TERTULLIANO: brani da scritti anticattolici

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°Teofilo°
00giovedì 30 luglio 2009 23:17

La critica amara e astiosa di Tertulliano montanista è una testimonianza luminosa di quali fossero le prerogative rivendicate dalla chiesa cattolica da cui si staccò, di quale fosse la sua dottrina e la prassi penitenziale .
Senza volerlo Tertulliano, criticando la Chiesa, ci permette di conoscere particolari scritti che altrimenti sarebbero rimasti solo nella tradizione orale.

Dalle pagine aspre di Tertulliano risulta chiaramente:

1. Che la Chiesa antica rivendicava a sé il potere di rimettere i peccati, sia leggeri sia gravi, basandosi sul potere concesso da Cristo a San Pietro (matth., xVI, 18-20).

2. Questo potere era detenuto dai vescovi, indipendentemente dai carismi di cui fossero forniti, e non già dai carismatici.

3. Questo potere veniva considerato come avente valore dinanzi a Dio, e non soltanto di fronte alia Chiesa.



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Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 21/11/2002 22.56

Decadenza della purezza: purezza umana e purezza cristiana

I. 1. La purezza, fiore dei costumi, onore dei corpi, decoro dei sessi, integrità del sangue, garanzia della stirpe, fondamento della santità, segno che rivela a tutti uno spirito sano, sebbene divenuta rara, difficilmente totale e a stento perpetua, potrà tuttavia m certa misura sussistere nel mondo, se la natura avrà posto le fondamenta, l'educazione l'avrà coltivata, la severità l'avrà costretta; giacché ogni bene dell'anima o viene dalla nascita, o dall'educazione, o dalla costrizione. 2. Ma oggi ormai il male ha il sopravvento — ed è questo il segno che caratterizza la fine dei tempi — e le virtù non possono più nascere, tanto sono corrotti i semi, ne venire educate, tanto son abbandonati gli studi, ne essere imposte, tanto disarmate sono le leggi.2 3. E infine, quella virtù, di cui incominciamo a parlare, è venuta così fuori moda, che si crede purezza non il rinunciare alle libidini, ma l'assecondarle con misura: ed è stimato sufficientemente casto, colui che non è mai stato troppo casto. 4. Ma questa purezza del mondo se la veda col mondo stesso, se è vero che essa nasce per naturale inclinazione, o è educata con lo studio o è imposta con la soggezione. Se non che una tale purezza sarebbe ancora più infelice se potesse realizzarsi, perché è infruttuosa, non avendo agito dinanzi a Dio.3 Preferisco l'assenza di bene ad un bene sterile. Che farne d'una cosa che non serve a nulla? 5. Ma sono le nostre virtù quelle che stanno ora naufragando; si sta demolendo il fondamento della purezza cristiana, la virtù che tutto deriva dal cielo: la natura, mediante il lavacro di rigenerazione; 4 l'educazione, mediante il magistero della predicazione; e la sanzione attraverso i giudizi tratti dall'uno e dall'altro Testamento, rinvigoriti e consolidati dal timore del fuoco eterno e dalla speranza dell'eterno regno. Se avessi chiuso gli occhi, non l'avrei fatto a danno di questa virtù?


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Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 21/11/2002 22.59

L'editto perentorio dell'"episcopus episcoporum"

I. 6. Ho saputo, fra l'altro, che è stato promulgato un editto, e, per di più, perentorio. Il pontefice massimo, cioè il vescovo dei vescovi,5 ha proclamato: " Io rimetto i peccati d'adulterio e fornicazione a chi ha fatto penitenza ".6 . O editto, sul quale certo non si può scrivere: " Bene sia! ".7 E dove l'esporremo questo generoso regalo? Io propongo, sicuro, di collocare l'editto sulle porte stesse dei lupanari, cogli altri segnali della libidine. Una penitenza di questo genere è bene promulgarla nel regno stesso della delinquenza. 8. È necessario che sia letto questo perdono là dove si entra nella fiducia di ottenerlo poi. Ma che! si è letto nella chiesa! O lungi, lungi dalla sposa del Cristo un tale proclama! Essa la vera, la pura, la santa deve preservare da macchia anche le orecchie. 9. Essa non ha alcuno cui promettere questo perdono, e se l'avesse non lo prometterebbe, perché il tempio terrestre di Dio ha potuto anche essere chiamato spelonca di ladri,8 ma mai di adulteri e fornicatori.


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Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 21/11/2002 23.09

Non mi vergogno dell'errore abbandonato, perché mi sento "migliore e più puro"

I. 10. Sarà dunque contro gli psichici 9 questo trattato, contro quella comunanza di idee che unirono anche me a loro in passato: ne approfittino pure per biasimare la mia incostanza. Non è colpa il rompere un legame. Come se non fosse più facile sbagliare quando si sta con molti, mentre invece ad amare la verità si è in pochi.10 11. Ma, a dire il vero, non mi può portare più disonore questa leggerezza, che mi è utile, di quanto mi abbia fatto onore quella che era dannosa.u Non mi vergogno d'avere abbandonato terrore: mi da gioia l'averlo abbandonato, perché mi sento migliore e più puro. Nessuno si vergogna quando fa progressi. 12. Anche la scienza cristiana ha le sue età, per le quali passò anche l'Apostolo: Quando ero fanciullo, dice egli, parlavo da fanciullo; ma fatto uomo mi sono spogliato del fanciullo12 13. Tanto è vero che egli rinuncia alle sue prime opinioni; e non commette certo una colpa quando si fa propugnatore delle tradizioni cristiane e non di quelle dei suoi connazionali, tino ad augurare che si mutilassero coloro che sostenevano che si mantenesse la circoncisione.13 14. O si mutilassero davvero coloro che mutilano la pura e vera integrità della carne, amputando non soltanto, la pelle, ma la stessa intima essenza del pudore, col perdonare agli adùlteri e ai fornicatori, contro la più importante legge del popolo cristiano, alla quale il mondo stesso rende testimonianza a tal segno che tenta di punire le nostre donne più con la contaminazione della carne che con le torture, mirando a strappare loro ciò che esse amano più della loro vita.14

15. Ma ormai questa gloria è spenta; e l'hanno spenta proprio coloro che tanto più avrebbero dovuto rifiutare il perdono a colpe di questo genere, in quanto che quelli che temono di cadere nelTadulterio o nella fornicazione hanno possibilità di sposarsi, se lo vogliono, perché è meglio sposarsi che bruciare di passione15 16. Sì davvero: Pincontmenza 16 si è resa necessaria per ottenere la continenza, si deve spegnere l'incendio col fuoco! E allora perché, col nome di penitenza, perdonano colpe alle quali hanno in precedenza stabilito il rimedio, concedendo il diritto di sposarsi molte volte?

Note:

9. Col nome di psichici Tertulliano montanista designa i cattolici, riferendosi alla dicotomia di San paolo, 1 Cor., II. 14: Gli gnostici dividevano gli uomini in tré categorie: hylici, psychici e pneumatici (v. ireneo, pag. 216).

10. Nei molti, che sbagliano, e evidente l’allusione agli psichici, e nel piccolo gruppo. che ama la verità, ai montanisti.

11. Intendi: la leggerezza di passare al montanismo, che mi è utile, non mi può disonorare più di quanto m'abbia onorato la permanenza nella Chiesa cattolica, che mi era nociva: infatti, dirà subito dopo, ora mi sento migliore.

12. I Cor., XIII, 11. Quindi il paesaggio al montanismo sarebbe per Tertulliano indizio d'una fase più matura nella vita cristiana. Dopo di avere smentito il principio della prescrizione di cui si era sempre valso (Haeresezs non tam novifas quam ceritas revincit, I, 2), e avere dichiarato che la regula fidei è sempre la stessa, ma ciò che riguarda la disciplina e la pratica può essere rinnovato (I. 4), traccia un quadro storico dei progressi religiosi dell'umanità, che avrebbe, secondo lui, per vertice il montanismo.

13. Cfr. Gal. v, 1-2. San Paolo. rispondendo ai paladini della circoncisione, augura loro sarcasticamente che si facciano praticare non solo il piccolo taglio superficiale, che costituisce la circoncisione, ma si facciano addirittura castrare. Tertulliano rivolge questa imprecazione contro coloro che, secondo lui, fanno alla dottrina della Chiesa non un piccolo taglio, ma le amputerebbero una virtù basilare quale e la purezza.

Mentre come è chiaro, la Chiesa intendeva solo offrire ai penitenti il perdono di Dio anche per peccati che comunque venivano e sono tutt'ora ritenuti gravi. Se la Chiesa avesse negato questo perdono, per molti non sarebbe rimasato che la disperazione di potersi salvare.


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Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 21/11/2002 23.21

20. Noi (montanisti) invece, siamo tanto lontani da tali colpe capitali e gravi, che a coloro che hanno abbracciato la fede non permettiamo neppure le seconde nozze, le quali differiscono dall'adulterio e dalla fornicazione forse soltanto per il contratto e per la dote. Perciò, a costo di rendere odioso il Paraclito per la grande austerità della disciplina, noi escludiamo inesorabilmente i risposati. 21. Sulla soglia del tempio noi assegniamo loro lo stesso posto che agli adùlteri e ai fornicatori, che stanno là a spargere lacrime senza alcuna speranza di sollievo, non ottenendo dalla Chiesa altro che la pubblicità della loro vergogna.

nota:
S.Paolo concedeva la possibilità di potersi risposare in caso di morte del coniuge: Tertulliano spinto da un rigorismo estremo, dopo la sua adesione al montanismo, ritiene il  metro di giudizio e la prassi dei montanisti, migliore di quello permesso dalla stessa Scrittura.  (cf.1Cor.7, 39 " La moglie è vincolata per tutto il tempo in cui vive il marito; ma se il marito muore è libera di sposare chi vuole, purché ciò avvenga nel Signore. 40Ma se rimane così, a mio parere è meglio; credo infatti di avere anch'io lo Spirito di Dio".)

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Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 22/11/2002 20.37

Un'obiezione degli psichici (cattolici): la vostra penitenza è sterile

III. 1. Ma prima voglio sciogliere un'obiezione che ci fanno gli avversari a riguardo di questa penitenza, che ho già detto chiaramente non ottenere alcun perdono. " Se si tratta d'una penitenza senza perdono, dicono essi, non c'è bisogno di fare una tale penitenza. Non bisogna fare nulla di mutile. 2. Ed è inutile fare una penitenza che non sfocia nel perdono ". 3. Hanno ragione di fare tale obiezione loro (gli psichici) che si sono impadroniti anche del frutto di questa penitenza, cioè del perdono, che credono in loro potere. La penitenza è sterile per loro, perché presso di loro la penitenza ottiene solo un perdono umano: ma invece è fruttuosa per noi, che ricordiamo che solo il Signore perdona le colpe e quindi anche le mortali. 4. Questa penitenza, messa nelle mani di Dio, e quindi prostrata dinanzi a lui, opererà tanto più efficacemente per il perdono in quanto lo chiede solo a Dio, perché ritiene che non basti ai suo peccato una pace umana, e preferisce vergognarsi dinanzi alla chiesa,20 anziché entrare in comunione con essa. . 5. Stando dinanzi alle porte essa, col suo obbrobrio, è di ammonimento agli altri, invoca in suo aiuto le lacrime dei fratelli e cosi arricchisce di più per la loro compassione che per la loro comunione. Se non miete quaggiù la pace, la semina presso il Signore. 6. Non perde il raccolto, ma lo prepara; verrà il frutto, se avrà fatto il suo dovere. Perciò questa penitenza non è vana e questa disciplina non è dura. Ambedue onorano Dio: la penitenza, non presumendo nulla, otterrà più facilmente; e la disciplina, non pretendendo nulla per sé, sarà più vantaggiosa.

Nota: il testo di Tertulliano mostra come la CHiesa fosse già consapevole del potere di rimettere i peccati, ad essa accordata.



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Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 22/11/2002 20.40

XXI. 9. Ed ora, poiché tu la pensi così, ti domando a che titolo tu ti arroghi questo diritto della Chiesa di rimettere i peccati? È vero che il Signore ha detto a Pietro: Sopra questa pietra edificherò la mia Chiesa, ti darò le chiavi del regno dei deli,' tutto quello che avrai legato o sciolto sulla terra sarà legato o sciolto nei deli22 E tu presumi che perciò il potere di sciogliere e di legare sia derivato a tè, cioè ad ogni Chiesa che si congiunge a Pietro'?23 10. Ma chi sei tu che falsi l'intenzione così lampante del Signore-? Questo potere Egli l'ha conferito a Pietro personalmente: Sopra tè, egli dice, edificherò la mia Chiesa; darò a tè le chiavi, non alla Chiesa. Tutto ciò che avrai legato o sciolto tu, non ciò che avranno sciolto o legato essi...24

16. Che cosa c'è dunque che si riferisca alla Chiesa, la tua Chiesa voglio dire, o psichico? Dopo la persona di Pietro questo potere apparterrà agli spirituali, all'apostolo o al profeta, giacché la Chiesa è propriamente ed essenzialmente quello stesso Spirito nel quale è la Trinità di un'unica Divinità (trinitas unius dimnitatis), Padre, Figlio e Spirito Santo. È Lui che forma il legame di quella Chiesa che il Signore fondò sulle tré Persone. 17. E quindi tutti quelli che partecipano di questa stessa fede sono dal Fondatore e Consacratore considerati come Chiesa. Per questo appunto la Chiesa certamente rimetterà i peccati; ma la Chiesa-Spirito, per mezzo di un uomo spirituale (cioè ispirato dallo Spirito Santo), non la Chiesa collezione dei vescovi. Il potere sovrano' infatti è del Signore, non del servo; è di Dio, non del sacerdote.

Nota: questo testo di Tertulliano mostra anche quale era la comprensione e la rivendicazione della Chiesa del testo di Matteo 16,16-18, che Tertulliano si permette di interpretare a modo suo.

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