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26/10/2012 14:06 | |
Nel novembre 2006, negli Stati Uniti d'America, si è tenuta l'annuale GatewayLiturgical Conference, organizzata dall'arcidiocesi di St. Louis, nel Missouri, sul temaCelebrating God's Love, conclusa da S. Em. il card. Francis Arinze, prefetto dellaCongregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, con un discorso daltitolo Language in the Roman Rite Liturgy: Latin and Vernacular.La traduzione è stata pubblicata da “Cristianità” n. 399 del gennaio-febbraio 2007 e diseguito sono riportati i brani più significativi.La lingua nella liturgia di RitoRomano: latino e lingua volgare1. La dignità superiore della preghiera liturgicaLa Chiesa fondata dal nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo si sforza di riunire insiemeuomini e donne di ogni tribù, lingua, popolo e nazione.Questa Chiesa, questo nuovo popolo di Dio, questo corpo mistico di Cristo, prega. La suapreghiera pubblica è la voce di Cristo e della Chiesa sua sposa. Capo e membra. Laliturgia è un esercizio del magistero sacerdotale di Gesù Cristo. In essa, il culto pubblicoviene compiuto dall'intera Chiesa, ossia, da Cristo che associa a sé i suoi membri. «Perciòogni celebrazione liturgica, in quanto opera di Cristo Sacerdote e del suo corpo, che è laChiesa, è azione sacra per eccellenza, e nessun'altra azione della Chiesa ne uguaglial'efficacia allo stesso titolo e allo stesso grado» (1). Dalla sacra sorgente della liturgia tuttinoi, che abbiamo sete delle grazie della Redenzione, attingiamo acqua viva (cfr. Gv. 4,10).La consapevolezza che Gesù Cristo è il Sommo Sacerdote in ogni atto liturgico dovrebbeinstillare in noi una grande reverenza. Come afferma sant'Agostino d'Ippona (354-430),«prega per noi come nostro capo; è pregato da noi come nostro Dio. Riconosciamo, dunque,in lui la nostra voce, e in noi la sua voce» (2).2. Diversi Riti nella ChiesaPossiamo individuare quattro Riti originali: Antiocheno, Alessandrino, Romano e Gallicano.Essi diedero vita a nove Riti principali nell'attuale Chiesa Cattolica: nella Chiesa Latinadomina il Rito Romano e fra le Chiese Orientali troviamo il Rito Bizantino, Armeno, Caldeo,Copto, Etiopico, Malabarese, Maronita e Siriaco. Ogni rito rappresenta una miscela di liturgia,di teologia, di spiritualità e di diritto canonico. Le caratteristiche fondamentali di ogni Ritorisalgono ai primi secoli, i tratti essenziali all'era apostolica, se non addirittura all'epocadi nostro Signore.Il Rito Romano, che è oggetto della nostra riflessione, nella sua epoca moderna, comeabbiamo detto, è l'espressione liturgica predominante della cultura ecclesiastica da noichiamata Rito Latino. Come saprete, all'interno dell' arcidiocesi di Milano è in uso un «ritogemello» che prende il nome da sant'Ambrogio (339-397), il grande vescovo di Milano: ilRito Ambrosiano. In alcuni luoghi e in alcune occasioni speciali in Spagna la liturgia ècelebrata secondo un antico Rito Ispanico o Mozambico, Queste rappresentano duevenerabili eccezioni di cui non ci occuperemo in questa sede.La Chiesa di Roma utilizzò il greco fin dal principio. Solo gradualmente fu introdotto illatino fin quando, nel secolo IV, la Chiesa di Roma fu definitivamente latinizzata (3).Il Rito Romano si diffuse ampiamente in quella che oggi chiamiamo Europa Occidentale enei continenti evangelizzati per lo più da missionari europei: in Asia, in Africa, in America ein Oceania. Oggi, con la più facile circolazione delle persone, vi sono cattolici di altri Riti— generalmente chiamate Chiese Orientali — in tutti questi continenti.La maggior parte di tali Riti possiede una lingua originale, che dà anche a ogni Rito lapropria identità storica. Il Rito Romano ha il latino come lingua ufficiale. Le edizioni tipichedei suoi libri liturgici fino a oggi sono state sempre pubblicate in latino.È un fenomeno importante il fatto che molte religioni del mondo, o le loro ramificazioniprincipali, abbiano una lingua che è a esse cara. Non possiamo pensare alla religione ebraicasenza pensare alla lingua ebraica. L'islam ha l'arabo come lingua sacra nel Corano.L'induismo classico considera il sanscrito come lingua ufficiale, il buddhismo ha i propri testisacri in pali.Sarebbe superficiale da parte nostra considerare questa tendenza come qualcosa diesoterico, strano o fuori moda, vecchio o medioevale. Vorrebbe dire ignorare un fineelemento della psicologia umana. Nelle questioni religiose, le persone tendono aconservare quanto hanno ricevuto dalle origini, il modo in cui i loro antenati hannoarticolato la propria religione e pregato. Le parole e le formule usate dalle primegenerazioni sono care a quanti oggi le ereditano. Se è vero che non si può certo identificareuna religione con una lingua, il modo in cui essa viene compresa può avere un legameaffettivo con la particolare espressione linguistica in uso nel periodo classico del suo primosviluppo. continua....
Fraternamente CaterinaLD
"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine) |