Quando la fede vacilla

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antonellad1979
00martedì 3 marzo 2015 14:09
Salve, sono nuova del forum e navigando su internet ho trovato questo sito. Mi è stato molto di conforto leggere che molte pesone come me hanno pregato per anni chiedendo una grazia e si sono scoraggiati.
E' proprio come mi sento in questo momento: sono cresciuta in una famiglia molto cattolica, ma dopo varie vicissitudini mi ero allontanata da Dio. Poi nella mia vita è successo qualcosa di molto grave, ho commesso un grosso errore e ho iniziato a trovare nella preghiera la forza di andare avanti quando tutto sembrava perduto. In questi 2 anni e 1/2 ho avuto molte prove della Sua vicinanza, ma la situazione per cui prego di ricevere la "Grande Grazia" non si è ancota completamente risolta...e in alcuni momenti mi abbondono allo sconforto.



Caterina63
00lunedì 20 aprile 2015 09:30
  Ciao Antonella e perdona tu il ritardo con il quale rispondiamo qui...

Innanzi tutto sappi che molti di noi, noi stessi, ci siamo ritrovati nella tua situazione che accomuna tutti i credenti.... infatti, il pregare, chiedere, persino il dubitare e dunque sperare di ricevere quanto di buono il nostro cuore desidera, è tipico proprio del credente 

L'apostolo già nei primi tempi del cristianesimo ammoniva la comunità - la quale evidentemente si lamentava - dicendo loro che non ottenevano le grazie perchè "chiedevano male" o chiedevano ciò che non era necessario alla loro vita di grazia. Che cosa dunque chiedere al Signore?
E come chiedere?
Gesù ha si promesso quel "bussate e vi sarà aperto, chiedete e vi sarà dato" ma tutto in funzione del suo porgetto su di noi e non per soddisfare semplicemente le nostre richieste.
Cosa diciamo nella preghiera stessa di invocazione del Padre Nostro? SIA FATTA LA TUA VOLONTA'....

La dinamica della preghiera, perciò, non è l'uso della bacchetta magica o "i sogni son desideri".... ricordiamo Gesù nel Getzemani, ad un certo punto arriva a sudare sangue, e più la passione lo circondava e più Lui ci insegnava che l'atteggiamento migliore è la sottomissione amorevole al Padre: "Padre se puoi allontana da me questo calice... però non la mia, ma la tua volontà si compia..."
Questa è la situazione e la posizione di ogni credente.... non si scappa. Chi cerca scappatoie o altre soluzione, si ritrova a non ricevere nulla e, peggio ancora, ecco che arriva la delusione, lo sconforto, lo scoraggiamento, che non sono altro che CONSIGLI DEL DEMONIO.....

Nella Bibbia leggiamo che la tentazione è una beatitudine se... appunto... la superiamo attraverso un salto di qualità che è la fede in Dio anche quando non veniamo soddisfatti nelle nostre richieste!

Un giorno Santa Teresa d'Avila si lamentava presso Gesù per lo sconforto e non si capacitava di quella situazione e lamentandosi diceva a Gesù:
"Signore, come è difficile stare con Te...."
Gesù le rispose: "ma io è così che tratto i miei amici..."
e di rimando Teresa, che sapeva essere anche ironica, risponde:
"ora capisco perchè ne hai così pochi..." 

Cara Antonella, stare con Gesù, seguirlo, attendere le Grazie, è passare per la porta stretta, quella che conduce alla santità.... NON SMETTERE DI CHIEDERE, ma fallo con fede... non scoraggiarti ben sapendo che Gesù soddisfa ciò che ci è utile per la santità e non per avere un paradiso terrestre....
Continua a chiedere, ma aggiungendo sempre quel FIAT VOLUNTAS TUA... sia fatta la Tua volontà.... ben sapendo che Dio non vuole MAI il nostro male o la morte dell'anima... al contrario, i Vangeli ci educano anche a cosa chiedere.
ABBI FEDE!
Madre Teresa di Calcutta scrive nel suo Diario che ad un certo punto della sua missione Gesù le oscurò la fede, lei per dieci lunghi anni non provava più fede... e si aggrappò letteralmente a tutto ciò che aveva fatto prima quando la fede l'aveva inondata portandola a fondare la Congregazione delle Missionarie. Per dieci anni visse di fede senza sentirla.... senza ricevere grazie specifiche.... attendendo che il Signore le facesse risentire quella fede che l'aveva spinta alla totale consacrazione...
Pensa a Giovanni Paolo II..... è stato canonizzato eppure il suo insegnamento, i suoi desideri sembrano essere falliti insieme a quella malattia che gli impedì, per 5 lunghi anni, di fare come voleva fare.... Quanti hanno accolto il suo magistero facendolo proprio? Lui si sacrificò per la Famiglia che vedeva appunto in pericolo, chi lo ha ascoltato?

Antonella, chi crede davvero in Gesù deve passare il suo Getzemani, deve percorrere quel Calvario, deve salire su quella Croce... non abbiamo altra via d'uscita, ma le consolazioni che Gesù ci darà sono immense....
CORAGGIO, diciamo, perchè è il contrario dello scoraggiamento, in Gesù si vincono le battaglie, mai fuori o lontani da Lui.

Nel sito troverai molte sezioni che potranno aiutarti a sostenere questa che san Paolo chiama "la buona battaglia".... e preghiamo INSIEME, sappi che sei dentro la Preghiera della Chiesa e del Rosario: quando dici il Rosario o vai alla Messa, la Preghiera è comunitaria e siamo uniti con i Santi nel Cielo (chiesa mistica), con le Anime Sante in Purgatorio (chiesa purgante) e con i santi in terra (chiesa militante, noi), non siamo mai soli, perciò via lo scoraggiamente e andiamo avanti con la certezza che tutto ciò che il Signore fa per noi, è cosa buona e giusta....
San Francesco dopo la conversione, attese due lunghi anni prima di ricevere le grazie per il compito che doveva affrontare, ed ogni giorno davanti al Crocefisso pregava: "Signore, cosa vuoi da me? Cosa vuoi che io faccia?"... per due lunghi anni.... 
Ecco, prima di chiedere le grazie chiediamo: "Signore, cosa vuoi da me? cosa vuoi che io faccia?" e dopo aver chiesto la grazia: sia fatta la tua, non la mia volontà, solo fammi capire quale questa tua volontà..."

Un abbraccio in Gesù e Maria
     


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