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Madre Antonia Lalìa

La protezione di Maria per l'Ordine Domenicano,la Salve Regina e le Litanie

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    Caterina63
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    Sesso: Femminile
    00 13/02/2009 11:30

    Il giorno 8 maggio l'Ordine Domenicano festeggia la Vergine Maria come Patrona.
    Come apparve la Beata Vergine al Santo Padre Domenico
    mentre pregava e gli rivelò la cura che Lei aveva per l'Ordine Domenicano.


                        

    Una sera il Beato Domenico, dopo aver vegliato in chiesa in preghiera fino a mezzanotte, ne uscì ed entrò in dormitorio dove, compiute quelle cose per le quali era venuto, si rimise in preghiera in fondo al dormitorio stesso. Mentre stava così in orazione, gli venne fatto di guardare dalla parte opposta e vi scorse venire avanti tre figure femminili.

    Quella di centro sembrava una dama venerabile e delle tre la più bella e più degna; delle altre due, una portava un vaso molto splendente e bello, l'altra invece un aspersorio che porgeva alla Signora di mezzo, col quale questa aspergeva i Frati facendo su di essi il segno di croce.

    Così, segnando ed aspergendo i Frati, fece il giro del dormitorio, omettendo però di aspergerne e di benedirne uno. Il Beato Domenico che seguiva la scena con grande attenzione, notò chi era quello. Poi alzandosi dalla preghiera, andò incontro a quella Signora fino alla lampada che pendeva in mezzo al dormitorio e, inginocchiandosi, quantunque l'avesse già riconosciuta, la supplicò di svelargli chi ella fosse.



    In quel tempo a Roma, nel Convento dei Frati e delle Suore, quella bella e devota antifona, che comincia con Salve Regina, non veniva ancora cantata ma si usava soltanto recitarla in ginocchio, Orbene rispondendo al Beato Domenico, quella Signora disse: "Io sono colei che voi invocate ogni sera. E quando dite Eja ergo, advocata nostra, lo mi butto in ginocchio davanti a mio Figlio per la conservazione di codesto Ordine".

    Allora il Beato Domenico domandò chi fossero quelle dame che erano con lei. Gli rispose la Beata Vergine: "Una è Cecilia, l'altra è Caterina". Il Beato Domenico chiese infine spiegazioni su quel Frate che Ella aveva tralasciato di benedire e di aspergere come gli altri. Rispose d'averlo fatto perché non era decentemente composto.
    Ciò detto, dopo aver terminato il giro segnando ed aspergendo i Frati che ancor rimanevano, disparve.

    Il Beato Domenico tornò quindi a pregare nel luogo di prima ed ecco che all'improvviso fu rapito in ispirito davanti a Dio e vide il Signore e la Beata Vergine, alla sua destra, rivestita — a quanto gli sembrava—di un mantello color zaffiro. Guardandosi attorno vide davanti a Dio rappresentanti di tutti gli Ordini Religiosi, ma del suo non scorse nessuno; per la qual cosa cominciò a piangere amaramente e, fermatosi lontano, non osava avvicinarsi al Signore e a sua Madre. Fu la Madonna a fargli cenno con la mano di accostarsi a lei- ma egli non osò muoversi fino a tanto che anche il Signore non lo ebbe chiamato. Allora si accostò tutto piangente e si inginocchiò davanti a loro.

    Il Signore lo invitò ad alzarsi e, quando si fu alzato, gli chiese il perché di quel pianto sconsolato. "Piango così—rispose— perché vedo qui rappresentanti di tutti gli Ordini, ma del mio non vedo nessuno". Allora il Signore: "Vuoi vedere il tuo Ordine?". E quello tremante: "Sì, o mio Signore". Allora il Signore, ponendo una mano sulla spalla della Beata Vergine, si rivolse nuovamente al Beato Domenico "Il tuo Ordine io l'ho affidato a mia Madre". Poi soggiunse: "vuoi proprio vedere ?". Rispose il Beato Padre: "Certo, o Signore".

    La Beata Vergine spalancò il mantello di cui sembrava rivestita e lo stese davanti al Beato Domenico, al quale sembrò tanto grande da ricoprirne tutta la patria celeste e sotto di esso vide una moltitudine immensa di suoi Frati e Suore, tutta la Famiglia era lì. Inginocchiandosi il Beato Domenico ringraziò allora Dio e la Beata Maria sua Madre. E la visione scomparve.

    Tornato in sé, corse immediatamente a suonare la campana per il mattutino, al termine del quale, convocò i Frati nel Capitolo e fece loro una lunga e bellissima predica, esortandoli all'amore e alla devozione verso la Beata Vergine Maria. E fra le altre cose raccontò loro anche questa visione.

    Dopo il Capitolo, chiamò quel Frate che la Madonna aveva tralasciato di benedire e si mise ad interrogarlo dolcemente per vedere di scoprire se per caso non gli avesse taciuto qualche peccato. Il Frate comprese e si pentì amaramente conducendo dopo una vita da santo.

    Questa visione la narrò a Suor Cecilia e alle altre Suore di S. Sisto lo stesso Beato Domenico, però come se fosse capitata a un altro. Ma i Frati presenti, che l'avevano già sentita raccontare, facevano cenno alle Suore che si trattava di lui.


    Brevissime linee di storia

    1.        Nel secolo VI in qualche liturgia comincia ad apparire l’Ave Maria, sempre e solo nella sua prima parte, quella evangelica.

    2.       Nel secolo XII, sull’antico uso di contare i Pater noster su una cordicella a nodi, si innesta la recita dell’Ave Maria in numero di 150 a imitazione dei 150 salmi biblici: si parla quindi di “salterio di Maria”.

    3.       Dal 1207 S. Domenico e i suoi Frati Predicatori, devotissimi della Madonna, dovendo lottare contro l’eresia albigese, fanno oggetto della loro predicazione al popolo i misteri dell’Incarnazione e della Divina Maternità di Maria. L’incontro tra l’uso popolare di contare le 150 “Ave Maria” e la predicazione domenicana dei misteri dell’Incarnazione, Passione e Risurrezione di Cristo è il primo germe del Rosario.

    4.       Nel secolo XIV il beato domenicano Alano de la Roche, su ispirazione e comando della Vergine, dal 1460 diventa il grande apostolo del Rosario nella sua forma ormai definitiva, istituisce le Confraternite del Rosario che in breve si diffondono in tutta l’Europa.

    5.       Nei secoli XVI e XVII il Rosario diventa ufficialmente la preghiera della Cristianità contro i pericoli sociali dell’eresia ugonotta e del dominio dell’Islam. Le vittorie militari dei cristiani a Lepanto (1571), a La Rochelle (1628), a Vienna (1683) vengono attribuite alla Madonna del Rosario, che viene perciò invocata con i titoli di “Regina delle vittorie”, “Aiuto dei cristiani”, e infine “ Madonna del Rosario” e celebrata il 7 ottobre.

    6.       Nel secolo XVIII, trecento anni dopo il beato Alano de la Roche, il movimento rosariano riceve nuovo impulso dall’apostolato di S. L. Grignon de Montfort, legato spiritualmente quale terziario all’Ordine Domenicano.

    7.       Sigillo alla storia del Rosario sono le apparizioni a Lourdes (1858), l’esplosione del culto a Pompei, grazie al beato terziario domenicano Bartolo Longo (1875) ed infine le apparizioni a Fatima (1917).

    Anche per questo i Frati, le Suore e le Monache, nonchè i Laici, portano sempre al loro fianco la corona del Rosario, non solo quale arma quotidiana di Preghiera, contemplazione e predicazione, ma anche quale testimonianza reale di questo rapporto filiale fra l'Ordine e la Beata Vergine Maria.....






    [Modificato da Caterina63 14/02/2009 21:35]
    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
    (fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
    Maestro dell’Ordine)
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    Caterina63
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    00 13/02/2009 11:38
                                                       


    IL «VANGELO SECONDO MARIA »,

    TEMA PRIVILEGIATO DELLA NOSTRA PREDICAZIONE



    Dopo essere stati oggetto di contemplazione e dopo aver preparato all'attività apostolica, i misteri del rosario sono pure tema privilegiato della predicazione domenicana; contengono infatti tutto il dogma cristiano e insieme sono scuola di vita cristiana.

    Il rosario offre una ricchissima materia per una catechesi accessibile a tutti, un insegnamento completo dei principali misteri della fede e della salvezza. Ha infatti un ricco contenuto teologico. In esso non si ricorda un determinato beneficio della beata Vergine a un luogo particolare; né solo un episodio della sua vita, come avviene in altre devozioni mariane; il rosario ricorda tutto il mistero di Gesù e di Maria.

    Il rosario è una lettura del vangelo in chiave mariana. Possiamo dire che è il quinto vangelo: il vangelo secondo Maria. Il rosario infatti mette l'anima nelle medesime disposizioni di Maria per contemplare la vita di Cristo. Non agì diversamente la beata Vergine quando era sulla terra: meditò sulle virtù e le sofferenze di Cristo. Nel rosario vediamo nascere Cristo, lo vediamo crescere accanto a Maria, lo vediamo amare,operare, soffrire, morire come lo vide sua Madre.

    Il rosario perciò è un modo di penetrare nell'intimità della vita di Maria per meglio apprendere da lei il mistero di Cristo. Nel rosario meditiamo il vangelo con lo spirito di Maria e in comunione con Maria, che al mistero salvifico cooperò in modo del tutto speciale. Maria ‑ ha detto Paolo VI è il « miglior posto di osservazione per contemplare il mistero di Cristo »; nel rosario questa contemplazione « mariana » si fa progressivamente immedesimazione con lei nel pensare, amare, vivere il mistero « come lei lo ha vissuto » (Allocuzione dell'8 ottobre 1969).

    L'esperienza di Cristo, Maria l'ebbe nel momento dell'Annunciazione; e da quel momento, nella sua vita, dovette continuamente confrontare, in un'intima riflessione di fede (Luca 2, 19 e 51), questa sua personalissima esperienza coi fatti successivi della vita di Cristo. Il rosario - dice ancora Paolo VI - « mette al passo con Maria, obbliga a subirne il fascino, il suo stile evangelico, il suo esempio educativo e trasformatore; è una scuola che ci fa cristiani » (Paolo VI Allocuzione, 8 ottobre 1969).

    I misteri del rosario ancora riflettono lo schema del primitivo annuncio della fede; il rosario ripropone il mistero di Cristo nello stesso modo in cui è visto da san Paolo nel celebre « inno » della Lettera ai Filippesi; e cioè umiliazione, morte ed esaltazione di Cristo. Il Verbo eterno - scrive san Paolo - « pur essendo Dio, annientò se stesso e, presa forma di servo, si fa simile agli uomini (mistero dell'Incarnazione, misteri gaudiosi); « umiliò se stesso facendosi obbediente sino alla morte e alla morte di croce » (misteri dolorosi). « Per questo Dio lo esaltò e gli donò un nome che è sopra ogni altro nome, affinché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi in cielo in terra e negli inferi e ogni lingua confessi che il Signore Gesù Cristo è nella gloria di Dio Padre » (misteri gloriosi) (Fil. 2, 6-11).

    Nella meditazione dei .misteri del rosario, tutto il « Credo » passa sotto gli occhi del credente in modo concreto, mediante la vita di Cristo, che discende verso gli uomini e sale al Padre per condurre gli uomini a Lui. E' tutto il dogma cristiano che viene meditato nella sua elevatezza, affinché si possa penetrare sempre più il mistero e possa essere nutrimento spirituale.

    La meditazione dei misteri della vita di Gesù e di Maria è dunque crescita di fede; ma è anche crescita delle virtù che gli stessi misteri offrono alla nostra riflessione: l'umiltà di Maria, per esempio, la sua illimitata fiducia in Dio, la sua carità e soprattutto l'amore di Cristo per il Padre e gli uomini e la totale adesione sua e della beata Vergine alla volontà del Padre.

    Il rosario dunque è vera scuola di vita cristiana. Nella meditazione dei misteri tutta la vita morale e spirituale viene confrontata coi grandi modelli: Gesù e Maria. Così i grandi misteri della loro vita diventano i misteri della nostra vita. Ogni mistero richiama una virtù: l'umiltà, la carità, la pazienza, la fiducia in Dio, ecc.

    Leone XIII in una sua enciclica presenta il rosario come rimedio a tre mali fondamentali che affliggeva la società del suo tempo, ma che sono anche mali di tutti i tempi. Primo: l'avversione alla vita umile e laboriosa, che il rosario guarisce con le lezioni dei misteri gaudiosi; secondo:. l'orrore della sofferenza e del sacrificio, che il rosario guarisce mediante la contemplazione affettiva dei misteri dolorosi; terzo: l'indifferenza verso i beni futuri, che il rosario guarisce con la meditazione dei misteri gloriosi (Leone XIII, Enc. Laetitiae sanctae, 8 settembre 1893).

    « Il rosario - scrive il p. Garrigou - Lagrange - è molto pratico: viene a prenderci in mezzo alle nostre gioie troppo umane, spesso pericolose, per farci pensare a quelle molto superiori della venuta del Salvatore. Viene a prenderci anche in mezzo alle nostre sofferenze, spesso irragionevoli, talvolta accascianti, quasi sempre mal sopportate, per ricordarci che Gesù ha sofferto molto più di noi e per amor nostro e per insegnarci a seguirlo portando la croce che la Provvidenza ha scelto per purificarci. Il rosario viene finalmente a prenderci in mezzo alle nostre speranze troppo terrene per farci pensare al vero oggetto della speranza cristiana, alla vita eterna e alle grazie necessarie per giungervi, col compimento dei grandi precetti dell'amore di Dio e del prossimo » (In La Madre del Salvatore e la nostra vita interiore, Firenze 1965, pp. 347-4. )

    In conclusione: il rosario guida i fedeli ad approfondire e a celebrare il mistero pasquale del Verbo che si fa uomo, che vive, muore, risorge e ritorna al Padre per la salvezza degli uomini. Così, dopo aver alimentato la fede e la carità del predicatore, il rosario diventa alimento di fede e di carità per coloro ai quali vengono illustrati i misteri della salvezza.

    La riflessione sui misteri della vita, della passione e della morte di Cristo non può non spingere il fedele alla riconoscenza e quindi a rispondere con una più generosa carità all'infinito amore di Cristo e della sua Vergine Madre. Compendio del vangelo, il rosario ha del vangelo la semplicità e la profondità. Per questa sua semplicità e profondità è sicuro alimento di fede ai dotti e agli indotti; è efficace strumento per guidare gli uomini a Cristo per mezzo di Maria e insegnare la verità della fede e la via della perfezione cristiana mediante la pietà.

                     
    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
    (fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
    Maestro dell’Ordine)
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    Caterina63
    Post: 1.867
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    00 13/02/2009 11:52
    Un altra storia da insegnare, tramandare, conservare, ma soprattutto VIVERE è  come abbiamo letto sopra: la SALVE REGINA......la Salve Regina che nell'Ordine Domenicano ha trovato un posto privilegiato che non parla solo di leggenda, ma anche di verità e di amore.  Sorriso

    Lo spiacevole episodio dell'ossessione di un certo fra Bernardo, a Bologna, e il raccono stesso fatto da san Domenico, mosse Giordano di Sassonia (Maestro Generale dell'Ordine) ad introdurre il canto della Salve Regina dopo la Compieta; l'episodio risale all'anno 1221 e diede inizio a questa usanza liturgica quotidiana presso i Domenicani mai interrotta....

    Fra Giordano di santa memoria che fu il secondo Maestro Generale, ha lasciato scritto in un libretto le origini dell'Ordine, riportando un fatto, questo:
    che un santo uomo degno di fede gli aveva riferito a lui personalmente di aver visto frequentemente, mentre i frati cantavano il passo "Eja ergo advocata nostra" (Orsù dunque avvocata nostra), la B. Vergine Maria inginocchiarsi davanti al Figlio Gesù e supplicarlo devotamente per la difesa e la diffusione di questo Ordine dei Predicatori della Verità...... Sorriso

    Ma anche una donna devota e degna di fiducia, di Marsiglia e di origine Lombarda, una sera, partecipando alla Compieta dei frati, fu presa da tale fervore e profonda preghiera che, all'inizio della Salve Regina, fu rapita in estasi e vide quattro immagini meravigliose che riportò sotto giuramento e che sono meritevoli di essere da noi rispettate, ascoltate e ricordate.

    Vide la Regina della Misericordia divina che quando i frati dicevano "Spes nostra Salve" (Speranza nostra, salve), li salutava maternamente;
    quando dicevano "Eja ergo, advocata nostra", la Madre di Dio si inginocchiava ai piedi del Figlio e pregava ed implorava per i frati;
    e quando dicevano "Illos tuos misericordies oculos ad nos converte" (rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi), Maria li guardava con fare misericordioso per poi guardare il Figlio Divino.

    Quando infine cantavano: "Et Jesum, benedictum fructum ventris tui nobis post ho exilium ostende" (Mostraci dopo questo esilio, il frutto benedetto del tuo seno), vide la Vergine Maria con in braccio il Figlio ancora in tenera età, mostrarlo a tutti e a ciascuno dei frati con un segno benedicente....... Sorriso

    Oggi, ancora oggi, ho la gratitudine alla Provvidenza che mi è dato di vivere e pregare questa Salve Regina attraverso le mie Suore Domenicane Missionarie di San Sisto Vecchio che di recente ho potuto risalutare con affetto immutato.... e da quel saluto le foto che potrete vedere a breve...

    Le foto che osserverete sono dell'attimo in cui, a conclusione dei Vespri, le Suore ancora oggi intonano la Salve Regina Domenicana la quale ha una musica stile gregoriano.....e ancora oggi fanno questa breve processione con la benedizione finale che vuole ricordare questa speciale filiazione fra i Domenicani tutti e la Madre di Cristo......

    Vi dono queste immagini con molto affetto.... Occhiolino

    Fraternamente Caterina LD
     

    Salve Regina, madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra, salve. A te ricorriamo, esuli figli di Eva; a te sospiriamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi. E mostraci, dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.

    Salve Regina, mater misericordiae; vita, dulcedo et spes nostra, salve. Ad te clamamus, exsules filii Evae; ad te suspiramus, gementes et flentes in hac lacrimarum valle. Eia ergo, advocata nostra, illos tuos misericordes oculos ad nos converte. Et Iesum, benedictum fructum ventris tui, nobis post hoc exsilium ostende. O clemens, o pia, o dulcis Virgo Maria
    .






    Quando nella Salve Regina si arriva a dire "Et Jesum, benedictum fructum ventris tui nobis post ho exilium ostende" le suore e i frati chinano la testa in segno di saluto e rispetto, devozione e Amore.....





    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
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    Caterina63
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    00 13/02/2009 14:33
    FRATERNITA' DI SAN VINCENZO FERRIER

    Convento di San Tommaso d'Aquino

    IN COMUNIONE CON LA CHIESA CATTOLICA

    2, route de Ballée
    53340 Chémeré-le-Roi
    (Francia)

    Tel. + 33 02 43 98 64 25
    Fax +33 02 43 98 49 19

    Orari: 11.00 - 12.30 / 15.30 - 17.30 / 18.30 - 19.30 / 20.00 -20.30

    www.chemere.org - fsvf@chemere.org

    a 4:20 dall'inizio del video, potrete ascoltare la Salve Regina Domenicana



    [Modificato da Caterina63 13/02/2009 14:33]
    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
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    Caterina63
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    00 03/12/2010 11:14
    [SM=g1740738]Amici,
    in occasione della Festa dell'Immacolata e del Primo Sabato del mese, vi offriamo il ricordo di questa Consacrazione a Gesù per mezzo di Maria di san Luigi Maria Grignon Montfort, Terziario Domenicano....

    it.gloria.tv/?media=114471


    Movimento Domenicano del Rosario
    www.sulrosario.org
    info@sulrosario.org





    [SM=g1740750]


    [SM=g1740717] [SM=g1740720] [SM=g1740750] [SM=g1740752]

    Fraternamente CaterinaLD

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    Caterina63
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    00 11/01/2012 13:51

    Salve Regina e Processione delle mie Suore Domenicane Missionarie di San Sisto.... da 800 anni così viene venerata Maria [SM=g27998]





    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
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    Caterina63
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    00 28/01/2012 00:13
    [SM=g1740717] Cari Amici, dopo avervi offerto i primi due racconti:
    www.gloria.tv/?media=247422 desideriamo farvi conoscere una storia speciale anche per noi, come la Beata Vergine Maria diventò Patrona e Regina dell'Ordine Domenicano e come da san Domenico il fatto è stato tramandato a noi oggi.

    Movimento Domenicano del Rosario
    www.sulrosario.org
    info@sulrosario.org

    Vi ricordiamo che il 28 gennaio è la Festa di san Tommaso d'Aquino, un grande Santo domenicano e Dottore della Chiesa...
    cantore dell'Eucaristia, teologo insuperabile...
    Diciamo un Rosario ricordando anche la sua potente intercessione, specialmente per i giovani.
    www.gloria.tv/?media=249760



    [SM=g1740738]

    [SM=g1740750] [SM=g1740752]
    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
    (fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
    Maestro dell’Ordine)
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    Caterina63
    Post: 1.867
    Sesso: Femminile
    00 03/07/2012 19:32
    • Da Padre Angelo Bellon O.P. di Amici Domenicani:


      Meditazioni sulle litanie domenicane. Santa Maria, sposa amatissima di Cristo. (Litania 18)

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    • Meditazioni sulle litanie domenicane. Santa Maria, stella del mare. (Litania 17)

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    • Meditazioni sulle litanie domenicane. Santa Maria, diadema del Re dell'universo. (Litania 16)

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    • Meditazioni sulle litanie domenicane. Santa Maria, la più degna di ogni onore. (Litania 15)

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    • Meditazioni sulle litanie domenicane. Santa Maria, colma di ogni soavità. (Litania 14)

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    • Meditazioni sulle litanie domenicane. Santa Maria, tu ci fai meritare il Regno. (Litania 13)

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    • Meditazioni sulle litanie domenicane. Santa Maria, porta del paradiso. (Litania 12)

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    • Meditazioni sulle litanie domenicane. Santa Maria, porta chiusa e aperta. (Litania 11)

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    • Meditazioni sulle litanie domenicane. Santa Maria, mediatrice di ogni grazia. (Litania 10)

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    • Meditazioni sulle litanie domenicane. Santa Maria, rosa che mai sfiorisce . (Litania 9)

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    • Meditazioni sulle litanie domenicane. Santa Maria, gemma più preziosa del mondo. (Litania 8)

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    • Meditazioni sulle litanie domenicane. Santa Maria, più desiderabile di ogni tesoro. (Litania 7)

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    • Meditazioni sulle litanie domenicane. Santa Maria, più sublime del cielo. (Litania 6)

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    • Meditazioni sulle litanie domenicane. Santa Maria, più candida degli angeli. (Litania 5)

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    • Meditazioni sulle litanie domenicane. Santa Maria, letizia degli arcangeli . (Litania 4)

      | Devozioni | Mariane | visto 975 volte | Pubblicato 03.10.2007 | (leggi tutto...)

    • Meditazioni sulle litanie domenicane. Santa Maria, esultanza di tutti i santi. (Litania 3)

      | Devozioni | Mariane | visto 863 volte | Pubblicato 25.09.2007 | (leggi tutto...)

    • Meditazioni sulle litanie domenicane. Santa Maria, onore, lode, gloria e fiducia nostra. (Litania 2)

      | Devozioni | Mariane | visto 892 volte | Pubblicato 18.09.2007 | (leggi tutto...)

    • Meditazioni sulle litanie domenicane. Santa Maria, stendi la tua mano e tocca il nostro cuore per illuminare e liberare noi peccatori (Litania 1)

      | Devozioni | Mariane | visto 900 volte | Pubblicato 12.09.2007 | (leggi tutto...)

    • Meditazioni sulle litanie domenicane. Un omaggio filiale alla nostra Madre nella grazia. (Raffaele)

      | Devozioni | Mariane | visto 1615 volte | Pubblicato 08.09.2007 | (leggi tutto...)

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    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
    (fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
    Maestro dell’Ordine)