A tutti voi che passate da qui: BENVENUTI
Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Curiosità .... Cattoliche e dalla Città del Vaticano... (3)

Ultimo Aggiornamento: 05/04/2016 21:31
Autore
Stampa | Notifica email    
ONLINE
Post: 39.988
Sesso: Femminile
11/12/2013 10:25
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota


L’amicizia tra Alessandro Elishà da Fano e Achille Ratti,

di David Sciunnach

Due lettere - conservate presso la Veneranda Biblioteca Ambrosiana e datate l’una 21 luglio 1908, l’altra 10 aprile 1909 - costituiscono le prime prove accertate di un’amicizia a oggi sconosciuta, ma che segna invece una pagina importante nei rapporti tra ebraismo e Chiesa cattolica nel Novecento. È l’amicizia tra il rabbino Alessandro Elishà da Fano, una delle figure più importanti dell’ebraismo italiano di primo Novecento, e Achille Ratti, futuro Pio XI.

Destinato a durare tutta la vita, il rapporto di stima e amicizia tra il rabbino da Fano e monsignor Achille Ratti (allora Prefetto della Veneranda Biblioteca Ambrosiana e professore presso il locale seminario) iniziò nella dialettica tra alunno e docente. Da Fano fu infatti l’insegnante di lingua ebraica di Ratti. E anche all’infuori delle ore di lezione, Ratti amava intrattenersi nei locali dell’Ambrosiana o nella sede del rabbinato con il rabbino da Fano a discutere di grandi questioni religiose e culturali. La stima era veramente profonda: il futuro Papa fu il primo professore di seminario a portare i propri allievi in sinagoga ad ascoltare le lezioni del rabbino di Milano.

Il legame speciale tra i due continuò anche dopo l’elezione di Ratti al soglio pontificio. In una visita di Mussolini avvenuta l’11 febbraio 1932 è lo stesso Pio XI a informare il duce: “Sono stato anche scolaro del rabbino di Milano, da Fano, quando volli penetrare certe “nuances” della lingua ebraica”. Giunto a Roma, Pio XI ricevette in Vaticano più volte il suo vecchio maestro e amico. Giotti da Fano, nipote del rabbino, ricorda che nell’udienza del 1935 (prima dunque della promulgazione delle leggi razziali), quando da Fano richiese di incontrare il Papa per ottenere il suo ausilio al fine di scongiurare provvedimenti antiebraici, Pio XI si espresse all’incirca così: “Fino a che siederò sulla Cattedra di Pietro non potrà accadere nulla agli ebrei italiani”. Parole che trovano conferma nella famosa critica interlocuzione che Pio XI rivolse a Mussolini in seguito al varo delle leggi razziali nel 1938: “Spiritualmente siamo tutti semiti”. Purtroppo però Pio xi non potrà mantenere la parola data perché morirà il 10 febbraio 1939.

Giotti da Fano ricorda anche come al termine di quello che fu l’ultimo incontro tra Pio XI e suo nonno avvenne un gesto che ha dell’incredibile: dopo l’abbraccio commosso tra loro, prima il rabbino da Fano impose le sue mani sulla testa del Papa benedicendolo con la benedizione sacerdotale, quindi il Papa impose le sue mani sul capo del rabbino da Fano benedicendolo. Un duplice gesto storico, impensabile prima del concilio e di Nostra aetate. […]

L’Osservatore Romano (9-10 dicembre 2013)







San Damaso I (Papa tra il 366 e il 384) era appassionato di archeologia, compose epigrammi e incoraggiò San Girolamo ad intraprendere una traduzione completa in lingua latina della Sacra Scrittura. Ma non aveva la spocchia di chi pensa che, perché ha studiato, il mondo non sia degno di lui. Nella Cripta dei Papi, all'interno delle Catacombe di San Callisto, leggiamo questa sua iscrizione: "Qui io, Damaso, desidererei far seppellire i miei resti, ma temo di disturbare le pie ceneri dei Santi".









La cosiddetta "Dalmatica di Carlo Magno".
secolo undicesimo. Regalo del Patriarca di Costantinopoli, Isidoro di Kiev (1439) a papa Eugenio IV (1431-1447)

L'unico paramento liturgico medievale conservato nel Tesoro di San Pietro è questo dalmatica. Si tratta di un capolavoro dell'arte del ricamo praticata a Costantinopoli durante l'undicesimo secolo. Non è noto come la leggenda crebbe che è stato indossato da Carlo Magno per la sua incoronazione come imperatore nel 800 dC. E 'realizzato interamente in ricami d'oro, d'argento e filo colorato su seta blu con scene della iconografia bizantina del IX e X secolo.









Siamo nel tardo secolo XIII o i primi del XIV ed ecco un anello in argento dorato, sul quale troviamo scritta, in caratteri lombardi: '' AVE MARIA GRACIA Plena 'che significa appunto:
' Ave Maria piena di grazia '. Trovato nella zona di Chester Lackes - Inghilterra.






 

[Modificato da Caterina63 17/12/2013 23:12]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 08:36. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com