Ratzinger, Bergoglio, e Vescovi argentini insieme con il Catechismo era il 2002

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Caterina63
00martedì 26 marzo 2013 22:38

[SM=g1740758]  da un articolo del 2002

In Argentina si muore di fame. Ma non di solo pane vive l´uomo

Alla loro nazione prostrata i vescovi non offrono ricette economiche, ma il Catechismo della fede cattolica. E Ratzinger dà loro ragione. Con un pensiero al conclave

di Sandro Magister



I vescovi argentini non cessano di stupire. Rispetto agli standard degli episcopati di altre nazioni.

Sabato 16 novembre hanno concluso la loro periodica riunione plenaria. Che è venuta a cadere tra notizie di bambini morti per fame. In un paese sempre più in pericolo di disastro finanziario, economico, politico.

Ma invece di rispondere alle "sfide del presente" con un dotto documento su debito estero e mercati, su giustizia sociale e piani di sviluppo, su pace e globalizzazione, hanno preso in mano il Catechismo - sì, l´umile e trascurato Catechismo della Chiesa cattolica - e l´hanno offerto a tutti, ai fedeli come agli uomini di buona volontà.

Il perché l´ha spiegato in una conferenza stampa l´arcivescovo di Rosario, Eduardo Vicente Mirás, appena eletto nuovo presidente della conferenza episcopale:

«Fatti come la morte per fame di tanti bambini avvengono nella nostra società anche perché non si conosce né si mette in pratica la dottrina di Cristo. Per questo il Catechismo ha valore: ci fa conoscere questa dottrina e ci permette di avere una conoscenza chiara della dignità dell´uomo».

E di rincalzo il cardinale Jorge Bergoglio, arcivescovo di Buenos Aires:

«Per questo presentiamo il messaggio del Catechismo così com'è. Colui che lo segue si salva e salva gli altri. Siamo consapevoli della sofferenza del nostro popolo, siamo consapevoli del fatto che molti bambini non possono terminare il primo ciclo d'istruzione per mancanza delle necessarie proteine. Siamo consapevoli che negli ospedali manca l'essenziale per la salute della gente. Presentare il messaggio di Gesù Cristo significa tracciare il cammino che Egli ha tracciato. Per esser degni della Sua dignità. E diciamo: ogni persona del nostro popolo ha diritto a vedere rispettata questa dignità e non a vederla calpestata. Calpestare la dignità di una donna, di un uomo, di un bambino, di un anziano è un peccato grave che grida al Cielo».

Più sotto trovi per intero la lettera pastorale che i vescovi argentini hanno emessa al termine della loro riunione plenaria.

È un testo anch´esso fuori degli standard. Conciso, essenziale, antiretorico.

Ecco, ad esempio, come i vescovi motivano la decisione di «offrire» all´attenzione di tutti il Catechismo della Chiesa cattolica:

«In primo luogo perché serva ai pastori quale testo di riferimento sicuro e autentico per l'insegnamento, e in modo particolare per la composizione dei catechismi locali. In secondo luogo perché sia uno strumento a disposizione dei fedeli che desiderano conoscere meglio le inesauribili ricchezze della salvezza. In terzo luogo, perché offra un punto di appoggio agli sforzi ecumenici animati dal desiderio dell'unità dei cristiani, mostrando con esattezza il contenuto e la coerenza armoniosa della fede cattolica. Infine, perché sia di utilità per ogni uomo che ci chiede di rendere conto della speranza che è in noi e vuole conoscere ciò in cui crede la Chiesa cattolica».

Più avanti i vescovi argentini spiegano di puntare sul Catechismo come sull´architrave della formazione dei nuovi preti:

«Raccomandiamo ai formatori dei nostri seminari di tenerlo presente, in quanto possono utilizzarlo bene come libro di testo o di consultazione, sia per il corso introduttivo sia per l'elaborazione della sintesi teologico-pastorale che è opportuno che gli studenti conseguano. In tal modo si prepareranno ad esercitare in futuro la catechesi, tanto necessaria per la nuova evangelizzazione».

Tutto vien detto in parole semplici. Ma il contenuto non è affatto banale. Tutt´altro.

Perche la questione del Catechismo è una delle più cruciali, tra quelle oggi discusse ai vertici della Chiesa cattolica. Anche in vista del futuro cambio di papa.

Basta rileggere cosa ha detto in proposito il cardinale Joseph Ratzinger, prefetto della Sacra congregazione per la dottrina della fede, lo scorso 9 ottobre in una sua conferenza in Vaticano.

Prendendo occasione dai dieci anni di vita del Catechismo oggi in uso nella Chiesa cattolica - promulgato l´11 ottobre 1992 - Ratzinger ha rovesciato ad una ad una le obiezioni dei molti che dentro la stessa Chiesa hanno rigettato fin dall´inizio questo Catechismo come «statico, dogmatico, preconciliare».

Per Ratzinger, invece, questo Catechismo è proprio ciò di cui la Chiesa d´oggi ha più bisogno: «non un libro di teologia, ma un libro della fede, per l´insegnamento della fede». Non una rassegna di «questioni disputate» e di «esperimenti intellettuali», ma «il solido fondamento su cui noi possiamo vivere e morire». Non una traccia per sottili disquisizioni, ma la «testimonianza organica dell´integralità della fede cattolica, che è bella proprio nella sua integralità, con una bellezza nella quale brilla lo splendore della verità».

Nel futuro conclave quello del Catechismo sarà un punto dirimente.

Ratzinger si è schierato. E i vescovi argentini anche.

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Il link, nel sito del Vaticano, al testo integrale in più lingue del

> Catechismo della Chiesa cattolica



E alla sua traduzione italiana, nel sito di "Fides":

> Attualità dottrinale del Catechismo della Chiesa Cattolica

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Ed ecco qui di seguito la lettera pastorale diffusa il 16 novembre 2002 dalla conferenza episcopale argentina, nella traduzione italiana apparsa su "L´Osservatore Romano" del 21 novembre 2002:


Affinché l'uomo risponda a Dio

Lettera pastorale dei vescovi dell´Argentina al clero, ai catechisti e a tutto il popolo di Dio


1. Lo scorso 11 ottobre, mentre si celebravano quarant'anni dall'inizio del Concilio Ecumenico Vaticano II, si sono anche compiuti dieci anni dalla pubblicazione del Catechismo della Chiesa Cattolica. Il Catechismo è frutto del Concilio, poiché così lo hanno proposto i Vescovi del Sinodo Straordinario tenutosi nel 1985 per valutare i primi vent'anni dell'applicazione della riforma conciliare: "Che si rediga un Catechismo o compendio di tutta la dottrina cattolica tanto sulla fede come sulla morale, che sia un testo di riferimento per i catechismi o compendi che si redigono nei diversi Paesi. La presentazione della dottrina deve essere biblica e liturgica, offrendo una dottrina sicura e, al tempo stesso, adattata alla vita attuale dei cristiani".

2. In questo X anniversario, desideriamo rendere grazie a Dio per questo strumento della nuova evangelizzazione, redatto con l'aiuto dei Vescovi di tutto il mondo e con il contributo di numerosi teologi ed esegeti. Invitiamo anche tutti i fedeli, in particolare quanti collaborano direttamente alla catechesi, a unirsi alla nostra azione di rendimento di grazie.

3. Desideriamo, inoltre, sottolineare l'intenzione con la quale è stato chiesto, redatto e offerto il Catechismo della Chiesa Cattolica. In primo luogo perché serva ai Pastori quale testo di riferimento sicuro e autentico per l'insegnamento, e in modo particolare per la composizione dei catechismi locali. In secondo luogo perché sia uno strumento a disposizione dei fedeli che desiderano conoscere meglio le inesauribili ricchezze della salvezza. In terzo luogo, perché offra un punto di appoggio agli sforzi ecumenici animati dal desiderio dell'unità dei cristiani, mostrando con esattezza il contenuto e la coerenza armoniosa della fede cattolica. Infine, perché sia di utilità per ogni uomo che ci chiede di rendere conto della speranza che è in noi e vuole conoscere ciò in cui crede la Chiesa cattolica.

4. Desideriamo parimenti sottolineare l'armonia delle quattro parti che lo compongono e che è opportuno tener presente nel compito di catechesi che svolgiamo: 1) la fede che professiamo (il Credo); 2) la fede che celebriamo (la Liturgia, i Sacramenti); 3) la fede che viviamo (la vita morale, le Beatitudini e i Comandamenti); 4) la fede che si fa preghiera nella speranza (la Preghiera, il Padre Nostro). Pertanto, "la fede è la risposta dell'uomo a Dio che gli si rivela e gli si dona, apportando nello stesso tempo una luce sovrabbondante all'uomo in cerca del senso ultimo della vita" (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 26).

5. Esortiamo dunque i fedeli cristiani ad approfittare di questo prezioso strumento. In particolare i sacerdoti, i diaconi e i catechisti, e anche i superiori religiosi, i rettori delle università cattoliche e i decani delle loro diverse facoltà, i direttori delle scuole cattoliche e i responsabili delle diverse associazioni e movimenti laicali. Poiché, quanto più completa e armoniosa sarà la comprensione che avranno del mistero di Cristo, della Chiesa e dell'uomo, che possono ottenere mediante questo Catechismo, tanto più incisiva e attraente sarà la presentazione che faranno di tali misteri agli uomini del nostro tempo, e contribuiranno meglio alla formazione spirituale dei cristiani affidati loro.

Raccomandiamo ai formatori dei nostri seminari di tenerlo presente, in quanto possono utilizzarlo bene come libro di testo o di consultazione, sia per il corso introduttivo sia per l'elaborazione della sintesi teologico-pastorale che è opportuno che gli studenti conseguano. In tal modo si prepareranno ad esercitare in futuro la catechesi, tanto necessaria per la nuova evangelizzazione. A tale proposito ricordiamo cosa ha scritto Giovanni Paolo II: "La nuova evangelizzazione... indica che la fede non può essere presupposta, ma che dev'essere proposta esplicitamente in tutta la sua ampiezza e ricchezza. Questo è l'obiettivo principale della catechesi, la quale, per sua stessa natura, è una dimensione essenziale della nuova evangelizzazione" (Ecclesia in America, n. 69).

6. Non lesiniamo sforzi per rinnovare la catechesi. E ciò, a partire dalla persona del catechista, che si deve trasformare interiormente grazie alla preghiera e alla pratica della vita cristiana, senza trascurare il suo perfezionamento nella pedagogia catechetica, e crescendo sempre nella comprensione più profonda della fede, cosa in cui può aiutarlo molto lo studio serio di questo Catechismo.

7. Rendiamo grazie a Dio per gli sforzi compiuti dalla catechesi nella nostra Patria, catechesi che ha ricevuto un impulso particolare dai due Congressi Catechetici Nazionali: il primo tenutosi a Buenos Aires nel 1962, praticamente in coincidenza con l'inizio del Concilio Vaticano II, e il secondo, tenutosi a Rosario, nel 1987, ossia venticinque anni dopo.

Soprattutto desideriamo rendere grazie a Dio per voi, cari catechisti, sia uomini che donne, per l'inestimabile dono che Egli vi ha concesso di alimentare la fede in Cristo nel cuore dei vostri fratelli. Vi incoraggiamo a perfezionarvi in quest'arte eccellente e a proseguire con amore e dedizione l'opera intrapresa. Ricordiamo anche con affetto e ringraziamo Dio per i genitori che trasmettono la fede ai loro figli.

8. La Vergine Maria che, insieme a Giuseppe, insegnò al figlio Gesù a balbettare il Santo Nome di Dio, interceda per ottenere dal Padre la grazia di rinnovarci nella missione di alimentare la Parola del Vangelo nel cuore dei nostri fratelli e di contribuire a suscitare l'eco che questa parola vuole risvegliare nei loro cuori.

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In questo sito, ancora sui vescovi argentini:

> Argentina a rischio default. Ma i vescovi danno lezione di stile (17.10.2002)

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21.11.2002

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