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12/07/2012 23:16 | |
Il "Manuale per Ministranti" è scritto dal Rev.do , Padre Marco Chiesa, Priore del Monastero carmelitano Santa Croce a Bocca di Magra (SP), Diocesi di La Spezia, ed è sicuramente il migliore edito nel post-concilio, presentato da Mons. Guido Marini, Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontifice, che così scrive: "Di un testo così se ne sentiva la neccessità. Senza dubbio non sono mancati e non mancano le pubblicazioni destinate a quanti, soprattutto bambini e ragazzi, svolgono servizio come ministranti all'altare. Tuttavia il presente volume si distingue per alcune peculiarità che vale la pena rilevare con attenzione"p. M. CHIESA, Vicino a Gesù… per servirlo! Guida per i ministranti, Ed. Velar-ElleDiCi, maggio 2011, presentazione di Mons. Guido Marini. € 10,00
Ci è giunta questa bella lettera. E' bella non per gli apprezzamenti e l'incoraggiamento nella preghiera (che pure fanno piacere e rinvigoriscono, lo ammettiano). La lettera è straordinariamente bella per il contenuto, per la luce che porta su una situazione a volte troppo fosca, per la testimonianza che dà, e per il messaggio che trasmette. Abbiamo avuto il permesso del lettore che ce l'ha scritta, il Rev.do don Andrea Brugnoli, parroco di San Zeno alla Zai (Vr), perchè la sua testimonianza e la sua buona volontà possano essere di esempio per sacerdoti giovani, di monito per i più anziani (e per i superiori) e di incoraggiamento per gli insicuri. Non c'è da aggiungere altro: la parola a don Andrea.
Roberto. Carissimi amici di Messainlatino.it, complimentandomi per la vostra puntualità e l'interesse che dimostrate per la Tradizione, ho una proposta da fare ai miei confratelli parroci. Si tratta di una soluzione non ottimale, ma pastoralmente efficace... in vista di tempi migliori nei quali si potrà nella Chiesa fare le cose senza "passaggi". Ma, si sa, questi son tempi in cui dobbiamo pian piano recuperare la fede e ricostruire ciò che è stato devastato. Grazie ancora e complimenti (vi leggo ogni giorno e vi seguo con la preghiera). don Andrea ps: abbiamo iniziato anche l'adorazione eucaristica perpetua (per ora solo al giovedì: la mia parrocchia è molto piccola) e oggi vi ricorderò nel momento della benedizione eucaristica conclusiva prima della pausa estiva.Dal Natale 2012 fino ad oggi, nella mia parrocchia ho iniziato a proporre ai parrocchiani la S. Comunione in ginocchio, nella seguente forma:
1) All'inizio della S. Messa sono già pronti due inginocchiatoi davanti all'altare. 2) La S. Messa in rito ordinario prosegue nel consueto modo fino all'Agnello di Dio. 3) Un lettore legge, mentre il sacerdote va a prendere la pisside al Tabernacolo, queste semplici parole da un foglietto prestampato: «Papa Benedetto XVI ci ricorda che la pratica di inginocchiarsi per la santa Comunione ha a suo favore secoli di tradizione ed è un segno di adorazione particolarmente espressivo. Per questo, nella nostra parrocchia, abbiamo deciso di dare a tutti la possibilità di riceverla anche in questo modo». 4) La comunione viene distribuita alla gente che si accosta con grande varietà di modi. A tutti viene data così come si presentano: in ginocchio e in bocca, in ginocchio e in mano, in piedi in bocca e in piedi in mano.
Questo viene fatto ad ogni S. Messa, e leggendo il foglietto solo alle S. Messe festive. Risultato? Lasciando questa libertà e senza imporre nulla, il 95% dei miei parrocchiani si inginocchia, dimostrando così che la gente capisce subito la posta in gioco e la bellezza di ricevere Gesù nel modo con cui per secoli l'ha ricevuto. E questo sia per gli adulti che per i giovani e i bambini. Provare per credere. [si veda nelle foto sopra, don Andrea mentre comunica i propri parrocchiani in ginocchio, n.d.r.].
Forza, amici parroci: un po' di coraggio e diamo una mano al Papa che in più occasioni sta cercando di insegnare alla Chiesa, senza imposizioni, il valore di questi gesti. Dio vi benedica!
don Andrea Brugnoli parroco di S. Zeno in Zai (Verona) - responsabile internazionale progetto "Sentinelle del mattino" Fraternamente CaterinaLD
"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine) |