DIFENDERE LA VERA FEDE

Dopo mille anni si apre a Creta il 19 giugno 2016 il concilio panortodosso

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    Caterina63
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    00 28/01/2016 12:22

    Patriarca di Mosca: il Sinodo panortodosso si terrà a Creta


    Riunione a Chambesy  - RV

    Riunione a Chambesy - RV





    28/01/2016 




    Il Sinodo panortodosso con la partecipazione dei responsabili di tutte le Chiese autocefale si terrà nel giugno 2016 a Creta e non a Istanbul. Lo ha annunciato il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie, Kirill, al termine del suo viaggio a Chambésy, in Svizzera, dove i leader spirituali ortodossi si sono riuniti per discutere i preparativi all’atteso evento. “Il Concilio non si terrà a Istanbul - ha detto Kirill, citato da Interfax - la posizione della Chiesa russa è stata accettata. Abbiamo proposto il Monte Athos, Rodi e altri posti, ma il Patriarcato di Costantinopoli ha proposto Creta”. “Noi l’abbiamo accettato”, ha aggiunto.


    Il Concilio inizierà il 19 giugno
    L’isola greca - riferisce l'agenzia AsiaNews - è sotto la giurisdizione del Patriarcato di Costantinopoli ed è stata proposta perché “ha le condizioni più favorevoli: ci sono stanze per 400 persone, alloggi e Creta è una location per molte e diverse conferenze, comprese quelle teologiche”, ha spiegato il primate russo. Aleksandr Volkov, portavoce del patriarcato di Mosca, ha confermato a Interfax che il Concilio inizierà il 19 giugno, il giorno della Pentecoste ortodossa.

    I preparativi per il Concilio sono in corso da decenni
    ​Il Concilio panortodosso non si convoca da oltre mille anni e i preparativi per il suo svolgimento sono in corso da decenni. Nel 2014, i leader spirituali ortodossi avevano deciso di tenerlo nel 2016 presso Sant’Irene, l’antica cattedrale di Costantinopoli, dove ebbe sede il secondo Concilio ecumenico della Chiesa indivisa (nel 553), “salvo impedimenti dovuti a circostante impreviste”. La città turca era, però, diventata “scomoda” per la delegazione russa, dopo l’esplodere delle tensioni tra Mosca e Ankara per l’abbattimento del jet russo al confine con la Siria. (N.A.)





    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
    (fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
    Maestro dell’Ordine)
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    Caterina63
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    00 13/02/2016 23:54

    ASPETTATIVE DEL PATRIARCA PER IL CONCILIO




     


    Il 27 gennaio 2016, al termine del suo soggiorno a Chambésy (Svizzera), Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill ha risposto alle domande dei giornalisti.


    Secondo Sua Santità, il risultato principale della riunione in Svizzera dei Primati e rappresentanti delle Chiese ortodosse locali è che tutti i documenti approvati durante la riunione, e che dovranno essere discussi nel Concilio pan-ortodosso, “saranno prossimamente pubblicati”.


    “La nostra Chiesa ha insistito sul fatto che non vi sia alcun embargo su questi documenti, in modo che tutti possano prenderne visione. Infatti l’atteggiamento critico di molti fedeli nei confronti dell’imminente Concilio si è creato proprio per via di questo vuoto di informazione – ha detto Sua Santità. – La cosa forse più importante è che tutti verranno a conoscere quali sono gli argomenti che saranno affrontati in occasione del Concilio e in quale modo, quali documenti costituiranno la base delle decisioni del Concilio”.


    “Per quanto riguarda i contenuti, è senza dubbio molto importante che dall’ordine del giorno del Concilio sia stata tolta la questione del calendario. Questa questione preoccupa i nostri fedeli, perché si sono diffuse false voci secondo cui tutti dovranno adottare il nuovo calendario – ha proseguito Primate. – Invece il tema del calendario è stato ritirato per decisione unanime. Come si sa, molte chiese mantengono il calendario giuliano, altre quello gregoriano, e al fine di lasciare a ogni chiesa la possibilità di agire in conformità con il calendario in uso, è stato deciso che la questione calendario non sarà presa in considerazione dal Concilio”.


    Secondo Sua Santità, tra i materiali che saranno disponibili a breve sono i documenti sulla missione dell’Ortodossia nel mondo moderno, sul matrimonio, la famiglia e gli ostacoli al matrimonio.


    Il Primate della Chiesa russa ha sottolineato che i partecipanti all’incontro di Chambesy hanno appoggiato all’unanimità la posizione del Patriarcato di Mosca sulla situazione in Ucraina.


    Al Concilio non sarà considerato il tema dell’Ucraina, non si discuterà la possibilità di concedere l’autocefalia o di legalizzare lo scisma, come ha confermato pubblicamente il Patriarca Bartolomeo. Egli ha detto senza mezzi termini che né durante, né dopo il Concilio non si farà alcun tentativo di legalizzare lo scisma, o di concedere unilateralmente a qualcuno l’autocefalia”, ha detto Sua Santità.


    “Senza dubbio le mie proposte hanno trovato ascolto. Nessuno si è pronunciato contro il modo in cui io ho esposto i fatti, e l’interpretazione di questi fatti sulle labbra dei partecipanti a questa riunione, che noi chiamiamo Sinassi, era esattamente la stessa che sulle labbra del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’. E questo lo dovranno capire tutti coloro che hanno istigato alla discordia in Ucraina. Questa discordia, questo scisma non sarà sostenuto dal mondo ortodosso. C’è solo una strada per superare la frattura – quella dei negoziati e del raggiungimento di risultati in base ai sacri canoni”, ha dichiarato Sua Santità.


    “L’unica Chiesa in Ucraina, riconosciuta da tutte le Chiese ortodosse del mondo, è la Chiesa ortodossa ucraina – ha detto il Patriarca Kirill. – Coloro che vogliono essere in comunione con l’Ortodossia universale, devono unirsi alla Chiesa ortodossa ucraina, sulla base dei canoni in uso nell’Ortodossia universale. Non c’è altra strada, e oggi non esiste nessun altro messaggio rivolto all’Ucraina da parte dei Patriarchi”.


    Il Primate della Chiesa ortodossa russa ha detto che è stato stabilito che luogo di svolgimento del Concilio Pan-ortodosso sarà l’isola di Creta, che già diverse volte ha ospitato conferenze teologiche internazionali.


    “L’incontro dei Primati delle Chiese ortodosse si è svolto non senza difficoltà: un dialogo di questo tipo non è mai facile. Ma vediamo che per l’azione della Grazia di Dio giungiamo sempre a decisioni unanime. Tutto questo è accaduto qui. Dal Concilio mi aspetto un ulteriore consolidamento del mondo ortodosso, perché di fronte a ciò che sta accadendo nel mondo, di fronte alle persecuzioni che colpiscono la cristianità, dobbiamo tutti collaborare più strettamente al fine di risolvere i problemi che ci troviamo di fronte. Spero vivamente che con la grazia di Dio sarà così” ha concluso il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill.



    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
    (fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
    Maestro dell’Ordine)
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    00 12/03/2016 23:13

    12/03/2016

     


    Chi pensava che l’abbraccio fra il Pontefice argentino e il patriarca Kirill avesse come risultato immediato una primavera di rapporti fra Roma e Mosca rimarrà deluso dalla lettura di un comunicato molto duro, un comunicato rilanciato dall’agenzia ufficiale Interfax .   


    “A dispetto della comprensione registrata su molti problemi vitali della modernità – scrive il Patriarcato di Mosca – profonde differenze restano fra gli ortodossi e i cristiani cattolici, in particolare la loro visione sulla storia comune piena di eventi tragici”.  


    Il comunicato porta la firma di Hilarion of Volokolamsk, capo del dipartimento per le Relazioni Esterne di Mosca. Hilarion accusa la Chiesa greco-cattolica ucraina, che definisce spregiativamente “uniate” di essere la pietra di inciampo nel dialogo fra Roma e Mosca. 


     “Questa pietra di continuo rovina i tentativi di stabilire un dialogo, di incrementare la comprensione reciproca e di raggiungere posizioni comuni. Eventi del passato recente – la distruzione di tre diocesi ortodosse da parte degli Uniati nell’Ucraina occidentale all’inizio degli anni ’90 e la presa di diverse centinaia di chiesa, e eventi del lontano passato lo provano”.   


    E’ necessario a questo punto ricordare che la Chiesa greco-cattolica fu semplicemente cancellata con un colpo di penna da Stalin nel 1946; che con la complicità o almeno la connivenza degli ortodossi di Mosca le sue proprietà e i suoi fedeli furono di botto trasferiti sotto il Patriarcato di Mosca; che fedeli: laici, preti, vescovi e religiosi fedeli a Roma e al Papa furono arrestati, torturati e uccisi in gran numero; e che nonostante la persecuzione molti rimasero fedeli al Papa, fino al crollo del comunismo. Quando la nascita dell’Ucraina indipendente permise ai greco-cattolici di uscire dalle catacombe.  


    Gli ortodossi lamentano oltre alla distruzione delle tre diocesi nell’Ucraina occidentale, lo spostamento dal Leopoli a Kiev del centro dei greco-cattolici, la loro richiesta, ancora non soddisfatta da Roma, di ottenere per la Chiesa uno status patriarcale, (Schevchuk è ancora Arcivescovo Maggiore, non patriarca) e “la proliferazione di missioni uniati a sud e est, terre tradizionalmente ortodosse, l’appoggio degli uniati agli ‘scismatici? (N.D.R. gli ortodossi delle Chiese indipendenti ucraine)”.  E Roma ha fornito un punto di appoggio all'attacco del Patriarcato di Mosca. Non a caso nella dichiarazione di Hilarion si richiama il testo della Dichiarazione congiunta firmata dal Pontefice e da Kirill, nel punto in cui dice: “ Oggi è chiaro che il metodo dell’“uniatismo” del passato, inteso come unione di una comunità all’altra, staccandola dalla sua Chiesa, non è un modo che permette di ristabilire l’unità. Tuttavia, le comunità ecclesiali apparse in queste circostanze storiche hanno il diritto di esistere e di intraprendere tutto ciò che è necessario per soddisfare le esigenze spirituali dei loro fedeli, cercando nello stesso tempo di vivere in pace con i loro vicini. Ortodossi e greco-cattolici hanno bisogno di riconciliarsi e di trovare forme di convivenza reciprocamente accettabili”.   


    Il fatto che la Dichiarazione parli di “Uniatismo”, termine non accettato dai greco-cattolici, e usato spregiativamente dagli ortodossi evidenzia un problema. E cioè che Roma forse avrebbe dovuto consultarsi su questo punto con i greco-cattolici, prima di portare il Papa a firmare qualche cosa che va contro una Chiesa che ha pagato con sangue e sofferenze la sua fedeltà a Pietro. Il che non è avvenuto; e forse c’è da chiedersi chi ha consigliato il Pontefice in questo caso.  


    Le belle foto ingialliscono nell’album dei ricordi, ma i documenti, firmati, ahimè restano. 








    la visita di Kirill in Antartide







    [Modificato da Caterina63 12/03/2016 23:18]
    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
    (fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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