le CELLULE PARROCCHIALI per la nuova evangelizzazione (vieni e vedi)

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Caterina63
00venerdì 19 marzo 2010 14:44

“Quando un sacerdote si mobilita davvero, i fedeli lo seguono”


Intervista a don Pigi Perini, animatore di un nuovo metodo di evangelizzazione


di Isabelle Cousturié


MILANO, giovedì, 18 marzo 2010 (ZENIT.org).- Dal 26 al 30 maggio prossimo, la parrocchia di Sant'Eustorgio a Milano, accoglierà sacerdoti e laici di diversi continenti per un nuovo Seminario internazionale sulle Cellule parrocchiali di Evangelizzazione.

Questo sistema introdotto in Europa 22 anni fa sta sperimentando una forte crescita in tutto il mondo. Il seminario presterà speciale attenzione all'impegno dell'Organismo internazionale di Servizio del Sistema di Cellule parrocchiali di Evangelizzazione nella diffusione di questo metodo nei paesi più lontani, dall'Africa alla Cina.

L'iniziativa propone, inoltre, un Colloquio internazionale per sacerdoti, il 27 maggio, sul tema “Il sacerdote nella nuova evangelizzazione”, così come una formazione specifica per i leader di queste Cellule, il 28 e il 29 maggio.

Il Seminario si rivolge a tutti coloro che desiderano scoprire il metodo di don Pigi Perini, parroco di Sant'Eustorgio e presidente dell'Organismo internazionale delle cellule. Un sistema introdotto in Europa e a cui si deve “assicurare la perennità”, secondo quanto si afferma nel decreto di riconoscimento pubblicato ufficialmente dalla Santa Sede nel maggio del 2009

Questo riconoscimento premia un servizio che aiuta i sacerdoti a sviluppare una coscienza missionaria nei fedeli della propria parrocchia.

Don Pigi è convinto che “quando un sacerdote si mobilita davvero, i fedeli lo seguono con piacere”.

In questa intervista a ZENIT, il sacerdote ricorda gli obiettivi di queste Cellule e mostra come questo metodo, adattato alla vita parrocchiale, non cessi di suscitare grazie nelle parrocchie dei cinque continenti, “prova vivente della sua fecondità”.

Don Pigi, dal 26 al 30 maggio prossimo, organizzerete il 21° Seminario internazionale sul Sistema di Cellule parrocchiali di evangelizzazione. Avete un tema generale? E su quale punto desiderate insistere in particolar modo?

Don Pigi: Durante il prossimo Seminario ci proponiamo di presentare come tema generale l’impegno dell’Organismo Internazionale di Servizio del Sistema di Cellule Parrocchiali di evangelizzazione riguardante la diffusione del nostro metodo di evangelizzazione anche nei paesi più lontani dall’Africa alla Cina.

Presenteremo la metodologia di evangelizzazione dell’oikos che è il tratto caratteristico della nostra proposta di evangelizzazione: l’evangelizzazione dell’oikos consiste nell’evangelizzazione di coloro che abitualmente si incontrano nella vita quotidiana come parenti, amici, compagni di lavoro, compagni del tempo libero, vicini di casa: sono loro i destinatari dell’annuncio dell’amore di Dio. Ecco perché possiamo dire che tutti sono chiamati ad annunciare Gesù, non solo alcuni consacrati o sacerdoti o missionari o suore, ma tutti, in forza del Battesimo ricevuto, hanno ricevuto il Grande Mandato di Gesù, annunciare l’amore di Dio.

L’evangelizzazione dell’oikos, tuttavia, non è mai possibile, senza la preghiera, perché evangelizzare è opera dello Spirito Santo, noi siamo soltanto semplici e poveri strumenti nelle sue mani. L’impegno di evangelizzazione è prima di tutto un impegno di preghiera: ecco perché nella nostra comunità di S. Eustorgio e direi in quasi tutte le comunità nelle quali sono presenti le cellule è presente l’Adorazione Eucaristica.

Durante il Seminario, sottolineeremo il ruolo dello Spirito Santo, perché, come ha scritto Papa Paolo VI nell’Esortazione Apostolica Evangelii Nuntiandi al n° 75 “lo Spirito Santo è l'agente principale dell'evangelizzazione: è lui che spinge ad annunziare il Vangelo e che nell'intimo delle coscienze fa accogliere e comprendere la parola della salvezza”. Occorre educare i fedeli laici e forse anche tanti sacerdoti ad avere un rapporto di familiarità con lo Spirito santo, aprendosi alla sua azione discreta ma al tempo stesso potente.

Le cellule di evangelizzazione puntano al rinnovamento della parrocchia che si trova così a scoprire la sua vera identità e a favorire la vocazione missionaria di tutti i credenti secondo quanto che ci suggerisce Paolo VI nella Evangelii Nuntiandi al n°. 14 “Evangelizzare, infatti, è la grazia e la vocazione propria della Chiesa, la sua identità più profonda. La Chiesa esiste per evangelizzare” e Giovanni Paolo II nella Christifideles Laici al n° 33: “I laici, proprio perchè membri della Chiesa, hanno la vocazione e la missione di essere annunciatori del Vangelo: per questa opera sono abilitati e impegnati dai sacramenti dell’iniziazione cristiana e dai doni dello Spirito Santo”.

Prendendo coscienza di questo incarico, i laici saranno il fermento per trasformare il volto della parrocchia. Ma tutto questo non sarà possibile se il parroco a sua volta non si apre definitivamente e decisamente a ciò che costituisce la singolarità del suo servizio sacerdotale, a ciò che dà un'unità profonda alle mille occupazioni che lo sollecitano durante tutto il corso della sua vita, annunziare il Vangelo di Dio e formare laici evangelizzatori. Così la parrocchia cambierà volto, trasformandosi in una parrocchia viva ed evangelizzatrice.

A chi è rivolto, innanzitutto, questo Seminario e qual è il filo conduttore rispetto all’anno scorso?

Don Pigi: Il Seminario è rivolto a tutti i sacerdoti che desiderano scoprire nuove strade per l’evangelizzazione così da trasformare la loro parrocchia anche secondo gli insegnamenti pontifici (vedi sopra). Questi sacerdoti accompagneranno diversi laici della loro comunità così che questo piccolo nucleo che si è formato, possa rappresentare una forza trainante all’interno della parrocchia stessa. Quest’anno ci occuperemo in modo particolare della formazione di coloro che sono chiamati come leader a guidare questi piccoli gruppi che sono le cellule.

Il Sistema di Cellule parrocchiali di Evangelizzazione è stato riconosciuto ufficialmente dalla Santa Sede un anno fa a maggio. Questo riconoscimento ha avuto un impatto sulla crescita di quest’anno e sul giudizio che alcuni avevano di questo metodo di evangelizzazione?

Don Pigi: Ovviamente, molti pregiudizi sono caduti, perchè questo Riconoscimento ufficiale, da noi non richiesto, ma offertoci dal Pontificio Consiglio per i Laici, ci qualifica come attività della Chiesa universale in quanto tale, garantendo la ortodossia del metodo anche in base ai risultati spirituali e di diffusione fino ad ora raggiunti. Il riconoscimento esprime la volontà della Chiesa di vedere proseguire questo metodo confermando inoltre la cattolicità e la validità pastorale di una proposta in grado di rinnovare profondamente in senso missionario le comunità parrocchiali.

Ci sono parrocchie nuove che hanno deciso di adottare questo metodo?

Don Pigi: La risposta è decisamente sì e risulta dal fatto che varie centinaia o migliaia di parrocchie nel mondo hanno adottato con successo questo metodo di evangelizzazione attraverso le cellule.

Nel Decreto di Riconoscimento, si legge: “Questo perchè la comunità parrocchiale è il tessuto ecclesiale in cui s'innesta tutto il Sistema delle cellule. Il suo sviluppo in numerose nazioni del mondo dimostra la validità di questo metodo, che contribuisce a dare risposta alla chiamata di papa Giovanni Paolo II ad una «nuova evangelizzazione. Nuova nel suo ardore, nei suoi metodi e nelle sue espressioni» (Discorso alla XIX Assemblea del Consiglio Episcopale Latinoamericano, 9 marzo 1983, in Insegnamenti, 1983, vol. VI, t. l, p. 698).

Quest’anno è stato caratterizzato da momenti forti di cui vuole parlarci? Avete avuto qualche eco sulla crescita delle Cellule nel mondo ?

Don Pigi: Dalla consegna del Decreto di Riconoscimento ottenuto il 29 maggio del 2009, nuove iniziative sono nate in molti paesi del mondo intero. Tante comunità ci hanno chiamato a presentare questo metodo e molti sacerdoti e laici sono venuti a conoscere la nostra realtà.

Un’esperienza importante e significativa è stata vissuta da alcune comunità cinesi che, venute a conoscenza di questa metodologia di evangelizzazione a livello parrocchiale, hanno partecipato nel maggio dell’anno scorso al Seminario Internazionale. Abbiamo inoltre visitato alcune comunità parrocchiali del Brasile e del Venezuela, dove l’esperienza delle cellule produce diverse centinaia di cellule.

Un momento significativo è stato vissuto in Irlanda durante il Seminario, al quale io stesso ho partecipato), da loro organizzato in occasione del ventesimo anniversario di presenza delle cellule e

Nel mese di gennaio 2010 si sono riuniti a St Eustorgio i promotori di zona, coloro cioè che si occupano delle cellule presenti in diverse aree geografiche o linguistiche del mondo. Durante questo incontro, ha preso corpo il Sito internazionale delle cellule, che rappresenta lo strumento di comunicazione consultabile a questo indirizzo: www.cells-evangelization.org, inoltre, è stata creata un’equipe internazionale che si occuperà della formazione dei leader e co-leader.

Durante l’incontro abbiamo avuto modo di conoscere come e quanto le cellule si stiano diffondendo in tutto il mondo: proprio oggi ho saputo che 17 cellule sono nate in una parrocchia della Lettonia e che da questa parrocchia 30 persone parteciperanno al prossimo seminario del 26-30 maggio p.v.

In quali paesi questo nuovo modo di vivere la parrocchia incontra il maggior numero di simpatizzanti?

Don Pigi: Francia, Belgio, Irlanda, Italia, Brasile e Venezuela ecc., paesi dell’Est Europeo, in una parola, la dove la parrocchia tende ad addormentarsi, le cellule possono rappresentare un’occasione per rinnovare profondamente parroco e fedeli laici. Le cellule attraverso l’Adorazione perpetua, la sensibilizzazione da parte del pastore all’impegno di evangelizzazione, l’esercizio dell’evangelizzazione da parte dei membri di cellula e del leader possono produrre quel risveglio desiderato per cui la parrocchia non deve più riconoscersi nel gigante addormentato di cui ha parlato il Cardinale Hume.

Le parrocchie francesi sono recettive?

Don Pigi: La Francia ha corrisposto con molto entusiasmo alla proposta di Nuova Evangelizzazione rappresentata dalle cellule, anche perchè le percentuali di frequentazione della chiesa erano estremamente preoccupanti, arrivando al di sotto del 5%. Questa contingenza ha aperto il cuore di pastori e di fedeli laici alla necessità di porre un argine a questa situazione di allontanamento della fede e in molti casi questo argine ha funzionato con buon successo. Numerose parrocchie, sostenute dagli insegnamenti pontifici, hanno riscoperto l’ansia di reagire alla progressiva riduzione dei fedeli con un impegno di evangelizzazione deciso desunto dal mandato stesso di Gesù alla chiesa: “andate in tutto il mondo, predicate il Vangelo ad ogni creatura” Mt 28,19. Così è nata da oltre venti anni questa esperienza di evangelizzazione delle cellule.
 
Durante questo Seminario, una giornata sarà dedicata al “Sacerdote nella nuova evangelizzazione”, immagino in rapporto con l’Anno sacerdotale indetto da Benedetto XVI. Mi parli dell’importanza di questa giornata?

Don Pigi: Durante il 21° seminario che si svolgerà dal 26-30 maggio, la giornata del 27 sarà dedicata ai sacerdoti. L’importanza di questa giornata la desumo dal fatto che la nuova evangelizzazione potrà aver successo solo se, sostenuta dallo Spirito Santo, vedrà i pastori impegnati in prima linea. Questa è una necessità che coinvolge il mondo intero. Noi, avremo l’occasione di incontrare sacerdoti di ogni continente e di moltissime nazioni con i quali cercheremo di scoprire la vocazione specifica del sacerdote alla evangelizzazione fornendo contemporaneamente la possibilità di usufruire di un metodo che, secondo quanto detto dal Decreto di riconoscimento del Pontificio Consiglio per i Laici, può “offrire, con l’aiuto della Grazia divina, occasione di conversione personale e comunitaria, nella consapevolezza che evangelizzare è la vocazione propria della Chiesa. Questa consapevolezza è da trasmettere ai fedeli laici che per la loro appartenenza alla chiesa radicata nel sacramento del battesimo possiedono la vocazione e la missione di essere annunciatori del vangelo, e sono quindi chiamati a rinnovare la loro appartenenza alla parrocchia in modo da farla divenire una comunità ardente di fede e proiettata all’evangelizzazione dei lontani.”

Ci saranno molti interventi durante questi giorni. Verranno a testimoniare o ad insegnare ?

Don Pigi: Ambedue le cose. Verrà presentato dettagliatamente il metodo di evangelizzazione così come ci saranno testimonianze di sacerdoti e laici la cui vita è cambiata attraverso l’esperienza delle cellule.
 
Don Pigi, da un anno il Pontificio Consiglio per i Laici ha assunto in modo definitivo questo metodo di evangelizzazione. Qual è il vostro personale sentimento di fronte a questa grande missione nel mondo attuale?

Don Pigi: Sono spaventato, perchè mi si affida un compito certamente superiore alle mie capacità. Ma confido completamente nello Spirito Santo che già dai primi tempi della mia presenza in St. Eustorgio attraverso Proverbi 16,3 mi ha suggerito: “Affida al Signore le tue attività e i tuoi progetti riusciranno”. Qui non si tratta di un mio progetto, ma del farmi carico, con l’aiuto della grazia divina, del compito che ogni battezzato deve sentire come suo e che Gesù allorché sta per lasciare la scena del mondo affida alla chiesa da allora. Questa scoperta ha cambiato radicalmente la mia vita. Ho lasciato parecchie attività e hobbies che pur nella loro legittimità indiscussa potevano erigere uno ostacolo al mio impegno di parroco come evangelizzatore.

Quando nel 1986 ho scoperto in America nella parrocchia di San Boniface in Penbroke Pines guidata da p. Michael Eivers che una parrocchia nuova, ardente di amore per Gesù e capace di una evangelizzazione corrispondente alla sua stessa natura (“La Chiesa esiste per evangelizzare” Evangelii Nuntiandi al n° 14) ho vissuto in me una iniziale conversione che man mano è diventata motivo trainante del mio sacerdozio al punto di pensare tutta l’attività della parrocchia in termini di evangelizzazione. Mai più pensavo alla possibilità di un riconoscimento pontificio di questa realtà, ma sentivo pressante l’impegno di lottare e di spendermi per il raggiungimento di questa nuova evangelizzazione, nonostante le numerose difficoltà.

Questa mia situazione, sostenuta dalla forza dello Spirito Santo e dalla Adorazione Eucaristica perpetua, ha contagiato i laici della mia comunità ai quali si sono aperti nuovi orizzonti di impegno per la promozione del Regno di Cristo tra le persone del proprio vicinato. Oggi, questo impegno affidatomi dalla Chiesa lo affido a mia volta e, con grande convinzione, all’azione discreta dello Spirito Santo ( E.N. n° 75) che certamente saprà condurre questa esperienza verso il risultato di una Nuova Evangelizzazione.

 

Caterina63
00giovedì 27 maggio 2010 00:42
Dal 26 al 30 maggio, i responsabili delle Cellule parrocchiali di evangelizzazione si riuniranno per un Seminario a Milano, dove tutto è nato 22 anni fa. Questo metodo di evangelizzazione è stato riconosciuto nel giugno del 2009 dal Pontificio Consiglio per i Laici. Ce ne parla mons. Josef Clemens, che ha presieduto la cerimonia tenutasi a Roma.

Mons. Clemens: "Per me, il riconoscimento pontificio è come una fermata. Mi fermo, e la Chiesa per così dire accoglie il carisma, o la via e il metodo, il modo di evangelizzare. E' un momento di riflessione e per me anche di accettazione. Cioè la Chiesa accetta questo come una strada buona, giusta, percorribile e dà anche un nuovo slancio a un movimento o a una iniziativa per intensificare questa strada intrapresa".

I laici che compongono queste Cellule si riuniscono settimanalmente e invitano i loro conoscenti a partecipare agli incontri, durante i quali ricevono una formazione da parte del parroco, attraverso un supporto audio. Questo metodo di evangelizzazione viene ora proposto in modo più universale alla Chiesa intera, sostiene don Pigi Perini, Presidente dell'Organismo internazionale di servizio delle Cellule parrocchiali di evangelizzazione.

Don Pigi: “Quest’approvazione da parte del Pontificio Consiglio per i Laici fa capire che la cosa non è mia, è della Chiesa, e che la Chiesa la fa sua e la propone, e questo spiana tante strade, anche di Vescovi, anche di parroci, e c’è da sperare che questo possa portare questi frutti”.

Secondo padre Arnaud Adrien, responsabile francofono delle Cellule, il riconoscimento ufficiale ottenuto costituisce un incoraggiamento a mostrare il dinamismo di questa proposta.

Padre Adrien: “Questo riconoscimento da parte del Pontificio Consiglio ci invia a tutte le nazioni. Perciò dobbiamo svolgere un grande lavoro di comunicazione e invitare altri a conoscere questo metodo d'evangelizzazione che rinnova in profondità le parrocchie”.

cellules-evangelisation.org/

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o vedi sotto





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Caterina63
00sabato 5 settembre 2015 16:59

DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
AI MEMBRI DELLE CELLULE PARROCCHIALI DI EVANGELIZZAZIONE

Aula Paolo VI
Sabato, 5 settembre 2015

[Multimedia]


 

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Vi saluto e sono contento di essere qui in mezzo a voi per questa giornata di preghiera e di riflessione, con la quale volete celebrare il riconoscimento ufficiale che la Chiesa vi ha offerto con l’approvazione definitiva dei vostri Statuti. Ma non dimenticare, per favore, che gli Statuti aiutano a andare sulla strada giusta, ma quello che fa l’opera è il carisma! Non avvenga che per custodire tanto gli Statuti, perdiate il carisma, per favore! Saluto Don “PiGi” Perini e lo ringrazio per le parole con le quali ha introdotto questo momento, e soprattutto per lo zelo sacerdotale con cui ha lavorato, cercando di essere docile allo Spirito Santo, e da parroco ha dato vita a questa realtà delle Cellule Parrocchiali di Evangelizzazione, che si è diffusa in diverse parti del mondo.

Voi avete la vocazione di essere come un seme mediante il quale la comunità parrocchiale si interroga sul suo essere missionaria, e per questo sentite irresistibile dentro di voi la chiamata a incontrare tutti per annunciare la bellezza del Vangelo. Questo desiderio missionario richiede, anzitutto, ascolto della voce dello Spirito Santo, che continua a parlare alla sua Chiesa e la spinge a percorrere sentieri a volte ancora poco conosciuti, ma decisivi per la via dell’evangelizzazione. Rimanere sempre aperti a questo ascolto e avere cura che non si esaurisca mai per la stanchezza o le difficoltà del momento, è condizione per essere fedeli alla Parola del Signore, e nello stesso tempo è una spinta a superare i vari ostacoli che si incontrano nel cammino dell’evangelizzazione.

Con il vostro impegno quotidiano, e in comunione con le altre realtà ecclesiali, voi aiutate la comunità parrocchiale a diventare una famiglia in cui si ritrova la ricca e multiforme realtà della Chiesa (cfr Lumen gentium, 8). Incontrarsi nelle case per condividere le gioie e le attese che sono presenti nel cuore di ogni persona, è un’esperienza genuina di evangelizzazione che assomiglia molto a quanto avveniva nei primi tempi della Chiesa. Lo ricorda san Luca, negli Atti degli Apostoli, quando accenna che i credenti «ogni giorno tutti insieme frequentavano il tempio e spezzavano il pane a casa prendendo i pasti con letizia e semplicità di cuore, lodando Dio e godendo la simpatia di tutto il popolo» (2,46-47). Voi Cellule desiderate fare vostro questo stile di vita comunitaria, capace di accogliere tutti senza giudicare nessuno (cfr Evangelii gaudium, 165). Il nostro giudice è il Signore, e se ti viene in bocca una parola di giudizio sull’uno o sull’altro, chiudi la bocca. Il Signore ci ha dato il consiglio: “Non giudicate e non sarete giudicati”. Convivere con la gente con semplicità, accogliere tutti. Perché accogliere tutti? Per offrire l’esperienza della presenza di Dio e dell’amore dei fratelli. L’evangelizzazione sente forte l’esigenza dell’accoglienza, della vicinanza, perché è uno dei primi segni della comunione che siamo chiamati a testimoniare per avere incontrato Cristo nella nostra vita.

Vi incoraggio a fare dell’Eucaristia il cuore della vostra missione di evangelizzazione, così che ogni Cellula sia una comunità eucaristica dove spezzare il pane equivale a riconoscere la reale presenza di Gesù Cristo in mezzo a noi. Qui voi troverete sempre la forza per proporre la bellezza della fede perché nell’Eucaristia facciamo esperienza dell’amore che non conosce limiti, e diamo il segno concreto che la Chiesa è «la casa paterna dove c’è posto per ciascuno con la sua vita faticosa» (Evangelii gaudium, 47). Questa testimonianza: la Chiesa è la casa paterna. C’è posto per tutti, per tutti. E Gesù dice, nel Vangelo: “Chiamate buoni e cattivi, tutti, senza differenza”.

I vostri Statuti sono stati approvati nella Domenica della Divina Misericordia. Possiate sempre testimoniare la tenerezza di Dio Padre e la sua vicinanza ad ognuno, soprattutto a chi è più debole e solo. Rivolga verso di voi i suoi occhi misericordiosi la Santa Madre di Dio; e vi accompagni anche la mia Benedizione. E per favore, ricordatevi di pregare per me! Grazie.

Adesso preghiamo la Madonna, tutti insieme, la Madre della Chiesa, la Madonna della tenerezza, che ci aiuti ad andare avanti in questa testimonianza.

Ave o Maria, …

 





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