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Benedetto XVI: Gli abusi nel turismo (sessuale) distruggono la vita delle persone

Ultimo Aggiornamento: 23/04/2012 22:48
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23/04/2012 22:48
 
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Messaggio di Benedetto XVI per il settimo congresso mondiale di pastorale che si svolge a Cancún in Messico

Gli abusi nel turismo distruggono la vita delle persone

Un "turismo differente", che sia "rispettoso della dignità delle persone e dei popoli", piuttosto che pervaso dalle "forme più abiette" di deviazioni in grado di devastare "dal punto di vista morale, psicologico e sanitario la vita delle persone, di tante famiglie e, a volte, di intere comunità".
Non usa giri di parole il Papa per denunciare la piaga persistente del "turismo sessuale" così come l'abominevole pratica della "tratta di esseri umani per motivi sessuali o per trapianto di organi".

Il Papa torna su queste tristissime realtà nel messaggio rivolto ai partecipanti al settimo congresso mondiale della pastorale del turismo che, organizzato a Cancún, in Messico, dal Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, è iniziato questa mattina, lunedì 23 aprile, per concludersi venerdì 27.
Il tema del congresso, "Il turismo che fa la differenza", si presta del resto a considerazioni "sui pericoli" e sugli "elementi negativi" che notoriamente minano un fenomeno caratteristico della nostra epoca, altrimenti da cogliere come uno "spazio privilegiato - scrive Benedetto XVI - per il ristoro fisico e spirituale", come occasione di "incontro di quanti appartengono a culture diverse" e di "avvicinamento alla natura". Un modo, scrive ancora il Pontefice, per favorire "l'ascolto, la contemplazione, la tolleranza e la pace, il dialogo e l'armonia in mezzo alle diversità", per riscoprire la via pulchritudinis che conduce a Dio.

Tutto è messo invece in pericolo a causa "di persone senza scrupoli". Di qui la missione che compete, in modo particolare, a quanti si dedicano alla pastorale del turismo, ma anche a quanti di turismo si interessano per motivi di lavoro e, comunque, a "tutta la comunità internazionale": quella di "aumentare la vigilanza, a prevenire e a contrastare queste aberrazioni". La dottrina sociale della Chiesa, la promozione di visite "alle opere che nascono dalla fede" e la ricerca di una crescita umana e spirituale nel tempo libero, le strade indicate dal Papa per un turismo "etico e responsabile".

(L'Osservatore Romano 23-24 aprile 2012)
 

Il Papa: Il turismo sessuale è una delle forme più abiette di queste deviazioni che devastano, dal punto di vista morale, psicologico e sanitario, la vita delle persone, di tante famiglie e, a volte, di intere comunità. La tratta di esseri umani per motivi sessuali o per trapianti di organi, come lo sfruttamento di minori, il loro abbandono in mano a persone senza scrupoli, l'abuso, la tortura, avvengono tristemente in molti contesti turistici. Tutto questo deve indurre coloro che si dedicano pastoralmente o per motivi di lavoro al mondo del turismo, come pure l’intera comunità internazionale, ad aumentare la vigilanza, a prevenire e contrastare queste aberrazioni

Vedi anche:

Gli abusi nel turismo distruggono la vita delle persone. Messaggio di Benedetto XVI per il settimo congresso mondiale di pastorale che si svolge a Cancún in Messico (O.R.)

Il cardinale Vegliò: il turismo arricchisce se non sfrutta i popoli e non è ridotto a mercato del folklore

Il Papa: il turismo sessuale è deviazione abietta che devasta i deboli. La Chiesa promuova la cultura del turismo etico e responsabile (Izzo)

L'elogio delle vacanze etiche e responsabili di Benedetto XVI (Speciale)

Il Papa: stop al turismo sessuale e al traffico di organi (Giansoldati)

Il Papa: la Chiesa promuova un turismo etico e responsabile (AsiaNews)

Il Papa: Il turismo sessuale è una delle forme più abiette di deviazione che devastano, dal punto di vista morale, psicologico e sanitario, la vita delle persone

Messaggio del Papa al Congresso del turismo: occasione di nuova evangelizzazione (Radio Vaticana)

MESSAGGIO DEL SANTO PADRE AI PARTECIPANTI AL VII CONGRESSO MONDIALE DI PASTORALE DEL TURISMO (CANCÚN, 23-27 APRILE 2012), 23.04.2012

Pubblichiamo di seguito il Messaggio che il Santo Padre Benedetto XVI ha inviato al Presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, Em.mo Card. Antonio Maria Vegliò, ed al Vescovo Prelato di Cancún-Chetumal, S.E. Mons. Pedro Pablo Elizondo Cárdenas, L.C., in occasione del VII Congresso mondiale di Pastorale del Turismo che si svolge a Cancún (Messico) dal 23 al 27 aprile sul tema: "Il turismo che fa la differenza":

MESSAGGIO DEL SANTO PADRE

Ai Venerati Fratelli,
il Signor Cardinale Antonio Maria Vegliò,
Presidente del Pontificio Consiglio per la Pastorale
dei Migranti ed Itineranti,
e Mons. Pedro Pablo Elizondo Cárdenas, L.C.,
Vescovo Prelato di Cancún-Chetumal


In occasione del VII Congresso Mondiale della Pastorale del Turismo, che si celebrerà a Cancún (Messico), dal 23 al 27 aprile, desidero rivolgervi il mio cordiale saluto, che estendo ai venerati Fratelli nell’Episcopato e ai partecipanti a questa importante riunione. All’inizio di queste giornate di riflessione sull’azione pastorale che la Chiesa realizza nell’ambito del turismo, desidero far giungere ai congressisti la mia vicinanza spirituale, così come il mio deferente saluto alle autorità civili e ai rappresentanti delle organizzazioni internazionali, che hanno voluto essere presenti a questo evento.

Il turismo è certamente un fenomeno caratteristico della nostra epoca, sia per le dimensioni significative che ha raggiunto come pure per le prospettive di crescita che si prevedono. Come tutta la realtà umana, anch’esso deve essere illuminato e trasformato dalla Parola di Dio. Da questa convinzione, la Chiesa, con la sua sollecitudine pastorale, ed essendo consapevole dell’importante influsso che questo fenomeno ha sull’essere umano, lo accompagna fin dai suoi primi passi, sostiene e promuove le sue potenzialità, e, al medesimo tempo, segnala i suoi rischi e deviazioni e lavora per correggerli.

Il turismo, assieme alle vacanze e al tempo libero, appare come uno spazio privilegiato per il ristoro fisico e spirituale, agevola l’incontro di quanti appartengono a culture diverse, ed è occasione di avvicinamento alla natura, favorendo con tutto ciò l’ascolto e la contemplazione, la tolleranza e la pace, il dialogo e l’armonia in mezzo alla diversità.

Il viaggio è manifestazione del nostro essere homo viator, mentre riflette, allo stesso tempo, l'altro itinerario, più profondo e significativo, che siamo chiamati a percorrere: quello che ci conduce all'incontro con Dio. La possibilità che i viaggi ci offrono di ammirare la bellezza dei paesi, delle culture e della natura, ci può condurre a Dio, favorendo l’esperienza della fede, «difatti dalla grandezza e bellezza delle creature per analogia si contempla il loro autore» (Sap 13,5). D’altra parte il turismo, come ogni realtà umana, non è esente da pericoli, né da elementi negativi. Si tratta di mali che bisogna affrontare urgentemente, perché colpiscono i diritti e la dignità di milioni di uomini e donne, specialmente dei poveri, dei minori e dei disabili.

Il turismo sessuale è una delle forme più abiette di queste deviazioni che devastano, dal punto di vista morale, psicologico e sanitario, la vita delle persone, di tante famiglie e, a volte, di intere comunità. La tratta di esseri umani per motivi sessuali o per trapianti di organi, come lo sfruttamento di minori, il loro abbandono in mano a persone senza scrupoli, l'abuso, la tortura, avvengono tristemente in molti contesti turistici. Tutto questo deve indurre coloro che si dedicano pastoralmente o per motivi di lavoro al mondo del turismo, come pure l’intera comunità internazionale, ad aumentare la vigilanza, a prevenire e contrastare queste aberrazioni.

Nella Enciclica Caritas in veritate ho voluto rimarcare il fenomeno del turismo internazionale nel contesto dello sviluppo umano integrale. «Bisogna, allora, pensare a un turismo diverso, capace di promuovere una vera conoscenza reciproca, senza togliere spazio al riposo e al sano divertimento» (n. 61). Vi invito a far sì che il vostro Congresso, riunito precisamente sotto il motto, Il turismo che fa la differenza, contribuisca a sviluppare questa pastorale che ci porti gradualmente a questo «turismo differente».

Desidero indicare tre ambiti nei quali la pastorale del turismo deve centrare la sua attenzione.
 
- In primo luogo, illuminare questo fenomeno con la dottrina sociale della Chiesa, promuovendo una cultura del turismo etico e responsabile, in modo che giunga ad essere rispettoso della dignità delle persone e dei popoli, accessibile a tutti, giusto, sostenibile ed ecologico. Il fruire del tempo libero e delle vacanze periodiche sono una opportunità, così come un diritto. La Chiesa desidera continuare ad offrire la sua sincera collaborazione, nell’ambito che le è proprio, per far sì che questo diritto sia una realtà per tutti gli esseri umani, specialmente per i gruppi maggiormente sfavoriti.

- In secondo luogo, l’azione pastorale non deve mai dimenticare la via pulchritudinis, la «via della bellezza». Molte delle manifestazioni del patrimonio storico-culturale religioso «sono vere strade verso Dio, la Bellezza suprema, anzi, sono un aiuto a crescere nel rapporto con Lui, nella preghiera. Si tratta delle opere che nascono dalla fede e che esprimono la fede» (Udienza generale, 31 Agosto 2011). È importante curare l'accoglienza ed organizzare le visite turistiche sempre nel rispetto del luogo sacro e della funzione liturgica per la quale sono nate molte di queste opere e che continua ad essere il loro fine principale.

- E, in terzo luogo, la pastorale del turismo deve accompagnare i cristiani nel usufruire delle loro ferie e del tempo libero, in modo che siano di profitto per la loro crescita umana e spirituale. Questo è certamente «un tempo opportuno per distendere il fisico ed anche per nutrire lo spirito attraverso spazi più ampi di preghiera e di meditazione, per crescere nel rapporto personale con Cristo e conformarsi sempre di più ai suoi insegnamenti» (Angelus, 15 Luglio 2007).

La nuova evangelizzazione, alla quale tutti siamo chiamati, ci chiede di avere presente e usare le numerose occasioni che il fenomeno del turismo ci offre per presentare Cristo come risposta suprema agli interrogativi dell'uomo di oggi.

Esorto, infine, affinché la pastorale del turismo formi parte, con pieno diritto, della pastorale organica ed ordinaria della Chiesa, in modo che coordinando i progetti e gli sforzi, rispondiamo con maggiore fedeltà al mandato missionario del Signore.

Con questi sentimenti, affido i frutti di questo Congresso alla potente intercessione di Maria Santissima, Nostra Signora di Guadalupe, e, come pegno di abbondanti favori divini, imparto di cuore a tutti i congressisti l’implorata Benedizione Apostolica.

Dal Vaticano, 18 Aprile 2012

BENEDICTUS PP. XVI
 
[SM=g1740722]
 
 
 
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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