Nolite dare sanctum canibus neque mittatis margaritas vestras ante porcos ne forte conculcent eas pedibus suis et conversi disrumpant vos.
6 Non date il santo ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non accada che le calpestino con i loro piedi e, voltatisi, vi facciano a pezzi.
Non si deve presumere della propria giustizia nei confronti del fratello, e neppure si deve esporre la propria fede agli attacchi degli increduli.
"Santo" è tutto ciò che viene da Dio e solo da Dio: la Parola e i sacramenti innanzitutto; "cani" sono i servi del Satana che sempre gli obbediscono senza mai comprendere: sono detti anche porci perché tutto divorano e consumano senza discernimento.
"Nella distribuzione della fede e dei sacramenti della grazia celeste il Signore vuole che in noi vi sia una cura sollecita e una diligente cautela, perché non affidiamo indistintamente i sacramenti del dono divino ad uomini blasfemi e nemici della fede o certamente ad animi fangosi e pieni delle sozzure dei peccati. Qui i cani significano i nemici della verità e i detrattori del nome di Cristo, di cui l'Apostolo dice: Guardatevi dai cani, guardatevi dai cattivi operai, guardatevi da quelli che si fanno circoncidere, di cui, per bocca di Davide, il Signore stesso aveva affermato: Mi hanno circondato molti cani, grossi tori mi hanno assediato.
Perciò chiaramente conosciamo che qui nei cani sono indicati gli uomini blasfemi, che sono soliti latrare contro Dio con la loro bocca rabbiosa, o almeno gli eretici, che con le loro empie dispute, con parole simili a latrati, non cessano di turbare il gregge del Signore.
Nei porci, poi, indica gli uomini immondi e contaminati da molte sozzure di peccati. Sappiamo, infatti, che i porci sono sudici per natura e, intrufolandosi con tutto il grugno dentro la terra e dentro tutte le fosse fangose, non fanno altro che cercare sempre il cibo per saziare il loro ventre e non ci danno alcuna utilità finché sono in vita, non la lana come le pecore, non il latte come gli altri animali; non servono come mezzo di trasporto, ma, cercando solamente la pastura per il loro ventre, sono allevati per essere uccisi.
Nella loro natura, senza dubbio, come abbiamo ricordato più sopra, vediamo indicati gli uomini immondi e immersi nel fango, che non esercitano alcuna opera di misericordia o di attività religiosa, non hanno alcuna speranza nella futura salvezza, ma, pensando solamente alla gola e al ventre, si avvoltolano nelle sozzure dei loro peccati come porci nella melma.
Manifestamente, anche l'Apostolo parla di loro quando dice: Il cui Dio è il ventre e la gloria nella vergogna, intenti come sono a ciò che è terreno. Perciò, abbiamo la proibizione di affidare a simili uomini le nostre perle, cioè i sacramenti della fede divina e della grazia celeste, affinché, se affidassimo superficialmente e senza discernimento a tali individui i misteri divini, rifiutando e calpestando il nostro bene, non comincino con la loro infedeltà a straziare la speranza della nostra fede o certamente quella della chiesa."
( Cromazio )
L'uomo carnale cerca solo ciò che gli piace ed è sempre pronto a calpestare e a distruggere tutto ciò di cui non comprende la grandezza e la bellezza. Satana non solo cerca di estirpare la Parola dal cuore dell'uomo, ma anche di divorare tutti coloro che la proclamano apertamente. Certe discussioni e certe iniziative per arrivare agli altri sono del tutto inutili e, a volte, addirittura dannose.
E' Gesù stesso che ci indica una strada diversa: non la fiducia in noi stessi e nella nostra opera, ma la preghiera incessante, la supplica insistente, che non delude mai coloro che confidano nel Suo nome.
Un grazie a Franco Mosconi