinnovamento liturgico in corso. L'esempio di un Parroco veneto.


Nelle ultime settimane mi sono giunti due biglietti molto graditi che offrono l’opportunità di tornare a riflettere su alcune scelte liturgiche compiute dal sottoscritto e che non hanno mancato di suscitare sorpresa e, in qualche caso, dissenso.

Mi scrive dunque mons. Guido Marini, attuale maestro delle celebrazioni liturgiche pontifi cie, in occasione delle Feste natalizie: “Anche io ricordo con piacere il nostro incontro a Roma. Sono contento per il buon esito dell’altare. Rimaniamo uniti nella preghiera”.

Mons. Marini è quel prelato che vediamo sempre accanto al Santo Padre durante le celebrazioni liturgiche e proprio a lui mi sono rivolto per un consiglio fin da quando, in occasione dei lavori alla chiesa, ho pensato di riprendere ad usare il bellissimo altare settecentesco della parrocchiale, in alternativa a quello “verso il popolo” che mi sembrava inadeguato per i più svariati motivi.

Ho ricevuto un incoraggiamento a proseguire su questa strada che, per quanto insolita e controcorrente, è assolutamente legittima e praticata dallo stesso Pontefice in alcune occasioni. Da alcuni mesi, con una sorpresa via via in diminuzione, e con una comprensione sempre più profonda della sublimità del gesto, i fedeli che frequentano la chiesa di Ancignano si sono abituati a vedere il sacerdote (o i sacerdoti, perché c’è stata anche qualche concelebrazione) “di spalle” nella seconda parte della Celebrazione.

Nel momento più alto e sacro della Messa, la Liturgia Eucaristica, il sacerdote si fa soprattutto intercessore per il popolo che gli è affidato. Con le braccia alzate, rivolto ad Oriente, alla testa di un popolo orante, questa posizione assunta per tanti e tanti secoli nella prassi liturgica, aiuta il sacerdote a comprendersi meglio nella profondità e grandezza del ministero che gli è affidato. E anche la gente può rendersi meglio conto di cosa sia esattamente la S.Messa: non un semplice momento conviviale durante il quale si celebra il gusto di stare insieme, ma un atto di adorazione e di impetrazione, la rinnovazione incruenta di quel Sacrificio avvenuto sul Calvario, il Mistero che ci ha purificati.

L’altro biglietto, molto gradito e confortante viene dal mio Vescovo:

Vicenza 8. 2. 2010.
Caro don Pierangelo, ti ringrazio del tuo servizio a S.Rocco che è apprezzato e testimonia la tua disponibilità a servire la nostra Diocesi in un ambito dove la tua qualificazione si può esprimere con ricchezza per il bene dei fedeli che ne usufruiscono.
Ti benedico di cuore.
+ Cesare Vescovo
Mons. Nosiglia mi ha chiesto, tempo fa, di celebrare la Messa, nel pomeriggio della domenica, a San Rocco a Vicenza: è questa la chiesa scelta dalla Diocesi per andare incontro alle richieste di quei fedeli che desiderano partecipare alla celebrazione nella forma tradizionale (la cosiddetta “Messa in latino”). Ho colto nel gesto dell’arcivescovo un segno di apprezzamento per quanto ho cominciato a fare qui ad Ancignano fin dall’entrata in vigore del motu proprio “Summorum Pontificum”: far conoscere al popolo cristiano il tesoro costituito dall’antica Liturgia.

Ciò mi ripaga di qualche sofferenza patita per tal motivo, e – quello che più conta – sta a significare che i desideri del Papa, pian pianino, cominciano a tradursi nella pratica: in direzione di una Liturgia meno banale e più mistica.

Rimettere in circolo, liberamente, la preghiera antica, farà solo del bene a chi ama la Chiesa e tutta la sua storia. Così sembra volerci dire il Papa con i suoi esempi e con i suoi suggerimenti. Non abbiamo dubbi che queste scelte produrranno ottimi frutti per l’avvenire. Il germoglio è assai promettente e non possiamo che benedire il Signore per il dono di questo pontificato.

Don Pierangelo Rigon
Caterina63
00lunedì 5 aprile 2010 18:58

Altre immagini da Napoli

Immagini dalle celebrazioni del Venerdì Santo
e del Sabato Santo
Chiesa di San Ferdinando, Napoli

















Grazie a A.S per le foto


La chiesa velata in tempo di Passione/2

Chiesa arcipretale di San Marco, Rovereto, TN
Velazione degli Altari ed
"apparato delle quarantore"




Grazie a P.G. per le foto.



Città di Castello (PG): Sacro Triduo e Domenica di Pasqua in EF



Chiesa del Monastero di Santa Chiara delle Murate
(Suore Francescane dell'Immacolata)
Via XI Settembre - Città di Castello (PG)



1 Aprile 2010
Giovedì Santo

ore 18,00
S. Messa Solenne in coena Domini



2 Aprile 2010
Venerdì Santo

ore 15,00
Solenne Azione liturgica in passione et morte Domini



3 Aprile 2010
Sabato Santo

ore 22,30
Vigilia Pasquale



4 Aprile 2010
Pasqua di Risurrezione

ore 17,00
S. Messa Solenne




Domenica in albis a Lecce

11 aprile 2010 ore 11,00

Chiesa di Santa Chiara
Lecce

SANTA MESSA NELLA FORMA STRAORDINARIA
in albis deponendis

presbiteri e ministranti
dell'Istituto di Cristo Re Sommo Sacerdote
Gricigliano (FI)


Coro curato e diretto dal
M° LUIGI MAZZOTTA

Introitus: “Quasi modo geniti” - Gregoriano
Kyrie: dalla Messa “Ne timeas Maria” di G. Giacomo Gastoldi (1555 - 1609)
Gloria: dalla “Missa de Angelis” - Gregoriano
Alleluia di Andrea Gabrieli (1533 - 1585)
Credo I - Gregoriano
Offertorium: mottetto “Exsultate justi” di Tomas L. De Victoria (1548 - 1611)
Sanctus: dalla Messa “Ne timeas Maria” di G. Giacomo Gastoldi (1555 - 1609)
Pater Noster (A) - Gregoriano
Agnus Dei: dalla Messa “Ne timeas Maria” di G. Giacomo Gastoldi (1555 - 1609)
Communio: Ave Verum di Charles Saint Saëns (1835 - 1911)
Antifona Mariana: Regina Coeli di G. Giacomo Gastoldi (1555 - 1609)

Ass. Mater Ecclesiae



Caterina63
00giovedì 8 aprile 2010 14:02

Giovedì infra l'Ottava di Pasqua: foto di Giovedì Santo Città di Castello

In questo periodo dell'Ottava di Pasqua, pubblichiamo volentieri le foto che un assiduo lettore e caro amico ci ha inviato. Esse ritraggono i riti del Sacro Triduo, svolto al Monastero di Città di Castello.
Non aggiungiamo alcun commento perchè la sacralità del rito e le immagini sono di per sè molto eloquenti.
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Giovedì Santo 1° Aprile
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S. Messa in Coena Domini,
e riposizione del Santissimo Sacramento.
cliccare sulle immagini per ingrandirle
 

































Caterina63
00mercoledì 14 aprile 2010 22:07

Il Card. Caffarra celebrerà la S. Messa gregoriana

Bologna

Chiesa parrocchiale Santa Maria della Pietà, detta dei Mendicanti,

via san Vitale, 112

Domenica 2 maggio 2010, ore 18

S. Messa Prelatizia

secondo la forma gregoriana del rito romano

celebrata da Sua Em.za Rev.ma

Card. Carlo Caffarra

Arcivescovo di Bologna

 

Visualizzazione ingrandita della mappa

per informazioni: www.hancigitur.net
tel. 051-22.65.27 – email: redazioneAThancigitur.net

IMPORTANTE!

Mercoledì 28 aprile, alle ore 21

Conferenza in preparazione dell'evento

Mons. Nicola Bux

Benedetto XVI e la liturgia

NICOLA BUX è nato a Bari nel 1947. Dopo gli studi teologici a Roma e l'ordinazione sacerdotale, ha compiuto ricerche nell'Ecumenical Institute e nello Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme; ivi ha insegnato nella Facoltà Teologica di S. Salvatore e a Roma nell'Istituto Liturgico S. Anselmo. Ha soggiornato nei paesi "ortodossi" dell'Europa Orientale e in quelli "islamici" del Vicino Oriente, fondando con Franco Cardini e David Jaeger l'Europe-Near East Centre. A Bari è rettore della chiesa di S. Giuseppe e docente di liturgia comparata nell'Istituto Ecumenico, di cui è vice-preside, e di teologia dei sacramenti nell'Istituto Superiore di Scienze Religiose. È consultore delle Congregazioni per la Dottrina della Fede e per le Cause dei Santi e consulente della rivista teologica internazionale «Communio». È autore di oltre quaranta saggi, tradotti anche in altre lingue, e di una decina di libri

La conferenza si svolgerà presso l’Aula Magna dell’ANT, via Jacopo di Paolo, 36 40128 Bologna

Per informazioni: tel. 328-2326251 e-mail: redazioneAThancigitur.net






Budapest: vescovo celebra S. Messa in rito tridentino.



10 aprile 2010.
Celebrazione in rito antico molto significativa e importante per l'Ungheria.
Il Vescovo Ausiliare di Vac ha celebrato Solenne Messa pontificale al faldistorio presso la Basilica di Mátraverebély-Szentkút.
E' la prima volta dai tempi della riforma liturgica.
Il Vescovo è stato assistito dal superiore della comunità dei Francescani; il servizio di Terzo è stato prestato da diacono e suddiacono Francescani.
I ministranti sono stati sia seminaristi ungheresi, sia ragazzi appartenenti al Gruppo Stabile S. Michele Arcangelo.
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Altro belle foto sul sito sotto indicato.
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Caterina63
00lunedì 19 aprile 2010 00:00

Battesimo in forma straordinaria a San Pietro in Vaticano

Ieri mattina, 17 aprile, nella Cappella dei Canonici nella Basilica di San Pietro in Vaticano, è stato battezzato un neonato, figlio di una coppia americana che studia in un'Università Pontificia.
Fin qui nulla di strano... ma il sacro rito, celebrato dall'arcivescovo Mons. Raymond Leo Burke, prefetto della Segnatura Apostolica, è stato officiato secondo l'uso antico.
Felicitazioni a questa giovane famiglia e grazie a mons. Burke che ancora una volta conferma la sua dedizione alla liturgia tradizionale!
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Fonte: Orbis Catholicus secundus






Il Concerto di campane dedicato al Motu Proprio "Summorum Pontificum"

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DIN DON ! DIN DON DAN !
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Apprendiamo questa "squillante" notizia.
A Tolentino, nella Chiesa del Sacro Cuore e San Benedetto da Norcia c'è un nuovo concerto con DUE campane "straordinarie" dedicate al Motu Proprio.

Esse infatti sono state benedetta in onore del Motu Proprio "Summorum Pontificum" del 7 luglio 2007 (come si legge dall'iscrizione, che campeggia sotto il solenne stemma pontificio del Santo Padre, felicemente regnante, autore del mirabile documento sulla S. Messa tradizionale) in piazza San Pietro, il 31 ottobre 2007 da Sua Santità Papa Benedetto XVI, grazie ai buoni auspici del nostro Vescovo S. E.R. Mons. Claudio Giuliodori.

Sono state poi consacrate nella chiesa romana dei marchigiani la basilica di San Salvatore in Lauro da S.E.R. Mons. De Magistris il 10 novembre 2007.

Esse sono state poi portate a Tolentino e montate nella torre campanaria della chiesa del Sacro Cuore e San Benedetto il 1 febbraio 2008 al termine di una S. Messa solenne celebrata dal Rev.mo P.Uwe Michael Lang C.O.

Ci rallegriamo per l'evento e e ci congratuliamo col sacerdote e con il Vescovo di Tolentino per l'iniziativa significativa!!! Complimenti!


Com'è noto le campane vengono dedicate alla Vergine, o Santi, o a eventi di particolare importanza e rilievo.

Il fatto che anche il Motu Proprio sulla S. Messa tridentina sia stato "assunto" alla gloria di una torre campanaria indica che il sacerdote non ha timori a sottolinearne l'importanza! Bravo! Finalmente!!
E allora che queste campane suonino a distesa!

Speriamo che i suoi rintocchi possano riecheggiare nel cielo, giungere a Roma ed essere portati dal noto ponentino fino alle finestre dei Sacri Palazzi per intenerire il cuore e illuminare la mente anche dei più sordi prelati.
Chissà che il vento dello Spirito non sia così aiutato a diffondere il dolce suono del messaggio del documento papale, di cui la campana si fa allegoricamente ambasciatrice?
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Curiosità per sorridere un po'.
Fino a non molto tempo fa erano frequenti le "gare" e le "rivalità" tra paesi riguardo al suono del campanone, all'altezza dei campanili delle proprie chiese, e alla potenza dei rispettivi concerti di campane. Si faceva di tutto a "chi suonava più forte" o più a lungo.
A San Remo, nel concerto di campane dell'Insigne Basilica Collegiata Cattedrale di San Siro (Link) c'è una campana, la V (in Si b) dedicata al Giubileo indetto per la chiusura del Concilio Vaticano II, e una, la VI (in Do), dedicata al Sacrosanto Concilio Ecumenico Vaticano II.
Speriamo che le campane tolentinati, dedicate al Summorum Pontificum, facciano sentire la propria voce, e suonino anch'esse tanto forte quanto quelle sanremesi, al fine di moderarne gli eccessi e i rintocchi a volte troppo assordanti e stonati.
In questa schersoza "lotta" d'altri tempi alla don Camillo, i due campanili dovranno suonare ognuno con le proprie note, in giusta armonia, per la medesima, unica e sola Gloria di Dio.
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Il lettore più arguto saprà leggere fuor di metafora.

DIN DON DAN!
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fonte: missaleromanum.it
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leforumcatholique.org (la campana di cui parla il forum, e una di quelle di Tolentino).
Grazie ad Andrea per le precisazioni e le foto.

Caterina63
00venerdì 30 aprile 2010 08:45

Prossimi eventi

Programma di alcuni eventi liturgici nella forma
EXTRA-ORDINARIA DEL RITO AMBROSIANO
che si terranno a Roma nei prossimi giorni.
Si tratta di celebrazioni di rilievo, viste le basiliche in cui si terranno.
Venerdì 30 aprile 2010, ore 16:00, Basilica di Santa Maria sopra Minerva.
Messa cantata della festa di Santa Caterina da Siena, Patrona d'Italia, celebrata all'altar maggiore (ove cioè si trova il corpo della Santa) nella forma extra-ordinaria del rito ambrosiano.
Alla presenza del m.r.p. John Berg, superiore generale della Fraternità Sacerdotale San Pietro.

Sabato 1 maggio 2010, ore 16:30, Basilica di Sant'Andrea al Quirinale.
Vespro e compieta solenni, nella forma extra-ordinaria del rito ambrosiano.


Domenica 2 maggio 2010, ore 12:00, Basilica di Santa Maria dei Martiri (Pantheon). Messa solenne nella forma extra-ordinaria del rito ambrosiano, applicata per il Santo Padre in questi momenti di grande necessità della Chiesa.
Parteciperà ed animerà tutte le funzioni la Schola Saint-Cécile di Parigi (30 cantori, direttore M° Henri Adam de Villiers), che eseguirà:
-venerdì 30 aprile: Missa dicta Ambrosiana sine nomine, di Loyset Compère (1445-1518), Maestro di Cappella del duca di Milano Galeazzo Maria Sforza (dall'Archivio Musicale della Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano);
all'offertorio: "O felix anima" di Giacomo Carissimi (1605-1674), Maestro di Cappella della Cattedrale di Assisi ed in seguito Maestro di cappella della Basilica di Sant'Apollinare in Roma; alla consacrazione: "Adoramust te, Christe" dalla "Missa Galeazescha" di Loyset Compère; a seguire un "Tantum ergo" di Orfeo Vecchi (1550-1604), Maestro di Cappella a Santa Maria della Scala in Milano.
-sabato 1 maggio: Vespri e Compieta in canto fermo ambrosiano, Magnificat polifonico di Claudìn de Sermisy (1490-1562), Maestro di Cappella del re di Francia.
-domenica 2 maggio: Missa Secunda (1599), di Hans Leo Hassler(1564-1612), Arcimusico della città di Norimberga, Organista e Maestro di Cappella dell'elettore di Sassonia; al termine "Regina Caeli" a quattro voci (1622).




Caterina63
00venerdì 30 aprile 2010 12:40
[SM=g1740722] dal Blog di Messainlatino:

Il Pontificale al National Shrine di Washington: un punto di svolta

Nei siti americani non si fa che parlare del pontificale celebrato lo scorso 24 aprile nel Santuario Nazionale dell'Immacolata Concezione, a Washington, per i cinque anni dall'elezione di Benedetto XVI.

La chiesa, certo, pur essendo una delle più importanti degli USA non può artisticamente competere nemmeno con una parrocchia mediamente antica di un paesello italiano qualunque; ma la cerimonia che vi si è svolta ha molto invero di straordinario: non solo il rito.

L'assistenza, in primo luogo, di 3000 persone circa; la gran folla di sacerdoti, dame e cavalieri (di Colombo); il rito curato e solennissimo. Soprattutto il bello e l'importante di questa celebrazione è stata la dimostrazione di forza e vitalità del rito di Sempre: basta considerare l'età media (assai bassa) degli astanti, il loro numero, l'uso ormai senza complessi di cappe magne, paramenti, marsine e berrette. Di che far venire travasi di bile ai commentatori che ne scrivono sui periodici cattoprogressisti, ad esempio il New Catholic Reporter o US Catholic. E' noto del resto che gli Stati Uniti, sempre all'avanguardia su di noi di almeno una decina d'anni, è la nazione di punta della Tradizione, dove essa conosce la massima fioritura; più che in Francia, persino, e senza le guerre liturgiche che travagliano quest'ultima.

Molto apprezzata la predica del vescovo Slattery di Tulsa, chiamato a sostituire, all'ultimo momento, il card. Castrillòn caduto in disgrazia mediatica dopo la diffusione della sua lettera di congratulazioni al vescovo francese Pican - per inciso, un modernista senza freni - reo di favoreggiamento di un prete pedofilo.

Volete vedere una gran cappa magna? Eccovela:


[SM=g1740722]

Ed ecco la processione di introito (in immagini amatoriali, nella speranza che esca presto un video ufficiale); saltate direttamente al secondo minuto:


[SM=g1740738]

Caterina63
00lunedì 3 maggio 2010 11:41

Il Card. Caffarra ha celebrato la Messa Gregoriana

Ieri, 2 maggio 2010, il Card. Caffarra ha celebrato la S. Messa gregoriana a Bologna, presso la chiesa di S.Maria della Pietà, alla presenza di circa 400 fedeli.

Benché l'evento fosse straordinario (si tratta del primo Cardinale italiano Vescovo residenziale che ha celebrato al Messa di San Pio V), i media non hanno fatto alcuna menzione dell'evento, ignorando tutti i comunicati stampa; uniche eccezioni: questo blog, Rinascimento Sacro e l'agenzia Zenit. Anche le pagine di Avvenire-Bologna7 hanno riservato solo poche parole in carattere a corpo minimo (trovare la notizia è roba da settimana enigmistica).

L'intervista a Mons Bux - il quale ricordava l'importante appuntamento -, da parte dell'emittente locale Ètv, non è stata trasmessa (rimandata alla prossima settimana per motivi di tempo).
Tutto ciò ci porta a ringraziare la Vergine Santissima, che più ha potuto della congiura del silenzio - a cui per altro siamo abituati - e a mettere ancora più impegno per la nostra santificazione personale, onde poter essere pur indegni strumenti della certissima vittoria finale.

Ecco qui alcune consolantissime immagini:



Caterina63
00martedì 1 giugno 2010 23:23

Cresime tradizionali in Italia!




La notizia ci appare decisamente importante. Anche perché queste cresime sono state impartite in un 'normale' contesto diocesano (l'aggettivo 'normale' è più d'auspicio che altro: quanti casi di questo tipo ci sono in Italia?). E' già arduo ottenere una Messa più o meno stabile e periodica nella gran parte delle diocesi italiane: fiuguriamoci poter contare sulla cresima, che presuppone un assenso del Vescovo, la volontà del parroco ed un forte coinvolgimento di famiglie ben motivate.

Ebbene: informa
Cordialiter che lo scorso 16 maggio, nella chiesa di Vocogno, gli intrepidi parroci della zona Don Alberto Secci e Don Stefano Coggiola hanno fatto impartire il Sacramento ad un folto gruppo di ragazzini delle loro parrocchie pedemontane.

E giustamente esprimono (e noi con loro) la propria gratitudine a Mons. Renato Corti, vescovo della diocesi di Novara, per aver inviato a Vocogno il suo delegato Don Emilio Comper, per impartire la Cresima nell'antica e venerabile forma liturgica.

Con l'effusione dello Spirito Santo, nell'anima dei cresimati è stato impresso l'indelebile carattere di perfetti cristiani e soldati di Gesù Cristo.

Simposio sull'Immacolata


Dal 5 al 7 Luglio 2010 i Francescani dell'Immacolata organizzano un Simposio mariologico sulla Consacrazione all'Immacolata, in occasione del 50° anniversario della consacrazione dell'Italia al Cuore Immacolato di Maria, a cui purtroppo non è stato dato grande risalto da parte della CEI.
Ecco il manifesto



Chiusura mese mariano



Parrocchia Santa Maria Assunta in Cielo
Valle Ponticelli - Avellino

Chiusura del mese di maggio

30 maggio 2010
Solennità della Santissima Trinità

ore 16.30 Recita del Santo Rosario
- misteri gaudiosi, dolorosi e gloriosi - con meditazione mariana

ore 18.30 Santa Messa cantata in rito romano antico
consacrazione della Parrocchia al Cuore Immacolato di Maria
Processione aux flambeaux per il centro storico della parrocchia

canti gregoriani eseguiti delle Suore Francescane dell’Immacolata




L'omelia di mons. Wach a Chartres












Del Pellegrinaggio di Chartes di Pentecoste, pubblichiamo alcune fotografie della solenne Messa di chiusura nella cattedrale (le cui sublimi vetrate medioevali, col famoso blu di Chartes, potete intravvedere nella terza foto). Il rito è stato celebrato davanti a molte migliaia di pellegrini da mons. Gilles Wach, priore generale dell'Istituto Cristo Re Sommo Sacerdote, all'altare moderno, poiché l'antico è in restauro. Abbiamo letto la sua predica; ci è piaciuta molto, specie nell'esaltazione tutta cattolica della gioia di vivere; pertanto ne proponiamo un estratto; la trovate nella sua interezza (in francese) a questo link.


[..] Non abbiamo paura di dire che certe scuole di pensiero teologico non hanno compreso la realtà profonda di ciò che è la Chiesa di Dio... Su questo tema, i vari Calvino, Lutero e altri eresiarchi si sono inciampati.
La Pentecoste che celebriamo durante tutta l'ottava non è a propriamente parlare la nascita della Chiesa. Come ci ricordava il nostro Santo Padre Benedetto XVI, la Chiesa è nata dal costato aperto del Salvatore. La Pentecoste è in qualche modo la forza e la gioia di ricevere la croce, di predicarla, di difenderla e perfino - o follia! - di amarla.
Allora, pellegrino, tu capirai che questa sera non ti si può predicare altro che Gesù Cristo, e Gesù Cristo crocifisso. La Chiesa, è Gesù Cristo; Gesù Cristo è la Croce; la Chiesa, è la Croce. Considera prima di tutto, caro pellegrino, che questa Croce ha appena cullato il tuo pellegrinaggio, ha condotto il tuo capitolo, orna la cima della tua chiesa e forse - lo auguro, lo spero - questa sera o domani, tornando la troverai nella tua camera, nella tua casa, nella tua scuola.
Noi ci siamo talmente abituati alla Croce, questo strumento di supplizio che il Salvatore nel suo amore ha scelto per la Sua passione: questo legno, arrossato dal sangue di un Dio, testimonio di carità, e forza dei martiri; questo legno rosso, insanguinato, scarlatto che richiama la Pentecoste, il dono di sé e l'espansione apostolica.
E poi, diciamolo, la Croce non ha buona stampa: il protestantesimo e il giansenismo hanno marcato, anche invisibilmente, le nostre coscienze e noi facciamo rimare uno strumento di amore con tristezza, con malinconia, con rigidezza, con volontarismo, con puritanesimo...
In breve, per essere crocifissi, occorrerebbe essere un po' compassati, praticare straordinarie macerazioni, e se in conseguenza si avessero le mascelle incavate, non sarebbe poi male.
Che ignoranza della Croce! La Croce è la fonte della vera gioia.
Un cristiano proclama col beato Karl Laisner « Cristo, tu sei la mia passione!» Un cristiano deve affermare col beato Pier Giorgio Frassati: «noi non abbiamo il diritto di vivacchiare... vivere è il nostro dovere... un cristiano non può essere triste».
E c'è la parola celebre di san Francesco di Sales: «un santo triste è un triste santo».
[..]
Davanti alla Croce, sono possibili tre attitudini, una sola è cristiana:
- rifiutare la Croce, ed è il rifiuto dell'amore di Dio;
- rassegnarsi alla Croce e sopportarla comunque, ma senza amore;
- consentire alla Croce e tuffarsi nel mistero della beata Trinità.
E' la sfida per la quale lo Spirito Santo è venuto ad infiammarci questa sera.
Preti, religiosi, religiose, nonni, genitori, giovani e bambini, prepariamo il trono del nostro Re e facciamo entrare la Croce nella nostra vita. S. Francesco di Sales, dottore della Chiesa, ha questa bella formula: «La croce è il libro del cristiano».
Ricordiamoci che S. Teresa del Bambin Gesù, patrona delle missioni senza aver mai lasciato il carmelo, ci confida: «Io preferisco a tutti i generi di sacrificio l'eroismo del sacrificio quotidiano». E il santo Curato d'Ars: «davanti a Dio, un solo atto di rinuncia alla propria volontà gli è più gradita che cento giorni di digiuno». [..]



Caterina63
00martedì 8 giugno 2010 10:06

"Questi sono i nostri tesori"








Non conoscevo il bel paese di Montelabbate, adagiato nella ridente vallata attraversata dal fiume Foglia, situata fra le storiche città di Pesaro e di Urbino, fino a ieri sera quando sono arrivato per assistere ai vespri solenni del Corpus Domini celebrati “more antiquo” prima della processione eucaristica.

Non appena arrivati ci siamo accorti del clima di festa che la comunità parrocchiale stava tributando a Gesù Sacramentato : i fiocchi bianchi messi sui cancelli dove la processione sarebbe passata, i tradizionali drappi rossi alle finestre delle case, le numerose luminarie nei giardini e nelle abitazioni e la piazza antistante la chiesa parrocchiale con le famiglie festanti.

L’interno della chiesa parrocchiale, con il Santissimo esposto, piena di fedeli in preghiera ancor prima dell’inizio dei Vespri solenni.

Lui, il Padrone di casa, il Santissimo Sacramento era solennemente intronizzato nella parte alta dell’Altare addobbata con drappi damascati color oro e rosso con 14 candele su dei candelieri dorati. Anche le colonne del presbiterio erano rivestite da drappi rossi.

Accompagnata dal suono festoso dell’Organo “Mascioni”, suonato dal Maestro Simone Baiocchi, è snodata la processione introitale formata da ministranti , il Celebrante, un giovane sacerdote di appena 30 anni che il parroco ha voluto invitare, era affiancato da due pivialisti : il parroco ( che, anche se infortunato al piede, ha voluto prendere parte alla liturgia) e un padre cappuccino locale.

Dopo il Deus in adiutorium (nel tono solenne) il Vespro è stato cantato nelle antifone e nei cinque salmi dalla Schola Cantorum pesarese in canto gregoriano.

L’inno, Pange lingua, in polifonia a 4 voci è stato composto dallo stesso Maestro Baiocchi alternandolo con una melodia popolare che i fedeli hanno cantato compostamente.

L’antifona al Magnificat, O sacrum convivium di Bartolucci, ha introdotto il festoso Magnificat per coro e Organo con musica del Perosi. Durante il cantico del Magnificat c’è stata l’incensazione solenne.

Abbiamo apprezzato, oltre la professionalità dei cantori, anche il servizio impeccabile di tutti i ministranti.

Dopo il canto solenne del Benedicamus Domino è iniziata la processione per le vie infiorate del paese. Il coro ha guidato i canti dei fedeli, molto belli e partecipati, mentre alcuni parrocchiani hanno invitato i partecipanti alla preghiera con delle devote giaculatorie.

Ritornati in Chiesa c’è stata la Benedizione Eucaristica, durante la quale tutti, nei banchi o in piedi, si sono devotamente inginocchiati.

Al termine alla funzione il Parroco ha voluto ringraziare tutti quanti si sono adoperati per la riuscita della festa del Corpus Domini ed ha elogiato il Maestro e i cantori per aver proposto le stupende melodie sacre augurandosi che “ in futuro non vengano chiuse in un museo o in una soffitta”.

“Ecco tesori della Chiesa sono questi”! Così esclamò il Diacono Lorenzo al prefetto romano nel mostrargli i suoi fedeli che amorevolmente assisteva.

I tesori della chiesa li abbiamo visti tutti ieri a Montelabbate : i sacri ministri, i ministranti, preparatissimi, la Confraternita, il Maestro, i cantori, il servizio di volontari dell’ordine nella strada e in chiesa, gli addobbatori, le signore che hanno realizzato tre splendidi piviali con i tessuti di broccato offerti dai genitori dei ragazzi che si accingono a ricevere la cresima e la prima comunione, i parrocchiani che hanno realizzato la cena offerta in canonica, i fotografi, il signore che ha realizzato il filmato del vespro e della processione.

Ecco i tesori della chiesa ! I giovani che , accanto ai genitori e alle catechiste hanno pregato seguendo il foglietto bilingue del Vespro.

Ecco i tesori della chiesa “viva”! (Cfr Benedetto XVI, 23-4-2005) : le ragazze e i ragazzi che , con stupore, hanno ascoltato il preludio e fuga in sol minore di Bach che il maestro Baiocchi ha suonato, organo pleno, dopo il canto conclusivo : il Christus vincit !

I volti sorridenti e soddisfatti dei fedeli che dopo le 23 hanno spento i lumini accesi nel percorso della processione.

Una festa, quella di ieri che, anche a detta di un Maestro romano che era presente, ha un solo nome : Benedetto XVI.

Grazie a Papa Benedetto XVI si riescono a creare le meravigliose espressioni di fede vissuta nella Liturgia ritrovata dei nostri padri. Liturgia che unisce tutti, liturgia che , essendo rivolta solo alla Croce, è fonte di grazie e di spiritualità.

Grazie, fedeli di Montelabbate.

Grazie Benedetto XVI.

Rendiamo grazie al Signore nostro Dio !


Andrea Carradori
Caterina63
00venerdì 25 giugno 2010 09:05

ritorna a Mosca la Messa di sempre

Domenica 20 giugno, l'arcivescovo Mons. Paolo Pezzi, Ordinario dell'Arcidiocesi della Madre di Dio a Mosca, Russia, ha consacrato un altare in legno restaurato per la forma straordinaria del rito romano.  Questo altare si trova nella Cappella Grande della Cattedrale di Mosca Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria. La cerimonia della consacrazione ha seguito l'antiquior usus. Dopo la consacrazione dell'altare, padre Agostino Dzenzel ha celebrato la messa nella forma straordinaria. Questa è la prima volta dal 1936 che un Ordinario di questa Arcidiocesi partecipa alla liturgia tradizionale in latino
(fonte
http://www.newliturgicalmovement.org/2010/06/traditional-altar-consecration-in.html)





Consacrato altare cattolico "straordinario" a Mosca.

A Mosca, in una Cappella della Cattedrale Cattolica è stato consacrato un altare per la celebrazione tradizionale della S. Messa.
Il rito di consacrazione, officiato da S.E.R.ma Mons. Paolo Pezzi, Arcivescovo di Mosca (e la S. Messa cantata successiva, a cui l'Ordinario ha assistito), è stato celebrato, ovviamente, secondo il rito tridentino, accompagnato dall' "internazionale" canto gregoriano (eseguto da un gruppo di giovani!).
Una volta, ai tempi di don Camillo, dalla Russia, pardon, dalla "scomunicata" Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, non sarebbe potuto venire altro che danno, sciagura e pestilenza.
I tempi cambiano: che anche questa piccola goccia tradizionale aiuti a cavare la pietra dell'ostinata e ottusa resistenza episcopale nel Vecchio Continente?
Riportiamo il comunicato di un fedele inglese, Sergei (che ora vive a Mosca) che ha trasmesso la notizia al suo parroco inglese (Fr. Ray Blake della chiesa di S. Maria Maddalena Upper North Street in Brighton), che l'ha riportata sul proprio blog, corredato da bel video LINK.
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"Domenica 20 giugno, l'Arcivescovo Paul Pezzi, Ordinario dell'Arcidiocesi della Madre di Dio in Mosca, Russia, ha consacrato un altare di legno, completamente restaurato, per la forma straordinaria del Rito Romano.
Questo altare è situato in una Cappella della Cattedrale dell'Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria di Mosca.
La cerimonia della consacrazione si è svolta secondo l' usus antiquor.
Dopo la consacrazione dell'altare, Fr. Augustine Dzenzel ha celebrato la S. Messa cantata nella forma straordinarlia.
Quella è stata la prima volta, dal 1936, che l'Ordinario in carica di quell'Arcidiocesi partecipava alla liturgia tradizionale latina."
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Ci rallegriamo per i fedeli cattolici moscoviti, e ci complimentiamo con la Associazione Una Voce Russia che molto fa per aiutare e organizzare i nostri confratelli in terra slava, in ordine alla celebrazione dei riti cattolici secondo la forma straordinaria.
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Fonte: newliturgicalmovement




L'Arcivescovo del Gabon e la Messa tradizionale

La Messa tridentina, dicono spesso i detrattori, è un pallino da ricchi, da esteti perdigiorno. Bene: capitano allora a fagiolo queste immagini di cresime tradizionali amministrate a Libreville (Gabon) dall'Arcivescovo di quella diocesi mons. Basile Mvé Engone, all'inizio di questo mese, a 21 giovani e adulti della parrocchia N.S. di Lourdes affidata all'Istituto Cristo Re Sommo Sacerdote.

L'Arcivescovo si è anche fermato per i vespri e la benedizione eucaristica

La chiesa è ancora in costruzione e tutto potrà dirsi tranne che sia bella. Ma come osserva Mosebach, è il rito che vi si compie che dà anima ad un edificio di culto e, con la Messa di sempre, perfino spoglie pareti in cemento armato rendono lode a Dio. Così come, per contro, i più bei gioielli architettonici nostrani, i più preziosi scrigni di opere d'arte, si desacralizzano e assumono l'aspetto sepolcrale di un museo (e questo, è ancora il migliore dei casi) quando subiscono gli interventi 'pastorali' del novusordista di turno.










Caterina63
00martedì 17 agosto 2010 15:59

Riflessioni a due anni dal “motu proprio”

By Rai Vaticano | Giugno 19, 2009

Sono passati due anni, era il 7 luglio 2007, quando Benedetto XVI promulgava la Lettera Pastorale in forma di “motu proprio” per ripristinare l’antica liturgia romana, voluta da san Pio V, durante il Concilio di Trento. 

Una data importante per tanti uomini, donne e religiosi che negli anni bui (non voglio usare la parola repressione, ma ignoranza sì) hanno subìto pressioni per non assistere a questa Messa, come se fosse stato uno scandalo, mentre, in quegli stessi anni, in tante chiese si celebrava la nuova liturgia tra canti, danze, musica jazz o rock, sacerdoti vestiti da clown, basta vedere il vastissimo repertorio su you tube. Ma la Messa tridentina, quella no, era un cattivo esempio, come veniva propinato da tanti prelati.

Il messale cosiddetto di san Pio V, è bene rilevare, pur nella rivisitazione di varie parti del rito, non ha innovato, ma solo riordinato in maniera più omogenea un tesoro liturgico invariato nella sostanza dai tempi apostolici.  Per cinquecento anni, dunque, questa liturgia ha intriso il mondo cattolico di  fede, di cultura, di storia. Ovunque si andava, dall’Italia al Giappone, dall’Australia all’America si ascoltava sempre la stessa Messa, senza cambiamenti estemporanei e nella lingua della Chiesa: il latino. Un punto fermo nella dinamica del mondo.

Poi il cambiamento nel 1969, con un rito nato a tavolino, sotto la guida di mons. Bugnini, con la partecipazione anche di protestanti e ortodossi, per rendere, si disse, la celebrazione più universale. Per molti, leggiamo le cronache del tempo, questa innovazione fu imposta dall’alto: nessun fedele (o soltanto la minima parte della comunità) sentiva l’esigenza di un cambiamento nel rito.

Per molti, queste riforme portarono ad un improvviso sensibile allontanamento dalle chiese: i “progressisti” perché si sentivano di poter vivere un Vangelo libero da ogni dovere e i “tradizionalisti” perché vedevano  crollare le loro certezze dottrinali. Insomma, una crisi  che ancora fa sentire i suoi frutti non certo esaltanti.
Anch’io, come tanti giovani dell’epoca, mi allontanai percorrendo le vie più in voga in quegli anni. Fino ad allora mi ero interessato molto a varie esperienze religiose, dal buddismo all’induismo, dall’islam allo sciamanesimo e la dottrina cattolica la ritenevo quanto meno desueta e priva di quell’ appeal tanto cara ai giovani figli dei fiori di allora.

La mia “conversione” alla Messa in latino, avvenne più di trent’anni fa quando, come autentici congiurati, alcuni amici mi portarono in un piccolo oratorio nella chiesa di san Girolamo della Carità, qui a Roma, dove un anziano francescano, padre Coccia, davanti a pochissimi fedeli, celebrava l’antico rito.
 
Rimasi subito colpito dall’atmosfera di mistico silenzio, di partecipazione dei presenti e dalla frase pronunciata dal vecchio sacerdote all’inizio della liturgia, “…et  introìbo ad altare Dei: ad Deum qui laetificat juventutem meam”. Quell’uomo stanco e malato per il mondo, davanti all’altare del suo Signore diventava giovane.

Un atto di fede enorme ed un significato metafisico che mi fece capovolgere in pochi minuti tutto il mio bagaglio mentale, le mie idee, le mie certezze e da quel momento, ogni domenica ed ogni festa religiosa, per quanto mi è stato possibile, sono stato presente alla liturgia di sempre nella ricerca, anche per me, oggi alla soglia dei sessant’anni, di essere sempre “giovane” davanti al Signore.

In questi due anni, dopo il motu prorio, molte persone si sono interessate a questa liturgia, quasi fosse un cimelio, qualcosa da Jurassic park, e non una costruzione perfetta di un rito che ha attraversato indenne i secoli. Le persone che sapevano del mio interesse per l’antico rito mi hanno posto tante domande, che in realtà rimangono sempre le stesse.
Con la benevolenza del lettore, cercherò in poche righe di dare umilmente qualche risposta.

- Perché la Messa in latino, una lingua morta, che non comprende più nessuno ed anche allora tanti fedeli biascicavano in un latino molto personale? Oggi, con la lingua volgare, tutti possono comprendere quello che si fa! E poi la Chiesa, per chi ama questa lingua, ha mantenuto il latino con il Novus Ordo, la traduzione della Messa di Paolo VI.

Bisogna innanzi tutto capire che la Messa non è solo un incontro con Dio, ma il rinnovo dell’Offerta di Cristo al Padre per i nostri peccati con il miracolo della Transustanziazione, della Passione e della Resurrezione. Misteri insondabili, e non certo comprensibili con l’italiano, con l’inglese o il russo e neanche con il latino.  Si può svelare questo mistero solo con una  fede sincera ed una partecipazione vera al rito e non con la mentalità del mondo che pensa di spiegare tutto. Inoltre, tutti i messali hanno a fianco del testo latino la traduzione in lingua corrente che anche coloro con una cultura elementare possono capire perfettamente.
Quando si parla poi del fatto del latino nel Novus Ordo, bisogna ricordare che la Messa in latino non è stata semplicemente tradotta in volgare, ma è stato cambiato tutto l’assetto, nelle formule, nelle preghiere e nelle benedizioni, lasciando intatto il Canone, almeno per ora. Concludo che nella stesura della riforma liturgica c’era questa postilla: “L’uso della lingua latina, salvo diritti particolari, sia conservato nei riti latini. Dato però che, sia nella messa che nell’amministrazione dei sacramenti, sia in altre parti della liturgia, non di rado l’uso della lingua nazionale può riuscire di grande utilità per il popolo, si conceda alla lingua nazionale una parte più ampia, specialmente nelle letture e nelle ammonizioni, in alcune preghiere e canti, secondo le norme fissate per i singoli casi nei capitoli seguenti”. Poi qualcosa è cambiato.

- Il sacerdote nell’antico rito dava le spalle al fedele, separando di fatto l’assemblea da Dio, mentre oggi si partecipa tutti insieme: sacerdote, o presidente dell’assemblea, e i fedeli alla stessa mensa.

Fin dai tempi antichi, la Chiesa era simboleggiata come una nave con un nocchiero, san Pietro, ossia come la prosecuzione apostolica. Nelle tempeste, la Chiesa-nave, da cui navata per indicare la parte centrale dell’architettura sacra, non vacilla perché il marinaio esperto sta a prua per indicare la via. Immaginate cosa accadrebbe se il comandante della nave, invece di guardare avanti e condurre la nave in salvo nel porto, si girasse verso i passeggeri. Chi vedrà, allora, più a prua? Chi eviterà gli scogli? Così il sacerdote che guardando rivolto a Cristo, vero porto della nostra salvezza, conduce con sé anche i fedeli. Inoltre, il fatto che il sacerdote presiede all’eucarestia è vero, ma si dimentica spesso che in quel momento, specialmente nel Canone, egli è sostituito da Cristo stesso che offre al Padre la sua Passione per i nostri peccati. Qualcosa di più, forse, di un presidente dell’assemblea.

- Perché il Papa ha riammesso questo rito e il suo messale nella Chiesa?

Semplicemente il Papa ha preso atto che l’antico messale (l’ultima riforma risale al 1962) era ed è sempre valido, in quanto non c’è nulla di eretico o peggio di blasfemo o che vada contro la salvezza delle anime, per questo motivo è stato vietato, ma non proibito perché la sua validità è incontestabile.

- Nella Messa Tridentina non c’è partecipazione. Ci sono lunghi silenzi dove si percepisce appena la voce del sacerdote, mentre nelle Messe odierne esperti liturgisti studiano come intrattenere i fedeli in chiesa con esperimenti estemporanei anche liturgici.

Rispondo, come si legge in Elia sul monte Oreb, che “Dio parla nel silenzio”, e non certo, come diciamo a Roma, nella caciara.

- Nelle chiese che seguono il vecchio rito, c’è sull’altare il tabernacolo che spesso è fonte di distrazione da parte di alcuni fedeli che non seguirebbero con la giusta attenzione la funzione religiosa. Così si è pensato bene di spostarlo e chi vuole può adorare Dio con maggiore partecipazione.

Nelle chiese, diciamo, tradizionali, l’altare non è solo il luogo santo dove si svolgono i Misteri, ma è il corpo stesso di Cristo ed il tabernacolo è, nella mente “retrograda” vecchia di duemila anni, il punto fondamentale e centrale di tutta l’architettura di ogni chiesa, cattedrale, basilica o semplice pieve di campagna. Spostare il tabernacolo significa, usando la simbologia corrente, decentrare la funzione che invece deve essere centrale. Abbiamo così, nelle chiese moderne ed aggiornate, altari spogli, vere e proprie tavole protestanti vuote della presenza reale di Cristo e che nulla hanno a che fare con la fede cattolica. C’è bisogno di conoscere le proprie radici per poter crescere nella vera fede, come leggiamo nelle opere di tanti santi: la Messa tridentina è per il credente una radice solida che non conosce gli smottamenti del mondo, e quando sembrava ormai collocata nell’oblio della storia questa sua nuova giovinezza ne dimostra, invece, tutta la sua validità.

Antonello Cannarozzo (giornalista cronista)

Caterina63
00lunedì 23 agosto 2010 16:44

Padre Berg (FSSP) celebra la Santa Messa a Venezia



Domenica 29 agosto - ore 11.00

Chiesa di San Simon Piccolo - Venezia

Padre John Berg, superiore della Fraternità Sacerdotale San Pietro,
celebrerà la Santa Messa in rito romano antico

Padre Berg incontrerà i fedeli al termine della liturgia

Info http://www.fssp.it/




Nuovo istituto tradizionale in Brasile




Salutiamo la nascita di una nuova fondazione carmelitana in Brasile (precisamente nella diocesi di Bragança Paulista, nello stato di San Paolo), che ha adottato in via esclusiva l'antico rito, precisamente il rito carmelitano che fu proprio di quell'ordine religioso fino alla crisi liturgica postconciliare. Ad esso si riferiscono le fotografie.

Si tratta di una fondazione di diritto diocesano, denominata
Eremiti della B. Vergine del Monte Carmelo che, facendo appello al motu proprio Summorum Pontificum, ha ottenuto dal vescovo il consenso ad adottare l'antico rito carmelitano.

Ecco un estratto dell'intervista al priore del monastero, P. Tiago de São José, ECarm.:

[..]
- Voi celebrate la liturgia propria del rito carmelitano. Quale ragione vi ci ha indotti?
La ragione principale è questa: non è possibile identificarsi con i primi carmelitani che seguivano la regola originaria se noi non celebriamo la medesima liturgia, poiché la liturgia è parte essenziale delle nostre vite.

- Il Carmelitani di antica osservanza (OCarm) e gli Scalzi (OCD) usano ancora quel rito, pur se sporadicamente?
Gli Scalzi hanno rinunziato alla liturgia propria sin dalla pubblicazione del messale carmelitano post-tridentino (1585). Comunque, i Carmelitani di antica osservanza preservarono il rito del Santo Sepolcro di Gerusalemme fino al 1971. Dopo quella data non possono più celebrarlo, nemmeno sporadicamente, secondo la decisione del Capitolo Generale. Sostengono che il rito era inappropriato alle loro attività parrocchiali. Poiché noi non abbiamo parrocchie, ma viviamo in monasteri, quel rito è per noi perfetto.

- Ci potrebbe descrivere alcune particolarità di questo rito?
Una particolarità è che il salmo di introito è pregato dal sacerdote in silenzio. Le prime parole dopo l'inizio sono: Confitemini Domino quoniam bonus, quoniam in sæculum misericordia ejus. Questa frase ci introduce nella liturgia della risurrezione, perché il rito è nato nel Santo Sepolcro. Tra l'altro, questo arricchisce il rito di più di 50 segni di croce fatti in varie forme e rimarca la forza del Calvario.

- Come avete imparato il rito? I libri liturgici e i manuali rubricali esistono ancora?
Il Messale stesso ha le rubriche e le diverse variazioni. Abbiamo anche visto un video di una messa celebrata negli anni 60 che ci ha aiutato a migliorare alcuni aspetti della liturgia solenne.

- Quali sono i frutti di questa Liturgia ben celebrata nel monastero e nella vita dei fedeli in visita?
Per me, celebrando questo rito dal mese di ottobre dello scorso anno è aumentata notevolmente la mia spiritualità sacerdotale. Negli altri fratelli notiamo anche un aumento di introspezione e di pietà. Anche nelle persone abbiamo visto molti frutti spirituali.

- Utilizzate anche l'antico rito romano? E il rito romano moderno? In questo caso, è in latino o in volgare?
Celebriamo solo il rito carmelitana o rito del Santo Sepolcro, tutto in latino.

- La messa è versus Deum, giusto? Che cosa può dirci su questo orientamento?
Siamo abituati a chiamarlo così, ma l'orientamento reale è versus orientem, vale a dire, di fronte a est. Così la Chiesa nei primi tempi ha celebrato l'Eucaristia. Ci sono molti che vogliono migliorare la partecipazione dei fedeli e pertanto girarsi per affrontare le persone. La Chiesa non ha mai conosciuto questo. La predicazione è verso il popolo. Il sacrificio è verso Dio il Padre, con la gente, "per mezzo di Cristo, con Cristo e in Cristo."
[..]


Fonte:
Salvem a liturgia, via New Liturgical Movement


Caterina63
00lunedì 30 agosto 2010 16:07

Messa solenne col Superiore della FSSP a Venezia




Caterina ci fa la cortesia e il dono di raccontarci la giornata di sabato a S. Simon Piccolo (Venezia) con il Superiore della Fraternità San Pietro, Padre Berg. Ecco:

Ho potuto davvero vivere alcuni momenti di grazia! Dopo essermi incontrata con l'amica Gloria, abbiamo anche potuto presentarci e salutare padre Berg prima della Messa, il quale fraternamente e paternamente si è fermato a parlare con noi qualche minuto confermandoci la sua gioia nel trovarsi qui a Venezia e grato anche al Signore per come stanno andando le cose e per le nuove Vocazioni che richiedono, a breve, la nascita di un ulteriore Seminario, padre Berg ci ha chiesto di pregare per questo, e noi volentieri ci sentiamo davvero felici di assumerci questa responsabilità nella supplica al "Padrone della messe"...

Alla Messa non c'eravamo solo noi, ma un nutrito gruppo di oltre 100 persone fra seminaristi e laici provenienti dalla Francia, che si sono uniti per questa occasione, in questa condivisione fraterna.

Così il risultato è stato una Chiesa davvero gremita, si superavano le oltre 150 persone e ciò che ha fatto davvero piacere era l'età molto giovanile dei presenti e di mamme con bambini.

In particolare vorrei segnalarvi questo quadro: davanti al nostro banco arriva una mamma con il marito e i loro tre figli in età scolare elementare, la mamma si prepara, seduta estrae dalla borsa gli strumenti....il breviario per lei, quello del marito e tre piccoli libretti per bambini, in copertina il sacerdote con il Santissimo Sacramento, il tutto in lingua francese (da quel che ho compreso), appena sistemati i figli e i libretti, la mamma si mette in ginocchio, i tre figli la seguono, si mettono in ginocchio anche loro e a mani giunte salutano il Santissimo Sacramento...è stato davvero incoraggiante vederli e constatare la compostezza durante tutta la santa Messa...

Don Konrad, ha tenuto l'omelia, tra l'altro molto significativa sui "frutti dello Spirito Santo", richiamando le nostre coscienze ed esaminare bene noi stessi....ciò che facciamo e il come lo facciamo... Ha poi ricordato che dalle ore 15,00 di ogni Domenica si fa l'Adorazione Eucaristica pregando per il Sommo Pontefice, e la Messa durante la settimana per le 8 del mattino.

Poco prima, Padre Berg, dopo aver ringraziato quanti, in questi quattro anni, hanno potuto contribuire agli ottimi risultati raggiunti da questa piccola ma significativa presenza, ha sottolineato alcuni punti della visita avuta dal Patriarca di Venezia card. Scola il quale non ha nascosto la sua soddisfazione per la presenza della FSSP in Diocesi e per i risultati fino ad oggi raggiunti, auspicandone ancora numerosi e dando il suo sostegno a questa Missione....

Padre Berg ha poi assicurato ai fedeli che dopo la Messa si sarebbe trattenuto con quanti avessero voluto salutarlo.

Allego due foto che sono riuscita a fare, non di più per non disturbare il clima di preghiera e di fortissima adorazione che si era creato, a tal punto che io stessa non volevo distrarmi a fare foto, ma a vivere il momento!

Al termine della Messa, dopo il canto della Salve Regina, il gruppo francese ha intonato un coro (non saprei dire con quale canto, ma davvero suggestivo) a doppie voci, è stato davvero commovente!!!

Inutile fare una descrizione della Messa... possiamo paragonare il fatto alla frase che avete riportato nel Blog in riferimento agli incontri personale del Papa con i suoi ex allievi, nella conclusione si legge:
Nel suo libro, Valente ricorda un commento dell'allora prefetto del seminario di Frisinga, Alfred Laepple, che riferiva le confidenze e l'obiettivo ultimo del Ratzinger docente: "Mentre fai lezione, il massimo e' quando gli studenti lasciano da parte la penna e ti stanno a sentire. Finche' continuano a prendere appunti su quello che dici vuol dire che stai facendo bene, ma non li hai sorpresi. Quando lasciano la penna e ti guardano mentre parli, allora vuol dire che forse hai toccato il loro cuore".
E' la stessa cosa: finchè facciamo foto (seppur utili) durante la Messa (specialmente quella di sempre), potrebbe significare che non ne siamo sorpresi (a parte chi lo fa per lavoro e reportage), ma se lasciamo la macchina fotografica e restiamo a guardare(=CONTEMPLARE, MEDITARE) mentre il sacerdote Celebra, allora vuol dire che qualcosa sta toccando il nostro cuore e che cattura davvero la nostra attenzione...

Dopo la Messa ci siamo intrattenuti per presentarci e salutarci fra di noi, ho conosciuto alcuni che leggono Messainlatino, alla fine anche il mondo del web è piccolo, e fa piacere constatare che le notizie che si portano e le condivisioni che ci facciamo, alla fine vengono lette eccome!

L'augurio che rivolgo a me stessa e a Voi è di poter rivivere un'altra esperienza analoga, sarebbe un buon auspicio che questi incontri, infatti, avvenissero sempre più numerosi per rinforzare gli impegni che abbiamo ricevuto nella Chiesa e per fraternizzare sempre di più e nel modo migliore...

Un grazie a quanti hanno reso possibile tutto questo e a quanti si impegneranno per ulteriori iniaziative, incoraggiandoci vicendevolmente!

Grazie Don Konrad, grazie Padre Berg per la sua presenza, per le sue parole, per il suo ottimismo reale e concreto...
Fraternamente
CaterinaLD
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Per altre belle foto si veda qui Sacrissolemniis.blog


qui: http://sansimonpiccolo.blogspot.com/






Caterina63
00venerdì 3 settembre 2010 10:18
               cardinale newman








Clarisse dell'Immacolata, religiose di stretta osservanza


Desiderose di vivere la primitiva Regola di Santa Chiara d'Assisi secondo la spiritualità kolbiano-mariana, un gruppo di suore ha dato vita ad un nuovo ordine religioso, le Suore Clarisse dell'Immacolata. In questi tempi di scarsità di nuove vocazioni e con molti ordini a rischio di estinzione, le Clarisse dell'Immacolata hanno avuto invece una forte espansione. Attualmente sono circa 50 suore. E' davvero mirabile constatare la potenza di Dio nell'attirare giovani vocazioni alla vita claustrale. Infatti le suore di clausura vivendo nascoste al mondo, non hanno la possibilità di andare in giro a fare propaganda vocazionale, tuttavia il Signore riesce nei modi più strani ad attrarre numerose ragazze alla clausura. Dio è davvero grande. In breve tempo le Clarisse dell'Immacolata hanno fondato 3 monasteri. E' straordinario.

Dopo la promulgazione del Motu Proprio “Summorum Pontificum”, le Clarisse dell'Immacolata si sono avvicinate alla venerabile Messa gregoriana. Presso la Chiesa del Monastero di Aulla (diocesi di Massa Carrara-Pontremoli), sito in via della Brunella n°1, la Messa tridentina viene celebrata ogni sabato alle ore 7,30. Nel monastero di Creazzo (Vicenza), sito in via Rivella n°5, la Messa tradizionale è celebrata saltuariamente (quando hanno la disponibilità di un sacerdote preparato), mentre l'adorazione Eucaristica è fissata ogni martedì dalle 20,30 alle 21,30. Hanno un monastero anche ad Acquapendente in provincia di Viterbo.

Le Clarisse dell'Immacolata hanno forti legami spirituali con le Suore Francescane dell'Immacolata, anch'esse di stretta osservanza. Seguono Regole diverse, ma hanno in comune la devozione per San Massimiliano Maria Kolbe e il voto di consacrazione illimitata all'Immacolata. Le Suore Francescane dell'Immacolata sono di vita attiva, ma trascorrono almeno cinque ore al giorno in preghiera. Al loro interno hanno anche un ramo contemplativo che vive in monasteri di clausura denominati “Colombai dell'Immacolata”, nei quali vivono una cinquantina di suore, quasi tutte giovani.








Non ingannate voi e i fedeli!


Coloro che seguono da tempo questo blog, sanno che apprezzo moltissimo l'illuminante magistero del Cardinale Giuseppe Siri e il suo coraggio nel difendere la purezza della Dottrina Cattolica. Ho ascoltato la registrazione dell'omelia di commiato dalla diocesi di Genova, pronunciata nella Cattedrale di San Lorenzo, il 15 ottobre del 1987. Avrebbe potuto fare un discorso “politically correct” per ottenere gli applausi del mondo almeno per una volta in vita sua. Invece, da vero combattente qual'era (con la Cresima si diventa soldati di Gesù Cristo), questo eroico Principe di Santa Romana Chiesa, esortò i suoi confratelli a non ingannare i fedeli. Ecco un brano dell'omelia:

Abbiamo vissuto un periodo in cui anche la Chiesa ha sofferto. Si capisce benissimo che quando c’è una sofferenza, qualche cosa succede che non è desiderabile. Ma vorrei richiamare coloro che, perduta - perduta, dico - la capacità di capire le cose anche semplici, hanno dedotto, da questo periodo di transizione dell’intero genere umano, conseguenze irrazionali, illogiche, dannose, forse fatali. Bisogna che impariamo a vivere senza diventare i poveri servi delle tenebre e delle nubi che vanno camminando nel cielo e restano nubi. E’ meglio essere servi di Dio che paurosi delle nubi. Questo periodo l’abbiamo vissuto insieme. Domando: chi ha capito? E se non avesse capito faccia presto. Mi rivolgo in modo speciale ai miei confratelli che, dovendo dare agli altri la verità, non possono accettare le tenebre. E questo è l’ultimo invito. Guardatevene bene! Non ingannate voi e i fedeli che hanno il dovere di apprendere da noi la verità di Cristo.
Caterina63
00lunedì 13 settembre 2010 21:49

Non abbandoniamo il latino







Un accorato appello , rivolto alla Comunità Agostiniana e ai fedeli, di non abbandonare il latino è stato rivolto nel corso dei primi vespri pontificali in onore di San Nicola da Tolentino da parte di SER Mons. Giovanni Scanavino, vescovo di Orvieto-Todi.

“ Noi siamo cresciuti con il latino” ha esordito il vescovo nell’omelia “ .

“ Se non abbandonerete il latino e questo rito – i vespri solenni in musica - vedrete che Dio ve ne darà merito e i frutti si vedranno”.

L’ omelia di Mons. Scanavino è stata tutta incentrata sulla bellezza liturgica, che rispecchia la bellezza di Dio e dei Santi .

Il Vescovo ha anche commentato alcune caratteristiche musicali dei Salmi cantati, in stile “ceciliano” composti dal romano Luigi Renzi maestro nella Basilica di San Nicola dal 1923 al 1938.

Tutto il rinnovamento musicale che dalla prima parte del secolo XX ha dato origine a molte Scholae Cantorum anche nella Regione Marche, ha preso il via dall’atteso Motu Proprio di San Pio X così come la “riscoperta” della preziosa ed insostituibile liturgia antica, con gli annessi capolavori musicali, proviene dal recente Motu Proprio “Summorum Pontificum” di Benedetto XVI.

I fedeli tolentinati che pazientemente attendono la definizione del nuovo orario delle celebrazioni della Messa secondo il rito antico, dopo il placet annunciato dalla curia maceratese, hanno gioito nell’ascoltare i vespri tradizionali che costituiscono la caratteristica del Santuario di Tolentino alla vigilia della festa del Santo Taumaturgo di Tolentino.

I fedeli marchigiani sanno attendere fiduciosi : sanno che la Madonna di Loreto li protegge!

Andrea C.







ATTENZIONE.............
LE INFORMAZIONI PROCEDERANNO SU QUESTO THREAD:

Il successo della riscoperta della Messa Antica (4)


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