Gesù è sempre colui che riscalda il cuore della sua Chiesa. L’esperienza che i due discepoli di Emmaus fecero lungo la strada, quando il misterioso pellegrino «cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui» (Lc 24,27), divenne esperienza dell’intera comunità riunita a Gerusalemme perché il Signore «aprì loro la mente per comprendere le Scritture» (Lc 24,45).
Il Risorto abilita la sua Chiesa a "far memoria" ricordando le parole che egli aveva detto e che si sono compiute, in pieno accordo con il piano salvifico del Padre attestato nelle Scritture. Ma la memoria è finalizzata all’annuncio. La Chiesa non può dimenticare che esiste per la missione!
Nel nome di Gesù crocifisso e risorto occorre predicare «a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati» (Lc 24,47).
Ma come annunciare il Risorto, come predicare a tutti i popoli la conversione e il perdono senza tener conto che i cristiani sono lacerati da interne divisioni e rivalità? Gesù fa leva sulla testimonianza. Solo chi vive ciò che annuncia è degno di fede. Solo una Chiesa riconciliata può essere segno credibile di riconciliazione universale, quale il suo Signore la vuole. Non si può far finta di niente. Occorre prendere consapevolezza dello scandalo che le nostre divisioni costituiscono in ordine alla missione.
Ma una Chiesa "riconciliata" NON può ammettere compromessi dottrinali, altrimenti si rischia di predicare una immagine di Cristo a seconda di quante sono le Comunità ecclesiali anche separate....Noi predichiamo IL RISORTO CHE ABITA E VIVE NELLA SUA CHIESA, abita e vive nell'Eucarestia della quale non è un simbolo, ma L'ESSENZA, viva Carne e vivo Sangue immolati.
Ci vuole umiltà per predicare la Persona di Cristo perchè bisogna innanzi tutto viverlo, diversamente rischiamo di predicare l'immagine di un Cristo=Messia compiacente alle nostre opinioni.....ci vuole LA SUA SPOSA, LA SUA CHIESA, non si può separare lo Sposo dalla Sposa....
.... la grazia del movimento ecumenico è strettamente legata all’impegno missionario. I missionari furono i primi a recepire la tragedia della divisione; furono i delegati delle Società missionarie che si incontrarono per la Conferenza internazionale di Edinburgo nell’estate del 1910. Mentre si avvicina il centenario di questo storico evento è opportuno riflettere nella preghiera come le due cose – missione e unità – non possono essere disgiunte, l’una chiama l’altra, devono procedere insieme....
occorre PREGARE e fare ogni sforzo, ma nessun compromesso alla Verità....
Forse la vecchia Europa si è abituata alle divisioni fra le Chiese. Ma dove soffia il vento dello Spirito e la missione mette le ali, l’unità non può essere ulteriormente disattesa.
Buona Settimana di Preghiera a tutti!
Fraternamente CaterinaLD
"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)