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Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
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Tavolette dette Agnus Dei e un indirizzo dove poterle richiedere

Ultimo Aggiornamento: 16/04/2020 22:21
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20/11/2011 00:14
 
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L'Agnus Dei in tavoletta in cera bianca, spesso ovale o circolare, recante l'immagine dell'Agnello mistico sul recto e sul verso immagini di santi o lo stemma del Papa, conosce il suo più alto valore anche artistico nel IX secolo. La cera viene in parte recuperata dai ceri pasquali delle basiliche romane o da ceri offerti al Papa.

L'agnus Dei è consacrato dal Papa per mezzo dell'immersione nell'acqua santa miscelata con balsamo ed olio santo, e custodito solitamente in una capsula generalmente protetta da un vetro (teca con agnus Dei) o in un medaglione da portare al collo (medaglione con agnus Dei) o da montare su un reliquiario, solitamente a forma di ostensorio (reliquiario con agnus Dei).

un esempio:

 

VIRTU’ DEGLI AGNUS DEI

 


Pio XII benedice gli Agnus Dei.

Si chiamano Agnus Dei piccoli medaglioni di cera bianca, fatti dai monaci cistercensi di Santa Croce in Gerusalemme, con la cera del cero Pasquale della Cappella Sistina, e delle altre Chiese di Roma.

Questi medaglioni di forma ovale, hanno, da una parte l’effige dell’Agnello Pasquale, con la leggenda :Ecce Agnus Dei qui tollit peccata mundi, lo stemma e il nome del Papa che li ha benedetti e consacrati col Sacro Crisma; e dall’altra parte la rappresentazione della SS. Vergine o di un Santo.

La benedizione degli Agnus Dei ha luogo il primo anno del pontificato; poi successivamente ogni sette anni, o anche quando il Papa lo giudichi opportuno per i bisogni dei fedeli.

 

La Chiesa annovera gli Agnus Dei fra i Sacramentali. Importa dunque di tenerli con rispetto e venerazione. Si possono toccare, portarli sopra di sé, specialmente in viaggio o tenerli esposti in casa e così proteggono coloro che la abitano. Una minima  parte ha la medesima virtù di un Agnus intero.

La Chiesa attribuisce agli Agnus una doppia virtù che corrisponde ai nostri bisogni spirituali e corporali. Ecco, secondo i Papi Urbano V, Paolo II, Giulio III, Sisto V e Benedetto XIV le proprietà riconosciute agli Agnus  per quelli che ne fanno uso devotamente e con fiducia.

Gli Agnus conferiscono  la grazia o la aumentano in noi, favoriscono la  pietà, dissipano la tiepidezza, difendono dal vizio e dispongono alla virtù.

Cancellano i peccati veniali e purificano le macchie lasciate dal peccato dopo la remissione col Sacramento della Penitenza.

Mettono in fuga i demoni, liberano dalle loro tentazioni e preservano dall’eterna rovina.

Preservano dalla morte subitanea e improvvisa.

Impediscono lo spavento che incutono i fantasmi e calmano i terrori che cagionano i cattivi spiriti.

Muniscono dalla protezione divina contro l’avversità: fanno evitare i pericoli e le disgrazie, danno la prosperità.

Proteggono nei combattimenti e producono la vittoria.

Liberano dal veleno e dalle insidie del nemico.

Sono eccellenti preservativi contro le malattie e anche un rimedio efficace.

Combattono l’epilessia.

Impediscono la devastazione della peste, dell’epidemia e della corruzione dell’aria.

Placano i venti, dissipano gli uragani, calmano i turbini e allontanano le tempeste.

 

Salvano dal naufragio.

Allontanano i temporali e fanno evitare i pericoli del fulmine.

Scacciano le nubi che portano la grandine.

Spengono gli incendi e ne limitano i guasti.

Sono efficaci contro le piogge torrenziali, lo straripamento dei fiumi e le inondazioni.

Infine gli Agnus Dei proteggono le mamme e i loro bambini nei pericoli speciali.

 

Mons:Barbier De Montault

Cameriere di Sua Santità

 

IMPRIMATUR

Virduni 21 die Novembris 1904

LIZET, vic. Gen

 

Per richiedere Agnus Dei rivolgersi a:

Carmelo S.Anna

Via B.P. Caldarozzi 32

Tel. 06.97189049 Fax 06.9719458

email monastero@monasterocarpineto.it

web site www.monasterocarpineto.it


[Modificato da Caterina63 20/11/2011 00:18]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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20/11/2011 00:16
 
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 Sorriso Un grazie ad una persona,  che leggendo questo thread mi manda queste informazioni e questa ricostruzione immagini....


Ciao Caterina,
come stai?
Ti scrivo perchè ho trovato un sito in cui ci sono molti filmati storici che riguardano i Papi, da Pio XI e Paolo VI; penso che alcuni siano inediti. Non tutti hanno l'audio ma sono molto interessanti e riportano eventi significativi e curiosi.

Ne ho trovato uno in cui si vede Giovanni XXIII che benedice gli "Agnus Dei" di cera.
Qui sotto puoi trovare una specie di riassunto che ho fatto mettendo in successione le immagini dei vari momenti del rito di benedizione. Se pensi che possa andare bene, si potrebbe mettere sul Forum, magari con il commento di qualche liturgista, visto che mi ricordo di avere visto una discussione su questo tema.

Ecco le immagini:




Un grazie di cuore a te.... [SM=g1740722]

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
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Gli Agnus Dei, sacramentale potente e antichissimo








 


reliquari_domestici3


 


 

di don Mauro Tranquillo FSSPX


da Veritas n. 68 (2009)


 

 


Tra gli antichi e venerabili riti che la Chiesa Romana celebra nel tempo pasquale uno dei primi posti spetta certamente alla benedizione e distribuzione dei cosiddetti Agnus Dei.  Sono questi dei medaglioni di cera benedetti dal Papa, che recano impresso da un lato un Agnus Dei, che dà loro il nome, e dall’altro un’altra immagine sacra, spesso un santo canonizzato dal Pontefice che li benedice. Si possono considerare il più potente sacramentale (nel senso di oggetto benedetto) che esista al mondo.


La storia degli Agnus Dei è molto antica, e deriva dall’usanza di distribuire ai fedeli dei pezzi del cero pasquale. Da un’epoca remotissima fin verso il IX secolo a Roma l’Arcidiacono benediceva il Sabato Santo della cera umettata d’olio con impressa l’immagine dell’Agnello pasquale, e la distribuiva ai fedeli la domenica in albis dopo la comunione. Poco più tardi tale benedizione divenne un rito speciale del Papa.


Un tempo gli Agnus Dei avevano svariate forme, oltre a quella a medaglione divenuta classica: quadri, rotondi, a stella o anche a forma di agnelli, con l’immagine prevalentemente del Battista. La cura di fabbricarli era un tempo dei suddiaconi apostolici, poi del Sacrista pontificio, infine Clemente VIII ne diede l’incarico e il privilegio ai Cistercensi di Santa Pudenziana, privilegio trasmesso poi al monastero di Santa Croce in Gerusalemme e a quello delle Tre Fontane.


La benedizione degli Agnus Dei, un tempo fatta il Sabato Santo (per analogia con i battesimi, come vedremo), divenne poi consueta nei giorni della settimana in albis. Il Papa la compiva l’anno della sua elezione e poi ogni sette anni, con un rito immutato almeno dal XV secolo. Il Papa si recava generalmente nella sala Clementina (dal soffitto dorato, non quella omonima dai preziosi marmi), o in un’altra del Palazzo apostolico, dove era eretto un altare, vestito in rocchetto con stola e mozzetta bianche, poi fatta orazione toglieva stola e mozzetta e lavava le mani versandogli l’acqua il Maggiordomo e presentando il manutergio il Maestro di Camera. Poi rivestiva amitto, camice, cingolo, stola e mitra, e assistito da due Cardinali Diaconi saliva in trono, da dove anzitutto benediceva l’acqua, infondendovi del balsamo (il buon odore del Cristo che i cristiani devono spargere) e il Santo Crisma (segno della carità). Quest’acqua mista a balsamo e Crisma con un cucchiaio d’argento era versata in cinque conche piene d’acqua, onde santificarla; poi il Papa saliva di nuovo al trono e benediceva gli Agnus Dei portati in grandi casse con tre antiche orazioni che ricordavano i sacrifici della Vecchia Alleanza compiutisi in quello del Cristo vero Agnello.


Allora il Papa indossava una bavarola e un gremiale di lino gricciato, e con l’aiuto dei Diaconi si avvicinava alla conca dove a mano a mano immergeva gli Agnus Dei e li estraeva con un mestolo d’argento traforato, con un rito analogo a quello del Battesimo. I Camerieri segreti e d’onore li ricevevano per posarli ad asciugare su delle tavole coperte di tovaglie bianche. Nel frattempo la stessa cosa facevano alle altre quattro conche due Cardinali Vescovi (il Decano e il Sottodecano) e due Cardinali Preti, mentre i cantori intonavano l’inno Ad regias Agni dapes e il verso Exaudiat nos al termine. Poi dopo un’orazione e la benedizione, il Papa toglieva i paramenti e si ritirava nelle sue camere.


Il Sabato in albis vi era Messa alla Cappella papale (alla Paolina in Quirinale o alla Sistina in Vaticano) celebrata da un Cardinale Prete con l’assistenza del Papa. I Cardinali vi intervenivano in cappe rosse, e la Corte secondo il solito in abito corale, ma dopo l’Agnus Dei della Messa, e precisamente dopo la Comunione del celebrante, tutti indossavano i paramenti come quando il Papa celebrava in persona: i Cardinali toglievano le cappe nel quadrato del coro e vestivano sopra il rocchetto e l’amitto i paramenti bianchi (piviale per i Cardinali Vescovi, pianeta per i Cardinali Preti, dalmatica per i Cardinali Diaconi); i Vescovi e gli Abati presenti andavano in sacrestia a indossare il piviale, i collegi della prelatura che avevano l’uso della cotta toglievano le cappe per metterla; in più i penitenzieri di San Pietro arrivavano vestiti in pianeta con la berretta nera in mano.


Il Papa imponeva l’incenso, e dalla Cappella partiva una piccola processione composta da due mazzieri, il turiferario, il Suddiacono di Cappella con la Croce astile in mezzo a due accoliti, e il Suddiacono apostolico (che è un Uditore di Rota) in tonacella con due cappellani comuni in cotta, tutti preceduti dalla guardia svizzera. Questi andavano a prendere un bacile d’argento, coperto di seta rossa, con gli Agnus Dei benedetti, racchiusi nel cotone e in pacchetti di vario formato legati di fettucce di seta. Rientrando in Sistina, tutti genuflettevano mentre il Suddiacono che portava il bacile cantava: Pater Sancte, isti sunt Agni novelli, qui annuntiaverunt vobis, alleluja; modo venerunt ad fontes, repleti sunt claritate, alleluja, (“Padre santo, questi sono i nuovi agnelli, che vi portano l’annunzio, alleluia; ora sono venuti al fonte, sono stati riempiti di splendore, alleluia”) cui il coro rispondeva Deo gratias, alleluja. Questo avveniva per tre volte, su un tono sempre più alto, all’ingresso della Cappella, all’ingresso della quadratura e ai piedi del trono.


Allora gli Agnus Dei erano portati al Papa in trono, che cominciava a distribuirli. I Cardinali li ricevevano in piedi dentro la mitra che portavano in mano, in pacchetti avvolti in seta, dopo aver baciato gli stessi Agnus Dei, la mano e il ginocchio del Papa; i Vescovi in ginocchio sempre nella mitra, baciando il pacchetto, e il ginocchio; gli Abati baciando invece il piede; la prelatura li riceveva dentro il berretto, dopo aver similmente baciato il piede del Pontefice, come anche i Penitenzieri della Basilica Vaticana. Erano poi ammessi dei nobili laici eventualmente presenti, che baciavano il piede. Finita la distribuzione la Messa riprendeva e dopo la benedizione apostolica il Papa si ritirava. Molti Agnus Dei rimanevano poi a disposizione presso l’Elemosineria apostolica per essere distribuiti gratuitamente a chiunque ne facesse richiesta.


Gli effetti ammirabili degli Agnus Dei sono spiegati in antichi versi latini che riportiamo qui sotto, e dei quali spieghiamo qui di seguito il senso. Nati dal fonte e santificati da un mistico rito, gli agnelli di cera pura bagnati dall’acqua, dal balsamo e dal crisma possono scacciare la folgore, rimettere il peccato (veniale, e in più diminuire le pene dei peccati), preservare dai pericoli le donne incinte e portare a buon fine il parto; spengono gli incendi se gettati nel fuoco, preservano dai flutti, dalla morte improvvisa, dal diavolo e dalla tentazione, insieme a tantissimi altri doni per chi li porta degnamente su di sé. In più hanno la straordinaria caratteristica che ogni pezzo pur piccolo vale quanto l’intero. Da qui la pratica di moltiplicarli includendone dei frammenti in speciali medaglie che recano impressi gli stessi disegni della cera.


Esiste anche, lo segnaliamo, un altro genere di Agnus Dei, simile al primo ma composto di cera mista a polvere delle catacombe, detta pasta dei martiri, e considerato alla stregua di una reliquia. Questo è considerato santificato per la sua origine e non è quindi benedetto dal Papa; è in disuso almeno da inizio Novecento, e si distingue per il colore grigiastro.


Balsamus et munda cera cum chrismatis unda
Conficiunt Agnum; quod munus do tibi magnum,
Fontem velut natum, per mystica sanctificatum,
Fulgura desursum depellit, et omne malignum
Peccatum frangit, ut Christi sanguis, et angit,
Praegnans servatur simul et partus liberatur.
Munera fert dignis, virtutem destruit ignis,
Portatus munde, de fluctibus eripit undae.
Morte repentina servat, Satanæque ruina.
Si quis honorat eum retinet super hostem trophæum.
Parsque minor tantum, tota valet integra quantum.




Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
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