Viaggio Apostolico di Benedetto XVI a Madrid per la XXVI GMG (18-21 agosto)

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Caterina63
00giovedì 21 luglio 2011 14:38
Statistiche Chiesa Cattolica in Spagna

CITTA' DEL VATICANO, 21 LUG. 2011 (VIS). Questa mattina, in occasione del Viaggio Apostolico di Benedetto XVI a Madrid (Spagna), per la XXVI  Giornata Mondiale della Gioventù (18-21 agosto), sono state rese pubbliche le statistiche della Chiesa cattolica in Spagna. I dati, aggiornati al 31 dicembre 2010, sono a cura dell'Ufficio Centrale della Statistica della Chiesa.

  La Spagna, capitale Madrid, ha una superficie di 505.992 chilometri quadrati, con una popolazione di 46.073.000 abitanti; dei quali 42.470.000 cattolici, il 92,18% della popolazione. Il Paese conta 70 circoscrizioni ecclesiastiche e 22.890 parrocchie. I Vescovi sono 126, i sacerdoti 24.778; i religiosi: 54.184; i membri laici di istituti secolari 2.826 e 99.581 catechisti. I seminaristi minori sono 1.258 e i maggiori 1.866.

  Un totale di 1.461.899 studenti frequentano i 5.535 centri di educazione cattolica, dalle scuole materne all'università. I centri caritativi e sociali di proprietà della Chiesa e/o diretti da ecclesiastici o religiosi contano: 77 ospedali; 54 ambulatori; 1 lebbrosario; 803 case per anziani, invalidi e minorati; 391 orfanotrofi e asili nido; 293 consultori familiari ed altri centri per la protezione della vita; 3.323 centri speciali di educazione o rieducazione sociale e 632 altre istituzioni.

MESSAGGIO DEL PAPA AI GIOVANI

Spagna




Il senso della consacrazione dei giovani al Cuore di Gesù


Per la Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid


 

CITTA' DEL VATICANO, mercoledì, 13 luglio 2011 (ZENIT.org).-


Benedetto XVI consacrerà tutti i giovani al Sacro Cuore di Gesù durante la veglia di sabato 20 agosto all'aerodromo dei Quattro Venti di Madrid in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù (GMG).

Pubblichiamo la catechesi che gli organizzatori della GMG (http://www.madrid11.com) hanno preparato per l'occasione.

* * *

Lo scopo di questa catechesi è quello di aiutarei giovani a prepararsi alla Consacrazione della Gioventù al Sacro Cuore di Gesù, che il Santo Padre Benedetto XVI realizzerà in occasione della prossima giornata mondiale della gioventù. Tre sono le parti che la costituiscono. La prima: approccio al messaggio del Papa per la GMG nella prospettiva del Cuore di Gesù. La seconda: ripercorrere a grandi linee la storia della devozione al Cuore di Gesù. La terza: spiegare il perché della Consacrazione della gioventù del mondo al Cuore di Gesù.

I – “Dal cuore dell’uomo al Cuore di Dio”

Addentrandosi nelle profondità del nostro cuore, ci si ritrova tutti davanti allo stesso desiderio: vogliamo essere felici. Ma, ci domandiamo, dove e come trovare la felicità? L’esperienza ci dice che l’uomo trova la felicità nel momento in cui l’ansia d’infinito che porta dentro viene saziata. Così ci ricorda il papa nel suo messaggio: “L’uomo è stato creato per ciò che è grande per l’infinito” (Benedetto XVI, Messaggio per la GMG2011 Madrid).

Facciamo un altro passo. Il desiderio d’infinito che c’è nell’uomo consiste nel desiderio di essere amato da un Amore che non ha limiti. La risposta a questa domanda ci viene data dalla divina Rivelazione: “Dio è amore”. Dio si è rivelato proprio come l’Amore infinito, eterno, personale e misericordioso, che risponde pienamente ai desideri di felicità che si trovano nel cuore di ogni uomo. Per questo motivo il Papa ci ricorda: “Dio è la sorgente della vita, eliminarlo significa separarsi da questa sorgente e, inevitabilmente, privarsi della pienezza e della gioia: «la creatura senza il creatore svanisce» (GS 36)” (Messaggio per la GMG). Prova di ciò sono i molteplici tentativi fatti nella nostra società di costruire un “paradiso sulla terra”, ai margini di Dio.

2. Il problema del cuore dell’uomo si risolve in modo definitivo soltanto nell’incontro con il Cuore di Dio. Riferisce Sant’Agostino a tal proposito: “Ci hai fatti, Signore, per te, e il nostro cuore è inquieto, finché riposi in te”. L’inquietudine alla quale allude il santo di Ippona fa riferimento alla difficoltà di “raggiungere” l’Amore come conseguenza della nostra condizione di creature; siamo finiti e, ancor di più, siamo peccatori. Continuamente inciampiamo sulla pietra del nostro egoismo, del disordine delle nostre passioni che ci impediscono di raggiungere quest’Amore. Il cuore dell’uomo “aveva bisogno” di un cuore che stesse “al suo livello” e che d’altra parte fosse onnipotente per tirarlo fuori dalla sua finitudine e dal suo peccato. In Gesù Cristo Dio è venuto incontro all’uomo e ci ha amato “con cuore umano”. Nell’incontro del cuore umano con il Cuore di Gesù si è realizzato il mistero della Redenzione: “dall’orizzonte infinito del suo amore, infatti, Dio è voluto entrare nei limiti della storia e della condizione umana, ha assunto un corpo e un cuore, perché possiamo contemplare e trovare l’infinito nel finito, il Mistero invisibile e ineffabile nel Cuore umano di Gesù, il nazareno” (Benedetto XVI, Angelus 1 giugno 2008).

La rivelazione definitiva di quest’Amore ci è stata data nella Croce. L’amore di Dio per noi è giunto al “limite” del dono della vita. Nel Cuore aperto di Gesù sulla Croce, conseguenza del colpo di lancia del soldato, troviamo la più grande dimostrazione di quanto e come ci ama Dio. Ricordiamo ancora una volta ciò che dice il Papa nel suo messaggio: “Dal Cuore di Gesù aperto sulla Croce è sgorgata la vita divina” (Messaggio GMG). Così, sulla Croce, Gesù trasforma il nostro “cuore di pietra” ferito dal peccato in un “cuore di carne”, come il suo: ci fa dono del suo amore, e a sua volta ci rende capaci di amare con il suo stesso amore.

Dal Cuore di Gesù, vivo e risorto, scaturisce la sorgente alla quale l’uomo deve bere per saziare la sua sete infinita di amare ed essere amato. Per tanto, è in quest’incontro personale “da cuore a Cuore”, dove l’uomo vive “radicato ed edificato in Cristo, saldo nella fede” (Col 2,7). La santità consiste nell’entrare pienamente in questa corrente d’amore che sgorga dal Cuore di Gesù. “Il motto del Card. Newman: «da cuore a cuore» ci da la prospettiva della sua concezione del suo modo di comprendere la vita cristiana come una chiamata alla santità, sperimentata come profondo desiderio del cuore umano di entrare in intima comunione con il Cuore di Dio" (Benedetto XVI, Omelia in occasione della Beatificazione del Cardinal Newman).

II -“Ecco il cuore che tanto ha amato gli uomini”

Nel corso dei secoli la Chiesa ha approfondito il significato del Culto al Sacro Cuore di Gesù. Molti uomini e donne hanno trovato nella contemplazione dell’immagine di colui che fu trafitto una via valida per identificarsi pienamente con Cristo e giungere alla meta della santità.

Tra questiricordiamo specialmente Santa Margherita Maria de Alacoque (1647-1690), religiosa dell’ordine della Visitazione a Paray-le-Monial, alla quale Gesù si manifesta nell’ Eucaristia, rivelandole il mistero del Suo Cuore: “Ecco il cuore che tanto ha amato gli uomini e che non riceve altro che ingratitudine offese”. Durante la sua vita Santa Margherita insegnò ad amare il cuore di Gesù, facendogli compagnia nell’Eucaristia per mezzo dell’Ora Santa, a consacrarsi a Lui ed ad offrire piccoli atti di amore e riparazione per i peccati. Diffuse anche la pratica dei primi venerdì del mese: confessione e comunione in riparazione dei peccati. Fu beatificata del 1864 dal Beato Pio IX e canonizzata nel 1920 da Benedetto XV. La sua ricorrenza viene celebrata il 16 ottobre.

Oltre a questa santaricordiamo San Claudio de la Colombiere S.J. (1641-1682). Fu il direttore spirituale si Santa Margherita Maria. Sarà l’incaricato di propagare il messaggio d’amore del Cuore di Cristo nei luoghi più lontani. Grazie a lui l’ordine religiosa dei Gesuiti si fece carico della propagazione della devozione al Cuore di Gesù.

L’eco di queste rivelazioni nella vita della Chiesa fu così intenso che il Beato Pio IX nell’anno 1856 instituì per tutta la Chiesa la festa del Sacro Cuore di Gesù, e nell’anno 1899 il papa Leone XIII consacrò l’umanità al Sacro Cuore. Centinaia di congregazioni religiose dedite all’educazione dei giovani, all’assistenza degli anziani e degli ammalati, alle missioni, nacquero in questo tempo, tutte facenti capo alla spiritualità del Cuore di Gesù. Durante il ventesimo secolo i Sommi Pontefici hanno invitato continuamente a ricorrere al Sacro Cuore come “il principale indicatore e simbolo dell’Amore con cui il divino redentore ama continuamente l’eterno Padre e tutti gli uomini” (Pio XII, Enc. “Haurietis Aquas”).

La contemplazione del cuore di Gesù oggi rende feconda la Chiesa di nuovi cammini di santità e si presenta per gli uomini del nostro tempo, bisognosi della misericordia divina, come un annuncio di speranza perché “sulle macerie accumulatesi a causa dell’odio e della violenza , si costruisca la civiltà dell’amore, il regno del Cuore di Cristo” (Giovanni Paolo II, messaggio al Preposto Generale della Compagnia di Gesù, P. Peter Kolvenbach, 5 ottobre 1986).

III. Consacrarsi al Cuore di Gesù per rimanere “Radicati ed edificati in Cristo e saldi nella fede” (Col 2,7)

La consacrazione al Cuore di Gesù è un atto con il quale noi giovani del mondo, guidati dal Santo Padre, vogliamo rivolgere il nostro sguardo fiducioso a Gesù Cristo, perché ci aiuti a vivere “Radicati ed edificati in Cristo e saldi nella fede” (Col 2,7).

Si tratta di rivivere dentro di noi l’esperienza del discepolo amato che contemplando il cuore aperto di Gesù sulla Croce, crede nel suo amore e si converte in suo testimone. “Chi l’ha visto ne dà testimonianza” (Gv 19,35).

Per questo motivo è anzitutto un atto di fede. L’invito del Santo Padre a consacrarci al Sacro Cuore di Gesù è un invito a consacrare la nostra fede: “Crediamo fermamente che Gesù Cristo ha donato se stesso sulla Croce per offrirci il suo amore; nella sua Passione ha portato le nostre sofferenze, si è fatto carico dei nostri peccati, ci ha ottenuto il perdono e ci ha riconciliato con il Padre, aprendoci il cammino della vita eterna” (Messaggio GMG). Tutto ciò confessiamo non solo in virtù della conoscenza delle verità in cui crediamo, ma come frutto di una relazione personale con Cristo, creata dalla fiducia nell’Amore del suo Cuore. In più, questa professione di fede la realizziamo in unione con il Santo Padre, i vescovi ed i pastori della Chiesa, mostrando che la nostra “fede personale in Cristo è vincolata alla fede della Chiesa” (Messaggio GMG). È nel cuore della Chiesa dove risuonano i battiti del Cuore di Cristo.

È in secondo luogo un atto di speranza. Il Papa non solo consacra ciascuno di noi al Sacro Cuore, ma consacra “tutti i giovani del mondo” al Sacro Cuore di Gesù. I giovani di oggi sono la speranza del futuro della Chiesa e della umanità. Tramite la Consacrazione noi giovani, con il Papa,vogliamo affermare che “senza il Cristo, morto e risorto, non c’è salvezza. Che solo Lui può liberare il mondo dal male e far crescere il Regno della Giustizia,della pace, dell’Amore al quale tutti aspiriamo” (Messaggio GMG). Uniti in “un solo Cuore”, preghiamo con tutta la Chiesa: “Vieni Signore Gesù”, aiuta noi giovani del Terzo Millennio ad essere artefici della civiltà dell’Amore che si costruisce “quando le persone e i popoli accolgono la presenza di Dio, lo adorano in verità ed ascoltano la sua voce” (Messaggio GMG).

Infine, la consacrazione è un atto d’amore. Noi giovani del Terzo Millennio, come San Tommaso, vogliamo “toccare Gesù, mettendo le mani nei segni della sua Passione, i segni del suo Amore” (Messaggio GMG). Consacrandoci “tocchiamo Gesù”, rinnovando la grazia del nostro Battesimo con la quale siamo stato introdotti pienamente in quest’Amore. Si rafforza in noi il desiderio di bere costantemente alle sorgenti della vita divina che sono i Sacramenti, specialmente l’Eucaristia e il Sacramento del Perdono. Infine, siamo introdotti nel suo sguardo misericordioso per poter sempre essere vicini ai più poveri ed ai malati, diventando così per essi manifestazione tangibile dell’Amore di Dio.

Come il discepolo amato anche noi siamo invitati ad “accogliere Maria nella nostra casa”. Ci consacriamo al Cuore di Gesù tenendo presente la Vergine come speciale mediatrice. Lei che “accolse con fede la Parola di Dio”c’insegna a credere nell’Amore, ad affidarci a Lui ed ad essere suoi testimoni tra i nostri fratelli.

 


Pope Benedict XVI leads the Sunday angelus prayer from the balcony  of his summer residence in Castelgandolfo in southern Rome July 17,  2011.




Decreto della Penitenzieria Apostolica

Indulgenze in occasione
della XXVI Giornata mondiale della gioventù


 

 

PENITENZIERIA APOSTOLICA
MADRID
DECRETO

Si concede l'Indulgenza plenaria ai fedeli che, in occasione della "XXVI Giornata Mondiale della Gioventù", confluiranno a Madrid in spirito di pellegrinaggio; potranno anche conseguire l'Indulgenza parziale tutti coloro che, ovunque si trovino, pregheranno per i propositi spirituali di questo incontro e per il suo felice esito.

È recentemente pervenuta alla Penitenzieria Apostolica la supplica di Sua Eminenza Reverendissima Antonio María Rouco Varela, Cardinale Arcivescovo di Madrid e Presidente della Conferenza dei Vescovi di Spagna, affinché i giovani possano ottenere gli sperati frutti di santificazione dalla XXVI Giornata della Gioventù, che si celebrerà dal 16 al 21 del corrente mese di Agosto, nella capitale spagnola, e che avrà per tema: "Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede" (cfr. Col 2, 7).

La Penitenzieria Apostolica, avendo esposto al Santo Padre queste considerazioni, è stata munita di speciali facoltà per elargire, mediante il presente Decreto, il dono dell'Indulgenza, secondo la mente dello stesso Pontefice, come segue:
Si concede l'Indulgenza plenaria ai fedeli che devotamente parteciperanno a qualche sacra funzione o pio esercizio da svolgersi a Madrid durante la "XXVI Giornata Mondiale della Gioventù" e alla sua solenne conclusione, purché, confessati e veramente pentiti, ricevano la Santa Comunione e piamente preghino secondo le intenzioni di Sua Santità.

Si concede l'Indulgenza parziale ai fedeli, ovunque si trovino durante il predetto incontro, se, almeno con animo contrito, eleveranno le loro preghiere a Dio Spirito Santo, affinché spinga i giovani alla carità e dia loro la forza di annunziare con la propria vita il Vangelo.

Affinché poi i fedeli possano più facilmente farsi partecipi di questi celesti doni, i sacerdoti, legittimamente approvati per l'ascolto delle confessioni sacramentali, con animo pronto e generoso si prestino a riceverle e propongano ai fedeli pubbliche preghiere per il buon esito della stessa "Giornata Mondiale della Gioventù".

Il presente Decreto ha validità per questa ricorrenza. Nonostante qualunque contraria disposizione. Dato in Roma, dalla sede della Penitenzieria Apostolica, il 2 Agosto, anno dell'Incarnazione del Signore 2011, nella pia memoria della "Porziuncola".

FORTUNATO CARD. BALDELLI
Penitenziere Maggiore

GIANFRANCO GIROTTI,
O.F.M. Conv.
Vescovo titolare di Meta, Reggente



(©L'Osservatore Romano 12 agosto 2011)




Caterina63
00sabato 30 luglio 2011 21:34

Per prepararsi alla GMG, recitare il rosario

Benedetto XVI e il Rosario

Iniziativa proposta per ogni sabato fino al grande evento di Madrid


 

ROMA, venerdì, 29 luglio 2011 (ZENIT.org).- Persone di tutte le età sono esortate a recitare il rosario ogni sabato in vista della Giornata Mondiale della Gioventù (GMG), che si svolgerà dal 16 al 21 agosto a Madrid (Spagna).

La campagna del rosario “Firm in the Faith with Mary” (Saldi nella fede con Maria), organizzata dal Family Rosary International in collaborazione con Aiuto alla Chiesa che Soffre e altre organizzazioni cattoliche, sta chiedendo alla gente di recitare il rosario per la conversione, l'approfondimento della fede e l'impegno a seguire Cristo di quanti assisteranno alla GMG.

L'evento che si celebrerà tra poche settimane è per padre James Phalan, direttore del Family Rosary International, “un grande momento per la nuova evangelizzazione in Spagna, in Europa e oltre”.

“Quale modo migliore per prepararlo che meditare sulla vita di Cristo con il rosario e offrire la GMG alla Vergine attraverso questa preghiera?”, ha aggiunto.

La campagna ha ottenuto l'approvazione dell'organizzazione della GMG a Madrid e il sostegno dei Pontifici Consigli per i Laici e delle Comunicazioni Sociali.

Per promuovere l'iniziativa sono stati utilizzati i social network e altri media come Twitter e Facebook.

Sul sito www.firminfaith.org si può vedere anche come registrarsi mentre si recita una decina del rosario e poi trasmettere il tutto al canale YouTube della campagna.

Padre Phalan ha riferito che finora si sono già registrate on line più di 700 persone di 55 Paesi, e molte di più hanno affermato che recitano il rosario ogni sabato per il successo della GMG.

Il sacerdote ha quindi spiegato che è stato scelto proprio il sabato per questa iniziativa perché questo giorno è “quello particolarmente consacrato a Maria”.

“Possiamo unirci in preghiera con la preghiera di Maria che è amata da tanto tempo e che sempre più persone stanno riscoprendo – il rosario”, ha concluso.

Per ulteriori informazioni, www.acnuk.org/wydrosary

 

Caterina63
00sabato 6 agosto 2011 20:20
A Oropa il cardinale Bertone presenta il significato
della Giornata mondiale della gioventù

Madrid non sarà un'esperienza come le altre


 

"Madrid non sarà un'esperienza come le altre. La Giornata mondiale della gioventù non è mai una semplice esperienza di massa, come i grandi raduni sportivi o musicali che vediamo spesso in televisione. Vi è qualcosa di profondamente diverso e bello".

È un vero e proprio manuale spirituale, con tanto di istruzioni per l'uso, quello che il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato, ha consegnato sabato 6 agosto ai tantissimi giovani della diocesi di Ivrea che hanno partecipato al pellegrinaggio notturno al santuario piemontese della Madonna di Oropa, e culminato proprio con il mandato per la Giornata di Madrid che si svolgerà dal 16 al 21 agosto. Una riflessione che da Oropa viene idealmente affidata a ogni giovane che sta per raggiungere la capitale spagnola.

È proprio ai giovani, con le loro famiglie e gli educatori, che il cardinale Bertone si è rivolto direttamente nell'omelia, suggerendo le coordinate per non perdere un'occasione così forte di maturazione e crescita. "Vi state preparando da tempo a vivere un'esperienza speciale: la Giornata mondiale della gioventù di Madrid. Alcuni di voi già hanno partecipato ad altre Gmg, come l'ultima a Sydney in Australia. Per molti altri, invece, quella di Madrid sarà la prima occasione di incontrarsi con una moltitudine di ragazzi e giovani di tutti i continenti, le lingue, le culture". Infatti, "non sarà un ritrovarsi da soli, tanti individui gli uni accanto agli altri, come spettatori di un grande evento. Saremo invece tutti insieme uniti al Papa, guida e segno visibile della comunione nella Chiesa. E Papa Benedetto non ci rivolgerà un semplice discorso come tanti altri, con uno sfondo sociale o politico. Il Papa vi parlerà, ci parlerà di Gesù e ci donerà la sua presenza, attraverso il Sacramento dell'Eucaristia. Ci indicherà la persona vivente di Gesù, ci chiamerà a stare con Lui, ad essere suoi amici e ci mostrerà la strada buona da seguire sul nostro cammino di vita per contribuire a trasformare il mondo".
Il cardinale ha quindi collocato la sua riflessione nel "contesto dell'odierno pellegrinaggio ad Oropa, nel giorno particolare in cui la liturgia ci invita a contemplare il mistero della trasfigurazione del Signore. È come se Dio stesso ci invitasse e guardare al di là del tempo presente e della storia, permettendoci, anche se per un breve istante, di vedere qualcosa della sua divinità nell'umanità di Gesù. Anche questa è un'esperienza unica e affascinante, al punto che lo stesso Pietro esclama stupito: è bello per noi Signore essere qui! Se vuoi farò qui tre capanne! L'evento della trasfigurazione, che i discepoli vivono accanto a Gesù, diviene un punto di nuovo inizio nel loro rapporto con il Signore.

Non possono ancora comprendere fino in fondo che la gloria di Gesù sarà intimamente unita alla sua passione di croce, ma possono intuire che la divinità del Padre si è fatta vicina a ciascuno di loro e che il Dio inaccessibile ed invisibile ora ha un volto ed una voce, quelli del Signore Gesù. La loro salita al monte della trasfigurazione, seguendo il Signore, ora diventa il cammino di ogni cristiano, di ciascuno di noi". L'evento che racconta l'evangelista Matteo suggerisce alcuni spunti importanti anche per la Gmg di Madrid. Il mandato "è, infatti, un invito a mettervi in cammino, insieme a tutta la Chiesa, sulle orme di Gesù. Anche voi siete chiamati a salire sul monte alto della fede, dal quale si può guardare al mondo ed alla vita quotidiana con uno sguardo diverso e nuovo, riconoscendo nelle vicende di ogni giorno, a scuola, in famiglia, sul lavoro la presenza di Dio e del Vangelo".

"A Madrid - ha consigliato il cardinale ai giovani - avrete il tempo per fermarvi e per riflettere sulle grandi scelte della vita. So bene che nel cuore portate il sogno di un'esistenza pienamente vissuta, pienamente realizzata. So bene anche che la società di oggi è profondamente complessa, diversificata e, in alcuni casi, anche ostile alla fede. Per questo il mandato verso Madrid costituisce anche la proposta di un impegno forte e coerente al servizio del Vangelo. Siamo dunque invitati a fare nostre le parole chiave del Messaggio che il Papa ci ha indirizzato in preparazione alla Giornata della gioventù: "Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede" (Colossesi 2, 7)".

Un itinerario spirituale che non si percorre mai da soli e che ha un forte accento vocazionale. "Voi siete e sarete - ha spiegato - in cammino con tutta la Chiesa. Questa è l'altra grande esperienza di fondo che voi vivrete: essere parte di una Chiesa giovane, dinamica e gioiosa. Una comunità di cuori giovani che sanno dare tutto il meglio delle loro energie per un grande progetto di vita. Non abbiate paura di rispondere alla chiamata del Signore! Per alcuni di voi la Giornata di Madrid sarà forse l'occasione per scoprire la chiamata di Dio. Quante vocazioni al sacerdozio ed alla vita consacrata sono nate e cresciute durante le Gmg. Il Signore che vi conosce personalmente e vi ama, saprà anche indicarvi ciò che si attende da voi, dalla vostra amicizia, dalla vostra fede".

Il cardinale non ha fatto mancare neppure i consigli per vivere il dopo Madrid. "Quando la grande assemblea si sarà sciolta e voi tornerete alle vostre case, rimarrà la sola cosa che conta, la presenza di Gesù nella vostra vita. Vi sarete nutriti della sua Parola e dell'Eucaristia. Egli abiterà il vostro cuore come l'amico fedele che non delude. E proprio questo sarà il dono più bello che porterete con voi. Sarete chiamati e scendere da quell'alto monte, a ritornare alla vita di ogni giorno, ma con uno spirito diverso, rinnovato nella fede, con la gioia nel cuore ed il desiderio di crescere nel bene".

Un progetto che ha un compagno di viaggio d'eccezione nella persona del Papa. Ai giovani il cardinale Bertone ha portato "l'affetto, il saluto e l'incoraggiamento di Benedetto XVI che attende di incontravi tutti in Spagna. Il Papa vi invita a fare della Parola di Dio il punto di riferimento di questo vostro pellegrinaggio". E, come pensiero spirituale per il pellegrinaggio, ha riproposto loro le parole del Pontefice nell'Epifania di quest'anno, per dare il giusto orientamento verso Madrid, infondendo il senso autentico della speranza e della gioia: "È la Parola di Dio la vera stella, che, nell'incertezza dei discorsi umani, ci offre l'immenso splendore della verità divina.
Lasciamoci guidare dalla stella, che è la Parola di Dio, seguiamola nella nostra vita, camminando con la Chiesa, dove la Parola ha piantato la sua tenda. La nostra strada sarà sempre illuminata da una luce che nessun altro segno può darci. E potremo anche noi diventare stelle per gli altri, riflesso di quella luce che Cristo ha fatto risplendere su di noi".

"Vi ringrazio - ha concluso - dell'invito a farmi pellegrino insieme con voi ai piedi della Vergine di Oropa, alla quale si rivolgono da secoli le genti della nostra terra, presentando fiduciose alla Madre del Signore, le attese, le gioie e le fatiche delle famiglie, della comunità cristiana e della società intera".

Con il segretario di Stato hanno concelebrato, tra gli altri, monsignor Arrigo Miglio, vescovo di Ivrea, che ha guidato anche il pellegrinaggio notturno con i ragazzi della diocesi dalla parrocchia di Andrate fino al santuario di Oropa, monsignor Gabriele Mana, vescovo di Biella, monsignor Alceste Catella, vescovo di Casale Monferrato e monsignor Luigi Bettazzi, vescovo emerito di Ivrea.



(©L'Osservatore Romano 7 agosto 2011)

Caterina63
00giovedì 11 agosto 2011 17:49

A Madrid risplende una stella

Ma la star non sono io, avverte il Papa : "Io sono solamente vicario. Rimando all’Altro che sta in mezzo a noi".


Alla vigilia della Giornata Mondiale della Gioventù, Benedetto XVI spiega perché ci va

di Sandro Magister




ROMA, 9 agosto 2011 – La preparazione della Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid, alla quale Benedetto XVI interverrà, è entrata nella sua fase ultima e più febbrile.

Ma entrano nel vivo anche le domande sul perché di simili adunate di giovani attorno al papa.

Già col cambio di pontificato molti avevano pensato e detto che tali Giornate si addicessero meglio a Giovanni Paolo II che al suo successore.


Ma Benedetto XVI non le ha interrotte. Nè ha rinunciato ad andarvi. Questa di Madrid è ormai la terza Giornata Mondiale della Gioventù alla quale egli partecipa, dopo quella di Colonia del 2005 e quella di Sydney del 2008.

Anzi, non ha mancato di introdurre in esse delle novità. Da Colonia in poi l'adorazione silenziosa e prolungata dell'eucaristia. E a Madrid la confessione sacramentale di alcuni giovani, da parte del papa in persona.

Le obiezioni, comunque, non sono sparite. Anche in campo cattolico gli scettici continuano a essere numerosi. Ritengono che le Giornate Mondiali della Gioventù siano "una specie di festival rock modificato in senso ecclesiale con il papa quale star", oppure "un grande spettacolo, anche bello, ma di poco significato per la domande sulla fede".

A queste obiezioni Benedetto XVI non si è mai sottratto. Tant'è vero che le citazioni sopra riportate sono sue, testuali. Sintetizzare le critiche, per poi rispondervi, è nel suo stile.

L'ha fatto dopo la Giornata Mondiale della Gioventù di Sydney, nel discorso che ha tenuto alla curia romana in occasione del Natale del 2008.

Oltre che in Australia, quell'anno papa Joseph Ratzinger si era recato negli Stati Uniti e in Francia. Qui, a Parigi, al Collège des Bernardins, aveva tenuto il 12 settembre il discorso forse più importante del suo pontificato, assieme a quello di Ratisbona.

Ebbene, riflettendo su questi suoi viaggi nel discorso alla curia romana, il papa disse che "il loro vero senso" è uno solo: "servire la presenza di Dio nell'attuale ora della storia". Nei viaggi papali, infatti, "la Chiesa si rende pubblicamente percepibile, con essa la fede e perciò almeno la questione su Dio. Questo manifestarsi in pubblico della fede chiama in causa tutti coloro che cercano di capire il tempo presente e le forze che operano in esso".

E subito dopo queste considerazioni, spiegò come egli vede le Giornate Mondiali della Gioventù.

Era la prima volta che rifletteva su di esse così a fondo e con parole così dirette.

Per capire con quale spirito papa Benedetto si recherà a Madrid, non resta che riascoltarlo.

__________



"UNA GIOIA CHE NON È PARAGONABILE CON L'ESTASI DI UN FESTIVAL ROCK"

di Benedetto XVI



[...] Il fenomeno delle Giornate Mondiali della Gioventù diventa sempre più oggetto di analisi, in cui si cerca di capire questa specie, per così dire, di cultura giovanile.

L’Australia mai prima aveva visto tanta gente da tutti i continenti come durante la Giornata Mondiale della Gioventù, neppure in occasione dell’Olimpiade. E se precedentemente c’era stato il timore che la comparsa in massa di giovani potesse comportare qualche disturbo dell’ordine pubblico, paralizzare il traffico, ostacolare la vita quotidiana, provocare violenza e dar spazio alla droga, tutto ciò si è dimostrato infondato.

È stata una festa della gioia, una gioia che infine ha coinvolto anche i riluttanti: alla fine nessuno si è sentito molestato. Le giornate sono diventate una festa per tutti, anzi solo allora ci si è veramente resi conto di che cosa sia una festa: un avvenimento in cui tutti sono, per così dire, fuori di sé, al di là di se stessi e proprio così con sé e con gli altri.

Qual è quindi la natura di ciò che succede in una Giornata Mondiale della Gioventù? Quali sono le forze che vi agiscono? Analisi in voga tendono a considerare queste giornate come una variante della moderna cultura giovanile, come una specie di festival rock modificato in senso ecclesiale con il papa quale star. Con o senza la fede, questi festival sarebbero in fondo sempre la stessa cosa, e così si pensa di poter rimuovere la questione su Dio. Ci sono anche voci cattoliche che vanno in questa direzione valutando tutto ciò come un grande spettacolo, anche bello, ma di poco significato per la questione sulla fede e sulla presenza del Vangelo nel nostro tempo. Sarebbero momenti di una festosa estasi, che però in fin dei conti lascerebbero poi tutto come prima, senza influire in modo più profondo sulla vita.

Con ciò, tuttavia, la peculiarità di quelle giornate e il carattere particolare della loro gioia, della loro forza creatrice di comunione, non trovano alcuna spiegazione.

Anzitutto è importante tener conto del fatto che le Giornate Mondiali della Gioventù non consistono soltanto in quell’unica settimana in cui si rendono pubblicamente visibili al mondo. C’è un lungo cammino esteriore ed interiore che conduce ad esse. La croce, accompagnata dall’immagine della Madre del Signore, fa un pellegrinaggio attraverso i paesi. La fede, a modo suo, ha bisogno del vedere e del toccare. L’incontro con la croce, che viene toccata e portata, diventa un incontro interiore con colui che sulla croce è morto per noi. L’incontro con la croce suscita nell’intimo dei giovani la memoria di quel Dio che ha voluto farsi uomo e soffrire con noi. E vediamo la donna che egli ci ha dato come Madre.

Le Giornate solenni sono soltanto il culmine di un lungo cammino, col quale si va incontro gli uni agli altri e insieme si va incontro a Cristo. In Australia non per caso la lunga Via Crucis attraverso la città è diventata l’evento culminante di quelle giornate. Essa riassumeva ancora una volta tutto ciò che era accaduto negli anni precedenti ed indicava colui che riunisce insieme tutti noi: quel Dio che ci ama sino alla croce. Così anche il papa non è la star intorno alla quale gira il tutto. Egli è totalmente e solamente vicario. Rimanda all’Altro che sta in mezzo a noi.

Infine la liturgia solenne è il centro dell’insieme, perché in essa avviene ciò che noi non possiamo realizzare e di cui, tuttavia, siamo sempre in attesa. Lui è presente. Lui entra in mezzo a noi. È squarciato il cielo e questo rende luminosa la terra. È questo che rende lieta e aperta la vita e unisce gli uni con gli altri in una gioia che non è paragonabile con l’estasi di un festival rock. Friedrich Nietzsche ha detto una volta: “L’abilità non sta nell’organizzare una festa, ma nel trovare le persone capaci di trarne gioia”. Secondo la Scrittura, la gioia è frutto dello Spirito Santo (cfr. Galati 5, 22): questo frutto era abbondantemente percepibile nei giorni di Sydney.

Come un lungo cammino precede le Giornate Mondiali della Gioventù, così ne deriva anche il camminare successivo. Si formano delle amicizie che incoraggiano ad uno stile di vita diverso e lo sostengono dal di dentro. Le grandi Giornate hanno, non da ultimo, lo scopo di suscitare tali amicizie e di far sorgere in questo modo nel mondo luoghi di vita nella fede, che sono insieme luoghi di speranza e di carità vissuta. [...]

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Il testo integrale del discorso di Benedetto XVI alla curia romana del 22 dicembre 2008:

> "Il Natale del Signore è alle porte..."

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Il sito ufficiale della prossima Giornata Mondiale della Gioventù:

> Madrid 2011

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Il programma della visita di Benedetto XVI:

> JMJ 2011 Madrid

Il suo messaggio ai giovani:

> "Cari amici..."


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Sulla novità introdotta da Benedetto XVI nel programma della prossima Giornata Mondiale della Gioventù:

> Papa Benedetto confessore. L'esordio a Madrid

Caterina63
00venerdì 12 agosto 2011 11:36

In Ispagna e Germania, arriva Benedetto


Due ragazze "testano" uno dei nuovi 200 confessionali (tradizionali) plasmati per il Parco del Retiro di Madrid dove lo stesso Papa Benedetto XVI avrà occasione di confessare alcuni giovani, il 20 agosto. Il Parco si trasformerà per una settimana in una grande "penitenzieria" per accogliere "la Festa del Perdono". 
 


L'aerodromo di Cuarto Vientos, poco distante da Madrid, dove il Papa presiederà la Veglia con i giovani convenuti da tutto il mondo, sabato 20 agosto a partire dalle ore 20.30. Nel perimetro della base saranno predisposte 17 cappelle eucaristiche. Si partirà con la processione che porterà all'Altare la croce della GMG, seguirà poi un approfondimento sulla Parola di Dio. Si concluderà con l'adorazione e la benedizione col Santissimo Sacramento e la consacrazione al Sacro Cuore di Gesù. Per l'occasione varrà utilizzato il monumentale ostensorio della Cattedrale di Toledo, opera dell’orafo Enrique de Arfe commissionata dal Cardinal Cisneros nel XVI secolo. Al mattino, la grande Messa conclusiva.



A worker in a sewing shop specialized in religious clothes, prepares on August 8, 2011 at Villaviciosa de Odon near Madrid the vestments, robes and mitres used by priests, bishops and cardinals for Pope Benedict XVI's upcoming visit during the Roman Catholic Church's World Youth Day. More than a million young people are expected to attend the World Youth Day (WYD) celebrations in Spain in August. The Pope will attend the WYD from August 18 to 21, making his third visit to Spain.

A worker irons in a sewing shop specialized in religious clothes, prepare on August 8, 2011 at Villaviciosa de Odon near Madrid the vestments, robes and mitres used by priests, bishops and cardinals for Pope Benedict XVI's upcoming visit during the Roman Catholic Church's World Youth Day. More than a million young people are expected to attend the World Youth Day (WYD) celebrations in Spain in August. The Pope will attend the WYD from August 18 to 21, making his third visit to Spain.

Workers in a sewing shop specialized in religious clothes, prepare on August 8, 2011 at Villaviciosa de Odon near Madrid the vestments, robes and mitres used by priests, bishops and cardinals for Pope Benedict XVI's upcoming visit during the Roman Catholic Church's World Youth Day. More than a million young people are expected to attend the World Youth Day (WYD) celebrations in Spain in August. The Pope will attend the WYD from August 18 to 21, making his third visit to Spain.

Una sarta confeziona una delle centinaia di mitrie per la grande Messa a Cuarto Vientos, presieduta dal Santo Padre domenica 21 agosto.



A worker in a sewing shop specialized in religious clothes, prepares on August 8, 2011 at Villaviciosa de Odon near Madrid the vestments, robes and mitres used by priests, bishops and cardinals for Pope Benedict XVI's upcoming visit during the Roman Catholic Church's World Youth Day. More than a million young people are expected to attend the World Youth Day (WYD) celebrations in Spain in August. The Pope will attend the WYD from August 18 to 21, making his third visit to Spain.

Larissa Brudt tesse a telaio il tessuto che rivestirà una delle sedi liturgiche che il Papa utilizzerà nel suo viaggio in Germania, dal 22 al 25 settembre.



Suor Benita e Suor Viola posano con la casula da loro confezionata per Benedetto XVI. Il paramento sarà indossato il 25 settembre, alla grande Celebrazione in Friburgo.


Proseguono i preparativi del campo che accoglierà i pellegrini ad Etzelsbach, dove il Pontefice presiederà i Vespri mariani presso la Wallfahrtskapelle, nella serata di venerdì 23 settembre.


Caterina63
00venerdì 12 agosto 2011 19:19
Nella Sala Stampa della Santa Sede presentate le novità

Messaggio sensibile alle attese dei giovani


 

Sarà la difficile situazione dei giovani costretti a vivere in un ambiente "di fluidità e di incertezze come quello odierno" a catalizzare l'attenzione di Benedetto XVI durante la Giornata mondiale della gioventù di Madrid.

Lo ha reso il diretto della Sala Stampa della Santa Sede, il gesuita Federico Lombardi, stamane, venerdì 12 agosto, a poche ore dall'apertura ufficiale, con la messa che sarà celebrata martedì dal cardinale arcivescovo della capitale spagnola Antonio María Rouco Varela, e dal successivo arrivo del Papa, previsto giovedì 18. Nel fare il punto della situazione con i giornalisti accreditati che seguiranno il Pontefice in terra iberica, Lombardi ha sottolineato che Benedetto XVI "si reca in Spagna per la Gmg, per portare un messaggio estremamente positivo e impegnativo per tutti i giovani del mondo".

Per Papa Ratzinger si tratta del ventesimo viaggio internazionale, quattordicesimo in Europa, terzo in Spagna, dopo quelli a Valencia nel luglio 2006 e a Santiago de Compostela e Barcellona del novembre scorso. E sebbene da Pontefice non abbia ancora visitato Madrid, in passato vi si è recato in diverse occasioni pernottando presso il monastero dell'Escorial. Benedetto XVI è inoltre alla terza esperienza con i giovani di tutto il mondo, dopo quelle di Colonia nell'agosto 2005 e di Sydney nel luglio 2008. Quello del radicamento in Cristo - ha detto padre Lombardi commentando il motto della Gmg "Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede", tratto dalla lettera di san Paolo ai Colossesi (2, 7) - è uno dei temi del Pontificato e appare particolarmente importante soprattutto per i giovani che devono costruire e orientare la loro vita futura".

Dopo aver illustrato il logo della XXVI Gmg e presentato alcune pubblicazioni collegate al viaggio del Papa, il direttore della Sala Stampa della Santa Sede si è soffermato in particolare sul messale curato dall'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice che in questa occasione è preceduto da un'ampia introduzione.

Per l'Apostolo - vi si legge tra l'altro in merito al motto - essere radicati implica un'appartenenza, legami forti con le proprie origini. Quindi sebbene la Giornata mondiale della gioventù abbia come sede la città di Madrid, il centro nevralgico al di là del continente in cui viene celebrata, è sempre Pietro, il Vicario di Cristo in terra. Per questo nel corso della Gmg sono in programma vari incontri di Benedetto XVI con differenti gruppi di giovani: docenti universitari, consacrati e consacrate, seminaristi, disabili, volontari.

Tra le novità segnalate: la messa di apertura che sarà celebrata con il nuovo rituale del beato Giovanni Paolo II, la presenza di un quinto dell'piscopato mondiale (ben ottocento presuli), la partecipazione di Benedetto XVI a tutta le celebrazione della via Crucis (in passato l'aveva soltanto introdotta), il pranzo offerto dal ministro della presidenza Ramón Jáuregui, che è anche presidente del comitato organizzatore governativo, al cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato di Sua Santità. È in programma venerdì 19, nelle stesse ore in cui, in nunziatura, il Papa pranzerà con dodici giovani.

Con il porporato - che sarà accompagnato dal sostituto Giovanni Angelo Becciu e dal nunzio apostolico Renzo Fratini - si ritroveranno al palazzo della Moncloa tra gli altri anche il ministro degli esteri Trinidad Jiménez e l'ambasciatore di Spagna presso la Santa Sede, María Jesús Figa López-Palop.
Rispondendo infine alle domande dei giornalisti, padre Lombardi ha anche sottolineato come il contesto sia "quello della società spagnola di oggi, ma il centro e l'impostazione è questo grande incontro che la Spagna ospita con grande cordialità e attenzione". Quanto a eventuali iniziative di protesta, ha ricordato come "a volte prima di un viaggio del Papa ci siano manifestazioni contrarie", com'è successo per esempio a Malta o in Inghilterra: "sempre da parte di chi ha una opinione differente si coglie l'occasione per fare notare la propria posizione e situazione, non mi pare che questo dia luogo a particolare stupore o preoccupazione, fa parte della vita dei paesi democratici: chi non è d'accordo lo dice liberamente e nelle forme appropriate, poi ci sono tantissime persone contente di vedere il Papa".

Infine è stato reso noto che la prossima Giornata mondiale della gioventù sarà celebrata a Rio de Janeiro, tra due anni, nel luglio 2013.



(©L'Osservatore Romano 13 agosto 2011)



L’economia dell’indulgenza che spiaceva a Lutero e stupirebbe Marrazzo

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Papa B16"Non chiedo anni, ma anime", rispose san Francesco a Papa Onorio, che gli chiedeva di monetizzare in soldoni di purgatorio quella sua irrituale richiesta di indulgenza per i peccatori, che da allora si chiama Perdono d’Assisi. Proprio nel suo giorno, il 2 agosto, la Penitenzieria apostolica ha decretato che i giovani che si confesseranno a Madrid, durante la Giornata mondiale della gioventù, potranno lucrare l’indulgenza plenaria, come formalmente richiesto dal cardinale Antonio María Rouco Varela  (era già avvenuto a Sydney e Colonia). Come allora a Papa Onorio, al secolarizzato mondo di oggi quell’offerta di rimettere non solo la colpa ma anche la pena può sembrare anacronistica, fuori tempo, appunto. E del resto quei 200 orrendi confessionali-gazebo piantati alla bisogna nei Jardines del Buen Retiro, nel loro tentativo di non mostrarsi respingenti per i giovani, qualcosa di forzosamente anacronistico, come tutto ciò che vuol apparire attuale, la mostrano. Fanno il paio con la copertina gialla e quel nome da cartone animato, “YouCat”, maldestramente dato alla versione “per voi giovani” del Catechismo.

Invece la posta in palio, soprattutto per Benedetto XVI, è più alta. Non solo chiede anime, ma ha anche qualcosa da dire al secolo del moralismo psicanalizzato e di massa in cui vivono le migliaia di giovani di Madrid. Quello stesso per cui ci si può macerare, persino chiudere in monastero, vergognarsi dei propri errori. Ma sempre come un fatto privato, una legge morale ben sepolta dentro di sé e nessun cielo stellato di sopra, a decidere cosa sia bene e cosa male. Insomma senza mai riuscire a individuare una differenza tra un “peccato” e un’infrazione alla doxa sociale. Per fare un esempio, l’intervista ferragostana di Piero Marrazzo a Concita De Gregorio è, da questo punto di vista, un’apoteosi dello Zeitgeist. Ho sbagliato, dice, “ho fatto un errore. Di questo errore voglio chiedere scusa. Ho sbagliato, scusatemi”. Il quale “errore più grande di tutti”, non è però aver trasgredito una legge ritenuta davvero sacra. Ma “una mia fragilità di fondo, un bisogno privato e così difficile da spiegare, una mia debolezza”. Insomma l’errore è avere debolezze, perché “un uomo che assume un incarico pubblico non può avere debolezze”. Il contrario dell’idea stessa dell’indulgenza, per la quale l’inadeguatezza non preclude la salvezza. Idea piuttosto destabilizzante, per chi ritiene che si possa al massimo “fare un percorso”. Come alle terme.

Invece “l’indulgenza è la remissione dinanzi a Dio della pena temporale per i peccati…  acquista per intervento della chiesa, la quale, come ministra della redenzione (…) dispensa e applica il tesoro delle soddisfazioni di Cristo e dei santi” (Paolo VI, costituzione apostolica “Indulgentiarum doctrina”, 1967). Una cosa che irrita, anche già solo nel modo di esprimersi. Le indulgenze infatti sono un vero “tesoro”, “costituito dai meriti infiniti di Cristo”, al quale la chiesa può “attingere”. E’ noto che la cosa indispettì già Lutero: sosteneva che le indulgenze non avessero valore essendo solo una remissione della pena canonica da parte della chiesa. Il Concilio di Trento riconfermò la dottrina, e condannò Lutero. Ma è indubbio che nei secoli successivi il mondo abbia seguito più il monaco che il Papa. Che invece ora a Madrid offre ai giovani la  sua buona economia. I debiti, insegna la chiesa, si cancellano non lasciandoli al macero ma con un surplus di investimento di grazia. Così quest’anno la chiesa ha voluto che in quei bislacchi confessionali venga perdonato persino “il peccato gravissimo” dell’aborto, solitamente riservato alla giurisdizione dei vescovi.

di Maurizio Crippa





Caterina63
00mercoledì 17 agosto 2011 17:57
Nel "Missorium" di Teodosio il manifesto del potere imperiale in oriente

Il gioiello di Madrid


 

di FABRIZIO BISCONTI

Una radicata convinzione fa ritenere risolutiva, per quanto riguarda il comportamento dell'Impero romano nei confronti dei cristiani, la "svolta costantiniana", intendendo, con questo, un clima di assoluta tolleranza nei confronti della religione cristiana. In verità, con Costantino e, in seguito all'editto di Milano del 313, si assiste a una scelta coraggiosa e improvvisa, che definì un percorso che attraversò i secoli a venire. Fu con l'avvento di Teodosio (379-395), però, che il cattolicesimo divenne religione ufficiale dello Stato romano.

La decisione presa nel 380, con la costituzione Cunctos populos, pur rappresentando la naturale conseguenza dell'editto milanese, si cala nell'atmosfera religiosa creata da Papa Damaso (366-384), il quale, al di là del suo complesso progetto monumentale e agiografico, riservato alla città di Roma, rappresenta la voce più alta di una confessione, sostenuta da un apparato burocratico e gerarchico già costituito e da un pensiero dogmatico, complicato da conflitti ed eresie, ma reso compatto da un programma politico-religioso, di cui, appunto, Teodosio rappresentò la mano forte, la mente saggia e il riformatore che tenta di tenere saldamente le due parti dell'impero.

Queste idee e questo rinnovato stato di cose sono riassunte e ben evidenziate in uno dei "gioielli" della tarda antichità. Mi riferisco al Missorium argenteo conservato alla Real Academia de la Historia di Madrid. Si tratta di uno sfarzoso piatto lavorato a leggero rilievo, con evidenti dorature, di ben 75 centimetri di diametro e di 15 chili di peso, generalmente collegato alla commemorazione del decimo anniversario dell'ascesa al trono dell'imperatore, celebrato tra il 387 e il 388, anche se alcuni studiosi - con ipotesi poco convincenti - hanno tentato di posticipare la realizzazione al tempo di Teodosio II, circa una quarantina di anni più tardi.

La decorazione vuole rappresentare un vero e proprio manifesto del potere acquisito dall'imperatore in Oriente, facendo particolare riferimento a Costantinopoli, ossia alla nuova Roma, voluta da Costantino. Il palazzo, che si staglia sullo sfondo, sembra alludere proprio a quello fastoso della nuova capitale. Il piatto fu probabilmente prodotto in un atelier del Mediterraneo orientale e rappresenta Teodosio solennemente seduto in trono dinnanzi a una sorta di fastigium, che proietta in primo piano e in maniera prolettica, il palatium costantinopolitano.

Egli consegna un diploma a un alto funzionario di dimensioni minori ed è fiancheggiato dai suoi co-imperatori, pure assisi e scortati da una coppia di guardie del corpo. Nel registro inferiore, secondo un interessante fenomeno della sopravvivenza dell'antico, la personificazione della terra, distesa e attorniata da putti che recano i doni dell'abbondanza, volge il suo sguardo, esibendo un atteggiamento volutamente teatrale, verso il gruppo imperiale, rappresentato, in parata, secondo il più rigido cerimoniale di corte.

Quest'ultima situazione figurativa appare come un gruppo statuario inamovibile, un vero e proprio pantheon vivente, uno spot pubblicitario per il rinnovato tentativo dell'imperatore di trattenere le forze centrifughe di un regno difficile da governare. E la figurazione, fortemente segnata da linee di demarcazione nette e rigide, vuole, con la sua incisiva forza espressiva, parlarci di una corte altra, senza armi, ma egualmente intimidente, ossia di quei collegi apostolici, che, già inventati nell'arte funeraria, acquistano un significato teofanico, quando saliranno, di lì a qualche anno, a decorare le sedi privilegiate degli edifici di culto, come quello emblematico di Santa Pudenziana, l'abside del quale sarà decorata in mosaico subito dopo il sacco del 410.

Ma torniamo al nostro prezioso gioiello di Madrid, che lascia riconoscere, nello stesso contesto figurativo, le memorie classiche di un'arte imperiale di lunga durata, le armoniche forme, pure ellenistiche, della figurazione della Tellus, ma anche le anticipazioni di quegli scenari basilicali, che brilleranno della luce del mosaico, della "pittura eterna", che trae riflessi e fasto proprio dagli argenti dorati. Il piatto di Madrid, per tutte queste ragioni, rappresenta l'emblema figurato di una svolta, di un cambiamento di voltaggio nell'arte tardo antica, prestandosi al gioco sofisticato dei contatti, delle giustapposizioni, delle tangenze, delle analogie tra arte imperiale e arte cristiana.

In questo senso, la corte, solennemente disposta nel missorium, rievoca il quadro ad encausto che, secondo Eusebio di Cesarea, sovrastava il protiro del palazzo di Costantinopoli, con la teoria dei Costantinidi in parata, ma prepara lo splendido consesso del Cristo tra gli apostoli in un empireo apocalittico, sullo sfondo algido della civitas Dei che di lì a poco sarà teorizzata da Agostino.

 

Gli interventi del cardinale Angelo Bagnasco e del vescovo Mariano Crociata alla Giornata mondiale della gioventù

Zarathustra e l'aridità contemporanea


 

di SILVIA GUIDI

"Ognuno sta solo sul cuore della terra / trafitto da un raggio di sole / ed è subito sera": il cardinale Angelo Bagnasco, nella sua prima catechesi alla Giornata mondiale della gioventù di Madrid, il 17 agosto, cita la lirica sulla precarietà della vita di Salvatore Quasimodo. Un canto accorato su "giorni che sono come un raggio, presto inghiottito dall'oscurità della morte"; un canto apparentemente in contraddizione con il tema della settimana madrilena, "Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede".

"Sembrerebbero queste parole - ammette lo stesso presidente della Conferenza episcopale italiana (Cei) - non avere particolare significato per il nostro tema; ma così non è. Il canto della brevità inarrestabile dell'esistenza ha uno sfondo sottinteso ma presente: il desiderio di non morire, di vivere per sempre, di una felicità senza fine.

Qui emerge il paradosso e il dramma umano di tutti i tempi, anche dei nostri". Il cardinale cita Camus, che nel suo romanzo Il mito di Sisifo porta questo paradosso alle sue estreme e tragiche conseguenze: "Vi è assolutamente un problema filosofico veramente serio: quello del suicidio. Giudicare se la vita valga o non valga la penna di essere vissuta. Il resto (...) viene dopo".

L'uomo non solo vuole vivere, ma vuole sapere: sapere inteso come ricerca e conoscenza sempre più ampia e profonda del mondo, ma anche come conoscenza del perché e del significato del mondo, e, innanzitutto, di se stesso. L'esperienza insegna che vivere non è consumare delle cose e del tempo, non è un calendario di giorni, ma è un intreccio di significati, un orizzonte di senso. È conoscere non solo gli scopi immediati delle nostre singole azioni e scelte particolari - il lavoro, gli affetti, la casa - ma soprattutto il fine ultimo dell'esistenza, è rispondere alla domanda che vibra dentro ciascuno: perché, per che cosa vivo? Qual è il fine pieno che dà valore a ogni altro scopo particolare?

Lo stupore di fronte al mistero dell'Essere, ha ricordato ancora Bagnasco, è profondamente radicato nel cuore dell'uomo: "Difficilmente - affermava Albert Einstein - tra i pensatori più profondi nel campo scientifico riuscirete a trovarne uno che non abbia un proprio sentimento religioso".

Ma viandante e pellegrino non sono sinonimi, spiega il cardinale: "La meta di un pellegrinaggio ci fa pellegrini, che conoscono da dove partono e verso dove vanno; tutto ciò che accade nel tempo del pellegrinaggio è segnato e misurato dall'obiettivo, dalla meta. Altrimenti siamo dei vagabondi senza casa e senza terra, naufraghi della vita, che vivono alla giornata, come viene, per i quali ciò che conta è quanto sta loro davanti momento per momento: sarà naturale allora cercare di spremere la maggiore soddisfazione possibile dall'attimo presente".

L'istante presente va accolto come un dono, non "spremuto"; il carpe diem tanto spesso raccomandato dai cattivi maestri della nostra epoca nasconde un retrogusto amaro, e un pericoloso e "nevrotico" potenziale di violenza e prevaricazione. Lo ha spiegato, nella stessa giornata, il vescovo Mariano Crociata, segretario generale della Cei: i beni materiali non sono una rete di protezione sufficiente dagli imprevisti della vita. "Quando anche avessi assicurato tutto ciò di cui ho bisogno, chi può dirmi che la mia vita sarà sempre al sicuro? In realtà non c'è nulla di empirico, ma alla fine nemmeno di umano, che possa darmi questa garanzia. Potremmo anzi riconoscere nella ricerca spasmodica di una sicurezza sempre maggiore il meccanismo che sta all'origine di tendenze e comportamenti umani ultimamente frustranti anche se talmente diffusi da sembrare naturali e ragionevoli".

All'idolatria della sicurezza materiale - ha ricordato Crociata - si affianca "un altro meccanismo, più elaborato, che può essere innescato dalla ricerca di sicurezza, ed è quello che si basa non tanto, o soltanto, sul possesso di beni, ma sul bisogno di riconoscimento, di stima, di amore, e perciò cerca negli altri il punto di appoggio alla propria ricerca di un solido fondamento alla vita. Anche in questo caso si produce facilmente una distorsione che trasforma le relazioni in una prigione insopportabile. Questo si verifica quando si cerca di ottenere con la costrizione o altre forme di strumentalizzazione un riconoscimento e un amore che raramente arriva spontaneamente dagli altri. Sono molte le forme che assume la pretesa di estorcere dagli altri riconoscimento e amore ad ogni costo; questo genera solo un groviglio di ricatti, insoddisfazioni e infelicità".

La vittoria contro le insicurezze è frutto di uno stabile rapporto con Dio, continua il segretario generale della Cei: diventiamo "liberi da ogni possibile schiavitù di cose e persone, poiché la sicurezza della nostra vita non ha bisogno di essere cercata nel surrogato di un possesso pur sempre alienabile né in creature finite come noi, il cui riconoscimento e apprezzamento è pur sempre sottoposto alle evenienze imponderabili della revoca improvvisa o semplicemente degli imprevisti esistenziali.

Adesso che la vita trova la sua sicurezza e il suo fondamento in Dio, nell'unico Dio che è il Dio di Gesù, posso usare di tutti i beni senza ansia o nevrosi di sorta, posso vivere le relazioni con tutti senza aspettare o pretendere una dedizione e un riconoscimento che hanno trovato una realizzazione piena e irrevocabile nell'incontro con Gesù e con il Padre suo e nostro".
"Se l'esistenza di Dio - tornando all'intervento di Bagnasco - cambia tutto nella vita dell'uomo, e questo significa un vivere sensato e bello, vuol dire che Dio corrisponde all'uomo, al suo essere, e quindi dovrebbe essere facile e desiderabile accoglierlo nel proprio orizzonte di vita".

Allora perché - si interroga l'arcivescovo di Genova - l'uomo contemporaneo fa così fatica a fidarsi di Dio? Il clima culturale che oggi si respira certamente non aiuta. "Che cosa significhi il termine nichilismo ce lo dice Nietzsche: significa "che i valori supremi perdono valore". Vidi una grande tristezza invadere gli uomini - scrive in Così parlò Zarathustra - I migliori si stancarono del loro lavoro. Una dottrina apparve, una fede le si affiancò: tutto è vuoto, tutto è uguale, tutto fu! (...) Che cosa è accaduto quaggiù la notte scorsa dalla luna malvagia? Tutto il nostro lavoro è stato vano, il nostro vino è divenuto veleno (..) Aridi siamo divenuti noi tutti (...) Tutte le fonti sono esauste, anche il mare si è ritirato. Sentiamo un opprimente senso del tramonto. In questo orizzonte, le domande radicali - quelle che ci siamo posti insieme all'umanità - sembrano perdere di valore, sembrano diventare "domande oziose" come dicevano Comte, Marx e Feuerbach".

Un'analisi puntuale del modo di pensare che sembra diffuso in Europa - continua il presidente della Cei - può essere rintracciata tra le pagine de I fratelli Karamazov di Dostoevskij: "Secondo me, non c'è proprio da distruggere nulla, ma è sufficiente che sia distrutta, nell'umanità, l'idea di Dio: ecco il punto su cui bisogna far leva! Di qui, di qui bisogna partire: ah, ciechi senz'ombra di intendimento! Una volta che l'umanità si sarà distaccata, nella totalità dei suoi membri da Dio, allora di per sé, senza bisogno di antropofagia, cadrà tutta la precedente concezione del mondo, e soprattutto la precedente morale, e a queste succederà qualcosa di assolutamente nuovo. Gli uomini si conosceranno per prendere dalla vita tutto ciò che essa può dare, ma senz'avere altra mira che la felicità e la gioia in questo mondo presente.

L'animo dell'uomo si innalzerà in un divino, titanico orgoglio, e farà la sua comparsa l'uomo-Dio. (...) il problema ora è questo: esiste o non esiste la possibilità che un simile periodo sopravvenga un giorno? (...) Siccome, tenendo conto della radicale stupidità umana, questa sistemazione potrebbe tardare magari anche mille anni, a chiunque abbia fin d'ora riconosciuto la verità è permesso sistemare la propria vita come più gli fa comodo, su nuove basi. In questo senso, a costui "tutto è permesso". (...)

All'uomo nuovo è permesso mutarsi in uomo-Dio, dovesse essere il solo a farlo in tutto il mondo, e, inseritosi ormai nel nuovo ordine, con cuor leggero saltare oltre ogni vecchio ostacolo morale del vecchio uomo-schiavo: tutto è permesso, e tanto basta!".



(©L'Osservatore Romano 17-18 agosto 2011)

Caterina63
00giovedì 18 agosto 2011 16:53

VIAGGIO APOSTOLICO A MADRID
IN OCCASIONE DELLA XXVI GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ
18-21 AGOSTO 2011

CERIMONIA DI BENVENUTO

DISCORSO DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI

Aeroporto Internazionale di Madrid Barajas
Giovedì, 18 agosto 2011

   

Maestà,
Signor Cardinale Arcivescovo di Madrid,
Signori Cardinali,
Venerati fratelli nell’Episcopato e nel Sacerdozio,
Distinte Autorità nazionali, regionali e locali,
Cari fratelli e sorelle di Madrid e dell’intera Spagna,

grazie, Maestà, per la sua presenza qui insieme alla Regina, e per le parole così deferenti e cortesi che mi ha rivolto dandomi il benvenuto. Parole che mi fanno rivivere le indimenticabili dimostrazioni di simpatia ricevute nei miei precedenti viaggi in Spagna, e, in modo particolare, nel mio recente viaggio a Santiago de Compostela e a Barcellona. Saluto molto cordialmente tutti i presenti qui a Barajas e quanti seguono questa cerimonia attraverso la radio e la televisione. Un ricordo molto riconoscente anche a coloro che con tanto impegno e dedizione, nell’ambito ecclesiale e civile, hanno contribuito col proprio sforzo e lavoro  perché questa Giornata Mondiale della Gioventù a Madrid si svolga felicemente e ottenga frutti abbondanti.

Desidero anche ringraziare con tutto il cuore per l’ospitalità di tante famiglie, parrocchie, collegi e altre istituzioni che hanno accolto i giovani venuti da tutto il mondo, prima in differenti regioni e città della Spagna, e ora in questa grande Città di Madrid, cosmopolita e sempre con le porte aperte.

Sono qui per incontrarmi con migliaia di giovani di tutto il mondo, cattolici, interessati a Cristo o in cerca della verità che dà un senso genuino alla propria esistenza. Giungo come Successore di Pietro per confermare tutti nella fede, vivendo alcuni giorni di intensa attività pastorale per annunciare che Gesù Cristo è la Via, la Verità e la Vita; per dare impulso all’impegno di costruire il Regno di Dio nel mondo, tra noi; per esortare i giovani a incontrarsi personalmente con Cristo Amico e così, radicati nella sua Persona, convertirsi in suoi fedeli discepoli e coraggiosi testimoni.

Perché e con quale scopo è venuta questa moltitudine di giovani a Madrid? Sebbene la risposta dovrebbero darla gli stessi giovani, si può ben pensare che essi desiderano ascoltare la Parola di Dio, come si è loro proposto nel motto di questa Giornata Mondiale della Gioventù, in modo che, radicati ed edificati in Cristo, manifestino la fermezza della loro fede.

Molti di loro hanno udito la voce di Dio, forse solo come un lieve sussurro, che li ha spinti a cercarlo più assiduamente e a condividere con altri l’esperienza della forza che ha la voce di Dio nella loro vita. Questa scoperta del Dio vivo rianima i giovani e apre i loro occhi alle sfide del mondo nel quale vivono, con i suoi limiti e le sue possibilità. Vedono la superficialità, il consumismo e l’edonismo imperanti, tanta banalizzazione nel vivere la sessualità, tanta mancanza di solidarietà, tanta corruzione. E sanno che senza Dio sarebbe arduo affrontare queste sfide ed essere veramente felici, mettendo tutto il loro entusiasmo nel conseguimento di una vita autentica. Però con Lui accanto, avranno luce per camminare e ragioni per sperare, senza arrestarsi davanti ai loro più alti ideali, che motiveranno il loro generoso impegno per costruire una società dove si rispetti la dignità umana e la reale fraternità. Qui, in questa Giornata, hanno un’occasione privilegiata per mettere in comune le loro aspirazioni, scambiare reciprocamente la ricchezza delle proprie culture ed esperienze, animarsi l’un l’altro in un cammino di fede e di vita, nel quale alcuni si credono soli o ignorati nei propri ambienti quotidiani. Invece no, non sono soli. Molti loro coetanei condividono i loro stessi propositi e, fidandosi completamente di Cristo, sanno che hanno realmente un futuro davanti a loro e non temono gli impegni decisivi che danno pienezza a tutta la vita. Per questo è per me un’immensa gioia ascoltarli, pregare insieme e celebrare l’Eucaristia con loro. La Giornata Mondiale della Gioventù ci porta un messaggio di speranza, come una brezza di aria pura e giovanile, con soffio rinnovatore che ci riempie di fiducia di fronte al domani della Chiesa e del mondo.

Certamente non mancano difficoltà. Sussistono tensioni e scontri aperti in tanti luoghi del mondo, anche con spargimento di sangue. La giustizia e l’altissimo valore della persona umana si sottomettono facilmente a interessi egoisti, materiali e ideologici. Non sempre si rispetta, come si deve, l’ambiente e la natura, che Dio ha creato con tanto amore. Molti giovani, inoltre, guardano con preoccupazione al futuro di fronte alla difficoltà di trovare un lavoro degno, o perché l’hanno perduto o perché precario e insicuro. Altri hanno bisogno di essere messi in guardia per non cadere nella rete della droga, o di avere un’assistenza efficace, se, purtroppo, vi fossero caduti. Non pochi, a causa della loro fede in Cristo, soffrono in se stessi la discriminazione, che arriva al disprezzo e alla persecuzione aperta od occulta che patiscono in determinate regioni e paesi. Li si perseguita volendo allontanarli da Lui, privandoli dei segni della sua presenza nella vita pubblica, e mettendo a tacere perfino il suo santo Nome. Invece io mi accingo a dire ai giovani, con tutta la forza del mio cuore: che niente e nessuno vi tolga la pace; non vergognatevi del Signore. Egli non ha avuto riserve nel farsi uno come noi e sperimentare le nostre angustie per portarle a Dio, e così ci ha salvato.

In questo contesto è urgente aiutare i giovani discepoli di Gesù a rimanere saldi nella fede e ad assumere la meravigliosa avventura di annunciarla e testimoniarla apertamente con la propria vita. Una testimonianza coraggiosa e piena di amore per il fratello, decisa e prudente al contempo, senza nascondere la propria identità cristiana, in un clima di rispettosa convivenza con altre legittime opzioni ed esigendo, nello stesso tempo, il dovuto rispetto per le proprie.

Maestà, nel rinnovare la mia gratitudine per il deferente benvenuto che mi avete offerto, desidero manifestare anche la mia stima e vicinanza a tutte le genti della Spagna, così come la mia ammirazione verso un Paese così ricco di storia e cultura, per la vitalità della propria fede, che ha portato frutto in tanti santi e sante in tutte le epoche, in numerosi uomini e donne che lasciando la propria terra hanno portato il Vangelo in ogni angolo del mondo, e in persone rette, solidali e ricchi di bontà in tutto il proprio territorio. È un grande tesoro che certamente vale la pena di custodire con atteggiamento costruttivo, per il bene comune di oggi e per offrire un orizzonte luminoso all’avvenire delle nuove generazioni. Benché vi siano attualmente motivi di preoccupazione, è maggiore l’ansia degli spagnoli di superarli con il dinamismo che li caratterizza, e al quale tanto contribuiscono le sue profonde radici cristiane, molto feconde nel corso dei secoli.

Saluto fin d’ora molto cordialmente tutti i cari amici spagnoli e madrileni e quelli che sono venuti da altri paesi. Nel corso di questi giorni sarò unito a voi, tenendo anche ben presenti tutti i giovani del mondo, in particolare quelli che attraversano delle prove di diversa natura. Affidando questo incontro alla Santissima Vergine Maria e all’intercessione dei santi protettori di questa Giornata, chiedo a Dio che benedica e protegga sempre i figli di Spagna. Grazie.

 

 

Pope Benedict XVI arrives at Madrid's Barajas airport from Rome, August 18, 2011. The Pope arrived in Spain's capital for a four-day visit culminating in a mass on Sunday in the Cuatro Vientos aerodrome which over two million people are expected to attend.

Pope Benedict XVI on an Alitalia plane on his way to Madrid's Barajas airport, on August 18, 2011. Pope Benedict XVI is heading to Madrid for a million-strong Catholic youth festival after Spanish riot police swung batons in clashes with anti-Church protesters over the cost of the six-day World Youth Day festival at a time of economic hardship.































 

 

Caterina63
00giovedì 18 agosto 2011 23:53

Il Papa ai giovani della Gmg di Madrid:

Cari amici: siate prudenti e saggi, edificate la vostra vita sulla base ferma che è Cristo. Questa saggezza e prudenza guiderà i vostri passi, nulla vi farà temere e nel vostro cuore regnerà la pace.

Allora sarete beati, felici, e la vostra allegria contagerà gli altri. Si domanderanno quale sia il segreto della vostra vita e scopriranno che la roccia che sostiene tutto l’edificio e sopra la quale si appoggia tutta la vostra esistenza è la persona stessa di Cristo, vostro amico, fratello e Signore, il Figlio di Dio fatto uomo, che dà consistenza a tutto l’universo



DISCORSO DEL SANTO PADRE

Cari amici,


ringrazio per le affettuose parole che mi hanno rivolto i giovani rappresentanti dei cinque continenti. Saluto con affetto tutti coloro che sono qui radunati, giovani di Oceania, Africa, America, Asia ed Europa; e anche coloro che non sono potuti venire. Vi tengo sempre presenti e prego per voi. Dio mi ha concesso la grazia di potervi vedere e udire più da vicino, e di porci insieme in ascolto della sua Parola.

Nella lettura che è stata proclamata, abbiamo ascoltato un passo del Vangelo nel quale si parla di accogliere le parole di Gesù e di metterle in pratica. Vi sono parole che servono solamente per intrattenere e passano come il vento; altre istruiscono la mente in alcuni aspetti; quelle di Gesù, invece, devono giungere al cuore, radicarsi in esso e forgiare tutta la vita. Senza ciò, rimangono vuote e divengono effimere. Esse non ci avvicinano a Lui. E, in tal modo, Cristo continua ad essere lontano, come una voce tra molte altre che ci circondano e alle quali ci siamo già abituati. Il Maestro che parla, inoltre, non insegna ciò che ha appreso da altri, ma ciò che Egli stesso è, l’unico che conosce davvero il cammino dell’uomo verso Dio, perché è Egli stesso che lo ha aperto per noi, lo ha creato perché potessimo raggiungere la vita autentica, quella che sempre vale la pena di vivere, in ogni circostanza, e che neppure la morte può distruggere. Il Vangelo prosegue spiegando queste cose con la suggestiva immagine di chi costruisce sopra la roccia stabile, resistente agli attacchi delle avversità, contrariamente a chi edifica sulla sabbia, forse in un luogo paradisiaco, potremmo dire oggi, ma che si sgretola al primo soffio dei venti e si trasforma in rovina.

Cari giovani, ascoltate veramente le parole del Signore, perché siano in voi «spirito e vita» (Gv 6,63), radici che alimentano il vostro essere, criteri di condotta che ci assimilano alla persona di Cristo: essere poveri di spirito, affamati di giustizia, misericordiosi, puri di cuore, amanti della pace. Fatelo ogni giorno con costanza, come si fa con il vero Amico che non ci defrauda e con il quale vogliamo condividere il cammino della vita. Ben sapete che, quando non si cammina al fianco di Cristo, che ci guida, noi ci disperdiamo per altri sentieri, come quello dei nostri impulsi ciechi ed egoisti, quello delle proposte che lusingano, ma che sono interessate, ingannevoli e volubili, lasciano il vuoto e la frustrazione dietro di sé.

Approfittate di questi giorni per conoscere meglio Cristo e avere la certezza che, radicati in Lui, il vostro entusiasmo e la vostra allegria, i vostri desideri di andare oltre, di raggiungere ciò che è più elevato, fino a Dio, hanno sempre un futuro certo, perché la vita in pienezza dimora già nel vostro essere. Fatela crescere con la grazia divina, generosamente e senza mediocrità, prendendo in considerazione seriamente la meta della santità. E, davanti alle nostre debolezze, che a volte ci opprimono, contiamo anche sulla misericordia del Signore, che è sempre disposto a darci di nuovo la mano e che ci offre il perdono attraverso il Sacramento della Penitenza.

Edificando sulla ferma roccia, non solamente la vostra vita sarà solida e stabile, ma contribuirà a proiettare la luce di Cristo sui vostri coetanei e su tutta l’umanità, mostrando un’alternativa valida a tanti che si sono lasciati andare nella vita, perché le fondamenta della propria esistenza erano inconsistenti. A tanti che si accontentano di seguire le correnti di moda, si rifugiano nell’interesse immediato, dimenticando la giustizia vera, o si rifugiano nelle proprie opinioni invece di cercare la verità senza aggettivi.

Sì, ci sono molti che, credendosi degli dei, pensano di non aver bisogno di radici, né di fondamenti che non siano essi stessi. Desidererebbero decidere solo da sé ciò che è verità o no, ciò che è bene o male, giusto e ingiusto; decidere chi è degno di vivere o può essere sacrificato sull’altare di altre prospettive; fare in ogni istante un passo a caso, senza una rotta prefissata, facendosi guidare dall’impulso del momento. Queste tentazioni sono sempre in agguato.

È importante non soccombere ad esse, perché, in realtà, conducono a qualcosa di evanescente, come un’esistenza senza orizzonti, una libertà senza Dio. Noi, in cambio, sappiamo bene che siamo stati creati liberi, a immagine di Dio, precisamente perché siamo protagonisti della ricerca della verità e del bene, responsabili delle nostre azioni, e non meri esecutori ciechi, collaboratori creativi nel compito di coltivare e abbellire l’opera della creazione. Dio desidera un interlocutore responsabile, qualcuno che possa dialogare con Lui e amarlo. Per mezzo di Cristo lo possiamo conseguire veramente e, radicati in Lui, diamo ali alla nostra libertà. Non è forse questo il grande motivo della nostra gioia? Non è forse questo un terreno solido per edificare la civiltà dell’amore e della vita, capace di umanizzare ogni uomo?

Cari amici: siate prudenti e saggi, edificate la vostra vita sulla base ferma che è Cristo. Questa saggezza e prudenza guiderà i vostri passi, nulla vi farà temere e nel vostro cuore regnerà la pace. Allora sarete beati, felici, e la vostra allegria contagerà gli altri. Si domanderanno quale sia il segreto della vostra vita e scopriranno che la roccia che sostiene tutto l’edificio e sopra la quale si appoggia tutta la vostra esistenza è la persona stessa di Cristo, vostro amico, fratello e Signore, il Figlio di Dio fatto uomo, che dà consistenza a tutto l’universo. Egli morì per noi e risuscitò perché avessimo vita, e ora, dal trono del Padre, continua ad essere vivo e vicino a tutti gli uomini, vegliando continuamente con amore per ciascuno di noi.

Affido i frutti di questa Giornata Mondiale della Gioventù alla Santissima Vergine Maria, che seppe dire «sì» alla volontà di Dio, e Maria ci insegna come nessun altro la fedeltà al suo divin Figlio, che seguì fino alla sua morte sulla croce. Mediteremo tutto ciò più attentamente nelle diverse stazioni della Via Crucis. Preghiamo che, come Lei, il nostro «sì» di oggi a Cristo sia anche un «sì» incondizionato alla sua amicizia, alla fine di questa Giornata e durante tutta la nostra vita.
Molte grazie.



Archbishop of Madrid Antonio Maria Rouco Varela (L) laughs as Pope Benedict XVI puts on a hat during a welcoming celebration as part of the World Youth Day festivities in central Madrid, August 18, 2011. Pope Benedict, starting a trip to recession hit Spain that has been marked by protests over its high costs, on Thursday denounced economic structures that put profits ahead of people and the common good.

MADRID, SPAIN - AUGUST 18:  Pope Benedict XVI greets bishops on arriving at Cibeles square during World Youth Day 2011 celebrations on August 18, 2011 in Madrid, Spain. Initiated by Pope John Paul II in 1985, World Youth Day youth-oriented events for the celebration of the Catholic faith are held every three years in a different country; this time in Madrid from August 16th to 21st, with Pope Benedict XVI in attendance.
Pope Benedict XVI greets faithfuls from on his Popemobile during the World Youth Day welcoming ceremony at Cibeles square in Madrid, on August 18, 2011. Pope Benedict XVI headed to Madrid for a million-strong Catholic youth festival after Spanish riot police swung batons in clashes with anti-Church protesters over the cost of the six-day World Youth Day festival at a time of economic hardship.MADRID, SPAIN - AUGUST 18:  Pope Benedict XVI greets young pilgrims on arriving at Cibeles square during World Youth Day 2011 celebrations on August 18, 2011 in Madrid, Spain. Initiated by Pope John Paul II in 1985, World Youth Day youth-oriented events for the celebration of the Catholic faith are held every three years in a different country; this time in Madrid from August 16th to 21st, with Pope Benedict XVI in attendance.

Pope Benedict XVI waves at Plaza Indipendencia to celebrate the World Youth Day festivities in central Madrid, August 18, 2011. Pope Benedict, starting a trip to recession hit-Spain that has been marked by protests over its high costs, on Thursday denounced economic structures that put profits ahead of people and the common good.
Pope Benedict XVI arrives for a welcoming ceremony  at Cibeles square in Madrid, on August 18, 2011. Pope Benedict XVI headed to Madrid for a million-strong Catholic youth festival after Spanish riot police swung batons in clashes with anti-Church protesters over the cost of the six-day World Youth Day festival at a time of economic hardship.Pope Benedict XVI arrives for a welcoming ceremony  at Cibeles square in Madrid, on August 18, 2011. Pope Benedict XVI headed to Madrid for a million-strong Catholic youth festival after Spanish riot police swung batons in clashes with anti-Church protesters over the cost of the six-day World Youth Day festival at a time of economic hardship.
Pope Benedict XVI arrives for a welcoming ceremony  at Cibeles square in Madrid, on August 18, 2011. Pope Benedict XVI headed to Madrid for a million-strong Catholic youth festival after Spanish riot police swung batons in clashes with anti-Church protesters over the cost of the six-day World Youth Day festival at a time of economic hardship.Pope Benedict XVI arrives for a welcoming ceremony  at Cibeles square in Madrid, on August 18, 2011. Pope Benedict XVI headed to Madrid for a million-strong Catholic youth festival after Spanish riot police swung batons in clashes with anti-Church protesters over the cost of the six-day World Youth Day festival at a time of economic hardship.

MADRID, SPAIN - AUGUST 18:  Pope Benedict XVI waves to the crowd as he walks through the Puerta de Alacala during the World Youth Day 2011 on August 18, 2011 in Madrid, Spain. Initiated by Pope John Paul II in 1985, World Youth Day youth-oriented events for the celebration of the Catholic faith are held every three years in a different country; this time in Madrid from August 16th to 21st, 2011.
Pope Benedict XVI (R) prepares for a welcoming ceremony at Cibeles square in Madrid, on August 18, 2011. Pope Benedict XVI headed to Madrid for a million-strong Catholic youth festival after Spanish riot police swung batons in clashes with anti-Church protesters over the cost of the six-day World Youth Day festival at a time of economic hardship.
Faithfuls gather near Cibeles square in Madrid on August 18, 2011 during a welcoming ceremony for Pope Benedict XVI. Pope Benedict XVI headed to Madrid for a million-strong Catholic youth festival after Spanish riot police swung batons in clashes with anti-Church protesters over the cost of the six-day World Youth Day festival at a time of economic hardship.





INCONTRO DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI CON I GIORNALISTI DURANTE IL VOLO VERSO MADRID

Santo Padre, siamo alla 26a Giornata Mondiale della Gioventù, la 12a celebrata con un grande incontro mondiale. Giovanni Paolo II, che le ha inventate, ora è Beato ed è Protettore ufficiale di questa GMG di Madrid. All’inizio del Suo Pontificato ci si era domandati se lei avrebbe continuato sulla linea del suo Predecessore. Ora lei è già alla sua terza Giornata mondiale, dopo Colonia e Sydney. Come vede il significato di questi eventi nella "strategia" pastorale della Chiesa universale nel terzo Millennio?

Santo Padre: Cari amici, buongiorno! Sono contento di andare con voi in Spagna per questo grande avvenimento. Dopo due GMG vissute anche personalmente, posso soltanto dire che è stata realmente un’ispirazione quella che è stata donata a Papa Giovanni Paolo II, quando ha creato questa realtà di un grande incontro dei giovani e del mondo con il Signore. Direi che queste GMG sono un segnale, una cascata di luce; danno visibilità alla fede, visibilità alla presenza di Dio nel mondo e creano così il coraggio di essere credenti. Spesso i credenti si sentono isolati in questo mondo, quasi perduti. Qui, vedono che non sono soli, che c’è una grande rete di fede, una grande comunità di credenti nel mondo, che è bello vivere in questa amicizia universale. E così, mi sembra, nascono amicizie, amicizie oltre i confini delle diverse culture, dei diversi Paesi. E questa nascita di una rete universale di amicizia, che collega mondo e Dio, è un’importante realtà per il futuro dell’umanità, per la vita dell’umanità di oggi. Naturalmente, la GMG non può essere un avvenimento isolato: fa parte di un cammino più grande, va preparato da questo cammino della Croce che trasmigra in diversi Paesi e già unisce giovani nel segno della Croce e nel meraviglioso segno della Madonna. E così la preparazione della GMG è molto più che preparazione tecnica di un avvenimento con tanti problemi tecnici, naturalmente; è una preparazione interiore, un mettersi in cammino verso gli altri, insieme verso Dio. E poi, dopo, segue la fondazione di gruppi di amicizia, tenere questo contatto universale che apre le frontiere delle culture, dei contrasti umani, religiosi, e così è un cammino continuo che poi guida ad un nuovo vertice, ad una nuova GMG. Mi sembra, in questo senso, che si debba vedere la GMG come segno, parte di un grande cammino; crea amicizie, apre frontiere e rende visibile che è bello essere con Dio, che Dio è con noi. In questo senso, vogliamo continuare con questa grande idea del Beato Papa Giovanni Paolo II.

P Lombardi: Santità, i tempi cambiano. L’Europa e il mondo occidentale in generale vivono una crisi economica profonda, ma che manifesta anche dimensioni di grave disagio sociale e morale e di grande incertezza per il futuro, che diventano particolarmente dolorose per i giovani. Nei giorni scorsi abbiamo visto, ad esempio, i fatti avvenuti in Gran Bretagna, con scatenamento di ribellione o di aggressività. Allo stesso tempo ci sono segni di impegno generoso ed entusiasta, di volontariato e solidarietà, di giovani credenti e non credenti. A Madrid incontreremo moltissimi giovani meravigliosi. Quali messaggi può dare la Chiesa per la speranza e l’incoraggiamento dei giovani del mondo, soprattutto quelli che sono oggi tentati di scoraggiamento e di ribellione?

Santo Padre: Ecco. Si conferma nell’attuale crisi economica quanto è già apparso nella precedente grande crisi: che la dimensione etica, cioè, non è una cosa esteriore ai problemi economici, ma una dimensione interiore e fondamentale. L’economia non funziona solo con un’autoregolamentazione di mercato, ma ha bisogno di una ragione etica per funzionare per l’uomo. E appare di nuovo quanto aveva già detto nella sua prima enciclica sociale Papa Giovanni Paolo II, che l’uomo dev’essere il centro dell’economia e che l’economia non è da misurare secondo il massimo del profitto, ma secondo il bene di tutti, include responsabilità per l’altro e funziona veramente bene solo se funziona in modo umano, nel rispetto dell’altro. E con le diverse dimensioni: responsabilità per la propria Nazione e non solo per se stessi; responsabilità per il mondo – anche una Nazione non è isolata, anche l’Europa non è isolata, ma è responsabile per l’intera umanità e deve pensare ai problemi economici sempre in questa chiave della responsabilità anche per le altre parti del mondo, per quelle che soffrono, hanno sete e fame, non hanno futuro. E quindi – terza dimensione di questa responsabilità – è la responsabilità per il futuro. Sappiamo che dobbiamo proteggere il nostro pianeta, ma dobbiamo proteggere – tutto sommato – il funzionamento del servizio del lavoro economico per tutti e pensare che il domani è anche l’oggi. Se i giovani di oggi non trovano prospettive nella loro vita, anche il nostro oggi è sbagliato e "male". Quindi, la Chiesa con la sua dottrina sociale, con la sua dottrina sulla responsabilità verso Dio, apre la capacità di rinunciare al massimo del profitto e di vedere le cose nella dimensione umanistica e religiosa, cioè: essere l’uno per l’altro. Così si possono anche aprire le strade. Il grande numero di volontari che lavorano in diverse parti del mondo, non per sé ma per l’altro, e trovano proprio così il senso della vita, dimostrano che è possibile fare questo e che un’educazione a questi grandi scopi, come cerca di fare la Chiesa, è fondamentale per il nostro futuro.

P Lombardi: Santità, i giovani del mondo di oggi vivono generalmente in ambienti multiculturali e multiconfessionali. La tolleranza reciproca è più necessaria che mai. Lei insiste sempre molto sul tema della verità. Non pensa che questa insistenza sulla verità e sull’unica Verità che è Cristo sia un problema per i giovani di oggi? Non pensa che questa insistenza li indirizzi alla contrapposizione e alla difficoltà di dialogare e cercare insieme agli altri?

Santo Padre: Il collegamento tra verità e intolleranza, monoteismo e incapacità di dialogo con gli altri, è un argomento che spesso ritorna nel dibattito sul cristianesimo di oggi. E, naturalmente, è vero che nella storia ci sono stati anche abusi, sia del concetto della verità, sia del concetto del monoteismo; ma sono stati abusi. La realtà è totalmente diversa. L’argomento è sbagliato, perché la verità è accessibile solo nella libertà. Si possono imporre con violenza, comportamenti, osservanze, attività, ma non la verità! La verità si apre solo alla libertà, al consenso libero, e perciò libertà e verità sono intimamente unite, l’una è condizione per l’altra. E, del resto, cercare la verità, i veri valori che danno vita e futuro, é senza alternativa: non vogliamo la menzogna, non vogliamo il positivismo di norme imposte con una certa forza; solo i valori veri portano al futuro e diciamo che è necessario, quindi, cercare i valori veri e non permettere l’arbitrio di alcuni, non lasciare che si fissi una ragione positivista che ci dice, circa i problemi etici, i grandi problemi dell’uomo: non c’è una verità razionale. Questo sarebbe veramente esporre l’uomo all’arbitrio di quanti hanno il potere. Dobbiamo essere sempre alla ricerca della verità, dei veri valori; abbiamo un nucleo nei valori, nei diritti umani fondamentali; altri simili elementi fondamentali sono riconosciuti e, proprio questi, ci mettono in dialogo l’uno con l’altro. La verità come tale è dialogica perché cerca di conoscere meglio, di capire meglio e lo fa in dialogo con gli altri. Così, ricercare la verità e la dignità dell’uomo è la maggiore difesa della libertà.

Padre Lombardi: Un’ultima domanda, Santità. Le Giornate Mondiali della Gioventù sono un tempo bellissimo e suscitano molti entusiasmi, ma i giovani poi tornano a casa e ritrovano un mondo in cui la pratica religiosa è in diminuzione fortissima. Molti di loro probabilmente non si vedranno più in chiesa. Come si può dare continuità ai frutti delle Giornate Mondiali della Gioventù? Pensa che diano effettivamente frutti di lunga durata al di là dei momenti di grande entusiasmo?

Santo Padre: La seminagione di Dio è sempre silenziosa, non appare subito nelle statistiche. E con il seme che il Signore mette nella terra con le GMG, è come con il seme del quale Egli parla nel Vangelo: qualcosa cade sulla strada e si perde; qualcosa cade sulla pietra, e si perde; qualcosa cade tra i rovi, e si perde; ma qualcosa cade sulla terra buona e porta grande frutto. Proprio così è anche con la seminagione della GMG: molto si perde – e questo è umano. Con altre parole del Signore: il granello di senape è piccolo, ma cresce e diventa un grande albero. Con altre parole ancora: certamente, molto si perde, non possiamo subito dire: da domani ricomincia una grande crescita della Chiesa. Dio non agisce così. Ma cresce in silenzio e tanto. So dalle alte GMG che sono nate tante amicizie, amicizie per la vita; tante nuove esperienze che Dio c’è. E su questa crescita silenziosa noi riponiamo fiducia e siamo sicuri, anche se le statistiche non parleranno molto, che il seme del Signore realmente cresce e sarà per moltissime persone l’inizio di un’amicizia con Dio e con altri, di un’universalità del pensiero, di una responsabilità comune che realmente ci mostra che questi giorni portano frutto. Grazie!

P. Lombardi: Grazie a lei, Santità, di questa conversazione che già ci orienta verso i temi essenziali di questi giorni bellissimi. Le facciamo, naturalmente, i nostri auguri perché siano giorni – nonostante il caldo – pieni di gioia e di soddisfazioni. Però, prima di lasciarla tornare al suo posto, volevo dire che anche per la nostra comunità oggi è un giorno di festa in particolare, perché c’è una delle nostre decane, una che ha fatto tutti i viaggi di Giovanni Paolo II e tutti i suoi, tranne uno solo, perché non stava molto bene, e che oggi compie gli anni. Gli anni sono naturalmente pochi, anche se i viaggi sono stati molti. Si tratta di Paloma Gómez Borrero a cui tutti facciamo gli auguri, e glieli facciamo insieme a lei.














VIAGGIO APOSTOLICO DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI A MADRID (SPAGNA) IN OCCASIONE DELLA XXVI GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ (18-21 AGOSTO 2011)


SALUTO DEL SANTO PADRE

Cari giovani amici,

è una gioia immensa incontrarmi qui con voi, nel centro di questa bella città di Madrid, le cui chiavi il Signor Sindaco ha avuto la gentilezza di consegnarmi. Oggi è anche capitale dei giovani del mondo e dove tutta la Chiesa volge i suoi occhi. Il Signore ci ha riuniti per vivere in questi giorni la bella esperienza della Giornata Mondiale della Gioventù. Con la vostra presenza e la partecipazione alle celebrazioni, il nome di Cristo risuonerà in ogni angolo di questa illustre città. Preghiamo perché il suo messaggio di speranza e amore abbia eco anche nel cuore di quelli che non credono o si sono allontanati dalla Chiesa. Grazie tante per la splendida accoglienza che mi avete riservato entrando nella città, segno del vostro amore e della vostra vicinanza al Successore di Pietro.

Saluto il Signor Cardinale Stanisław Ryłko, Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici e i suoi collaboratori in questo Dicastero, ringraziando per tutto il lavoro realizzato. Allo stesso tempo, ringrazio il Signor Cardinale Antonio María Rouco Varela, Arcivescovo di Madrid, per le sue amabili parole e per lo sforzo della sua Arcidiocesi, insieme con le altre diocesi di Spagna, nel preparare questa Giornata Mondiale della Gioventù, per la quale si è lavorato con generosità anche in tante altre Chiese particolari del mondo intero. Ringrazio le autorità nazionali, regionali e locali per la loro amabile presenza e la loro generosa collaborazione per il positivo svolgimento di questo grande evento. Grazie ai fratelli nell’episcopato, ai sacerdoti, seminaristi, persone consacrate e fedeli che sono qui presenti e sono venuti accompagnando i giovani per vivere questi giorni intensi di pellegrinaggio all’incontro con Cristo. Saluto cordialmente tutti voi nel Signore e vi ripeto che è una grande felicità stare qui con voi. Che la fiamma dell’amore di Cristo non si spenga mai nei vostri cuori.

Saluto in francese

Cari giovani di lingua francese, avete risposto numerosi alla chiamata del Signore a venire ad incontrarlo a Madrid. Mi congratulo con voi! Benvenuti alle Giornate Mondiali della Gioventù! Voi portate nel cuore delle domande e cercate delle risposte. È una cosa buona cercare sempre. Cercate soprattutto la verità, che non è un’idea, un’ideologia o uno slogan, ma una Persona, il Cristo, Dio stesso venuto tra gli uomini! Avete ragione di voler radicare la vostra fede in Lui, di voler fondare la vostra vita in Cristo. Egli vi ama da sempre e vi conosce meglio di chiunque altro. Che questi giorni ricchi di preghiera, di insegnamento e di incontri possano aiutarvi a scoprirlo di nuovo per amarlo meglio. Che Cristo vi accompagni in questo tempo forte nel quale, tutti insieme, Lo celebriamo e Lo preghiamo.

Saluto in inglese

Estendo un affettuoso saluto ai molti giovani di lingua inglese che sono venuti a Madrid. Che questi giorni di preghiera, amicizia e celebrazione ci conducano ad avvicinarci gli uni agli altri e al Signore Gesù. Fate della fiducia nella parola di Cristo il fondamento delle vostre vite! Piantati ed edificati in Lui, saldi nella fede ed aperti alla potenza dello Spirito, troverete il vostro posto nel piano di Dio ed arricchirete la Chiesa con i vostri doni. Preghiamo gli uni per gli altri affinché possiamo essere testimoni gioiosi di Cristo, oggi e sempre. Dio vi benedica tutti!

Saluto in tedesco

Cari amici di lingua tedesca! Saluto con affetto tutti voi. Sono lieto che siate venuti così numerosi. In questi giorni vogliamo professare, approfondire e trasmettere assieme la nostra fede in Cristo. Lo sperimentiamo sempre di nuovo: è Lui che dà veramente senso alla nostra vita. Apriamo il nostro cuore a Cristo. Egli ci doni un tempo pieno di gioia e di grazie qui a Madrid.

Saluto in italiano

Cari giovani italiani! Vi saluto con grande affetto e mi rallegro per la vostra partecipazione numerosa, animata dalla gioia della fede. Vivete queste giornate con spirito di intensa preghiera e di fraternità, testimoniando la vitalità della Chiesa in Italia, delle parrocchie, delle associazioni, dei movimenti. Condividete con tutti questa ricchezza. Grazie!

Saluto in portoghese

Cari giovani dei diversi paesi di lingua ufficiale portoghese e quanti vi accompagnano, benvenuti a Madrid! Vi saluto a tutti con grande amicizia e vi invito a salire fino alla sorgente eterna della vostra giovinezza e a conoscere il protagonista assoluto di questa Giornata Mondiale e, spero, della vostra vita: Cristo Signore. In questi giorni sentirete risuonare la sua Parola. Lasciate che questa Parola penetri e possa creare radici nei vostri cuori, e su di essa edificate la vostra vita. Saldi nella fede, sarete un anello della grande catena dei fedeli. Non si può credere senza essere aiutati dalla fede degli altri, e con la mia fede contribuisco anche ad aiutare gli altri nella fede. La Chiesa ha bisogno di voi e voi avete bisogno della Chiesa.

Saluto in polacco

Saluto i giovani venuti dalla Polonia, connazionali del beato Giovanni Paolo II, l’iniziatore delle Giornate Mondiali della Gioventù. Mi rallegro per la vostra presenza qui a Madrid! Vi auguro delle buone giornate, giornate di preghiera e di consolidamento del legame con Gesù. Vi guidi lo Spirito di Dio.



Pope Benedict XVI arrives at the Pope Mobile for a welcoming celebration as part of the World Youth Day festivities in central Madrid, August 18, 2011. Pope Benedict, starting a trip to recession hit-Spain that has been marked by protests over its high costs, on Thursday denounced economic structures that put profits ahead of people and the common good.MADRID, SPAIN - AUGUST 18:  Crowds wave flags from around the world whilewaiting for the arrival of Pope Benedict XVI at Cibeles square during World Youth Day 2011 celebrations on August 18, 2011 in Madrid, Spain. Initiated by Pope John Paul II in 1985, World Youth Day youth-oriented events for the celebration of the Catholic faith are held every three years in a different country; this time in Madrid from August 16th to 21st, with Pope Benedict XVI in attendance.
Pope Benedict XVI arrives at the Pope Mobile for a welcoming celebration as part of the World Youth Day festivities in central Madrid, August 18, 2011. Pope Benedict, starting a trip to recession hit-Spain that has been marked by protests over its high costs, on Thursday denounced economic structures that put profits ahead of people and the common good.



Caterina63
00venerdì 19 agosto 2011 13:24

Il Papa alle giovani religiose:

L’incontro personale con Cristo, che nutre la vostra consacrazione, deve esser testimoniato con tutta la forza trasformante nelle vostre vite; e possiede oggi una speciale rilevanza, quando «si constata una sorta di «eclissi di Dio», una certa amnesia, se non un vero rifiuto del Cristianesimo e una negazione del tesoro della fede ricevuta, col rischio di perdere la propria identità profonda». Davanti al relativismo e alla mediocrità, sorge il bisogno di questa radicalità, che testimonia la consacrazione come un appartenere a Dio, sommamente amato



Discorso del Santo Padre in occasione dell'incontro con giovani religiose nel Patio de los Reyes de El Escorial, 19 agosto 2011

DISCORSO DEL SANTO PADRE

Pope Benedict XVI waves he arrives at the monastery of El Escorial in San Lorenzo de El Escorial on the second day of his four-day visit to Spain coinciding with the World Youth Day festivities, August 19, 2011. Pope Benedict denounced economic structures that put profits ahead of people on Thursday at the start of a trip to recession-hit Spain where the costs of the pontiff's visit have sparked violent protests.


Carissime giovani religiose,

nella Giornata Mondiale della Gioventù che stiamo celebrando a Madrid, è una grande gioia potermi incontrare con voi, che avete consacrato la vostra giovinezza al Signore, e ringrazio per l’amabile saluto che mi avete rivolto.
Apprezzo il fatto che il Signor Cardinale Arcivescovo di Madrid abbia previsto questo incontro in un luogo così evocativo come è il Monastero di san Lorenzo all’Escorial. Se la sua celebre biblioteca custodisce importanti edizioni delle Sacre Scritture e delle Regole monastiche di diverse famiglie religiose, la vostra vita di fedeltà alla chiamata ricevuta è anch’essa un modo prezioso di custodire la Parola del Signore che risuona nelle forme di spiritualità a voi proprie.

Care sorelle, ciascun carisma è una parola evangelica che lo Spirito Santo ricorda alla sua Chiesa (cfr Gv 14,26). Non invano la Vita Consacrata «nasce dall’ascolto della Parola di Dio ed accoglie il Vangelo come sua norma di vita. Vivere nella sequela di Cristo casto, povero ed obbediente è in tal modo una «esegesi» vivente della Parola di Dio. Da essa è sgorgato ogni carisma e di essa ogni regola vuole essere espressione, dando origine ad itinerari di vita cristiana segnati dalla radicalità evangelica» (Esort. Ap. Verbum Domini, 83).
La radicalità evangelica è rimanere «radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede» (Col 2,7), che nella vita consacrata significa andare alla radice dell’amore a Gesù Cristo con cuore indiviso, senza anteporre nulla a tale amore (cfr S. Benedetto, Regola, IV, 21), con una appartenenza sponsale, come l’hanno vissuta i Santi, nello stile di Rosa da Lima e Raffaele Arnaiz, giovani patroni di questa Giornata Mondiale della Gioventù.

L’incontro personale con Cristo, che nutre la vostra consacrazione, deve esser testimoniato con tutta la forza trasformante nelle vostre vite; e possiede oggi una speciale rilevanza, quando «si constata una sorta di «eclissi di Dio», una certa amnesia, se non un vero rifiuto del Cristianesimo e una negazione del tesoro della fede ricevuta, col rischio di perdere la propria identità profonda» (Messaggio per la XXVI Giornata Mondiale della Gioventù 2011, 1). Davanti al relativismo e alla mediocrità, sorge il bisogno di questa radicalità, che testimonia la consacrazione come un appartenere a Dio, sommamente amato.

Questa radicalità evangelica della vita consacrata si esprime nella comunione filiale con la Chiesa, focolare dei figli di Dio, che Cristo ha edificato. La comunione coi Pastori, i quali in nome del Signore annunciano il deposito della fede ricevuto attraverso gli Apostoli, il Magistero della Chiesa e la tradizione cristiana. La comunione con la vostra famiglia religiosa, custodendone con gratitudine il genuino patrimonio spirituale e apprezzando anche gli altri carismi. La comunione con altri membri della Chiesa, quali i laici, chiamati a testimoniare, a partire dalla propria vocazione specifica, il medesimo vangelo del Signore.
Infine, la radicalità evangelica si esprime nella missione che Dio ha voluto affidarvi. Dalla vita contemplativa, che accoglie nei suoi chiostri la Parola di Dio nel silenzio eloquente e ne adora la bellezza nella solitudine da Lui abitata, fino ai diversi cammini della vita apostolica, nei solchi della quale germina il seme evangelico nell’educazione dei bambini e dei giovani, nella cura degli infermi e degli anziani, nell’accompagnamento delle famiglie, nell’impegno a favore della vita, nella testimonianza alla verità, nell’annuncio della pace e della carità, nell’impegno missionario e nella nuova evangelizzazione, e in tanti altri campi dell’apostolato ecclesiale.

Care sorelle, questa è la testimonianza della santità, alla quale Dio vi chiama, seguendo da vicino e senza alcuna condizione Gesù il Cristo nella consacrazione, nella comunione e nella missione. La Chiesa ha bisogno della vostra fedeltà giovane, radicata ed edificata in Cristo. Grazie per il vostro «sì» generoso, totale e perpetuo alla chiamata dell’Amato. Chiedo che la Vergine Maria sostenga ed accompagni la vostra giovinezza consacrata, con il vivo desiderio che Ella interpelli, incoraggi ed illumini tutti i giovani.
Con tali sentimenti, domando a Dio di ricompensare abbondantemente il generoso contributo della Vita Consacrata a questa Giornata Mondiale della Gioventù, ed in suo nome vi benedico di tutto cuore.
Molte grazie.



A nun kisses the ring of Pope Benedict XVI at the monastery of El Escorial in San Lorenzo de El Escorial on the second day of his four-day visit to Spain coinciding with the World Youth Day festivities August 19, 2011. Pope Benedict denounced economic structures that put profits ahead of people on Thursday at the start of a trip to recession-hit Spain where the costs of the pontiff's visit have sparked violent protests.

Nuns are seen during Pope Benedict XVI's visit at San Lorenzo del Escorial monastery in Madrid, Friday, Aug. 19, 2011. Pope Benedict XVI lamented Friday what he called modern society's "amnesia" about God as he traveled to a famed Spanish monastery on the second day of his four-day visit for the church's world youth festival.


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Il Papa ai giovani docenti: i giovani hanno bisogno di autentici maestri; persone aperte alla verità totale nei differenti rami del sapere, sapendo ascoltare e vivendo al proprio interno tale dialogo interdisciplinare; persone convinte, soprattutto, della capacità umana di avanzare nel cammino verso la verità



Incontro con giovani docenti universitari nella Basilica di San Lorenzo de El Escorial (19 agosto 2011)

DISCORSO DEL SANTO PADRE

Signor Cardinale Arcivescovo di Madrid,
Venerati Fratelli nell’Episcopato,
Cari Padri Agostiniani,
Illustri Professori e Professoresse,
Distinte Autorità,
Cari amici,

attendevo con grande desiderio questo incontro con voi, giovani professori delle università spagnole, che prestate una splendida collaborazione nella diffusione della verità, in circostanze non sempre facili.
Vi saluto cordialmente e ringrazio per le amabili parole di benvenuto, come pure per la musica eseguita, risuonata in modo meraviglioso in questo monastero di grande bellezza artistica, eloquente testimonianza nei secoli di una vita di preghiera e di studio. In questo luogo emblematico, ragione e fede si sono fuse armoniosamente nell’austera pietra per modellare uno dei monumenti più rinomati della Spagna.
Saluto altresì con particolare affetto coloro che in questi giorni hanno partecipato ad Avila al Congresso Mondiale delle università cattoliche, sul tema: «Identità e missione dell’Università Cattolica».
Nell’essere insieme con voi, mi tornano alla mente i miei primi passi come professore all’università di Bonn. Quando si vedevano ancora le ferite della guerra ed erano molte le carenze materiali, tutto veniva superato dall’entusiasmo di un’attività appassionante, dal contatto con colleghi delle diverse discipline e dal desiderio di dare risposta alle inquietudini ultime e fondamentali degli alunni.
Questa universitas», che ho vissuto, di professori e discepoli che assieme cercano la verità in tutti i saperi, o, come avrebbe detto Alfonso X il Saggio, tale «riunione di maestri e discepoli con volontà e obiettivo di apprendere i saperi» (Siete partidas, partida II, tit. XXXI), rende chiaro il significato e anche la definizione dell’Università.
Nel motto di questa Giornata Mondiale della Gioventù «Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede» (Col 2,7), potrete trovare anche luce per comprendere meglio il vostro essere e la vostra missione. In questo senso, e come ho già scritto nel Messaggio ai giovani in preparazione a questi giorni, i termini «radicati, fondati e saldi» indirizzano a fondamenti solidi per la vita (cfr n. 2).

Tuttavia, dove troveranno i giovani tali punti di riferimento in una società sgretolata e instabile? Talvolta si ritiene che la missione di un professore universitario sia oggi esclusivamente quella di formare dei professionisti competenti ed efficaci che possano soddisfare la domanda del mercato in ogni momento preciso. Si afferma pure che l’unica cosa che si deve privilegiare nella congiuntura presente sia la pura capacità tecnica. Certamente, oggi si estende questa visione utilitaristica dell’educazione, anche di quella universitaria, diffusa specialmente a partire da ambiti extrauniversitari.
Tuttavia, voi che avete vissuto come me l’università, e che la vivete ora come docenti, sentite senza dubbio il desiderio di qualcosa di più elevato che corrisponda a tutte le dimensioni che costituiscono l’uomo.

Sappiamo che quando la sola utilità e il pragmatismo immediato si ergono a criterio principale, le perdite possono essere drammatiche: dagli abusi di una scienza senza limiti, ben oltre se stessa, fino al totalitarismo politico che si ravviva facilmente quando si elimina qualsiasi riferimento superiore al semplice calcolo di potere. Al contrario, l’idea genuina di università è precisamente quello che ci preserva da tale visione riduzionista e distorta dell’umano.

In realtà, l’università è stata ed è tuttora chiamata ad essere sempre la casa dove si cerca la
verità propria della persona umana. Per tale ragione non a caso fu la Chiesa ad aver promosso
l’istituzione universitaria, proprio perché la fede cristiana ci parla di Cristo come del Logos
mediante il quale tutto è stato fatto (cfr Gv 1,3), e dell’essere umano creato ad immagine e
somiglianza di Dio.
Questa buona novella scopre una razionalità in tutto il creato e guarda
all’uomo come ad una creatura che partecipa e può giungere a riconoscere tale razionalità.
L’università incarna, pertanto, un ideale che non deve snaturarsi, né a causa di ideologie chiuse al dialogo razionale, né per servilismi ad una logica utilitaristica di semplice mercato, che vede l’uomo come semplice consumatore.

Ecco la vostra missione importante e vitale. Siete voi che avete l’onore e la responsabilità di trasmettere questo ideale universitario: un ideale che avete ricevuto dai vostri predecessori, molti dei quali umili seguaci del Vangelo e che, in quanto tali, si sono convertiti in giganti dello spirito. Dobbiamo sentirci loro continuatori in una storia ben distinta dalla loro, ma nella quale le questioni essenziali dell’essere umano continuano a reclamare la nostra attenzione e ci spingono ad andare avanti.

Con loro ci sentiamo uniti a quella catena di uomini e donne che si sono impegnati a proporre e a far stimare la fede davanti all’intelligenza degli uomini. Ed il modo di farlo non consiste solo nell’insegnarlo, ma ancor più nel viverlo, incarnarlo, come anche lo stesso Logos si incarnò per porre la sua dimora fra di noi.


In tal senso i giovani hanno bisogno di autentici maestri; persone aperte alla verità totale nei differenti rami del sapere, sapendo ascoltare e vivendo al proprio interno tale dialogo interdisciplinare; persone convinte, soprattutto, della capacità umana di avanzare nel cammino verso la verità. La gioventù è tempo privilegiato per la ricerca e l’incontro con la verità.

Come già disse Platone: «Cerca la verità mentre sei giovane, perché se non lo farai, poi ti scapperà dalle mani»
(Parmenide, 135d).

Questa alta aspirazione è la più preziosa che potete trasmettere in modo personale e vitale ai vostri studenti, e non semplicemente alcune tecniche strumentali ed anonime, o alcuni freddi dati, usati solo in modo funzionale.
Perciò vi incoraggio caldamente a non perdere mai questa sensibilità e quest’anelito per la verità; a non dimenticare che l’insegnamento non è un’arida comunicazione di contenuti, bensì una formazione dei giovani che dovrete comprendere e ricercare; in essi quali dovete suscitare questa sete di verità che hanno nel profondo e quest’ansia di superarsi. Siate per loro stimolo e forza.

Per tale motivo, è doveroso tenere a mente, in primo luogo, che il cammino verso la verità piena impegna anche l’intero essere umano: è un cammino dell’intelligenza e dell’amore, della ragione e della fede. Non possiamo avanzare nella conoscenza di qualcosa se non ci muove l’amore, e neppure possiamo amare qualcosa nella quale non vediamo razionalità, dato che «Non c'è l'intelligenza e poi l'amore: ci sono l'amore ricco di intelligenza e l'intelligenza piena di amore» (Caritas in veritate, 30).

Se verità e bene sono uniti, così lo sono anche conoscenza e amore. Da questa unità deriva la coerenza di vita e di pensiero, l’esemplarità che si esige da ogni buon educatore.
In secondo luogo, occorre considerare che la stessa verità è sempre più alta dei nostri traguardi. Possiamo cercarla ed avvicinarci ad essa, però non possiamo possederla totalmente, o meglio è essa che ci possiede e che ci motiva.

Nell’opera intellettuale e docente, perciò, l’umiltà è una virtù indispensabile, che ci protegge dalla vanità che chiude l’accesso alla verità.


Non dobbiamo attirare gli studenti a noi stessi, bensì indirizzarli verso quella verità che tutti cerchiamo. In tale compito vi aiuterà il Signore, che vi chiede di essere semplici ed efficaci come il sale, come la lampada che fa luce senza fare rumore (cfr Mt 5,13-15).
Tutto ciò ci invita a volgere sempre lo sguardo a Cristo, nel cui volto risplende la Verità che ci illumina, ma che è anche la via che ci conduce alla pienezza duratura, poiché è il Viandante che è al nostro fianco e ci sostiene con il suo amore. Radicati in Lui, sarete buone guide per i
nostri giovani.

Con tale speranza, vi affido alla protezione della Vergine Maria, Trono della Sapienza, perché Ella vi faccia collaboratori del suo Figlio mediante una vita piena di senso per voi stessi e feconda di frutti, di conoscenza e di fede, per i vostri alunni.
Molte grazie.




Pope Benedict XVI waves to faithfuls as he arrives at the Monastery of El Escorial, on August 19, 2011 in San Lorenzo del Escorial. Hundreds of thousands of young pilgrims gave Pope Benedict XVI a rapturous reception as he presided over a lavish ceremony during Catholic festivities in a sweltering Madrid. The adoring welcome was in sharp contrast to scenes nearby, where baton-wielding anti-riot police dispersed about 150 anti-pope protesters who had gathered in a square.
Pope Benedict XVI waves to faithfuls as he arrives at the Monastery of El Escorial, on August 19, 2011 in San Lorenzo del Escorial. Hundreds of thousands of young pilgrims gave Pope Benedict XVI a rapturous reception as he presided over a lavish ceremony during Catholic festivities in a sweltering Madrid. The adoring welcome was in sharp contrast to scenes nearby, where baton-wielding anti-riot police dispersed about 150 anti-pope protesters who had gathered in a square.
MADRID, SPAIN - AUGUST 19:  Pope Benedict XVI arrives at Zarzuela Palace on August 19, 2011 in Madrid, Spain. Initiated by Pope John Paul II in 1985, World Youth Day youth-oriented events for the celebration of the Catholic faith are held every three years in a different country; this time in Madrid from August 16th to 21st, with Pope Benedict XVI in attendance.MADRID, SPAIN - AUGUST 19:  Pope Benedict XVI arrives at Zarzuela Palace on August 19, 2011 in Madrid, Spain. Initiated by Pope John Paul II in 1985, World Youth Day youth-oriented events for the celebration of the Catholic faith are held every three years in a different country; this time in Madrid from August 16th to 21st, with Pope Benedict XVI in attendance.
MADRID, SPAIN - AUGUST 19:  Pope Benedict XVI arrives at Zarzuela Palace on August 19, 2011 in Madrid, Spain. Initiated by Pope John Paul II in 1985, World Youth Day youth-oriented events for the celebration of the Catholic faith are held every three years in a different country; this time in Madrid from August 16th to 21st, with Pope Benedict XVI in attendance.MADRID, SPAIN - AUGUST 19:  Pope Benedict XVI arrives at Zarzuela Palace on August 19, 2011 in Madrid, Spain. Initiated by Pope John Paul II in 1985, World Youth Day youth-oriented events for the celebration of the Catholic faith are held every three years in a different country; this time in Madrid from August 16th to 21st, with Pope Benedict XVI in attendance.




Caterina63
00venerdì 19 agosto 2011 23:38

Il Papa alla Via Crucis: La croce non fu l’esito di un insuccesso, bensì il modo di manifestare l’offerta di amore che giunge sino alla donazione più smisurata della propria vita. Il Padre volle amare gli uomini nell’abbraccio del suo Figlio crocifisso per amore. La croce nella sua forma e nel suo significato rappresenta questo amore del Padre e di Cristo per gli uomini. In essa riconosciamo l’icona dell’amore supremo, dove impariamo ad amare ciò che Dio ama e come Egli lo fa: questa è la Buona Novella che ridona la speranza al mondo

VIAGGIO APOSTOLICO DEL SANTO PADRE A MADRID IN OCCASIONE DELLA XXVI GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ (18-21 AGOSTO 2011): LO SPECIALE DEL BLOG

DISCORSI ED OMELIE DEL PAPA A MADRID


VIAGGIO APOSTOLICO DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI A MADRID (SPAGNA) IN OCCASIONE DELLA XXVI GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ (18-21 AGOSTO 2011)

Via Crucis con i giovani nella Plaza de Cibeles (Madrid, 19 agosto 2011)

DISCORSO DEL SANTO PADRE



Cari giovani,


con devozione e fervore abbiamo celebrato questa Via Crucis, accompagnando Cristo nella sua Passione e Morte. I commenti delle Suore della Croce, che servono i più poveri e bisognosi, ci hanno aiutato ad addentrarci nel mistero della Croce gloriosa di Cristo, che contiene la vera sapienza di Dio, quella che giudica il mondo e quanti credono di essere sapienti (cfr 1 Cor 1,17-19). Ci ha aiutato in questo itinerario verso il calvario anche la contemplazione di queste straordinarie immagini del patrimonio religioso delle diocesi spagnole. Sono immagini nelle quali la fede e l’arte si armonizzano, per giungere al cuore dell’uomo ed invitarlo alla conversione. Mentre avanzavamo con Gesù, sino a giungere al vertice del suo consegnarsi sul Calvario, ci venivano alla mente le parole di san Paolo: «Cristo mi ha amato e ha dato la sua vita per me» (Gal 2,20). Davanti ad un amore così disinteressato, colmi di stupore e gratitudine, ci chiediamo ora: Che faremo noi per Lui? Quale risposta gli daremo? San Giovanni lo dice chiaramente: «Da questo abbiamo conosciuto l'amore: Egli ha dato la sua vita per noi; quindi anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli» (1 Gv 3,16). La passione di Cristo ci sospinge a caricare sulle nostre spalle la sofferenza del mondo, con la certezza che Dio non è qualcuno di distante o lontano dall’uomo e dalle sue vicissitudini. Al contrario, egli si fece uno di noi «per poter com-patire con l'uomo, in modo molto reale, in carne e sangue... Da lì in ogni sofferenza umana è entrato uno che condivide la sofferenza e la sopportazione; da lì si diffonde in ogni sofferenza la con-solatio, la consolazione dell'amore partecipe di Dio e così sorge la stella della speranza» (Spe salvi, 39).
Quando lo sguardo della fede è limpido e autentico, la bellezza si pone al suo servizio ed è capace di raffigurare i misteri della nostra salvezza fino a commuoverci profondamente e trasformare il nostro cuore, come accadde a santa Teresa di Gesù nel contemplare un’immagine di Cristo pieno di piaghe (cfr Libro della vita, 9,1).
Cari giovani, che l’amore di Dio per noi aumenti la vostra gioia e vi spinga a rimanere vicini ai meno favoriti. Voi che siete molto sensibili all’idea di condividere la vita con gli altri, non passate oltre davanti alla sofferenza umana, dove Dio vi attende affinché offriate il meglio di voi stessi: la vostra capacità di amare e di compatire. Le diverse forme di sofferenza che, lungo la Via Crucis, sono sfilate davanti ai nostri occhi sono chiamate del Signore per edificare la vita seguendo le sue orme e fare di noi i segni della sua consolazione e salvezza. «Soffrire con l'altro, per gli altri; soffrire per amore della verità e della giustizia; soffrire a causa dell'amore e per diventare una persona che ama veramente – questi sono elementi fondamentali di umanità, l'abbandono dei quali distruggerebbe l'uomo stesso» (Ibid.).
Auspico che sappiamo accogliere queste lezioni e metterle in pratica. Volgiamo lo sguardo perciò a Cristo, appeso sul ruvido legno, e chiediamogli che ci insegni questa sapienza misteriosa della croce, grazie alla quale l’uomo vive.

La croce non fu l’esito di un insuccesso, bensì il modo di manifestare l’offerta di amore che giunge sino alla donazione più smisurata della propria vita. Il Padre volle amare gli uomini nell’abbraccio del suo Figlio crocifisso per amore. La croce nella sua forma e nel suo significato rappresenta questo amore del Padre e di Cristo per gli uomini. In essa riconosciamo l’icona dell’amore supremo, dove impariamo ad amare ciò che Dio ama e come Egli lo fa: questa è la Buona Novella che ridona la speranza al mondo.

Volgiamo ora i nostri occhi alla Vergine Maria, che nel Calvario ci fu consegnata come Madre, e supplichiamola di sostenerci con la sua amorevole protezione nel cammino della vita, in particolare quando attraversiamo la notte del dolore, affinché ci sforziamo di mantenerci come Lei saldi ai piedi della croce.

Tante grazie!

Pope Benedict XVI leds a Crucifixion ceremony at Cibeles square in  Madrid on August 19, 2011. Fifteen sculptures from the Spanish Holy Week  tradition will portray the various Stations of the Cross between Plaza  de Cibeles and Plaza de Colon (Colombus square), an event to be presided  by Pope Benedict XVI at the World Youth Day.MADRID, SPAIN - AUGUST 19:  Pope Benedict XVI salutes pilgrims at  Cibeles square during a via crucis at World Youth Day 2011 celebrations  on August 19, 2011 in Madrid, Spain. Initiated by Pope John Paul II in  1985, World Youth Day youth-oriented events for the celebration of the  Catholic faith are held every three years in a different country; this  time in Madrid from August 16th to 21st, with Pope Benedict XVI in  attendance.

Pilgrims hold the World Youth Day (WYD) cross during a Crucifixion  ceremony led by Pope Benedict XVI during the Via Crucis, a  700-meters-long Way of the Cross between Plaza de Cibeles (Cibeles  square) and Plaza de Colon (Colombus square) on August 19, 2011 in  Madrid. Fifteen sculptures sets from the Spanish Holy Week tradition  will portray the various Stations of an event to be presided by Pope  Benedict XVI at the World Youth Day.A  child pass through the security and shakes the hand of Pope Benedict XVI  as he arrives to participate in the Way of the Cross ceremony with  young people as part of the World Youth Day festivities in central  Madrid, August 19, 2011. Pope Benedict denounced economic structures  that put profits ahead of people on Thursday at the start of a trip to  recession-hit Spain where the costs of the pontiff's visit have sparked  violent protests.

Pope Benedict XVI (R) leaves the stage at the end of a ceremony at  Cibeles square following the Via Crucis, a 700-meters-long Way of the  Cross between Plaza de Cibeles (Cibeles square) and Plaza de Colon  (Colombus square) on August 19, 2011 in Madrid. Fifteen sculptures sets  from the Spanish Holy Week tradition will portray the various Stations  of an event to be presided by Pope Benedict XVI at the World Youth Day.Pilgrims hold the World Youth Day (WYD) cross during a Crucifixion  ceremony led by Pope Benedict XVI during the Via Crucis, a  700-meters-long Way of the Cross between Plaza de Cibeles (Cibeles  square) and Plaza de Colon (Colombus square) on August 19, 2011 in  Madrid. Fifteen sculptures sets from the Spanish Holy Week tradition  will portray the various Stations of an event to be presided by Pope  Benedict XVI at the World Youth Day.
Caterina63
00venerdì 19 agosto 2011 23:39
[SM=g1740733] Dodici ragazzi e ragazze hanno pranzato oggi con il Papa, in una sala della Nunziatura apostolica a Madrid. Si è trattato di un momento molto intenso e partecipato. I ragazzi e ragazze sono stati estratti a sorte: due per ogni continente più due dalla Spagna. Tra di loro era stato inizialmente sorteggiato anche un francese che un mese fa si è sposato con una ragazza spagnola, entrambi volontari alla Giornata Mondiale della Gioventù.
Al termine del pranzo la moglie è stata presentata al Papa.

www.gloria.tv/?media=186533



[SM=g1740717]






Caterina63
00sabato 20 agosto 2011 11:48

VIAGGIO APOSTOLICO A MADRID
IN OCCASIONE DELLA XXVI GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ
18-21 AGOSTO 2011

CELEBRAZIONE EUCARISTICA CON I SEMINARISTI

OMELIA DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI

Cattedrale di Santa María la Real de la Almudena di Madrid
Sabato, 20 agosto 2011

  

Signor Cardinale Arcivescovo di Madrid,
Venerati Fratelli nell’Episcopato,
Cari Sacerdoti e Religiosi, Rettori e Formatori,
Cari Seminaristi,
Amici tutti,

mi rallegra profondamente celebrare la Santa Messa con voi tutti, che aspirate ad essere sacerdoti di Cristo per il servizio alla Chiesa e agli uomini, e vi sono grato per le amabili parole di saluto con le quali mi avete accolto. Questa Santa Chiesa cattedrale di Santa María La Real de la Almudena è oggi come un immenso cenacolo dove il Signore celebra con ardente desiderio la propria Pasqua con coloro che un giorno desiderano presiedere in suo nome i misteri della salvezza. Nel vedervi, mi rendo conto ancora una volta come Cristo continua a chiamare giovani discepoli per farli suoi apostoli, così che permane viva la missione della Chiesa e l’offerta del Vangelo al mondo. Come seminaristi, siete in cammino verso una meta santa: essere coloro che prolungano la missione che Cristo ricevette dal Padre. Chiamati da Lui, avete seguito la sua voce ed attratti dal suo sguardo di amore proseguite sulla vita del sacro ministero. Posate i vostri occhi su di Lui, che, mediante la sua incarnazione, è il supremo rivelatore di Dio al mondo e attraverso la sua risurrezione è colui che fedelmente compie la sua promessa. Rendetegli grazie per tale gesto di predilezione che ha con ciascuno di voi.

La prima lettura che abbiamo ascoltato ci indica Cristo come il nuovo e definitivo sacerdote, che ha fatto della propria esistenza un’offerta totale. L’antifona del Salmo si può applicare pienamente a Lui, quando, all’entrare nel mondo, rivolgendosi al Padre suo ha detto: «Sono qui per fare la tua volontà» (cfr Sal 39,8-9). Cercava in tutto di essere a Lui gradito: nella parola e nell’azione, percorrendo le strade o accogliendo i peccatori. La sua vita fu un servizio e la sua dedizione un’intercessione perenne, ponendosi a nome di tutti di fronte al Padre come Primogenito di molti fratelli. L’autore della Lettera agli Ebrei afferma che con tale offerta perfezionò per sempre quanti eravamo chiamati a condividere la sua figliolanza (cfr 10,14).

L’Eucaristia, della cui istituzione ci parla il Vangelo appena proclamato (cfr Lc 22,14-20), è l’espressione reale di tale dono incondizionato di Gesù per tutti, anche per coloro che lo tradivano. Offerta del suo corpo e del suo sangue per la vita degli uomini e per il perdono dei loro peccati. Il sangue, segno di vita, ci fu dato da Dio come alleanza affinché potessimo porre la forza della sua vita là dove regna la morte a causa del nostro peccato, e così distruggerlo. Il corpo spezzato e il sangue versato di Cristo, cioè la sua libertà offerta, si sono convertiti attraverso i segni eucaristici nella nuova fonte della libertà redenta degli uomini. In Lui abbiamo la promessa di una redenzione definitiva e la speranza certa dei beni futuri. Attraverso Cristo sappiamo che non siamo dei viandanti verso l’abisso, verso il silenzio del nulla o della morte, ma siamo dei pellegrini verso una terra promessa, verso di Lui, che è la nostra meta e anche la nostra origine.

Cari amici, preparatevi ad essere apostoli con Cristo e come Cristo, per essere compagni di viaggio e servitori degli uomini.

Come vivere questi anni di preparazione? Anzitutto devono essere anni di silenzio interiore, di orazione costante, di studio assiduo e di prudente inserimento nell’azione e nelle strutture pastorali della Chiesa. La Chiesa è comunità e istituzione, famiglia e missione, creata da Cristo mediante lo Spirito Santo e, allo stesso tempo, risultato di quanti la costituiamo con la nostra santità e con i nostri peccati. Così ha voluto Dio, che non disdegna di fare di poveri e peccatori suoi amici e strumenti di redenzione del genere umano. La santità della Chiesa è prima di tutto la santità oggettiva della persona stessa di Cristo, del suo Vangelo e dei suoi Sacramenti, la santità di quella forza dall’alto che l’anima e la sospinge. Noi dobbiamo esser santi per non creare una contraddizione fra il segno che siamo e la realtà che vogliamo significare.

Meditate bene questo mistero della Chiesa, vivendo gli anni della vostra formazione con gioia profonda, in atteggiamento di docilità, di lucidità e di radicale fedeltà evangelica, come pure in amorevole relazione con il tempo e le persone fra le quali vivete. Nessuno sceglie il contesto, né i destinatari della propria missione. Ogni epoca ha i suoi problemi, ma Dio offre in ogni tempo la grazia opportuna per farsene carico e superarli con amore e realismo. Per questo, in ogni circostanza in cui si trovi, e per quanto dura essa sia, il sacerdote deve portare frutto in ogni ambito di opere buone, custodendo, a tale scopo, sempre vive nel proprio cuore le parole del giorno dell’ordinazione, quelle con le quali lo si esortava a configurare la propria vita al mistero della croce del Signore.

Configurarsi a Cristo comporta, cari seminaristi, identificarsi sempre di più con Colui che per noi si è fatto servo, sacerdote e vittima. Configurarsi a Lui è, in realtà, il compito per il quale ogni sacerdote deve spendere per tutta la vita. Già sappiamo che tale compito ci sorpassa e non potremo raggiungerlo pienamente, però, come dice san Paolo, corriamo verso la meta sperando di raggiungerla (cfr Fil 3,12-14).

Tuttavia, Cristo, Sommo Sacerdote, è anche il Buon Pastore che custodisce le proprie pecore sino a dar la vita per esse (cfr Gv 10,11). Per imitare anche in ciò il Signore, il vostro cuore deve andare maturando in seminario, rimanendo totalmente a disposizione del Maestro. Tale disponibilità, che è dono dello Spirito Santo, è quella che ispira la decisione di vivere nel celibato per il Regno dei cieli, il distacco dai beni terreni, l’austerità della vita e l’obbedienza sincera senza dissimulazione.

Chiedete quindi a Lui che vi conceda di imitarlo nella sua carità fino all’estremo verso tutti, senza escludere i lontani e i peccatori, così che, con il vostro aiuto, si convertano e ritornino sulla retta via. Chiedetegli che vi insegni a stare molto vicini agli infermi e ai poveri, con semplicità e generosità. Affrontate questa sfida senza complessi, né mediocrità, anzi come un modo significativo di realizzare la vita umana nella gratuità e nel servizio, quali testimoni di Dio fatto uomo, messaggeri dell’altissima dignità della persona umana e, di conseguenza, suoi incondizionati difensori. Sostenuti dal suo amore, non lasciatevi intimorire da un ambiente nel quale si pretende di escludere Dio e nel quale il potere, il possedere o il piacere sono spesso i principali criteri sui quali si regge l’esistenza. Può darsi che vi disprezzino, come si suole fare verso coloro che richiamano mete più alte o smascherano gli idoli dinanzi ai quali oggi molti si prostrano. Sarà allora che una vita profondamente radicata in Cristo si rivelerà realmente come una novità, attraendo con forza coloro che veramente cercano Dio, la verità e la giustizia.

Incoraggiati dai vostri formatori, aprite la vostra anima alla luce del Signore per vedere se questo cammino, che richiede audacia e autenticità, è il vostro, avanzando fino al sacerdozio solo se sarete fermamente persuasi che Dio vi chiama ad essere suoi ministri e fermamente decisi ad esercitarlo obbedendo alle disposizioni della Chiesa.

Con tale fiducia, imparate da Colui che definì se stesso come mite e umile di cuore, abbandonando per questo ogni desiderio umano, in modo che non cerchiate voi stessi, ma con il vostro comportamento siate di edificazione per i vostri fratelli, come ha fatto il santo patrono del clero secolare spagnolo, san Giovanni d’Avila. Animati dal suo esempio, guardate soprattutto la Vergine Maria, Madre dei Sacerdoti. Ella saprà forgiare la vostra anima secondo il modello di Cristo, suo divin Figlio, e vi insegnerà sempre a custodire i beni che Egli acquistò sul Calvario per la salvezza del mondo.

Amen

 

IL PAPA PROCLAMERA' SAN GIOVANNI D'AVILA DOTTORE DELLA CHIESA

Madrid, dai nostri inviati) - “Con grande gioia annuncio a voi e al popolo di Dio” l’intenzione di proclamare “prossimamente san Giovanni d’Avila, presbitero, dottore della Chiesa universale”. Accolte da un fragoroso applauso nella cattedrale madrilena dell’Almudena, le parole di Benedetto XVI sono giunte al termine della messa con i seminaristi celebrata questa mattina. San Giovanni d’Avila, canonizzato nel 1970 da Paolo VI, è patrono dei sacerdoti diocesani spagnoli. Al Papa ha replicato il card. Rouco Varela, presidente della Conferenza episcopale spagnola, che ha promosso la causa di dottorato del santo, “a nome dei fratelli nell’episcopato della Spagna, qui presenti nella loro totalità, e anche a nome dei sacerdoti, seminaristi e fedeli”, per esprimergli “la più sincera gratitudine per aver accolto la supplica nostra e di molti altri vescovi e fedeli in tutto il mondo”. (Sir)

 

 

 

 

 

Pope Benedict XVI gestures as he celebrates a mass at the Almudena Cathedral during the World Youth Day (WYD) festivities in Madrid on August 20, 2011. The pope will hold a 'Prayer Vigil' in the evening at an airbase southwest of the capital, where the pilgrims will spend the night under the stars on an esplanade the size of 48 football pitches.A pilgrim sleeps as he waits for Pope Benedict XVI next to the Almudena Cathedral in Madrid, Spain, Saturday, Aug. 20, 2011. The Pontiff arrived in Madrid for a four-day visit on the occasion of the Catholic Church's World Youth Day.
Pope Benedict XVI (R) and Madrid's archbishop, Cardinal Antonio Maria Rouco Varela (C) celebrate a mass at the Almudena Cathedral in Madrid on August 20, 2011 during the World Youth Day festivities. The pope will hold a 'Prayer Vigil' in the evening at an airbase southwest of the capital, where the pilgrims will spend the night under the stars on an esplanade the size of 48 football pitches.
A pilgrim reads the Bible next to a security team, left, as he waits for Pope Benedict XVI next to the Almudena Cathedral in Madrid, Spain, Saturday, Aug. 20, 2011. The Pontiff arrived in Madrid for a four-day visit on the occasion of the Catholic Church's World Youth Day.
A priests waits for the arrival of Pope Benedict XVI at the Almudena Cathedral to celebrate a mass during the World Youth Day festivities in Madrid on August 20, 2011. The pope will hold a 'Prayer Vigil' in the evening at an airbase southwest of the capital, where the pilgrims will spend the night under the stars on an esplanade the size of 48 football pitches.Pope Benedict XVI arrives at the Almudena Cathedral to celebrate a mass during the World Youth Day festivities in Madrid on August 20, 2011. The pope will hold a 'Prayer Vigil' in the evening at an airbase southwest of the capital, where the pilgrims will spend the night under the stars on an esplanade the size of 48 football pitches.

 

 

 

GMG "extraordinaria" 3




Mons. Dominique Rey, vescovo di Fréjus-Toulon, ha celebrato un pontificale per i giovani extraordinari, presso la parrocchia San Francisco de Sales.

Fonte: Juventutem USA

GMG "extraordinaria" 2





S.E. mons. Robert Le Gall,vescovo di Tolosa, ha celebrato un pontificale tridentino nella parrocchia di San Francesco.

Fonte: Juventutem USA


GMG "extraordinaria" con mons. Aillet



Giovani della GMG ad una S. Messa Tridentina celebrata dal Vescovo di Bayonne Aillet. una foto che ci rinfranca lo spirito!





Caterina63
00sabato 20 agosto 2011 23:07
Pope Benedict XVI arrives at the Cuatro Vientos (Four Winds) air base in Madrid on August 20, 2011 to led a 'Prayer Vigil' during the World Youth Day (WYD) festivities. Around one million young pilgrims cheered Pope Benedict XVI at an airbase near Madrid, where they had waited for hours in blistering heat on a vast esplanade. in the evening at an airbase southwest of the capital, where the pilgrims will spend the night under the stars on an esplanade the size of 48 football pitches.Pope Benedict XVI arrives at the Cuatro Vientos (Four Winds) air base in Madrid on August 20, 2011 to led a 'Prayer Vigil' during the World Youth Day (WYD) festivities. Around one million young pilgrims cheered Pope Benedict XVI at an airbase near Madrid, where they had waited for hours in blistering heat on a vast esplanade. in the evening at an airbase southwest of the capital, where the pilgrims will spend the night under the stars on an esplanade the size of 48 football pitches.





Incontro con i Comitati Organizzatori della XXVI GMG (Nunziatura Apostolica di Madrid, 20 agosto 2011)

DISCORSO DEL SANTO PADRE

Cari amici,

mi è gradito ricevervi in questa Nunziatura Apostolica per ringraziarvi vivamente di tutto ciò che avete compiuto per l’organizzazione di questa Giornata Mondiale della Gioventù.

So molto bene che, dal momento che è stata resa pubblica la notizia che la Arcidiocesi di Madrid era stata eletta come sede di questa iniziativa, il Signor Cardinale Antonio Maria Rouco Varela avviò i lavori del Comitato Organizzatore Locale, nel quale, con un profondo senso ecclesiale e con straordinario affetto verso il Vicario di Cristo, hanno collaborato i responsabili dei diversi ambiti coinvolti in un evento di tale grandezza, coordinati da Mons. César Augusto Franco Martínez.

Solo l’amore alla Chiesa e l’ansia per evangelizzare i giovani spiegano questo impegno così generoso di tempo ed energie, che darà un abbondante frutto apostolico. Nel corso di vari mesi avete dato il meglio di voi stessi al servizio della missione della Chiesa. Dio vi premierà con il cento per uno.

Non solo a voi, ma anche alle vostre famiglie e istituzioni, che con abnegazione hanno sostenuto la vostra dedizione e diligenza. Sì, come dice Gesù, neppure un bicchiere di acqua dato nel suo nome rimarrà senza ricompensa; quanto più l’impegno quotidiano e continuo nell’organizzazione di un evento ecclesiale di tanto rilievo come quello che stiamo vivendo! Grazie a ciascuno di voi.

Allo stesso modo, vorrei manifestare la mia gratitudine ai membri della Commissione Mista, formata dall’Arcivescovato di Madrid e dalle Amministrazioni dello Stato, dalla Comunità di Madrid e dal Municipio della Città, che, fin dall’inizio della preparazione di questa Giornata Mondiale della Gioventù, fu costituita con lo sguardo rivolto alle centinaia di migliaia di giovani pellegrini che sono giunti a Madrid, città aperta, bella e solidale. Certamente, senza questa sollecita collaborazione, non si sarebbe potuto realizzare un evento di tale complessità e rilevanza. A tale riguardo, so bene che diversi organismi si sono posti a disposizione del Comitato Organizzatore Locale, senza risparmiare sforzi e in un clima di cordiale collaborazione, che onora questa nobile Nazione e il riconosciuto spirito di ospitalità degli spagnoli.

L’efficacia di questa commissione manifesta che non solo è possibile la collaborazione tra la Chiesa e le istituzioni civili, ma che, quando si orientano al servizio di una iniziativa di così vasto respiro, come è quella che ci vede impegnati, si realizza il principio che il bene integra tutti nell’unità. Perciò, voglio esprimere ai rappresentanti delle rispettive Amministrazioni, che hanno lavorato senza risparmiarsi per la riuscita di questa Giornata Mondiale, il mio più sentito e cordiale ringraziamento a nome della Chiesa e dei giovani che usufruiscono in questi giorni della vostra accoglienza e sollecitudine.

Per tutti voi, le vostre famiglie e istituzioni, invoco dal Signore l’abbondanza dei suoi doni.
 Grazie.

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Pope Benedict XVI visits the San Jose Institute, a welfare center of the Archdiocese of Madrid, in presence of a group of 120 disabled individuals and workers from several Spanish centers as part of the World Youth Day (WYD) festivities on August 20, 2011. The pope will hold a 'Prayer Vigil' in the evening at an airbase southwest of the capital, where the pilgrims will spend the night under the stars on an esplanade the size of 48 football pitches.

Pope Benedict XVI arrives at the Cuatro Vientos (Four Winds) air base in Madrid on August 20, 2011 to led a 'Prayer Vigil' during the World Youth Day (WYD) festivities. Around one million young pilgrims cheered Pope Benedict XVI at an airbase near Madrid, where they had waited for hours in blistering heat on a vast esplanade. in the evening at an airbase southwest of the capital, where the pilgrims will spend the night under the stars on an esplanade the size of 48 football pitches.Pope Benedict XVI greets young people at the start of a prayer vigil at the Cuatro Vientos aerodrome as part of World Youth Day festivities in Madrid, August 20, 2011.




Il Papa all'Istituto San José: Questi testimoni ci parlano, prima di tutto, della dignità di ogni vita umana, creata a immagine di Dio. Nessuna afflizione è capace di cancellare questa impronta divina incisa nel più profondo dell’uomo

DISCORSO DEL SANTO PADRE

Signor Cardinale Arcivescovo di Madrid,
Venerati fratelli nell’Episcopato,
Cari Sacerdoti e Religiosi dell’Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio,
Distinte Autorità,
Cari giovani, familiari e volontari qui presenti,


grazie di cuore per l’affettuoso saluto e la cordiale accoglienza che mi avete riservato. Questa notte, prima della Veglia di preghiera con i giovani di tutto il mondo che sono venuti a Madrid per partecipare a questa Giornata Mondiale della Gioventù, abbiamo l’occasione di trascorrere alcuni momenti insieme e così potervi manifestare la vicinanza e l’apprezzamento del Papa per ciascuno di voi, per le vostre famiglie e per tutte le persone che vi accompagnano e vi assistono in questa Fondazione dell’Istituto San Giuseppe.

La gioventù, lo abbiamo ricordato altre volte, è l’età nella quale la vita si rivela alla persona con tutta la ricchezza e pienezza delle sue potenzialità, spingendo alla ricerca di mete più alte che diano senso alla vita stessa. Per questo, quando il dolore appare nell’orizzonte di una vita giovane, rimaniamo sconcertati e forse ci chiediamo: può continuare ad essere grande la vita quando irrompe in essa la sofferenza? A tale riguardo, nella mia enciclica sulla speranza cristiana, dicevo: «La misura dell’umanità si determina essenzialmente nel rapporto con la sofferenza e col sofferente (…)

Una società che non riesce ad accettare i sofferenti e non è capace di contribuire mediante la compassione a far sì che la sofferenza venga condivisa e portata anche interiormente, è una società crudele e disumana» (Spe salvi, 38). Queste parole riflettono una lunga tradizione di umanità che scaturisce dall’offerta che Cristo fa di se stesso sulla Croce per noi e per la nostra redenzione. Gesù e, seguendo le sue orme, la sua Madre Dolorosa e i santi sono i testimoni che ci insegnano a vivere il dramma della sofferenza per il nostro bene e la salvezza del mondo.

Questi testimoni ci parlano, prima di tutto, della dignità di ogni vita umana, creata a immagine di Dio. Nessuna afflizione è capace di cancellare questa impronta divina incisa nel più profondo dell’uomo. E non solo: dal momento in cui il Figlio di Dio volle abbracciare liberamente il dolore e la morte, l’immagine di Dio si offre a noi anche nel volto di chi soffre. Questa speciale predilezione del Signore per colui che soffre ci porta a guardare l’altro con occhi limpidi, per dargli, oltre alle cose esterne di cui ha bisogno, lo sguardo amorevole di cui ha bisogno. Però questo è possibile realizzarlo solo come frutto di un incontro personale con Cristo. Di ciò siate molto consapevoli voi, religiosi, familiari, professionisti della salute e volontari che vivete e lavorate quotidianamente con questi giovani. La vostra vita e dedizione proclamano la grandezza alla quale è chiamato l’uomo: avere compassione e accompagnare per amore chi soffre, come ha fatto Dio. E nella vostra felice professione risuonano anche le parole evangeliche: «Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me» (Mt 25,40).
D’altro canto, voi siete testimoni anche del bene immenso che rappresenta la vita di questi giovani per chi sta loro accanto e per l’intera umanità. In modo misterioso ma molto reale, la sua presenza suscita nei nostri cuori, frequentemente induriti, una tenerezza che ci apre alla salvezza. Certamente, la vita di questi giovani cambia il cuore degli uomini e, per questo, siamo grati al Signore per averli conosciuti.
Cari amici, la nostra società, nella quale troppo spesso si pone in dubbio la dignità inestimabile della vita, di ogni vita, necessita di voi: voi contribuite decisamente a edificare la civiltà dell’amore. Ancora di più, siete protagonisti di questa civilizzazione. E come figli della Chiesa offrite al Signore le vostre vite, con le sue pene e le sue gioie, collaborando con Lui ed entrando così «a far parte in qualche modo del tesoro di compassione di cui il genere umano ha bisogno» (Spe salvi, 40).

Con grande affetto, e per intercessione di san Giuseppe, san Giovanni di Dio e san Benito Menni, vi affido con tutto il cuore a Dio nostro Signore: che Egli sia la vostra forza e il vostro premio. Sia segno del suo amore la Benedizione Apostolica che imparto a voi e a tutti i vostri familiari e amici.
Molte grazie!


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Pope Benedict XVI leads a vigil prayer at the Cuatro Vientos airport during the Catholic Church's World Youth Day celebrations, in Madrid, Saturday, Aug. 20, 2011.Pope Benedict XVI is protected by several white umbrellas because of strong winds and rain while leading a prayer vigil on a vast dusty esplanade outside Madrid during the World Youth Day (WYD) festivities on August 20, 2011. Emergency services said they had attended to more than 150 people by early afternoon, mostly for fainting and heatstroke as temperatures soared to 39 C (102 F) in the Cuatro Vientos (Four Winds) air base. The pope will hold a 'Prayer Vigil' in the evening at an airbase southwest of the capital, where the pilgrims will spend the night under the stars on an esplanade the size of 48 football pitches.
Hundreds of thousands of young pilgrims gather in blistering heat on a vast dusty esplanade outside Madrid to hear a prayer vigil led by Pope Benedict XVI during the World Youth Day (WYD) festivities on August 20, 2011. Emergency services said they had attended to more than 150 people by early afternoon, mostly for fainting and heatstroke as temperatures soared to 39 C (102 F) in the Cuatro Vientos (Four Winds) air base. The pope will hold a 'Prayer Vigil' in the evening at an airbase southwest of the capital, where the pilgrims will spend the night under the stars on an esplanade the size of 48 football pitches.


Papa Ratzinger costretto anche a interrompere il discorso, gli vola la papalina, ma i ragazzi di Madrid resistono imperterriti

MADRID, SPAIN - AUGUST 20:  Pope Benedict XVI is protected from the rain  during a summer storm as he held a vigil for hundreds of thousands of mostly young people as part of World Youth Day 2011 celebrations August 20, 2011 in Madrid, Spain. Initiated by Pope John Paul II in 1985, World Youth Day youth-oriented events for the celebration of the Catholic faith are held every three years in a different country; this time in Madrid from August 16th to 21st, with Pope Benedict XVI in attendance.

Madrid, 20 ago. (TMNews)

Un fortissimo temporale si è abbattuto sull'aeroporto militare di Quatro Vientos di Madrid dove è in corso di svolgimento la veglia papale cui partecipano - secondo la tv spagnola - ben due milioni di persone: il Papa ha dovuto anche interrompere il suo discorso per una decina di minuti, protetto da due ombrelli, ma il vento gli ha strappato la papalina. Impavidi, i giovani della piazza hanno continuato ad applaudirlo.

 "Dopo un pomeriggio caldissimo, avete chiesto l'acqua: eccola qua": così l'organizzazione, dal palco papale. C'è stato però anche un altro allarme, lanciato anche su Facebook: è quello della mancanza di acqua da bere.

In molti settori, infatti, le bottigliette d'acqua sono terminate, le fontanelle non funzionano e non resta che comprare acqua ai chioschetti della spianata - dove i pellegrini dovrebbero passare la notte.

 "Cari amici che nessuna avversità vi paralizzi! Non abbiate paura del mondo, nè del futuro, nè della vostra debolezza", ha detto il Pontefice ai ragazzi.
Ed ancora: "Cari giovani, non conformatevi con qualcosa che sia meno della Verità e dell'Amore, non conformatevi con qualcuno che sia meno di Cristo". Poi è arrivata la denuncia della "cultura relativista dominante" che "rinuncia alla ricerca della verità e disprezza la ricerca della verità, che è l'aspirazione più alta dello spirito umano". Infine l'esortazione del Papa: "Vi invito a chiedere a Dio che vi aiuti a riscoprire la vostra vocazione nella società e nella chiesa e a perseverare in essa con allegria e fedeltà".


In precedenza papa Ratzinger aveva parlato ai disabili, fisici e mentali, incontrati alla Fundation Instituto San Josè di Madrid: "La nostra società, nella quale troppo spesso si pone in dubbio la dignità inestimabile della vita di ogni vita, necessita di voi: voi contribuite decisamente a edificare la civiltà dell'amore". Rivolgendosi poi ai familiari e a chi lavora nel mondo dell'assistenza ai disabili, Benedetto XVI ha voluto sottolineare l'importanza del loro servizio. "Questi testimoni ci parlano, prima di tutto, della dignità di ogni vita umana, creata a immagine di Dio. Nessuna afflizione è capace di cancellare questa impronta divina incisa nel più profondo dell'uomo".


Quando questa mattina il Papa e' arrivato al parco gli hanno detto che erano stati sorteggiati per confessarsi con lui tre giovani piu' uno di riserva.
Lui ha voluto invece confessarli tutti e quattro e ha spiegato la sua decisione con una domanda scherzosa: "cosa e' la riserva nella confessione?".

L'episodio e' stato riferito dal portavoce vaticano padre Federico Lombardi.
La battuta di Benedetto XVI ha due sensi, uno riguarda lo sport, perche' nel calcio esistono riserve ma nella boxe no, l'altra la dottrina della Chiesa, perche' una confessione non e' valida se il penitente ha riserve mentali e nasconde una parte dei peccati.










IL DISCORSO DEL PAPA AI GIOVANI, INTERROTTO A CAUSA DEL TEMPORALE IMPROVVISO....


Assistants try to shelter Pope Benedict XVI from a downpour that erupted during a prayer vigil at the Cuatro Vientos aerodrome as part of World Youth Day festivities in Madrid, August 20, 2011.

VEGLIA DI PREGHIERA CON I GIOVANI

OMELIA DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI

Base aerea dei Quattro Venti di Madrid
Sabato, 20 agosto 2011

  

Cari giovani,

vi saluto tutti, in particolare i giovani che mi hanno formulato le loro domande, e li ringrazio per la sincerità con la quale hanno prospettato le loro inquietudini, che esprimono, in un certo modo, l’anelito di tutti voi per giungere a qualcosa di grande nella vita, qualcosa che vi dia pienezza e felicità.

Però, come può un giovane essere fedele alla fede cristiana e continuare ad aspirare a grandi ideali nella società attuale? Nel Vangelo che abbiamo ascoltato, Gesù ci dà una risposta a questa importante questione: «Come il Padre mi ha amato, così io ho amato voi; rimanete nel mio amore» (Gv 15,9).

 

(IL PEZZO CHE SEGUE NON E' STATO LETTO DAL PAPA A CAUSA DEL TEMPORALE... tuttavia il Papa ha ripreso a braccio, cessata la pioggia, i concetti del Discorso che segue....

ed ha letto solo i saluti nelle varie lingue, poi si è proceduto all'Adorazione Eucaristica e alla Consacrazione dei giovani al Cuore di Gesù )


Sì, cari amici, Dio ci ama. Questa è la grande verità della nostra vita e che dà senso a tutto il resto. Non siamo frutto del caso o dell’irrazionalità, ma all’origine della nostra esistenza c’è un progetto d’amore di Dio. Rimanere nel suo amore significa quindi vivere radicati nella fede, perché la fede non è la semplice accettazione di alcune verità astratte, bensì una relazione intima con Cristo che ci porta ad aprire il nostro cuore a questo mistero di amore e a vivere come persone che si riconoscono amate da Dio.

Se rimarrete nell’amore di Cristo, radicati nella fede, incontrerete, anche in mezzo a contrarietà e sofferenze, la fonte della gioia e dell’allegria. La fede non si oppone ai vostri ideali più alti, al contrario, li eleva e li perfeziona. Cari giovani, non conformatevi con qualcosa che sia meno della Verità e dell’Amore, non conformatevi con qualcuno che sia meno di Cristo.

Precisamente oggi, in cui la cultura relativista dominante rinuncia alla ricerca della verità e disprezza la ricerca della verità, che è l’aspirazione più alta dello spirito umano, dobbiamo proporre con coraggio e umiltà il valore universale di Cristo, come salvatore di tutti gli uomini e fonte di speranza per la nostra vita. Egli, che prese su di sé le nostre afflizioni, conosce bene il mistero del dolore umano e mostra la sua presenza piena di amore in tutti coloro che soffrono. E questi, a loro volta, uniti alla passione di Cristo, partecipano molto da vicino alla sua opera di redenzione. Inoltre, la nostra attenzione disinteressata agli ammalati e ai bisognosi sarà sempre una testimonianza umile e silenziosa del volto compassionevole di Dio.

Cari amici, che nessuna avversità vi paralizzi! Non abbiate paura del mondo, né del futuro, né della vostra debolezza. Il Signore vi ha concesso di vivere in questo momento della storia, perché grazie alla vostra fede continui a risuonare il suo Nome in tutta la terra.

In questa veglia di preghiera, vi invito a chiedere a Dio che vi aiuti a riscoprire la vostra vocazione nella società e nella Chiesa e a perseverare in essa con allegria e fedeltà. Vale la pena accogliere nel nostro intimo la chiamata di Cristo e e seguire con coraggio e generosità il cammino che ci propone!

Molti sono chiamati dal Signore al matrimonio, nel quale un uomo e una donna, formando una sola carne (cfr Gn 2,24), si realizzano in una profonda vita di comunione. È un orizzonte luminoso ed esigente al tempo stesso. Un progetto di amore vero che si rinnova e si approfondisce ogni giorno condividendo gioie e difficoltà, e che si caratterizza per un dono della totalità della persona. Per questo, riconoscere la bellezza e la bontà del matrimonio, significa essere coscienti che solo un contesto di fedeltà e indissolubilità, come pure di apertura al dono divino della vita, è quello adeguato alla grandezza e dignità dell’amore matrimoniale.

Cristo chiama altri, invece, a seguirlo più da vicino nel sacerdozio e nella vita consacrata. Che bello è sapere che Gesù ti cerca, fissa il suo sguardo su di te, e con la sua voce inconfondibile dice anche a te: «Seguimi!» (cfr Mc 2,14).

Cari giovani, per scoprire e seguire fedelmente la forma di vita alla quale il Signore chiama ciascuno di voi, è indispensabile rimanere nel suo amore come amici. E come si mantiene l’amicizia se non attraverso il contatto frequente, la conversazione, lo stare uniti e il condividere speranze o angosce? Santa Teresa di Gesù diceva che la preghiera è «conversare con amicizia, stando molte volte in contatto da soli con chi sappiamo che ci ama» (cfr Libro della vita, 8).

Vi invito, quindi, a rimanere ora in adorazione di Cristo, realmente presente nell’Eucarestia. A dialogare con Lui, a porre davanti a Lui le vostre domande e ad ascoltarlo. Cari amici, prego per voi con tutta l’anima. Vi supplico di pregare anche per me. Chiediamo al Signore, in questa notte, attratti dalla bellezza del suo amore, di vivere sempre fedelmente come suoi discepoli. Amen!

Saluto in francese

Chers jeunes francophones, soyez fiers d’avoir reçu le don de la foi, c’est elle qui illuminera votre vie à chaque instant. Appuyez-vous sur la foi de vos proches, sur la foi de l’Église ! Par la foi, nous sommes fondés dans le Christ. Retrouvez-vous avec d’autres pour l’approfondir, fréquentez l’Eucharistie, mystère de la foi par excellence. Le Christ seul peut répondre aux aspirations que vous portez en vous. Laissez-vous saisir par Dieu pour que votre présence dans l’Église lui donne un élan nouveau !   

[Cari giovani di lingua francese, siate orgogliosi di avere ricevuto il dono della fede, è essa che illuminerà la vostra vita in ogni istante. Appoggiatevi sulla fede dei vostri cari, sulla fede della Chiesa! Tramite la fede noi siamo fondati in Cristo. Ritrovatevi assieme ad altri per approfondirla, frequentate l’Eucarestia, mistero della fede per eccellenza. Solo Cristo può rispondere alle aspirazioni che portate in voi. Lasciatevi afferrare da Dio perché la vostra presenza nella Chiesa le dia un nuovo slancio!]

Saluto in inglese

Dear young people, in these moments of silence before the Blessed Sacrament, let us raise our minds and hearts to Jesus Christ, the Lord of our lives and of the future.  May he pour out his Spirit upon us and upon the whole Church, that we may be a beacon of freedom, reconciliation and peace for the whole world.

[Cari giovani, in questi momenti di silenzio davanti al Santissimo Sacramento, eleviamo le nostre menti e i nostri cuori verso Gesù Cristo, il Signore della nostra vita e del futuro. Possa Egli infondere il suo Spirito su di noi e sull’intera Chiesa, perché possiamo essere un faro di libertà, di riconciliazione e di pace per il mondo intero.]

Saluto in tedesco

Liebe junge Christen deutscher Sprache! Tief in unserem Herzen sehnen wir uns nach dem Großen und Schönen im Leben. Laßt eure Wünsche und Sehnsüchte nicht ins Leere laufen, sondern macht sie fest in Jesus Christus. Er selber ist der Grund, der trägt, und der sichere Bezugspunkt für ein erfülltes Leben.

[Cari giovani cristiani di lingua tedesca! Nel profondo del nostro cuore desideriamo ciò che è grande e bello nella vita. Non lasciate cadere i vostri desideri e aneliti nel vuoto, ma rendeteli saldi in Gesù Cristo. Egli stesso è il fondamento che sostiene e il punto sicuro di riferimento per una vita piena.]

Saluto in italiano

Mi rivolgo ora ai giovani di lingua italiana. Cari amici, questa Veglia rimarrà come un’esperienza indimenticabile della vostra vita. Custodite la fiamma che Dio ha acceso nei vostri cuori in questa notte: fate in modo che non si spenga, alimentatela ogni giorno, condividetela con i vostri coetanei che vivono nel buio e cercano una luce per il loro cammino. Grazie! Arrivederci a domani mattina!

Saluto in portoghese

Meus queridos amigos, convido cada um e cada uma de vós a estabelecer um diálogo pessoal com Cristo, expondo-Lhe as próprias dúvidas e sobretudo escutando-O. O Senhor está aqui e chama-te! Jovens amigos, vale a pena ouvir dentro de nós a Palavra de Jesus e caminhar seguindo os seus passos. Pedi ao Senhor que vos ajude a descobrir a vossa vocação na vida e na Igreja, e a perseverar nela com alegria e fidelidade, sabendo que Ele nunca vos abandona nem atraiçoa! Ele está connosco até ao fim do mundo.

[Cari amici, invito ognuno di voi a stabilire un dialogo personale con Cristo, esponendogli i vostri dubbi e soprattutto ascoltandolo. Il Signore è qui e vi chiama! Giovani amici, vale la pena sentire nel nostro cuore la Parola di Gesù e camminare seguendo i suoi passi. Domandate al Signore che vi aiuti a scoprire la vostra vocazione nella vita e nella Chiesa, e a perseverare in questa vocazione con gioia e fedeltà, sapendo che Egli mai vi abbandona e mai vi tradisce. Lui è con noi fino alla fine del mondo.]

Saluto in polacco

Drodzy młodzi przyjaciele z Polski! To nasze modlitewne czuwanie przenika obecność Chrystusa. Pewni Jego miłości zblżcie się do Niego płomieniem waszej wiary. On was napełni Swoim życiem. Budujcie wasze życie na Chrystusie i Jego Ewangelii. Z serca wam błogosławię.

[Cari giovani amici venuti dalla Polonia! Questa nostra veglia di preghiera è pervasa dalla presenza di Cristo. Sicuri del Suo amore avvicinatevi a Lui con la fiamma della vostra fede. Lui vi riempirà della Sua vita. Edificate la vostra vita su Cristo e sul Suo Vangelo. Vi benedico di cuore].

* * *

Cari giovani,

prima di lasciarvi, desidero augurare a tutti la buona notte. Riposate bene. Grazie per il sacrificio che state facendo e che, non ho dubbi, offrirete generosamente al Signore. Ci vediamo domani, a Dio piacendo, nella Celebrazione eucaristica. Vi attendo tutti.

Grazie!





Caterina63
00domenica 21 agosto 2011 08:42
[SM=g1740722]

W il Papa ! W Benedetto XVI !





Abbiamo ricevuto e assai volentieri pubblichiamo questa riflessione di un giovane molto impegnato nella Liturgia nella forma straordinaria.
Come cattolici e come fedeli legati all'antica liturgia della Chiesa abbiamo il dovere di pregare incessantemente per il nostro amatissimo Papa Benedetto XVI che ha riportato dignità e devozione anche nelle liturgie riservate ai giovani !


" Ho seguito in diretta la Veglia che questa sera il Santo Padre ha celebrato con i giovani cattolici riuniti a Madrid per la GMG. Devo dire che mi sono commosso: circa due milioni di ragazzi in perfetto silenzio inginocchiati insieme al Santo Padre di fronte al Signore presente nel SS.mo Sacramento! Una cosa quasi incredibile, che mi ha fatto ripensare a quei grandi Congressi Eucaristici nazionali ed internazionali di qualche decennio fa, i quali radunavano milioni di persone di fronte a Gesù Eucaristico. Anch'io mi sono messo in ginocchio a casa piangendo per l'emozione. Durante l'adorazione il coro ha intonato l'Ave verum di Mozart; poi il Papa ha consacrato i giovani al Sacro Cuore: anche questo un elemento tradizionale molto appropriato. Poi un'altra emozione quando è stato intonato il Tantum ergo in latino e in gregoriano e quando il Papa ha cantato l'orazione sempre in latino. Subito dopo il diacono ha estratto l'Ostia consacrata dal bellissimo ostensorio cinquecentesco (proveniente dalla Cattedrale primaziale di Toledo) e il Papa ha impartito la Benedizione Eucaristica. Alla fine è stato eseguito l'inno del XXII Congresso Eucaristico Internazionale svoltosi a Madrid esattamente cento anni fa: un altro omaggio alla tradizione... Mi sembra importante sottolineare che i ragazzi hanno la possibilità di adorare il SS.mo Sacramento durante questa notte in varie cappelle adibite allo scopo. L'unica cosa un po'stonata è forse quell'albero giallo stilizzato che copre il presbiterio, ma rispetto alle belle cose viste questa secondo me sparisce...
Alle belle cose dette si aggiungano le moltissime Confessioni ascoltate da numerosi Sacerdoti seduti in confessionali di tipo tradizionale (cioè con la grata che separa il Confessore e il penitente): ha partecipato lo stesso Santo Padre, confessando alcuni ragazzi e dando così il buon esempio ai Sacerdoti. Mi piace ricordare anche i bellissimi gruppi statuari tradizionali, provenienti da varie parti della Spagna, che hanno accompagnato le stazioni della Via Crucis celebrata Venerdì
pomeriggio: un altro omaggio alle grandi tradizioni della Spagna cattolica...
Il Santo Padre ha vinto la sfida: fare in modo che in queste GMG la preghiera assuma la massima centralità e che esse siano un modo per riconciliarsi con il Signore tramite la Confessione e di incontrarlo purificati nella S. Messa e nell'Adorazione Eucaristica.
Ricordo infine che, come documentato anche dagli amici di "Messa in latino", le SS. Messe secondo la forma extra-ordinaria hanno avuto uno spazio consono, con alcune Messe Pontificali in rito antico, una cosa difficilmente pensabile solo fino a qualche anno fa ".

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Embarassed ... mi unisco  alle riflessioni del post di apertura perchè anche noi da casa abbiamo seguito l'evento ieri sera e ciò che si è percepito è davvero questo tentativo del Papa di RIPORTARE, senza imporre, la sacralità al centro di ogni incontro....  
La nota, se vogliamo, assai colorita del temporale che si è scatenato sui giovani e sul Papa a causa di una maldestra organizzazione - cosa ci voleva sistemare la Sede del Pontefice all'interno di un apparato protetto visto che sapevano che avrebbe piovuto? - non ha scoraggiato l'84enne Pontefice... ne le migliaia, anzi la TV spagnola parla di 2 milioni di giovani molti dei quali rimasti al di fuori dei quadrati....  
 
Sì! forse l'adrenalina era alle stelle... ma non è proprio forse questa forza che spinge la persona a sopportare tutti i disagi per giungere allo scopo prefissato?  
Lo scopo prefissato era PREGARE CON IL PAPA, STARE CON LUI.... dimostrargli l'affetto, essere testimoni CON PIETRO...  
Tra i giovani che hanno rivolto le domande al Papa, il quale non ha potuto rispondere integralmente a causa del temporale.... c'era una ragazza che si è definita atea, ma alla ricerca della Verità.... quando ha salutato il Papa si è inginocchiata baciandogli l'anello.... una immagine che dovrebbe farci riflettere in qualità di cattolici....  
 
E quel SILENZIO!!!  
è stato uno spettacolo di GRAZIA....della Grazia.... LA MAGGIOR PARTE ERA IN GINOCCHIO.... milioni di persone IN GINOCCHIO... in ginocchio e in silenzio davanti AL RE, DEI RE....  
Benedetto XVI è riuscito laddove nessuna imposizione autoritaria avrebbe potuto fare di meglio perchè ha SMOSSO I CUORI, ha fatto in modo che a piegarsi fossero i cuori e poi le ginocchia..... non cera emozionalismo, non si respirava sentimentalismo, ma VERA ADORAZIONE....ADORARE DIO IN SPIRITO E VERITA'.... nel mentre vedevo e partecipavo, queste parole mi risuonavano nel cuore: adorare Dio in spirito e verità.... ecco lo spettacolo che è stato offerto ieri sera al mondo intero....  
e la pioggia che ha smesso di venire giù durante l'adorazione, per poi riprendere appena Gesù-Ostia-Santa è stato riportato nella Cappella allestita per la notte come le altre sparse nel campo, è stato UN SEGNO eloquente della stessa PARTECIPAZIONE di Cristo CON I GIOVANI E PER LORO....  
 
Tutto l'evento di ieri sera ha dimostrato di quanto la TRADIZIONE VIVA E VERA trionfi contro ogni tentativo di soffocarla.... Essa  E' VIVA, è una Tradizione che cammina nel tempo con gli Uomini, che sa donare immense ricchezze dal suo Deposito della Fede e che a sua volta si arricchisce "di tutto ciò che è buono" nel tempo presente.... Wink  
 
Infine è Benedetto XVI ad aver spiegato nell'intervista sull'aereo che la GMG non ha alcuna pretesa... e che lui è ben consapevole che NON tutti i giovani presenti sapranno accogliere pienamente questa semina, e che non si lavora con le GMG per i numeri, ma per ottenere ELEMENTI VALIDI PER IL FUTURO....ANCHE SE POCHI RISPETTO ALLA MASSA PARTECIPANTE.... il Papa ritiene, a ragione, che le GMG sono utili per DARE TESTIMONIANZA AL MONDO IN COSA CONSISTE LA FORZA DEL CRISTIANESIMO: SEGUIRE CRISTO, ADORAZIONE EUCARISTICA, FIDARSI DI LUI SEGUENDO IL SUO VICARIO, ASCOLTANDOLO, SOSTENENDOLO NELLA COMUNE BATTAGLIA.....  
l'evento di ieri sera ha dimostrato la carta vincente della GMG: il Cuore Eucaristico di Dio Vivo e vero, la forza e il desiderio di milioni di giovani che Lo cercano, il desiderio di NON voler far scomparire IL SEGNO DELLA CROCE DALLE LORO VITE, DAL MONDO....  
 
Preghiamo per il Papa e per questi Giovani..... 

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Caterina63
00domenica 21 agosto 2011 09:09










































































































































































Caterina63
00domenica 21 agosto 2011 15:39
VIAGGIO APOSTOLICO DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI A MADRID (SPAGNA) IN OCCASIONE DELLA XXVI GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ (18-21 AGOSTO 2011)



Pope Pope Benedict XVI celebrates a mass at the Cuatro Vientos air base, eight kilometres (five miles) southwest of Madrid on August 21, 2011. The next World Youth Day festival of the Roman Catholic Church will be held in Rio de Janeiro in 2013, Pope Benedict XVI announced Sunday in Madrid.Pope Pope Benedict XVI celebrates a mass at the Cuatro Vientos air base, eight kilometres (five miles) southwest of Madrid on August 21, 2011. The next World Youth Day festival of the Roman Catholic Church will be held in Rio de Janeiro in 2013, Pope Benedict XVI announced Sunday in Madrid.

Pilgrims from Brazil lift the World Youth Day cross at the end a mass led by Pope Benedict XVI at the Cuatro Vientos aerodrome in Madrid August 21, 2011. Rio de Janeiro in Brazil will be the next city to host the World Youth Day festivities.


Santa Messa conclusiva

OMELIA DEL SANTO PADRE

Cari giovani,

con la celebrazione dell’Eucaristia giungiamo al momento culminante di questa Giornata Mondiale della Gioventù. Nel vedervi qui, venuti in gran numero da ogni parte, il mio cuore si riempie di gioia pensando all’affetto speciale con il quale Gesù vi guarda. Sì, il Signore vi vuole bene e vi chiama suoi amici (cfr Gv 15,15). Egli vi viene incontro e desidera accompagnarvi nel vostro cammino, per aprirvi le porte di una vita piena e farvi partecipi della sua relazione intima con il Padre.

Noi, da parte nostra, coscienti della grandezza del suo amore, desideriamo corrispondere con ogni generosità a questo segno di predilezione con il proposito di condividere anche con gli altri la gioia che abbiamo ricevuto. Certamente, sono molti attualmente coloro che si sentono attratti dalla figura di Cristo e desiderano conoscerlo meglio. Percepiscono che Egli è la risposta a molte delle loro inquietudini personali. Ma chi è Lui veramente? Come è possibile che qualcuno che ha vissuto sulla terra tanti anni fa abbia qualcosa a che fare con me, oggi?

Nel Vangelo che abbiamo ascoltato (cfr Mt 16,13-20) vediamo descritti due modi distinti di conoscere Cristo. Il primo consisterebbe in una conoscenza esterna, caratterizzata dall’opinione corrente.

Alla domanda di Gesù: «La gente chi dice che sia il Figlio dell’Uomo?», i discepoli rispondono: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti». Vale a dire, si considera Cristo come un personaggio religioso in più di quelli già conosciuti. Poi, rivolgendosi personalmente ai discepoli, Gesù chiede loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro risponde con quella che è la prima confessione di fede: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». La fede va al di là dei semplici dati empirici o storici, ed è capace di cogliere il mistero della persona di Cristo nella sua profondità.

Però la fede non è frutto dello sforzo umano, della sua ragione, bensì è un dono di Dio: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne, né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli». Ha la sua origine nell’iniziativa di Dio, che ci rivela la sua intimità e ci invita a partecipare della sua stessa vita divina. La fede non dà solo alcune informazioni sull’identità di Cristo, bensì suppone una relazione personale con Lui, l’adesione di tutta la persona, con la propria intelligenza, volontà e sentimenti alla manifestazione che Dio fa di se stesso.

Così, la domanda «Ma voi, chi dite che io sia?», in fondo sta provocando i discepoli a prendere una decisione personale in relazione a Lui. Fede e sequela di Cristo sono in stretto rapporto. E, dato che suppone la sequela del Maestro, la fede deve consolidarsi e crescere, farsi più profonda e matura, nella misura in cui si intensifica e rafforza la relazione con Gesù, la intimità con Lui. Anche Pietro e gli altri apostoli dovettero avanzare per questo cammino, fino a che l’incontro con il Signore risorto aprì loro gli occhi a una fede piena.
Cari giovani, anche oggi Cristo si rivolge a voi con la stessa domanda che fece agli apostoli: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispondetegli con generosità e audacia, come corrisponde a un cuore giovane qual è il vostro. Ditegli: Gesù, io so che Tu sei il Figlio di Dio, che hai dato la tua vita per me. Voglio seguirti con fedeltà e lasciarmi guidare dalla tua parola. Tu mi conosci e mi ami. Io mi fido di te e metto la mia intera vita nelle tue mani. Voglio che Tu sia la forza che mi sostiene, la gioia che mai mi abbandona.
Nella sua risposta alla confessione di Pietro, Gesù parla della Chiesa: «E io a te dico: tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa». Che significa ciò? Gesù costruisce la Chiesa sopra la roccia della fede di Pietro, che confessa la divinità di Cristo.
Sì, la Chiesa non è una semplice istituzione umana, come qualsiasi altra, ma è strettamente unita a Dio. Lo stesso Cristo si riferisce ad essa come alla «sua» Chiesa. Non è possibile separare Cristo dalla Chiesa, come non si può separare la testa dal corpo (cfr 1Cor 12,12). La Chiesa non vive di se stessa, bensì del Signore. Egli è presente in mezzo ad essa, e le dà vita, alimento e forza.
Cari giovani, permettetemi che, come Successore di Pietro, vi inviti a rafforzare questa fede che ci è stata trasmessa dagli Apostoli, a porre Cristo, il Figlio di Dio, al centro della vostra vita. Però permettetemi anche che vi ricordi che seguire Gesù nella fede è camminare con Lui nella comunione della Chiesa. Non si può seguire Gesù da soli. Chi cede alla tentazione di andare «per conto suo» o di vivere la fede secondo la mentalità individualista, che predomina nella società, corre il rischio di non incontrare mai Gesù Cristo, o di finire seguendo un’immagine falsa di Lui.

Aver fede significa appoggiarsi sulla fede dei tuoi fratelli, e che la tua fede serva allo stesso modo da appoggio per quella degli altri. Vi chiedo, cari amici, di amare la Chiesa, che vi ha generati alla fede, che vi ha aiutato a conoscere meglio Cristo, che vi ha fatto scoprire la bellezza del suo amore. Per la crescita della vostra amicizia con Cristo è fondamentale riconoscere l’importanza del vostro gioioso inserimento nelle parrocchie, comunità e movimenti, così come la partecipazione all’Eucarestia di ogni domenica, il frequente accostarsi al sacramento della riconciliazione e il coltivare la preghiera e la meditazione della Parola di Dio.
Da questa amicizia con Gesù nascerà anche la spinta che conduce a dare testimonianza della fede negli ambienti più diversi, incluso dove vi è rifiuto o indifferenza.

Non è possibile incontrare Cristo e non farlo conoscere agli altri. Quindi, non conservate Cristo per voi stessi! Comunicate agli altri la gioia della vostra fede. Il mondo ha bisogno della testimonianza della vostra fede, ha bisogno certamente di Dio.

Penso che la vostra presenza qui, giovani venuti dai cinque continenti, sia una meravigliosa prova della fecondità del mandato di Cristo alla Chiesa: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura» (Mc 16,15). Anche a voi spetta lo straordinario compito di essere discepoli e missionari di Cristo in altre terre e paesi dove vi è una moltitudine di giovani che aspirano a cose più grandi e, scorgendo nei propri cuori la possibilità di valori più autentici, non si lasciano sedurre dalle false promesse di uno stile di vita senza Dio.
Cari giovani, prego per voi con tutto l’affetto del mio cuore. Vi raccomando alla Vergine Maria, perché vi accompagni sempre con la sua intercessione materna e vi insegni la fedeltà alla Parola di Dio. Vi chiedo anche di pregare per il Papa, perché come Successore di Pietro, possa proseguire confermando i suoi fratelli nella fede. Che tutti nella Chiesa, pastori e fedeli, ci avviciniamo ogni giorno di più al Signore, per crescere nella santità della vita e dare così testimonianza efficace che Gesù Cristo è veramente il Figlio di Dio, il Salvatore di tutti gli uomini e la fonte viva della loro speranza.
Amen

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The WYD cross erected amid priests and pilgrims is seen during a mass celebrated by Pope Benedict XVI on a vast dusty esplanade outside Madrid during the World Youth Day (WYD) festivities on August 21, 2011. The Pontife announced today that the next WYD will take place in Rio de Janeiro in 2013.

Pope Pope Benedict XVI celebrates a mass at the Cuatro Vientos air base, eight kilometres (five miles) southwest of Madrid on August 21, 2011. The next World Youth Day festival of the Roman Catholic Church will be held in Rio de Janeiro in 2013, Pope Benedict XVI announced Sunday in Madrid.




ANGELUS

Cari amici,

ora ritornerete nei vostri luoghi di dimora abituale. I vostri amici vorranno sapere che cosa è cambiato in voi dopo essere stati in questa nobile Città con il Papa e centinaia di migliaia di giovani di tutto il mondo: che cosa direte loro? Vi invito a dare un’audace testimonianza di vita cristiana davanti agli altri. Così sarete lievito di nuovi cristiani e farete sì che la Chiesa riemerga con vigore nel cuore di molti. Quanto ho pensato in questi giorni a quei giovani che attendono il vostro ritorno! Trasmettete loro il mio affetto, in particolare ai più sfortunati, e anche alle vostre famiglie e alle comunità di vita cristiana alle quali appartenete.

Vi confesso che sono veramente colpito dal numero così significativo di Vescovi e Sacerdoti presenti in questa Giornata. Ringrazio tutti dal profondo dell’anima, incoraggiandoli, allo stesso tempo, a continuare coltivando la pastorale giovanile con entusiasmo e dedizione.

Raccomando ora tutti i giovani del mondo, in particolare voi, cari amici, all’amorevole intercessione della Santissima Vergine Maria, Stella della nuova evangelizzazione e Madre dei giovani; la salutiamo con le stesse parole che Le rivolse l’Angelo del Signore.

Dopo l'Angelus

Saluto con affetto l’Arcivescovo Ordinario Militare e ringrazio vivamente l’Aviazione Militare per aver concesso con tanta generosità la Base Aerea dei Quattro Venti proprio nel centenario di fondazione dell’Aeronautica Militare Spagnola. Sotto la materna protezione di Maria Santissima, col titolo di Nostra Signora di Loreto, metto tutti coloro che la compongono e le loro famiglie.

Allo stesso modo, nella commemorazione di ieri del terzo anniversario del grave incidente aereo avvenuto nell’aeroporto di Barajas, che provocò numerose vittime e feriti, desidero far giungere la mia vicinanza spirituale e il mio profondo affetto a tutti coloro che sono stati colpiti da questo tremendo avvenimento, così come ai familiari dei caduti, le cui anime raccomando alla misericordia di Dio.

Sono lieto di annunciare ora che la sede della prossima Giornata Mondiale della Gioventù, nel 2013, sarà Rio de Janeiro. Chiediamo al Signore che già da questo momento assista con la sua forza quanti devono organizzarla e spiani il cammino ai giovani di tutto il mondo perché possano riunirsi nuovamente col Papa in questa bella città brasiliana.

Cari amici, prima di congedarci, e mentre i giovani di Spagna consegnano a quelli del Brasile la croce delle Giornate Mondiali della Gioventù, come Successore di Pietro, affido a tutti i presenti questo grande compito: portate la conoscenza e l’amore di Cristo a tutto il mondo. Egli vuole che siate suoi apostoli nel ventunesimo secolo e messaggeri della sua gioia. Non deludetelo! Grazie.

Saluti in francese

Chers jeunes de langue française, le Christ vous demande aujourd’hui d’être enracinés en Lui et de bâtir avec Lui votre vie sur le roc qu’il est Lui-même. Il vous envoie pour être des témoins courageux et sans complexes, authentiques et crédibles ! N’ayez pas peur d’être catholiques, d’en témoigner toujours autour de vous avec simplicité et sincérité ! Que l’Église trouve en vous et en votre jeunesse les missionnaires joyeux de la Bonne Nouvelle !

[Cari giovani di lingua francese, Cristo vi chiede oggi di essere radicati in Lui e di edificare con Lui la vostra vita sulla roccia che è Lui stesso. Egli vi invia per essere testimoni coraggiosi e senza complessi, autentici e credibili! Non abbiate paura d’essere cattolici, di testimoniarlo sempre intorno a voi con semplicità e sincerità! Possa la Chiesa trovare in voi e nella vostra giovinezza i missionari gioiosi della Buona Novella!]

Saluti in inglese

I greet all the English-speaking young people present here today! As you return home, take back with you the good news of Christ’s love which we have experienced in these unforgettable days. Fix your eyes upon him, deepen your knowledge of the Gospel and bring forth abundant fruit! God bless all of you until we meet again!

[Saluto tutti i giovani di lingua inglese presenti qui oggi! Tornando a casa portate con voi la buona notizia dell’amore di Cristo che avete sperimentato in questi indimenticabili giorni. Fissate i vostri occhi su di Lui, approfondite la vostra conoscenza del Vangelo e porterete abbondanti frutti! Dio benedica tutti voi! A presto!]

Saluto in tedesco

Meine lieben Freunde! Glaube ist keine Theorie. Glauben heißt, in eine persönliche Beziehung zu Jesus zu treten und die Freundschaft mit ihm in Gemeinschaft mit anderen, in der Gemeinschaft der Kirche zu leben. Vertraut Christus euer ganzes Leben an, und helft euren Freunden, daß auch sie zur Quelle des Lebens, zu Gott gelangen. Der Herr mache euch zu frohen Zeugen seiner Liebe.

[Miei cari amici! La fede non è una teoria. Credere significa entrare in una relazione personale con Gesù e vivere l’amicizia con Lui in comunione con altri, nella comunità della Chiesa. Affidate a Cristo tutta la vostra vita, e aiutate i vostri amici a giungere alla fonte della vita, a Dio. Il Signore faccia di voi gioiosi testimoni del suo amore.]

Saluto in italiano

Cari giovani di lingua italiana! Vi saluto tutti! L’Eucaristia che abbiamo celebrato è Cristo risorto presente e vivo in mezzo a noi: grazie a Lui, la vostra vita è radicata e fondata in Dio, salda nella fede. Con questa certezza, ripartite da Madrid e annunciate a tutti ciò che avete visto e udito. Rispondete con gioia alla chiamata del Signore, seguiteLo e rimanete sempre uniti a Lui: porterete molto frutto!

Saluto in portoghese

Queridos jovens e amigos de língua portuguesa, encontrastes Jesus Cristo! Sentir-vos-eis em contra-corrente no meio duma sociedade onde impera a cultura relativista que renuncia a buscar e a possuir a verdade. Mas foi para este momento da história, cheio de grandes desafios e oportunidades, que o Senhor vos mandou: para que, graças à vossa fé, continue a ressoar a Boa Nova de Cristo por toda a terra. Espero poder encontrar-vos daqui a dois anos, na próxima Jornada Mundial da Juventude, no Rio de Janeiro, Brasil. Até lá, rezemos uns pelos outros, dando testemunho da alegria que brota de viver enraizados e edificados em Cristo. Até breve, queridos jovens! Que Deus vos abençoe!

[Cari giovani e amici di lingua portoghese, avete trovato Gesù Cristo! Vi sentirete controcorrente in mezzo ad una società dove domina la cultura relativista che rinuncia a cercare e a possedere la verità. E’ in questo particolare momento storico, pieno di grandi sfide e di opportunità, che il Signore vi ha inviato: perché grazie alla vostra fede continui a risuonare la Buona Novella di Cristo per tutta la terra. Spero di potervi incontrare fra due anni nella Giornata Mondiale della Gioventù a Rio de Janeiro, Brasile. Nel frattempo, preghiamo gli uni per gli altri offrendo testimonianza della gioia che nasce dal vivere radicati ed edificati in Cristo. A presto cari giovani. Che Dio vi benedica.]

Saluto in polacco

Drodzy młodzi Polacy, silni wiarą, zakorzenieni w Chrystusie! Niech owocują w was otrzymane w tych dniach od Boga talenty. Bądźcie Jego świadkami. Nieście innym orędzie Ewangelii. Waszą modlitwą i przykładem życia pomagajcie Europie odnaleźć jej chrześcijańskie korzenie.

[Cari giovani Polacchi, forti nella fede, radicati in Cristo! I talenti ricevuti da Dio in questi giorni portino in voi abbondanti frutti. Siate i Suoi testimoni. Portate agli altri il messaggio del Vangelo. Con la vostra preghiera e con l’esempio della vita aiutate l’Europa a ritrovare le sue radici cristiane].






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GMG 2011 - altro video.

Dal sito di Repubblica.it
vi proponiamo un VIDEO che mostra
la moltitudine oceanica (più di 1 milione e mezzo) dei nostri giovani
provenienti da ogni angolo della terra che,
dopo 3 giornate di catechesi 3 notti accampati alla bellemeglio in ostelli, palestre ecc.,
hanno percorso a piedi 10 km sotto il caldo afoso di Madrid (40°)
per raggiungere il campo aerodromo di Cuatro Vientos
dove avrebbero partecipato alla veglia di preghiera e di Adorazione Eucaristica di sabato
e alla S. Messa domenica celebrate dal Papa.

Sotto invece una foto, una ex plurimus.
Embarassed  da El Pais apprendiamo della contromanifestazione contro il Papa..... una foto più di tutte è eloquente....un gruppo della GmG si è trovato a dover fronteggiare i rivoltosi anticattolici.... l'immagine ci da l'idea della situazione e al tempo stesso ci rinfranca.... AVREI VOLUTO ESSERE LI CON LORO, IN GINOCCHIO A PREGARE nel mentre venivano insultati.... 

persecuzione



GMG 2011 - Manifestazioni anticattoliche e "reazione" dei nostri giovani cattolici: la preghiera. Ma i mass media dove erano?

Durante la GMG a Madrid, i giovani cattolici e il Papa son stati bersaglio di una vera e propria contestazione che ha assunto però i tratti di una persecuzione che, se pur non cruenta, è stata sicuramente violenta e aggressiva.
Abbiamo trovato alcune foto dal sito on line di El Pais.com e ve le proponiamo non tanto per dimostrare la ferocia degli attacchi sferrati contro la Chiesa, contro il Santo Padre e contro i giovani (che si muovevano per le vie madrilene), ma per dare giusto rilievo alla testimonianza di fede salda e di coraggio esemplare che questi ragazzi hanno saputo dimostrare (attraverso la loro reazione, sempre composta, pacifica e coerentemente cristiana, nei confronti degli indignados). Alle "corna" innalzate contro di loro, hanno risposto innalzando rosarii e formando il "cuore" con le dita; agli insulti hanno risposto con la preghiera, mostrando il crocifisso, vexilla regis o con una santa indifferenza; ai cori irriverenti contro il Papa, hanno risposto sventolando e "indossando" la bandiera dello Stato del Vaticano.
Inoltre le mostriamo con intendo per stigmatizzare severamente il comportamento omertoso e "politicamente scorretto" di tantissimi mass media sempre pronti, in nome della libertà di pensiero, a tacciare le Istitutzioni Cattoliche di fobie varie, di atteggiamenti discriminatori, ma che questa volta hanno dato solo parziali resoconti di "semplici" manifestazioni, definendole riduttivamente "laiche", ma tacendone le vere componenti aggressive, fobiche e disciminatorie a scapito dei cattolici. E le foto ne son evidenza.
Come in occasione dei vari Gay Pride (e altri cortei anticlericali) i giornali e le tv non perdono occasione di mettere ben in evidenza i cartelli, gli striscioni , gli slogan e gli abbigliamenti anticlericali e derisori contro il Papa e la Chiesa (diventandone così cassa di risonanza), così questa volta ci saremmo aspettati maggior rilievo e focalizzazione per le offese e gli atteggiamenti denigratori e offensivi di cui i partecipanti alla GMG son stati vittime, data la natura religiosa dell'evento. Ma si sa, solo andare contro la Chiesa Cattolica è politicamente corretto. E ciò dimostra che nel mondo della comunicazione spesso le proprie scelta si manifestano non tanto con quello che si dice ma con quello che si vuole tacere.




La più significativa, tra tante, resta questa di seugito.
Un gruppo di Giovani GMG (si veda la magliettta) si è trovato aggredito verbalmete e deriso da un rivoltoso anticattolico. L'immagine ci da l'idea di quello che hanno dovuto subire i nostri giovani. Ma al tempo stesso ci rinfranca. Durante gli insulti urlati dal tizio col palandranone e il turbante bianchi, sotto gli occhi e i ghigni divertiti degli altri indignados, i ragazzi cattolici, croce in vista, si son INGINOCCHIATI A PREGARE!
Ogni altra parola non riuscirebbe a descrivere l'evento e a trasmettere la Fede e la Speranza che l'immagine infonde.

Grazie a Caterina per la segnalazione e per l'idea.
Si legga, dello stesso tenore e con gli stessi interrogativi, "Se la GMG fosse stata un gay pride" di Mario Adinolfi, su EuropaQuotidiano.it

Roberto



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Faccio notare che le forze dell'Ordine stesse hanno testimoniato che il corteo della GMG è stato obbediente sui percorsi da fare per recarsi  ai posti stabiliti dal passaggio del Papa, mentre è stato dichiarato che i cortei anticattolici hanno, come al solito, sforato dalle strade loro assegnate e sono andati di proposito a DISTURBARE i giovani cattolici, probabilmente auspicando UNA REAZIONE VIOLENTA che come un effetto domino avrebbe dovuto destabilizzare il lieto evento...  
NON CI SONO RIUSCITI!  
il giornale spagnolo ha sottolineato come la reazione dei giovani cattolici, provenienti da tutto il mondo, non ha causato alcuna lite, ne alcuno scontro....  
commevente anche lo "scontro" verbale fra giovani opposti... i primi BESTEMMIAVANO a gran voce per provocare una reazione dei loro coetanei... ma questi prendendo il Crocefisso e sollevandolo, RIPETEVANO LE LITANIE EUCARISTICHE DEL "DIO SIA BENEDETTO"...  
alla fine gli oppositori gli gridavano: "i froci siete voi che non sapete reagire come UOMINI VERI", li schernivano e ridevano offendendo anche le madri... i nostri giovani dal canto loro CONTINUAVANO RIPETENDO LE LITANIE...  
 
Vorrei davvero sapere quanti di questi giovani senza-Dio avrebbero mai resistito ad una provocazione del genere...  
ci sono persecuzioni non cruente, ma il cui oltraggio E' PAROLA TAGLIENTE PIU' DI UNA SPADA AFFILATA e che produce immenso dolore...  
UOMINI VERI?  
si! come Cristo davanti ai suoi accusatori.... l'immagine è la medesima, oltraggiato non apriva bocca, NON SI DIFESE...  
l'Uomo vero non è colui che reagisce alle provocazioni, ma colui che sa mettere in causa IL PEZZO FORTE, Dio in Persona, davanti all'incomprensibile inquietudine umana...  
Se non ti piace un evento, non ci partecipi! ma perseguitarlo è da folli....  
Ve lo immaginate un corteo contro i Rolling-Stones? o contro i Beatles? Wink  
ma le loro divinità non si toccano!!!  
c'è del vero in tutto ciò: si perseguita il vero Dio e non le tante immagini false riflesse negli uomini o nei vip del momento...  
 
Grazie Ragazzi!! grazie per lo spettacolo DI FEDE che ci avete donato, grazie per la vostra perseveranza nel sopportare i disagi...  
abbiamo saputo che è stata chiusa perfino la metropolitana a causa dei numeri eccessivi e così vi siete dovuti fare a piedi quasi 6 kilometri sotto il sole per raggiungere la postazione... altri giovani perfino dieci kilometri o cercare mezzi di fortuna...  
Non disperdete questo tesoro che vi è stato elargito.... seguire Cristo NON E' UNA PASSEGGIATA è tutta fatica, è la via stretta e sassosa... e per di più dobbiamo caricarci della Croce resa più leggera dal Cristo....  
Che la Vergine Maria vi rammenti questa esperienza e vi dia la forza per non cedere agli scoraggiamenti!
 
 
Smile



Caterina63
00domenica 21 agosto 2011 16:48
[SM=g1740722] un deciso GRAZIE al Blog di Raffaella: [SM=g1740721]


VIAGGIO DEL PAPA A MADRID PER LA GMG: I VIDEO, LE FOTO, I PODCAST

VIAGGIO APOSTOLICO DEL SANTO PADRE A MADRID IN OCCASIONE DELLA XXVI GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ (18-21 AGOSTO 2011): LO SPECIALE DEL BLOG

DISCORSI ED OMELIE DEL PAPA A MADRID


GMG DI MADRID: I VIDEO INTEGRALI SU BENEDICT XVI TV

VIDEO


Gmg, il temporale interrompe la cerimonia: al Papa vola via lo zucchetto (Repubblica tv)

Due milioni per il Papa: la folla oceanica dall'elicottero (Video)

Papa Benedetto "suona" un piano di cioccolato (Bbc)

Via Crucis, confessione e veglia (Tg5)

La terza giornata del Papa a Madrid nel servizio di Lucio Brunelli (Tg2)

Il Papa confessa quattro giovani: video Abc

Eva: «Il mio pranzo con il Papa» (Famiglia Cristiana)

Rome Reports, Il Papa arriva in piazza per la Via Crucis (inglese, spagnolo)

Rome Reports, La Via Crucis (inglese, spagnolo)

Rome Reports, Il Papa incontra i giovani docenti universitari (inglese, spagnolo)

Rome Reports, Il Papa incontra le giovani religione (inglese, spagnolo)

La seconda giornata del Papa nel servizio di Lucio Brunelli (Tg2)

La seconda giornata del Papa a Madrid nel servizio del Tg1

La Via Crucis di stasera (Lucio Brunelli)

Teresita, la suora ultracentenaria che incontrerà il Papa (Repubblica)

Il Papa arriva a Madrid (Rome Reports, inglese, spagnolo)

Il primo discorso del Papa a Madrid (Rome Reports, inglese, spagnolo)

Il Papa incontra i giornalisti sull'aereo (Rome Reports, inglese, spagnolo)

Il Papa attraversa le strade di Madrid (Rome Reports, inglese, spagnolo)

Il Papa attraversa Puerta de Alcalá con i giovani (Rome Reports, inglese, spagnolo)

Danze e cavalli per il Papa (Rome Reports, inglese, spagnolo)

Il Papa incontra i giovani a Plaza de Cibeles (Rome Reports, inglese, spagnolo)

Benedetto XVI sull'aereo: ''L'economia ha bisogno di etica'' (Repubblica TV)

Il Papa risponde ai giornalisti: servizio The Vatican

Il Papa a Madrid: servizio di Lucio Brunelli (Tg2)


Il Papa arriva a Madrid per la Gmg (Rome Reports)


Il secondo giorno della Gmg (Rome Reports)


Il Papa ci chiede di pregare per il buon esito della Gmg (Rome Reports)


E' iniziata la Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid (Rome Reports)


Spagna, il Paese più visitato da Benedetto XVI (Rome Reports)


ANGELUS DEL 14 AGOSTO 2011: VIDEO INTEGRALE THE VATICAN


Il Vaticano presenta gli ultimi dettagli della visita del Papa a Madrid (Rome Reports)


Il Papa concede l'indulgenza plenaria ai partecipanti alla Gmg (Rome Reports)


Reso noto l'inno della Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid: servizio di Rome Reports


Angelus del Santo Padre: servizio del Tg2


FOTO


Messa conclusiva della Gmg: foto Repubblica

Giornata conclusiva della Gmg: foto El Mundo

Quarta giornata del Papa a Madrid: foto El Pais

La Veglia con i giovani: foto Vatican Insider

La Via Crucis: foto Vatican Insider

Il pranzo del Papa con 12 ragazzi: foto Vatican Insider

Gmg, le foto della giornata di sabato: foto Tgcom

VEGLIA: FOTO CORRIERE

VEGLIA: FOTO REPUBBLICA

Terzo giorno del Papa a Madrid: foto El Mundo

Terzo giorno del Papa a Madrid: foto El Pais

Il Papa a Madrid: foto Ansa

Il secondo giorno del Papa a Madrid: foto La Gaceta

Bagno di folla per il Papa a Madrid (Repubblica)

Centinaia di migliaia di ragazzi col Papa alla Via Crucis (Repubblica)

Il Papa incontra i reali di Spagna la famiglia allargata (Vatican Insider)

La festa dell'accoglienza del Papa alla Gmg (Vatican Insider)

Aspettando il Papa (Vatican Insider)

Secondo giorno del Papa a Madrid (El Pais)

Incontro del Papa con i reali di Spagna (Repubblica)

Secondo giorno del Papa a Madrid (El Mundo)

FESTA DI ACCOGLIENZA: FOTO TGCOM

Il Papa arriva a Madrid (Repubblica)


Il Papa in Spagna (Vanguardia)


Il Papa a Madrid (El Pais)


Il Papa a Madrid (El Mundo)


Arrivo del Papa a Madrid (Ansa)


Il Papa parte per la Gmg di Madrid (Tgcom)


Gmg 2011, Benedetto XVI a Madrid (Tgcom)


I confessionali della Gmg (Vatican Insider)


Seconda giornata della Gmg (Abc)


Il secondo giorno della Gmg (Corriere)


Primo giorno della Gmg (La Razon)


Il primo giorno della Gmg (El Mundo)


Madrid: i preparativi (El Pais)


L'arrivo dei giovani a Madrid (Abc)


I ragazzi arrivano a Madrid (Repubblica)


I preparativi per la visita del Papa (Abc)


Il Papa festeggerà il compleanno dell'arcivescovo di Madrid (Abc)


I pellegrini invadono Madrid (Abc)


PODCAST


Gmg 2011, Discorso del Santo Padre ai giovani docenti universitari

Gmg 2011, Discorso del Santo Padre alle giovani religiose

Gmg 2011, Festa di accoglienza. Saluto e discorso di Benedetto XVI

Udienza generale, 17 agosto 2011


Parole del Papa alla preghiera dell'Angelus, 14 agosto 2011



[SM=g1740738]
Caterina63
00lunedì 22 agosto 2011 18:51
Benedetto XVI conclude a Madrid la ventiseiesima Giornata mondiale della gioventù

Con la gioia della fede sulle vie del mondo

A Rio de Janeiro nel 2013 il prossimo incontro internazionale

 

L'appuntamento è per il 2013 a Rio de Janeiro, in Brasile. È lì che il Papa ha convocato il prossimo raduno internazionale della gioventù. E verso la città carioca Benedetto XVI ha già invitato a mettersi in cammino i giovani dei cinque continenti che hanno partecipato alla ventiseiesima Giornata mondiale della gioventù, conclusasi domenica 21 agosto a Madrid. Con l'esplicita raccomandazione - rivolta loro al momento del congedo - di "diffondere in ogni angolo del mondo la gioiosa e profonda esperienza di fede" vissuta in questi giorni nella capitale iberica.


Il passaggio di testimone tra la gioventù spagnola e quella brasiliana è avvenuto simbolicamente al termine della messa che il Pontefice ha presieduto domenica mattina sulla spianata dell'aeroporto di Cuatros Vientos. La grande croce di legno, simbolo delle Gmg, è stata consegnata da un gruppo di giovani della Spagna ai loro coetanei del Paese latinoamericano. E proprio spiegando il senso di questo gesto il Papa ha affidato a tutti i presenti un "grande compito": portare "la conoscenza e l'amore di Cristo a tutto il mondo". Perché - ha affermato - "Egli vuole che siate suoi apostoli nel ventunesimo secolo e messaggeri della sua gioia".

Già durante la veglia di preghiera celebrata sabato sera il Pontefice aveva ricordato ai giovani che, "anche in mezzo a contrarietà e sofferenze", nell'amore di Cristo c'è sempre "la fonte della gioia e dell'allegria". Da qui l'appello a non lasciarsi scoraggiare dalle avversità della vita. "Non abbiate paura del mondo, né del futuro, né della vostra debolezza" aveva raccomandato, aggiungendo: "Il Signore vi ha concesso di vivere in questo momento della storia, perché grazie alla vostra fede continui a risuonare il suo Nome in tutta la terra".
Per Benedetto XVI, dunque, "vale la pena accogliere nel nostro intimo la chiamata di Cristo e seguire con coraggio e generosità il cammino che ci propone". La fede, infatti, non si oppone agli "ideali più alti" dell'uomo, ma "li eleva e li perfeziona". Aiutando così i giovani a riscoprire la loro vocazione nella Chiesa e nella società e "a perseverare in essa con allegria e fedeltà".
Ma chi è veramente Gesù per l'umanità del nostro tempo? Il Papa se lo è chiesto parlando alla grande assemblea riunita domenica a Cuatros Vientos per la celebrazione eucaristica. E ha suggerito ai giovani di rispondere a questa domanda "con generosità e audacia", ripetendo a Cristo: "Voglio seguirti con fedeltà e lasciarmi guidare dalla tua parola. Tu mi conosci e mi ami. Io mi fido di te e metto la mia intera vita nelle tue mani. Voglio che tu sia la forza che mi sostiene, la gioia che mai mi abbandona".

Proprio dall'amicizia con Gesù "nasce la spinta che conduce a dare testimonianza della fede negli ambienti più diversi, incluso dove vi è rifiuto o indifferenza". E il mondo di oggi - ha ribadito Benedetto XVI - "ha bisogno certamente di Dio". Ne ha dato prova durante i giorni della Gmg la stessa società spagnola, che "in una convivenza sanamente aperta, pluralistica e rispettosa - si è detto convinto il Papa nel discorso pronunciato domenica sera al momento del congedo - sa e può progredire senza rinunciare alla sua anima profondamente religiosa e cattolica".



(©L'Osservatore Romano 22-23 agosto 2011)
 
Caterina63
00mercoledì 24 agosto 2011 00:13
Saldo attivo per l'economia

Madrid 2011 in cifre


Oltre cento milioni di euro incassati, ricavi, per commercianti e ristoratori, quattro volte superiori a quelli realizzati nello stesso periodo di agosto dello scorso anno. Tirando le somme dei tanto discussi costi della Gmg di Madrid, risulta che a guadagnarci è stata proprio l'economia spagnola.

Dati alla mano, gli organizzatori della XXVI Giornata mondiale della gioventù hanno dimostrato l'infondatezza delle polemiche che hanno scandito - senza peraltro infastidire più di tanto - i ritmi del più grande avvenimento, non solo ecclesiale, svoltosi negli ultimi decenni in terra spagnola, con la partecipazione di quasi due milioni di giovani di tutta la penisola iberica e dei cinque continenti. Tanto da far ritenere che la Gmg sia stata colta soltanto come uno spunto per replicare le manifestazioni di protesta sociale che hanno di recente scosso il Paese.

Alle polemiche pretestuose gli organizzatori hanno risposto diffondendo un comunicato con il quale hanno voluto dimostrare che "nessun euro è stato a carico dei contribuenti spagnoli". Anzi, la Gmg 2011 si è rivelata un affare anche in termini economici.

Le giornate si sono completamente autofinanziate...

Ed ecco le cifre fornite dall'organizzazione locale. La Giornata è costata effettivamente una cifra imponente: complessivamente 50.482.621 euro. Ma i soldi sono stati raccolti tra i giovani, le diocesi e 165 sponsor. Il comunicato elenca dettagliatamente - voce per voce - le entrate e le spese sostenute. Queste ultime sono state coperte "per il settanta per cento dai pellegrini e per il trenta per cento da donazioni. Nessun contributo è arrivato dal governo spagnolo o dalle amministrazioni locali".


In un altro passaggio della nota si specificano ancor meglio le cifre:

31,5 milioni di euro sono arrivati dalle registrazioni dei pellegrini;

16,5 milioni di euro dagli sponsor,

2,4 milioni da altre donazioni di privati.

Nella voce uscite sono elencati:

12,5 milioni di euro per l'organizzazione dei principali eventi (in Plaza de Cibeles e all'aeroporto Cuatro Vientos);

5,5 milioni di euro per le spese di segreteria generale e di accoglienza pellegrini;

4,7 milioni di euro per le mochillas, gli zainetti;

7,2 milioni di euro per infrastrutture;

4,2 milioni di euro per i programmi culturali e la guida del pellegrino;

1,2 milioni per la sicurezza e quasi 4 milioni di euro per i volontari.

Il direttore esecutivo e portavoce di Madrid 2011, Yago de la Cierva, rivela inoltre al nostro giornale qualche dettaglio in più: "2.500 sono stati gli interventi sanitari affrontati, dato poco rilevante per un evento così lungo. E oltre cinquanta i media che hanno collaborato a vario titolo. Senza dimenticare che i ticket restaurant hanno fruttato introiti impensabili per il mese di agosto, che è generalmente un mese morto".



(©L'Osservatore Romano 24 agosto 2011)



Caterina63
00mercoledì 24 agosto 2011 00:19
Cuor Jesus


Da Romualdica:

[Durante l'adorazione eucaristica con i partecipanti alla Giornata mondiale della Gioventù di Madrid, nella veglia del 20 agosto 2011 all'aeroporto di Cuatro Vientos, Papa Benedetto XVI ha pronunciato il seguente atto di consacrazione dei giovani al Sacro Cuore di Gesù.]

Signore Gesù Cristo, Fratello,
Amico e Redentore dell'uomo
guarda con amore i giovani qui riuniti
e apri loro la sorgente eterna della tua misericordia
 che sgorga dal tuo cuore aperto sulla Croce.
Docili alla tua chiamata,
sono venuti per stare con te e adorarti.
Con preghiera ardente li consacro al tuo Cuore perché,
radicati e fondati in te siano sempre tuoi,
nella vita e nella morte.
Giammai si allontanino da te!
Concedi loro un cuore come il tuo mite e umile
perché ascoltino sempre la tua voce
e i tuoi insegnamenti,
compiano la tua Volontà
e siano in mezzo al mondo lode della tua gloria,
perché gli uomini contemplando le loro opere
diano gloria al Padre.



***************



Caterina63
00domenica 28 agosto 2011 13:17
[SM=g1740733] Cari Amici....

in questa Giornata Mondiale della Gioventù, 2011 a Madrid, il santo Padre Benedetto XVI ha consegnato ai giovani e a tutti noi dei Messaggi e delle Catechesi davvero fondamentali e di immenso valore ecclesiale:
difenderelafede.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=9860055&...

noi, più umilmente, abbiamo cercato, attraverso questo breve video,
www.gloria.tv/?media=189150
di condensare alcune frasi che ci sono sembrate importanti come base di meditazione e di applicazione.....
Cerchiamo di essere una vera eco delle parole del Papa, per noi stessi e per il Prossimo.
...

il canto che accompagna il video, è l'Inno ufficiale di questa Gmg 2011

Movimento Domenicano del Rosario
www.sulrosario.org
info@sulrosario.org


[SM=g1740717]

[SM=g1740757]
Caterina63
00venerdì 2 settembre 2011 12:05

Spunti di riflessione dopo la GMG

“In quello stesso giorno, alla sera, Gesù disse loro: «Passiamo all'altra riva». I discepoli, congedata la folla, lo presero, così com'era, nella barca. C'erano delle altre barche con lui. Ed ecco levarsi una gran bufera di vento che gettava le onde nella barca, tanto che questa già si riempiva. Egli stava dormendo sul guanciale a poppa. I discepoli lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t'importa che noi moriamo?» Egli, svegliatosi, sgridò il vento e disse al mare: «Taci, càlmati!» Il vento cessò e si fece gran bonaccia. Egli disse loro: «Perché siete così paurosi? Non avete ancora fede?» Ed essi furono presi da gran timore e si dicevano gli uni gli altri: «Chi è dunque costui, al quale persino il vento e il mare ubbidiscono?» [Mc 4,35-41]


Di fatto durante l'Esposizione del Santissimo, l'Adorazione e per tutta la Benedizione, si è vissuto "un momento di grazia così potente che il vento e la pioggia si sono interrotti per rispettare e lasciar sovranamente soffiare lo Spirito".

La veglia indimenticabile

Era sera. Nulla che facesse presagire quello che da lì a poco sarebbe successo. La Chiesa cattolica stava lì. C’era il successore di Pietro, c'erano cardinali, vescovi, sacerdoti e un’infinità di giovani. Tutto procedeva regolarmente. Fino a quando la barca di Pietro, la Chiesa, fu assalita da una bufera. Vento forte, pioggia battente. Il programma della serata stravolto. La paura di un crollo della struttura su cui stava il Papa, il crollo di alcune cappelle costruite per la custodia del Santissimo Sacramento. La paura di una fuga di massa, con tutte le conseguenze del caso. Niente di tutto questo. La Chiesa è rimasta lì con Pietro, il Papa Benedetto XVI, la tempesta è passata e tutto, seppur con qualche modifica, è ripreso.

Era la sera del 19 agosto scorso. A Madrid, Spagna. A duemila e passa anni dagli eventi raccontati dal Vangelo di Marco (ma anche da Matteo e Luca), la Chiesa rivive un episodio simile. In tutta Madrid (testimoni oculari l’hanno raccontato) non è successo niente. La tempesta si è abbattuta solo e soltanto là, dove stava Pietro con i suoi discepoli. La paura c’era. Le difficoltà anche. Ma nessuno si è mosso. Tutti hanno aspettato. Con fede. Piccola o grande che fosse. E il vento è cessato. La Giornata Mondiale della Gioventù è una festa della fede, come in molti si sono sollecitati a ricordare. Questa fede si è ben espressa, quando nessuno ci pensava, proprio lì, in mezzo alla tempesta. Fa pensare, e forse anche rabbrividire, costatare che su tutta Madrid l’unico posto dove ci sono state quelle condizioni metereologiche avverse era la spianata di Cuatro vientos, dove si stava svolgendo l’incontro di Papa Benedetto XVI con i giovani di tutto il mondo. Si può pensare, preoccupati, che si sia trattata di una persecuzione del maligno. Si può pensare che si sia trattata di una prova. In entrambi i casi la fede è stata messa di fronte ad una domanda: dov’è Dio? Qualcuno ironicamente me l’ha fatto presente in quei momenti “non può piovere proprio ora”. Eppure non solo ha piovuto, ma si è scatenata una bella tempesta. Questo conferma che la fede non porta a stravolgimenti esteriori delle cose e nemmeno ad una scomparsa dei problemi e delle difficoltà. Le tempeste rimangono, anzi, forse aumentano. Cambia che non si è più soli. Si è in compagnia di Gesù Cristo. Quella sera egregiamente rappresentato dal Suo Vicario per eccellenza: il Papa. Che è rimasto in silenzio. Non è stato a far discorsi e prediche su quanto accadeva. Ma è rimasto lì, con l’esempio. Benedetto XVI le miglior cose che ha detto e fatto, a differenza di quanto comunemente si pensa, non le ha pronunciate con la bocca. Tantomeno le ha dette usando il linguaggio degli uomini. Le cose migliori e più importanti le ha fatte con i gesti, le ha scritte con i documenti e le ha celebrate con i sacramenti. Invitando a fare lo stesso a tutta la Chiesa.

Questo nonostante tutte le avversioni, le incomprensioni e le ostilità che ogni Papa, Benedetto XVI non escluso, si trovi ad affrontare. Purtroppo anche, e soprattutto, all’interno della Chiesa stessa. Che è sì santa, ma non è un covo di santi. Così come ci sono le tempeste, ci sono anche i tradimenti di tanti novelli Giuda.




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