DIFENDERE LA VERA FEDE

Il successo della riscoperta della Messa Antica (5)

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    Caterina63
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    00 09/01/2012 12:38
    NOTIZIE UFFICIALI
    [SM=g1740717] Amici.... siamo alla QUINTA pagina dedicata al successo della riscoperta della Messa Antica, per un totale di ben oltre cinquantamila visite... [SM=g1740721] cosa significa?

    Significa da parte nostra la segnalazione ufficiale di TANTI CATTOLICI sparsi in Italia e nel Mondo che, con fatica ma anche fiducia, hanno  preso a cuore il MP del Papa Benedetto XVI, Summorum Pontificum, e si stanno prodigando per la sua totale applicazione a beneficio non soltanto personale, MA PER IL BENE COMUNE A TUTTA LA CHIESA.... e significa anche che l'argomento interessa, che viene cercato nei motori di ricerca e che queste segnalazioni stanno seminando bene.... [SM=g1740738]

    In questo anno abbiamo visto una crescente partecipazione e coinvolgimento da parte di molti prelati Vescovi e Cardinali... Notizie ufficiali e le rispettive foto stanno documentando, in questi quattro Thread già completati, non una semplice partecipazione personale, ma un vero COINVOLGIMENTO di gruppo  ECCLESIALE...
    Davvero eleviamo un Te Deum di ringraziamento e davvero vogliamo unirci anche noi a questi gruppi, a questi Vescovi e Cardinali, con loro vogliamo dire di essere con il Papa e di sostenerlo in questa grande opera di restauro Liturgico...

    CLICCARE QUI PER I TRE THREAD RICCHI DI NOTIZIE UFFICIALI A RIGUARDO DI QUANTI STANNO APPLICANDO IL RITORNO DELLA MESSA ANTICA:

    Il successo della riscoperta della Messa Antica

    Il successo della riscoperta della Messa Antica (2)

    Il successo della riscoperta della Messa Antica (3)

    Il successo della riscoperta della Messa Antica (4)


                                         img378/4301/santamessasicoramdeo2pipi8.jpg


    Ripartiamo da questo nuovo thread con una bellissima notizia:

    [SM=g1740733]

    Giovani sacerdoti interessati alla Messa Antica: in internet gli aiuti per impararla

    Riportiamo da Cantuale Antonianum.

    "Caro padre... sono Don... sacerdote da tre anni... Da qualche tempo seguo il suo blog e mi sono interessato alla celebrazione della Messa tridentina. Devo confessare che purtroppo mi è molto difficile capire le rubriche e le lunghe spiegazioni del messale in latino. Non ho studiato tanto questa lingua in seminario... Pronunciare e capire le parti della Messa è meno difficoltoso, mi sembra invece molto complicato seguire tutte le prescrizioni del rito. Non è che conosce dei testi che spiegano in italiano che cosa deve fare il sacerdote?...."


    Da una parte è consolante che giovanissimi confratelli nel sacerdozio si interessino alla Forma straordinaria del Rito Romano (non chiamiamola "Messa tridentina" come fanno gli americani!!).
    Dall'altra parte mi rendo sempre più conto di quanto abbia ragione Benedetto XVI nel parlare di "sacerdos idoneus" nei documenti che ha emanato o fatto emanare sulla questione (cioè Summorum Pontificum e Universae Ecclesiae).

    C'è bisogno di formazione in tutta la vita sacerdotale, ovviamente, in particolare in quella che viene chiamata "ars celebrandi". L'apprendere a celebrare la liturgia antica insegna ai sacerdoti anche a celebrare meglio la liturgia nuova. Con più calma, con gesti misurati e composti e non "di testa propria", con la necessaria attenzione a quello che si dice e quello che si fa.

    La celebrazione nella forma straordinaria ha quindi - come minimo - un alto valore educativo per il presbitero, perché è molto esigente e chiede di essere conosciuta bene. Inoltre la lingua latina costringe, intanto, a ripassare la lingua della Chiesa occidentale, e poi a leggere prima di ogni celebrazione almeno tutto il Proprio della Messa del giorno, sia le letture che le orazioni, per poterle capire e leggere con senso (si dovrebbe fare anche se si celebra in italiano, ma quanti - con la scusa del tempo - lo fanno davvero?).
    E veniamo alla domanda del nostro Don. Sì, ci sono parecchie risorse, anche in Internet, per studiare la celebrazione della Messa in forma straordinaria.
    Per la particolare necessità espressa, posso segnalare il sussidio composto recentemente (novembre 2011) dal carmelitano p. Giorgio Maria Faré Apprendere la celebrazione della "Messa Bassa". E' un utile compendio riassuntivo delle parole, pronuncia, posizione e movimenti del celebrante nella Messa letta (detta anche "Messa Bassa"), secondo le norme del Messale Romano del 1962. Molto preciso e dettagliato, risponde ad ogni dubbio.

    A qualcuno potrà parere eccessivamente "rubricistico". Bisogna tuttavia tener conto che la mens del rito romano tradizionale non è una rigidità formalistica fine a se stessa, ma una fedeltà all'uniforme esecuzione dei riti e delle preghiere, in modo che l'attenzione dei fedeli non sia distratta da "novità" o "individuali peculiarità" di questo o quel prete, ma abbia la possibilità di concentrarsi esclusivamente sulla ripresentazione sacramentale dei Misteri di Cristo e sul loro significato. Sono il rito e le preci a dover "parlare", non la personalità più o meno dotata del sacerdote.
    Non sottovaluterei, poi, per un ripasso visivo, anche gli utili video che si trovano su Maranatha.it
    Se - comunque - si ha la possibilità di imparare da un altro sacerdote, magari anziano, e di lasciarsi istruire e correggere da lui, questa rimane certo la migliore opzione.




    [SM=g1740757] Buon Anno a tutti!



    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
    (fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
    Maestro dell’Ordine)
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    Caterina63
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    00 13/01/2012 09:19

    Nunzio Apostolico in Ucraina: "Celebro ad orientem. Il Summorum Pontificum? Fa riscoprire il senso della Liturgia"

    Lettera scritta un anno fa (ci era sfuggita, non ce ne vogliano i nostro affezionali lettori) da un Arcivescovo statunitense, che tranquillizza e fa ben sperare: S. E. Mons. Thomas E. Gullickson, già Nunzio Apostolico nelle Antille, e inviato lo scorso 22 maggio 2011 quale rappresentante Pontificio in Ucraina.

    Estratto dalla Lettre Paix liturgique, n. 24 del 31 agosto 2011,
    Ambasciatori della Santa Sede nel mondo e rappresentanti del Papa presso le chiese locali, i nunzi apostolici sono di solito talmente presi dai loro obblighi diplomatici da far dimenticare che anche loro sono prima di tutto dei pastori. (...) Nunzio apostolico nelle Antille a partire dal 2004 (Bahamas, Jamaica, Trinidad e Tobago, ecc.), Monsignor Gullickson, durante il suo soggiorno nei Caraibi, ha creato un blog molto interessante [...]. In questo blog, intitolato “Island Envoy” Monsignor Gullickson si è soffermato varie volte sul motu proprio Summorum Pontificum [nota: il 30 gennaio 2011, sul blog aveva criticato duramente i Vescovi che si opponevano al Motu Proprio; qui in lingua spagnola, n.d.r.]

    Nel testo che segue, pubblicato l'estate scorsa in occasione della fine del primo triennio di applicazione del motu proprio, si commentano i tre obbiettivi perseguiti dal Papa con la sua pubblicazione. Questi ultimi sono stati così riassunti dal canonista tedesco Gero Weishaupt:
    una risposta ai segni dei tempi e un ritorno alla normalità, l'arricchimento mutuo dei messali del 1962 e del 1970 e la riconciliazione nella Chiesa.
    Il sottolineato è nostro.

    Ecco il testo di Mons. Gullickson
    .

    A tre anni (oggi quattro, n.d.r.) dalla pubblicazione del Summorum Pontificum, è migliorata la situazione liturgica della Chiesa? Che tipo di esposizione alla liturgia antica potrà trascinarci verso questo risultato? I tre obbiettivi formulati da Weishaupt rendono giustizia a quelli fissati dal Santo Padre nella sua lettera ai vescovi del 7 luglio del 2007? In realtà, ad una lettura attenta della lettera del Santo Padre, la difesa della verità e della promozione della giustizia, così come il rispetto della continuità che è essenziale in materia di tradizione liturgica della Chiesa, mi sembrano imporsi come le priorità più evidenti.
    (...)
    Più che l'espressione laconica “arricchimento mutuo”, io penso che avremmo bisogno di ricordare tutte le parole usate dal Santo Padre per quanto concerne gli abusi e il malessere generale che, di fatto, nella celebrazione della forma ordinaria nel corso degli ultimi quarant'anni, hanno troppo spesso intralciato l'adorazione in spirito e in verità e sono stati una fonte di confusione e di scoraggiamento per i cattolici. Io vorrei sottolineare in particolare la speranza per la liturgia nuova così come espressa dal Papa: “La garanzia più sicura che il Messale di Paolo VI possa unire le comunità parrocchiali e venga da loro amato consiste nel celebrare con grande riverenza in conformità alle prescrizioni; ciò rende visibile la ricchezza spirituale e la profondità teologica di questo Messale.”

    Papa Benedetto XVI vuole chiaramente sciogliere le catene che hanno limitato l'uso del Messale del 1962 nel corso degli ultimi quattro decenni e, al contempo, salvare il Messale del 1970 dall'opera di coloro che hanno preso in ostaggio la liturgia contemporanea nello stesso periodo. Questo significa, in definitiva, che è tempo di applicare correttamente la Costituzione sulla Santa Liturgia del Concilio Vaticano II.
    Il Summorum Pontificum rappresenta certamente un punto di riferimento nella lotta per l'espressione liturgica completa e corretta nella Chiesa. Potrebbe essere definito un mezzo di persuasione dolce, un avvicinamento, un'introduzione. Non può però essere il solo mezzo utilizzato per la riforma, perché la verità ha anche bisogno che si denuncino in modo continuativo e persistente gli abusi liturgici che continuano a contrastare il culto in lingua volgare nella sua espressione completa e adeguata. Solo un ritorno all'uso antico come forma ordinaria del culto potrà eliminare tutti gli abusi in un colpo solo, ma non è questa l'intenzione del Santo Padre. Benedetto XVI non ha dispensato i suoi fratelli vescovi dal mostrarsi vigilanti nei loro sforzi di riforma; non ha neanche dispensato i sacerdoti dal mostrare ai loro fedeli la maniera giusta di celebrare; lui esorta invece i musicisti e gli artisti ad effettuare degli sforzi coscienziosi per ripristinare i legami con la tradizione alla quale ci dobbiamo attenere.

    Il culto divino è più che una riunione di preghiera, ed è ben più che un esercizio spirituale. I principi del culto celeste e la tradizione che ci viene dagli apostoli condizionano il carattere sublime e la gravità che è propria del sacrificio eucaristico e tutto ciò che ne consegue. (...)

    Ieri, riflettendo sui misteri luminosi del rosario, mi è venuto in mente che si tratta in un certo modo di misteri molto eucaristici ai quali ci si potrebbe accostare con finalità di meditazione. Le Nozze di Cana, in particolare, mi hanno parlato dell'applicazione del Summorum Pontificum e di tutta la questione della riforma della liturgia in lingua volgare: solo i servitori che avevano preso l'acqua sapevano cosa stesse succedendo, il che non impedisce al Vangelo di fare della trasformazione dell'acqua in vino da parte di Nostro Signore, su richiesta della Sua Santa Madre, il Suo primo segno pubblico.

    Io sono risoluto nella volontà di proseguire l'umile lavoro di riempire gli otri, e lo voglio fare dando il buon esempio nella celebrazione, in particolar modo, attraverso l'adorazione ad orientem. Che il Signore accordi a tutti coloro che lavorano perché il culto sia ben ordinato e sia pio, la possibilità di cambiare i cuori e le anime.

    La liturgia tradizionale continua a guadagnare i cuori e le anime dei giovani mentre le celebrazioni a volte banali e pretenziose della forma ordinaria ne portano altri all'abbandono della fede. Noi dobbiamo il meglio al Signore e così ai suoi giovani nel seno della Chiesa, per amore della salvezza del mondo.

    + Thomas Edward Gullickson

    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
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    00 23/01/2012 10:50

    SS. Cresime in rito antico a Cracovia, amministrate dal Vescovo Ausiliario Mons. Ryś,







    L'8 gennaio 2012, domenica della S. Famiglia, Sua Eccellenza Mons. Grzegorz Ryś, Vescovo ausiliare di Cracovia ha amministrato il sacramento della Confermazione (in rito antico) a 12 ragazzi.
    La seguente S. Messa solenne, è stata celebrata dai Sacerdoti della F. S. S. P.

    fonte: Qui altre foto, via Te Igitur



    [SM=g1740738]


    Nuovo look per la Chiesa di San Simeon

    Quasi come pronti per accogliere con gioia il nuovo Patriarca, ecco che dopo anni di restauri, la facciata di san Simeon si rinnova... e tutto risplende...
    [SM=g1740717] Te Deum laudamus.....


    CLICCARE SULLE FOTO PER INGRANDIRLE [SM=g1740738]




















    cuorecuore2cuore3cuore1




    Foto della magnifica S. Messa solenne riparatoria ad Alassio (Sv) Monastero Suore F.I.




















    Scusandoci di cuore con nostri amici di Alassio, con i Reverendi sacerdoti e con le Suore F.I. per il terribile e imperdonabile ritardo.

    Ecco le foto della Santa Messa Solenne celebrata sabato 28/01/2012 alle 9.30 nel Monastero di Clausura di S. Chiara, delle Suore Francescane dell'Immacolata, ad Alassio, (di cui avevamo dato notizia qui) in riparazione alle offese dello spettacolo di Castellucci a Milano.
    La Santa Messa è stata celebrata "Coram Sanctissimo Esposito" in chiusura delle Quarant'ore e seguita dal canto delle litanie dei Santi, dall'Atto di Riparazione, dalla processione ecaristica e la seguente benedizione.
    Il Celebrante Rev.do don Francesco Ramella,
    il Diacono Rev.do don Maurizio Morella,
    il Suddiacono Rev.do don Thomas Jochemczyk.


    [Modificato da Caterina63 10/02/2012 14:23]
    Fraternamente CaterinaLD

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    (fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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    00 16/02/2012 19:41
    [SM=g1740717]

    Dopo il successo della s. Messa di Trento


    300 persone ieri alla messa in rito antico a Trento

    La messa in rito tridentino celebrata ieri a Trento da mons. Marco Agostini, cerimoniere pontificio, con l’ausilio di Don Rinaldo Bombardelli, che celebra ogni domenica, alle 18, preso la chiesa del Suffragio, e don Marco Cuneo, è stata un grande successo. Pubblicizzata con molta semplicità, qualche locandina e il passa parola, ha visto la partecipazione di circa 300 persone, tra cui moltissimi giovani. “Tanta gente così, riferivano alcuni presenti, non ce la saremmo aspettata”.
    In effetti sin dall’inizio la Chiesa era colma, con i posti a sedere tutti occupati e tanta aspettativa.
    Certo, il rito latino è apparso ad alcuni “difficile”; richiede un po’ di impegno e di gradualità, almeno inizialmente, perché non ci siamo più abituati, ma la sensazione avuta ieri è questa: che esso comunica sempre, a tutti, una grande sacralità, infonde una forte devozione e rispetto nei riguardi dell’Eucaristia, invita al silenzio e alla preghiera, sia comunitaria che personale.


    Messa in rito antico a al Seminario di Trento

    300 persone ieri alla messa in rito antico a al Seminario Arcivescovile di Trento



    Mons. Marco Agostini

    La messa in rito tridentino celebrata ieri a Trento da mons. Marco Agostini, cerimoniere pontificio, con l’ausilio di Don Rinaldo Bombardelli, che celebra ogni domenica, alle 18, preso la chiesa del Suffragio, e don Marco Cuneo, è stata un grande successo. Pubblicizzata con molta semplicità, qualche locandina e il passa parola, ha visto la partecipazione di circa 300 persone, tra cui moltissimi giovani. “Tanta gente così, riferivano alcuni presenti, non ce la saremmo aspettata”.
    In effetti sin dall’inizio la Chiesa era colma, con i posti a sedere tutti occupati e tanta aspettativa.
    Certo, il rito latino è apparso ad alcuni “difficile”; richiede un po’ di impegno e di gradualità, almeno inizialmente, perché non ci siamo più abituati, ma la sensazione avuta ieri è questa: che esso comunica sempre, a tutti, una grande sacralità, infonde una forte devozione e rispetto nei riguardi dell’Eucaristia, invita al silenzio e alla preghiera, sia comunitaria che personale.


    Domenica scorsa, 12 febbraio, è stata per noi una giornata memorabile per le tante Grazie che il Signore ha voluto farci.
    Chi vi scrive è l'incaricato da S.E. Mons. Luigi Bressan a celebrare tutte le domeniche da settembre 2011 la S.Messa nella Forma Extraordinaria qui a Trento, la città del Concilio. La Santa Messa viene celebrata regolarmente alle ore 18.00 nella storica e centrale Chiesa di S. Maria del Suffragio con una grande partecipazione di fedeli perlopiù giovani.
    Ma torniamo alle belle cose avvenute pochi giorni fa. Avevamo invitato con noi per tenere una conferenza sul tema: "La bellezza nell'Arte Sacra e nella Liturgia", Mons. Marco Agostini, Cerimoniere Pontificio.
    Grande è stata la nostra gioia ad averlo potuto ascoltare sabato 11 nella magnifica Aula Magna del Seminario Maggiore di Trento, messaci a disposizione dal Vicario generale e dal Rettore del Seminario Maggiore a cui va il nostro più cordiale ringraziamento. Vogliamo ringraziarli entrambi, oltre al nostro Arcivescovo, per averci concesso di celebrare il giorno dopo una Solenne S.Messa Vetus Ordo, nella bellissima chiesa del Seminario Maggiore, cuore della nostra Diocesi Tridentina.
    In quell'occasione la consueta S.Messa d'orario del Suffragio si trasferiva in quel luogo così caro a generazioni di Sacerdoti tridentini che per vastità e spazio ha potuto contenere le circa trecento persone che vi hanno partecipato. La S.Messa, accompagnata dal grande organo del Seminario, è stata cantata splendidamente dal coro Feininger mescolato alle tantissime altre voci dei fedeli fino al grandioso e commovente inno del "Christus vincit". Ringraziamo anche loro, l'organista e tutti coloro che si sono lasciati conquistare dal fascino del silenzio, del Mistero e della preghiera che la grande tradizione liturgica tridentina è ancora in grado di suscitare.
    Bella e commovente la presenza tra i fedeli di alcuni anziani Canonici del Capitolo della Cattedrale e di alcuni giovani Sacerdoti diocesani, l'antico e il nuovo si abbracciano e si sorreggono per continuare l'entusiasmante lavoro nella Vigna del Signore!
    Un ultimo, cordiale e appassionato ringraziamento va a Sua Santità, il nostro caro Papa Benedetto XVI per il dono del Motu Proprio Summorum Pontificum . Grazie perchè con la Sua bella testimonianza ci aiuta giorno dopo giorno a scoprire, nel Vangelo, nella Dottrina, nella Liturgia e nella vita di tutti i giorni la bellezza di appartenere al Signore, il Sommo Bene, il Sommo Bello.

    Sac. Don Rinaldo Bombardelli
    Incaricato Diocesano alla celebrazione EF


    [SM=g1740722]


    Diario Vaticano / A Lourdes riappare il rito antico



    Da Magister

    Nella diocesi vetrina della Chiesa di Francia il nuovo vescovo è un amante della tradizione ed è un discepolo del teologo von Balthasar. L'ha scelto personalmente il papa, assieme al cardinale Ouellet
    di ***
    CITTÀ DEL VATICANO, 17 febbraio 2012 – Dopo la nomina “personale” del vescovo Francesco Moraglia come patriarca di Venezia, Benedetto XVI ha battuto un colpo analogo anche con la Chiesa di Francia.

    Lo ha fatto sabato scorso, 11 febbraio, memoria della beata Vergine di Lourdes, quando ha nominato il nuovo vescovo della diocesi in cui sorge il celebre santuario mariano, quella, appunto, di Tarbes e Lourdes. A questo incarico papa Joseph Ratzinger ha chiamato monsignor Nicolas Brouwet, 50 anni il prossimo 31 agosto, dall’aprile 2008 vescovo ausiliare di Nanterre, diocesi nella quale è nato ed è stato ordinato sacerdote nel 1992.

    La nomina è giunta prima del previsto, visto che il predecessore di Brouwet, monsignor Jacques Perrier, in carica dal 1997, ha passato l’età pensionabile di 75 anni lo scorso 4 dicembre e quindi ha avuto appena un paio di mesi di "prorogatio".

    La scelta di Brouwet inoltre, come quella di Moraglia, non è passata al vaglio dei cardinali e vescovi dell’apposita congregazione in una delle loro riunioni di ogni giovedì. Entrambi prenderanno possesso delle rispettive diocesi il prossimo 25 marzo, festa dell'Annunciazione.

    È facile pensare che il prefetto della congregazione per i vescovi, il cardinale Marc Ouellet, abbia apprezzato il fatto che Brouwet sia membro del "Johannesgemeinschaft", l'Istituto di San Giovanni fondato dal teologo Hans Urs von Balthasar. Anche Ouellet, infatti, è un grande estimatore ed è stato amico del teologo svizzero, sul cui pensiero discusse la sua tesi di dottorato in dogmatica alla Pontificia Università Gregoriana.

    Dopo gli studi superiori all’università statale di Nanterre, dove ha ottenuto un diploma in storia, Brouwet è entrato nel pontificio seminario francese di Roma. Ha frequentato i corsi di filosofia e di teologia presso la Pontificia Università Gregoriana, concludendoli con il baccalaureato in teologia. Si è poi iscritto all’Istituto Giovanni Paolo II per il matrimonio e la famiglia, conseguendovi la licenza. Nel biennio 1986-1988 ha trascorso due anni di servizio civile a Gerusalemme, per l’insegnamento della lingua francese. Dopo l’ordinazione sacerdotale, ha ricoperto vari incarichi pastorali nella diocesi di Nanterre, come parroco, cappellano nella scuola e nell’università, delegato diocesano per la formazione dei seminaristi e anche docente di morale e direttore spirituale presso il pre-seminario.

    La sua nomina nel 2008 ad ausiliare di Nanterre è stata letta come un bilanciamento nei confronti dell’ordinario, monsignor Gerard Daucourt, 71 anni, membro del pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, grande fautore del dialogo ecumenico in particolare con gli ortodossi, ma molto freddo nel trattare con il mondo tradizionalista cattolico, particolarmente vivace in Francia e in particolare nella sua diocesi.

    A monsignor Brouwet invece, pur di giovane età, viene riconosciuta una sensibilità liturgica particolarmente fedele alla tradizione. Lo scorso 25 dicembre ha celebrato la messa di Natale nella forma straordinaria del rito romano, secondo il motu proprio "Summorum pontificum". E ha partecipato anche ai pellegrinaggi tradizionalisti da Parigi a Chartres nel giorno di Pentecoste. È nel solco della tradizione anche la sua impostazione sulle questioni morali.

    Questo non vuol dire che Brouwet sia un tradizionalista tout court, basterebbe vedere le sue foto ufficiali in clergyman per capirlo. Egli appartiene piuttosto a quella generazione di giovani sacerdoti i quali, come papa Ratzinger, giudicano il mondo tradizionalista – molto vivace in Francia anche nella sua componente non lefebvriana – più come una risorsa che come un problema, al contrario della vecchia guardia progressista dell'episcopato, sempre meno influente, ma anche della generazione "lustigeriana" che adesso ne incarna la leadership, attraverso figure come il cardinale di Parigi André Vingt-Trois o l'arcivescovo di Rennes Pierre d'Ornellas.

    Lourdes non è una diocesi cardinalizia, ma con il suo celebre santuario mariano è come il cuore spirituale della Francia. È li infatti che si riunisce abitualmente l’assemblea plenaria dei vescovi francesi. Senza contare poi la dimensione internazionale della diocesi. Vi arrivano fedeli, seminaristi, sacerdoti, religiosi, vescovi e cardinali da tutto il mondo. Alcuni problemi di carattere amministrativo che si sono verificati di recente nella diocesi sono stati monitorati con particolare attenzione anche dalla Santa Sede.

    Per tutti questi motivi è ancor più significativo che Benedetto XVI abbia affidato la diocesi di Lourdes a un giovane vescovo dalle caratteristiche ben definite come Brouwet.




    [SM=g1740722]
    [Modificato da Caterina63 18/02/2012 13:23]
    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
    (fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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    00 05/03/2012 23:05

    Ci preoccupiamo di crescere in un senso cattolico della vita, vogliamo vivere integralmente una vita cristiana, per questo vogliamo vivere con la Messa della Tradizione

    Valida non è buona
    Se avessimo ritenuto che la Messa com'è celebrata nella quasi totalità delle chiese andasse bene, non avremmo deciso di passare totalmente al rito antico.

    Sia ben chiaro: non stiamo dicendo che la Messa nel Novus ordo (la Messa di Paolo VI, riformata dopo il Concilio Vaticano II) non sia valida! Ci mancherebbe! Affermare questo sarebbe non ragionare più in modo cattolico!

    Certo che la Messa di Paolo VI è valida, certo che è una vera Messa, solo che è così ridotta nel suo esprimere il senso cattolico del Santo Sacrifico di Cristo, da non educare compiutamente i fedeli ed anche i sacerdoti che la celebrano.

    Molti diranno: “Ma se è una vera Messa, se è valida, di che cosa vi preoccupate?”.

    Ci preoccupiamo di crescere in un senso cattolico della vita, vogliamo vivere integralmente una vita cristiana, per questo vogliamo vivere con la Messa della Tradizione.

    Non c'è niente da fare: la crisi impressionante del Cattolicesimo nel nostro mondo, la confusione dottrinale e spirituale nella quale siamo immersi da troppi anni, l'abbandono imponente della pratica cristiana nei nostri paesi e città, ha la sua causa centrale in una riforma liturgica che ha stravolto il baluardo della fede e della vita cristiana.

    Il nuovo rito della Messa, fatto per piacere anche ai fratelli separati delle altre confessioni cristiane (innanzitutto ai Protestanti e agli Anglicani), tacendo sugli aspetti principali della concezione cattolica della Messa, ha fatto sì che la liturgia non sia più la roccia sicura su cui fondare la vita cristiana, personale e sociale.

    Il nuovo rito ha indebolito nei fedeli il senso di Dio, l'adorazione di Cristo presente nelle specie eucaristiche, la centralità del sacrificio espiatorio, la regalità di Nostro Signore Gesù Cristo. Non vogliamo fare un elenco dei “vuoti” del nuovo rito della Messa, ci basta sottolinearne gli effetti devastanti.

    Solo degli ideologizzati del post-concilio o della modernità a tutti i costi possono non vedere
    l'esito penoso, drammaticamente penoso, della riforma liturgica.
    Esito penoso che coinvolge tutti, sacerdoti e fedeli.

    Nel migliore dei casi la nuova Messa, quando è celebrata con rispetto e dignità, lascia i fedeli che vi assistono così come sono: se questi sono già profondamente cattolici, probabilmente lo resteranno, ma se sono deboli nella fede e in uno sguardo cattolico sulla vita, in questa nuova Messa non troveranno una provocazione alla conversione profonda, anche culturale; saranno invece “cullati” nel loro modo ridotto di considerare il Cristianesimo.

    La Messa tradizionale no! Non è così! È una Messa “difficile”, non per il latino, ma per le provocazioni che lancia.

    Sul subito, per un cristiano “piccino” nella mente e nel cuore, può risultare un pugno nello stomaco, ma un pugno salutare. Ti mette in crisi, mette in crisi le false certezze di un cristianesimo troppo umanizzato che mette l'uomo al centro e dimentica Dio. Mette in crisi un cristianesimo che si è imbevuto della mentalità dominante e che è sempre più una scuola di agnosticismo.

    La Messa tradizionale mette in crisi, ma dopo la crisi costruisce, edifica. In chi vi assiste con fedeltà, la Messa di sempre inizia un'opera di educazione alla fede profonda, totale, solida.

    Se un fedele non si scandalizza delle difficoltà iniziali, nel tempo scopre tutta la ricchezza della liturgia secondo la Tradizione, e grazie ad essa vede edificare nella santità e nell'intelligenza della fede tutta la propria vita. Per questo abbiamo voluto vivere solo con la Messa tradizionale. Per questo pensiamo che sia il ritorno ad essa il migliore sostegno alla Missione urgente di riportare il Cattolicesimo nella vita normale del popolo.

    Chissà che, dopo le polemiche, si possa riaprire una proficua riflessione su questi punti.

    tratto da: http://radicatinellafede.blogspot.com/



    [SM=g1740722]

    Tradition the beautiful, from sea to shining sea

    Stati Uniti - La Tradizione va avanti


    Mons. David O'Connell
    Mons. David O'Connell

    Dopo anni di abusi e scandali da parte degli uomini di Chiesa, sembra che stiamo assistendo a un risveglio cattolico nel paese dalla bandiera stellata.
    Tra tutti i distretti della Fraternità San Pio X, il Distretto americano è quello che si sviluppa di più. Mons. Fellay dice che avrebbe bisogno di 50 sacerdoti in più per soddisfare i bisogni dell’apostolato nel paese, a causa del crescente numero di fedeli interessati dalla Tradizione.
    Di quest’interesse, approfittano tutte le comunità Ecclesia Dei, ma anche le diocesi. Consapevoli di quel movimento verso le devozioni tradizionali della Chiesa, i vescovi si mostrano sempre più favorevoli alla Messa tradizionale e il numero delle celebrazioni nella forma straordinaria aumenta regolarmente negli Stati Uniti.
    Ad esempio, il 19 febbraio 2012 (Domenica di Quinquagesima), la diocesi di Trenton (New Jersey), ha organizzato per la prima volta dalla promulgazione del Motu Proprio Summorum Pontificum, una Messa solenne nella forma straordinaria.
    Circa 650 fedeli hanno assistito alla cerimonia nella bella chiesa Saint Anthony a Hamilton. Gli studenti di Westminster College (Princeton, NJ) hanno cantato la Messa in sol maggiore di Schubert e sono stati commossi di aver potuto cantare durante una vera Messa al posto di un concerto.
    Il sacerdote che ha celebrato la Messa, Padre Brian Patrick Woodrow (Ordinato nel 2006), è stato nominato da Mons. O’Connell, Vescovo di Trenton, responsabile della promozione e della coordinazione della celebrazione della liturgia tradizionale nella diocesi, una prova della benevolenza dell’autorità locale verso l’antica Messa.
    Quest’esempio è seguito dalla provincia domenicana dello Stato di New York poiché il 7 marzo 2012 sarà celebrata una Messa cantata nel rito domenicano tradizionale in onore di san Tommaso d’Aquino nella chiesa Saint Vincent Ferrer a New York City, la prima volta da 40 anni.
    Nella serata, un padre benedettino, Guy Mansini, dell’abbazia St Meinrad (Indiana) darà una conferenza sul tema: Aldilà del dogma: San Tommaso e il Modernismo post-conciliare. Un’iniziativa benvenuta, 50 anni dopo l’apertura del Concilio Vaticano II.

    Fonte: New Liturgical Movement, Diocesi di Trenton



    ******************************

    S. Messa antica a Tokyo, Giappone






    UnaVoce ha reso possibile la regolare celebrazione della S. Messa nella Forma Extraordinaria del Rito Romano persino in Giappone. .
    La S. Messa è infatti celebrata ogni terza Domenica del mese,da padre Agustin Toshio Ikeda, F.S.S.P. nella casa "Wakaba" di Tokyo.

    Ecco un altro e commovente frutto del Motu Proprio Summorum Pontificum.





    [SM=g1740722]  DA CORDIALITER..... FELICEMENTE APPRENDIAMO:

    La Messa tridentina sfonda anche tra i neocatecumenali!

    Continua inarrestabile la forte avanzata della liturgia tradizionale che ormai dilaga dappertutto, nonostante l'agguerrita ma disperata resistenza delle anziane milizie moderniste.

    So che alcune persone legate al movimento neocatecumenale, da qualche tempo simpatizzano per la liturgia antica! In effetti è difficile resistere alla sacralità del rito tradizionale, alla melodiosità del canto gregoriano, alla nobiltà del latino e al forte richiamo dell'aspetto sacrificale della Messa. Sappiamo che i neocatecumenali hanno delle usanze liturgiche diverse dalle nostre (ad esempio, noi ci comunichiamo in ginocchio), però non sono meravigliato che la Messa di San Pio V abbia sfondato anche nei loro ambienti, poiché la liturgia tradizionale è come una potente calamita. Del resto, nessuna persona sinceramente cattolica può in coscienza disprezzare e perseguitare la Messa che ha santificato innumerevoli generazioni di fedeli. Preghiamo per la “pace liturgica”.

    Speriamo che l'amore per la Messa antica possa contagiare sempre più persone, anche tra i gruppi neocatecumenali. Chissà se nel giro dei prossimi trent'anni i seguaci di Kiko saranno passati in blocco all'antico Missale Romanum. :-)


    [SM=g1740722] [SM=g1740722] [SM=g1740722]



    [Modificato da Caterina63 24/03/2012 09:57]
    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
    (fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
    Maestro dell’Ordine)
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    Caterina63
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    00 08/03/2012 12:07
    [SM=g1740720] "Quaerere Deum" - Cercare Dio. Magnifico documentario sulla vita dei Benedettini del Monastero di Norcia (Pg).
    Da vedere, gustare e meditare! Un Documentario tratto dal sito del Monastero di San Benedetto (Norcia,Pg).



    Otto anni fa i nostri cari amici Tom Kolenberg ed Eric Griffin, produssero il nostro primo video, che contribuì ad aprire una piccola finestra sulla nostra vita. Il video ebbe un successo immediato. Ma subito dopo capimmo che avevamo bisogno di un nuovo filmato, che potesse maggiormente illustrare l’enorme crescita della nostra comunità e raccontare i diversi aspetti della nostra vita quotidiana.
    Ispirati dal documentario sulla vita dei monaci Certosini, “nel grande silenzio”, abbiamo voluto produrre un filmato di media lunghezza e di alta qualità che mostrasse a coloro che sono lontani da noi, i meccanismi interni della nostra vita. Ecco come è nata l’idea di “Quaerere Deum”! Il titolo deriva dal primo compito dei monaci, di “Cercare Dio”, come descritto nella Regola di San Benedetto.
    Vogliamo soprattutto ringraziare Peter Hayden, fratello del nostro Frater Evagrio, che ha messo a servizio del nostro monastero il suo enorme talento per produrre questo filmato. Quindi, senza indugiare oltre, vi presentiamo “Quaerere Deum”!
    Non esitate ad inoltrare questo messaggio ad amici e conoscenti.




    [SM=g1740717]

    [SM=g1740750] [SM=g1740752]

    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
    (fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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    00 25/03/2012 17:11

    CLICCARE SULLA FOTO PER INGRANDIRLA

    L'arrivo a Venezia del nuovo Patriarca mons. Francesco Moraglia



     

     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     



     

     

     

     



    Questa mattina, dopo la Santa Messa "in Terzo" a San Simeon, con il nostro Padre Konrad siamo andati a ricevere anche noi il nuovo Patriarca Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Francesco Moraglia.
    Un vero giubilo, una festa e tanta gioia, complice certamente anche il bellissimo sole che ha contribuito a dare luce e ad illuminare l'evento....
    Ci piace donarvi queste prime foto e nella seconda, sullo sfondo, il nuovo Patriarca con la nostra amata Chiesa di San Simeon piccolo (Chiesa ove vige l'autorizzazione del Patriarca per la celebrazione della Messa nella forma antica con la presenza della FSSP a Venezia), se vogliamo anche un'altra primizia, la sua prima gondola....

    Al nostro Patriarca un caloroso e filiale Benevenuto, con la preghiera e con la gioia nel cuore... e l'aspettiamo a San Simeon...

    Con affetto i parrocchiani di Padre Konrad

    **************************************************

    Il giovane Vescovo di Foligno chiede ai Benedettini di Norcia di celebrare nell'antico rito. E partecipa personalmente!


    Il giovane Vescovo di Foligno, S. E. Mons. Gualtiero Sigismondi, ha chiesto ai monaci di Norcia (Pg) di celebrare una serie di SS. Messe solenni nella Forma Straordinaria del Rito Romano, nell’ambito della sua iniziativa volta ad esporre i fedeli della sua diocesi alla forma tradizionale.
    Il Vescovo di solito assiste alla S. Messa sedendosi tra i membri del coro, dando così una testimonianza personale dell’importanza di questo “tesoro della Chiesa”, per dirla con le parole di Papa Benedetto.
    La Messa viene celebrata una volta al mese nell’antica chiesa di Santa Maria infra portas alle 10.00.
    La prossima S. Messa verrà celebrata il 14 Aprile 2012.

    fonte: I monaci di S. Benedetto

    [SM=g1740722]


    e ancora..... NON SOLO PIZZI E MERLETTI!!!!!! MA VOGLIA E DESIDERIO DI VIVERE L'AUTENTICA BELLEZZA: [SM=g1740721]
     

    Grande festa a Castel S. Giovanni (Pc) per gli affreschi restaurati. Grazie al Gruppo Stabile 'S. Gregorio Magno'

    Il Gruppo stabile "San Gregorio Magno", di Castel San Giovanni (Piacenza), riunito nell’Associazione “San Gregorio Magno”, ha, da pochi giorni, un proprio sito internet http://www.missagregoriana.it/

    Il nostro nuovo indirizzo mail è info@missagregoriana.it

    Proprio oggi, 14 aprile 2012, alle 18:oo nella chiesa dei Sacchi dove viene celebrata la Santa Messa di sempre, come si può vedere dal sito, si terrà l’inaugurazione degli affreschi restaurati del presbiterio, il cui recupero è stato promosso dal Gruppo Stabile con il contributo della Banca di Piacenza.
    Verrà anche impartita la benedizione secondo il Pontificale Romanum del 1952 dal Vescovo di Piacenza-Bobbio, S. Ecc. mons. Gianni Ambrosio.

    Congratulazioni agli amici di Castel S. Giovanni per i felici traguardi e gli importati risultati a. m. D. g.!
     
     




    S. Messa in rito antico in tv (K TV, canale austriaco satellitare Astra) )

    [SM=g1740722] INFORMAZione PER LA REDAZIONE DI MESSA IN LATINO E PER GLI AMICI DEL BLOG

    Sperando di far cosa utile desidero segnalarvi che il canale cattolico austriaco K-TV trasmette tutte le domeniche alle otto di mattina in diretta la Santa Messa nel rito extra-ordinario. Il canale si riceve dal satellite Astra.
    Come sappiamo tutti, assistere ad una Santa Messa televisiva non significa adempiere al precetto domenicale. Ma può forse servire di conforto a quanti ancora non hanno la fortuna di poter partecipare "dal vivo" alla Santa Messa di sempre.
    Buona domenica a tutti!


    [SM=g1740738]

    [Modificato da Caterina63 23/04/2012 13:09]
    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
    (fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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    00 30/04/2012 13:48

    Editoriale di "Radicati nella Fede" - Maggio 2012

    Riportiamo l'editoriale del foglio "radicati nella fede" di maggio 2012 il foglio di collegamento della chiesa di Vocogno e della cappella dell'Ospedale di Domodossola (Provincia di Verbania, Diocesi di Novara), dove si celebra la Santa Messa tradizionale.
     
    Tradizionale cioè esclusiva
     
    "La liturgia tradizionale o è esclusiva o non è nemmeno tradizionale.
    Nessuno se ne abbia a male se esprimiamo con semplicità la nostra convinzione.
    All'inizio della nostra storia una delle colpe che ci fu attribuita fu quella di aver rifiutato di continuare a celebrare la messa di Paolo VI e di non ammettere nelle nostre chiese la celebrazione della nuova messa nemmeno da parte di altri sacerdoti. Fu questa una colpa imperdonabile a giudizio di molti. Altri, pur dandoci ragione in privato, pubblicamente ci chiedevano un gesto “distensivo”, dicendo almeno una messa in italiano. Noi abbiamo sempre domandato per noi l'uso esclusivo della liturgia tradizionale, e per i nostri fedeli il poter vivere la preghiera in una chiesa, parrocchiale, dove la liturgia tradizionale sia il luogo totale di educazione alla fede.

    La forma della preghiera non è secondaria, ad essa è legato tutto un modo di ragionare e di affrontare la vita e di considerare la Chiesa.

    Se c'è un concetto totalmente non tradizionale, e assolutamente moderno, è quello della chiesa come contenitore di diverse forme di preghiera, alle quali i fedeli accedono per scelta, a seconda del gusto personale o delle proprie convinzioni: ad esempio, al mattino, di buon'ora, una messa tradizionale... che non guasta mai, al pomeriggio una messa carismatica di guarigione, alla sera una bella messa in italiano per i pensionati e, dopo cena, a seconda dei giorni della settimana, la messa dei diversi movimenti... così che tutti siano contenti. Ve la immaginate una chiesa così? Su cosa si farà l'unità? Siamo proprio sicuri che sotto tutti questi modi di celebrare ci sia la stessa fede cattolica e si condivida un unico sguardo sulla Chiesa? Qui non si tratta di diverse tradizioni liturgiche con una storia plurisecolare, che però hanno in comune la medesima tensione verso Dio e la medesima adorazione, si tratta qui della liturgia “fai da te” emersa in questi anni confusi e poveri di grazia.

    No, ci sia permesso di avere delle chiese ad uso esclusivo della Tradizione, chiese con una riconoscimento giuridico perchè la Chiesa ha bisogno anche di una chiarezza legale, dove tutto parli di un cristianesimo semplice e composto, che non vuole novità umane inutili, già vecchie prima di nascere, e che cerca la perenne bellezza della grazia.

    La Tradizione dà forma totale alla vita del cristiano, partendo dalla uniformità del rito, che è all'opposto del supermercato delle liturgie personalizzate di oggi.

    Ve la immaginate una chiesa di rito orientale, cattolica o ortodossa, che ammetta una messa moderna stabilmente? Dove andrebbe a finire la loro identità di fede? L'unità con loro non la si farà certamente nella confusione moderna e occidentale delle liturgie europee.

    Anche da noi, il miglior modo per uccidere negli animi l'amore alla Tradizione, è far vivere la messa tradizionale tra una liturgia “bit” e una messa carismatica di guarigione.

    Chi vive la Tradizione in questa confusione si stanca presto, sentendo che quella messa tradizionale, che ama e che ha cercato, è stata concessa per politica ecclesiastica e non perché la Chiesa tutta torni alla pace della sua Tradizione, che è di Dio."

    Fonte: http://radicatinellafede.blogspot.it/



    [SM=g1740733]


    Centinaia di fedeli al pellegrinaggio del 1°maggio a Santa Maria Di Leuca - De Finibus Terrae - organizzato dalla “Scuola Ecclesia Mater” alla presenza di S.E.R. il Signor Cardinale Raymond Leo Burke

     
     
    Un pellegrinaggio straordinario
     
    " Centinaia di fedeli provenienti da tutta la Puglia hanno partecipato al pellegrinaggio del 1°maggio a Santa Maria di Leuca (Lecce), organizzato dalla Scuola Ecclesia Mater e guidato dal zelantissimo Cardinale Raymond Leo Burke, giunto appositamente da Roma. 
    Erano presenti vari sacerdoti sia del clero secolare (tutti in abito talare) sia del clero regolare. 
    Durante la processione è stato recitato il Santo Rosario in onore della Beata e Gloriosa Vergine Maria. 
    All'entrata nella Basilica, il coro ha intonato l'Ecce sacerdos magnus e i sacerdoti si sono diretti verso il presbiterio. 
    Chissà da quanto tempo non veniva celebrata la Messa nell'antico rito romano a Santa Maria di Leuca! 
    A causa del massiccio concorso di popolo, il tempio era stracolmo di fedeli, molti dei quali non hanno trovato posto tra i banchi. 
    Durante l'omelia, Sua Eminenza, dopo aver esortato i fedeli ad imitare le virtù di San Giuseppe, ha elogiato il Sommo Pontefice per aver stimolato la nascita di un nuovo movimento liturgico. 
    Infine ha esortato a pregare affinché si riesca a raggiungere la riconciliazione con la Fraternità San Pio X. 
    Nel pomeriggio si è tenuta una breve conferenza ed è stato presentato il libro "La danza vuota intorno al vitello d'oro. Liturgie secolarizzate e diritto", scritto dal Cardinale Burke insieme al Prof. Raffaele Coppola e a Don Nicola Bux. 
    Il pellegrinaggio ha dato l'occasione a tanti fedeli legati all'antica forma liturgica di fraternizzare in santa letizia. 
    Ha colpito il lungo abbraccio fraterno tra Don Nicola Bux e Padre Gerardo, sacerdote che ha sofferto molto a causa del suo amore per la Messa tridentina. 
    La massiccia partecipazione al pellegrinaggio ha lasciato sbalorditi persino gli organizzatori. 
    Anche la stampa ha parlato di questo evento, e il Cardinale ha rilasciato un'intervista alla televisione di stato. 
    Dopo questa iniziativa e quelle analoghe realizzate negli ultimi anni in altre regioni, appare sempre più evidente che ormai sta sorgendo un nuovo movimento liturgico. 
    Il bello deve ancora arrivare, questo è solo l'inizio!"
     
     
    Foto della pagina Facebook di Fides et forma 
    (A.C.)


    [SM=g1740738]


    S. Messa antica in Messico dopo il viaggio del Papa: Una Voce Mexico e F.S.S.P.


    Poco dopo la visita pastorale di Benedetto XVI in Messico, la Fraternità Sacerdotale di San Pietro e Una Voca México hanno organizzato una S. Messa solenne nelle forma extraordinaria del Rito Romano, nella Cattedrale Metropolitana di Guadalajara, Messico (Arcidiocesi di Guadalajara, retta dal Cardinale José Francisco Robles Ortega), il prossimo 11 Maggio 2012 alle ore 19:00, celebrata dal Rev.do p. John Berg, Superiore Generale della F.S.S.P.
    Quella sarà la prima Messa tradizionale celebrata nella Cattedrale dopo la riforma liturgica.


    fonte: Acción Litúrgica




    S. Messa nella forma extra-ordinaria in Cattedrale a Bologna

    Bologna, 19 maggio 2012 [SM=g1740721]




    Messa tridentina alla CATTEDRALE DI S. PIETRO (Via Altabella 4, BOLOGNA) SABATO 19 MAGGIO alle 12, durante la permanenza della Venerata Immagine della Madonna di San Luca.
    Sarà possibile seguire la funzione in streaming attraverso il servizio "La Madonna di San Luca in Cattedrale in diretta 24 ore su 24" offerto via internet dalla redazione di 12Porte, collegandosi al sito
    www.12porte.tv/diretta

    [SM=g1740738]

    Napoli : foto della Messa Solenne e della Conferenza di don Nicola Bux nella Chiesa di S. Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco

     
     


     




     

    Finalmente abbiamo modo di ammirare alcune foto della Santa Messa Solenne"in terzo" e della Conferenza a Napoli  del Prof. Mons. Nicola Bux, Consultore delle Congregazioni per la Dottrina della Fede e per le Cause dei Santi e membro dell’Ufficio delle Celebrazioni liturgiche del Sommo Pontefice.  
    Ringraziamo per questo gentile gesto uno dei giovani organizzatori dell'apprezzata iniziativa.
    Quanto stanno facendo, a lode di Dio, i  nostri giovani Amici della Nobilissima Città di  Napoli ravviva  la speranza che talvolta sembra affievolirsi a causa dei difficili momenti che stiamo vivendo : quasi ogni giorno infatti  la Chiesa Cattolica ed il Papa sono oggetto di attacchi da parte dei mass media.
    I  gruppi, per lo più di giovani, che con grandi sacrifici  promuovono anche nella nostra Italica Nazione la celebrazione della Santa Messa nell'Antico Rito Romano sono indubbiamente una delle "perle" del Pontificato di Benedetto XVI.
    Sarebbe  assai bello pensare ad un pellegrinaggio "Tradizionale" da tenersi a Napoli ed a Pompei : terre ricche di  spiritualità e fedeltà alla Santa Chiesa, prendendo come esempio quello che gli Amici pugliesi hanno recentemente  fatto, con straordinario concorso di popolo, a Santa Maria di Leuca.
    (A.C.)
    «Cari amici della Redazione di MiL allego alcune foto della S. Messa solenne in Rito Romano antico celebrata lo scorso 12 maggio 2012 a Napoli, presso la Chiesa di S. Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco, da Mons. Nicola Bux, nonché della conferenza tenuta dallo stesso Sacerdote ed introdotta dal Prof. Guido Vignelli.
    Come è possibile riscontrare dalle foto, la Chiesa era gremita anche di giovani.
    Due Frati Francescani dell'Immacolata di Casalucense hanno svolto i ruoli di Diacono e Suddiacono, mentre il coro delle Suore Francescane dell'Immacolata di Napoli ha angelicamente cantato l'ordinario ed il proprio della Messa. Secondo il calendario liturgico proprio dell'Arcidiocesi di Napoli, quel giorno ricorreva l'Ottava della Traslazione delle Reliquie di S. Gennaro, la cui festa cade il sabato che precede la prima domenica di maggio (quest'anno, dunque, il 5 maggio; il miracolo è regolarmente avvenuto, grazie a Dio).
    Data l'impossibilità di reperire la musica del proprio partenopeo - non l'ho trovata in nessuna biblioteca pubblica o religiosa; neanche in Cappella del Tesoro hanno saputo dire che fine avesse fatto! -, la gentilissima Sr. Cecilia Pia Manelli, FI, ha composto ad hoc le musiche gregoriane ("neogregoriane"), veramente bellissime.
    Anche gli interventi dei due relatori, il prof. Guido Vignelli ed il prof. don Nicola Bux, hanno destato molto interesse nel pubblico. 
    AD MAIOREM DEI GLORIAM! A.S.»
    Il testo della Sequenza
     Quotquot imminent flagella, motus terrae, 
    pestem, bella, famem, citus comprime. 
    Tolle dexteram et saevi ignes, cineres Vesevi arce, exstingue, contere.
     Christo phialam ostendis, 
    Quo placato nos defendis Tuo patrocinio. Sancta Trinitas laudetur,
     Quae Neapolim tuetur Ianuari Sanguine. 
    Amen.

    [SM=g1740733]



    [Modificato da Caterina63 20/05/2012 15:55]
    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
    (fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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    Caterina63
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    00 25/05/2012 12:33

    Perugia : foto della Santa Messa dell'Ascensione celebrata da Mons.Bux




     
    Alcune foto, per gli amici di MiL, della celebrazione della Festa dell'Ascensione di Nostro Signore celebrata a Perugia , con l'antico rito romano, Giovedì 17 maggio 2012 alle ore 18:00 nella Chiesa di San Filippo.
    la officiato don Nicola Bux, Consultore delle Congregazioni per la Dottrina della Fede e per le Cause dei Santi.
    Alle 21:00 è seguita, presso nel bellissimo oratorio di S. Cecilia, la Conferenza tenuta dallo stesso don Nicola Bux sul tema "Le variazioni nel rito romano dopo il Concilio Vaticano II: continuità o rottura? Questioni teologiche e liturgiche".
    Siamo tutti rimasti stupiti dalla grande affluenza di coloro che hanno partecipato, con assoluta puntualità, anche alla Conferenza di Mons.Bux nel meraviglioso oratorio filippino che merita che merita di essere visitato.
    Gli amici perugini ci ricordano che LUNEDI' 4 GIUGNO ( festa traslata di SAN FILIPPO NERI) alle ore 17,30 nella chiesa di San Filippo  SUA EMINENZA REV.MA IL SIGNOR CARDINALE RAYMOND LEO BURKE, CARD. DIACONO DI SANT’AGATA DEI GOTI E PREFETTO DEL SUPREMO TRIBUNALE DELLA SEGNATURA APOSTOLICA officerà il SOLENNE PONTIFICALE nel rito romano antico.
    Il servizio liturgico sarà assicurato dai Francescani dell’Immacolata. 


    **********************************************

    SS. Cresime a Verona, emozioni e riflessioni di un nostro lettore

    In merito al conferimento della S. Cresima in rito antico da parte del Vescovo di Verona mons. Zenti

    lo scorso 2 giugno (qui un nostro post di annuncio), pubblichiamo con piacere le commosse emozioni ed pie considerazioni di un nostro lettore che vi ha partecipato, sicuri che saranno condivise dai molti fedeli veronesi.

    Roberto


    "Cara Redazione MiL,
    il piccolo miracolo accaduto a Verona lo scorso 2 giugno [2012] andrebbe commentato ben più autorevolmente di quanto possa fare questo semplice fedele. Ma tre mie brevissime meditazioni spero possano trovare spazio nel vostro blog, che è un po' il diario di coloro che amano la S.Messa antica.
    La prima meditazione riguarda Sua Eccellenza Reverendissima il Vescovo Zenti, andato nella chiesa dei Padri Filippini di Verona a somministrare le Cresime in rito antico a quattro ragazzi appartenenti alla comunità di Santa Toscana, "roccaforte" dei tradizionalisti veronesi. La partecipazione del nostro Vescovo Giuseppe è stata ammirabile ed esemplare per la devozione espressa, e per il rispetto del rito antico che S.E.R. ha voluto comunicare. Gli sarò grato per tutta la vita per l'esperienza che ci ha fatto vivere.
    La seconda meditazione concerne i Padri Filippini e, in particolare, il parroco della chiesa di S. Fermo Minore, padre Massimo. Anche qui parlare di esemplarità è doveroso: le energie profuse perché la chiesa e la S.Messa fossero ineccepibili e memorabili, pur ospitando una comunità che non è della propria parrocchia, dovrebbero essere portate ad esempio di cosa significa amare la Chiesa, la Sacra Liturgia (tutta!) e il proprio Vescovo.
    L'ultimo pensiero è diretto ai fedeli veronesi amanti della S.Messa antica: si può ora aprire una pagina nuova nel rapporto con ...il resto del mondo cattolico di Verona?
    Con la benedizione e la guida del nostro Vescovo, io penso di sì, e l'affetto che i fedeli hanno mostrato a Mons.Zenti alla fine della celebrazione lascia ben sperare. E credo che affetto, gratitudine e spirito di collaborazione troverebbe qualsiasi sacerdote veronese che volesse (tornare a) celebrare anche nella forma extraordinaria.
    Molte altre cose ci sarebbero da ricordare, molte altre persone da ringraziare, ed emozioni intense da trasmettere.
    Spero che altri abbiano la capacità e la volontà di farlo."

    Un cattolico veronese

    nella foto l'altare preparato prima della vestizione del Vescovo.
    I fedeli che avessero partecipato alla solenne celebrazione, e che avessero scattato qualche fotografia, possono inviarle alla mail della Redazione di MiL: saranno pubblicate a dare testimonianza dello "straordiario" evento.


    [SM=g1740738]

    Matrimonio Tridentino a Pontedassio (Im) nell'eletta diocesi di Albenga-Imperia

    parrocchia di S. Margherita - Pontedassio, Im
    *
    *
    il Sacerdote aspetta e accoglie gli sposi
    *
    *
    "Vis accipere....?"
    *
    "Ego coniungo vos in matrimonium..."
    *
    "Bene+dic, Domine anulum hunc..."

    ***

    Terimanata la celebrazione del sacramento, la S. Messa per gli sposi
    inizia e prosegue more solito.

    *

    *
    *
    *
    *
    Dopo il Pater Noster, orazione alla Sposa
    "Propitiare Domine supplicationibus nostris...
    Deus, qui potestae virtutis...
    "

    *
    S. Comunione degli sposi
    *
    Benedizione solenne degli sposi:
    "Deus Abraham, Deus Isaac, et Deus Jacob sit vobiscum..."
    *
    Aspersione degli sposi con l'acqua benedetta
    *
    Benedizione finale.
    * * *
    E' Giugno, tempo di matrimoni.
    Nella florida diocesi di Albenga-Imperia, retta e guidata dall'elettissimo Vescovo S. E. R.ma Mons. Mario Oliveri, oggi, 30 giugno 2012, un'altra coppia di sposi si è unita nel sacro vincolo del Matrimonio davanti a Santa Romana Chiesa, secondo la forma extraordinaria del Rito Romano.
    (Un'altra coppia di fidanzati aveva scelto lo stesso sacro rito lo scorso 11 giugno 2011).

    Nelle foto che seguono, scattate da Luca P.V. (qui su FaceBook, moltre altre splendidi immagini), e da questi messe a disposizione di M.i.L. solo a.d.D.g., si può seguire il rito del Sacramento del Matrimonio, della successiva Santa Messa "pro Sponso et Sponsa" con la finale Solenne Benedizione degli Sposi secondo la Forma Extra-Ordinaria del Rito Romano.
    Chiesa Parrocchiale di Santa Margherita di Antiochia, Pontedassio (IM)
    * Diocesi di Albenga-Imperia *

    Celebrante: Rev.do Don Emanuele Caccia.
    I cappellano: Rev.do don Luca Brogini
    Mastro di Cappella: Rev.do don Francesco Ramella
    (tutti del clero della diocesi di Albenga-Imperia.
    Cerimoniere: Matteo Giannatasio.
    Auguri ai novelli sposi! [SM=g1740721]

    [SM=g1740738]







    [Modificato da Caterina63 01/07/2012 18:51]
    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
    (fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
    Maestro dell’Ordine)
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    00 04/07/2012 23:00

    Arriva la Messa Gregoriana a Monza e i posti in chiesa non bastano più - di Mario Palmaro

    Non c’era un posto libero, domenica 1° luglio 2012, nella bellissima chiesa delle Adoratrici Perpetue del Santissimo Sacramento di Monza, quando verso le 19 è iniziata la celebrazione della prima Messa secondo il rito gregoriano. 
    Erano 44 anni che nella città di Teodolinda non accadeva un fatto simile. A renderlo possibile, Papa Benedetto XVI e l’iniziativa di un gruppo di fedeli, che con più di cento firme nel 2010 hanno chiesto all’arciprete del Duomo e all’arcivescovo di Milano l’applicazione del Motu Proprio Summorum Pontificum. 
    La risposta è arrivata a maggio di quest’anno, rendendo così possibile la celebrazione di domenica 1 luglio.
     La liturgia in rito antico è stata preparata e celebrata con cura da Padre Bruno Scuccato, sacerdote del Sacro Cuore, che vestiva in pianeta rossa essendo domenica la festività del Preziosissimo Sangue. 
    Ad assisterlo sull’altare Michael e Simone, due giovani cattolici che hanno preso a cuore la serietà e la bellezza della liturgia. 
    Durante la settimana i fedeli si son dati da fare per rimettere insieme tutti i sacri oggetti, le vesti, il manipolo, e ogni altra cosa necessaria a celebrare in conformità alla tradizione cattolica e all’insegnamento della Chiesa. 

     Il colpo d’occhio che si è offerto ai fedeli è stato da togliere il fiato: più di cento persone composte e oranti che facevano da cornice all’antico altare della chiesa delle suore “Preziosine”; un altare ideato su ispirazione divina dalla Madre Serafina, fondatrice dell’ordine.
    Un altare che ha uno sviluppo verticale, proteso verso l’alto da una piccola scalinata che culmina nel luogo in cui viene esposto l’ostensorio all’adorazione perpetua delle suore e dei fedeli.
    Difficile immaginare una collocazione più idonea e più provvidenziale per ridare vita e corpo alla Messa di sempre, con il sacerdote voltato verso Dio, impegnato a compiere quei gesti antichi e a ripetere quelle formule che per secoli e secoli hanno accomunato le Messe di ogni luogo e di ogni prete nell’orbe cattolico. 
    Un altare che in tutti questi anni non è stato demolito o modificato, ma meritoriamente conservato nel suo aspetto originario. 
    Chi pensa che il ritorno alla Messa antica sia un fenomeno che riguarda una minoranza di stravaganti e di vecchi nostalgici, domenica sarà rimasto deluso: nella chiesa delle Adoratrici Perpetue c’erano fedeli di ogni età: giovani e anziani e famiglie con i loro bambini. 
    Una chiesa gremitissima, nella quale i fedeli hanno dimostrato che cosa significa “partecipare” alla Messa. L’altro pregiudizio, infatti, sostiene che con la “messa in latino” la gente non capisce nulla, non segue nulla, appunto “non partecipa”. 

    Bastava esserci, domenica, per accorgersi di quanto questo mito anti liturgico sia destituito di ogni fondamento. Sulle panche c’erano i messalini con il testo latino-italiano per seguire la liturgia; e le fotocopie con il “proprio” della Messa e le letture del giorno. 
    E i fedeli recitavano in modo corale le preghiere di loro competenza. 
    Al termine della celebrazione, Michael ha intonato “Nome dolcissimo”. Dietro di lui si sono levate cento voci all’unisono, dando corpo a una preghiera alla Madonna che ha suggellato in maniera commovente questo ritorno della Messa antica nella città di Monza. 
    All’uscita, sul sagrato, la felicità dei giovani e i volti commossi di qualche anziano. 
    Domenica prossima, alle 18.45, si replica: stessa chiesa e stessa liturgia. 
    Anche per tutto il mese di agosto.
     
     Foto : 
    1) La Santa Messa nella Chiesa delle Adoratrici Perpetue del Santissimo Sacramento di Monza.
    2) Il Venerabile Don Juan Huguet Cardona, Sacerdote e martire ( Alaior, Isole Baleari, Spanga, 28 gennaio 1913 - Ferreries, Spagna, 23 luglio 1936 ). 
    Giovanissimo sacerdote appena ventitreenne, martire nel contesto della Guerra Civile Spagnola. 
    Il 28 giugno 2012 è stato reso noto che il 10 maggio il Santo Padre Benedetto XVI ha decretato il riconoscimento ufficiale da parte della Chiesa del martirio di Juan Huguet Cardona, conferendogli il titolo di “Venerabile” e spianando così la strada alla sua beatificazione che avverrà il 27 ottobre 2013 in Spagna.




    [SM=g1740722]

    Vaticano: S. Messa cantata in rito antico martedì 31 luglio 2012

     

    SANTA MESSA CANTATA IN VATICANO – MARTEDI’ 31 LUGLIO, H 17.15

     

     

    Da più parti, in queste ore arrivano adesioni e consensi alla Santa Messa Cantata in forma extraordinaria in onore dei Santi Apostoli Pietro e Paolo in programma martedì 31 luglio alle ore 17.15 nella Basilica di San Pietro in Vaticano (Cappella del SS. Sacramento).

     

    La Santa Messa sarà celebrata da P. Vincenzo Nuara OP, Officiale della Pontifica Commissione “Ecclesia Dei”.

     

    L'animazione liturgica e musicale sarà curata dai Frati Francescani dell'Immacolata.

    Interverranno per l'occasione gli Studenti del Seminario di Sassoferrato (AN) che cureranno il servizio liturgico e il canto della Messa.

     

    L’iniziativa si colloca nel contesto del pellegrinaggio promosso dall’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina” di Biancavilla (CT) nella ricorrenza del 10° anniversario della sua fondazione, e che avrà come meta principale Roma, la Capitale d’Italia e della Cattolicità.

     

    Il pellegrinaggio romano culminerà mercoledì 1 agosto nella partecipazione all’Udienza generale del Santo Padre Benedetto XVI a Castel Gandolfo. Al termine dell’Udienza l’Associazione, con una delegazione dell’Arcidiocesi di Catania e dell’Amministrazione Comunale di Biancavilla, offrirà al Papa una riproduzione dell’Icona bizantina della Madonna dell’Elemosina.

     

    Si tratta di un’occasione per esprimere devozione, filiale affetto e preghiera per il Santo Padre.

     

    Invitiamo tutti i fedeli, che potranno essere presenti, ad intervenire.

     

    Per ulteriori info:

    www.santamariaelemosina.wordpress.com

    ale.scaccianoce@tiscali.it

     

    AMDG

    Alessandro Scaccianoce

    [SM=g1740722]

    La prima Messa di Don Giorgio Lenzi ( Istituto del Buon Pastore) nella chiesa parrocchiale di Sant’Antioco in Sardegna

     

     

     

     

     

     

    E’ con grande piacere e commozione e che pubblichiamo alcune foto della prima Messa celebrata da Don Giorgio Lenzi, secondo sacerdote italiano ordinato per l’Istituto del Buon Pastore, nella chiesa parrocchiale di Sant’Antioco in Sardegna il 14 luglio scorso. 
    La cerimonia è stata toccante per il gran concorso di popolo e per la pietà dimostrata dal popolo sardo. 
     Un ringraziamento va al parroco Don Demetrio per l’accoglienza dimostrata al suo parrocchiano e per aver voluto assistere personalmente al sacro rito.
    N.F. 

    Per vederne altre cliccare qui .

    [SM=g1740717] [SM=g1740720]



    [Modificato da Caterina63 22/07/2012 23:02]
    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
    (fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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    00 05/08/2012 21:18
    Da Cordialiter apprendiamo

    Padre Gerardo Maria Daprile passa coi Francescani dell'Immacolata

     
    Il Superiore Maggiore della Provincia di Puglia dei Frati Minori Conventuali, Padre Michele Pellegrini, ha reso noto ai confratelli di Puglia e Venezuela che il Superiore Generale dell'Ordine con il suo Definitorio ha accettato il trasferimento di Padre Gerardo Maria Daprile (nella foto a lato) dai Francescani Conventuali ai Francescani dell'Immacolata a norma del can. 684§ 1- 2 del Codice di Diritto Canonico.
     
    In passato Padre Gerardo nei giorni festivi celebrava spesso la Messa tradizionale presso la Chiesa di San Giuseppe di Bari Vecchia, collaborando efficacemente con Don Nicola Bux. Attualmente il frate ex missionario in Venezuela dimora presso il convento di Frigento, storica "roccaforte" dei Francescani dell'Immacolata, dove continua il suo apostolato per il bene delle anime e la maggior gloria di Dio.
     
    [In basso una vecchia foto di Padre Gerardo immortalato durante la celebrazione del Santo Sacrificio nella Chiesa di San Giuseppe di Bari Vecchia.]
     


    [SM=g1740738]


    Oltre le Cupole ci sono anche "ponti" d'oro tra le due Chiese sorelle. Gli Ortodossi Russi ratificano accordi con i Cattolici e celebrano la Messa Tridentina in Latino ma non quella del 1962.

     
     
    All'indomani dell'intesa storica tra Chiesa Ortodossa Russa e Chiesa Cattolica, ratificata  ieri in Polonia, è bene ricordare il contributo che la Russia ha dato per la salvaguardia della Liturgia Gregoriana-Tridentina

    Infatti il Rito Latino di Occidente non è solo celebrato dai latini.
    In casa Ortodossa già da quasi 150 anni esiste la Giurisdizione Ortodossa Canonica Tradizionalista che celebra con il suo Western Rite Orthodox ChurchRito Ortodosso Occidentale Latino
     
    Così descrivono gli Ortodossi questo evento:  
    "L'Iddio Onnipotente per non dimenticare i Suoi grandi servitori quali: S. Gregorio Magno, S. Leone, S. Benedetto, S. Scolastica etc... inviò il S. Spirito a suscitare i SS. Sinodi di Mosca del 1869 e 1870 che reinserirono l'antico e venerabile Rito Romano [con la sua propria tradizione musicale] all'interno del pleroma dell'Ortodossia. La Santa Ortodossia dunque, col patrocinio dei grandi Patriarchi d'Oriente, ha conservato il magnifico e venerabile Rito di San Gregorio Magno (comunemente definito Tridentino) che la stessa Chiesa romana ha soppresso nel 1969 come conseguenza delle riforme dello pseudo-concilio Vaticano II".
    Quali Rubriche e quale Messale utilizzano?
    Di fatto il Messale è di San Pio X utilizzato fino al 1952-55 "antecedente...", così come ricorda puntualmente la Giurisdizione Ortodossa Canonica Tradizionalista Italiana  "...le revisioni modernizzanti, eterodosse e semplificatrici del 1956, 1960 e 1962". 
     
    Anche noi abbiamo mosso critiche dal nostro versante alle Riforme Liturgiche dette di Bugnini approvate dai Papi Pacelli, Roncalli e Montini. Ne abbiamo parlato QUI, QUI e sopratutto QUI.
     
    Quale il Calendario e il Santorale?
    Il Calendario ufficiale è quello Ecclesiastico Giuliano-Costantiniano con il Paschalion Tradizionale stabilito dal Primo Concilio Ecumenico di Nicea dell'anno 325. La lingua liturgica è quella latina, in concordanza con l'antica e venerabile tradizione dei SS. Padri dell'Occidente cristiano: Papa S. Gregorio Magno, Papa San Leone, S. Ambrogio etc..".
    Il Santorale è quello ecumenico-ortodosso, con i Santi latini fino al 1054 (data esemplificativa) con l'aggiunta dei Santi della Chiesa dell'Oriente Ortodosso. Con il Credo senza il "filioque".
    ***
    Chissà quanto tempo occorrerà per rinsaldare questo quasi millenario scisma. Seppur tanto ci divide [ricordo che il cosiddetto osso duro non è tanto il filioque (se ne parla qui) ma e la Dottrina sul Peccato Originale con tutto quello che a cascata ne deriva] tuttavia sapere che nell'unico Orbe risuona quest'unico versetto "Introibo ad altare Dei, ad Deum qui lætificat iuventutem meam", non ci può lasciare indifferenticome non lascia indifferente, ne sono sicuro, il Cuore di Cristo.
     Preghiamo molto, qualcosa si sta avvicinando!!!
     
     
     
    Alcune foto:


     
     



     




     



    [SM=g1740722]


    [Modificato da Caterina63 19/08/2012 12:46]
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    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
    (fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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    00 30/12/2012 13:59

    Il nuovo Cerimoniere del Duomo di Milano celebra in rito Ambrosiano antico a Legnano


     

    domenica 30 dicembre 2012 ore 17:30 

    chiesa di S. Ambrogio in Legnano (Mi)
     
    S. MESSA nella forma extraordinaria del Rito AMBROSIANO 
     
    celebrata da Mons. Claudio Fontana, Maestro delle cerimonie del Duomo di Milano

    e  fedele ombra del Cardinale Arcivescovo Scola 
    nelle liturgie in Cattedrale e nelle sue visite pastorali in Diocesi

    Mons. Fontana è già stato, in passato come di recente, gradito ospite assieme ad altri canonici, fra cui l'Arciprete del Capitolo Metropolitano del Duomo, segno di vicinanza e stretta comunione con Sua Eminenza il card. Angelo Scola. 
     

    *
    Martedì 1° Gennaio 2012 ore 17:30 

    chiesa di S. Ambrogio in Legnano (Mi)
     
    S. MESSA nella forma extraordinaria del Rito AMBROSIANO 


     

    celebrata da Mons. Claudio Magnoli, 
    responsabile per il servizio e la pastorale liturgica della Diocesi di Milano


    Al termine della funzione breve Esposizione eucaristica con solenne Benedizione al termine, nonchè consegna ai fedeli del santino protettore per il prossimo Anno.
    In questa occasione parteciperà assistendo al rito la Confraternita del Ss.mo Sacramento di Legnano in abito religioso.
     
    foto: sotto: Mons. Fontana mentre officia in chiesa a S. Ambrogio; sopra: Mons. Fontana, sulla sinistra, assieme al Cardinale e all'Arciprete durante la Messa pontificale di Mezzanotte.
     

    --
    Fonte: ministranti.santambrogio@gmail.com 

    ******************************************

    Messa tridentina nella Porziuncola [SM=g1740721]

     

    La preparazione spirituale al Santo Natale ha avuto una tappa  di meravigliosa spiritualità : la Santa Messa nell’antico rito romano celebrata all’interno della Porziuncola, uno dei luoghi più santi dell’Orbe Cattolico, dove lo stesso Serafico Padre San Francesco era solito servire all’altare. Grazie al gruppo stabile di Perugia e alla neonata Associazione Culturale San Michele Arcangelo numerosi pellegrini, a cui si affiancati altri fedeli  non appena è risuonato il canto del Rorate Coeli in gregoriano, sabato 15 dicembre è stata celebrata la Santa Messa Votiva della Beata Vergine Maria dal giovanissimo P.oratoriano P. Giuseppe Ave, dell’Oratorio San Filippo Neri di Perugia. Vogliamo sottolineare la stupenda e cordiale accoglienza riservata ai pellegrini che erano convenuti nella Basilica di Santa Maria degli Angeli da parte dei Frati e delle Suore addetti al Santuario. Tutti coloro che hanno potuto partecipare alla meravigliosa esperienza di spiritualità alla Porziuncola ringraziano di cuore il giovane Celebrante, gli organizzatori e i Padri responsabili dell’Insigne Basilica Papale.
     
    Di seguito il comunicato del Presidente della nuova associazione di fedeli cattolici.
     
    A. C.
     
     
    Cari amici,
                        è nata dal gruppo tridentino di Perugia una nuova associazione culturale cattolica, l'Associazione San Michele Arcangelo.
     
    Essa opererà, all’interno della Chiesa Cattolica Apostolica Romana, in perfetta comunione con i Romani Pontefici, per la difesa della bimillenaria tradizione apostolica e per l’elevazione spirituale dei suoi iscritti.
     
    La sua azione si muoverà attraverso due canali principali: quello liturgico/paraliturgico e quello culturale.
     
    Il canale liturgico comprende l’organizzazione e la celebrazione di Sante Messe (in particolare utilizzando il rito romano di San Pio V secondo la editio typica del Missale romanum del 1962), di processioni, di rosari, di novene e di altre forme di preghiera comunitaria, specie in lingua latina, proprie della tradizione cattolica apostolica romana.
     
    Il canale culturale comprende l’organizzazione di convegni, conferenze, corsi, seminari, concerti, visite guidate, pellegrinaggi, proiezioni cinematografiche, studio di documenti e di fondi archivistici, nonché di pubblicazioni librarie, documentarie, discografiche e di quant’altro possa essere ritenuto necessario per il raggiungimento dello scopo sociale.
     
    Le celebrazioni nel rito romano di San Pio V si svolgeranno secondo i principi riaffermati dal Romano Pontefice Benedetto XVI, felicemente regnante, nel Motu Proprio Summorum Pontificumdel 7 Luglio 2007.
     
    In Corde Iesu et Mariae.
     
    Fabrizio Bandini - Presidente Associazione Culturale San Michele Arcangelo




    [SM=g1740722]


    [Modificato da Caterina63 31/12/2012 15:08]
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    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
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    00 31/12/2012 14:42

    Bilancio 2012 della Tradizione Cattolica

     da Cordialiter

    Siamo ormai a fine anno, è giunto il momento di stilare il bilancio 2012 della Tradizione Cattolica, che ancora una volta si è chiuso in maniera positiva. Ripercorriamo insieme i principali avvenimenti:
     
    - Il numero di vescovi e cardinali che hanno celebrato (o assistito) la Messa tradizionale dopo la promulgazione del Motu Proprio Summorum Pontificum nel 2007, ha sfondato quota 300.
     
    - Nel mondo è aumentato il numero delle Messe tradizionali celebrate nei giorni di precetto.
     
    - Il Papa ha nominato vari nuovi vescovi sensibili alle tematiche del Movimento Tradizionale.
     
    - Anche quest'anno sono state numerose le vocazioni religiose e sacerdotali negli istituti legati all'antica forma liturgica.
     
    - L'armata rossa modernista ha continuato a perdere importanti posizioni strategiche. Ormai è un esercito in rovinosa ritirata.

    [SM=g1740733] - (ricordiamo anche il successo riscontrato dal primo Pellegrinaggio del Summorum Pontificum a livello internazionale per questo Annus Fidei. Il giorno 3 novembre si sono ritrovati in san Pietro circa tremila fedeli per una Santa Messa antica celebrata dal Cardinale, Prefetto per il Culto, Canizares )
     
    Come non rendere grazie a Dio per tutto ciò? Ovviamente non ci sono state solo rose e fiori, sono infatti proseguite in vari modi le persecuzioni dei denigratori della Messa gregoriana, ma come ho già spiegato in passato, costoro contribuiscono indirettamente alla crescita del movimento liturgico legato alla forma straordinaria della liturgia.
     
    Speriamo che il 2013 sia un anno di ulteriore crescita della Tradizione Cattolica nel mondo, per il bene delle anime e la maggior gloria di Dio. Speriamo che possa nascere la tanto auspicata prelatura personale per tradizionalisti con la quale potremo finalmente liberarci dalle catene della schiavitù modernista. Se ad esempio in una cittadina ci sono solo parroci modernisti (pensiamo a coloro che non credono più alla Risurrezione di Cristo, alla Presenza Reale, al peccato originale, all'esistenza del purgatorio, all'eternità dell'inferno, eccetera), potremo finalmente aprire una parrocchia dove si respira un'aria cattolica.


    [SM=g1740722] [SM=g1740738] [SM=g1740717] [SM=g1740720]
    [SM=g1740750] [SM=g1740752]



    Fraternamente CaterinaLD

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    00 12/01/2013 22:02
    https://mail-attachment.googleusercontent.com/attachment/?ui=2&ik=887dc20ff7&view=att&th=13c2f022d117bf0c&attid=0.1&disp=inline&realattid=f_hbut3g1q0&safe=1&zw&saduie=AG9B_P_T0JkOrbCpZ70xD_W7zDLG&sadet=1358024488411&sads=yobY5oJWRuTtjlkffbgfObkwwfw&sadssc=1



    [SM=g1740722]

    Sull’altare come sul Calvario

    68763_4279425878183_15330940_nRIFLESSIONI DI UN SACERDOTE DOPO LA SUA PRIMA MESSA TRIDENTINA

    «Devo confessarvi di essere riuscito a stento a trattenere le lacrime. Per la prima volta in vita mia – salvo le rarissime volte in cui ho celebrato la Messa in privato – mi sono sentito tutto solo sull’altare, a tu per tu col Signore. In chiesa non mi era mai capitato.

    Veramente in questa liturgia il sacerdote appare come colui che offre il sacrificio a nome del Popolo e da solo intercede per tutti. Io vorrei quindi ringraziare tutti voi per avermi dato, col vostro invito, la possibilità di fare questa esperienza. E torno a casa con tanti motivi di riflessione.

    Noi sacerdoti celebriamo ogni giorno, per motivi pastorali, la Messa in volgare, approvata dal Papa, certo, ma che non di rado ci dà motivo di distrazione, coi suoi canti, col suo rumore, coi suoi spostamenti.

    Invece la geografia della Messa antica è molto più circoscritta. Tutto si svolge nell’ambito dell’altare, nell’ambito del Golgota. [SM=g1740720] E così risalta in modo tangibile la tragedia del sacrificio del Calvario, nel quale Gesù Cristo stette fermo sulla croce per tre ore intere.

    Nel raccoglimento che caratterizza questa liturgia, io non credo che il popolo non partecipi. Non credo che vi sia esclusione. Al contrario sono convinto che voi questa sera, col vostro silenzio adorante, abbracciavate tutti gli altri.

    E ora vorrei invitarvi a pregare per il Papa».

    [SM=g1740720]




    [Modificato da Caterina63 05/02/2013 12:53]
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    00 11/04/2013 14:27
    [SM=g1740720] Riflessione del cardinale Burke al sodalizio Amicizia sacerdotale Summorum Pontificum

    Il prete trasparenza di Cristo

    L'eucaristia, la celebrazione dei sacramenti, il celibato, l'obbedienza: è stato dedicato alla riflessione e all'approfondimento delle peculiarità del sacerdozio ministeriale il corso di esercizi spirituali, giunto alla terza edizione, organizzato da Amicizia sacerdotale Summorum pontificum, il sodalizio che si richiama espressamente al motu proprio di Benedetto XVI, che, come è noto, nel 2007 ha ampliato l'uso del messale promulgato nel 1962 da Giovanni XXIII.

    «Tu es sacerdos in aeternum» è stato il tema della riflessione dettata dal cardinale prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, Raymond Leo Burke. Oltre quaranta i chierici, tra cui due vescovi, che hanno partecipato alla settimana di esercizi che si è svolta a Roma presso la casa generalizia dei padri passionisti. Ogni giornata ha avuto inizio con la messa, secondo una precisa turnazione oraria che ha permesso a ciascun sacerdote di celebrare individualmente con il Vetus o il Novus Ordo.

    E il continuo riferimento alla Vergine Maria, madre dei sacerdoti, attraverso la preghiera del Rosario, ha fatto da cornice all'intensa esperienza spirituale. Infatti, per il sacerdote è di fondamentale importanza ritirarsi in disparte con Dio. Si tratta di tornare alla fonte della vocazione e della missione, considerando che le aspettative del sacerdote non consistono nella realizzazione di un programma personale, bensì nel compimento del progetto di amore di Dio.

    Il cardinale Burke, facendo leva anche sulla propria esperienza, ha enucleato le caratteristiche essenziali del sacerdozio: lo stretto legame con l'eucaristia, la configurazione al Sacro Cuore di Gesù, il dono del celibato, l'obbedienza, la misericordia, la guida morale. E non poteva mancare l'accostamento a Maria, quale faro vigile di ogni sacerdote. Una autentica dimensione spirituale della vita sacerdotale -- ha sottolineato il porporato -- trova fondamento nella carità pastorale di Cristo, anima del sacerdozio.
    Il sacerdote, infatti, agisce in persona Christi in ogni tempo e in ogni luogo, riceve un “potere spirituale” che rende la sua vita trasparenza di tutti quei comportamenti propri di Gesù Cristo.

    I presbiteri -- ha detto citando un passo della Pastores dabo vobis -- «sono chiamati a prolungare la presenza di Cristo, unico e sommo pastore, attualizzando il suo stile di vita e facendosi quasi una trasparenza in mezzo al gregge loro affidato».

    Così, se il sacerdote, con l'ordinazione, viene configurato a Cristo capo e pastore, la sua vita deve essere, come quella di Cristo, a esclusivo servizio della Chiesa. E il servizio di Cristo trova il suo culmine nel dono totale di sé sulla Croce. Quindi il sacerdote non solo deve fare rivivere ma deve anche ripresentare con la sua testimonianza, con la sua stessa vita, la carità incondizionata di Cristo. L'offerta del Sacrificio è l'espressione più piena della donazione di Cristo, della sua carità pastorale, e «l'eucaristia è la ripresentazione attualizzante del sommo Sacrificio».

    Per il sacerdote l'esercizio della carità pastorale non deve perciò essere relegato in un mero attivismo funzionale, bensì deve essere il frutto di una vita costantemente alimentata a quell'amore, che è donato, consumato e rinnovato in modo incruento nell'eucaristia.
    Se la carità pastorale di Cristo costituisce il riferimento assoluto e imprescindibile del sacerdote, ogni momento della sua vita deve essere un ritorno al mistero eucaristico. Soltanto con la devozione eucaristica, egli può approfondire il suo intimo rapporto con il Corpo e Sangue di Cristo.

    La celebrazione eucaristica, inoltre, unita all'adorazione quotidiana, non solo alimenta la devozione eucaristica, ma prepara il sacerdote a essere più pienamente coinvolto nel Sacrificio e intimamente unito a Cristo. Così, se il paradigma insostituibile del sacerdote è la carità pastorale di Cristo, la testimonianza dei santi sacerdoti rappresenta il modello a cui egli si può ispirare come ad autentici testimoni della fede, che hanno incarnato l'amore oblativo di Cristo. Il cardinale Burke ha perciò desiderato evidenziare, con particolare allusione alla spiritualità eucaristica, i tratti sacerdotali della figura di san Giovanni Maria Vianney.

    Il santo curato d'Ars si può definire modello di vera devozione eucaristica. Ha cercato sempre di attrarre i suoi fedeli a Cristo presente realmente nell'eucaristia. Infatti, la sua fede eucaristica era tale da riaccendere la devozione eucaristica dei fedeli al punto di avvicinarli al sacramento della penitenza. Questo lo conduceva dall'altare al confessionale.

    Un'altra tessera che il prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica ha aggiunto al prezioso mosaico del sacerdozio ministeriale è quella del celibato. La devozione al Sacro Cuore di Gesù aiuta i presbiteri a comprendere il celibato, non come rinuncia all'immenso dono del matrimonio bensì come offerta del cuore indiviso per il bene della Chiesa, amando i fratelli. Il celibato sacerdotale non significa repressione della sfera affettiva, ma offrire, con gioia nella perfetta continenza, tutte le inclinazioni sessuali e affettive per il bene del Regno dei cieli. Quale dono insito nella vocazione sacerdotale, l'amore celibe va rinnovato quotidianamente, altrimenti inizieranno ad affiorare delle carenze. Ogni dono di Dio va apprezzato attentamente, ma soprattutto curato, mantenuto e custodito nella sua integrità. Per questo la preghiera aiuterà il sacerdote a crescere nell'amore celibe per custodire la purità.

    Una delle virtù caratterizzanti la statura spirituale del sacerdote è l'obbedienza. Lo sguardo va sempre rivolto a Cristo, che è venuto per fare la volontà del Padre. Anche la vocazione di ogni sacerdote deve essere segnata dall'obbedienza al Padre, ovvero unire la propria volontà a quella di Cristo. Con l'obbedienza si serve la Chiesa intera, senza l'obbedienza c'è confusione e caos, poiché la promessa di obbedienza non è il rifiuto della libertà umana, ma il compimento di essa, attraverso un atto libero per l'adempimento di una particolare missione di origine divina.

    L'obbedienza alla volontà dei superiori è finalizzata a fare emergere nella vita sacerdotale non la propria persona ma soltanto Cristo unico protagonista di ogni azione pastorale, perché unico Salvatore. Ciò comporta obbedienza alla fede della Chiesa e al suo magistero, alla disciplina ecclesiastica, alla sacra liturgia.

    (girolamo casella)


    (L'Osservatore Romano 11 aprile 2013)


    [SM=g1740758]



    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
    (fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
    Maestro dell’Ordine)
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    00 12/07/2013 21:56

    Festa grande a Villatalla (Imperia) per S. Benedetto coi monaci benedettini dell'Immacolata

    FESTA DI SAN BENEDETTO
    Villatalla - Tavole (Im)
    diocesi di Albenga - Imperia
    dei Benedettini dell'Immacolata
     
    Giovedì 11 luglio 2013, festa di San Benedetto secondo il calendario tradizionale francese
    i monaci del Monastero di S. Caterina da Siena, guidati dall'abate e fondatore Abbé Jean
    hanno festeggiato il loro Padre Bendetto
    con Pontificale celebrato nella forma tradizionale del Rito Romano
    da Sua Ecc.za Mons. Mario Oliveri
    Vescovo di Albena-Imperia
     
    preparazione ad Missam
    *
    orationi per la vestizione
    *
    preghiere ai piedi dell'altare
    introito
    *
    canto dell'episola
    *
     
    amministrazione dell'incenso
    *
    canto del Vangelo
    *
     
    predica di sua Eccellenza
    *
     
    Credo
    *
     
    all'altare
    *
     
    Consacrazione
    *
    scambio del segno di pace
    *
     
    Comunione
     
     
     
    Benedizione
    *
    svestizione
    *
    Il Vescovo dopo aver salutato l'abate Jean O.S.B. Imm. (in primo piano a sinistra),
    saluta il parroco di Villatalla, il Rev.do Prevosto Arciprete don Thomas Jochemcyk
    e il cerimoniere Rev.do Can. don Marco Cuneo
    *
     
    Grazie all'amico Luigi per le belle foto!

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    00 21/08/2013 12:22

    Foto della Messa tridentina celebrata a Caorle (Venezia)

     
    Con gran concorso di popolo, venerdì 16 agosto è stata celebrata nel Duomo di Caorle (Venezia) una Santa Messa nella forma extraordinaria del rito romano da Don Konrad zu Loewenstein. Ecco alcune foto.
     
     
     
     
     





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    00 01/04/2014 09:16

    lunedì 31 marzo 2014

    30 Marzo 2014 Pontificale in Rito Antico del Vescovo Ausiliare di Roma Mons. Matteo Maria Zuppi nella Parr. della Santissima Trinità dei Pellegrini.

     
     
     
     
     
    Un evento talmente ordinario, un Vescovo ( S.E.R. Mons. Matteo Maria Zuppi N.d.R.) che fa una visita pastorale in una parrocchia delle suo settore, ma questo gesto così ordinario diventa straordinario perché è il primo Vescovo impegnato nella cura pastorale della città di Roma a celebrare secondo il Rito Cattolico Tradizionale. 
    Ci è stato detto che è stato suo forte desiderio celebrare a Trinità dei Pellegrini, e sappiamo che ha preso lezioni per poter celebrare al meglio questo Rito seppur semplice in se, assai complicato per chi non è abituato al Rito Romano. 
    Siamo fieri e soddisfatti per questo vescovo, tanto amico di Papa Francesco, per questo bel gesto di amore per il suo gregge. 
    Dio lo benedica! 
    Speriamo che altri Vescovi prendano coraggio e si rimettano con pazienza ad apprendere questa ars celebrandi che ogni prete cattolico, se si sente tale dovrebbe, se non amare alla follia, almeno conoscere.  

    Fonte :  Le pagine di Don Camillo

    La prima foto è stata scattata  da una Fedele e pubblicata sul Blog citato  .

    Le altre sono le foto ufficiali che presto saranno pubblicate sul sito della parrocchia ( N.d.R. ) 
     
     















    QUI per vedere le altre foto della bella celebrazione romana






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    00 16/05/2014 16:50

    Mons. Fisichella celebra la messa in suffragio del card. Bartolucci



    Roma requiem per il 30° del card. Bartolucci

    Alla chiesa di Gesù e Maria al Corso l’11 dicembre 2013, a trenta giorni dalla morte, vi è stato un requiem pontificale in suffragio del card. Domenico Bartolucci. La messa e l’assoluzione al tumulo sono state officiate da S. E. mons. Rino Fisichella.

    Il servizio liturgico è stato curato dall’Istituto di Cristo Re Sommo Sacerdote, i canti gregoriani sono stati eseguiti dai seminaristi del Seminario di Gricigliano, la Cappella Ludovicea ha eseguito la Missa pro defunctis di G. O. Pitoni.

    Una Voce Italia, alla quale il Cardinale era associato, è stata rappresentata dal cons. Riccardo Turrini Vita.

    Roma requiem per il 30° del card. Bartolucci 1

    Roma requiem per il 30° del card. Bartolucci 2

    Roma requiem per il 30° del card. Bartolucci 3




     

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    00 11/08/2014 16:23
    10-08-2014
    La Messa non è finita Deo gratias di Rino Cammilleri

    La Messa in rito antico

    Premetto che in quel che dirò non c’è alcuna vocazione polemica, perché le dispute intraecclesiali non mi appassionano. Anzi, mi infastidiscono. Sono cose di preti, nelle quali i laici, a mio avviso, meno mettono bocca e meglio è. Troppo spesso i preti si comportano come se la Chiesa fosse «cosa loro» e rispondono piccati quando li si critica. É da cinquant’anni, cioè dai tempi del Concilio, che il clero si riempie le gote del famoso «ruolo dei laici», ma poi, a conti fatti, il ruolo dei laici lo vorrebbe così: sempre in ginocchio, obbedienti e col portafogli aperto. 

    Ho ormai una certa età e confesso che, quando sento parlare o leggo di dispute sul Concilio cambio canale o pagina o clicco qualcos’altro. Lo stesso dicasi per la Messa, nuovo rito, vecchio rito, rito straordinario, progressismi e tradizionalismi. Saranno gli anni, ma sono stufo da un pezzo. Quando mio nonno aveva l’età che ho io adesso e io ero un ragazzino, lui mi diceva sempre: sta’ lontano dai preti; onorali, riveriscili e salutali per strada, bacia loro la mano (allora usava) e va’ a Messa, ma non ti ci mischiare. Con sorpresa, diventato scrittore, mi accorsi che Padre Pio era dello stesso parere. Non sopportava i laici che ronzavano attorno alle tonache: allora si chiamavano «baciapile», oggi «impegnati nella pastorale». Il Santo diceva, col suo solito modo ruvido: «O dentro o fuori». Cioè: se ti piace l’ambiente entra nel clero, sennò esci di sacrestia e fai davvero il laico. 

    L’esperienza è quella cosa che quando l’hai fatta è troppo tardi. Infatti, oggi so –per esperienza- che sia mio nonno (uomo religiosissimo) che Padre Pio (santo, asceta e mistico) avevano ragione. Entrambi passarono i guai loro per colpa del clero: le vicissitudini di Padre Pio sono note (rileggersi il mio libro Vita di Padre Pio, Piemme, più volte ristampato), mio nonno (che era imprenditore) uscì mezzo rovinato economicamente per essersi fidato di preti in un affare. Premesso tutto questo, vengo al dunque. 

    Sono tanti anni ormai che nella mia mente la Messa domenicale è associata a un’ora di martirio di cui farei volentieri a meno. Tedio. Noia. Omelie banali e interminabili. Canzonette pop dal testo cretino. Estenuanti e retorici assilli al Padreterno terminanti con «…ascoltaci Signore». Segni di pace sudaticci. Ridicola miniprocessione per portare i «doni» all’altare. Chilometrici avvisi parrocchiali da ascoltare in piedi prima di avere la benedizione finale (dunque, abusivamente inglobati nella liturgia). Un «rendiamo grazie a Dio» che è un (mio) urlo di sollievo prima di uscire –finalmente!- a riveder le stelle. Ripeto: nessuna polemica. Trattasi solo di mie personali sensazioni. 

    Ora, però, ho scoperto che nella cittadina sul Lago Maggiore in cui passo di solito l’estate c’è un prete che dice l’antica Messa. Una sola, il sabato pomeriggio. Ci sono andato, per curiosità. Già, perché quando vigeva il vecchio rito io a Messa non ci andavo proprio, perciò per me era una vera novità. Stupore: il celebrante faceva quasi tutto lui, gli astanti dovevano «rispondere» di rado. Silenzio. Il centro del tutto era il tabernacolo, non lo show del prete. Uno, in un angolo, intonava gli antichi inni in latino e –sorpresa- qualcosa mi si scioglieva dentro. Non mi accorgevo del tempo che passava, mi ritrovavo attento e concentrato come non mai, «partecipavo» davvero. Uscii ancora pervaso da un senso del sacro quale mai avevo provato prima. C’erano a disposizione dei libri per seguire la Messa, di quelli coi nastrini segnapagine rossi. Io non ci capivo granché, ma –altra sorpresa- una bengalese seduta accanto a me, colta la mia difficoltà, prese a indicarmi i passi giusti. 

    Una bengalese! Il 5 agosto una lettrice romana mi ha scritto, raccontandomi della Messa a cui aveva assistito al mattino nella basilica di Santa Maria Maggiore. Ogni anno, per la ricorrenza della festa, vi si celebra solennemente in latino. Scrive la lettrice: «Mi sono trovata a cantare e a rispondere accanto a una coppia di giovani tedeschi e a due nere americane che conoscevano alla perfezione le parti della Messa in latino sia recitate che cantate; lo stesso mi capitò anni fa con dei giapponesi; è questo un modo davvero commovente di sentire e di vivere la cattolicità della Chiesa». Eggià: per «aggiornarsi» con gli anni Sessanta -del secolo scorso- la Chiesa rinunciò alla sua lingua sacra (mentre ebraismo e islamismo mantengono rigorosamente le loro). Il risultato di quello che Vittorio Messori definì in un’intervista «un golpe clericale» è che se percorro, che so, la Spagna devo assistere a Messe in catalano, castigliano, basco e via dicendo. 

    Nel turista cattolico, con difficoltà avverto un fratello e la «cattolicità» di cui parlava la lettrice diventa teoria, non una sensazione palpabile. Scusate, ma siamo fatti anche di corpo. In quella chiesina sul Lago Maggiore ho visto un sacerdote che portava a Dio le preghiere del popolo che gli stava alle spalle in religioso (è il caso di dirlo) raccoglimento. Naturalmente –mi ha raccontato poi- si è inimicato il vescovo e tutti i colleghi della diocesi per via della sua ostinazione –qualificata di «lefebvriana»- a voler celebrare una (una!) Messa alla settimana secondo il motu proprio di Benedetto XVI. Tranquilli, quando finirà l’estate e tornerò in città non ho alcuna intenzione di macinare chilometri per andare a cercare una Messa di rito «straordinario» (sic!). Offrirò, come sempre, la mia pena domenicale al Signore nella solita parrocchia, a sconto dei miei peccati.





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    00 13/11/2014 19:26



     

     Omelia del Cardinale Burke in San Pietro durante il pellegrinaggio Populus Summorum Pontificum 2014



     


    L'eterna bellezza del Rito romano antico

     



    Leggo su Paix Liturgique by Tradinews [qui] il testo dell'omelia pronunciata - in parte in italiano e in parte in inglese - da Sua Eminenza il Cardinale Burke, il 25 ottobre 2014, nel corso del Pontificale celebrato nella Basilica di San Pietro al termine della solenne processione del Coetus Summorum Pontificum
    Pubblicheremo poi le edificanti riflessioni del CNSP a consuntivo del III Pellegrinaggio Internazionale recentemente conclusosi.
    Traduco da quel testo francese, l'unico a disposizione, per poter condividere. 
    Anche noi ringraziamo il Signore per i "grandi cardinali" che appoggiano e celebrano il Rito antiquior - come esprime Benedetto XVI nella sua lettera [qui] agli organizzatori del pellegrinaggio Summorum Pontificum - attraverso il quale la liturgia tradizionale è stata sdoganata dalla sua cattività Babilonese ed è ricomparsa dopo 40 anni anche a Roma e nella Basilica Vaticana. Anche se occorre pregare e continuare a promuoverla, come già si sta facendo nonostante i pesanti ostruzionismi, perché essa è e sarà la fonte di tutte le grazie di cui abbiamo bisogno noi e la Chiesa tutta.

    «SALVE SANCTA PARENS»
    MISSA DE SANCTA MARIA IN SABBATO
    COETUS INTERNATIONALIS SUMMORUM PONTIFICUM
    BASILICA SANCTI PETRI IN VATICANO
    XXV OCTOBRIS MMXIV

    Sir 24, 14-16
    Lc 11, 27-28

    Avete lasciato le vostre case e la vostra normale attività per venire in pellegrinaggio verso un luogo straordinario, la Sede di Pietro, motivati dalla gratitudine al Signore per il dono più bello per noi nella Chiesa, quello della Santa liturgia. Perché è il successore di Pietro, che ha la responsabilità di preservare e promuovere questo dono per tutto il gregge, sparso attraverso il mondo intero. Ringraziate in modo particolare il Signore, per la bellezza eterna della forma tradizionale dei riti liturgici della Chiesa latina, la « ricchezza della liturgia romana » che Papa Benedetto XVI, nella sua Lettera apostolica Summorum Pontificum motu proprio data del 7 Luglio 2007 [qui], « ha reso più accessibile alla Chiesa universale »(1). Con la Messa pontificale celebrata secondo la forma straordinaria del rito romano in questa magnifica basilica costruita sulla tomba di San Pietro, il vostro pellegrinaggio ha raggiunto il vertice.

    Ricordando San Pietro e implorando la sua intercessione, onoriamo la cura animarum tutta speciale dei suoi successori, espressa nella maniera più nobile e più completa nella conservazione e nella promozione della sacra liturgia. Nella sua Lettera apostolica Summorum Pontificum, Papa Benedetto XVI ci ha ricordato che «I Sommi Pontefici fino ai nostri giorni ebbero costantemente cura che la Chiesa di Cristo offrisse alla Divina Maestà un culto degno, “a lode e gloria del Suo nome” ed “ad utilità di tutta la sua Santa Chiesa” ».(2)

    In questa stessa Lettera apostolica, Benedetto XVI ha citato in particolare l'eccezionale attenzione riservata alla liturgia da Papa San Gregorio Magno, San Pio V e San Giovanni Paolo II. Da parte mia, tengo a ricordare oggi il contributo apportato, in continuità con quello dei grandi pontefici, da Papa Benedetto XVI nella conservazione e nella promozione della Sacra Liturgia, come espressione più perfetta e più alta della nostra vita in Cristo nella Sua Santa Chiesa.

    Ora stiamo celebrando la Messa votiva della Beata Vergine in Sabbato, sapendo che la Madre di Dio ci accompagna sempre nei nostri pellegrinaggi. Con tutto il suo amore materno, la Madonna ci ha accompagnati in questo sacro Tempio per mostrarci la straordinaria natura della nostra vita ordinaria vissuta in Cristo attraverso la presenza dello Spirito Santo nelle nostre anime. Con il suo amore materno ha voluto rispondere alla nostra devozione, conducendoci all'incontro davvero straordinario col suo divin Figlio nella comunione nel suo Corpo, Sangue, Anima e Divinità. La Santa Comunione è il cibo vero e insostituibile del nostro pellegrinaggio terreno la cui destinazione è la vita eterna alla presenza di Dio - Padre, Figlio e Spirito Santo - in comunione con gli angeli e i santi. In ogni pio pellegrinaggio che facciamo sulla terra ogni volta scopriamo un po' di più la nostra identità profonda di pellegrini e pregustiamo un'anticipazione del banchetto di nozze dell'Agnello (3), meta del nostro pellegrinaggio terreno.

    Il Signore ha permesso che Sua madre, come la Sapienza lodata nel libro del Siracide, dimori in ogni luogo sacro, che è unito a Gerusalemme, la città amata del Signore, per servire « al suo cospetto », dispensando le sue copiose grazie di verità e di luce ai pellegrini (4). In questa « casa santa », seguendo l'esempio della Madre di Dio e implorando la sua intercessione, scopriamo che il nostro unico «condividere» la nostra unica «eredità» è il Signore vivente per noi nella Chiesa e la nostra dimora permanente si trova in un popolo santo nella «comunione dei santi». (5)
     
    In pellegrinaggio per celebrare il grande dono della Santa Liturgia, comprendiamo sempre meglio il senso profondo delle parole del Signore nel Vangelo. Quando «una donna tra la folla » che ascoltava la sua parola  «alzò la voce » per lodare Sua madre, «il grembo che ti ha portato, e il seno che ti ha allattato», il Signore ha indicato la vera fonte di felicità di Sua madre, cioè la sua perfetta obbedienza alla legge di Dio, alla quale era stata preparata in vista di diventare Sua madre. Il Signore disse: « Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano » (6). In questo pellegrinaggio, la Madre di Dio ci invita ad imitare la sua obbedienza, in modo che il Signore possa purificare i nostri cuori dagli affetti disordinati che ci condurrebbero al peccato ed alla morte, infiammandoci dell'amore della Sua Legge che ci porta ad una vita virtuosa e alla vita eterna.

    Pellegrini in compagnia dell'augusta Madre di Dio, noi preghiamo, per sua intercessione per ottenere la grazia di imitarla pienamente offrendo interamente i nostri cuori a Cristo, in particolare con la nostra fedele partecipazione alla Santa Liturgia, fonte della sapienza e della forza divine, di cui abbiamo bisogno per seguire Cristo con tutto il nostro cuore. Col nostro cuore, unito al Cuore Immacolato di Maria, che riposa nel Santissimo Cuore di Gesù attraverso la nostra adorazione a Dio Padre, offriamo a Dio l'amore puro e disinteressato con cui Egli, per primo, ci ha amati. Riconosciamo la nostra unica «eredità» nel Cuore di Gesù e rimaniamo fermi sul cammino che ci porta alle dimore eterne «nel popolo glorificato»(7), nell'assemblea di tutti i santi, al banchetto di nozze dell'Agnello.
     
    Uniti al Cuore Immacolato di Maria, eleviamo ora i nostri cuori al glorioso Cuore trafitto di Gesù. Raccolti insieme nel Cuore di Gesù, ci uniamo a Lui nel sacrificio eucaristico che egli oggi offre. Istruiti alla scuola di Maria, nostra Madre, offriamo con Cristo tutta la nostra vita a Dio Padre, con amore puro e disinteressato. Preghiamo che attraverso il nostro pellegrinaggio di oggi, la nostra Beata Madre ci aiuti a rispondere ogni giorno all'invito di Gesù di offrirgli il nostro cuore e di giungere con Lui, alla  nostra dimora eterna nei cieli.

    Cuore di Gesù. dimora di Dio e porta del Cielo, abbi pietà di noi!
    O Madre Immacolata, Madre della Divina Grazia, prega per noi!
    San Pietro, Principe degli Apostoli, prega per noi!
    Cardinale Raymond Leo BURKE
    __________________
    (1) Istruzione Universae Ecclesiae, §1 [qui]
    (2) « Summorum Pontificum cura ad hoc tempus usque semper fuit, ut Christi Ecclesia Divinae Maiestati cultum dignum offerret, "ad laudem et gloriam nominis Sui" et "ad utilitatem totius Ecclesiae Suae sanctae". » Benedictus PP. XVI, Epistula Summorum Pontificum, “De usu extraordinario antiquae formae Ritus Romani”, 7 Iulii 2007, Acta Apostolicae Sedis 99 (2007)
    (3) Cf. Ap 19, 7.
    (4) Sir 24, 14-15.
    (5) Sir 24, 16.
    (6) Lc 11, 27-28.
    (7) Sir 24, 16.
    [Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]
     
     
     
      giovedì 13 novembre 2014


    Rito Domenicano antico ogni sabato in San Clemente in Laterano

     
    Il sito del New Liturgical Movement pubblica il 10 novembre una notizia da noi già diffusa a febbraio scorso [qui].
    Annunciavamo infatti che, a partire da sabato 8 marzo 2014, viene celebrata pubblicamente la Messa bassa in Rito Domenicano antico nel priorato di San Clemente al Laterano affidato alla cura dei frati della Provincia Irlandese.
    E ora lo ricordiamo a chiunque, romano o di passaggio per Roma, fosse interessato a parteciparvi. Qui potete consultare la pagina Facebook di San Clemente.

    ogni Sabato alle ore 9:30 a.m.
     Priorato di San Clemente
    Via di San Giovanni in Laterano, Roma
    Santa Messa nel Rito Domenicano Antico

    Inoltre Sua Eminenza, Raymond Leo Cardinal Burke, celebrerà la Santa Messa in onore di San Clemente, il 22 novembre alle 18.00 [qui]






    [Modificato da Caterina63 13/11/2014 19:50]
    Fraternamente CaterinaLD

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    00 07/01/2015 23:03

      Messa antica a Milano, Scola mette a disposizione una nuova chiesa

    Card. Angelo Scola

    CARD. ANGELO SCOLA

    Da domenica 11 gennaio le celebrazioni secondo il rito ambrosiano preconciliare si terranno nella chiesa di S. Maria della Consolazione, in Largo Cairoli

    REDAZIONE
    MILANO

     

    La messa antica in rito ambrosiano cambia sede: il «gruppo stabile» di fedeli che la segue ha comunicato che l'arcivescovo di Milano, Angelo Scola, ha stabilito una nuova sede, dato che la chiesa di San Rocco al Gentilino richiede urgenti interventi di restauro. A partire da domenica 11 gennaio, le celebrazioni nella forma «extraordinaria del Rito Ambrosiano» si trasferiscono nella  antica chiesa già agostiniana di S. Maria della Consolazione, anche nota come S. Maria al Castello, situata in Largo Cairoli, in pieno centro cittadino, presso la fermata omonima della linea metropolitana 1, e a breve distanza dalla Stazione di Milano Cadorna.


     
    Una scelta, spiegano i fedeli dell'antica liturgia, che «risponde all'esigenza di migliore raggiungibilità con i mezzi pubblici e di maggiore decoro rispetto alla vecchia chiesa di S.Rocco al Gentilino, nella quale urgono interventi di restauro statico». La messa verrà celebrata come di consueto ogni domenica e festa di precetto alle ore 10,00. Tutte le informazioni in merito alle celebrazioni potranno essere richieste a questo indirizzo di posta elettronica: messatradizionale.milano@gmail.com
     
    «Il gruppo stabile di Milano ringrazia di cuore sua eminenza, il cardinale arcivescovo,  per la sollecitudine pastorale riservata alla nostra comunità e, in maniera del tutto particolare, monsignor Claudio Fontana, cerimoniere della cattedrale metropolitana e delegato arcivescovile per i gruppi che utilizzano i libri precedenti alla riforma liturgica, e sue eccellenza monsignor Carlo Faccendini, vicario episcopale per la città di Milano, per l'impegno profuso negli ultimi mesi al fine di raggiungere lo scopo prefissato».
     


    Il gruppo di fedeli legati al rito ambrosiano antico ringraziano anche monsignor Paolo Cortesi, rettore della chiesa di S. Maria della Consolazione, per «l'accoglienza che certamente riserverà» loro, nell'intento «di avviare con lui la medesima paziente e fruttuosa collaborazione già sperimentata coi Prevosti di S. Gottardo al Corso don Aldo Locatelli e don Dario Garegnani». A celebrare le messe in rito antico saranno monsignor Luciano Negri, monsignor Alfredo Francescutto e don Federico Gallo.



     

    martedì 14 aprile 2015

    Una Prima Messa "straordinaria" a Cagliari

     
    Domenica 12 aprile l’Archidiocesi Metropolitana Primaziale di Cagliari ha vissuto una giornata storica, per tanti motivi.
    Sul colle cagliaritano di Bonaria si respirava aria di fede, speranza e cristiana gioia.
    Tanti volti sono stati rigati da lacrime di commozione, trattenute ormai da troppo tempo.
    Nel primo pomeriggio della Domenica in Albistutto era pronto nella maestosa Basilica di Nostra Signora di Bonaria, Patrona Massima della Sardegna, per accogliere don Michele Piras, ordinato sacerdote la mattina precedente nella Chiesa Cattedrale da S.E.R. Mons. Arrigo Miglio, Arcivescovo Metropolita di Cagliari e Primate di Sardegna e Corsica, presenti il Card. Luigi De Magistris, mons. Pier Giuliano Tiddia, Arcivescovo emerito di Oristano e mons. Antioco Piseddu, Vescovo emerito di Lanusei, insieme a tanti sacerdoti, in numero pari quasi a cento.
    Il neo-sacerdote ha scelto di ascendere per la prima volta al Santo Altare celebrando l’antico e venerabile rito comunemente detto “di san Pio V” in modo solenne, a norma del motu proprio Summorum Pontificum, dono del Papa Benedetto XVI. 
    Era circa cinquant’anni che non veniva celebrato nella Basilica di Bonaria. 
    Una prima Messa veramente “straordinaria”, in molti sensi! 
    La celebrazione è stata curata interamente dal Clero Sardo: don Gianluca Pretta, parroco di Gesico (CA), avrebbe dovuto fungere da Presbitero Assistente, ma all’ultimo momento, per motivi personali non ha potuto presenziare ed è stato degnamente sostituito da don William Barker, vicario parrocchiale della SS.ma Trinità dei Pellegrini in Roma, Procuratore della Fraternità Sacerdotale San Pietro presso la Santa Sede e officiale della Pontificia Commissione Ecclesia Dei; don Giorgio Domenico Lenzi, anch’egli sardo di Sant’Antioco (CA) ma incardinato nell’Istituto Buon Pastore, Diacono; don Angelo Cardia, parroco di Soleminis (CA), Suddiacono; don Cristiano Piseddu, sacerdote cagliaritano attualmente studente a Roma, cerimoniere. 

    La Santa Messa è stata interrotta dalla bellissima omelia di don Fabrizio Pibiri, parroco di Donori (CA), che con vibranti parole ha intessuto l’elogio del Sacerdozio cattolico e illustrato al neo-sacerdote i gravi doveri derivanti dal suo nuovo stato.
    A far da corona al novello levita un coro ricco di clero: primo fra tutti l’Eminentissimo Signor Cardinale Luigi De Magistris, onore e vanto del presbiterio cagliaritano, rivestito della sacra porpora; il Vicario Generale dell’Arcivescovo, Canonico Mons. Dott. Prof. Giovanni Ligas, Protonotario Apostolico Soprannumerario; numerosi parroci dell’Archidiocesi; sacerdoti (soprattutto giovani!!!) provenienti anche da diverse diocesi isolane; diversi alunni del Pontificio Seminario Regionale Maggiore Sardo e del Seminario Minore Arcivescovile. 
    Non sono mancati, ovviamente, gli antichi “padroni di casa”, i reverendi Padri Mercedari, che da sette secoli custodiscono il Tempio più importante dell’Isola.
    Il Superiore e Parroco, padre Giovannino Tolu, ha accolto don Piras all’ingresso della Basilica e dopo avergli imposto la stola alla maniera sacerdotale l’ha accompagnato fino all’altare basilicale, dove ha poi officiato per la prima volta il Divin Sacrificio. 
    I canti in polifonia sono stati eseguiti dalla Cappella Arcivescovile del Duomo, la “Polifonica Kalaritana”, diretta dal canonico mons. M° Gianfranco Deiosso, mentre ha curato il canto gregoriano don Nicola Ruggeri, parroco di Senorbì (CA).
    Hanno prestato servizio liturgico, in maniera impeccabile, i chierichetti della parrocchia di Santa Giusta in Gesico, i quali hanno edificato tutti i presenti per la loro compostezza, naturalezza e devozione. 
    Grande è stato il concorso di popolo, con in prima fila i familiari commossi di don Piras.
    La Chiesa più grande dell’isola era stracolma! 
    Al termine della Santa Messa il celebrate, carico di emozione, ha pronunziato i suoi ringraziamenti per tutti coloro che hanno contribuito a far di lui un uomo, un cristiano, un sacerdote secondo il Cuore di Cristo. 
    Ha avuto poi luogo il tradizionale bacio delle mani consacrate, ancora profumate di Sacro Crisma.
    Don Piras è molto conosciuto e stimato negli ambienti ecclesiali isolani. 
    Nato e cresciuto a Cagliari, nella borgata di Sant’Elia, è entrato in seminario ancora fanciullo all’età di 11 anni.
    Ha espletato la propria formazione nel Seminario Minore Arcivescovile e nel Pontificio Seminario Regionale Sardo, per poi proseguire nell’Urbe la Licenza. 
    Eserciterà il suo ministero nella patria Archidiocesi quale vicario in una parrocchia dell’hinterland cagliaritano. 
    Domenica è stata scritta una delle pagine più belle della recente storia della Chiesa Cagliaritana. 
     
    Al nuovo “Alter Christus”, dono di Gesù alla sua Chiesa, giungano i più fervidi voti augurali di un sacerdozio fecondo, impregnato di giustizia e verità, ricco di elette grazie e santi meriti. 
    Che Maria SS.ma, Regina Incoronata di Bonaria, Madre della Sardegna e Specchio della Giustizia, possa concedere alla sua Isola ancora numerose e sante vocazioni … di spirito tradizionale! 
    Ad multos annos carissimo don Piras!

    Foto del Vidi Aquam : Lidia Lai
    Le altre foto : esclusive per MiL



     

    [Modificato da Caterina63 14/04/2015 20:30]
    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
    (fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
    Maestro dell’Ordine)
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    00 30/04/2015 22:51

      Nuovo Movimento Liturgico Benedettiano Ferrara
    aderente al

    COORDINAMENTO NAZIONALE DEL SUMMORUM PONTIFICUM 
    www.summorumpontificum.org

    Ἅγιος ὁ Θεός, Ἅγιος ἰσχυρός, Ἅγιος ἀθάνατος, ἐλέησον ἡμᾶς  
    Deus Sanctus,  Sanctus Fortis,  Sanctus Immortalis, Miserere nobis 

    Dio Santo, Santo Forte, Santo Immortale, Abbiate pietà di noi

    _______________________________________________________________

    Ave Maria!

    Carissimi,

    mentere confermiamo che per tutto il periodo pasquale prosegue la Santa Messa Festiva in Forma Extraordinaria alle ore 17 presso S. Chiara in Corso Giovecca 179 a Ferrara (e per la quale continuiamo a ringraziare Comunione e Liberazione che generosamente ci ospita, Don Enrico Peverada per la dedizione a costo della sua stessa salute personale e – last but not least – S.E. Mons. Arcivescovo per la benevolenza), vi segnaliamo le ultime iniziative a livello nazionale ed oltre del Coordinamento Nazionale del Summorum Pontificum, che potrete trovare descritte in dettaglio sul sito ufficiale del Coordinamento:  http://www.summorumpontificum.org/.

     

    E’ in programma, per chi può e lo desidera, la partecipazione alla Marcia per la Vita a Roma con S.Messa Tridentina finale in S.Giorgio in Velabro celebrata da Mons. Marco Agostiniin suffragio di Mario Palmaro, mentre prosegue il ciclo di conferenze del Card. Raymond Leo Burke, in giro per l’Italia a presentare il libro dei “Grandi Cardinali” (espressione di Benedetto XVI) : “Permanere nella Verità di Cristo – Matrimonio cristiano e indissolubilità” (sarà a Brescia, a Lecce, presentato da Mons. Nicola Bux, a Trieste, ecc.). Notizie anche sul IV Convegno sul Summorum Pontificum in Roma dal titolo “Un Tesoro per Tutta la Chiesa”, che vedrà la partecipazione dei Cardinali Ludwig Müller (Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede), Walter Brandmüller (Presidente emerito del Pontificio comitato di scienze storiche)  e R. Leo Burke (patrono del Sovrano Militare Ordine di Malta).

     

    Infine, la S. Messa Festiva in Forma Extraordinaria delle ore 12 presso la Cappella dell’Ospedale di Rovigo si protrarrà fino alla fine del mese di Maggio (si ringrazia Don Camillo Magarotto per la grande disponibilità).

     

    A tutti un carissimo saluto. E una raccomandazione di preghiera incessante per i fratelli cristiani ovunque perseguitati e in particolare per Asia Bibi.

     

    In Jesu et Maria

    Nuovo Movimento Liturgico Benedettiano Ferrara


    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
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    00 18/05/2015 16:58

    lunedì 18 maggio 2015





    Il "miracolo" di San Bernardino a L'Aquila: la grande devozione dei Fedeli !


     



    Avevamo promesso (QUI ) un post "speciale" con alcune foto, scattate per MiL da un Fedele presente, della Santa Messa Cantata in rito romano antico di Domenica 17 Maggio ( festa esterna dell'Ascensione di N.S.) celebrata alle 10,00 dall'Alpino Don Ettore sull'Altare Maggiore della  Basilica di San Bernardino da Siena a L'Aquila in occasione della88^Adunata Nazionale degli Alpini nel capoluogo abruzzese. 

    Nel post di ieri abbiamo rivolto i nostri doverosi ed entusiasti ringraziamenti al P.Rettore della Basilica P. Marco Federici O.F.M. , ai Suoi Confratelli Frati Minori ed a tutti coloro che si sono adoperati per l'organizzazione liturgica : Celebrante, Accolito, Ministranti e Coro . 

    Oggi vogliamo elevare i nostri commossi ringraziamenti direttamente a San Bernardino da Siena che ha operato quello che i nostri devotissimi Amici Abruzzesi già chiamano "un miracolo". 

    Nelle foto potete vedere solo una parte  dei fedeli  in preghiera che hanno affollato la stupenda Basilica prendendo "d'assalto" la balaustra per ricevere degnamente la Santa Comunione distribuita dal Celebrante e da un Frate . 

    Questo è stato il risultato di un semplice "passa-parola"   che l'Alpino Signor Umberto, di uno dei  Coetus della Lombardia, ha "seminato" fra gli altri Alpini, familiari compresi. 

     


    Nessuna locandina, nessun comunicato : ad avvisare i loro Concittadini legati all'antica Liturgia della Chiesa , disciplinata dal Magistero attraverso il Motu Proprio "Summorum Pontificum",  hanno provveduto gli stupendi "ragazzi" del Coetus dell'Aquila . 

    Come non scorgere in tutto questo il "Digitus paterne dexterae" di Dio  per intercessione del Suo Servo San Bernardino ?

     

     


    Abbiamo già in altre occasioni scritto che l'Abruzzo è terra ricca di fede , di devozione e di santità ! 
    Le foto ( per comodità ne postiamo solo alcune) confermano questo "miracolo" che speriamo possa continuare anche in futuro rinnovando la francescana ospitalità dimostrata dal Rettore della Basilica P. Marco Federici O.F.M. e dai Suoi Confratelli :  " ad laudem et gloriam nominis sui, ad utilitatem quoque nostram, totiusque Ecclesiae suae sanctae ". 
    In un futuro, non troppo lontano, intravediamo difatti che  i nostri "poveri" ma "ricchi" gruppi liturgici potranno essere di grande, grande, grande aiuto  per un urgente "nuova evangelizzazione"  soprattutto verso le nuove generazioni ormai scristianizzate.
    La Storia della Chiesa e la vita dei Santi insegnano infatti che la Santa Liturgia è "fons et culmen" di ogni azione pastorale.
    Papa Benedetto XVI conosceva bene l'importanza fondamentale dell'azione liturgica "non fatta da mani d'uomo":  per questo  durante il Suo Pontificato/Via Crucis aveva cercato , nonostante i troppi contrasti  generati da forti pregiudizi, d'incrementarla di curarla " a lode di Dio"  .
     





    San Bernardino da Siena, prega per noi !
     
    PS. Anche per la Messa dell'Ascensione di ieri c'è stata una "santa catena sacerdotale" : quando un giovanissimo Sacerdote , che avrebbe desiderato celebrare, si è ammalato la Divina Provvidenza ha suscitato uno, due, tre Sacerdoti pronti a sostituirlo. 
    Infine è stato altamente significativo che a celebrare è stato Don Ettore : Alpino figlio di un Alpino. 






    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
    (fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
    Maestro dell’Ordine)
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    00 21/10/2015 17:39
      UNA BELLA NOTIZIA......


    Mons. Ghizzoni, il censore del Rito Antiquior, ora apre alla FSSPX

     
    RAVENNA – Quando era a Reggio Emilia come vescovo Ausiliare era stato il più acerrimo nemico dei gruppi di fedeli che chiedevano di celebrare messa secondo la forma straordinaria, impropriamente detta messa in latino.

    Un’opposizione a volte ostica, che sembrava il più delle volte non tenere conto del Motu proprio di Benedetto XVI Summorum Pontificum che sdoganava, facendoli uscire da un ghetto, i fedeli tradizionalmente affezionati alla cosiddetta vecchia messa.

    Singolare “conversione”, ora, per Lorenzo Ghizzoni, Arcivescovo reggiano di Ravenna e Cervia. Ha appena concesso per domenica prossima e per la seconda domenica di ottobre due messe in latino ad una parrocchia della sua Diocesi, Santa Maria del Torrione, che in vista della creazione di un gruppo stabile di fedeli inviterà a celebrare il reverendo don Enrico Doria. Don Doria è un sacerdote del Priorato ‘Madonna di Loreto’ della Fraternità Sacerdotale San Pio X“, la fraternità che segue il carisma del vescovo Marcel Lefebvre.

    Un cambiamento non da poco..... e ringraziamo Dio per questo.
    Si vede che dopo l’annuncio di Papa Francesco sulle confessioni lecite anche da parte dei sacerdoti lefebvriani, è stato molto convincente  nell’episcopato italiano....

    Cosicchè quello che era impensabile fino a ieri (aprire le parrocchie di casa ai lefebvriani, quasi come fossero appestati) oggi è non solo permesso, ma quasi auspicato. Ne gioiranno i fedeli vicini alla comunità di Econe, ma ne avranno beneficio, ne siamo sicuri, anche tutti gli altri fedeli della Catholica.

    (Andrea Zambrano - Fonte)







    Sante Messe tradizionali a Milano

     
    Nei prossimi giorni saranno celebrate due Sante Messe Tridentine presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

    Mercoledì 21 ottobre 2015, ore 17.45: Santa Messa nella Festa delle Sante Orsola e compagne, vergini e martiri.

    Giovedì 22 ottobre 2015, ore 12.00: Santa Messa nella Festa di Sant’Alessandro Sauli, vescovo e confessore.

    Luogo delle celebrazioni: Cappella San Francesco (sita al primo piano dell'edificio monumentale di Largo Gemelli, lungo l'ambulacro 3 e presso la sommità della scala D).




    Mons. Manganini: l'avreste mai immaginato così?

     

    Sapete chi è costui?

    È il famigerato mons. Manganini, ex arciprete cerimoniere del Duomo di Milano, nemico giurato della liturgia Vetus Ordo, accanito e zelantissimo oppositore della Tradizione cattolica.
     
    Per decenni ha insultato in ogni modo (per esempio chiamandoli «ferrivecchi destinati all'estinzione») e ostacolato in ogni modo i tradizionalisti - per esempio ricordiamo quella volta che incontrò l'anziano mons. Amodeo, già molto malato (sarebbe morto di lì a un paio di mesi) che andava a celebrare una Messa ambrosiana Vetus Ordo (secondo il Messale del beato Schuster in vigore dal 1954) privatamente nella cappella della residenza dei canonici... il Manganini, visto il manipolo e il velo del calice, gli urlò addosso tutte le parolacce di questo mondo (e quella Messa passò alla storia come la "Messa Sgridata"). E poi anche l'episodio in cui proibì la celebrazione in rito tradizionale (per poi permetterla ma "a porte chiuse") con la motivazione che quella liturgia avrebbe provocato...«meraviglia» tra i fedeli.
     


    Ebbene, mons. Manganini - ormai in pensione da qualche anno - qualche mesetto fa ha accettato di celebrare personalmente una Messa Vetus Ordo per un gruppo di fedeli di Milano, spolverando manipolo e berretta e tutti i paramenti più sontuosi e preconciliari (notate i paramenti neri per la Messa da morto)... addirittura felice e contento che ci fosse ancora qualcuno che gli tributasse l'onore di chiedergli una Messa. Gli "odiatissimi" fedeli legati alla Tradizione sono infatti gli unici che lo trattano con riguardo - proprio mentre negli ambienti ecclesiali nessuno se lo fila più.
     
    Che diranno ora gli ex idolatri di mons. Manganini di questa improvvisa conversione sulla via di Damasco?









    Chicca finale: foto del 21 giugno 1958 - il futuro papa Paolo VI ordina al sacerdozio, in rito ambrosiano tradizionale, il futuro mons. Manganini:


     







    Messaggio di Sua Santità Papa Francesco del novembre 2015 ai gruppi del Summorum Pontificum, quelli che si prodigano per la Messa nel rito antico

     

    Messaggio di Papa Francesco al #sumpont2015

    “Il pellegrinaggio mantiene viva nella Chiesa l’antica liturgia romana.”

    clicca sulla foto per ingrandirla







     GIOVEDÌ 6 APRILE 2017  un'altra bella notizia 

    Ecclesia Dei e Fatima: autorizzata la Messa votiva in rito antico nel Centenario anniversario della prima apparizione. Il Decreto in esclusiva su MiL 


    La Pontificia Commissione "Ecclesia Dei" ieri ha gentilmente inviato per conoscenza alla Redazione di MiL- Messainlatino.it - che ringrazia per il riguardo e la stima - il Decreto n. 39.2011L di ieri 05 aprile 2017 con cui la stessa, a' sensi dell'art. 9 Universae Ecclesiae e delle Rubriche Generali del Messale Romano 1962 (specialmente il n. 341 e 343) concede e autorizza la facoltà di celebrare il 13 Maggio 2017 una Messa Votiva al Cuore Immacolato della B.V.M. secondo la forma straordinaria del Rito Romano in onore della Beata Vergine di Fatima. 
    La Messa dovrà intendersi di II classe, pari a quella del 22 Agosto. 
    Tale facoltà è concessa a qualsiasi sacerdote di Rito latino (sia secolare sia religioso) nel rispetto di ogni altra rubrica, per favorire la devozione dei fedeli per la Beata Vergine Maria di Fatima in occasione del prossimo C anniversario della prima apparizione. 
    Pubblichiamo con piacere ed in esclusiva in Italia il testo del Decreto (foto sopra) al fine di darne ampia notizia e diffusione. 

    Ecco la nostra traduzione del decreto: 

    Poiché alcuni fedeli che aderiscono alla forma straordinaria del rito romano venerano la beata vergine Maria di Fatima con singolare e fervente devozione 

    QUESTA PONTIFICIA COMMISSIONE ECCLESIA DEI 

    attese le Rubriche Generali del Messale Romano edito nell'anno 1962 (specialmente n. 341); 

    volendo rinvigorire la devozione dei fedeli verso la Bata Vergine Maria di Fatima; 

    in virtù della potestà ordinaria vicaria della quale gode (Universale Ecclesiae n.9) 

    CONCEDE E PERMETTE 

    che il giorno 13 maggio 2017 possa essere celebrata lecitamente e liberamente la Messa votiva del Cuore Immacolato della Beata Vergine Maria (come nel giorno 22 agosto) come messa votiva di seconda classe (per la quale si vedano le rubriche generali ai numeri 341 e 343) da ogni sacerdote di Rit Latino sia secolare sia regolare, osservate le altre rubriche generali riguardanti la Messa votiva di seconda classe e le commemorazioni. 

    Redazione MiL 

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    [Modificato da Caterina63 06/04/2017 14:40]
    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
    (fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
    Maestro dell’Ordine)