San Camillo de Lellis - sacerdote della carità - 14 luglio 1614

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Caterina63
00lunedì 15 luglio 2013 09:12
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San Camillo de Lellis
Sacerdote

14 luglio - Memoria Facoltativa

Bucchianico (Chieti), 25 maggio 1550 - Roma, 14 luglio 1614

Di nobile famiglia, fu soldato di ventura. Persi i suoi averi al gioco, si mise a servizio dei Cappuccini di Manfredonia. Convertitosi ed entrato nell'Ordine, per curare una piaga riapertasi tornò a Roma nell'ospedale di San Giacomo degli Incurabili, dove si dedicò soprattutto ai malati. Si consacrò a Cristo Crocifisso, riprese gli studi al Collegio Romano e, divenuto sacerdote, fondò la "Compagnia dei ministri degli infermi", oggi in tutto il mondo. Il suo ordine si distinse da altri simili non solo per la croce rossa sul petto ma per lo spirito della sua opera legata alla carità misericordiosa. Egli pose attenzione unicamente malati, ponendo le basi alla figura dell'infermiere e del cappellano quali li vediamo oggi.

Patronato:Infermieri, Malati, Ospedali, Abruzzo

Etimologia:Camillo = aiutante nei sacrifici, fenicio

E' presente nel Martirologio Romano. San Camillo de Lellis, sacerdote, che, nato vicino a Chieti in Abruzzo, dopo aver seguito fin dall’adolescenza la vita militare ed essersi mostrato incline ai vizi del mondo, maturò la conversione e si adoperò con zelo nel servire i malati nell’ospedale degli incurabili come fossero Cristo stesso; ordinato sacerdote, fondò a Roma la Congregazione dei Chierici regolari Ministri degli Infermi.


Sua madre, Camilla de Compellis, l’ha messo al mondo a quasi 60 anni, ed è morta quando lui era sui 14. Il padre Giovanni, ufficiale al soldo della Spagna, visto che non studia, lo prende tra i suoi soldati: maneggio delle armi, gioco, risse per i soldi, Camillo non chiede di meglio. Ma nel 1570 il padre muore, e un’ulcera a un piede manda lui all’ospedale San Giacomo di Roma.
Qui lo curano bene, lo assumono pure come inserviente, ma poi devono cacciarlo: non lavora, gioca, disturba... Torna soldato e combatte per Venezia, poi per la Spagna, si mangia ancora la paga alle carte e ai dadi, e finisce barbone in Puglia. Lo prendono poi come manovale i Cappuccini di Manfredonia, che lo aiutano anche a ritrovarsi, a capire, tanto che nel 1575 lui chiede di entrare nell’Ordine.
Ma il piede malato lo riporta all’ospedale romano; il chiudersi e il riaprirsi della piaga scandiscono ormai i ritmi della sua vita. Stavolta rimane in ospedale per quattro anni, e si scopre capace di aiutare i malati, impara a curarli, dimentica il convento: la sua vita è lì per sempre, cercando "uomini da bene che si consacrassero con lui ai malati per solo amor di Dio". Ne ha con sé cinque nel 1582, quando passa all’ospedale di Santo Spirito.
Riprende a studiare, è ordinato prete nel 1584, vede crescere intorno a sé i compagni, che nel 1586 vengono riconosciuti dalla Chiesa come religiosi della “Compagnia dei Ministri degli Infermi” (innalzata poi nel 1591 alla dignità di Ordine religioso). Portano sull’abito nero una ben visibile croce di panno rosso; il segno che d’ora in poi, nelle guerre e in ogni sventura, annuncia il soccorso e ravviva la speranza. E vengono chiamati “Camilliani” dal nome del fondatore, che estende la sua attività a tutta Italia.
Lavoro negli ospedali, assistenza ai morenti anche nelle case, prendendo alla lettera la parola del fondatore: il malato e il povero sono “la persona del Signore”. Dunque gli uomini con la croce rossa sul petto rifiuteranno le cariche negli ospedali e si concentreranno sulle persone, come sacerdoti e come medici insieme, con la fede e con la scienza.
Camillo anticipa gli sviluppi dell’assistenza ospedaliera. Dobbiamo essere “madri” dei malati, dice, più ancora che fratelli, e dare loro tutto il necessario, anche “con piacevolezza”: devono sorridere. Per mostrare come si fa, lascia anche la guida dell’Ordine e lavora in corsia. Alla sua morte i Camilliani sono 322; poi vengono altre vocazioni, ma trent’anni dopo ne troviamo solo 307, perché tanti sono stati falciati dalle epidemie al letto degli appestati, fedeli fino all'ultimo. La sua voce, però, ha continuato a chiamare, e gli “uomini da bene” a rispondere: oggi i Camilliani sono attivi in 27 Paesi dei 5 Continenti. I resti del fondatore (canonizzato nel 1746) sono venerati nel santuario del paese natale, Bucchianico, vivace centro di pellegrinaggi.


Autore: Domenico Agasso

[SM=g1740758] Angelus di Papa Francesco 14 luglio 2013

Un uomo che ha vissuto pienamente questo Vangelo del buon samaritano è il Santo che ricordiamo oggi: san Camillo de Lellis, fondatore dei Ministri degli Infermi, patrono dei malati e degli operatori sanitari. San Camillo morì il 14 luglio 1614: proprio oggi si apre il suo quarto centenario, che culminerà tra un anno. Saluto con grande affetto tutti i figli e le figlie spirituali di san Camillo, che vivono il suo carisma di carità a contatto quotidiano con i malati. Siate come lui buoni samaritani! E anche ai medici, agli infermieri e a coloro che lavorano negli ospedali e nelle case di cura, auguro di essere animati dallo stesso spirito. Affidiamo questa intenzione all’intercessione di Maria Santissima.

[SM=g1740733]


Caterina63
00lunedì 15 luglio 2013 09:30

PREGHIERE A SAN CAMILLO

 

 

 

PATRONO DEI MALATI

 

e degli

 

OPERATORI SANITARI

 

SANTUARIO S. CAMILLO

Piazza Roma, 3

66011 Bucchianico (CH)

tel. 0871 381121

 

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NOVENA A SAN CAMILLO


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Si prega per nove giorni consecutivi

Pietoso San Camillo, per l’impulso di carità evangelica, sei stato vero amico degli uomini e padre dei poveri, assistendoli con indicibili cure e grazie meravigliose!
Ottienici da Dio misericordioso una continua assistenza a tutti i nostri bisogni, perchè meno solleciti dei beni passeggeri della terra, ci applichiamo con cristiana premura a procurarci quelli eterni del Cielo.

Gloria al Padre….
O Glorioso San Camillo, protettore dei sofferenti, volgi lo sguardo tuo clemente sul tuo popolo fedel! Volgi lo sguardo tuo clemente sul tuo popolo fedel!

 
 Zelantissimo San Camillo, pieno di carità hai aiutato pazientemente ogni sorta d’infermi, vivendo interi anni al loro servizio negli ospedali.
Li stringevi al tuo petto con tenerissimo amore e li aiutavi a sopportare le sofferenze delle malattie più penose e ributtanti.
Infiamma anche noi di quella carità, che è il vero distintivo dei seguaci di Cristo. Quando poi saremo ammalati, vieni accanto al letto dei nostri dolori ad implorarci il dono della rassegnazione alla volontà di Dio, e quelle grazie spirituali e corporali che saranno più utili al bene delle nostre anime.

Gloria al Padre….
O Glorioso San Camillo, protettore dei sofferenti, volgi lo sguardo tuo clemente sul tuo popolo fedel! Volgi lo sguardo tuo clemente sul tuo popolo fedel!


 Pietoso San Camillo, quando una pestilenza sterminatrice infuriava per le terre d’Italia, sollecito accorresti in aiuto di coloro che ne cadevano vittime.
Tu sei stato per tutti l’angelo tutelare, che con il tuo aiuto o recuperarono la salute del corpo o si guadagnarono quella eterna dell’anima. Intercedi da Dio, che stiano sempre lontani da noi i flagelli delle attuali epidemie e ci confortino invece le sue benedizioni e le infinite sue misericordie.

Gloria al Padre….
O Glorioso San Camillo, protettore dei sofferenti, volgi lo sguardo tuo clemente sul tuo popolo fedel! Volgi lo sguardo tuo clemente sul tuo popolo fedel!

Generoso San Camillo, hai asciugato le lacrime e hai sollevato dai dolori tanti e tanti tribolati. Nelle prove più ardue, nelle afflizioni più desolanti e nei rischi più formidabili ottenesti sempre scampo, sollievo e salute ai tuoi devoti.
Prendi anche noi sotto il tuo benefico patrocinio e, con efficacia delle Tue preghiere, allontana da noi le disgrazie ed i mali, che ci affliggono.

Gloria al Padre….
O Glorioso San Camillo, protettore dei sofferenti, volgi lo sguardo tuo clemente sul tuo popolo fedel! Volgi lo sguardo tuo clemente sul tuo popolo fedel!

 
Gloriosissimo San Camillo, tutto ardore di carità per la salute dei corpi infermi, molto più lo sei stato per quella delle anime. Quante volte sei apparso angelo di conforto nelle agonie dei moribondi, che dalle tue braccia volavano a quelle di Dio.
Tu, infine, per giovare perpetuamente alla sofferente umanità, hai fondato un Istituto, a cui hai lasciato l’eredità dei tuoi splendidi esempi e l’obbligo di imitarli fedelmente.
Quando noi pure ci troveremo in punto di morte, ottienici la grazia d’essere assistiti da un Ministro di Dio, perchè spirando l’anima coi santissimi nomi di Gesù e Maria, passiamo serenamente dai dolori passeggeri della terra alle gioie eterne del Santo Paradiso.

Gloria al Padre….
O Glorioso San Camillo, protettore dei sofferenti, volgi lo sguardo tuo clemente sul tuo popolo fedel! Volgi lo sguardo tuo clemente sul tuo popolo fedel!

Si conclude con un Pater, Ave e Gloria

 

 

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L’intero “Manuale di Preghiere a San Camillo” può essere prelevato qui.

 

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 Invocazione alla Santissima Madre di Dio
 Mamma dei Malati, dei Moribondi, dei Sofferenti, dei Disperati


Maria Immacolata - Salute degli Infermi, Approdo sicuro nel comune naufragio,
soccorri quanti hanno bisogno di Te in questo momento.

inv. - per tutti coloro che in questa sera soffrono e piangono...

R. - Maria Immacolata - Salute degli Infermi, Approdo sicuro nel comune naufragio,
soccorri quanti hanno bisogno di Te in questo momento.
 
ad ogni invocazione si dica con fede:
- Approdo sicuro nel comune naufragio,
soccorri quanti hanno bisogno di Te in questo momento.

MAMMA DEI MALATI

- sii al capezzale di tutti i malati del mondo,

- di quelli che in questo momento hanno perduto la conoscenza e stanno per morire,

- di quelli che hanno cominciato la loro agonia,

- di quelli che hanno perduto ogni speranza di guarigione,

- di quelli che gridano o piangono per il dolore,

- di quelli che non possono curarsi per mancanza di denaro,

- di quelli che dovrebbero coricarsi e che la miseria costringe a lavorare,

- di quelli che cercano invano nel letto una posizione meno dolorosa,

- di quelli che passano le notti insonni,

- di quelli che devono rinunziare ai loro progetti più cari per l'avvenire,

- di quelli soprattutto che non credono in una vita migliore,

- di quelli che si ribellano e maledicono Dio,

- di quelli che non sanno che Cristo ha sofferto come essi...



Si concluda con la Giaculatoria intera:
Maria Immacolata - Salute degli Infermi, Approdo sicuro nel comune naufragio,
soccorri quanti hanno bisogno di Te in questo momento.

[SM=g1740738] [SM=g1740750] [SM=g1740752]

Caterina63
00lunedì 15 luglio 2013 13:12

 

«Era martedì quel 30 novembre del 1574, festa liturgica di S. Andrea, e sulla Piazza di Manfredonia...», così raccontano le antiche cronache scrivendo del giovane sbandato Camillo alla ricerca di come mettere a tacere la fame che lo attanagliava. Ed è in questo contesto che vogliamo accompagnarvi con questa nostra pagina.

Ancora un ritorno di "Padre Camillo" su luoghi che hanno segnato tappe significative della sua vita terrena, che fanno rivivere momenti carichi di emozione, e più ancora di alto profilo spirituale, come sono stati gli otto giorni della Peregrinatio Garganica della «Sacra Reliquia del suo Corpo», un ritorno dopo 438 anni sui luoghi della sua Conversione.

Dopo il ritorno nella sua Cittadella nativa di Bucchianico nell'estate del 2012, esattamente a 400 anni dall' <<ultimo Addio>>, questo ritorno in Manfredonia e a San Giovanni Rotondo era tanto atteso, e lo si deve alla sensibilità pastorale dei vertici dell'Ordine Camilliano che ne hanno concesso il temporaneo trasferimento della più preziosa Reliquia che ci possa essere di un Santo. Straordinaria "concessione" in risposta all'entusiasmo giovanile dei Camilliani della Provincia Sicula-Napoletana, con a capo il P. Provinciale Rosario Messina, i Religiosi della Comunità locale Padri Aldo Milazzo e Bartolo D'Arienzo, e il supporto dei giovani studenti Aldo e Fratel Gerardo.

Ma di questo evento vi è ampia documentazione in questo nostro sito web, in video e in testi. A un mese e più dallo “storico ritorno”, quando sembra che si sono smorzati echi e scoppiettante entusiasmo, ci sembra utile sottoporre alla vostra attenzione la lettura di un "saggio" pubblicata sulla rivista dell'Ordine Camilliano, che accompagna per mano il lettore su quei luoghi sipontini vissuti in giorni drammatici dallo sbandato giovane Camillo, per sfociare poi nell'Incontro con Dio «che fù alli 2 di Febraro 1575 anno santo, di mercordi giorno sollennissimo della Purificatione della sempre immacolata Vergine, l'anno vigesimo quinto dell'età sua».

Lasciandovi ad una lettura personale di «Da "Piazza a Piazza" alla ricerca delle radici di una clamorosa conversione di un giovane sbandato», come una sorte di “Abstract”, evidenziamo alcuni passaggi nei quali si articola:

 

* 30 novembre 1574: il giovane Camillo è dinanzi alla Chiesa di San Domenico di Manfredonia, affamato, che stende la mano per una elemosina... la passione sfrenata del gioco delle carte lo ha spogliato anche della camicia in Napoli… il noto poeta napoletano Ferdinando Russo ne ha fatto un gustoso quadretto -- click

* Solo un "buon vecchio", il Signor Antonio di Nicastro non s'allontana ma lo accosta e gli offre un lavoro al Convento dei Cappuccini in ristrutturazione, e lo accompagna e presenta al Padre Guardiano…

* e qui si sottomette a fare da manovale ai muratori, e poi da garzone dei Frati con asino a disposizione... un primo deciso colpo alla sua nobiltà con ferita mortale all’ostinato orgoglio: lui "Soldato di Ventura" e di Nobile Casata, figlio di «Misser Giovanni de Lellis che era delli Principali di Bucclanico di tutti Parentati», con Padrini al Battesimo il Barone Gentile di Torricella e sua moglie Simonia d’Ugni di Napoli...

* iniziano 60 giorni e 60 notti di drammatica lotta interiore in contrasto con la pace e gioia dei buoni Frati Cappuccini...

* con il forte impatto nella notte di Natale 1574 con il Dio-Bambino di Frate Francesco d'Assisi... trascinato e cullato sulle onde mistiche e calde elevate dal Coro della “Fraternità Cappuccina” di quel Convento sipontino...

* anche se inconsciamente, è inondato dalla forza penetrante del “Mistero dell’Incarnazione”, l'inizio della “Storia della Salvezza” dal quel Bambino "Verbo Incarnato",adagiato sulla paglia di quella povera mangiatoia grazie al "sì" di quella fanciulla di Nazareth, l’Immacolata Maria, Sua e nostra Madre...

* così frantumata la roccaforte dell'orgoglio l'Amore Misericordioso di Dio dilaga nella sua dimensione spirituale, e grazie anche alle sagge parole del buon Padre Angelo, inizia la risurrezione...

* …nell'Incontro con Dio in zona "Valle dell'Inferno", una pietraia deserta sul tratturo che scende da S. Giovanni Rotondo a Manfredonia... anche Dio segna i suoi punti geografici della Misericordia per un “Figliol Prodigo”…

* è il 2 febbraio 1575, e lì c'è Lei, la “Madre delle Grazie” col suo Bimbo Gesù che lo prende in consegna, «la grande Avvocata, Tesoriera di tutte le grazie ch'escono dalle mani di Dio...»

 

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*** Fotogalleria di alcuni luoghi -- click

 

  www.sancamillo.org/





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