L'Italia fuori dal Mondiale? Sandro Mazzola suggerisce: Buttiamo la Playstation e torniamo all'oratorio

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Caterina63
00venerdì 25 giugno 2010 18:43
L'Italia fuori dai mondiali

Buttiamo la Playstation e torniamo all'oratorio


di Sandro Mazzola

Quando hai vinto un mondiale e torni, per così dire, sul luogo del trionfo, non si sa perché, ma la storia dice che solo in casi rarissimi riesci a vincere di nuovo. E così è stato.

L'Italia, poi, aveva anche altre difficoltà. Innanzitutto giocatori importanti come Nesta e Totti che non hanno più voluto la maglia azzurra non essendo in condizioni fisiche tali da giocare degnamente in un torneo così difficile. Lippi poi aveva scelto di non portare due calciatori d'inventiva come Cassano e Balotelli. Devo dire che su Balotelli - che non è stato titolare neanche nella sua squadra di club - posso anche essere d'accordo. Forse, però, Cassano avrebbe meritato.

Queste le premesse. Poi dobbiamo arrivare a quello che abbiamo visto. E purtroppo abbiamo visto molta confusione tattica. La scelta di un modulo con giocatori utilizzati in ruoli che di solito non ricoprono. Questo si può fare con il grande campione affermato che sa come muoversi. Non lo si può invece con un giocatore come Marchisio, ragazzo di grandissime qualità, che diventerà sicuramente un campione ma che è stato un rischio schierare in quella maniera.

Un azzardo perso, purtroppo. Va inoltre valutata la condizione atletica. L'Italia ha fatto la preparazione in altura, ma evidentemente è stata sbagliata. In questo mondiale ho visto altre squadre correre e attaccare, grintose e reattive. Ieri gli Slovacchi nel primo tempo arrivavano sempre per primi sulla palla. Stranamente negli ultimi dieci minuti della partita eravamo noi i più pronti. Era forse la forza della disperazione. O forse nel primo tempo gli azzurri avevano una paura terribile.

Alla fine dei conti, però, torniamo alla domanda fondamentale:  abbiamo oggi in Italia giocatori che possano esprimersi a grandissimi livelli?

Di solito si parla di valorizzare il calcio giovanile. Ma i ragazzi hanno la Playstation, non vanno più all'oratorio a giocare a pallone. Come fanno a diventare giocatori e alcuni, magari, campioni?
È chiaro che al momento sembra esserci un problema generazionale e forse, nell'interesse della nazionale, la Federazione potrebbe prendere qualche contromisura.

Ad esempio un campionato con venti squadre è sicuramente sovradimensionato. Considerando il clima che c'è in Italia, e il modo di giocare delle squadre nel nostro Paese, e poi le tensioni e le pressioni, credo proprio che almeno due squadre vadano eliminate, snellendo così i calendari, spremendo di meno i calciatori e dando più spazio alla nazionale. C'è poi il problema degli stranieri, dei tanti stranieri che tolgono spazio ai giocatori italiani e quindi anche all'emergere di talenti. Ci sono le normative europee e su questo fronte non si può far nulla. A meno che non si trovi una sorta di accordo informale tra le varie società che limiti l'utilizzo di non italiani. Sarebbe forse necessario, ma mi sembra molto difficile.

In questo momento - e ritorno a una considerazione sull'Italia eliminata dal mondiale - non abbiamo i diciotto, i quindici giocatori di livello. Avremmo perciò dovuto impostare tutto sulla preparazione atletica e sulla tattica. La preparazione atletica si è vista molto poco. E più che tattica abbiamo visto confusione. Del resto negli ultimi due anni di gestione Lippi si fa fatica a ricordare mezz'ora di bel gioco. E l'allarme più preoccupante è arrivato con la partita pre-mondiale contro il Messico. In quell'occasione - contro una buona squadra, ma non certo il Brasile - si è capito bene che qualcosa non andava.

Ora non ci resta che guardare al futuro. Prandelli, il nuovo commissario tecnico, è molto bravo. Deve ricominciare - e tutti noi, tifosi e critici, dovremo avere un po' di pazienza - con la nuova generazione. Credo che possa comunque fare bene. Non so se potrà fare benissimo. Ma l'Italia può certo permettersi un gruppo che sappia fare almeno del buon calcio. E poi magari nel frattempo esce fuori un campionissimo.


(©L'Osservatore Romano - 26 giugno 2010)
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