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Periodo di AVVENTO 2011 e inizio del Nuovo Anno Liturgico 2011-2012

Ultimo Aggiornamento: 09/01/2012 22:36
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04/12/2011 14:26
 
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Seconda Settimana di Avvento


Predica del 4 Dicembre 2011 di padre Konrad Seconda Domenica di Avvento

In nomine Patris, et Filii, et Spiritus Sancti.
Domenica scorsa abbiamo meditato, carissimi fedeli, sulla venuta del Bambino Gesù + nelle nostre anime, a Natale, in modo spirituale, ma bisogna sapere che, questa venuta spirituale nelle nostre anime è solo l'ombra della Sua venuta Sacramentale.
Sarebbe triste, davvero, di ricevere il Signore solo spiritualmente, alla Santa Festa di Natale, quando potremmo riceverLo anche sacramentalmente.
Per questo, se siamo nel peccato mortale, dobbiamo confessarci prima di Natale, ma anche se siamo solo nel peccato veniale, dobbiamo confessarci per riceverLo più degnamente, il nostro Creatore e Signore, sotto il tetto del nostro cuore.
L'importanza dell'unione sacramentale al Bambino Gesù + è già evidente nel nome del luogo della Sua nascita, Betlemme, che significa "Casa del Pane", non è un caso che Lui è nato in questo luogo, perchè nei progetti di Dio non esiste il "caso", ma tutto avviene proprio secondo i consigli eterni di Dio, profetizzati dai Profeti, e in questo caso dal Profeta Michea e dichiarati dai pontefici Ebrei con le parole: " e da Betlemme che deve uscire il Capo di Israele".
E' nato, dunque, nella Casa del Pane Colui che disse di se stesso: "Io sono il pane vivo disceso dal Cielo", e in un altro passo: "Questo è il pane disceso dal Cielo, non come quello che mangiarono i padri vostri e morirono; chi mangia questo pane vivrà in eterno" (Gv.6).
In questo Tempo sacro di Avvento ci prepariamo, dunque, per l'unione sacramentale con Gesù Cristo + in forma di un piccolo Bambino, presentato a noi dalla Sua tenera Madre, l'incomparabile e Santissima Vergine Maria.
Nelle parole di Dom Guéranger: "Perchè questo Mistero si compia con maggior dolcezza, il dolce Frutto di Betlemme, si dispone dapprima a penetrare in noi sotto le sembianze di un Bambino, il più bello di tutti i figli dell'uomo. Lui vuole unirsi agli uomini perchè, essendo Lui la vita stessa, vuole che tutti abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza, e perchè vuole trasformarci in Lui, in modo che non siamo più noi a vivere ma Lui che vive in noi".
La realtà di questa unione sacramentale a Gesù Cristo + sotto la forma del Divino Bambino viene espresso in una esperienza mistica di Santa Suor Faustina Kowalska, il cui Diario è da raccomandare a tutti, scrive la Santa che: una volta durante la santa Messa, a lei le apparve la Madonna con il Bambino Gesù e San Giuseppe e scrisse:
"la Madonna Santissima mi disse: - Eccoti il Tesoro più prezioso - e mi diede il Bambino Gesù. Gli dissi: - Io so che Voi siete il mio Signore e Creatore benchè siate così piccolo - Il Signore allungò le Sue braccia e mi guardò sorridendo. Il mio spirito era di una gioia incomparabile. Gesù scomparse all'improvviso e la Santa Messa era giunta la momento di accostarsi alla Santa Comunione. Andai subito assieme alle suore a prendere la Santa Comunione con l'anima ripiena della Sua Presenza, dopo la Santa Comunione sentii nel mio intimo queste parole: - Io sono nel tuo cuore quello stesso che hai tenuto in braccio -"

Carissimi fedeli, sappiamo bene che lo scopo della nostra vita è l'imitazione di Gesù Cristo + Lui è il modello di ogni virtù, imitando Lui dunque, con l'aiuto della grazia, diveniamo perfetti. A Natale si presenta a noi come un Bambino per insegnarci, tra l'altro e senza dubbio, ad imitarLo anche come era da Bambino: semplice, trasparente, innocente, docile, umile, mite, dolce, amorevole. Che questo sia il nostro atteggiamento in Avvento, a Natale e sempre. Verso altrui, ma soprattutto verso di Lui, per unirci più intimamente e più perfettamente a Lui spiritualmente, sacramentalmente, e dopo questa vita in terra, definitivamente in Cielo, alla gloria del Suo Santo Nome.
Amen.

In nomine Patris, et Filii, et Spiritus Sancti.
Sia lodato Gesù Cristo +







Il Papa all'Angelus: Lo stile di Giovanni Battista dovrebbe richiamare tutti i cristiani a scegliere la sobrietà come stile di vita, specialmente in preparazione alla festa del Natale, in cui il Signore – come direbbe san Paolo – "da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà"

FESTIVITA' NATALIZIE: LO SPECIALE DEL BLOG

Vedi anche:

Il Papa: accoglienza e solidarietà verso rifugiati ed immigrati. Ai fedeli francesi: i tempi incerti non devono farci paura (Izzo)

Il Papa: la sobrietà sia lo stile di vita dei cristiani

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Il pensiero del Papa per migranti e rifugiati: all’Angelus, con l’appello alla conversione in Tempo di Avvento (Radio Vaticana)

Il Papa: preparare il Natale con uno stile di vita sobrio e facendo una verifica della propria vita (AsiaNews)

Il Papa: la sobrietà sia lo stile di vita dei Cristiani. Raddrizziamo i nostri sentieri (Izzo)

LE PAROLE DEL PAPA ALLA RECITA DELL’ANGELUS, 04.12.2011

Alle ore 12 di oggi, seconda domenica di Avvento, il Santo Padre Benedetto XVI si affaccia alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l’Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.
Queste le parole del Papa nell’introdurre la preghiera mariana:


PRIMA DELL’ANGELUS

Cari fratelli e sorelle!

L’odierna domenica segna la seconda tappa del Tempo di Avvento.
Questo periodo dell’anno liturgico mette in risalto le due figure che hanno avuto un ruolo preminente nella preparazione della venuta storica del Signore Gesù: la Vergine Maria e san Giovanni Battista. Proprio su quest’ultimo si concentra il testo odierno del Vangelo di Marco. Descrive infatti la personalità e la missione del Precursore di Cristo (cfr Mc 1,2-8). Incominciando dall’aspetto esterno, Giovanni viene presentato come una figura molto ascetica: vestito di pelle di cammello, si nutre di cavallette e miele selvatico, che trova nel deserto della Giudea (cfr Mc 1,6). Gesù stesso, una volta, lo contrappose a coloro che "stanno nei palazzi dei re" e che "vestono con abiti di lusso" (Mt 11,8).

Lo stile di Giovanni Battista dovrebbe richiamare tutti i cristiani a scegliere la sobrietà come stile di vita, specialmente in preparazione alla festa del Natale, in cui il Signore – come direbbe san Paolo – "da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà" (2 Cor 8,9).

Per quanto riguarda la missione di Giovanni, essa fu un appello straordinario alla conversione: il suo battesimo "è legato a un ardente invito a un nuovo modo di pensare e di agire, è legato soprattutto all’annuncio del giudizio di Dio" (Gesù di Nazaret, I, Milano 2007, p. 34) e della imminente comparsa del Messia, definito come "colui che è più forte di me" e che "battezzerà in Spirito Santo" (Mc 1,7.8). L’appello di Giovanni va dunque oltre e più in profondità rispetto alla sobrietà dello stile di vita: chiama ad un cambiamento interiore, a partire dal riconoscimento e dalla confessione del proprio peccato. Mentre ci prepariamo al Natale, è importante che rientriamo in noi stessi e facciamo una verifica sincera sulla nostra vita. Lasciamoci illuminare da un raggio della luce che proviene da Betlemme, la luce di Colui che è "il più Grande" e si è fatto piccolo, "il più Forte" e si è fatto debole.

Tutti e quattro gli Evangelisti descrivono la predicazione di Giovanni Battista facendo riferimento ad un passo del profeta Isaia: "Una voce grida: «Nel deserto preparate la via al Signore, spianate nella steppa la strada per il nostro Dio»" (Is 40,3). Marco inserisce anche una citazione di un altro profeta, Malachia, che dice: "Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero: egli preparerà la tua via" (Mc 1,2; cfr Mal 3,1). Questi richiami alle Scritture dell’Antico Testamento "parlano dell’intervento salvifico di Dio, che esce dalla sua imperscrutabilità per giudicare e salvare; a Lui bisogna aprire la porta, preparare la strada" (Gesù di Nazaret, I, p. 35).

Alla materna intercessione di Maria, Vergine dell’attesa, affidiamo il nostro cammino incontro al Signore che viene, mentre proseguiamo il nostro itinerario di Avvento per preparare nel nostro cuore e nella nostra vita la venuta dell’Emmanuele, il Dio-con-noi.

DOPO L’ANGELUS

(...)

[Rivolgo ai polacchi una parola di saluto. Nella seconda domenica dell’Avvento la liturgia della Chiesa ci invita: "preparate la strada del Signore, raddrizzate i suoi sentieri" (Mc 1,3). Come gli ascoltatori di San Giovanni Battista riconosciamo il nostro peccato, risvegliamo il desiderio di conversione e apriamo i cuori alla presenza di Dio nella nostra vita. Ci sostenga la Sua grazia e benedizione.]

Rivolgo infine un cordiale saluto ai pellegrini di lingua italiana, in particolare ai fedeli venuti da Foggia, Mozzagrogna, Cagliari, Carbonia, Agropoli e Chiusano di San Domenico, come pure alla Corale di Canale di Ceregnano.

A tutti auguro una buona domenica.



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Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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