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Prima uscita di Papa Francesco: alla Salus Populi Romani e a SAN PIO V

Ultimo Aggiornamento: 15/09/2013 16:25
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14/03/2013 18:25
 
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Papa Francesco ha presieduto nel pomeriggio la Santa Messa nella Cappella Sistina con i cardinali che hanno partecipato al Conclave. Il Vangelo della Messa, tratto da Matteo, parlava della professione di fede di Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». Gesù gli risponde: «Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli. E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli». La prima Lettura era tratta da Isaia sulle genti che affluiscono al monte del Signore e la seconda da Pietro sulle pietre vive che edificano la Chiesa. RealAudioMP3

Il Papa, nella sua prima omelia da Pontefice, pronunciata a braccio in italiano, ha sottolineato che in queste tre Letture c’è qualcosa di comune: "è il movimento. Nella Prima Lettura il movimento è il cammino; nella seconda Lettura, il movimento è nell’edificazione della Chiesa; nella terza, nel Vangelo, il movimento è nella confessione. Camminare, edificare, confessare".

La prima cosa che Dio ha detto ad Abramo è questa: “Cammina nella mia presenza e sii irreprensibile”. Dunque - ha proseguito - "la nostra vita è un cammino. Quando ci fermiamo, la cosa non va. Camminare sempre, alla presenza del Signore, alla luce del Signore, cercando di vivere con quella irreprensibilità che Dio chiede ad Abramo nella promessa".

Quindi ha proseguito: "Edificare. Edificare la Chiesa, si parla di pietre: le pietre hanno consistenza; ma pietre vive, pietre unte dallo Spirito Santo. Edificare la Chiesa, la Sposa di Cristo, su quella pietra angolare che è lo stesso Signore".

Terzo punto: confessare. "Noi possiamo camminare quanto vogliamo, possiamo edificare tante cose, ma se non confessiamo a Gesù Cristo, la cosa non va". Diventeremo - ha detto - una ong filantropica, "ma non la Chiesa, sposa del Signore. Quando non si cammina, ci si ferma. Quando non si edifica sulle pietre cosa succede? Succede quello che succede ai bambini sulla spiaggia quando fanno i castelli di sabbia, tutto viene giù, è senza consistenza". Il Papa ha citato una frase di Leon Bloy riferita a quando non si confessa Gesù Cristo: “Chi non prega il Signore, prega il diavolo”, perché "quando non si confessa Gesù Cristo - ha spiegato - si confessa la mondanità del diavolo, la mondanità del demonio".

E ha proseguito: "Camminare, edificare-costruire, confessare. Ma la cosa non è così facile, perché nel camminare, nel costruire, nel confessare delle volte ci sono scosse, ci sono movimenti che non sono proprio movimenti del cammino: sono movimenti che ci tirano indietro".

Il brano evangelico proposto dalla liturgia - ha sottolineato - prosegue in realtà con una situazione speciale: "Lo stesso Pietro che ha confessato Gesù Cristo, gli dice: 'Tu sei Cristo, il Figlio del Dio vivo. Io ti seguo, ma non parliamo di Croce. Questo non c’entra'. Ti seguo ... senza la Croce'. Quando camminiamo senza la Croce, quando edifichiamo senza la Croce e quando confessiamo un Cristo senza Croce - ha osservato - non siamo discepoli del Signore: siamo mondani: siamo vescovi, preti, cardinali, papi, ma non discepoli del Signore!".

"Io vorrei che tutti, dopo questi giorni di grazia - ha detto Papa Francesco - abbiamo il coraggio - proprio il coraggio - di camminare in presenza del Signore, con la Croce del Signore; di edificare la Chiesa sul sangue del Signore, che è versato sulla Croce; e di confessare l’unica gloria, Cristo Crocifisso. E così la Chiesa andrà avanti".

Quindi ha concluso: "Io auguro a tutti noi che lo Spirito Santo, la preghiera della Madonna, nostra Madre, ci conceda questa grazia: camminare, edificare, confessare Gesù Cristo Crocifisso. Così sia".

Una preghiera particolare è stata elevata a Dio perché Benedetto XVI possa servire la Chiesa anche “nel nascondimento con una vita dedicata alla preghiera e alla meditazione”.

******************


SANTA MESSA CON I CARDINALI OMELIA DEL SANTO PADRE FRANCESCO
 
Cappella Sistina Giovedì, 14 marzo 2013 testo integrale
 


" In queste tre Letture vedo che c’è qualcosa di comune: è il movimento.
 
Nella Prima Lettura il movimento nel cammino; nella Seconda Lettura, il movimento nell’edificazione della Chiesa; nella terza, nel Vangelo, il movimento nella confessione. Camminare, edificare, confessare.
 Camminare. «Casa di Giacobbe, venite, camminiamo nella luce del Signore» (Is 2,5).
 
Questa è la prima cosa che Dio ha detto ad Abramo: Cammina nella mia presenza e sii irreprensibile.
 Camminare: la nostra vita è un cammino e quando ci fermiamo, la cosa non va.
 Camminare sempre, in presenza del Signore, alla luce del Signore, cercando di vivere con quella irreprensibilità che Dio chiedeva ad Abramo, nella sua promessa.
 
Edificare.
 
Edificare la Chiesa. Si parla di pietre: le pietre hanno consistenza; ma pietre vive, pietre unte dallo Spirito Santo.
 Edificare la Chiesa, la Sposa di Cristo, su quella pietra angolare che è lo stesso Signore.
 Ecco un altro movimento della nostra vita: edificare.
 Terzo, confessare.
 Noi possiamo camminare quanto vogliamo, noi possiamo edificare tante cose, ma se non confessiamo Gesù Cristo, la cosa non va.
 
Diventeremo una ONG assistenziale, ma non la Chiesa, Sposa del Signore.
 
Quando non si cammina, ci si ferma. Quando non si edifica sulle pietre cosa succede? Succede quello che succede ai bambini sulla spiaggia quando fanno dei palazzi di sabbia, tutto viene giù, è senza consistenza. Quando non si confessa Gesù Cristo, mi sovviene la frase di Léon Bloy: “Chi non prega il Signore, prega il diavolo”.
 
Quando non si confessa Gesù Cristo, si confessa la mondanità del diavolo, la mondanità del demonio.
 Camminare, edificare-costruire, confessare.
 Ma la cosa non è così facile, perché nel camminare, nel costruire, nel confessare, a volte ci sono scosse, ci sono movimenti che non sono proprio movimenti del cammino: sono movimenti che ci tirano indietro.
 
Questo Vangelo prosegue con una situazione speciale.
 Lo stesso Pietro che ha confessato Gesù Cristo, gli dice: Tu sei Cristo, il Figlio del Dio vivo. Io ti seguo, ma non parliamo di Croce.
 Questo non c’entra.
 
Ti seguo con altre possibilità, senza la Croce.
 Quando camminiamo senza la Croce, quando edifichiamo senza la Croce e quando confessiamo un Cristo senza Croce, non siamo discepoli del Signore: siamo mondani, siamo Vescovi, Preti, Cardinali, Papi, ma non discepoli del Signore. Io vorrei che tutti, dopo questi giorni di grazia, abbiamo il coraggio, proprio il coraggio, di camminare in presenza del Signore, con la Croce del Signore; di edificare la Chiesa sul sangue del Signore, che è versato sulla Croce; e di confessare l’unica gloria: Cristo Crocifisso.
 
E così la Chiesa andrà avanti. Io auguro a tutti noi che lo Spirito Santo, per la preghiera della Madonna, nostra Madre, ci conceda questa grazia: camminare, edificare, confessare Gesù Cristo Crocifisso. Così sia".










[Modificato da Caterina63 14/03/2013 21:53]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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