Quando va proprio tutto male

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(Teofilo)
00giovedì 14 gennaio 2010 13:12
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Da: Soprannome MSNstefano150965  (Messaggio originale)Inviato: 01/12/2003 21.50
quando nella vita ti va tutto storto pensi che il Signiore ti vuole far capire qualcosa ma quando persiste a andare tuttto storto cos'è la cosa che ti puo aiutare ada uscire da questa situazione? 


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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 01/12/2003 22.10
Carissimo.....credo di capirti.....ti rispondo con una frase (un pensiero) che un amico mi ha inviato attraverso uno studio che ha fatto su Edith Stein (la conosci?)........Questa frase a me ha aiutato tanto....
"Esiste uno stato di riposo in Dio, di totale rilassamento di ogni attività spirituale, in cui NON si fanno piani, NON si prendono decisioni e NON solo non si agisce, ma si rimette ogni cosa futura alla volontà divina e ci si ABBANDONA completamente al "destino"........."
Io amo la scena e la storia che si consuma letteralmente nel Getsemani......è l'abbandono totale ed incondizionato......
Per me inizia la meditazione attraverso il fatidico FIAT di Maria...."Si, eccomi, sono la tua ancella, avvenga di me ciò che tu vuoi"......INCODIZIONATAMENTE......
Facile a dirsi vero Stefano?............e forse per capirlo non ci basterà nemmeno la vita che ci è data di vivere, ma non importa, l'importante è avviarsi su questa strada.....
Fammi sapere......
Un abbraccio fraterno Caterina

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Da: Soprannome MSNIyvan5Inviato: 02/12/2003 1.48
Caro Stefano,
voglio raccontarti una storia vera: c'era una persona alla quale, così, di punto in bianco, tutto cominciò ad andare storto, e non si trattava di piccole cose, ma di fatti per i quali dovette lungamente soffrire e di cui ancor oggi ne porta le conseguenze. Questa persona si chiedeva perchè tutto questo le stava accadendo e qualsiasi sforzo facesse non riusciva ad uscire da quella situazione che l'opprimeva, anzi sembrava che ogni giorno di più peggiorasse.
Fu allora che cominciò a pregare Dio perchè gli facesse comprendere e facesse cessare ciò che sembrava tanto ingiusto, ma apparentemente le preghiere sembrava che cadessero nel vuoto. Tuttavia non volle demordere e continuò insistentemente e con caparbietà a pregare. Ci volle un po' di tempo, esattamente quello che occorreva perchè quella persona accettasse ciò che ad un certo punto riconobbe come volontà di Dio, perchè gli avvenimenti cominciassero ad invertire la loro tendenza. Ciò accadde in pratica solo quando essi vennero accettati.
Oggi, quella persona, si è resa conto che quegli avvenimenti gli hanno insegnato in qualche anno ciò che neppure nel corso dell'intera vita sarebbe forse riuscito a comprendere.
Oggi ha capito che tutta quella sofferenza è stata un dono di Dio per accelerare la sua crescita.
Nulla viene lasciato da Dio al caso, tutto risponde ad un preciso disegno per il nostro bene, un bene che al momento non riusciamo a riconoscere ma che non mancherà di portare i suoi frutti .. anche se questi frutti riguarderanno solamente lo spirito.
Se noi riusciamo a dire veramente col cuore: Sia fatta la tua volontà, avremo veramente capito l'amore divino.
Lui solo sa cosa ci manca.
Un fraterno saluto
iyvan

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Consiglia (1 suggerimento finora)Elimina    Messaggio 4 di 21 nella discussione 
Da: Soprannome MSNSoloGesùSalvaInviato: 02/12/2003 10.18
Pace a te fratello Stefano da Michele
quando ti senti così, prendi l'evangelo e leggilo, vedrai che ti aiuterà a capire e a stare bene.
pregherò per te, che il Signore ti benedica

L’esaudimento della preghiera

"Quando Salomone ebbe finito di pregare, il fuoco scese dal cielo, consumò l’olocausto e i sacrifizi, e la gloria dell’Eterno riempì la casa; e i sacerdoti non potevano entrare nella casa dell’Eterno a motivo della gloria dell’Eterno che riempiva la casa dell’Eterno" (2 Cron.7:1-2)

Preghi? E che cosa avviene quando finisci di pregare? Al termine della tua preghiera che cosa accade? Quando Salomone concluse la sua preghiera, accadde qualcosa di particolare, non dovuto né al caso, né all’improv-visazione:" la gloria dell’Eterno riempì la casa" Vogliamo che accada questo nella nostra vita di preghiera? Lo vogliamo nella nostra casa? Non diamo nulla per scontato, ma preghiamo il Signore di vero cuore "poiché quivi l’Eterno ha ordinato che sia la benedizione, la vita in eterno" (Sal.133:3). Bramiamo la gloria di Dio, quando dimoriamo con i fratelli nella presenza del Signore? Dobbiamo prepararci! Quando le cose vanno bene, prego Dio? Oppure lo faccio solo quando vanno male, quando mi sento solo come Elia: "Son rimasto io solo de’ profeti dell’E-terno..." Coltiviamo una vita di preghiera, anche nella prova e  nell’afflizione? Non preghiera a memoria, non preghiera abitudinaria, non preghiera professionale, ma prepariamo prima d’ogni altra cosa l’altare, l’olocausto, il sacrificio spirituali, altrimenti su che cosa potrà scendere il fuoco santo della presenza di Dio? L’altare è il luogo ove immolare l’of-ferta, è il luogo della nostra adorazione a Dio. Perciò, come Salomone, prima di pregare prepariamo il tempo della nostra consacrazione a Dio. Altrimenti la nostra preghiera sarà inefficace. Elia non sfidò per proprie capacità personali i profeti di Baal, ma prima di ogni altra cosa "Elia restaurò l’altare dell’Eterno"; come dice Diodati: "racconciò l’altare del Signore", si curò di ripristinare un rapporto saldo con Dio. Prima d’ogni cosa devo ricostruire l’altare della mia consacrazione, della mia testimonianza di appartenenza a Dio! Adoriamo il Signore! Egli è presente nella prova, nella difficoltà, nel servizio; allora il fuoco della gloria di Dio scenderà su noi, esaudendo le nostre preghiere. Su che cosa scese il fuoco? Sull’altare e sull’offerta. Che cosa offriamo al Signore? Gli stiamo offrendo qualcosa di noi stessi, di ciò che Egli ci ha affidato affinché lo amministrassimo? Non è solo nell’offrire qualcosa che avremo la vera benedizione, perché essa consiste nel darsi interamente a Lui in olo-causto. Il vero cristianesimo si manifesta nell’offrire tutto se stessi al Signore. Gesù Si è dato per primo, offriamoGli ora la nostra vita incondizionatamente, tutto il nostro cuore sull’altare per Lui! Non è solo una questione di sacrificio perché, come ci insegna l’episodio di Saul,"l’ubbidienza val meglio che il sacrifizio, e dare ascolto val meglio che il grasso dei montoni" Altare, offerta e ubbidienza. Se questi elementi sono alla base della nostra vita col Signore, sapremo che cosa aspettarci al termine della nostra preghiera: la risposta di Dio col fuoco che scende sull’olocausto, sul sacrificio, sull’altare. Accadrà come allora: "la gloria dell’Eterno riempì la casa"; la casa sarà riempita dalla gloria di Dio, la mia casa, la tua casa, la chiesa del Signore saranno ripiene della Sua gloria.

Daniele Marra

Il vero cristianesimo si manifesta nell’offrire tutto se stessi al Signore. Gesù Si è dato per primo, offriamoGli ora la nostra vita incondizionatamente, tutto il nostro cuore sull’altare per Lui!

Da "Risveglio Pentecostale" Novembre 2003

LA PREGHIERA  <NOBR>Soprannome MSN°Cristiano</NOBR> 


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Da: Soprannome MSNstefano150965Inviato: 02/12/2003 10.22
Ciao Caterina,ti ringrazio di avermi risposto, penso che hai ragione di
abbandonarci totalmente nelle mani di Dio e credo che Dio ci pone tutte
queste situazioni per avvicinarci a lui.IO credo che all'inizio dei mie
difficoltà l'Ho fatto, preghiera costante il Santissimo Rosario, Compieta,
Vespri, avevo trovato un po di serenità in mezza alle tempeste della vita ma
dopo due anni di preghiera costante non ho visto nessun cambiamento.Quindi
lo sconforto Ha preso il sopravvento, ora non ho piu quella fiducia che
avevo prima nell'Amicizia nei valori piu' semplici della vita tutte sembra
buio, ma resta nel mio cuore, la speranza che tutto cio mi farà crescere e
rafforzare il mio carattere.

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Da: Soprannome MSN°Gino¹Inviato: 02/12/2003 11.29
IO credo che all'inizio dei mie
difficoltà l'Ho fatto, preghiera costante il Santissimo Rosario, Compieta,
Vespri, avevo trovato un po di serenità in mezza alle tempeste della vita ma
dopo due anni di preghiera costante non ho visto nessun cambiamento.
Caro Stefano mi sento di dirti queste parole: "I tempi del Signore non sono i nostri tempi...". Tu credi dopo due anni di non avere avuto nessun cambiamento, ma forse non ti sei accorto di come il Signore ti abbia cambiato in questi due anni ^__^
A volte vorremmo tutto dal Signore e subito (il primo io ^__^), non ti credere che io navighi in acque tranquille.....  tutt'altro, ma prego il Signore ogni giorni di aiutarmi a portare la mia croce.
Tutti abbiamo una croce da portare, Gesù stesso ci dice "Se qualcuno vuol venire dietro a me, prenda la sua croce e mi segua...."  e altrove ho letto (cito a memoria ^__^)  "Per una piccola pena riceveranno grandi benefici..."
Quindi
lo sconforto Ha preso il sopravvento, ora non ho piu quella fiducia che
avevo prima nell'Amicizia nei valori piu' semplici della vita tutte sembra
buio, ma resta nel mio cuore, la speranza che tutto cio mi farà crescere e
rafforzare il mio carattere.

Stefano, dobbiamo per quanto possibile restare attaccati alla Vite che è Gesù.  Il resto e le amicizie potranno darci tante delusioni ma il Signore mai.   E non perdere mai la speranza. Restiamo uniti nella preghiera reciproca, la preghiera fa GRANDI COSE.
Pace
Gino

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Da: francesco2Inviato: 02/12/2003 11.32
Pace in Gesù fratello Stefano.
Ho letto che altri ti hanno dato ottimi consigli. Purtroppo quando siamo colpiti da qualcosa che ci fa stare male, qualsiasi cosa ci viene detta, tentiamo scansarla perchè siamo tentati di trovare solo quello che può soddisfare il nostro dolore.
Nel tuo ultimo intervento dici che non hai più fiducia nell'amicizia, allora ricorderai Gesù nel Vangelo quando viene lasciato solo proprio dagli amici.
In una frase dice ai suoi discepoli che non li chiama servi o altro, ma amici, ora questi amici hanno paura e si sono allontanati da lui, lo hanno abbandonato, ma Gesù non perde la fiducia. Ricordati che la sfiducia è opera di Satana!
Ma se vuoi approfondire c'è il libro della Bibbia di Giobbe, tutti lo avevano abbandonato, leggilo e vedrai che comprenderai. Ma non tralasciare la preghiera, anche se non provi nulla, tu prega ugualmente, dalla preghiera Dio ti farà capire e ti farà ritrovare la fiducia che hai perso.
Sono le prove queste, proprio perchè sei una persona che pregava e che prega, allora queste sono prove che ci aiutano a non scoraggiarci e ci vogliono far capire se la nostra fede era vera o finta.
Sia lodato Gesù Cristo
(Teofilo)
00giovedì 14 gennaio 2010 13:13
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Consiglia Elimina    Messaggio 8 di 21 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°Gino¹Inviato: 02/12/2003 12.36
Gli aiuti del Signore

In tempi antichi un re fece collocare una pietra enorme in mezzo ad una strada. Quindi, nascondendosi, rimase ad osservare per vedere se qualcuno si prendeva la briga di togliere la grande roccia dalla strada. 

Alcuni mercanti ed altri sudditi molto ricchi passarono da lì e si limitarono a girare attorno alla pietra. Alcuni persino protestarono contro il re dicendo che non manteneva le strade pulite, ma nessuno di loro provò a muovere la pietra da lì.

Ad un certo punto passò un campagnolo con un grande carico di verdure sulle spalle; avvicinandosi all'immensa roccia poggiò il carico al lato della strada tentando di rimuovere la roccia. Dopo molta fatica e sudore riuscì finalmente a muovere la pietra spostandola al bordo della strada. Tornò indietro a prendere il suo carico e notò che c'era una piccola borsa nel luogo in cui prima stava la pietra. La borsa conteneva molte monete d'oro e una lettera scritta dal re che diceva che quell'oro era per la persona che avesse rimosso la pietra dalla strada.

Il campagnolo imparò quello che molti di noi neanche comprendono: "Tutti gli ostacoli sono un'opportunità per migliorare la nostra condizione".

tratto da Buongiorno nel Signore di  oggi 02-12-2003


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Consiglia (1 suggerimento finora)Elimina    Messaggio 9 di 21 nella discussione 
Da: Soprannome MSNChisolm3Inviato: 02/12/2003 14.52
Ciao.
Proprio ieri sera stavo riponendo un'antologia di Edith Stein quando l'occhio m'è caduto sulla copertina: c'era un Cristo molto bello, pur nella sua sofferenza... Una didascalia mi rimandava ad una misteriosa testimonianza su quel dipinto alle pagine finali del testo, un paio di paginette e un mistero da risolvere.
La storia vuole che ad Auschwitz fosse prigioniero un italiano: solo questo si sa. Un italiano pittore, e tanta era la sua passione per il dipingere che egli barattava il suo scarsissimo cibo con un gessetto colorato, o un colore qualsiasi, un pastello usato: tutta la sua scodella di brodaglia pur di portare a compimento il suo Cristo.
Ci riuscì e, poco dopo, entrò nella camera a gas: qualcuno fece sparire il suo Cristo per salvarlo dalle mani delle SS.
Quando il campo fu liberato, quel Cristo fu preso da un sacerdote polacco e portato nella sua piccola parrocchia nella diocesi di Krakow: ora è dietro una teca ed è meta di pellegrinaggi.
Quel Cristo, porta i fianchi avvolti da un panno che non è come nell'iconografia, grezzo e bianco: quel panno è dipinto come gli stracci bianco celesti che portavano i prigionieri. Perfino l'aureola non è luminosa come nella gloria che quella morte illustre porta con sé, ma è un'aureola bianca su cui sono incise le lettere del salmo: Elì, Elì, lamà sabactanì."
Tutto qui.
Mi direte: che c'entra? C'entra perché se c'è stato un luogo nella storia in cui tutto, ma proprio tutto andava storto, quel luogo è stato Auschwitz, paradigma di tutti i luoghi di sofferenza attuali e a venire.
Ebbene, in quelle "notti e nebbie", uno sconosciuto pittore italiano, le cui ceneri forse ancora danzano sui capricciosi venti dell'est, ha venduto il suo cibo per dare un tocco di colore a quel Cristo che nessuno sembrava vedere. Nessuno lo vedeva, ma c'era: era assieme a ebrei, zingari, preti, testimoni di Geova e omosessuali.
Era con loro esattamente come era stato duemila anni prima sul suolo di Palestina, accanto ai loro sconosciuti antenati.
Cristo, ad Auschwitz, scelse di passare per qualche gessetto colorato e una mano italiana; scelse di farsi raffigurare nella sofferenza compassionevole che è tutta stampata nella sua smorfia di dolore e nei suoi stracci bianco celesti stretti ai fianchi.
Scelse, in quella iconografia rattoppata, di esprimere la domanda chiave di tutta la sofferenza: Dio mio, Dio mio, perché m'hai abbandonato?
Ogni tanto capita che i nostri gessetti non scrivano, non colorino, non rendano visibile quello che vogliamo dire e quello che ci aspettiamo.
Ma è solo un gioco in cui la pazienza aspetta la luce giusta, la corretta angolazione dell'incontro tra il segno, l'immagine, la luminosità che, interagendo tra loro, ripropongono la certezza che il salmo non verrà rigettato da Dio. Quel Dio che, mentre lo malediciamo in silenzio, si dipinge sulla nostra tela di carne esattamente come quello sconosciuto pittore italiano fece su un pezzo di cartone.
Quel Dio che gioca a nascondino, che ci costringe a rincorrerlo, che ci costringe all'infantile caccia come quando si era bambini nei cortili, continua nel suo nascondimento perché a lui piace anche giocare: ci trascina per miglia e anni alla sua ricerca e, quando si fa avvistare il gioco non finisce.
Perché correndo indietro per dire "...Tana per il Signore...t'ho visto... t'ho visto..." e per mettere la mano sull'albero della "tana", ci accorgiamo di toccare non il rugoso corpo della legna, ma la sua mano delicata perché LUI, da noi, non s'era mai mosso...
Chisolm

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Da: nylusInviato: 02/12/2003 15.50
Questo messaggio è stato eliminato dall'autore.

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Da: nylusInviato: 02/12/2003 15.51
Questo messaggio è stato eliminato dal gestore o dall'assistente gestore.

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Consiglia Elimina    Messaggio 12 di 21 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 02/12/2003 15.55
nylus....il tuo messaggio l'ho spostato qui:
.........
se vuoi intervenire per dare una parola buona accomodati....il resto non è inerente al forum......
Fraternamente Caterina

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Da: Soprannome MSNcristiano-cattolicoInviato: 02/12/2003 19.35
Forza fratello Stefano,
non  ti do la mia forza, ma quella di Dio, lo Spirito Santo ce ne fa partecipi tramite la preghiera.
Sei hai pregato due anni vuol dire che hai avuto forza, ma è umano che ti scoraggi, non ottenendo (apparentemente) risposta.
Ti voglio raccontare quanto mi successe anni addietro (per sommi capi),  circa otto anni fa mi ero innamorato di una ragazza, che non mi corrispondeva,  eravamo amici, uscivamo assieme in comitiva, ma lei mi considerava solo un semplice amico, nulla di più; io invece ne ero profondamente innamorato, e soffrivo la sua "indifferenza" pregavo moltissimo Gesù, chiedevo aiuto a Maria nella preghiera, pregai anch'io ( mi è capitato lo stesso tempo tuo) per circa due anni, e mi sembrava che le mie preghiere cadessero nel nulla, nel silenzio, nel vuoto più assoluto.
Mi allontanai pure dalla Chiesa per la sfiducia, ma prima di  allontanarmi dissi al Signore "va bene,  vuol dire che questa ragazza non è per me, pensaci Tu allora a farmi incontrare una brava ragazza".
Ma passavano le settimane, i mesi, gli anni, ed io non incontravo nessuno che facesse per me, vuoto,  tristezza, rassegnazione.
Poi cominciai a non pensarci più, vivevo alla giornata, tornavo a casa dal lavoro, e mi leggevo qualche rivista di informatica, qualche fumetto di TEX  e Dylan Dog, ogni tanto vedevo qualche film in TV e la vita scorreva liscia e quasi spensierata.
Un giorno all'improvviso vidi una ragazza che non avevo mai visto, la incontrai sul posto di lavoro, mi incuriosì, ma non mi sbilanciai, la  continuai a vedere nei giorni successivi, ma continuavo a non sbilanciarmi.
Un giorno mi decisi, e  cominciai a farle la corte, ebbene oggi quella ragazza è mia moglie, e la potenza di Dio e la sua lungimiranza va oltre ogni nostra aspettativa, quella ragazza (allora pentecostale) mi riportò alla fede, nacque in me una passione di conoscenza biblica che mi portò a studiare molto la Bibbia e la storia del cristianesimo, oggi mia moglie è ritornata (da qualche tempo) nella Chiesa cattolica, (questo avvenne prima di sposarci) perchè il Signore ha aperto i suoi occhi su molti aspetti biblico-dottrinali.
Per caso  un giorno rilessi l'ultima pagina del mio diario personale, e vi era scritta una richiesta di preghiera a Maria, la pregavo di  continuare a pregare per me, e di convincere Gesù a farmi incontrare una brava ragazza, ebbene quella preghiera scritta almeno 6 anni fa si è avverata, in un modo che non avrei mai immaginato Gesù  con una fava mi ha dato due "piccioni"  la FEDE e mia moglie.
Poi capisco che chi vive problemi di tipo personale, si sente avvilito, ma anch'io e non lo dico per circostanza, (alcuni fratelli lo sanno) non sto attraversando un perido bello della mia vita, ho problemi grossi come case, di carattere lavorativo, anche a me si possono applicare le pagine di Giobbe,  ma non mi scoraggio, confido nel Signore che mi ha dato tanto e tanto ancora mi darà.
Forza allora Stefano, confida nel Signore ed attendi con pazienza, l'unico che non ci può deludere è proprio il Signore, ma i suoi tempi  sono diversi dai nostri,  armiamoci di pazienza, col fuoco  di prova l'oro, e noi siamo preziosi per Lui.
Prega per me Stefano, io pregherò per te, questo ci insegna Gesù, e vedrai che alla fine i nostri problemi si risolveranno. Alleluia, "Dio aprirà una via, dove sembra  non ci sia, come opera non so, ma una nuova via vedrò..." così recita una cantico cristiano, ed è così.!
Pace
Salvatore

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Da: Soprannome MSNstefano150965Inviato: 02/12/2003 22.02
Grazie salvatore per i consigli e la forza che mi dici di trovare so che la
preghiera può fare tutto e nelle mie preghiere ho sempre chiesto al SIgnore
di donarmi la pazienza, ma la mia situazione è davvero diifficile: Separato
da quattro anni con un banbino, avrei voluto iniziare un'altra storia ma
dopo mi fermo perchè so, che non posso piu' prendere la comunione; sensa
lavoro dopo che avevo tre imprese con 100 dipendenti, spero di trovare la
forza che dici tu, devo ammettere che sono felice di aver trovato in questo
sito persone meravigliose ti ringrazio per i consigli che mi hai dato
preghiamo a vicenda il nostro Dio che ci doni la forza di reagire e di
andare avanti.un affettuoso abbraccio Stefano.

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Da: Soprannome MSNcristiano-cattolicoInviato: 03/12/2003 10.33
Ti capisco fratello Stefano,
so cosa vuol dire lavorare in proprio, anch'io lavoro in proprio, e so benissimo che siamo in balia di qualche errore contabile commesso ad esempio dai commercialisti, che poi se ne lavano le mani, e nei guai ci resta il titolare.
Investiamo la nostra vita, i nostri soldi, ma non siamo mai garantiti, la mattina ci svegliamo e a differenza di altri, dobbiamo mettere il nostro capitale in gioco per poter lavorare, e per capitale intendo attrezzature, merce, beni immobili vari per poter lavorare con le banche, altrimenti non ti prestano un chiodo, ma le banche voltano le spalle appena si presenta il primo problema, le banche non guardano il lato umano, la serietà dimostrata negli anni, a loro interessano solo i freddi soldi, e sono disposte a buttarti in mezzo alla strada piuttosto che aiutarti nei momenti di bisogno, in virtù della serietà dimostrata negli anni precedenti, la serietà e i valori umani per loro non esistono, esistono solo di soldi e la legge dei soldi, farne quanto più possibile.
E' la nostra mentalità imprenditoriale che ci frega, a volte, ci porta a investire basandoci sulle nostre capacità commerciali e imprenditoriali, siamo fiduciosi nelle nostre capacità e investiamo, prendiamo prestiti in continuazione, per migliorare la nostra attività, e li paghiamo, ma se qualcosa va storto, si rimane soli, in mezzo ad una strada, pieni di rabbia per quanto ci accade, ma fiduciosi nel Signore che lenisce il nostro dolore, lenisce la nostra rabbia, la fa cessare, e ci si chiede PERCHE'.
Perchè mi sta accadendo tutto questo?
Perchè proprio a me?
Perchè nonostante la mia fede la sventura continua a perseguitarmi?
Perchè nonostante le mie preghiere la sventura non si allontana da me?
Non lo so, posso solo intuire che per il Signore siamo preziosi, ci prova in base al nostro carattere, Lui sa cosa è meglio per noi, anche se non vediamo una via d'uscita, vediamo solo MONTAGNE lungo il nostro cammino, insormontabili, invalicabili, ci scoraggiamo, ci avviliamo, e sono benissimo che coloro che non provano le stesse sventure non possono capire veramente, possono soltanto avvicinarsi a capire, ma l'intensità del dolore provato dalla persona direttamente coinvolta non la possono capire pienamente.
Si le parole di conforto ci sono di aiuto, di consolazione, ma il dolore resta, un senso di svuotamento interiore resta, i dubbi sul proprio futuro restano.
E allora che fare?
Perseverare nell'aver fiducia nel Signore, invito tutti i fratelli presenti in questo sito a pregare per te, ma anche per me, perchè è questo che ci insegna Gesù, pregare gli uni per gli altri vicendevolmente.
Fratelli non basta una semplie ed isolata preghiera, bisogna essere costanti, ora se non chiedo troppo dovreste (e dovremmo) dedicare almeno cinque minuti al giorno alla preghiera per i fratelli che ce lo chiedono, questa è vera comunione dei santi, questo è un dovere per il cristiano.
Preghiera costante, insistente, continua, e alla fine otterremo quanto chiediamo, uniamo le nostre preghiere, otterremo prima quanto chiesto.
Così fecere i discepoli quando Pietro era in carcere, come anche per Paolo, e per altri.
Pietro apostolo, pieno di Spirito Santo aveva bisogno delle preghiere dei fratelli?
Non bastavano le sue preghiere?
Evidentemente in quell'episodio troviamo un grande insegnamento di pietà cristiana, di comunione cristiana, pregare gli uni per gli altri, perchè tra gli uomini non c'è nessuno che può dire "bastano le mie preghiere, perchè sono santo" Gesù ci insegna a pregare gli uni per gli altri facciamolo, e chissà che la famiglia del fratello Stefano non si ricomponga, a Dio tutto è possibile.
Preghiamo, impegniamoci qui, pubblicamente a pregare per Stefano e per chiunque abbia bisogno (io ne ho molto bisogno in questo periodo), ma a pregare ogni giorno, non una volta occasionalmente, non sono queste le preghiere efficaci, ma quelle costanti e insistenti.
Pace
Salvatore
(Teofilo)
00giovedì 14 gennaio 2010 13:13
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Consiglia Elimina    Messaggio 8 di 21 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°Gino¹Inviato: 02/12/2003 12.36
Gli aiuti del Signore

In tempi antichi un re fece collocare una pietra enorme in mezzo ad una strada. Quindi, nascondendosi, rimase ad osservare per vedere se qualcuno si prendeva la briga di togliere la grande roccia dalla strada. 

Alcuni mercanti ed altri sudditi molto ricchi passarono da lì e si limitarono a girare attorno alla pietra. Alcuni persino protestarono contro il re dicendo che non manteneva le strade pulite, ma nessuno di loro provò a muovere la pietra da lì.

Ad un certo punto passò un campagnolo con un grande carico di verdure sulle spalle; avvicinandosi all'immensa roccia poggiò il carico al lato della strada tentando di rimuovere la roccia. Dopo molta fatica e sudore riuscì finalmente a muovere la pietra spostandola al bordo della strada. Tornò indietro a prendere il suo carico e notò che c'era una piccola borsa nel luogo in cui prima stava la pietra. La borsa conteneva molte monete d'oro e una lettera scritta dal re che diceva che quell'oro era per la persona che avesse rimosso la pietra dalla strada.

Il campagnolo imparò quello che molti di noi neanche comprendono: "Tutti gli ostacoli sono un'opportunità per migliorare la nostra condizione".

tratto da Buongiorno nel Signore di  oggi 02-12-2003


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Da: Soprannome MSNChisolm3Inviato: 02/12/2003 14.52
Ciao.
Proprio ieri sera stavo riponendo un'antologia di Edith Stein quando l'occhio m'è caduto sulla copertina: c'era un Cristo molto bello, pur nella sua sofferenza... Una didascalia mi rimandava ad una misteriosa testimonianza su quel dipinto alle pagine finali del testo, un paio di paginette e un mistero da risolvere.
La storia vuole che ad Auschwitz fosse prigioniero un italiano: solo questo si sa. Un italiano pittore, e tanta era la sua passione per il dipingere che egli barattava il suo scarsissimo cibo con un gessetto colorato, o un colore qualsiasi, un pastello usato: tutta la sua scodella di brodaglia pur di portare a compimento il suo Cristo.
Ci riuscì e, poco dopo, entrò nella camera a gas: qualcuno fece sparire il suo Cristo per salvarlo dalle mani delle SS.
Quando il campo fu liberato, quel Cristo fu preso da un sacerdote polacco e portato nella sua piccola parrocchia nella diocesi di Krakow: ora è dietro una teca ed è meta di pellegrinaggi.
Quel Cristo, porta i fianchi avvolti da un panno che non è come nell'iconografia, grezzo e bianco: quel panno è dipinto come gli stracci bianco celesti che portavano i prigionieri. Perfino l'aureola non è luminosa come nella gloria che quella morte illustre porta con sé, ma è un'aureola bianca su cui sono incise le lettere del salmo: Elì, Elì, lamà sabactanì."
Tutto qui.
Mi direte: che c'entra? C'entra perché se c'è stato un luogo nella storia in cui tutto, ma proprio tutto andava storto, quel luogo è stato Auschwitz, paradigma di tutti i luoghi di sofferenza attuali e a venire.
Ebbene, in quelle "notti e nebbie", uno sconosciuto pittore italiano, le cui ceneri forse ancora danzano sui capricciosi venti dell'est, ha venduto il suo cibo per dare un tocco di colore a quel Cristo che nessuno sembrava vedere. Nessuno lo vedeva, ma c'era: era assieme a ebrei, zingari, preti, testimoni di Geova e omosessuali.
Era con loro esattamente come era stato duemila anni prima sul suolo di Palestina, accanto ai loro sconosciuti antenati.
Cristo, ad Auschwitz, scelse di passare per qualche gessetto colorato e una mano italiana; scelse di farsi raffigurare nella sofferenza compassionevole che è tutta stampata nella sua smorfia di dolore e nei suoi stracci bianco celesti stretti ai fianchi.
Scelse, in quella iconografia rattoppata, di esprimere la domanda chiave di tutta la sofferenza: Dio mio, Dio mio, perché m'hai abbandonato?
Ogni tanto capita che i nostri gessetti non scrivano, non colorino, non rendano visibile quello che vogliamo dire e quello che ci aspettiamo.
Ma è solo un gioco in cui la pazienza aspetta la luce giusta, la corretta angolazione dell'incontro tra il segno, l'immagine, la luminosità che, interagendo tra loro, ripropongono la certezza che il salmo non verrà rigettato da Dio. Quel Dio che, mentre lo malediciamo in silenzio, si dipinge sulla nostra tela di carne esattamente come quello sconosciuto pittore italiano fece su un pezzo di cartone.
Quel Dio che gioca a nascondino, che ci costringe a rincorrerlo, che ci costringe all'infantile caccia come quando si era bambini nei cortili, continua nel suo nascondimento perché a lui piace anche giocare: ci trascina per miglia e anni alla sua ricerca e, quando si fa avvistare il gioco non finisce.
Perché correndo indietro per dire "...Tana per il Signore...t'ho visto... t'ho visto..." e per mettere la mano sull'albero della "tana", ci accorgiamo di toccare non il rugoso corpo della legna, ma la sua mano delicata perché LUI, da noi, non s'era mai mosso...
Chisolm

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Da: nylusInviato: 02/12/2003 15.50
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Da: nylusInviato: 02/12/2003 15.51
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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 02/12/2003 15.55
nylus....il tuo messaggio l'ho spostato qui:
.........
se vuoi intervenire per dare una parola buona accomodati....il resto non è inerente al forum......
Fraternamente Caterina

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Da: Soprannome MSNcristiano-cattolicoInviato: 02/12/2003 19.35
Forza fratello Stefano,
non  ti do la mia forza, ma quella di Dio, lo Spirito Santo ce ne fa partecipi tramite la preghiera.
Sei hai pregato due anni vuol dire che hai avuto forza, ma è umano che ti scoraggi, non ottenendo (apparentemente) risposta.
Ti voglio raccontare quanto mi successe anni addietro (per sommi capi),  circa otto anni fa mi ero innamorato di una ragazza, che non mi corrispondeva,  eravamo amici, uscivamo assieme in comitiva, ma lei mi considerava solo un semplice amico, nulla di più; io invece ne ero profondamente innamorato, e soffrivo la sua "indifferenza" pregavo moltissimo Gesù, chiedevo aiuto a Maria nella preghiera, pregai anch'io ( mi è capitato lo stesso tempo tuo) per circa due anni, e mi sembrava che le mie preghiere cadessero nel nulla, nel silenzio, nel vuoto più assoluto.
Mi allontanai pure dalla Chiesa per la sfiducia, ma prima di  allontanarmi dissi al Signore "va bene,  vuol dire che questa ragazza non è per me, pensaci Tu allora a farmi incontrare una brava ragazza".
Ma passavano le settimane, i mesi, gli anni, ed io non incontravo nessuno che facesse per me, vuoto,  tristezza, rassegnazione.
Poi cominciai a non pensarci più, vivevo alla giornata, tornavo a casa dal lavoro, e mi leggevo qualche rivista di informatica, qualche fumetto di TEX  e Dylan Dog, ogni tanto vedevo qualche film in TV e la vita scorreva liscia e quasi spensierata.
Un giorno all'improvviso vidi una ragazza che non avevo mai visto, la incontrai sul posto di lavoro, mi incuriosì, ma non mi sbilanciai, la  continuai a vedere nei giorni successivi, ma continuavo a non sbilanciarmi.
Un giorno mi decisi, e  cominciai a farle la corte, ebbene oggi quella ragazza è mia moglie, e la potenza di Dio e la sua lungimiranza va oltre ogni nostra aspettativa, quella ragazza (allora pentecostale) mi riportò alla fede, nacque in me una passione di conoscenza biblica che mi portò a studiare molto la Bibbia e la storia del cristianesimo, oggi mia moglie è ritornata (da qualche tempo) nella Chiesa cattolica, (questo avvenne prima di sposarci) perchè il Signore ha aperto i suoi occhi su molti aspetti biblico-dottrinali.
Per caso  un giorno rilessi l'ultima pagina del mio diario personale, e vi era scritta una richiesta di preghiera a Maria, la pregavo di  continuare a pregare per me, e di convincere Gesù a farmi incontrare una brava ragazza, ebbene quella preghiera scritta almeno 6 anni fa si è avverata, in un modo che non avrei mai immaginato Gesù  con una fava mi ha dato due "piccioni"  la FEDE e mia moglie.
Poi capisco che chi vive problemi di tipo personale, si sente avvilito, ma anch'io e non lo dico per circostanza, (alcuni fratelli lo sanno) non sto attraversando un perido bello della mia vita, ho problemi grossi come case, di carattere lavorativo, anche a me si possono applicare le pagine di Giobbe,  ma non mi scoraggio, confido nel Signore che mi ha dato tanto e tanto ancora mi darà.
Forza allora Stefano, confida nel Signore ed attendi con pazienza, l'unico che non ci può deludere è proprio il Signore, ma i suoi tempi  sono diversi dai nostri,  armiamoci di pazienza, col fuoco  di prova l'oro, e noi siamo preziosi per Lui.
Prega per me Stefano, io pregherò per te, questo ci insegna Gesù, e vedrai che alla fine i nostri problemi si risolveranno. Alleluia, "Dio aprirà una via, dove sembra  non ci sia, come opera non so, ma una nuova via vedrò..." così recita una cantico cristiano, ed è così.!
Pace
Salvatore

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Da: Soprannome MSNstefano150965Inviato: 02/12/2003 22.02
Grazie salvatore per i consigli e la forza che mi dici di trovare so che la
preghiera può fare tutto e nelle mie preghiere ho sempre chiesto al SIgnore
di donarmi la pazienza, ma la mia situazione è davvero diifficile: Separato
da quattro anni con un banbino, avrei voluto iniziare un'altra storia ma
dopo mi fermo perchè so, che non posso piu' prendere la comunione; sensa
lavoro dopo che avevo tre imprese con 100 dipendenti, spero di trovare la
forza che dici tu, devo ammettere che sono felice di aver trovato in questo
sito persone meravigliose ti ringrazio per i consigli che mi hai dato
preghiamo a vicenda il nostro Dio che ci doni la forza di reagire e di
andare avanti.un affettuoso abbraccio Stefano.

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Da: Soprannome MSNcristiano-cattolicoInviato: 03/12/2003 10.33
Ti capisco fratello Stefano,
so cosa vuol dire lavorare in proprio, anch'io lavoro in proprio, e so benissimo che siamo in balia di qualche errore contabile commesso ad esempio dai commercialisti, che poi se ne lavano le mani, e nei guai ci resta il titolare.
Investiamo la nostra vita, i nostri soldi, ma non siamo mai garantiti, la mattina ci svegliamo e a differenza di altri, dobbiamo mettere il nostro capitale in gioco per poter lavorare, e per capitale intendo attrezzature, merce, beni immobili vari per poter lavorare con le banche, altrimenti non ti prestano un chiodo, ma le banche voltano le spalle appena si presenta il primo problema, le banche non guardano il lato umano, la serietà dimostrata negli anni, a loro interessano solo i freddi soldi, e sono disposte a buttarti in mezzo alla strada piuttosto che aiutarti nei momenti di bisogno, in virtù della serietà dimostrata negli anni precedenti, la serietà e i valori umani per loro non esistono, esistono solo di soldi e la legge dei soldi, farne quanto più possibile.
E' la nostra mentalità imprenditoriale che ci frega, a volte, ci porta a investire basandoci sulle nostre capacità commerciali e imprenditoriali, siamo fiduciosi nelle nostre capacità e investiamo, prendiamo prestiti in continuazione, per migliorare la nostra attività, e li paghiamo, ma se qualcosa va storto, si rimane soli, in mezzo ad una strada, pieni di rabbia per quanto ci accade, ma fiduciosi nel Signore che lenisce il nostro dolore, lenisce la nostra rabbia, la fa cessare, e ci si chiede PERCHE'.
Perchè mi sta accadendo tutto questo?
Perchè proprio a me?
Perchè nonostante la mia fede la sventura continua a perseguitarmi?
Perchè nonostante le mie preghiere la sventura non si allontana da me?
Non lo so, posso solo intuire che per il Signore siamo preziosi, ci prova in base al nostro carattere, Lui sa cosa è meglio per noi, anche se non vediamo una via d'uscita, vediamo solo MONTAGNE lungo il nostro cammino, insormontabili, invalicabili, ci scoraggiamo, ci avviliamo, e sono benissimo che coloro che non provano le stesse sventure non possono capire veramente, possono soltanto avvicinarsi a capire, ma l'intensità del dolore provato dalla persona direttamente coinvolta non la possono capire pienamente.
Si le parole di conforto ci sono di aiuto, di consolazione, ma il dolore resta, un senso di svuotamento interiore resta, i dubbi sul proprio futuro restano.
E allora che fare?
Perseverare nell'aver fiducia nel Signore, invito tutti i fratelli presenti in questo sito a pregare per te, ma anche per me, perchè è questo che ci insegna Gesù, pregare gli uni per gli altri vicendevolmente.
Fratelli non basta una semplie ed isolata preghiera, bisogna essere costanti, ora se non chiedo troppo dovreste (e dovremmo) dedicare almeno cinque minuti al giorno alla preghiera per i fratelli che ce lo chiedono, questa è vera comunione dei santi, questo è un dovere per il cristiano.
Preghiera costante, insistente, continua, e alla fine otterremo quanto chiediamo, uniamo le nostre preghiere, otterremo prima quanto chiesto.
Così fecere i discepoli quando Pietro era in carcere, come anche per Paolo, e per altri.
Pietro apostolo, pieno di Spirito Santo aveva bisogno delle preghiere dei fratelli?
Non bastavano le sue preghiere?
Evidentemente in quell'episodio troviamo un grande insegnamento di pietà cristiana, di comunione cristiana, pregare gli uni per gli altri, perchè tra gli uomini non c'è nessuno che può dire "bastano le mie preghiere, perchè sono santo" Gesù ci insegna a pregare gli uni per gli altri facciamolo, e chissà che la famiglia del fratello Stefano non si ricomponga, a Dio tutto è possibile.
Preghiamo, impegniamoci qui, pubblicamente a pregare per Stefano e per chiunque abbia bisogno (io ne ho molto bisogno in questo periodo), ma a pregare ogni giorno, non una volta occasionalmente, non sono queste le preghiere efficaci, ma quelle costanti e insistenti.
Pace
Salvatore
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