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Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
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Brevi e sagge riflessioni sul CREDO da parte di Berlicche

Ultimo Aggiornamento: 26/11/2011 12:05
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26/11/2011 11:35
 
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....Per mezzo di lui tutte le cose sono state create

 

Premessa
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo signore, Gesu` Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo E per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, mori` e fu sepolto. Il terzo giorno e` risuscitato, secondo le Scritture, e` salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verra`, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati, Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen

Nelle culture semitiche, e non solo, il nome definisce totalmente, completamente la cosa indicata. Il nome "sedia" non solo indica una sedia, ma la funzione della sedia, l'essenza stessa della sedia.
Ora, il modo in cui Dio ci chiama all'esistenza è pronunciare il nostro nome, quella parola che è il nostro nome. Cioè la nostra essenza, il modo in cui siamo fatti, totalmente fatti; ci chiama, letteralmente, all'esistenza. Come sappiamo da Giovanni, Gesù è, coincide con la Parola (Verbo) di Dio; la Parola di Dio coincide con l'Essenza di Dio, con la Potenza di Dio, è Dio. Tramite la Parola ("Luce!" "Vivi!") l'Universo è creato.

Chi sa qualcosa di fisica, sa che ci sono delle formule che descrivono la realtà. Ad esempio, l'elettricità, il magnetismo, cioè in definitiva la luce, sono governate da alcune equazioni che, dal loro scopritore, sono chiamate equazioni di Maxwell. Bè, Maxwell ha copiato l'idea.
Dio, all'inizio del tempo, ha pronunciato quell'equazione, anzi, l'ha intessuta perchè la luce fosse così com'è. In un certo senso, Dio è quella particolare parola che governa la luce - e molto di più.
Avrebbe potuta "dirla" diversamente, e tutto il nostro mondo sarebbe stato differente, e magari noi non saremmo mai potuti esistere. Se una qualsiasi delle molteplici paroline che compongono il tessuto dell'Universo - gli scienziati le chiamano costanti fondamentali - fosse stata anche di un infinitesima percentuale diversa la vita non sarebbe mai potuta sorgere. E' chiamato principio antropico: il cosmo sembra essere, è, fatto su misura per noi. Ogni parola è ben studiata, calibrata esattamente per chiamarci all'essere.

In altre parole, è Lui che ci fa esistere, scegliendo il nostro Universo tra gli infiniti possibili con infinito amore, è Lui la nostra consistenza: la via, la verità, e la vita.


 

Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo

 


La Chiesa sostiene che esiste una cosa chiamata peccato originale.
Che cos’è il peccato originale? Sostanzialmente, come dicevano Ovidio e S.Paolo, vedo il bene e faccio il male. In altre parole, nessuno, anche l’uomo più buono di questo mondo, ce la fa a stare a lungo senza peccare. E' la lontananza da Dio, il volere allontanarsi da Dio.
Peccato: significa errore, fallimento, sbaglio, allontanarsi da ciò che dovremmo fare veramente per essere felici.
Occorreva qualcuno che ci spiegasse in cosa consiste lo sbaglio, ci salvasse. Ovvero: ci indicasse la strada per essere felici.

Ma non poteva essere un uomo. Un uomo non bastava, perchè non c'è uomo che non sbagli, non c'è uomo che non fallisca.
Occorreva qualcosa più di un uomo, ma che fosse un uomo. Perchè non ci si può fidare che di un uomo, di chi ha fatto l'esperienza di essere pienamente uomo, per dire qualcosa dell'Uomo. Chi ci ha creato, chi ci ha fatto, lo sapeva cosa occorreva: un Dio che si facesse uomo, un uomo che fosse Dio.
Il Verbo, la Parola, la Potenza di Dio, l'immensa potenza di un Dio che ha creato e fa esistere l'Universo e noi è diventato un bambino senza parola, impotente in una mangiatoia di un remoto paesino.

Egli non aveva affatto bisogno di noi.
Ed anche Gesù non aveva che da restare ben tranquillo, nel cielo (...) . 
Egli era proprio tranquillo nel cielo e non aveva affatto bisogno di noi. 
Perché Egli é venuto? Perché é venuto al mondo?
Bisogna credere, amico mio, che io ho una certa importanza, io una donna da niente. Bisogna credere che lo scaglionamento del tempo, lo scaglionamento nel tempo aveva una certa importanza. Bisogna credere che l’uomo e la creazione e la destinazione dell’uomo e la vocazione dell’uomo ed il peccato dell’uomo e la libertà dell’uomo e la salvezza dell’uomo avevano una certa importanza, tutto il mistero, tutti i misteri dell’uomo. Diversamente, contrariamente, era così semplice, e così presto fatto (...) C’era solo da non creare l’uomo, c’era solo da non creare il mondo. Allora non ci sarebbe stata più la decadenza, non ci sarebbe stata più la caduta, non ci sarebbero state né caduta né redenzione. Non ci sarebbe stata più alcuna storia, non ci sarebbe stata più alcuna seccatura. Tutto il mondo sarebbe restato a casa propria. Come é possibile che io non sia grande, amico mio, se ho messo fuori posto tante cose, disordinato tante cose, e un così gran mondo? 
Per aver avviato una storia così tragica. 
Un Dio, amico mio, Dio si é scomodato, Dio si é sacrificato per me.
Ecco il cristianesimo. Ecco il punto di origine, di assemblamento del meccanismo. Tutto il resto non è altro che ciò che nell'intimità Tucidide chiamava "cazzate"; in greco: meno di niente.
 
(Charles Péguy, Veronique)

Il Tutto si è fatto minuscolo perchè noi tutti fossimo salvati, da noi stessi e dal male: perchè potessimo incontrarLo.

La strada per essere felici è Lui stesso: "Io sono la Via, La Verità e la Vita".
Nel Natale ricordiamo il momento, quel momento del Tempo che ha tagliato a metà il Tempo stesso. L’Incarnazione, Dio con noi. Sceso dal cielo, nato per noi, nato per morire per noi.

“Dio non ci lascia brancolare nel buio: Si è mostrato come uomo. Egli è tanto grande da potersi permettere di diventare piccolissimo. Dio ha assunto un volto umano. Solo questo Dio ci salva dalla paura del mondo e dall’ansia di fronte al vuoto della propria esistenza.”
(Benedetto XVI)



 

E per opera dello Spirito Santo si è incarnato... [SM=g1740752]

 


L’incarnazione avviene per opera dello Spirito Santo, che è il tramite tra Padre e Figlio, l'Amore che scorre tra Padre e Figlio.
Sono questi i tre "ruoli" della Trinità: Il Padre crea, il Figlio viene, lo Spirito Santo lega e collega Dio al mondo.
E il Figlio è venuto.

Proviamo ad immaginare la storia dell'uomo come una linea che scorre dal passato al futuro:

Su questa linea sta tutto: ogni avvenimento, la vita di ogni persona mai vissuta, e la nostra.

Ma noi tutti ci rendiamo conto che quello che veramente ci può soddisfare, il compimento di ogni nostro desiderio, di ogni nostra aspirazione, insomma il senso ultimo dell'esistenza non sta su quella linea.
Non ci sta, se no l'avremmo trovato. Qualcuno l'avrebbe trovato. E quindi siamo costretti a mettere quell'incognita, quel Mistero che è lo scopo del vivere al di fuori della linea:

Indichiamo questo Mistero con una X. X per sconosciuto, X per non comprensibile dalla nostra esperienza che sta tutta nella linea sottostante.

Ma l'Uomo non si accontenta, o meglio: non tutti si accontentano.  E così, in ogni epoca, sono sorti dei genii religiosi, dei grandi uomini che hanno cercato di gettare un ponte, di costruire una strada che arrivasse a quella X:


Tentativi grandi e nobili, ma frustrati dal fatto che la X è esterna alla linea della storia. E' Altro.

Ora immaginiamo che qualcosa di nuovo accada. Che sia la X stessa a venire, a scendere sulla linea, a rendersi conoscibile.


E' l'Epifania, la manifestazione della X, di Dio.
La X ha parlato di sè. E la Parola, Il Verbo si è fatto carne. E sangue. Muscoli, ossa, sentimenti, capelli da accarezzare, piedi che si sporcano e vanno lavati, occhi che piangono e sanno guardare. Il contrario della teologia: non parlare di Dio, ma Dio che parla.
Si è fatto Uomo grazie all'Amore e per Amore perchè non potessimo dirlo distante, una X sconosciuta e remota che non ha mai provato cosa vuol dire vivere e soffrire.


 

..nel seno della Vergine Maria...

 


Vergine madre, figlia del tuo Figlio,
umile ed alta più che creatura,
termine fisso d’eterno consiglio...
(Dante, Paradiso, canto XXXIII)

Una ragazzina ebrea di forse quattordici anni. Una ragazzina di un remoto paesino malfamato della più squallida periferia dell'impero. Questo il luogo in cui il Mistero che fa tutte le cose ha scelto di abitare, una volta e per sempre.
Come è scritto a Nazareth, in quella che la tradizione indica come la sua casa: "Il Verbo qui si è fatto carne". Qui è il seno, le viscere, di quella ragazzina:

Nel ventre tuo si raccese l'amore,
per lo cui caldo ne l'etterna pace
così è germinato questo fiore.

Non deve essere preso alla leggera quel "sì" di Maria: una gravidanza avrebbe significato l'annullamento del previsto matrimonio e la sua rovina sociale, se non peggio. Tutta la Creazione, per un momento, è stata sulla lama di un coltello. Perchè la libertà dell'uomo è stata anche la libertà di Maria, che avrebbe potuto negarsi. Come ogni uomo, come ogni donna, nell'istante della chiamata avrebbe potuto riservarsi il futuro per sè.
La sua vocazione, la sua chiamata è questa: e lei risponde.
E così Maria concepisce da Vergine ("Non conosco uomo") e Vergine rimane, nel suo concetto più profondo. Verginità intesa come darsi totalmente ad Altro, essere così padroni del proprio corpo da dedicarlo esclusivamente alla sua sorgente, cioè a Dio.
È un modo di rapportarsi con l’Essere; è un modo di possedere l’Essere, di possedere la realtà.
E possederla totalmente, nella sua piena luminosità, perchè Maria abbandonandosi si fa totalmente trasparente a quella luce che l'attraversa.

"La libertà dell’uomo è la salvezza dell’uomo. Ora, la salvezza è il Mistero di Dio che si comunica all’uomo. La Madonna ha rispettato totalmente la libertà di Dio, ne ha salvato la libertà; ha obbedito a Dio perché ne ha rispettato la libertà: non vi ha opposto un suo metodo. (...)
La Madonna è il metodo a noi necessario per una familiarità con Cristo. Lei è lo strumento che Dio ha usato per entrare nel cuore dell’uomo."
(Luigi Giussani)

Questa ragazzina, che si fa figlia del suo figlio, è veramente colei che tutte le generazioni da quel momento in poi hanno chiamato beata.


 

...e si è fatto uomo.

 

[SM=g1740717]

Quando si pronuncia il Credo, in corrispondenza di queste parole è prescritto che ci si debba inchinare, come ci si inchinerebbe di fronte ad un Re. Perchè proprio di Re si tratta: troppo spesso, nella banalità in cui anche il fatto più importante della storia sembra talvolta affondare, rischiamo di dimenticarcene.
"Io sono Re, ma non di questo mondo" dice Gesù a Ponzio Pilato che l'interroga. E questo non è l'ultimo degli indizi che Gesù ci dà svelando la sua identità.

Gesù nel rivelarsi usa una pedagogia graduale.
Nessuno agli inizi avrebbe potuto credergli: anche dopo esser vissuti con lui per tre anni, dopo la Resurrezione, a poche ore dalla sua Ascensione ancora gli apostoli non hanno capito un tubo e gli chiedono quando realizzarà il Regno d'Israele.
Così il concetto più sconvolgente mai pensato, che Lui potesse essere Dio, è stato gradualmente suggerito fino a quando non è stato più possibile negarlo senza negare l'evidenza.

Passo dopo passo Gesù dapprima si è fatto notare per parlare come uno che ha autorità, e non come un qualsiasi dottore della legge; poi ha mostrato avere un completo dominio della natura
(Mc 4,35-41) ; come nelle profezie il Messia non fosse un semplice uomo ma avesse attributi divini (Mt 22 41-46) ; che lui stesso era la realizzazione di quelle profezie (Lc 4 18-19). Si è esplicitamente attribuito caratteristiche divine come il perdono dei peccati (Mt 22, 15-22) , essere l'origine della Legge (Mt 5, 21ss) ed identificarsi con il principio etico(Mt 25 31-44) ; e ha fatto risorgere dai morti (Lc 7 11-17; Gv 11 1-44).
Alla fine gli apostoli hanno dovuto ammettere che chi stava loro di fronte, che la persona con cui vivevano ogni giorno era qualcosa più di un semplice essere umano
(Mt 16, 15-16).
Fino a quando lui stesso lo ha chiaramente affermato di fronte al Sinedrio
(Mt 26 47-68).
 
Dio si è fatto uomo. Come diceva un mio professore, anche a Lui, in cui dimora corporalmente la pienezza della divinità, puzzavano i piedi. Infante, bambino, ragazzo, uomo.
Uomo incontrabile, che ha incontrato quelli che sarebbero diventato suoi discepoli, ha parlato e mangiato con loro. E tutti loro hanno speso il resto della loro vita a parlare di Lui e, dopo avere alla fine capito chi era veramente, sono morti per Lui.

Per quel Re, per quel Dio, per quell'uomo.


[SM=g1740771] 

 

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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