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Sinodo dei Vescovi INSTRUMENTUM LABORIS evangelizzazione e trasmissione della fede

Ultimo Aggiornamento: 28/10/2012 17:04
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05/10/2012 14:08
 
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[SM=g1740758] PRESENTAZIONE SINODO SU NUOVA EVANGELIZZAZIONE

Città del Vaticano, 5 ottobre 2012 (VIS). Questa mattina, presso la Sala Stampa della Santa Sede, l'Arcivescovo Nikola Eterovic, Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi ha presentato la XIII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, in programma in Vaticano dal 7 al 28 ottobre, sul tema: "La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana".

Prima di soffermarsi sui particolari concreti dell'Assemblea, l'Arcivescovo ha sottolineato l'importanza di "tenere uniti i due aspetti dell’argomento sinodale. Esso, infatti, indica che lo scopo della nuova evangelizzazione è la trasmissione della fede. D’altra parte, il processo della trasmissione della fede, che oggi in molti casi trova ostacoli di varia indole, si svolge nell’ambito della nuova evangelizzazione".

Successivamente l'Arcivescovo Eterovic ha illustrato la preparazione e lo svolgimento di un'Assemblea sinodale "processo complesso ed esigente" nel quale si potrebbero distinguere tre aspetti che si intrecciano mutualmente: dimensione spirituale, riflessione teologica pastorale e preparazione tecnica-organizzativa".

1.- Dimensione spirituale

La preghiera accompagna ed anima ogni attività sinodale. (...) La preghiera che ha accompagnato i lavori di preparazione (...) sarà preminente durante i lavori sinodali. In particolare, il Santo Padre presiederà quattro celebrazioni liturgiche". Il 7 ottobre, la celebrazione eucaristica dell'inaugurazione del Sinodo durante la quale il Papa dichiarerà dottori due Santi della Chiesa: San Juan de Avila e Santa Ildegarda di Bingen; l'11 ottobre la Santa Messa durante la quale il Santo Padre darà inizio all'Anno della Fede; il 21 ottobre la Santa Messa di canonizzazione dei Beati: Jacques Berthieu; Pedro Calungsod; Giovanni Battista Piamarta; Carmen Sallés y Barangueras; Marianne Cope; Caterina Tekakwitha e Anna Schäffer. Infine il 28 ottobre la Santa Messa di chiusura del Sinodo.

2. - Riflessioni teologico-pastorali

Dopo che il Santo Padre Benedetto XVI ha scelto il tema dell’Assise sinodale, la Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi ha redatto i Lineamenta, documento di riflessione sull’argomento prescelto, reso pubblico il 4 marzo 2011. Il Questionario che accompagna i Lineamenta è stato sottoposto all'attenzione degli organismi ecclesiali, con i quali la Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi ha rapporti istituzionali pregando di rispondere prima del 1° novembre 2011. Dall’alto numero di risposte che ha raggiunto il 90,5 % si può constatare il grande interesse delle Chiese particolari e di altri organismi sull’argomento della riflessione sinodale. Il Consiglio Ordinario della Segreteria Generale ha analizzato tali risposte che sono state sintetizzate nell’Instrumentum laboris. Tale documento è stato reso noto il 19 giugno 2012.

Altri documenti hanno avuto un ruolo importante nella preparazione dell’Assise sinodale. Si tratta, in primo luogo, delle riflessioni del Santo Padre Benedetto XVI in vari suoi pronunciamenti. Oltre alle catechesi sulla preghiera, le due Lettere Apostoliche in forma di Motu proprio: "Ubicumque et semper" del 21 settembre 2010, con la quale il Sommo Pontefice erige il Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione. e "Porta fidei", dell’11 ottobre 2011, con la quale indice l’Anno della fede.

3.- Preparazione tecnica organizzativa

Secondo le norme dell’Ordo Synodi Episcoporum, all’Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi partecipano ex officio i Capi delle Chiese Orientali cattoliche sui iuris e dei Dicasteri della Curia Romana. Oltre i Padri sinodali di nomina Pontificia, gli altri Padri sinodali vengono eletti dalle rispettive Conferenze Episcopali, dalle Chiese Orientali Cattoliche sui iuris, se oltrepassano il numero di 25 Vescovi, come pure dall’Unione dei Superiori Generali che hanno diritto di eleggere 10 membri.

4.- Partecipanti all’Assemblea sinodale

Alla XIII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi parteciperanno 262 Padri sinodali, il numero più elevato nella storia dei Sinodi. Dall’Europa provengono 103, dall’America 63, dall’Africa 50, dall’Asia 39 e dall’Oceania 7. La maggioranza dei Padri sinodali, precisamente 182, è stata eletta, 172 dalle Conferenze Episcopali e 10 dall’Unione dei Superiori Generali; 3 sono stati designati dalle Chiese Orientali Cattoliche sui iuris; 37 partecipano ex officio, 40 sono stati nominati dal Santo Padre.

Benedetto XVI ha nominato il Cardinale Donald William Wuerl, Arcivescovo di Washington (Stati Uniti d'America), Relatore Generale e l'Arcivescovo Pierre-Marie Carré, di Montpellier (Francia), Segretario Speciale. Il Papa ha inoltre nominato tre Presidenti Delegati: il Cardinale John Tong Hon, Vescovo di Hong Kong (Cina); il Cardinale Francisco Robles Ortega, Arcivescovo di Guadalajara (Messico), ed il Cardinale Laurent Monsengwo Pasinya, Arcivescovo di Kinshasa (Repubblica Democratica del Congo). All’Assemblea sinodale prenderanno parte anche 45 Esperti e 49 Uditori; i Delegati fraterni rappresentanti di 15 chiese e comunità ecclesiali che non sono ancora in piena comunione con la Chiesa Cattolica ed infine 3 Invitati speciali: fratello Alois, Priore di Taizé (Francia); il Reverendo Lamar Vest, Presidente dell’American Bible Society (Stati Uniti d'America) e il Signor Werner Arber, Professore di Microbiologia nel Biozentrum dell’Università di Basilea (Svizzera) e Presidente della Pontificia Accademia delle Scienze.

V) Eventi di rilievo

Sono previste 23 Congregazioni Generali e 8 Sessioni dei Circoli minori. L'8 ottobre il Segretario Generale ed il Relatore Generale leggeranno la loro relazione. Nella sessione pomeridiana sono previsti brevi interventi dei rappresentanti dell'episcopato dei cinque continenti sul tema dell'Assemblea sinodale. Essi devono indicare in sintesi come è stato percepito il tema sinodale nella realtà della Chiese particolari dei singoli continenti.

Il 9 ottobre, nella Congregazione generale pomeridiana il Cardinale Marc Ouellet, P.S.S., Prefetto della Congregazione per i Vescovi, riferirà sulla recezione dell’Esortazione Apostolica Postsinodale Verbum Domini, risultato della XII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi che ha avuto luogo nel mese di ottobre del 2008.

Nel pomeriggio del 10 ottobre, Sua Grazia dottor Rowan Douglas Williams, Arcivescovo di Canterbury e Primate di tutta l’Inghilterra e della Comunione Anglicana, nella Congregazione generale del pomeriggio, si rivolgerà all’Assemblea per illustrare dal punto di vista anglicano la sfida della nuova evangelizzazione e della trasmissione della fede cristiana.

Il 12 ottobre il Signor Werner Arber, Professore di Microbiologia nel Biozentrum dell’Università di Basilea (Svizzera) e Presidente della Pontificia Accademia delle Scienze, fornirà alcune riflessioni sul rapporto tra scienza e fede.

Nel corso della celebrazione eucaristica dell’11 ottobre, il Patriarca Ecumenico Bartolomeo I° rivolgerà un indirizzo al Vescovo di Roma Benedetto XVI e a tutti i partecipanti alla Santa Messa con la quale inizierà l’Anno della fede.

All’inizio dei lavori, i Padri sinodali sceglieranno i membri della Commissione del Messaggio, composta da 12 membri, di cui il Presidente Arcivescovo Claudio Maria Celli, Presidente del Pontificio Consiglio per i mezzi di comunicazione sociale, e il Vice-Presidente Arcivescovo Luis Antonio G. Tagle, di Manila (Filippine) sono stati chiamati dal Santo Padre. Il Papa nominerà altri due membri, mentre i restanti 8 saranno scelti dai Padri sinodali.

6.- Conclusione

La metodologia sinodale, modificata dal Santo Padre Benedetto XVI nell’anno 2005, rimarrà sostanzialmente invariata. Pertanto, ogni Padre sinodale avrà a disposizione 5 minuti per fare il suo intervento nel corso delle Congregazioni generali. Durante la discussione libera, prevista in ogni Congregazione generale pomeridiana dalle ore 18 alle 19, ogni intervento dei Padri sinodali non durerà più di 3 minuti per favorire una maggiore partecipazione alla discussione quale espressione della comunione e del senso collegiale.

Gli interventi dei Delegati fraterni, degli Uditori e delle Uditrici non dovrebbero superare 4 minuti.

ATTENZIONE, SCARICATE QUI IL DOCUMENTO INTEGRALE:

Instrumentum Laboris - «La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana» (19 giugno 2012)
[Francese, Inglese, Italiano, Latino, Polacco, Portoghese, Spagnolo, Tedesco]



OMELIA DEL SANTO PADRE
apertura Sinodo dei Vescovi Annus Fidei 7.10.2012

Venerati Fratelli,
 cari fratelli e sorelle!
 
Con questa solenne concelebrazione inauguriamo la XIII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, che ha per tema: La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana.

Questa tematica risponde ad un orientamento programmatico per la vita della Chiesa, di tutti i suoi membri, delle famiglie, delle comunità, delle sue istituzioni. E tale prospettiva viene rafforzata dalla coincidenza con l’inizio dell’Anno della fede, che avverrà giovedì prossimo 11 ottobre, nel 50° anniversario dell’apertura del Concilio Ecumenico Vaticano II.
Rivolgo il mio cordiale e riconoscente benvenuto a voi, che siete venuti a formare questa Assemblea sinodale, in particolare al Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi e ai suoi collaboratori. Estendo il mio saluto ai Delegati fraterni delle altre Chiese e Comunità Ecclesiali e a tutti i presenti, invitandoli ad accompagnare nella preghiera quotidiana i lavori che svolgeremo nelle prossime tre settimane.
 Le Letture bibliche che formano la Liturgia della Parola di questa domenica ci offrono due principali spunti di riflessione: il primo sul matrimonio, che vorrei toccare più avanti; il secondo su Gesù Cristo, che riprendo subito. Non abbiamo il tempo per commentare questo passo della Lettera agli Ebrei, ma dobbiamo, all’inizio di questa Assemblea sinodale, accogliere l’invito a fissare lo sguardo sul Signore Gesù, «coronato di gloria e di onore a causa della morte che ha sofferto» (Eb 2,9). La Parola di Dio ci pone dinanzi al Crocifisso glorioso, così che tutta la nostra vita, e in particolare l’impegno di questa Assise sinodale, si svolgano al cospetto di Lui e nella luce del suo mistero. L’evangelizzazione, in ogni tempo e luogo, ha sempre come punto centrale e terminale Gesù, il Cristo, il Figlio di Dio (cfr Mc 1,1); e il Crocifisso è per eccellenza il segno distintivo di chi annuncia il Vangelo: segno di amore e di pace, appello alla conversione e alla riconciliazione. Noi per primi, venerati Fratelli, teniamo rivolto a Lui lo sguardo del cuore e lasciamoci purificare dalla sua grazia.

 Ora vorrei brevemente riflettere sulla «nuova evangelizzazione», rapportandola con l’evangelizzazione ordinaria e con la missione ad gentes.
La Chiesa esiste per evangelizzare.

Fedeli al comando del Signore Gesù Cristo, i suoi discepoli sono andati nel mondo intero per annunciare la Buona Notizia, fondando dappertutto le comunità cristiane. Col tempo, esse sono diventate Chiese ben organizzate con numerosi fedeli. In determinati periodi storici, la divina Provvidenza ha suscitato un rinnovato dinamismo dell’attività evangelizzatrice della Chiesa. Basti pensare all’evangelizzazione dei popoli anglosassoni e di quelli slavi, o alla trasmissione del Vangelo nel continente americano, e poi alle stagioni missionarie verso i popoli dell’Africa, dell’Asia e dell’Oceania. Su questo sfondo dinamico mi piace anche guardare alle due luminose figure che poc’anzi ho proclamato Dottori della Chiesa: San Giovanni d’Avila e Santa Ildegarda di Bingen. Anche nei nostri tempi lo Spirito Santo ha suscitato nella Chiesa un nuovo slancio per annunciare la Buona Notizia, un dinamismo spirituale e pastorale che ha trovato la sua espressione più universale e il suo impulso più autorevole nel Concilio Ecumenico Vaticano II. Tale rinnovato dinamismo dell’evangelizzazione produce un benefico influsso sui due «rami» specifici che da essa si sviluppano, vale a dire, da una parte, la missio ad gentes, cioè l’annuncio del Vangelo a coloro che ancora non conoscono Gesù Cristo e il suo messaggio di salvezza; e, dall’altra parte, la nuova evangelizzazione, orientata principalmente alle persone che, pur essendo battezzate, si sono allontanate dalla Chiesa, e vivono senza fare riferimento alla prassi cristiana.

L’Assemblea sinodale che oggi si apre è dedicata a questa nuova evangelizzazione, per favorire in queste persone un nuovo incontro con il Signore, che solo riempie di significato profondo e di pace l’esistenza; per favorire la riscoperta della fede, sorgente di Grazia che porta gioia e speranza nella vita personale, familiare e sociale. Ovviamente, tale orientamento particolare non deve diminuire né lo slancio missionario in senso proprio, né l’attività ordinaria di evangelizzazione nelle nostre comunità cristiane. In effetti, i tre aspetti dell’unica realtà di evangelizzazione si completano e fecondano a vicenda.

 Il tema del matrimonio, propostoci dal Vangelo e dalla prima Lettura, merita a questo proposito un’attenzione speciale. Il messaggio della Parola di Dio si può riassumere nell’espressione contenuta nel Libro della Genesi e ripresa da Gesù stesso: «Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno un’unica carne» (Gen 2,24; Mc 10,7-8). Che cosa dice oggi a noi questa Parola? Mi sembra che ci inviti a renderci più consapevoli di una realtà già nota ma forse non pienamente valorizzata: che cioè il matrimonio, costituisce in se stesso un Vangelo, una Buona Notizia per il mondo di oggi, in particolare per il mondo scristianizzato. L’unione dell’uomo e della donna, il loro diventare «un’unica carne» nella carità, nell’amore fecondo e indissolubile, è segno che parla di Dio con forza, con una eloquenza che ai nostri giorni è diventata maggiore, perché purtroppo, per diverse cause, il matrimonio, proprio nelle regioni di antica evangelizzazione, sta attraversando una crisi profonda. E non è un caso. Il matrimonio è legato alla fede, non in senso generico. Il matrimonio, come unione d’amore fedele e indissolubile, si fonda sulla grazia che viene dal Dio Uno e Trino, che in Cristo ci ha amati d’amore fedele fino alla Croce. Oggi siamo in grado di cogliere tutta la verità di questa affermazione, per contrasto con la dolorosa realtà di tanti matrimoni che purtroppo finiscono male. C’è un’evidente corrispondenza tra la crisi della fede e la crisi del matrimonio. E, come la Chiesa afferma e testimonia da tempo, il matrimonio è chiamato ad essere non solo oggetto, ma soggetto della nuova evangelizzazione. Questo si verifica già in molte esperienze, legate a comunità e movimenti, ma si sta realizzando sempre più anche nel tessuto delle diocesi e delle parrocchie, come ha dimostrato il recente Incontro Mondiale delle Famiglie.

 Una delle idee portanti del rinnovato impulso che il Concilio Vaticano II ha dato all’evangelizzazione è quella della chiamata universale alla santità, che in quanto tale riguarda tutti i cristiani (cfr Cost. Lumen gentium, 39-42). I santi sono i veri protagonisti dell’evangelizzazione in tutte le sue espressioni. Essi sono, in particolare, anche i pionieri e i trascinatori della nuova evangelizzazione: con la loro intercessione e con l’esempio della loro vita, attenta alla fantasia dello Spirito Santo, essi mostrano alle persone indifferenti o addirittura ostili la bellezza del Vangelo e della comunione in Cristo, e invitano i credenti, per così dire, tiepidi, a vivere con gioia di fede, speranza e carità, a riscoprire il «gusto» della Parola di Dio e dei Sacramenti, in particolare del Pane di vita, l’Eucaristia. Santi e sante fioriscono tra i generosi missionari che annunciano la Buona Notizia ai non cristiani, tradizionalmente nei paesi di missione e attualmente in tutti i luoghi dove vivono persone non cristiane. La santità non conosce barriere culturali, sociali, politiche, religiose. Il suo linguaggio – quello dell’amore e della verità – è comprensibile per tutti gli uomini di buona volontà e li avvicina a Gesù Cristo, fonte inesauribile di vita nuova.

 A questo punto, soffermiamoci un momento ad ammirare i due Santi che oggi sono stati aggregati alla eletta schiera dei Dottori della Chiesa. San Giovanni di Avila visse nel secolo XVI. Profondo conoscitore delle Sacre Scritture, era dotato di ardente spirito missionario. Seppe penetrare con singolare profondità i misteri della Redenzione operata da Cristo per l’umanità. Uomo di Dio, univa la preghiera costante all’azione apostolica. Si dedicò alla predicazione e all’incremento della pratica dei Sacramenti, concentrando il suo impegno nel migliorare la formazione dei candidati al sacerdozio, dei religiosi e dei laici, in vista di una feconda riforma della Chiesa.

 Santa Ildegarda di Bingen, importante figura femminile del secolo XII, ha offerto il suo prezioso contributo per la crescita della Chiesa del suo tempo, valorizzando i doni ricevuti da Dio e mostrandosi donna di vivace intelligenza, profonda sensibilità e riconosciuta autorità spirituale. Il Signore la dotò di spirito profetico e di fervida capacità di discernere i segni dei tempi. Ildegarda nutrì uno spiccato amore per il creato, coltivò la medicina, la poesia e la musica. Soprattutto conservò sempre un grande e fedele amore per Cristo e per la Chiesa.
 Lo sguardo sull’ideale della vita cristiana, espresso nella chiamata alla santità, ci spinge a guardare con umiltà la fragilità di tanti cristiani, anzi il loro peccato, personale e comunitario, che rappresenta un grande ostacolo all’evangelizzazione, e a riconoscere la forza di Dio che, nella fede, incontra la debolezza umana. Pertanto, non si può parlare della nuova evangelizzazione senza una disposizione sincera di conversione.
Lasciarsi riconciliare con Dio e con il prossimo (cfr 2 Cor 5,20) è la via maestra della nuova evangelizzazione. Solamente purificati, i cristiani possono ritrovare il legittimo orgoglio della loro dignità di figli di Dio, creati a sua immagine e redenti con il sangue prezioso di Gesù Cristo, e possono sperimentare la sua gioia per condividerla con tutti, con i vicini e con i lontani.

 Cari fratelli e sorelle, affidiamo a Dio i lavori dell’Assise sinodale nel sentimento vivo della comunione dei Santi, invocando in particolare l’intercessione dei grandi evangelizzatori, tra i quali vogliamo con grande affetto annoverare il Beato Papa Giovanni Paolo II, il cui lungo pontificato è stato anche esempio di nuova evangelizzazione. Ci poniamo sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Stella della nuova evangelizzazione. Con lei invochiamo una speciale effusione dello Spirito Santo, che illumini dall’alto l’Assemblea sinodale e la renda fruttuosa per il cammino della Chiesa oggi nel nostro tempo .
Amen.




PAROLE DEL SANTO PADRE ALLA RECITA DELL'ANGELUS

Cari fratelli e sorelle,

ci rivolgiamo ora in preghiera a Maria Santissima, che oggi veneriamo quale Regina del Santo Rosario. In questo momento, nel Santuario di Pompei, viene elevata la tradizionale «Supplica», a cui si uniscono innumerevoli persone nel mondo intero.
Mentre anche noi ci associamo spiritualmente a tale corale invocazione, vorrei proporre a tutti di valorizzare la preghiera del Rosario nel prossimo Anno della fede.

Con il Rosario, infatti, ci lasciamo guidare da Maria, modello di fede, nella meditazione dei misteri di Cristo, e giorno dopo giorno siamo aiutati ad assimilare il Vangelo, così che dia forma a tutta la nostra vita. Pertanto, nella scia dei miei Predecessori, in particolare del Beato Giovanni Paolo II che dieci anni fa ci diede la Lettera apostolica Rosarium Virginis Mariae, invito a pregare il Rosario personalmente, in famiglia e in comunità, ponendoci alla scuola di Maria, che ci conduce a Cristo, centro vivo della nostra fede.



[SM=g1740738] [SM=g1740750] [SM=g1740752]

[Modificato da Caterina63 07/10/2012 13:39]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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