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Nomine Ufficiali del Pontefice, Bollettino della Santa Sede

Ultimo Aggiornamento: 27/02/2019 00:14
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18/09/2014 18:22
 
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Altri atti pontifici


Città del Vaticano, 18 settembre 2014 (VIS).

Il Santo Padre ha nominato il Vescovo Anthony Colin Fisher, O.P., Arcivescovo Metropolita di Sydney

   

(superficie: 1.264; popolazione: 2.482.000; cattolici: 664.000; sacerdoti: 484; religiosi: 1.537; diaconi permanenti: 3), Australia.
L'Arcivescovo eletto è nato a Sydney (Australia) nel 1960, ha emesso i voti perpetui nell'Ordine dei Predicatori nel 1987 ed è stato ordinato sacerdote nel 1991. Nel 2003 è stato nominato Vescovo Ausiliare di Sydney (Australia) e dal 2010 è stato Vescovo di Parramatta (Australia).

Dal 2000 al 2003 è stato direttore della scuola teologica internazionale Istituto Giovanni Paolo II per il Matrimonio e Famiglia, è strenuo difensore della Famiglia naturalmente intesa e propagatore della Familiaris Consortio.

Nel 2003, è stato nominato vescovo e da dicembre 2009, è stato parroco di Watson Bay, Sydney, Australia alla Madonna Stella del Mare Chiesa .

Il Vescovo Fisher mantiene da sempre una linea intellettualmente molto  stimolante tra la fede e le discussioni aperte dai dibattiti in corso quali l'aborto e l'eutanasia. Alcune sue dichiarazioni pubbliche suggeriscono una stretta adesione alla dottrina etica e morale del Vaticano e ad esso è gradita la sua posizione completamente in contrasto con il diritto moderno e tuttavia aperto al dialogo con una  credenza ortodossa, come quando disse in una omelia:

"... Non tutte le leggi sono buone leggi, o tutti gli avvocati buoni avvocati, o tutti i risultati del nostro processo legale altrettanto soddisfacente. La legge nel nostro paese oggi è minacciata in molteplici direzioni da coloro che comprometterebbe il suo rispetto per la vita umana, in particolare nel suo inizio e la fine, coloro che vorrebbero equiparare tutti i tipi di relazioni con il matrimonio e la vita familiare; coloro che vorrebbero rispondere alle minacce percepite alla sicurezza con la sospensione dei diritti, quelli che mettono gli interessi dei privilegiati e dei potenti prima dei piccoli di Dio: l' orfano e la vedova, i malati ei poveri, lo straniero e dei rifugiati, quelli più bisognosi di tutela del diritto. "






Nota della Sala Stampa circa l’avvicendamento del Vescovo di Ciudad del Este (Paraguay) S.E. Mons. Rogelio Ricardo Livieres Plano, 25.09.2014


Nota della Sala Stampa circa l’avvicendamento del Vescovo di Ciudad del Este (Paraguay), S.E. Mons. Rogelio Ricardo Livieres Plano

 

Testo in lingua italiana

Traducción no oficial en lengua española

Testo in lingua italiana

Dopo l’accurato esame delle conclusioni delle Visite Apostoliche compiute al Vescovo, alla diocesi e ai Seminari di Ciudad del Este, da parte della Congregazione per i Vescovi e della Congregazione per il Clero, il Santo Padre ha provveduto all’avvicendamento di S.E. Mons. Rogelio Ricardo Livieres Plano e ha nominato Amministratore Apostolico della medesima sede, ora vacante, S.E. Mons. Ricardo Jorge Valenzuela Ríos, Vescovo di Villarrica del Espíritu Santo.

La gravosa decisione della Santa Sede, ponderata da serie ragioni pastorali, è ispirata al bene maggiore dell’unità della Chiesa di Ciudad del Este e alla comunione episcopale in Paraguay.

Il Santo Padre, nell’esercizio del suo ministero di "perpetuo e visibile fondamento dell’unità sia dei Vescovi sia della moltitudine dei fedeli" (L.G. 23), chiede al clero e a tutto il Popolo di Dio di Ciudad del Este di voler accogliere i provvedimenti della Santa Sede con spirito di obbedienza, docilità e animo disarmato, guidato dalla fede.

Inoltre, invita l’intera Chiesa Paraguaiana, guidata dai suoi Pastori, ad un serio processo di riconciliazione e superamento di qualsiasi faziosità e discordia, perché non sia ferito il volto dell’unica Chiesa "acquistata con il Sangue del suo proprio Figlio" e il "gregge di Cristo" non sia privato della gioia del Vangelo (cf. At 20, 28).

[01500-01.01] [Testo originale: Italiano]

Traducción no oficial en lengua española

Nota de la Oficina de Prensa de la Santa Sede

Sobre la sucesión al Obispo de Ciudad del Este (Paraguay), S.E. Mons. Rogelio Ricardo Livieres Plano

Después de un cuidadoso examen de las conclusiones de las visitas apostólicas efectuadas por la Congregación para los Obispos y la Congregación para el Clero, al obispo, la diócesis y los Seminarios de Ciudad del Este, el Santo Padre ha procedido a la sucesión de S.E. Mons. Rogelio Ricardo Livieres Plano nombrando Administrador Apostólico de la misma sede, ahora vacante, a S.E. Mons. Ricardo Jorge Valenzuela Ríos, Obispo de Villarrica del Espíritu Santo.

La ardua decisión de la Santa Sede, determinada por serias razones pastorales, obedece al bien mayor de la unidad de la Iglesia Ciudad del Este y de la comunión episcopal en Paraguay.

El Santo Padre, en el ejercicio de su ministerio de "fundamento perpetuo y visible de unidad así de los Obispos como de la multitud de los fieles" (LG 23) pide al clero y a todo el Pueblo de Dios de Ciudad del Este que acoja la decisión de la Santa Sede con espíritu de obediencia, docilidad y sin desavenencias, guiado por la fe.

Por otra parte, se invita a toda la Iglesia de Paraguay, guiada por sus pastores, a un serio proceso de reconciliación y superación de cualquier sectarismo y discordia, para no herir el rostro de la única Iglesia "adquirida con la sangre de su Hijo" y para que el "rebaño de Cristo" no se vea privado de la alegría del Evangelio (cf. Hch 20, 28).

[01500-04.01] [Texto original: Italiano - Traducción no oficial]

[B0673-XX.01]







   per correttezza mettiamo anche la difesa del Vescovo
Un vescovo accusa il Papa


 

 

Il vescovo Rogello di Ciudad Del Este, vittima della singolarmente brutale e improvvisa "decapitazione", non ci sta, e scrive al cardinale prefetto della Congregazione per i Vescovi, il canadese Ouellet, una lettera pepata. E' a Roma da vari giorni, per parlare con il Papa, che però non gli da udienza..."A dispetto di tanti discorsi sul dialogo, la misericordia, l’apertura, la decentralizzazione e rispetto per l’autorità delle Chiese locali, non ho avuto neanche l’opportunità di parlare con il Papa Francesco".

 Il vescovo Rogello di Ciudad Del Este, vittima della singolarmente brutale, dura e improvvisa decapitazione, non ci sta, e scrive al cardinale prefetto della Congregazione per i Vescovi, il canadese Ouellet, una lettera pepata. 

 Nel frattempo sul sito della diocesi appare una risposta in cui si ribatte punto per punto alle accuse avanzate dalla rapida visita apostolica di Santos Abril Y Castello, uno dei personaggi di fiducia di papa Bergoglio a Roma.   

Mette in rilievo le irregolarità – anche formali – di un’operazione che ha profumo ideologico. “Come figlio obbediente della Chiesa accetto senza dubbio questa decisione anche se la considero infondata e arbitraria, e di cui il Papa dovrà rendere conto a Dio, più che a me”, scrive il vescovo, ribadendo che “a parte i molti errori umani che posso avere commesso, e per i quali sin da ora chiedo perdono a Dio e quanti possano aver sofferto, affermo una volta di più a coloro che mi vogliono ascoltare che la sostanza del caso è stata un’opposizione e una persecuzione ideologica”. Rogello era l'unico vescovo "conservatore" del Paraguay, e la sua diocesi aveva più seminaristi di tutte le altre messe insieme. 

 E continua: “Il vero problema della Chiesa in Uruguay è la crisi della fede e di vita e morale che una cattiva formazione del clero ha continuato a perpetuare, insieme alla negligenza dei Pastori”. Al vescovo Rogello non è mai stato fatto vedere il testo nato dalla Visita apostolica; ma dice, se “si pensa che il problema della Chiesa in Paraguay è un problema di sacrestia che si risolva cambiando il sacrestano, ci si sbaglierebbe profondamente e tragicamente”.  

La mancanza di una comunicazione sui risultati dellla Visita apostolica ha fatto sì che il vescovo non abbi potuto rispondere debitamente. “A dispetto di tanti discorsi sul dialogo, la misericordia, l’apertura, la decentralizzazione e rispetto per l’autorità delle Chiese locali, non ho avuto neanche l’opportunità di parlare con il Papa Francesco, né il modo di chiarirgli dubbi o preoccupazioni. Di conseguenza non ho potuto ricevere nessuna correzionepaterna – o fraterna, come si vuole – da parte sua”. E conclude: “Un tal modo di procedere senza formalità, in maniera indefinita e improvvisa, non sembra molto giusta, non da luogo a una legittima difesa né alla correzione adeguata di possibili errori. Ho solo ricevuto pressioni affinché rinunciassi”. Il vescovo Rogello è a Roma da vari giorni, chiedendo, inutilmente, di poter parlare on il Papa.  






si legga qui l'ampia ricostruzione dei fatti che purtroppo fanno intravvedere l'omertà della Santa Sede.....  


Il vescovo destituito in Paraguay. La parola alla difesa

È stato rimosso senza poter leggere i capi d'accusa. Ha bussato alla porta del papa senza essere da lui ricevuto. Ecco la sua ricostruzione dei fatti, sullo sfondo drammatico della Chiesa del suo paese 

di Sandro Magister




ROMA, 2 ottobre 2014 – È raro che un papa destituisca un vescovo. Ed è quasi romanzesco che un papa gesuita cacci un vescovo dell'Opus Dei.

Eppure è ciò che è accaduto a Ciudad del Este, la diocesi del Paraguay al confine col Brasile e l'Argentina, affacciata sulle cascate dell'Iguazù, nel territorio che tre-quattro secoli fa fu civilizzato e cristianizzato dai missionari gesuiti delle "Reducciones".

Rogelio Ricardo Livieres Plano, il vescovo che papa Jorge Mario Bergoglio ha destituito, era a Roma da alcuni giorni quando il 25 settembre ha avuto notizia della sua avvenuta rimozione.

[Modificato da Caterina63 02/10/2014 16:44]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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