L'IPOCRISIA sul modo di fare di certo cattolicesimo dalla elezione del nuovo Papa

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Caterina63
00martedì 2 aprile 2013 00:18
[SM=g1740733] Vengo "interpellata" da giorni su domande del tipo: che ti sembra il nuovo Papa? Come mai non fai un articolo?
Qualcuno avendo visto che qui in Difendere continuiamo anche inserendo i testi del nuovo Pontefice, mi domandano: ma non eri affezionata a Benedetto XVI? come la metti adesso?

Ed altre domande che lasciano non solo l'amaro in bocca, ma anichiliscono il cuore davanti a domande provocatorie fine a se stesse, dimenticando che noi  (io personalmente se preferite) tento sempre di vivere il sano PAPISMO insegnato dai Santi, prima fra tutte Santa Caterina da Siena.... evitando di fare del Papa una icona di idolatria ai gesti, alla simpatia, o a quanto è bello aitante come accadde per Giovanni Paolo II definito persino "il bellissimo atleta".... ...
ma per favore! per favore! smettiamola di idolatrare i Papi!!!!


Noi seguiamo il Magistero Petrino nella Persona che la Provvidenza ci offre e ci dona come Sommo Pontefice.... ricordando il monito paolino:

"...6 Mi meraviglio che così in fretta da colui che vi ha chiamati con la grazia di Cristo passiate ad un altro vangelo. 7 In realtà, però, non ce n'è un altro; solo che vi sono alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire il vangelo di Cristo. 8 Orbene, se anche noi stessi o un angelo dal cielo vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anàtema! 9 L'abbiamo già detto e ora lo ripeto: se qualcuno vi predica un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anàtema! 10 Infatti, è forse il favore degli uomini che intendo guadagnarmi, o non piuttosto quello di Dio? Oppure cerco di piacere agli uomini? Se ancora io piacessi agli uomini, non sarei più servitore di Cristo!
 11 Vi dichiaro dunque, fratelli, che il vangelo da me annunziato non è modellato sull'uomo..." (Galati 1)

Questa è la nostra "bussola"..... qualunque persona, fosse anche un Papa, deviasse dalla dottrina che la Chiesa fino ad oggi ha portato con la sua ricca Tradizione, noi lo diremmo chiaramente.... [SM=g1740733]

Ora, per rispondere alle molte lettere ho trovato quanto segue molto condivisibile........ perciò lo uso come risposta e chiarimento una volta per tutte....

Uno sguardo all'orizzonte mediatico ed ecclesiale

 
Prima di immergerci nel silenzio e nella contemplazione dell'ora nona, mi soffermo con voi su una riflessione che coincide col 'sentire' di molti, che riprendo da Infinito quotidiano. È ancor più significativa perché è la voce di un giovane credente che non si lascia massificare ed esprime e condivide ciò che il suo cuore gli detta.


Sono passati pochi giorni dall’elezione al Soglio di Pietro di Papa Francesco nonostante, nel mondo cattolico, sembri trascorso un secolo.
 
Complice il ruolo dei media, assistiamo quotidianamente all’esaltazione, probabilmente anche non voluta, da parte del nuovo Papa.
Qualsiasi cosa egli faccia, dalla più semplice alla più solenne (se si può parlare di solennità) egli è osannato da tutti, credenti e non credenti, con una commozione ed esaltazione tale che lascia sgomenti e perplessi.
Non che un tale attaccamento nei confronti del Papa sia sbagliato, l’ho avuto in maniera anche maggiore fino all’11 febbraio scorso anche io.
Sorprende, ferisce e lascia l’amaro e il disgusto in bocca tutto questo atteggiamento, non per fare un torto a Papa Francesco (che pur sembra voler far di tutto per distaccarsi dal Predecessore), quanto perché in questa isterica esaltazione si dimostra come per otto anni, cattolici e non cattolici, abbiano vissuto male, malissimo, il glorioso pontificato di Papa Benedetto XVI.
 
Siate onesti e ammettetelo, tutta questa ipocrita frenesia, dimostra solo e soltanto questo: disprezzate Benedetto XVI, l’avete mal sopportato e ora che ve ne siete liberati, strumentalizzate il nuovo arrivato. Che, va riconosciuto, per alcune cose sembra essere concorde con il vostro atteggiamento. Ma non è delle scelte di Papa Francesco che voglio occuparmi ora. Quanto, piuttosto, del vomitevole atteggiamento di certo mondo cattolico.
 
Dei media, pronti e proni a salire sul carro dei vincitori, era abbastanza scontato fosse così. Basta guardare il modo in cui hanno trattato Benedetto XVI per capire quanto poco lo stimassero e quanto attendessero il momento di poter esternare la gioia di esserselo tolto di torno. Mai una volta che lo avessero difeso. Non per partito preso, ci mancherebbe, ma per onestà, perché quello sarebbe dovuto essere il loro lavoro, la loro missione: informare. Sul pontificato di Benedetto XVI, invece, si è fatta solo che disinformazione. Ma da parte di certo mondo non ci stupiamo più di tanto. Dispiace che tanto tesoro sia andato disperso per colpa di molti incapaci, ma tant’è. Nel mondo vigono leggi diverse da quelle della verità e forse tanto disprezzo, confermato da Gesù stesso, è sintomo di un ottimo operato, di alta fedeltà al Signore.
 
Da parte del mondo cattolico, clero e laici, l’atteggiamento entusiasta nei confronti di Papa Francesco è, lo dicevo, vomitevole.
Da circa una settimana tutti gli istinti repressi da quasi otto anni di santità, sono venuti fuori. Tutti, dal 13 marzo scorso, si sono accorti dell’importanza dei gesti e dei segni compiuti dal nuovo Papa. Fino al 28 febbraio, invece, chi faceva notare l’importanza di gesti e segni, di come essi fossero mezzi efficaci per indicare e trasmettere cose più grandi, veniva, come il sottoscritto, tacciato di formalismo, di bigotteria, di estetismo, di fariseismo, eccetera.
 
La riscoperta dei segni tradizionali compiuta da Benedetto XVI (Dio non voglia che venga cestinata!) è stata da parte del clero irrisa, disprezzata e disubbidita, specie per quel che concerne l’ambito liturgico. Il mondo dei fedeli, che si dice cattolico (sul quale mantengo delle riserve), si è felicemente accodato, facendo della liturgia un porcile misto di spontaneismo e invenzioni, della dottrina l’esito infelice di chiacchiere da bar, della persona e del ministero del Papa, di un accessorio della propria vita spirituale.
 
Si esalta Francesco per disprezzare Benedetto. Il gioco è riuscito per tutti gli anni di pontificato, che senso ha continuare? Che forse non si trovano motivi per esaltare Francesco? Diamogli tempo, e preghiamo, che Egli ce ne dia a sufficienza.
Nel frattempo evitiamo, almeno, di essere ipocriti. Tutti i vescovi, cardinali, monsignori e preti che hanno sofferto Benedetto XVI, che si sono nascosti dietro la sua santità votata al martirio delle loro porcate, ci risparmino, oggi, la loro difesa di ogni starnuto di Papa Francesco.
 
Dov’erano, monsignori, vescovi, preti, vaticanisti e compagnia cantante, quando Benedetto XVI era attaccato (ingiustamente!!!) per la pedofilia, per l’antisemitismo, per essere contro la ragione, la scienza, eccetera? Perché hanno taciuto? Non sarà che forse erano conniventi, o almeno avevano i loro interessi a lasciar crocifiggere il Santo Padre Benedetto XVI? Siete alquanto disgustosi oggi, a gloriarvi di difendere il Papa. Meschini eravate e meschini rimanete.
 
Esaltate la povertà di Francesco ignorando che lo stesso (se non anche di più) ha fatto Benedetto. Come Benedetto e come Joseph. Solo che, appunto, sapeva distinguere. Quando si trattava della sua persona ha rinunciato a tutto (anche all’agognata vita privata), ma nessuno l’ha mai esaltato, forse perché anche lui non ha mai voluto, benedetta umiltà!, che si sapesse. Quando, invece, si trattava dell’essere Benedetto, sapeva, da buon cattolico, che tutta la (presunta) ricchezza che lo ricopriva non era per sé, ma in quanto Vicario di Cristo.
 
Sembrate Giuda, ladri e traditori, dell’episodio del Vangelo di Giovanni (cfr. Gv 12, 1-11), dove sotto la scusa della preoccupazione dei poveri, si preoccupava solo di riempire le sue tasche. Leggetevi quel che dice Gesù e poi ne riparliamo. Nel frattempo più di qualcuno abbia il coraggio di porsi certe domande e, magari, di fornirmi le risposte adeguate.


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[SM=g1740771] a quanto è stato detto, aggiungiamo, che anche per la visita fra i due Papi si è continuato con questa ipocrisia e fariseismo nei confronti di Benedetto XVI insistendo su una frase del tutto irrivelante, mentre c'era da riportare ben altro.... ma basta ASCOLTARE attentamente il video  E VEDERLO, CLICCATE QUI, per capire che le cose non sono andate come è stato riportato persino dalla Santa Sede....

Padre Lombardi ha riportato: commovente, Papa Francesco ha detto a Bendetto XVI "Siamo fratelli", poi altri giornali hanno rincalcato la dose: Benedetto aveva indicato a Papa Francesco il posto che gli spettava, ma lui, umile e semplice, gli ha detto "no, siamo fratelli".....
bè, le cose NON sono andate così....
Nel video si vede perfettamente che Papa Francesco entra per primo e si posiziona, giustamente, al posto con inginocchiatoio che spetta al Papa, Benedetto gli sta dietro, non davanti..... e gli fa il gesto che lui si mette dietro. A questo punto Papa Francesco si sollecita verso l'anziano predecessore..... Benedetto XVI a Francesco: "No, no... dobbiamo rispettare..." [le usanze, le forme ndr]...... ma l'umiltà di Francesco NON ammette repliche e UMILIA semmai l'anziano predecessore che davvero UMILMENTE cede all'insistenza e nasce così il grido mediatico: SIAMO FRATELLI!!!!
Ma perchè, scusate, se il Papa regnante si fosse messo dove era giusto, non sarebbero stati più fratelli?
Che cosa c'entra l'essere fratelli con il posto che spetta al "CAPO DI CASA"?

Ora, chiarito il fatto che il gesto di Papa Francesco è stato bello in sè (evitiamo i superlativi per favore), lo capite o no il gioco sporco dei Media?
L'avete capito sì o no quanto è stato invece umiliante per Benedetto XVI il RIFIUTO del suo successore a rispettare le regole?

Qui non si deve fare a gara al Papa più umile!!!
Ma è vergognoso che questo è quanto sta avvenendo fra cattolici che hanno già canonizzato Francesco esclusivamente per il suo apparire diverso.... mentre fino a ieri erano pronti ad accoltellare Benedetto XVI solo perchè aveva riportato la comunione in ginocchio e alla bocca e aveva cessato con le schitarrate nelle Messe Pontificie e i battimani..... e non avendolo potuto accoltellare "ieri" lo fanno oggi ponendo superlativi al suo successore...

Amici! per favore. il Papa è il Papa, punto!! La vera "tifoseria" papista nasce e si sviluppa in difesa della Dottrina che egli predicava e deve predicare. L'immagine del Papa ripresa dai Media nasce sotto Pio XII con lo sviluppo delle telecomunicazioni e vede il suo apice con Giovanni Paolo II..... ma l'idolatria e il culto alla persona nuoce al Cattolicesimo, non fa bene e procura DIVISIONI........ State perciò attenti, esaminate voi stessi, cerchiamo di essere sempre con il Papa e con i suoi Predecessori poi ognuno potrà serbare nel proprio cuore simpatie o meno, questo è umano, ma riversarlo nei commenti o per giudicare il predecessore è diabolico e perverso!

Ricordiamo a tutti le croci che attendono a Papa Francesco, cliccate qui.... preghiamo e siamo pronti a difendere la sana dottrina che "non è" di Francesco o di Benedetto... ma è DELLA CHIESA CATTOLICA.......

[SM=g1740733] Grazie!






Caterina63
00mercoledì 3 aprile 2013 09:07
[SM=g1740733]

lunedì 1 aprile 2013 dal Blog Senzapelisullalingua di Padre Scalese

Pontificati virtuali

 

Nei giorni scorsi mi ha scritto dalla Germania (l’ultimo post è stato ripreso dal Müsteraner Forum für Theologie und Kirche, per cui ha avuto una certa diffusione nei paesi di lingua tedesca) una signora che esprimeva il suo sconcerto per l’atteggiamento assunto dai media nei confronti del neo-eletto Papa Francesco: «Tutti a sperticarsi in elogi al nuovo Vescovo di Roma. Ma  dove erano in questi otto anni? Papa Benedetto è stato crocifisso dal primo all’ultimo giorno, salvo quando ha dato le dimissioni, allora si sono fatti sentire! Il perché di tanto entusiasmo è  dato dal fatto che il nuovo Vescovo indossa la croce di ferro, le scarpe nere, i pantaloni neri?». La signora mi chiedeva di spiegare tale diverso atteggiamento tenuto dai media nei confronti di Papa Benedetto e di Papa Francesco.
 
Me la sono cavata con una citazione evangelica: «Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti ... Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti» (Lc 6:22-23.26).
 
A parte il Vangelo, che rimane sempre valido, ho continuato a riflettere sulla domanda della signora: come si spiega che quei media, che per otto anni hanno continuato ad attaccare Ratzinger per qualsiasi motivo, oggi per qualsiasi motivo continuano a elogiare Bergoglio? Che esista una disparità di trattamento, è sotto gli occhi di tutti.
Mercoledí scorso Raffaella, riferendosi al fatto che Papa Francesco nell’udienza generale aveva parlato solo in italiano, si era giustamente chiesta: «Che cosa sarebbe accaduto se Papa Benedetto, a partire dal 2005, avesse adottato lo stesso sistema? …
Quando Benedetto XVI andò in Polonia (2006) fu aspramente criticato da un vaticanista perché aveva deciso di tenere discorsi ed omelie in italiano. Scrisse: “Ci si aspettava che prendesse lezioni di polacco”. Dopo il primo Messaggio Urbi et Orbi (Natale 2005) ci fu chi ironizzò perché il Santo Padre aveva salutato in sole 33 lingue, circa la metà del suo predecessore. Quando, negli anni successivi, Benedetto arrivò a battere tutti i record precedenti nessuno gli fece i complimenti».
Staremo a vedere se domani sui giornali i vaticanisti avranno da ridire sul fatto che ieri Papa Francesco ha fatto gli auguri soltanto in italiano.
Ho i miei dubbi; anzi sono sicuro che sarà un’ulteriore occasione per tessere le lodi del nuovo Pontefice, a cui piace la semplicità e il contatto immediato con le folle. Ci sarà anche qualcuno che darà una lettura teologica della novità, sostenendo che Papa Bergoglio si sente soprattutto Vescovo di Roma e pertanto usa la lingua che si parla a Roma (qualcuno dovrà poi spiegarmi perché si debba andare a cercare il Vescovo di Roma alla “fine del mondo”, e scomodare tanti Cardinali provenienti da ogni dove, quando si potrebbe fare tutto in casa, con tanti bravi preti a disposizione nella diocesi di Roma).
 
Non so se avete notato che, per i media, ogni gesto di Papa Francesco diventa un evento: abbraccia un bambino o un disabile, e sembra che sia la prima volta che questo avviene, quando gli ultimi Pontefici ci avevano abituato a gesti simili, senza che ormai nessuno ci facesse piú caso. Qualsiasi cosa dice, anche la piú banale, diventa un oracolo. L’altro giorno mi è capitato di sentire, non ricordo se alla radio o in TV: «Parole forti quelle di Papa Bergoglio: “Dobbiamo aiutarci gli uni gli altri”!». Non mi si fraintenda: non sto criticando Papa Francesco e non sto paragonando i suoi discorsi con quelli di Papa Benedetto. Ognuno si esprime a suo modo; c’è bisogno della lectio magistralis, e c’è bisogno della semplice riflessione a braccio; ogni tipo di intervento può avere il suo valore, a seconda delle circostanze. Quel che mi dà noia sono le amplificazioni dei media.
 
Ho l’impressione che si stia creando un pontificato virtuale, in contrapposizione a un pontificato virtuale precedente, di segno opposto. Mi vado chiedendo in questi giorni: ma che fine hanno fatto tutti i gravissimi problemi che affliggevano la Chiesa durante il pontificato di Benedetto XVI, e che qualcuno pensa possano in qualche modo essere all’origine della sua rinuncia? Sono tre settimane che nessuno parla piú di pedofilia nella Chiesa; nessuno parla piú di Vatileaks e dei veleni della Curia Romana; nessuno parla piú dello IOR. Tutto risolto? È bastato eleggere il nuovo Papa per risolvere automaticamente tutti i problemi? Due son le cose: o era tutta una montatura mediatica allora, o è tutta una montatura mediatica adesso. Non è possibile che problemi che stavano facendo vacillare la Chiesa di punto in bianco scompaiano nel nulla. Si noti bene che, a parte le stupidaggini, finora non è stata fatta nessuna riforma; l’unica nomina che è stata fatta è quella del nuovo Arcivescovo di Buenos Aires; eppure tutto fila liscio come l’olio. Sembrerebbe che il problema fosse uno solo: Joseph Ratzinger.
 
Sinceramente faccio fatica a comprendere il motivo di tanta avversione. Certamente anche lui ha commesso degli errori (c’è qualcuno che ne è esente?). Personalmente ritengo che il suo maggior limite sia stata l’incapacità di scegliersi i collaboratori (basta vedere come il precedente conclave, formato da Cardinali nominati da Giovanni Paolo II, abbia preferito lui a Bergoglio; mentre questo conclave, composto in gran parte da Cardinali da lui creati, abbia eletto quello che era stato il suo “rivale”): Papa Ratzinger, che pure conosceva i meccanismi di Curia, si era circondato di carrieristi che, al momento opportuno, gli han voltato le spalle. Un’altra critica che gli si può muovere è che non è stato capace di realizzare le riforme che si era proposte: innanzi tutto la riforma della Curia Romana; poi la “riforma della riforma” in campo liturgico; infine la riconciliazione con i lefebvriani. Ma, d’altra parte, come avrebbe potuto realizzare tali riforme senza l’aiuto dei suoi collaboratori?
 
In ogni caso, queste o altre possibili critiche non giustificano l’avversione dei media nei confronti di Ratzinger. Ci deve essere qualche altro motivo che ci sfugge. Qualcuno ha avanzato l’ipotesi che il suo “peccato originale” fossero le origini tedesche. Non saprei: la Germania è stato forse il Paese dove lo si è maggiormente osteggiato. Forse la sua colpa principale è stata l’essere tradizionalista? Qualche anno fa avevo scritto un post dove sostenevo che Ratzinger fosse sempre rimasto fondamentalmente un “liberale”. Sinceramente si fa fatica a individuare il motivo reale per cui per otto anni (senza contare gli anni precedenti) i media si sono esercitati nel tiro al piattello contro Papa Benedetto.
 
Comunque, sono convinto che l’atteggiamento che i media hanno tenuto nei confronti di Ratzinger, da un momento all’altro potrebbero assumerlo anche nei confronti di Bergoglio. Fossi nei panni di Papa Francesco, non dormirei sonni tranquilli: mai fidarsi degli adulatori; di punto in bianco potrebbero rivoltarsi contro.
Non so se vi siete accorti, ma sono già stati lanciati alcuni “avvertimenti” mafiosi: prima le accuse di aver sostenuto la dittatura militare, ora quelle di aver aderito alla “Guadia di Ferro” (senza parlare del film, del 2012, ma arrivato solo ora in Italia, Mea maxima culpa). Che poi Introvigne o chi per lui dimostri l’inconsistenza di tali accuse, non serve a niente: nel momento in cui il New York Times decide di sferrare l’attacco, non c’è santo che tenga; può essere anche tutto falso, ma il semplice fatto che le stesse accuse rimbalzino da un giornale all’altro, le trasforma in “verità”. A quel punto anche la testimonianza dei Premi Nobel diventa superflua; ciò che conta è quanto dicono i media: una verità virtuale, come virtuale è il mondo in cui viviamo.


[SM=g1740771]


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