La Chiesa è universale.
3. 6. Qualcuno forse mi interrogherà per dirmi: " Ma perché vuoi accantonare queste accuse, visto che la tua comunione, anche di fronte ad esse, resta invincibile? ". Perché non voglio fondare su argomenti umani, ma su oracoli divini, la santa Chiesa. Se infatti le sacre Scritture hanno circoscritto la Chiesa alla sola Africa, ai pochi Cutzupitani o Montensi di Roma e alla casa o al patrimonio di una donna spagnola, qualunque altro argomento si possa desumere da altri scritti, la vera Chiesa l'hanno solo i Donatisti. Se poi la santa Scrittura la riduce a pochi Mauri della provincia Cesariense, bisogna andare dai Rogatisti. Se la riduce a pochi Tripolitani, Bizaceni e provinciali, sono i Massimianisti ad essere approdati alla Chiesa. Se ai soli orientali, allora bisogna cercarla tra gli Ariani, gli Eunomiani e i Macedoniani ed altri che sono laggiù.
Ma chi potrebbe elencare tutte e singole le eresie che sono in ciascuna nazione? Se poi i testi divini e certissimi delle Scritture canoniche segnalano la presenza della Chiesa di Cristo in tutte le nazioni, quali che siano le testimonianze e dovunque le abbiano attinte quelli che dicono: Ecco, qui c'è il Cristo, eccolo, è là, ascoltiamo piuttosto, se siamo suo gregge, la voce del nostro pastore che dice: Non gli credete 8. La verità è che quelle singole chiese non si trovano nelle numerose nazioni dove c'è questa Chiesa; mentre questa, che è dappertutto, si trova anche dove sono quelle. Cerchiamola dunque nelle Scritture canoniche.
Cercare la Chiesa nella Scrittura.
4. 7. Il Cristo totale è capo e corpo. Il capo è il Figlio unigenito di Dio, il suo corpo è la Chiesa: l'uno Sposo e l'altra Sposa; due in una sola carne 9. Chi è in disaccordo con le sante Scritture circa il Capo, se anche si trova in tutte le zone in cui la Chiesa è segnalata, non è nella Chiesa. E inoltre, chi è in armonia con le sante Scritture sulcapo, ma non è in comunione con l'unità della Chiesa, non è nella Chiesa, poiché circa il corpo di Cristo, che è la Chiesa, discorda con la testimonianza che ne ha dato Cristo stesso.
Per esempio: quelli che non credono che Cristo è venuto nella carne dalla Vergine Maria, dalla stirpe di Davide, come afferma con grande chiarezza la Scrittura di Dio; oppure che non è risorto con quello stesso corpo, con cui era stato crocifisso e sepolto, sebbene si trovino in tutte le nazioni dov'è la Chiesa, sicuramente non sono nella Chiesa, perché non sono uniti al Capo della Chiesa, che è Cristo; e sbagliano non su qualche aspetto oscuro delle divine Scritture, ma si oppongono ai suoi testi più noti e chiari. Così, quanti credono che Gesù Cristo è venuto nella carne, come ho detto, e che in quella stessa carne, in cui è nato e ha sofferto, è risuscitato, e che egli è il Figlio di Dio, Dio presso Dio, una cosa sola con il Padre, Verbo immutabile del Padre, per mezzo del quale tutto è stato fatto 10, ma sono in disaccordo con il suo corpo che è la Chiesa, al punto da non essere in comunione con questa Chiesa sparsa dappertutto, bensì con qualche sua porzione separata, è evidente che non sono nella Chiesa cattolica.
Perciò, visto che la nostra controversia con i Donatisti non verte sul capo ma sul corpo, cioè, non su Gesù Cristo Salvatore, ma sulla sua Chiesa, sia proprio il capo, sul quale siamo d'accordo, a mostrarci il suo corpo, sul quale siamo in disaccordo, affinché siano le sue stesse parole a far cessare, ormai, il disaccordo. Egli poi è il Figlio Unigenito e il Verbo di Dio, e quindi neppure i santi Profeti avrebbero potuto annunciare la verità, se la Verità stessa, che è il Verbo di Dio, non avesse rivelato loro le verità da dire, e ordinato di dirle. Ecco perché, all'inizio, la parola di Dio risuonò per bocca dei Profeti, poi per se stessa, quando il Verbo si fece carne e abitò tra noi 11, e infine, per mezzo degli Apostoli, che egli inviò a predicarlo 12, affinché fosse la salvezza fino all'estremità della terra. È in tutti questi, dunque, che va cercata la Chiesa.
Scegliere testi chiari ed evidenti.
5. 8. Ma poiché molte espressioni, dirette contro alcuni e per scopi diversi, spesso i maldicenti le rivolgono a loro piacimento contro altre persone e per altri scopi; e molte altre, espresse in linguaggio figurato e oscuro per esercitare le intelligenze, per la loro forma enigmatica o per l'ambiguità del doppio senso, talvolta sembrano sintonizzare e armonizzarsi con una falsa interpretazione, io premetto e propongo anche di scegliere testi chiari ed evidenti. Che se nelle sante Scritture questi non si trovassero, non vi sarebbe nessun'altra maniera per aprire quelli ermetici e per chiarire quelli oscuri.
Per esempio, vedete come sia facile, a noi contro di loro e a loro contro di noi, ripetere quanto il Signore disse ai farisei: Siete simili ai sepolcri imbiancati, che dal di fuori appaiono belli agli uomini, dentro invece sono pieni di ossa di morti e di ogni putridume. Così voi: di fuori apparite giusti agli uomini, dentro invece siete pieni di ipocrisia e di iniquità 13. Ora, o che noi muoviamo contro di loro queste accuse o che essi le fanno a noi, se prima non si dimostra, con prove molto evidenti, chi sono questi che, essendo ingiusti, si fingono giusti, quale persona, dotata di un po' di buon senso, potrà ignorare che si è spinti a parlare dalla leggerezza che offende più che dalla verità che convince? Era ben altro lo spirito con cui il Signore diceva queste cose contro i farisei: egli parlava da conoscitore del cuore e da testimone e giudice di tutti i segreti degli uomini 14.
Noi, invece, dobbiamo prima trovare e dimostrare le nostre accuse, per non essere accusati noi stessi, piuttosto, del gravissimo crimine di folle temerarietà. Certo, se essi per primi ci dimostrano che gli ipocriti siamo noi, noi non dobbiamo assolutamente rifiutarci di essere rimproverati e colpiti da queste parole delle sante Scritture; analogamente, se noi dimostriamo che lo sono loro, avremo eguale diritto di ferire, con questi rimproveri del Signore, quanti sono stati confutati e convinti.
Non scegliere testi oscuri e simbolici.
5. 9. Così, dobbiamo parimenti accantonare, per il momento, anche i testi oscuri e avvolti in veli di metafore: essi si prestano ad interpretazioni valide per noi e per loro. È certamente compito delle menti più acute discernerne e valutarne l'interpretazione più probabile, ma noi non vogliamo impegnare in dispute sottili la discusssione di un affare che interessa la gente. Noi siamo sicuri che nell'arca di Noè - ammessa la veridicità del fatto in cui si narra che, nella distruzione dei peccatori, la famiglia del giusto Noè è scampata al diluvio - è stata simboleggiata anche la Chiesa.
E forse questa potrebbe sembrare una ingegnosa interpretazione dell'uomo, se non ne parlasse, in una sua lettera, l'apostolo Pietro 15. Però, ed è ciò che Pietro qui non ha detto, se uno di noi sostenesse che la presenza di tutte le specie di animali nell'arca preannunziava la futura diffusione della Chiesa in tutte le nazioni, forse i Donatisti potrebbero essere di diversa opinione ed esigere un'altra interpretazione. Analogamente, se essi un testo oscuro e ambiguo, lo interpretassero a favore della loro tesi, mentre per noi è evidente che vuol dire una cosa diversa e a favore nostro, dove si andrà a finire?
Un certo loro vescovo, infatti, parlando qui ad Ippona davanti al popolo, come mi è stato riferito, ha sostenuto che l'arca di Noè era stata spalmata di bitume dentro, proprio per impedire che dall'interno uscisse acqua, e fuori, proprio per impedirne infiltrazioni dall'esterno. Certamente egli volle che questa interpretazione potesse impedire di credere che il battesimo può uscire fuori dalla Chiesa, oppure di accettare quello dato da fuori. Sembrò di dire una cosa importante; perciò venne applaudito da quanti lo ascoltavano con piacere, ma senza riflettere attentamente a quanto sentivano, per rendersi conto di una cosa tanto facile: è impossibile che una costruzione di legni lasci penetrare acqua dall'esterno, se non la lascia uscire dall'interno. Se, al contrario, esce l'acqua dall'interno, è logico che penetri anche dall'esterno. Ma, anche volendo ritenere esatta l'interpretazione di quel vescovo su questo legno ben compaginato, chi potrebbe impedirmi, se ne fossi capace, di darne una diversa circa quest'arca spalmata di bitume dentro e fuori? Non è assurdo infatti dire, anzi è molto più probabile, che con il bitume, colla molto forte e sostanza bruciante, sia stata significata la carità.
Perché il salmo dice: La mia anima si è attaccata a te 16, se non per l'ardente carità? Visto che ci è stato comandato di avere questa carità, tra di noi e verso tutti, per questo l'arca è stata spalmata di bitume dentro e fuori. E poiché è scritto: La carità tutto sopporta 17, la forza della tolleranza che conserva l'unità è stata significata per mezzo del bitume, con cui l'arca è stata spalmata dentro e fuori, proprio perché i malvagi dobbiamo tollerarli dentro e fuori, per non distruggere la pace. Risparmiamoci, dunque, simili interpretazioni in questa nostra disputa e ricerchiamo qualche chiaro testo che ci manifesti la Chiesa.
Come devono essere accolti nella Chiesa gli eretici.
21. 57. Che cosa avete da dire ancora? Volete forse che tiriamo in ballo l'ultima vostra obiezione? Eccola: " Sì, voi possedete la Chiesa, ma come ci accogliete se volessimo passare a voi? ". Rispondo brevemente: " Vi accogliamo come accoglie quella Chiesa che noi ritroviamo nei santi Libri canonici ". Deposto, quindi, lo spirito di contraddizione, di cui sono gonfi tutti quelli che non vogliono lasciarsi vincere dalla verità di Dio, ma si lasciano vincere dalla loro perversità, potete facilmente capire che i sacramenti divini sono nei buoni e nei cattivi: ma nei primi per la salvezza, nei secondi per la dannazione. E benché sia grande la differenza tra coloro che li praticano degnamente o indegnamente, essi sono sempre gli stessi: per i primi costituiscono un premio, per i secondi un giudizio.
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