Perchè Dio...?

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(Teofilo)
00martedì 9 febbraio 2010 22:08
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Da: Soprannome MSNIron222_32  (Messaggio originale)Inviato: 29/09/2004 11.05
Forse sono domande un po strane e bizzarre,ma mele son spesso poste e sinceramente  ho faticato a trovare qualche risposta.
Perchè mai un Dio onnipotente e completamente autosufficente avrebbe dovuto creare gli uomini l'universo e gli angeli ??che bisogno ne aveva se è appunto autosufficente e quindi già pieno in se stesso?A volte ho sentito dire "Dio ha bisogno degli uomini e dei suoi angeli"..,in questo caso però cade la sua caratteristica di onnipotenza,divenendo anche lui un "bisognoso"..Quale potrebbe essere quindi la ragione che spinge un onnipotente a creare ?
Poi faccio una certa fatica a concepire il concetto di "inferno",inteso come dannazione e tormento eterno...mi siego (anche se farò un po fatica..). Che senso ha che un Dio condanni ad una dannazione eterna un individuo quando l'individuo stesso non ha mai chiesto a quel Dio di essere messo in vita?ad esempio se io fossi condannato alla dannazione eterna in quanto grave peccatore,mi verrebbe da domandare a Dio ; "ma mi scusi,non avrebbe potuto non farmi mai nascere dato che io non gliel'ho mai chiesto??cosi mi risparmiavo questa dannazione!cosi non sarei mai caduto in tentazione mentre invece vi sono caduto solo perchè son stato messo al mondo senza però il mio assenso..!" Insomma la responsabilità dell'individuo secondo me ci sarebbe solo se l'individuo stesso avesse chiesto di nascere..non so se mi son spiegato o ho fatto solo del gran casino...
ehm scusate è meglio che  mi fermi qua per oggi mi son gia fatto abbastanza seghe mentali..


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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 29/09/2004 11.36
Caro Iron.....andiamo per ordine, tante sono le domande che hai posto...proviamo ad approfondire.....
Intanto partiamo da un punto indiscutibile: DIO NON HA BISOGNO DI NULLA.......
Tuttavia Egli è il Sommo Bene...e il Bene non è una "cosa" che rimane rinchiuso da qualche parte, non sarebbe più un bene, ma una fonte di bene egoistica......
Questo BENE DOVEVA IN QUALCHE MODO SPANDERSI.....seppur Dio non ha bisogno di nulla, ha sentito però la necessità di SPANDERE, ELARGIRE, REGALARE, DONARE FAR CONOSCERE QUESTO SOMMO BENE......
Dio essendo Onnipotente non avrebbe avuto potuto sentire neppure una qualche necessità, ma ciò che Dio ha voluto dare E' STATO SE STESSO......
Che senso avrebbe avuto la Sua Onnipotenza se nessuno ne avesse avuto il sentore e la conoscenza della Sua esistenza?
Avrebbe forse potuto crearsi uno specchio...."guardarsi" e lodarsi da solo? Ha fatto di meglio creando l'uomo  A SUA IMMAGINE.....un uomo reca in sè una scintilla di Dio, dunque UNO SPECCHIO...possiamo essere il Suo riflesso.....
Veniamo all'inferno...tema già trattato e che appena posso ripropongo......
Dio non ha creato l'inferno..... l'inferno è stata UNA CONSEGUENZA DELL'ASSENZA E DEL RIFIUTO DI QUESTO SOMMO BENE.....
Non è Dio che condanna, ma è l'uomo che RIFIUTA DIO a porsi in una condizione di AUTOCONDANNA....
E' vero, nessuno di noi ha scelto di nascere, ma dal momento che siamo nati che senso avrebbe rifiutare questo pseudo diritto e non concentrarsi invece sul come UTILIZZARE  questa occasione che ci è data quando nasciamo?
Se tu Iron, o io...venissimo condannati all'inferno, chiediamoci innanzi tutto "perchè dovrei andarci?" qual'è la posta in gioco? qual'è il mio ruolo? Perchè se sono creato ad immagine di Dio dovrei condannarmi ad una dannazione?
La condanna NON è automatica, amico mio, ma è frutto di una serie di conseguenze molto lunghe e dove ci è dato molto tempo per porvi rimedio, fino all'ultimo respiro della nostra vita..... Non è il cadere in tentazione che conduce all'inferno, ma il rifiuto della misericordia di Dio......il rifiuto nell'accettare il fatto che sono nato anche se non l'ho chiesto e ponendomi così contro Dio volontariamente.....Dio non guarda gli errori, le cadute e i peccati in sè, ma cosa avremmo fatto per rialzarci.....
Infine dici:
......Insomma la responsabilità dell'individuo secondo me ci sarebbe solo se l'individuo stesso avesse chiesto di nascere..non so se mi son spiegato o ho fatto solo del gran casino...
...
siamo un pò nella concezione della predestinazione luterana oggi caduta in disuso...... Nascere, al di là dei casi singoli di violenze...PARTE DA UN ATTO D'AMORE....ce lo dimostra l'Incarnazione del Verbo.... ce lo testimoniano ancora milioni di famiglie....Chiediamo forse il permesso al cuore per innamorarci di qualcuno? L'innamoramento è un mistero.....avviene per questione di sensibilità, per questioni di gusti esteriori...avviene che due s'innamorano....ma nessuno si chiede perchè è accaduto.....lo si accetta e si va avanti facendo progetti per non lasciarsi più.....i figli sono una benedizione di Dio che nascono a loro volta perchè Dio ha per loro un progetto specifico che non ci è dato di conoscere profondamente......E' Lui che sa quanti capelli abbiamo in capo....è Lui che ci chiamava per nome fin dal concepimento.....è Lui il mistero della rivelazione all'uomo, è Lui il mistero che vuole ricondurre l'uomo nella sua pienezza per l'eternità.....
Se non nasciamo non potremmo PARTECIPARE di questo progetto.....
Non chiediamoci dunque il perchè, ma concentriamoci sul COME mandare avantio la nostra vita, dice Gesù: CERCATE PRIMA LE COSE DI LASSU', IL RESTO è IN PIU'.....
Riguardo alla tua...ehm..chiamiamola enigmistica mentale...... non preoccuparti.....fa bene parlare di queste cose....
Fraternamente Caterina

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Da: Soprannome MSNIyvan5Inviato: 29/09/2004 14.22
Rispondere a Iron significa entrare in una vastità di pensiero dove non è facile orientarsi, ma è sempre molto interessante e costruttivo cercare di cimentarsi, ed io ci provo senza pretesa di trovare da tutti condivisione.
Perchè Dio avrebbe dovuto creare l'universo e gli angeli?
A mio modesto parere, credo che questa domanda sia una conseguenza della nostra condizione spazio-temporale, un concetto puramente umano al quale non riusciamo a sottrarci.
La nostra formazione mentale ci fa pensare all'atto creativo come un momento temporale, prima del quale nulla esisteva all'infuori di Dio.
Ma Dio è anche completezza assoluta, quindi ogni forma di esistenza deve essere necessariamente già presente in Dio, perchè diversamente Egli sarebbe INCOMPLETO, il che è in netta antitesi con il concetto stesso di Dio.
Quindi l'universo sensibile e sovrasensibile non può che essere presente in Dio in una condizione assolutamente atemporale, il che significa che non ha avuto principio, nè avrà una fine, se non intesa come cicli continui ed eterni.
Questo universo vive in Dio e noi lo percepiamo attraverso la nostra sensorialità che però ci permette di vedere solo un'infinitesimale parte della Realtà dandoci la "sensazione" del tempo e dello spazio.
I nostri concetti umani portano a pensare ad un Dio che, svegliatosi una bella mattina, decide di creare qualcosa di buono.
In questa affermazione è presente tutta la nostra limitatezza.
Ci sarebbe infatti da chiedersi come mai Dio non ci abbia pensato prima nel corso di un'intera eternità e questo significherebbe porre la divinità in una condizione di "divenire" e non di "essere" come Dio è.
L'unico modo per non incorrere in queste contraddizioni è pensare alla creazione come espressione atemporale di Dio, ovvero in una dimensione eterna di "essere" dove non esistono il tempo e lo spazio.
In questa "espressione" divina nulla potrebbe non esistere senza che in Dio stesso venga a mancare qualcosa.
Quindi, l'universo e gli angeli esistono in quanto esiste Dio, non per una Sua esigenza, ma perchè non potrebbero non esistere senza rendere incompleto Dio stesso e non potrebbero esistere se Dio non esistesse.
In questa espressione di Dio si manifesta la vita, alla quale è fatto il dono di assumere consapevolezza della sua esistenza. E' questa consapevolezza che, ampliandosi, ci riporta sempre più vicini all'Origine del tutto, è questa consapevolezza a spostarsi nella dimensione via via acquisita, e questo ci dà la sensazione dello spazio e del tempo. La nostra attuale consapevolezza, che individualmente può mutare, ci fa sperimentare una realtà elementare percepibile dai nostri sensi fisici, ma più avanti, assumendo la condizione puramente spirituale, essa sarà proiettata ad un modo totalmente diverso d'interpretare ed intendere la Realtà, una realtà che
Genesi interpreta, necessariamente per la comprensione umana, come una sequenza temporale, ma che forse altro non è che un fotogramma impresso nell'eterno presente.
Nell'espressione divina si manifesta anche il Cristo che ci fa tra l'altro comprendere come non esista la morte se non come cambiamento di stato e quindi di consapevolezza.
Ma ora mi fermo qui, dato che sono ben consapevole di come questi concetti siano di non facile digeribilità e potrebbero erroneamente essere anche eventualmente intesi come contrapposizione ad una dottrina che invece intendono semplicemente ampliare senza nulla togliere alle verità di base in essa contenute.
Voglio solo rispondere brevemente alla seconda domanda di Iron.
L'inferno è uno stato in cui lo spirito si riflette su se stesso come conseguenza dell'assenza di luce di cui egli stesso è l'artefice. In altre parole, lo spirito crogiola nella povertà e nella distorsione della consapevolezza che non ha saputo acquisire.
L'affermazione "Non ho chiesto io di nascere" deriva solo da una non ancora acquisita consapevolezza della grandiosità del destino che attende ogni spirito, assumendo la quale non si potrebbe fare a meno di desiderare con tutte le forze di esserne partecipi, e quindi di nascere.
Spero in tutto questo di non essere frainteso.
Fraternamente
iyvan 

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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 29/09/2004 14.45
L'affermazione "Non ho chiesto io di nascere" deriva solo da una non ancora acquisita consapevolezza della grandiosità del destino che attende ogni spirito, assumendo la quale non si potrebbe fare a meno di desiderare con tutte le forze di esserne partecipi, e quindi di nascere......
.....
Meravigliosa spiegazione......
C.
(Teofilo)
00martedì 9 febbraio 2010 22:10
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Da: Soprannome MSNIron222_32Inviato: 30/09/2004 16.56
quindi l'universo sensibile e sovrasensibile non puo che essere presente in Dio in una condizione atemporale,il che significa che non ha avuto principio,ne avrà una fine,se non intesa come cicli continui ed eterni
Vuoi praticamente dire che l'universo potrebbe esistere da quando esiste Dio,cioè da sempre?però per quanto riguarda l'uomo ci deve essere pur stato un momento "temporale" in cui è stato creato,poichè altrimenti,se si suppone che anche l'uomo(o comunque il suo spirito) esiste da sempre come l'universo,allora l'uomo assume una qualità che dovrebbe essere solo di Dio,ovvero l'eternità,l'esistere da sempre..
Quindi l'universo e gli angeli esistono in quanto Dio esiste,non per una sua esigenza,ma perchè non potrebbero non esistere senza rendere incompleto Dio stesso..
In questo caso l'uomo,oltre ad avere la caratteristica dell'eternità in quanto deve esistere da quando esiste Dio(altrimenti Dio sarebbe incompleto),è da considerarsi una parte integrante di Dio,senza la quale appunto Dio non puo essere...praticamente secondo questa logica l'uomo è un pò Dio egli stesso in quanto è un "pezzo" di Dio senza il quale Dio non potrebbe esistere....o mi sbaglio?che casino mi scoppia la testa,forse è meglio che lascio perdere e mi metto a riflettere sul modulo con cui il Parma giocherà stasera..
p.s. ma la bibbia non dice che prima della creazione vi era il nulla?o va presa comunque come una metafora o qualcosa del genere?
Ma la Bibbia comunque non diceva che prima vi era il nulla?o anche in questo caso va presa metaforicamente?

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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 30/09/2004 19.52
Caro Iron in attesa che Yivan ti e ci spieghi cosa intendeva dire...mi soffermo su quanto hai compreso tu:
......In questo caso l'uomo,oltre ad avere la caratteristica dell'eternità in quanto deve esistere da quando esiste Dio(altrimenti Dio sarebbe incompleto),è da considerarsi una parte integrante di Dio,senza la quale appunto Dio non puo essere...praticamente secondo questa logica l'uomo è un pò Dio egli stesso in quanto è un "pezzo" di Dio senza il quale Dio non potrebbe esistere....o mi sbaglio?
......
NO!! attenzione...non facciamo errori alla new-age.....gli angeli SONO STATI CREATI DA DIO non sono parte di Dio...essi VIVONO della Luce eterna che Dio riflette.....Dio è e sempre sarà......gli Angeli hanno avuto un principio ed essendo puro spirito non hanno una fine...così come l'uomo ha avuto un principio......ma essendo composto anche di carne avrà una fine temporale ed una eternità con l'anima e i corpi risorgeranno DIVENENDO COME ANGELI.....ma non angeli e non scompariremo in Dio...Dio non ci assorbe in senso di spugna....
Giusto per essere chiari su alcune diaviazioni pericolose...
Fraternamente Caterina

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Da: Soprannome MSNIyvan5Inviato: 30/09/2004 20.03
Sono di corsa ... concordo con quanto afferma Caterina, ma mi riservo di Rispondere ad Iron non appena possibile.
iyvan

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Da: Soprannome MSNIron222_32Inviato: 30/09/2004 22.40
scusate se vi ho stressato con queste domande a cui è difficile rispondere e forse anche umanamente impossibile per la nostra mente limitata...ma che ci volete fà non riesco a fare a meno di pormele

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Da: Soprannome MSNIyvan5Inviato: 01/10/2004 2.58
Caro Iron,
Dio ci ha dato una mente perchè venga usata, spremuta e sfruttata al massimo. Quindi, il porsi delle domande come tu fai è giusto e serve anche a chiarire le idee di chi, nel suo piccolo, annaspa tentando di dare delle risposte.
D'altra parte non esistono domande che non abbiano una risposta, nostro compito è anche il trovarla.
Tu dici:
Vuoi praticamente dire che l'universo potrebbe esistere da quando esiste Dio,cioè da sempre?però per quanto riguarda l'uomo ci deve essere pur stato un momento "temporale" in cui è stato creato,poichè altrimenti,se si suppone che anche l'uomo(o comunque il suo spirito) esiste da sempre come l'universo,allora l'uomo assume una qualità che dovrebbe essere solo di Dio,ovvero l'eternità,l'esistere da sempre..
Il termine "eternità" è ancora un concetto temporale, cioè uno svolgersi di fatti che si protrae in un tempo illimitato.
Per tentare di comprendere dobbiamo cercare di eliminare ogni idea del tempo e dello spazio, vale a dire cercare di intuire la condizione del "non tempo", ovvero quello che per Dio è eterno presente.
Il susseguirsi di fatti nello spazio e nel tempo è solo una condizione della materialità.
Nella dimensione spirituale questa condizione non esiste.
Cercherò di spiegare con un esempio: immagina un immenso mosaico fatto di tanti fotogrammi. Ogni fotogramma è un momento dell'esistenza generale ed individuale e rappresenta i diversi spostamenti del susseguirsi di diversi cicli cosmici e delle singole persone. Quindi non si tratta di spostamenti nello spazio-tempo ma in nuovi fotogrammi.
Ora immagina che questo immenso mosaico contenga tutto ciò che per noi è passato e futuro. Ecco, sia pure con tutti i limiti del caso, esso rappresenta l'eterno presente della Realtà Divina.
Quindi, per Dio non esiste un momento in cui tu sei nato, nella Sua realtà tu sei stato da sempre presente in quel mosaico, come pure sono contemporaneamente presenti tutti i diversi cicli cosmici che rappresentano il continuum(spero che si scriva così)della creazione.
In questo caso l'uomo,oltre ad avere la caratteristica dell'eternità in quanto deve esistere da quando esiste Dio(altrimenti Dio sarebbe incompleto),è da considerarsi una parte integrante di Dio,senza la quale appunto Dio non puo essere...praticamente secondo questa logica l'uomo è un pò Dio egli stesso in quanto è un "pezzo" di Dio senza il quale Dio non potrebbe esistere....o mi sbaglio?
Dio è in ogni cosa, ma non è ogni cosa. L'esistenza è l'effetto, non la causa.
La Causa è Dio, ma questa Causa non potrebbe esistere se non producesse effetti, e questi effetti sono la creazione, che a sua volta non potrebbe esistere senza la Causa.
Tuttavia, l'effetto, ovvero gli angeli e noi stessi, non potrà mai essere Causa, ovvero Dio o una Sua parte, pur rappresentando l'esistenza stessa della Causa, cioè Dio.
p.s. ma la bibbia non dice che prima della creazione vi era il nulla?o va presa comunque come una metafora o qualcosa del genere?
Puoi pensare che Dio se ne sia rimasto per l'eternità nel nulla? Se ci fosse stato il nulla (condizione impossibile) come avrebbe potuto esistere Dio che è Vita?
La Bibbia non poteva che esprimersi nell'unico modo che l'uomo era ed è in grado di capire.
Spero di non aver ulteriormente contribuito a confondere le idee , ma non è facile esprimere certi concetti.
Un fraterno saluto
iyvan

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Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 01/10/2004 17.09
La nostra formazione mentale ci fa pensare all'atto creativo come un momento temporale, prima del quale nulla esisteva all'infuori di Dio.
Ma Dio è anche completezza assoluta, quindi ogni forma di esistenza deve essere necessariamente già presente in Dio, perchè diversamente Egli sarebbe INCOMPLETO, il che è in netta antitesi con il concetto stesso di Dio.


S.Agostino nel suo commento a Giovanni ha fatto una considerazione interessante che almeno in parte può ricollegarsi al pensiero di lyvan e può anche contribuire a dare qualche chiarimento alle domande di Iron.

Quando leggiamo il versetto 3 e 4 del primo cap. di Giovanni, generalmente lo troviamo così :

3 tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste.   4 In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini;

Nella traduzione che usava Agostino invece la frase veniva letta senza spezzare le frasi contrassegnate dal numero del versetto. La frase che ne risultava dava origine ad alcune discussioni. Ecco come poi Agostino interpreta la frase in questione e che è differente da come la leggiamo noi oggi.

Ciò che fu fatto, in lui è vita (Gv 1, 3-4). Si potrebbe dire anche: Ciò che in lui fu fatto, è vita. Seguendo questa punteggiatura, risulta che tutto ciò che esiste è vita. E in verità, quale cosa non è stata creata in lui? Egli è, infatti, la sapienza di Dio, di cui sta scritto in un salmo: Tutto hai fatto nella tua sapienza (Sal 103, 24). Se, dunque, Cristo è la sapienza di Dio, e il salmo dice: Tutto hai fatto nella tua sapienza, ogni cosa allora è stata fatta in lui, così come ogni cosa è stata fatta per mezzo di lui. Se tutto, fratelli carissimi, è stato fatto in lui, e se tutto ciò che è stato fatto in lui, è vita, allora anche la terra è vita, anche il legno è vita. Sì, diciamo che il legno è vita, ma intendendo il legno della croce, dal quale abbiamo ricevuto la vita. Dunque, anche la pietra sarebbe vita? Ma è sbagliato intendere così, perché in questo modo si offrirebbe a quella sordida setta dei manichei un nuovo pretesto per dire che la pietra possiede la vita, che un muro ha l'anima, che una corda, la lana, un vestito, hanno un'anima. E' così infatti che essi usano spropositare, e, ripresi e controbattuti, rispondono appellandosi alle Scritture. Perché, dicono, è scritto: Ciò che in lui fu fatto, è vita. Se davvero tutto in lui fu fatto, tutto è vita. Ebbene, non lasciarti ingannare, segui questa punteggiatura: Ciò che fu fatto; qui pausa, e poi continua: in lui è vita. Che cosa vuol dire? La terra è stata creata, ma questa terra creata non è la vita. E' che nella sapienza stessa esiste spiritualmente una certa idea secondo cui fu fatta la terra: questa idea è vita.

17. Cercherò di farmi capire meglio che posso alla Carità vostra. Un artigiano si mette a fare un armadio. Ma prima l'armadio egli ce l'ha nella mente: se egli prima di fabbricarlo non ne avesse l'idea nella mente, come potrebbe costruirlo? Naturalmente l'armadio che è nella mente dell'artigiano, non è precisamente quello che poi noi vediamo coi nostri occhi. Nella mente c'è l'opera in maniera invisibile e soltanto una volta realizzata sarà visibile. Quando l'armadio sarà costruito, cesserà forse per questo di esistere nella mente? No, l'idea è stata realizzata nell'opera, ma rimane nella mente del costruttore. L'armadio potrà anche marcire, e dall'idea che è nella mente se ne potrà fabbricare un altro. Considerate, dunque, l'armadio come idea e l'armadio come opera eseguita. L'armadio fabbricato non è vita, ma l'armadio come idea è vita, essendo viva l'anima dell'artefice nella quale esistono tutte queste cose, prima che vengano alla luce. Altrettanto si può dire, fratelli carissimi, della sapienza di Dio, per mezzo della quale sono state fatte tutte le cose: come mente creatrice, essa le possiede tutte prima ancora che siano realizzate; di conseguenza quanto è stato fatto per mezzo di quella idea creatrice, non tutto è vita, ma tutto ciò che è stato fatto è vita in lui. Guarda la terra: essa è nella mente del suo Creatore; guarda il cielo: esso è in quella mente; guarda il sole e la luna: sono anch'essi nella mente creatrice. E mentre fuori di essa sono corpi, nella mente di Dio sono vita. Cercate di capirmi, se potete. Il tema è grandioso. E questa grandezza non deriva da me o per mezzo di me che lo affronto, che evidentemente non sono grande, ma da colui che davvero è grande. Non sono io che ho detto queste cose. Io sono piccolo; ma non è piccolo colui al quale io mi rivolgo per potervele comunicare. Comprenda ciascuno come può, quanto può; e chi non può, nutra il suo cuore per arrivare a comprendere. E di che lo nutrirà? Si nutra di latte, e diventerà capace di cibo solido. Non si allontani da Cristo nato dalla carne, finché arriverà a Cristo nato dall'unico Padre, al Verbo che è Dio presso Dio, per mezzo del quale tutte le cose sono state fatte: quella è infatti la vita che in lui è luce degli uomini.



In sintesi, la creazione era già presente e viva nella mente di Dio da sempre. Egli da sempre ci ha conosciuti ed amati. Da sempre ha saputo dell'allontanamento e della caduta dell'uomo ed ha preconosciuto da sempre la soluzione mettendola poi a nostra disposizione.

Si tratta solo, da parte nostra di non sciupare deliberatamente e consapevolmente questa opportunità: quella di diventare partecipi della gloria per la quale siamo stati creati dall'amore che Dio Padre nutre per tutti gli uomini in Cristo suo unico Figlio.

Con affetto

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