PARROCCHIA: il Cuore del quartiere e delle Famiglie (di Francesco Colafemmina)

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Caterina63
00martedì 8 dicembre 2009 11:26

COME TRASFORMARE UNA CHIESA DI PERIFERIA IN UN QUARTIERE


Pubblico oggi, dopo averne ricevuto il consenso, un interessante articolo pubblicato sul blog Beatus Est dall'architetto statunitense Erik Bootsma - firmatario, fra l'altro, dell'Appello al Santo Padre per l'arte sacra cattolica. E' estremamente stimolante e "bello" leggere queste righe perchè da un lato rappresentano un valido potenziale di idee progettuali per lo sviluppo di aree periferiche di grandi o medie città, nelle quali alcune parrocchie posseggono dei lotti di terreno che non sanno ben utilizzare. Dall'altro si tratta di un progetto "bello", affascinante, perchè disvela l'autentica natura organizzatrice ed armonica dell'uomo, capace di trasformare il kaos in kosmos, di piegare il brutto e sottometterlo al bello dell'armoniosa vita comunitaria il cui centro è rappresentato dalla Chiesa.

Spesso la miopia affaristica di molti parroci (per non parlare di alcuni gestori di grandi santuari) rende impossibile realizzare opere di grande respiro urbanistico e sociale come la piccola creazione di un quartiere ipotizzata dall'architetto Bootsma.

Nello stesso tempo molti parroci onesti e ricchi di spirito di iniziativa al servizio dei loro parrocchiani, non riescono a concepire idee utili allo sfruttamento di aree periferiche abbandonate. Così, questo progetto, per quanto oggi possa scontrarsi con le diffilcoltà d'accesso al credito e con la profonda crisi economica sempre più pervasiva, costituisce anche un modello ideale, ma pratico, per lo sviluppo di un'edilizia chiesastica che non sia astratta e decontestualizzata, bensì in grado di testimoniare fisicamente e concretamente di essere il centro di uno sviluppo umano comunitario e teso alla testimonianza di valori condivisi.

D'altra parte i numerosi fondi di cui dispone la Chiesa Cattolica potrebbero essere utilizzati anche nella promozione di iniziative simili a quella qui indicata. La Chiesa non può essere, infatti, mero spettatore o approfittatore di spazi urbanistici per inserire orrendi edifici realizzati senza alcun rispetto per il territorio o la storia locale. Deve invece essere parte attiva di un nuovo sviluppo umano, autentico ed originale, alla luce della consapevolezza di rappresentare una fertile "minoranza creativa" della nostra decadente società, secondo l'esortazione di Papa Benedetto XVI.

Per tutte queste ragioni credo che ciascuno di noi potrà gioire dinanzi ad un simile progetto che non a caso nasce negli Stati Uniti, terra di grandi sognatori che sono sempre stati in grado di unire il pensiero pratico e concreto alla poesia dell'ideale... Buona lettura!


Transforming a suburban church into a neighborhood

di Erik Bootsma

E' possibile aiutare l'incremento dei finanziamenti di chiese di periferia attraverso lo sviluppo di grandi aree a parcheggio? La Grenfell Architecture ha progettato questo piano per aiutare una parrocchia nella creazione di una chiesa più bella, usando i solidi principi della Nuova Urbanistica e l'architettura tradizionale della Virginia.

La chiesa occupa tipicamente un tentacolare lotto di periferia, circondato da un mare di asfalto ed edifici bassi. Ad ogni modo, collaborando con la Grenfell Architecture, si è cercato di guardare al progetto secondo una nuova visione radicale. Abbiamo cercato di applicare un piano per fermare la diffusione disorganizzata di parcheggi e case basse per creare un nuovo quartiere e per fare di questa chiesa il centro visibile di una comunità.

Il principale focus consisteva nella progettazione di una nuova chiesa che riflettesse meglio gli sviluppi della cosiddetta "riforma della riforma" attiva in questi ultimi anni nella Chiesa Cattolica. Dal momento che molte parrocchie hanno risorse limitate, abbiamo cercato di esplorare come uno sviluppo graduale avrebbe potuto aiutare a trasformare questa parrocchia da un groviglio dominato dall'asfalto ed "autocentrico" in un quartiere pedonale capace di integrare anche il passaggio delle auto.

Sia i parrocchiani che i sacerdoti hanno fornito a questo progetto quasi universalmente un riscontro positivo. Il parroco della chiesa ha visto i progetti e li ha ritenuti fattibili, sebbene essi non rappresentino attualmente alcun progetto reale di costruzione.

1. Ecco la condizione attuale del sito. L'area è disorganizzata e caotica, dominata dai parcheggi. C'è davvero poco in termini di buono spazio aperto e gli edifici non creano alcun "assieme" fra di loro.


2. Il primo passo consiste nel creare un sistema di strade. In tal modo si comincia ad organizzare l'area in una struttura di isolati. Le strade sono progettate per il parcheggio lungo di esse, e forniscono sorprendentemente lo stesso numero di parcheggi che erano precedentemente distrubuiti sull'intero sito.
E' bene notare, inoltre, come i collegamenti consentano a questo quartiere di diventare centro di un quartiere adiacente.

3. Ora che c'è abbbastanza spazio per parcheggiare, i grandi lotti di parcheggio sul fronte strada possono trasformarsi in file di negozi commerciali con appartamenti al piano superiore. Questo angolo di quartiere potrebbe essere dedicato alla realizzazione di un negozio di generi alimentari di medie dimensioni, ed altri piccoli negozi come quello di fioristi, bar, uffici, potrebbero occupare il resto. Gli appartamenti al piano superiore potrebbero andare dai 10 ai 20. Si tratterebbe di appartamenti per giovani coppie che non possono permettersi delle case più grandi.

4. Viene costruita sui vuoti lotti di parcheggio la prima serie di 20 case. I vicoli dietro gli appartamenti forniscono l'accesso ad uno o due garages per famiglie con bambini che frequentano la scuola locale.

5. Dopo aver venduto o locato le proprietà, la parrocchia può ora permettersi di costruire una nuova scuola a tre piani. La scuola potrà contenere la stessa area per le classi, ma con un profilo maggiore che fornisce un'impronta più compatta all'edificio.

Finora, l'unica demolizione avvenuta è quella per la rimozione dei lotti destinati a parcheggio. Nel frattempo lo spazio è già stato migliorato notevolmente.

6. Dopo aver costruito così una nuova scuola, la vecchia scuola può essere abbattuta, consentendo la costruzione di nuovi 28 appartamenti ed un'altra piccola sezione di negozi sul fronte strada. Le case avranno la stessa composizione con garage e piccolo giardino sul retro.

7. Ora la scuola può completare la sua ricostruzione con un'ala posteriore contenente il ginnasio. Ciò creerebbe un piacevole cortile interno. Il cortile consentirebbe inoltre alla luce di raggiungere ogni classe della scuola.

8. Completate le sue componenti residenziali, la parrochia può ora usare i fondi ricavati dalla vendita di abitazioni o dal fitto dei negozi per costruire una nuova chiesa. La nuova chiesa qui potrebbe incorporare una piccola cappella storica come parte del complesso della chiesa, sacrestia e rettoria della parrocchia. L'esistente rettoria verrebbe rimossa, ma il Parroco potrebbe risiedere in un appartamento o una delle case mentre viene costruita la nuova rettoria.

9. Ora che la parrocchia ha una nuova chiesa e cappella, la vecchia chiesa viene demolita per completare il piano. Una nuova serie di costruzioni fronte strada potrebbe creare un'ordinata piazza di paese. Negozi, bar, e le cerimonie della chiesa e della scuola ravviverebbero la piazza.

In mezzo a questo isolato commerciale un parcheggio verrebbe creato per servire sia i negozi che gli appartamenti costruiti su di essi. Usando la topografia, una struttura di parcheggio pottebbe essere costruita anche sul retro raddoppiando i posti.

Comunque, dato che questo centro di quartiere rappresenterebbe la casa per almeno 75 famiglie, Si spera, ad ogni modo, che la comunità possa non desiderare così tanti parcheggi. Le famiglie sarebbero vicine a chiesa, scuola e negozi, come anche a possibili luoghi di lavoro. Un autobus locale potrebbe portare alla metro sulla strada principale di accesso al quartirere, scoraggiando l'uso di auto per i residenti.

Avere la chiesa quale centro della comunità significa inoltre che essa non costituisce semplicemente il luogo in cui recarsi a messa la domenica, ma una parte visibile ed attiva delle vite dei residenti, che comunica loro qualcosa di condiviso che li rende uniti come una vera comunità. Questo principio vale anche facilmente per i credenti in altre fedi: consentendo alla propria fede cattolica di esser condivisa con i vicini, si fornisce ad essi una visibile testimonianza di fede.



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