La verginità di Maria

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(Teofilo)
00venerdì 25 dicembre 2009 16:38
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Da: Soprannome MSN°Abraham  (Messaggio originale)Inviato: 14/01/2004 9.42
Vorrei condividere con voi un'altro studio fatto assieme ai miei allievi che mi domandavano come potesse Maria partorire Gesù e restare vergine, cosa impossibile agli uomini.  Nel vangelo si parla dei cosiddetti fratelli di Gesù, quindi logicamente, anche se la nascita di Gesù è avvenuta in modo "miracoloso" e senza scalfire la verginità di Maria, la cosa penso non avrebbe potuto ripetersi in concomitanza di altri fratelli o sorelle di Gesù, ma procediamo con ordine....
Il Catechismo della Chiesa Cattolica, al punto n. 501, dice testualmente: “Gesù è l’unico Figlio di Maria”. Dunque, stando alla dottrina cattolica così ben sintetizzata nel Catechismo, Gesù non ha avuto fratelli e sorelle e questo corrisponde perfettamente, e doverosamente, al dogma della 
verginità di Maria.
Questa verità di fede cattolica è stata contestata da alcuni miei allievi: "Come è possibile –questo è il succo della contestazione – credere nella perpetua verginità di Maria se il Vangelo parla esplicitamente dei fratelli di Gesù?
In effetti, se stiamo bene attenti, è vero che i Vangeli parlano dei fratelli di Gesù.
Sentiamo san Matteo: “non è Egli (Gesù) forse il figlio del carpentiere? Sua Madre non si chiama Maria? E i suoi fratelli Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle non sono tutte tra noi?”  (13,55-56)
Il Vangelo di Matteo, come abbiamo potuto ascoltare, non solo parla dei fratelli di Gesù, ma ci fornisce anche i loro nomi: Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda.
Vangelo di Marco: “Non è costui il carpentiere, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Joses (Giuseppe), di Giuda e di Simone? (6,3).
Anche Marco concorda con Matteo nel dire che Gesù aveva dei fratelli e ci fornisce i loro nomi.
Il Vangelo di Luca parla di fratelli del Signore: “Un giorno andarono a trovarlo la madre e i fratelli, ma non poterono avvicinarlo a causa della folla” (8,19)
E, infine, il quarto Vangelo, quello di Giovanni: “Dopo questo fatto discese (Gesù) a Cafarnao insieme con sua Madre, i fratelli e i discepoli” (2,12).
E, non solo i Vangeli, ma anche nel libro degli Atti degli apostoli  troviamo un accenno ai fratelli di Gesù: “Tutti questi erano assidui e concordi nella preghiera, insieme con alcune donne e con Maria, la Madre di Gesù, e con i fratelli di lui”  (1,14).
Questa insistenza della Parola di Dio sui “fratelli” di Gesù sembra dare man forte alle contestazioni e torna alla mente la solita domanda, "se i Vangeli parlano dei “fratelli” di Gesù, come si può ancora credere al dogma della perpetua verginità di Maria? "
La Chiesa ha sbagliato? ,
Ha annunciato una “presunta verità? 
Allora abbiamo approfondito bene il discorso e venendo subito alla prima  osservazione,  leggendo il Vangelo, abbiamo notato  un particolare estremamente significativo e cioè : "Come mai nel Vangelo si parla sempre ed esclusivamente di “fratelli” di Gesù, ma che questi fratelli di Gesù non sono mai chiamati “figli di Maria” ?
Badiamo bene: soltanto Gesù viene chiamato “figlio di Maria”, i suoi fratelli no. E anche Maria è sempre chiamata la “Madre di Gesù” e mai viene detta madre dei suoi fratelli.
Non è un particolare di poco conto.
Se stiamo attenti al modo con il quale Luca racconta, negli Atti degli Apostoli, il brano che abbiamo letto prima, possiamo fare una osservazione interessante. 
Luca scrive: “Tutti questi erano assidui e concordi nella preghiera , insieme con alcune donne e con Maria, la Madre di Gesù, e con i fratelli di lui”  (1,14).
Allora è sorta spontanea una considerazione: se quei fratelli di Gesù fossero stati veramente figli di Maria, Luca avrebbe dovuto scrivere, molto più correttamente: “C’era Maria, Madre di Gesù con gli altri suoi figli”.
Invece no:  Luca non  dice, non vuole  dire che Maria è anche la madre dei “fratelli “ di Gesù.
- continua


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Da: Soprannome MSN°AbrahamInviato: 14/01/2004 9.52
Naturalmente, questo è solo un primo indizio, un particolare certamente interessante, che non deve sfuggire a chi sa leggere bene la Bibbia: ma si tratta di un indizio che ci introduce ad una riflessione più profonda.
Proseguiamo. Come abbiamo letto, i Vangeli ci hanno conservato i nomi  dei fratelli di Gesù: Giacomo, Giuseppe (Joses) , Giuda (non il traditore) e Simone.
Non solo: i Vangeli ci fanno sapere che la madre dei “fratelli” di Gesù si chiamava anch’essa Maria, ma non era la Madonna. Era un’altra Maria.
Leggiamo con attenzione il Vangelo di Matteo nel capitolo che racconta i fatti del Venerdì santo. Siamo sul monte Calvario, subito dopo la morte di Gesù in Croce. Scrive san Matteo: “C’erano là molte donne che osservavano da lontano:  quelle stesse che dalla Galilea avevano seguito Gesù per servirlo. Tra esse, c’era Maria di Magdala, Maria madre di Giacomo e Giuseppe, e la madre dei figli di Zebedeo” (27,55.56)
Attenzione: per Matteo, in quel tragico Venerdì santo, c’era sul Calvario una donna di nome Maria che era madre di Giacomo e Giuseppe, cioè era la madre di due dei “fratelli” di Gesù.
Domandiamoci: questa Maria era forse la Madonna?
Possiamo rispondere con sicurezza: NO, non era la Madonna. Era la madre di due dei “fratelli” di Gesù, ma  non era la Madonna.
Da dove nasce questa sicurezza? Dal fatto che solo qualche versetto più avanti, proprio per distinguerla dalla Madonna, Matteo la chiama per ben due volte “l’altra Maria”.
E ci dice che questa “altra Maria”, insieme a Maria di Magdala, assistette alla sepoltura di Gesù (27,61) e poi, il giorno dopo il sabato, sempre insieme a Maria di Magdala, andò al sepolcro (28,1) e ascoltò quelle famose parole dall’angelo: “So che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui. È risorto”.
Come vediamo, la verità comincia ad avere fondamenti biblici e
le contestazioni, che ci sembravano a prima vista così sicure, cominciano a scricchiolare.
Ma siamo propri sicuri che “l’altra Maria”, di cui parla Matteo, non sia la Madonna ma proprio la madre di Giacomo e Giuseppe, cioè di due “fratelli” di Gesù?
Lo afferma esplicitamente Marco nel suo Vangelo che conferma quello che ha detto Matteo: “C’erano là alcune donne che osservavano da distanza, tra le altre: Maria di Magdala, Maria madre di Giacomo il minore e di Giuseppe, e Salome, le quali lo seguivano e lo servivano, etc etc.”  (15,40-41).
Poi Marco ci spiega che “l’altra Maria” che andò al sepolcro non era la Madonna ma era la madre dei “fratelli” di Gesù.
Ecco il passo: “Passato il sabato, Maria di Magdala, Maria di Giacomo e Salome, comprarono oli aromatici per andare a imbalsamare Gesù”; (Mc 16,1) quindi conferma l’episodio dell’incontro con l’angelo al sepolcro.
Dunque Marco dice chiaramente che quella donna che andò  al sepolcro con la Maddalena e che Matteo chiama “l’altra Maria” era proprio Maria madre di Giacomo,  di uno dei fratelli di Gesù.
Le nostre informazioni, leggendo bene i Vangeli, ci dicono che almeno due dei “fratelli” di Gesù, Giacomo e Giuseppe, non hanno la stessa Madre di Gesù.
Il vangelo li chiama “fratelli” di Gesù ma non hanno la stessa Madre. Possiamo lecitamente pensare la stessa cosa anche per gli altri due.
- continua

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Da: Soprannome MSN°AbrahamInviato: 14/01/2004 10.03
Proseguiamo le nostre ricerche.
Giovanni ci offre qualche altro particolare interessante per identificare bene quella donna che Matteo chiama “l’altra Maria”. Scrive: “Presso la croce di Gesù stavano sua Madre e la sorella di lei, Maria di Cleofa, e Maria di Magdala” (Gv. 19,25)
Per Giovanni, ai piedi della croce di Gesù stavano, insieme ad altre persone, almeno tre donne che portavano lo stesso nome Maria: una era la Madonna, un’altra era Maria di Cleofa (che cosa vuol dire “di Cleofa” ? vuol dire che era o moglie o figlia di Cleofa)  e poi c’era la Maddalena.
Giovanni ci fa sapere che quella donna che Matteo chiama “l’altra Maria”, che Marco dice essere la madre di Giacomo, era Maria di Cleofa.
Matteo e Marco evangelisti ci dicono che quest’altra Maria, Maria di Cleofa, era la madre di Giacomo e Giuseppe.
Attenzione perché abbiamo un’altra informazione da aggiungere a quelle che sono già in nostro possesso. Questo Giacomo, nell’elenco degli Apostoli è sempre chiamato figlio di Alfeo.
Sommando tutte queste informazioni, ci risulta, da un’attenta lettura del Vangelo, che almeno due dei “fratelli” del Signore, Giacomo e Giuseppe, avevano per madre una donna di nome Maria, che non era la Madonna, e per padre un uomo di nome Alfeo.
Avevano dunque genitori diversi da quelli di Gesù; eppure sono chiamati “fratelli” di Gesù.
A questo punto, ci domandiamo: perché  sono chiamati “fratelli” di Gesù?
Attenzione, dobbiamo ricordare che nella lingua ebraica il termine “fratello” aveva un significato più ampio di quello che gli attribuiamo oggi; poteva indicare, infatti, anche cugino, nipote, parente molto vicino.
La parola “fratello” nella Bibbia non indica sempre e soltanto “fratello di sangue”, ma anche cugino, parente prossimo.
Nel libro del Genesi, per esempio, si parla di Lot e ci viene detto che Lot era “fratello di Abramo”. E’ lo stesso Abramo che chiama Lot suo “fratello”.
Sentiamo: “Abramo disse a Lot: non ci sia discordia tra me e te, tra i miei pastori e i tuoi, perché noi siamo fratelli.” (Gn. 13,8)
Dunque, Lot è “fratello” di Abramo. però, lo stesso libro del Genesi ci dice anche che Lot era figlio del fratello di Abramo, che si chiamava Haran (Gn 11, 27).
Dunque Abramo chiama “fratello” Lot, ma questi in realtà era suo nipote.
Nella Bibbia abbiamo trovato un altro esempio, ancora più chiaro e ci è raccontato nel Primo Libro delle Cronache. Qui ci viene detto che Eleazaro e Kish erano entrambi figli di Macli, dunque erano fratelli carnali. Poi si aggiunge: “Eleazaro morì senza figli; ebbe solo figlie. I figli di Kish, loro fratelli, le sposarono”  (1 Cr. 23,21-23)
Come si vede, la Bibbia chiama i figli di Kish “fratelli” delle figlie di Eleazaro, che poi sposarono, ma in realtà erano cugini di queste ragazze.
Questo si spiega solo se ricordiamo che in ebraico “fratello” può voler dire anche cugino, nipote o parente in generale.
Dunque, visto che i Vangeli ci parlano dei “fratelli” di Gesù, considerato che ci danno i nomi dei fratelli di Gesù, osservato che ci dicono anche il nome della loro madre, che non era la Madonna, e perfino del loro padre, che non era Giuseppe, possiamo concludere sulla parola che Gesù era figlio unico.
Ma veniamo adesso alla verginità di Maria.
Matteo scrive che Giuseppe non conobbe Maria, nel senso biblico del termine, cioè non ebbe relazioni coniugali con Lei, finchè non partorì Gesù (Mt 1,25).
E leggendo malamente Matteo, molti sostengono che, se Matteo parla in questo modo, ciò vuol dire che “dopo” il parto di Gesù, Maria e Giuseppe vissero come tutti gli sposi. Lo dimostrerebbe quel “finché”.

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Da: Soprannome MSN°AbrahamInviato: 14/01/2004 10.13
Matteo non ci dice che cosa avvenne dopo il parto di Gesù, ma dice che Maria era vergine al momento del concepimento e al momento del parto. Matteo vuol  parlare unicamente del concepimento e del parto verginale di Gesù, non di altro.
Tanto è vero che – lo abbiamo visto – quando Matteo ci dice i nomi dei fratelli di Gesù, ci dice anche la loro madre non era la Madonna.
Poi: il “finchè”, nell’uso della Bibbia, nega un’azione per il tempo passato, ma non implica che questa azione sia stata compiuta in seguito.
Facciamo due esempi. Il primo: nel Salmo 110, Dio invita il Messia alla sua destra “finché” pone i nemici a sgabello dei suoi piedi. Questo “finché” non significa che dopo il Messia non starà più alla destra di Dio.
Il secondo esempio: alla fine del capitolo 28 del Vangelo di Matteo, Gesù affida alla Chiesa la missione di evangelizzare tutto il mondo e conclude con queste parole: “Ecco, io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo”.
Questo “fino alla fine del mondo”, questo “finchè il mondo esiste” non ci dice che dopo Gesù sarà più con i suoi discepoli. Dice soltanto che sarà sempre con loro nell’opera di evangelizzazione.
Un'altra contestazione sui presunti fratelli di Gesù e sulla verginità di Maria è venuta fuori in questo modo: siccome Gesù è chiamato “Figlio primogenito”, questo vuol dire che, dopo di Lui, ci fu un figlio secondogenito, un terzo, un quarto etc.
Quindi Maria non sarebbe stata sempre vergine, ma ebbe altri figli.
Nelle culture di tutti i popoli “primogenito” vuol dire “primo nato”. E vuol dire “primo nato” sia che dopo di lui ci siano stati altri,  sia che fosse figlio unico.
Inoltre, presso gli ebrei, il primo nato era sempre chiamato “primogenito”, anche se dopo di lui non arrivavano fratelli e sorelle.
E la storia ci dà una bella mano. Recentemente è stata scoperta, in un cimitero ebraico, una iscrizione  che risale proprio all’epoca appena precedente la nascita di Gesù. In questa iscrizione si legge di una madre, di nome Arsinoe, morta dopo avere dato alla luce il suo primo figlio.  Ecco che cosa leggiamo testualmente: “Nei dolori del parto del mio primogenito la sorte mi condusse al termine della vita”.
Come si può facilmente capire, quel bambino non ebbe altri fratelli, visto che la mamma era morta proprio mentre lo partoriva. Eppure quel bambino è chiamato “primogenito” . 
Questo dimostra che nella cultura ebraica del tempo di Gesù la qualifica di primogenito non implica necessariamente che vi siano altri fratelli.
Quindi la contestazione basata sull’uso del termine “primogenito” è nulla.
Scusate se sono stato un po' lungo, se avete osservazioni o altro per approfondire il tutto ve ne sarò grato.
Saluti

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Da: Soprannome MSN°giaco°Inviato: 14/01/2004 23.37
Caro Abraham,
i tuoi allievi hanno proprio deciso di offrirti l'opportunità di diventare saldo nella fede!
Infatti ti stanno proponendo, uno dopo l'altro, tutti i classici cavalli di battaglia degli evangelici contro la Chiesa Cattolica. Buon divertimento!
Andrea
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