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Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
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Magistero Cattolico in pillole, a piccole dosi ma indispensabile... (2)

Ultimo Aggiornamento: 06/02/2019 08:34
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Sesso: Femminile
09/10/2013 23:56
 
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[SM=g1740758] LA PERSEVERANZA.....

perseveranza

pensieri in libertà.....
Ho appena finito, oggi, di rileggere il meraviglioso passo di Sant'Agostino, quello sulla riva del mare:

un giorno passeggiava per una spiaggia quando incontrò un bambino-angelo che con un secchiello prendeva dell'acqu...a di mare e la versava in una piccola cavità nella sabbia. Alla domanda del Santo su che cosa stesse facendo, il bambino avrebbe risposto che voleva porre tutto il mare dentro quel buco. Quando il Santo gli fece notare che ciò era impossibile, il bambino gli replica che così come non era possibile versare tutto il mare dentro la buca allo stesso modo era impossibile che i misteri di Dio e della SS. Trinità entrassero nella sua piccola testa di uomo.

***
Stasera mi vedo un po' di D-Max per distrarmi- staccare la presa, come si suol dire.... e incappo in eccezionale sforzo umano: un uomo riesce a bucare il vetro con uno spillo, il quale passa dall'altra parte del vetro e buca un palloncino.... l'effetto straordinario è garantito.... ma ciò che mi ha colpito è la frase che l'uomo ha detto: "MI CI SONO VOLUTI 15 ANNI DI ESERCIZI E DI COMPORTAMENTO PER GIUNGERE AL RISULTATO CHE VOLEVO....."
***
[SM=g1740733]
Sant'Agostino con le sue Confessioni ci ha rivelato che il metodo non è cambiato: anni di esercizi e spirito di volontà fanno diventare santa una persona così come questo uomo è riuscito nel suo intento: bucare il vetro con uno spillo.....
Abbiamo forse dimenticato quando gli apostoli dissero al Signore: «Aumentaci la fede». ed Egli rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo sicomoro: "Sradicati e trapiantati nel mare", e vi ubbidirebbe (Luca 17,5-6) [SM=g1740733]

e lo stesso San Paolo ci rammenta LO SPORT come esempio:
"Non sapete che nelle corse allo stadio tutti corrono, ma uno solo conquista il premio? Correte anche voi in modo da conquistarlo! Però ogni atleta è temperante in tutto; essi lo fanno per ottenere una corona corruttibile, noi invece una incorruttibile. Io dunque corro, ma non come chi è senza mèta; faccio il pugilato, ma non come chi batte l'aria, anzi tratto duramente il mio corpo e lo trascino in schiavitù perché non succeda che dopo avere predicato agli altri, venga io stesso squalificato" (1Cor. 9,24-27)

Certo, quello che ci chiede Gesù non è di bucare un vetro con uno spillo e vincere la medaglia d'oro o fermarsi alla SODDISFAZIONE PERSONALE..... eppure mi chiedo: come è possibile che IL PREMIO che Gesù ci offre non è, per molti, più allettante del bucare un vetro con uno spillo? [SM=g1740733]

Ecco perché Gesù ci chiede di PERSEVERARE in quella fede, anche se poca, per riuscire a raggiungere la meta che non consisterà in un premio che rimarrà sulla terra, ma che durerà per l'eternità....
che ci trasformerà, come LUI.....
Facciamo allora come gli atleti, PERSEVERIAMO negli esercizi che sono i Sacramenti, la Preghiera, la Carità..... che possiamo dire anche noi: "MI CI SONO VOLUTI 15, 20, 30 60 ANNI.... MA ALLA FINE CE L'HO FATTA"

e poter dire con san Paolo:
"Quanto a me, il mio sangue sta per essere sparso in libagione ed è giunto il momento di sciogliere le vele. Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede. Ora mi resta solo la corona di giustizia che il Signore, giusto giudice, mi consegnerà in quel giorno; e non solo a me, ma anche a tutti coloro che attendono con amore la sua manifestazione ...." (2Tim.4,6-8)

[SM=g1740738]




pettirosso


Mamma uccello, come ogni giorno,
lasciò nel nido i suoi piccoli
per andare a procurare loro il cibo.
Mentre era in volo,
vide sulla cima di un monte
tre croci e tanta gente.
Curiosa, si avvicinò
e sulla croce centrale vide inchiodato un uomo
con una corona di spine in testa : era Gesù.
Fu presa da tristezza nel vedere tanta cattiveria
e cercò il modo di alleviare una sofferenza così grande.
Si posò allora vicino alla testa di Gesù
e col becco cercò di staccare la spina più grande.
Ci riuscì, ma il suo petto si macchò di sangue.
Tornò al nido,
raccontò ai figli la triste visione e,
mentre li abbracciava,
macchiò di rosso anche il loro petto.
Da quel giorno in poi,
quegli uccellini si chiamano " pettirosso ",
in ricordo del gesto generoso di quella mamma.

[SM=g1740717] [SM=g1740720] [SM=g1740738]

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[SM=g1740733] 
.... ieri al catechismo nel parlare a 12 adolescenti del Dio che ci ha creati: maschio e femmina..... nel momento del "dibattito" (gli faccio fare le domande al termine così da avere anche uno scambio di comprensione...) un adolescente di s...econda media mi chiede: "Catechista, ma i froci li ha creati Dio? I miei genitori dicono di no, ma la professoressa di religione a scuola ci ha detto che loro sono come noi, uguali a noi e che Dio li ha creati così e che pure il papa ha detto che non dobbiamo giudicarli...."
In meno di 20 minuti ho dovuto chiarire ben 4 errori in questa frase:
rispondete questo alla vostra professoressa:

1. Intanto froci non si dice.... è dispregiativo, e neppure gay si dice perché le lobby lo usano per affermare il loro orgoglio ad essere ciò che sono voluti diventare;

2. Dio non ha creato il terzo sesso: maschio e femmina ci creò.... ciò che diventiamo dipende molto da noi e molto dagli infortuni della vita che spesse volte non riusciamo a superare..... Dio NON ha creato il cieco, per esempio, ma a causa del Peccato Originale essendo stata corrotta anche la natura, i nostri corpi ne subiscono le conseguenze, ossia, si ammalano..... c'è chi non si ammala mai, ma poi ha altri problemi da risolvere; c'è chi nasce con delle patologie strane, ecc....
E' la nostra anima, creata da Dio (i corpi ci sono dati dai nostri genitori), ad essere in grado di farci superare gli ostacoli che il corpo incontro nella vita.... ecc...

3. Gli omosessuali non sono affatto "come noi" riguardo alla comprensione dell'identità sessuale..... siamo tutti uguali riguardo all'essere creati e tutti bisognosi di essere salvati da Cristo, tutti abbiamo bisogno di conoscerlo e chiedergli perdono, ma riguardo alle scelte che facciamo, non siamo uguali, così come maschio e femmina non sono uguali nei ruoli che Dio ci ha dato..... anche gli omosessuali che pretenderebbero oggi un riconoscimento naturale della loro scelta di vita, nascono da un uomo e da una donna.... la loro scelta di vita non può essere affatto equiparata alla famiglia naturale.....

4. Il Papa non si riferiva al peccato specifico della sodomia per il quale ha anche detto a seguito di quella frase che c'è il Catechismo che spiega bene questa dottrina..... il Papa intendeva dire ciò che ha detto: non possiamo giudicare le intenzioni dei cuori specialmente di quegli omosessuali che cercano davvero Cristo e di fare la sua volontà.... perché la volontà di Dio è creare la vita, usare il sesso per generare nuove vite e non per fare altro....
Sono invece le pretese di queste lobby ad aver generato una sorta di ingerenza nell'unione naturale fra l'uomo e la donna.

Come dobbiamo comportarci noi - ho infine concluso - ?
Soprattutto fra voi adolescenti RISPETTATEVI perché sono anni difficili questi per noi, ma soprattutto per voi che ancora non avete finito il processo di identità dei vostri corpi..... non prendete in giro chi è diverso, non isolatelo, ma primo fra tutti sarà la vostra testimonianza cristiana ad aiutare questi vostri coetanei a comprendere che certe scelte sono sbagliate.... I genitori devono amarsi e rispettare le promesse fatte per evitare che i figli cedano di fronte a certe lotte, divisioni e spaccature, finendo per non riuscire a completarsi nella propria identità.... In altri casi non spetta a noi formulare dei giudizi, e mai giudicare le singole persone, ciò che possiamo e dobbiamo fare è ripetere l'insegnamento della Chiesa e della Scrittura:
Nel Documento Persona Humana del 1975 sottoscritto da Paolo VI leggiamo:

"Certo, nell'azione pastorale, questi omosessuali devono essere accolti con comprensione e sostenuti nella speranza di superare le loro difficoltà personali e il loro disadattamento sociale. La loro colpevolezza sarà giudicata con prudenza; ma non può essere usato nessun metodo pastorale che, ritenendo questi atti conformi alla condizione di quelle persone, accordi loro una giustificazione morale. Secondo l'ordine morale oggettivo, le relazioni omosessuali sono atti privi della loro regola essenziale e indispensabile. Esse sono condannate nella sacra Scrittura come gravi depravazioni e presentate, anzi, come la funesta conseguenza di un rifiuto di Dio.(14) Questo giudizio della Scrittura non permette di concludere che tutti coloro, i quali soffrono di questa anomalia, ne siano personalmente responsabili, ma esso attesta che gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati e che, in nessun caso, possono ricevere una qualche approvazione."

la Nota 14 riporta il testo paolino:

Rm 1,24-27: «Perciò Dio li ha abbandonati all'impurità secondo i desideri del loro cuore sì da disonorare fra di loro i propri corpi, poiché essi hanno cambiato la verità di Dio con la menzogna e hanno venerato e adorato la creatura al posto del creatore, che è benedetto nei secoli. Amen. Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti contro natura. Egualmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo così in sé stessi la punizione che si addiceva al loro traviamento». Cf. anche quello che Paolo dice a proposito degli uomini sodomiti e pervertiti in 1 Cor 6,10 e 1 Tm 1,10.

Le parole di San Paolo riferiscono invece proprio alla situazione del nostro tempo in cui la cultura detta omosessualista non solo è diventata recidiva ma sta imponendo attraverso l'ordinamento giuridico delle prese di posizioni inaccettabili che stanno frodando e ledendo il diritto dell'istituzione familiare composto da un uomo e una donna. Oggi più di ieri i veri cristiani devono opporsi alle leggi ingiuste di Cesare.

[SM=g1740733]


Nel riportare la Devozione e la Coroncina della Divina Misericordia, Santa Faustina Kovalska ha descritto un bellissimo colloquio fra lei e Gesù....
In sostanza la Suora Gli chiede quando dire questa Coroncina e a parte l'indicazione alla N...ovena, Gesù le esprime la gioia che Lui sente se l'Anima devota si fermasse, OGNI VENERDI', alle ore 15:00 per ricordare il Suo supremo sacrificio di Amore, fermarsi a contemplare le sue piaghe, almeno per 15 minuti.... ogni Venerdì......
In alcune meditazioni devozionali della Chiesa ho trovato questa, 10:00 minuti..... l'ho presa da un libretto devozionale del 1918 [SM=g1740733]
e volentieri ve la condivido in formato scheda così che possiate farla girare in rete, se vi piace.....

dialogo

Dialogo tra un anima e Gesù, davanti al Crocefisso,
nelle Sue 7 parole dalla Croce
(da un libretto devozionale del 1918)

- Signore Gesù che cosa posso fare per Te, affinchè l'uomo si converta?
- Prega con me: "Padre perdonali, perchè non sanno quello che fanno" e fai quello che io ho fatto per te;

- Signore Gesù che cosa posso dire a chi soffre?
- Ricorda loro la mia promessa al Buon Ladrone: "oggi stesso sarai con me in Paradiso"; ogni giorno che passa sii perseverante, io mantengo le promesse;

- Signore Gesù, mi sento orfano:
- Ti ho dato mia Madre: "Donna ecco tuo figlio, e a te Figlio, ecco la mia Madre", e ti ho insegnato a chiamare Dio: "Padre";

- Signore Gesù, soffro terribilmente, mi comprendi?
- Figlio mio, per te ho gridato sulla Croce: "Dio mio, Dio mio! Perchè mi hai abbandonato?", completa ora nella tua carne, nella tua volontà, questa comunione d'amore;

- Signore Gesù, chi è il mio prossimo?
- Figlio mio, come un mendicante busso sempre alla tua porta, ma non mi apri mai, sulla Croce ti ho chiesto: "Ho sete!", sete del tuo amore;

- Signore Gesù, che cosa possiamo fare davanti alle difficoltà?
- "Tutto è compiuto!", io ho vinto, io sono la via, la verità, la vita, rimanete nel mio Amore, non potete fare nulla senza di me;

- Signore Gesù, che cosa c'è dopo la morte?
- Figlio, ti ho dato l'esempio: "Padre, nelle tue mani consegno lo spirito mio"; vi ho preparato un posto, sono veramente Risorto, ho sconfitto la Morte, l'ho resa un passaggio la cui strada ti è stata da me tracciata, è la Croce, non c'è altra strada, fidati di Me!


[SM=g1740738] [SM=g1740750] [SM=g1740752]


Dalle «Risposte a Talassio» di san Massimo il Confessore, abate
(Risp. 63; PG 90, 667-670)

Luce che illumina ogni uomo
La lampada posta sul candelabro è la luce del Padre, quella vera, che illumina ogni uomo che viene al mondo (Cfr. Gv 1,9). È il Signore nostro Gesù Cristo che, prendendo da noi la nostra carne, divenne e fu chiamato lampada, cioè sapienza e parola connaturale del Padre. È questa lampada che la Chiesa di Dio mostra con fede e amore nella predicazione, e che viene tenuta alta e splende agli occhi dei popoli nella vita santa dei fedeli e nella loro condotta ispirata ai comandamenti. Essa fa luce a tutti quelli della casa cioè a tutti gli uomini di questo mondo e perciò la stessa divina parola dice: «Né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa» (Mt 5,15). Il Verbo chiama se stesso lucerna in quanto, essendo Dio per natura, si fece uomo per dispensare la sua luce.

Ed anche il grande Davide comprese tutto questo, io penso, quando chiamò il Signore lucerna dicendo: «Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino» (Sal 118,105). Infatti il mio salvatore e mio Dio sa disperdere le tenebre dell'ignoranza e del vizio, ed anche per questo la Scrittura lo chiamò lucerna.
Egli con la sua potenza e sapienza ha dissipato, come fa il sole, ogni nebbia di ignoranza e di vizio, e guida coloro che camminano con lui sulla via della giustizia e dei comandamenti divini.
Chiamò lucerniere la santa Chiesa, perché in essa risplende la parola di Dio mediante la predicazione, e così, con i bagliori della verità, illumina quanti si trovano in questo mondo come in una casa, arricchendo le intelligenze con la conoscenza di Dio.
Questa parola annunziata dalla Chiesa esige di essere posta sulla sommità del lucerniere cioè all'apice dell'onore e dell'impegno di cui la Chiesa è capace.

Infatti finché la parola è nascosta dalla lettera della legge come da un moggio, lascia tutti privi della luce eterna. Essa non può trasmettere la visione spirituale a chi non si sforzi di togliere il velo del senso materiale che trae in inganno e può addirittura fuorviare verso l'errore e la falsità. Invece va posta sul lucerniere della Chiesa. Ciò significa che la parola rivelata va intesa nel senso interiore e spirituale, spiegato dalla Chiesa stessa. Solo così potrà veramente illuminare ogni uomo che si trova nel mondo.
Se infatti la Scrittura non viene intesa spiritualmente, mostra solo un significato superficiale e parziale e non può far giungere al cuore tutta la sua ricca sostanza. Guardiamoci dunque dal porre sotto il moggio la lucerna, che accendiamo con la contemplazione e la pratica coerente della parola, cioè non mortifichiamo quella sua energia potente che dà luce e conoscenza. Non riduciamo colpevolmente la indescrivibile vitalità della sapienza a causa della lettera; ma poniamo la lucerna sopra il lucerniere cioè sulla santa Chiesa, di modo che dall'alta cima di una interpretazione autentica ed esatta, mostri a tutti lo splendore delle verità divine.
[SM=g1740733]



[Modificato da Caterina63 16/10/2013 21:21]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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