Nonno Aldo LA COMUNITA' CENACOLO e i giovani..... bussate e vi sarà aperto

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Caterina63
00domenica 23 settembre 2012 23:33

Nonno Aldo (della COMUNITA' CENACOLO) ha raggiunto la patria del Cielo il 28 marzo scorso, all’età di 87 anni. Si è “addormentato tranquillo e sereno” nelle braccia “materne” di Dio tra i giovani, i bambini e le famiglie della fraternità nella quale viveva. Gli anni vissuti con noi sono stati ricchi di tanti insegnamenti imparati dal “libro” della sua vita che è stata la sofferenza, accolta e portata con fede e con gioia incrollabile. Pubblichiamo una sua testimonianza di alcuni anni fa, certi che il “nonno” ora intercede per noi senza fine dal Paradiso.


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Ho avuto la sfortuna di nascere in una famiglia molto numerosa. A dodici mesi ho avuto questa malattia e mi sono sempre chiesto: «Perché il Signore mi ha dato questo castigo? Cosa ho potuto fare di male all’età di un anno?». Una volta tutti credevano che noi ammalati pagavamo le colpe dei nostri avi e io mi chiedevo: «Ma come? Io devo pagare le colpe di un mio parente che ha vissuto magari cento anni fa? È incredibile!» e non mi davo pace. Poi all’età di otto anni è morta mia mamma, sapeste che dolore!
Il papà è stato sommerso da tanti debiti, si è trovato nella miseria e mi ha messo in un istituto; quindi, oltre la disgrazia di aver perso la mamma, ho vissuto il dolore di essere “chiuso” in un istituto.

Quando avevo vent’anni un amico mi ha regalato una Bibbia e io mi sono appassionato a questa lettura. Ho letto i Vangeli e lì ho capito che il Signore mi ha voluto per un motivo ed io l’ho sempre cercato. Il mio istituto, dopo la guerra, ha accolto tanti bambini abbandonati, handicappati, ed io dovevo fare loro da papà, da mamma, da fratello, da sorella.
Curando gli altri ho trovato la mia salvezza, la mia gioia, e oggi dico: “Grazie, grazie Gesù, per questa croce, perché Dio mi ha dato questo grande dono di avere la gioia, la pace nel cuore”, ed io questa gioia e questa pace oggi la semino intorno a me. Secondo i dottori avrei dovuto morire da piccolo invece oggi ho 84 anni pieni di vita, di gioia, di pace, perché il Signore lo tocco con mano ogni giorno, e ne sono felice! Adesso non posso più camminare, faccio fatica a mangiare, eppure ho tanti “servi” che mi aiutano, mi vogliono bene e ­mi coccolano come un bambino. Vivo in una casa di Madre Elvira con i giovani, e vedeste come mi trattano, come un re! Nella mia vita non ho mai avuto così tanta felicità e gioia.

Noi ammalati rappresentiamo Gesù e tutto quello che voi fate a noi lo fate a Gesù. Nemmeno gli angeli hanno l’onore di fare questo; loro hanno l’onore di adorare e di lodare Dio ma non di servirlo. E noi ammalati, soffrendo con Lui, quante grazie possiamo attirare in questa vita su di noi e su tanti! Quelli che vogliono l’eutanasia che danno fanno! Perché nell’uomo che soffre il Padre vede sempre Gesù, ecco perché la Chiesa sostiene questa vita sempre. Il mondo vuole toglierci il dono più grande che abbiamo: quello di poter servire Gesù in chi soffre.
Non riesco a capire perché tanti dicono che la vita è cattiva, è triste, è un peso... io lo ripeto e vorrei urlarlo a tutti che la vita è bella ma bisogna saperla vivere, nel seguire i consigli di Gesù che è tanto, tanto buono. Tutte le sere, facendo l’esame di coscienza, vedo quanta impazienza quel giorno, quante cose non belle... e chiedo perdono e dico: «Domani vedrai, Gesù caro, non lo farò più!». E invece quando poi qualcosa non va bene, che rabbia! Ma Gesù è buono, guarda la buona volontà, quindi ci aiuta di nuovo. Se segui il Vangelo e ti sforzi di metterlo in pratica, senti che Lui è vicino a noi, ci vuole bene, ricomincia sempre.
Quando ero a Torino tutti gli anni mi portavano nelle scuole superiori per fare testimonianza, e tante ragazze mi chiedevano: «Ma io sono sana, bella, ho una famiglia che mi vuole bene, eppure sono sempre triste. Come mai tu che sei vecchio sei sempre allegro?».
E io rispondevo che mi sforzo, non sempre riesco, ma mi sforzo di fare bene la volontà di Dio. Ecco, oggi ho scoperto il mio compito: spandere intorno a me la gioia e la pace di Dio. Ringrazio il Signore di avermi dato questa grande possibilità di seminare la pace e la gioia, e così quanti amici ho incontrato! Dio ci ha creato per un motivo, per qualcosa di grande, Lui ci ha creati liberi di dire di “sì”. Io che non sono più capace di mangiare, anche se mi chiedessero di andare da qui fino a Torino a piedi sono sicuro di potercela fare con Lui.
Se ve lo dico io che la vita è bella dovete crederci. Quando arriverò in Paradiso, siccome ho fatto poco in questa vita, andrò a chiedere alla Madonna, fino a stufarla, che tutti i miei benefattori, coloro che mi hanno fatto del bene ma anche quelli che mi hanno fatto del male, che il Signore li prenda tutti in Paradiso. E quando saranno con me, specialmente queste ragazze e ragazzi che oggi mi servono, andremo davanti al trono di Dio e lì faremo una bellissima danza, un bel ballo... ed io sarò il ballerino più bravo di tutti!

Auguro a tutti voi di essere gioiosi e pieni di pace come sono io. Grazie di cuore, di cuore!




[SM=g1740738]

Caterina63
00domenica 23 settembre 2012 23:38
[SM=g1740733] Che cosa è la COMUNITA' CENACOLO??
Noi la vogliamo vedere come l'anticamera per il Paradiso..... [SM=g1740738]

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| Colloqui nel mondo | Gruppi Famiglie | Esperienza |

La maggior parte dei giovani che in questi anni si sono rivolti a noi chiedendo aiuto provengono da situazioni di disagio, di tristezza profonda, spesso dal mondo della tossicodipendenza; altri chiedono di poter vivere un tempo della loro vita da dedicare totalmente a sé e agli altri, intravedendo nel nostro stile di vita un cammino che li aiuta a comprendere la volontà di Dio.
Le motivazioni con cui si arriva in Comunità possono essere diverse, ma la proposta chiara di rinascita è una: l’incontro con Gesù risorto attraverso una vita di condivisione, preghiera, lavoro, sacrificio e amicizia vera.

Ragazzi e ragazze in difficoltà
Ai ragazzi/e con problemi di tossicodipendenza che vogliono entrare viene chiesto di partecipare ad alcuni colloqui preliminari per conoscere lo stile di vita della Comunità e per verificare la reale volontà di cambiamento del ragazzo/a. Questo tempo serve inoltre per coinvolgere la famiglia e per preparare il giovane all'ingresso in Comunità.
Dopo alcuni colloqui il ragazzo/a viene invitato a trascorrere alcune giornate dal mattino alla sera in una Fraternità, perchè veda concretamente la vita della Comunità, e poi se lo desidera e se è ritenuto idoneo viene accolto.
L’accoglienza è gratuita: non si paga nessuna retta fissa, ciascuna famiglia collabora secondo le proprie possibilità.
Non accogliamo persone con problemi psichici (schizofrenia, disturbi mentali gravi): non siamo in grado di fornire loro quell'assistenza medica specialistica costante di supporto che necessitano.

SOS Famiglie
Le famiglie che si rivolgono a noi perché segnate dalla croce di un figlio/a drogato, sono invitate a partecipare ad alcuni colloqui e agli incontri dei genitori, che si tengono in varie zone d’Italia e del mondo, dove sono consigliati su come aiutare il figlio perché scelga di entrare in Comunità.
In quei luoghi incontrano genitori che hanno il figlio/a in Comunità, già impegnati nel cammino di conversione, che sono a loro disposizione per il colloquio.
La “croce” del figlio drogato diventa spesso motivo di riflessione, di cambiamento profondo e di una rinnovata pace e unità familiare.

Esperienza
Molti giovani, negli ultimi anni, pur non provenendo da esperienze drammatiche di emarginazione, ci hanno chiesto di vivere un tempo "forte" con noi.
La Comunità offre a tutti, incondizionatamente, lo stesso cammino, convinta della profondità e grandezza insita nella semplice vita cristiana di ogni giorno.
Vi sono alcune condizioni, maturate dall'esperienza di questi anni, che coloro che desiderano entrare per "fare esperienza" sono invitati a conoscere e ad accogliere, per poter trarre frutto da questo tempo comunitario.

[SM=g1740717] [SM=g1740720] [SM=g1740750] [SM=g1740752]


Caterina63
00domenica 23 settembre 2012 23:47

[SM=g1740733] Santi Patroni delle Fraternità della Comunità Cenacolo

È un regalo davvero originale e apprezzato da tutti quello realizzato l'anno scorso dalla Casa Madre per il compleanno di Madre Elvira: preparare per ogni fraternità del Cenacolo un quadretto con l’immagine di un santo “significativo” per la nostra Comunità, con sul retro una preghiera a lui rivolta che verrà pregata nella fraternità al termine di uno dei momenti di preghiera.

Così, nel giorno del suo compleanno, Madre Elvira ha estratto un Santo per ogni fraternità, che diventerà per quest’anno il patrono, l’ "amico" vero di quella casa.

http://www.comunitacenacolo.it/public/00-aa-santi2010-h.jpg

Spiegando il regalo, padre Stefano ha detto: "Noi nel nostro passato abbiamo conosciuto tanti volti brutti, volti di male, volti bui e arrabbiati, volti tristi … Ora invece facciamo parte della famiglia della Chiesa che ha tanti volti luminosi, gioiosi, tanti cuori belli e puliti, veri, volti di uomini e donne che hanno lottato tutta la vita per la purezza, per la gioia, per la libertà, per la fede, per i poveri … e ce l’hanno fatta!
I Santi ci dicono che vale la pena lottare per il Signore e che vale la pena dare la vita per lui! Sono Santi e Beati che provengono da tutte le terre, da tutti gli strati sociali: Santi che erano ricchi, principi e re, Santi che hanno avuto un’educazione cristiana … ma anche Santi che nel loro passato erano contro Cristo e lontani dalla fede come noi; Santi che hanno camminato e annunciato instancabilmente il Vangelo sino alle terre lontate, e altri che hanno scelto la preghiera del silenzio, eppure la loro vita parla ancora oggi...

Sono uomini e donne che conosciamo e altri che non conosciamo e che conosceremo inq uest'anno. Poi ogni anno al compleanno di Madre Elvira riconsegneremo il “nostro” Santo, che si farà “le valigie” per un’altra fraternità! È un’occasione per noi di conoscere i Santi: Giovanni Paolo II e Benedetto XVI ne hanno canonizzati molti; vuol dire che sanno che l’umanità ha bisogno di vedere la luce di Dio in atto, di vedere che quella luce entra dentro la vita di uomini e donne come noi, spose e madri di famiglia, sacerdoti, vescovi, giovani semplici, laici consacrati, professori di università, medici … ce ne sono di tutti i tipi!
È proprio bello perché in questo la Chiesa ci dice che ogni vita è "santa", e la tua vita deve essere "santa".
Allora sarà bello quest'anno conoscere i Santi o le Sante "patroni" delle nostre fraternità, diventare amici di quella famiglia grandiosa e luminosa che è già in cielo ma anche è qui con noi. Conosceremo la loro fede e loro ci aiuteranno, affideremo a loro i giovani che entrano nelle nostre case, chiederemo loro la forza e la fedeltà nel cammino del bene".


Per voi famiglie che avete i figli nelle nostre fraternità e per voi amici delle nostre case, c'è la possibilità di conoscere il "Santo" patrono delle varie fraternità, in Italia o all'estero, e di scaricare la preghiera che i giovani pregheranno.
Se lo desiderate "cliccate" qui sotto e poi ... pregateLi con noi e per noi!

FRATERNITA' in ITALIA...

FRATERNITA' all'ESTERO...


[SM=g1740717] [SM=g1740720] [SM=g1740750] [SM=g1740752]


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