Scivolone Tradotta male dall’agenzia la frase che imbarazza il Vaticano
di Redazione
Le espulsioni dei rom, come quelle ordinate dal governo francese, colpiscono «persone deboli e povere che sono state perseguitate, che sono state anch’esse vittime di un «olocausto» e che vivono sempre fuggendo da chi dà loro la caccia».
Ad affermarlo è stato il segretario del Pontificio Consiglio per i migranti e gli itineranti, arcivescovo Agostino Marchetto, in un’intervista all’agenzia francofona.
La dichiarazione di ieri mattina ripresa poi dall’agenzia Ansa era stata tradotta male: «La persecuzione» di cui sono oggi vittime i rom è una sorta di nuovo olocausto», si leggeva ieri mattina. Una traduzione sbagliata che ha creato non poco imbarazzo alle stesse agenzie di stampa e al Vaticano. La correzione, arrivata in tarda mattinata, ha poi reso giustizia alle parole di Marchetto.
«Quando si difendono i diritti umani, quando si parla di rispetto della dignità delle persone - ha detto ancora Marchetto - in particolare di donne e bambini, non si fa della politica, ma della pastorale. I rom - ha poi ricordato il Monsignore- costituiscono la più numerosa delle minoranze presenti in Europa con oltre 12 milioni di persone di cui cinque milioni bambini».
Il Giornale, 28 agosto 2010 consultabile online anche qui.
Francamente mi sto stancando delle inesattezze, chiamiamole cosi', dell'Ansa.
Se non si e' capaci nemmeno di distinguere un tempo passato da uno presente, forse e' il caso di prendersi una pausa di riflessione.
Avete notato che di solito tutti i problemi vengono dall'Ansa?
Quanto al Vaticano, invece di imbarazzarsi, vada alle fonti originali. I.Media e' stata impeccabile diffondendo immediatamente il testo originale.
R.
Tuttavia parlare di PERSECUZIONE AI ROM mi pare eccessivo...
a casa loro nessun altro Stato è andato a prelevarli per eliminarli...è dolente dover ammettere che ancora una volta si vuole ignorare il problema dei Rom i quali vivono di una loro CULTURA TRADIZIONALE la quale, spiace dirlo, ma è la verità, non si addice alla nostra cultura NON E' CONDIVISIBILE, NON E' CORRELAZIONABILE...
i ROM, caro mons. Marchetto, NON SI LASCIANO affatto "educare" nella cultura del Paese che li ospita come lei stesso ha auspicato... tranne casi eccezionali che senza dubbio ci sono stati e ci sono, il mondo Rom vive in se stesso...
se Lei dunque pretende di EDUCARLI, COME HA DETTO, RISCHIA DI ESSERE ACCUSATO DI VOLER UCCIDERE LA LORO CULTURA la quale, attenzione, implica quel loro modo di vivere...
Ci sono esempi tangibili di campi Rom portati in aeree attrezzate, PULITE e corredate di acqua, fogne e servizi.... andati a trovarli dopo alcuni mesi, il campo era ridotto ad una CLOACA a cielo aperto...i bambini sporchi, ma loro impeccabilmente sempre ricoperti D'ORO... le casette ridotte a pattumiere...
caro mons. Marchetto, uno Stato NON può provvedere alla pulizia dei campi nomadi ogni tre o 4 mesi...
se la sente di ospitare qualche famiglia ROM con tanto di CAPO ZINGARO in casa sua?
Ce ne dia l'esempio, dateci questa testimonianza... riempite le vostre proprietà di campi Rom....
poi dopo qualche mese ne riparliamo...
Mi perdoni la provocazione, ma è quello che ci dicono poi gli acattolici e come dare loro torto?
La carità cristiana, quella che compiva Gesù Cristo, non toglieva il povero dalla condizione sociale in cui viveva, ma lo arricchiva per far fronte alle necessità che doveva affrontare...se i Rom non fanno lo sforzo di adeguarsi LORO alla cultura del Paese che li ospita, non ci sarà mai nessuna integrazione perchè NON LA VOGLIONO...per loro significherebbe uccidere la loro tradizione, sbagliata o giusta che fosse, Gesù Cristo si inseriva nelle questioni sociali, ma non ha mai regalato case o campi a nessuno...CONVIVEVA CON LORO...