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Alle porte di Gerusalemme, catechismo apologetico popolare intramontabile

Ultimo Aggiornamento: 29/07/2019 08:47
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28/07/2012 23:21
 
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TRATTO DA: Alle porte di Gerusalemme, catechismo apologetico popolare. Scritto dal Mons. Giovanni Grimaldini Vicario generale di Vicenza, con imprimatr del Censore Ecclesiastico Mons. Agostino Marcato giugno 1922.

Ora in questo libretto scritto con lo stile: domande e risposte, il Maestro spiega ad un operaio tutte le cose che riguardano la fede. I punti in questione riguardano qui il LIBERALISMO...

...................

Operaio - Che cosa s'intende dunque per liberalismo?

Maestro - Non c'è cosa più lodata e non c'è cosa più detestabile del liberalismo. Chi lo piglia in un modo e chi un altro. Pochi sanno cosa sia realmente. Liberalismo deriva da libertà.

Operaio - Bella dote la libertà, e perciò suppongo che il liberalismo sia un sistema da approvarsi.

Maestro - Non è la prima volta che una cosa per sé bella e buona guastandosi finisce col divenire brutta e cattiva, e tanto più cattiva quanto prima era buona. Anche nelle virtù ci sono confini fuori dei quali si cade nei vizi opposti. E' una virtù l'economia, ma da una parte c'è il vizio dell'avarizia, dall'altra quello della prodigalità. Bella dote la libertà, ma da una parte sta la tirannia, dall'altra una esagerata licenza. C'è libertà si, ma non libertà di fare il male, ma di fare il bene. La legge infatti suppone e tutela la libertà, ma la stessa libertà ha bisogno della legge, come il cavallo ha bisogno di freno, come la locomotiva ha bisogno delle rotaie, come il fiume ha bisogno dei suoi argini.
Il liberalismo in generale è l'esagerazione della libertà, una libertà senza freni, una libertà senza rotaie, una libertà senza argini. E' quel sistema che guasta la libertà allargandone i confini a danno dell'autorità.
E' libero il figlio, ma dentro i confini segnati dall'autorità genitoriale.
E' libero lo scolaro e il servo, ma dentro i confini segnati dal maestro e dal datore di lavoro.
E' libero il cittadino, ma dentro i limiti segnati dall'autorità della legge e all'interno di un sistema che si chiama dovere.

Operaio - E' giusto; altrimenti la troppa libertà per gli uni, si cambia in tirannia e schiavitù per altri.

Maestro - Hai detto benissimo. In pratica quelli che vanno predicando la libertà per sé e si chiamano liberali, diventano per gli altri più fieri tiranni.

Operaio - M'immagino che siccome sono diverse le relazioni tra gli uomini, e perciò diversi abusi ed esagerazioni di libertà, così il liberalismo si divide in molte specie.

Maestro - Il liberalismo purtroppo abbraccia tutto l'uomo, l'uomo individuo, l'uomo sociale, l'uomo cittadino e specialmente l'uomo religioso. Io non ti parlerò che del liberalismo religioso.

Operaio - Conosciuto il liberalismo in genere, ho una idea del liberalismo religioso. Però me la rischiari.

Maestro - E' l'esagerazione della libertà contro l'autorità religiosa, la indipendenza dalla legge di Dio e della Chiesa. Vedi come il protestante e il liberale siano fratelli, o meglio, il protestante sia padre e il liberale figliolo.

Liberalismo assoluto e moderato.

Operaio - Ho capito che cosa s'intende per liberalismo religioso. Passiamo alla sua divisione.

Maestro - L'indipendenza dalla legge di Dio e dalla sua Chiesa può avere diversi gradi secondo l'estensione, e può essere di varie specie secondo la persona in cui si trova.

Operaio - Secondo l'estensione di quanti gradi può essere il liberalismo?

Maestro - Può essere assoluto quando non crede e non pratica nulla di ciò che Dio vuole, quando è una ribellione perfetta, e una negazione completa della legge di Dio.
Può essere moderato quando ammette le verità puramente di fede, ma non le verità che sono connesse con la fede. In Italia il liberalismo di alcuni non ammette la dottrina del Papa su materie politiche le quali toccano la Religione e la Chiesa.

Operaio - Questi liberali mi pare che siano giusti. Obbligati infatti a obbedire al Papa nelle cose di fede e morale, è giusto. Ma obbedire al Papa per scelte politiche, questo non mi sembra necessario.

Maestro - Adagio! C'è politica pura e politica religiosa. Politica che non ha a che fare colla religione, colla libertà e indipendenza della Chiesa, colla salvezza delle anime; e qui non c'è obbligo di obbedire. Ma c'è la politica che riguarda la religione, la libertà e l'indipendenza della Chiesa, anzi la vita stesse delle anime quando è messa in pericolo da scelte pericolose, e qui c'è l'obbligo di obbedire. Certo, chi non vi obbedisce non viene dichiarato eretico perchè non si tratta di verità di fede, ma pecca gravemente e diventa un ribelle perchè si tratta di disciplina e di disobbedienza a quelle scelte che la Chiesa ritiene indispensabili per la salvezza delle anime.

Operaio - Ma qui bisogna ammettere che il Papa può fallare! Dunque....

Maestro - Il padre può fallare: dunque il figlio non è tenuto ad obbedire ai suoi insegnamenti? Forse che il soldato non è tenuto ad obbedire al suo capitano? Forse che il cittadino al legislatore, lo scolaro al maestro, sebbene possano sbagliare non sono tenuti per questo ad obbedire? Dove se ne va allora l'autorità, l'ordine, la disciplina?
Quando il Papa dichiara che deve essere pienamente libero e indipendente come Capo visibile della Chiesa da ogni potere civile, e che questa libertà e indipendenza, stando le cose come ora stanno, non la può avere da nessun patto (i Patti Lateranensi arrivarono nel 1929 -nota mia), non siamo noi obbligati ad obbedire, e reclamare ciò che Egli giustamente reclama non per sé stesso come individuo, ma come Vicario di Cristo per il ministero che deve compiere a beneficio di tutte le anime e della stessa Chiesa?
Facendo il contrario non siamo invece ribelli al capitano, sudditi ribelli al re, disobbedienti al maestro, figli ribelli al padre?

Operaio - Però sarebbe questo liberalismo moderato un male e un disordine di poca importanza, perchè lascerebbe intatta la libertà nell'obbedienza alla Chiesa in materia di fede e nella morale....

Maestro - No, perchè l'imperfezione e i limiti di cui siamo soggetti, dilagherebbero ben presto in malattie gravi. E' l'infezione, che un pò alla volta si trasmette in tutto il corpo. E' una tisi al primo stadio, ma sempre tisi che lasciata libera un pò alla volta conduce alla morte.
Un liberalismo di tal fatta, ai tempi nostri,difficilmente si trova. Sarà una maschera. In tanto svolgersi di cose chi non è col Papa in materia politica, ma dice di esserlo in materia congiunta alla fede e morale, in verità non è col Papa neppure in materia di morale e di fede, anche perchè certa politica è questione morale.

Liberalismo privato e di Stato

Operaio - Il liberalismo, se si guarda alla sua estensione, è assoluto o moderato. Quanto poi alla persona in cui si trova, come si divide?

Maestro - Si divide in liberalismo privato, cioè dell'uomo nella sua vita privata; in liberalismo pubblico, cioè dell'uomo nella sua vita pubblica.

Operaio - In cosa consiste propriamente il liberalismo privato?

Maestro - Consiste nella libertà (da ogni vincolo religioso e dai Comandamenti di Dio) di pensiero e di coscienza. Credere e fare ciò che si vuole, come si vuole, e perchè si vuole.

Operaio - E il liberalismo pubblico in cosa consiste?

Maestro - Consiste nella libertà del governo di fare ciò che gli pare e piace senza tenere conto della Chiesa, dei suoi diritti, dei suoi doveri, della sua legge, della legge stessa di Dio, assorbendo tutto in se stesso. Questo liberalismo che è il più diffuso, si può chiamare anche liberalismo di Stato.

Operaio - Perchè questa specie di liberalismo è più diffusa?

Maestro - Perchè v'è mancanza di carattere, perchè vi sono uomini di due pesi e due misure, credenti e cristiani in famiglia, ma che come cittadini e persone pubbliche si mostrano apertamente laici, cioè, senza alcuna religione, e qualche volta persino ostili alla religione pubblica.

Operaio - Il liberalismo dunque dipende dalla forma di governo?

Maestro - Non necessariamente dipende dal governo, quanto piuttosto dipende dalle persone che governano. Il liberalismo infatti può trovarsi tanto nella monarchia assoluta, come nella repubblica quando, per esempio, la monarchia e la repubblica invadessero i confini della Chiesa, o non le permettessero di svolgere la Sua specifica missione.

Operaio - Anche il liberalismo di Stato può essere assoluto o moderato?

Maestro - Si, può essere assoluto o moderato. E' assoluto quando nega tutto l'ordine soprannaturale, quando non riconosce alcuna autorità fuori che la propria, quella dello Stato, e che fa dello Stato il padrone, la regola, il giudice di tutti i diritti.
E' moderato quando non accetta né rifiuta l'ordine soprannaturale, ma suppone che non esista, separa i diritti dello Stato da quelli della Chiesa, facendone due società indipendenti l'una dall'altra dove per la Chiesa conseguirebbe meno diritti, o un trattamento alla pari con altri Stati dimenticando la particolarità del suo stato e della sua missione.
Il liberalismo assoluto in sostanza dice: Serva Chiesa in Stato sovrano;
il liberalismo moderato dice: Libera Chiesa in libero Stato, imponendo un senso di libertà nocivo per la Chiesa e per le anime le quali vivono nello Stato.

[SM=g1740771] continua.....

Intanto sullo stesso argomento vi invitiamo a leggere questi due link:

Vehementer Nos del 1906 contro la legge francese che relegava la Chiesa ad un fatto privato

Enciclica sui PRECETTI CRISTIANI di Leone XIII e sulla ricerca dell'autentica LIBERTA'

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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