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Agostino: il castigo, il perdono, il peccato e il BATTESIMO ai Bambini

Ultimo Aggiornamento: 15/04/2013 14:30
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15/04/2013 14:08
 
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[SM=g1740720] Il precetto eucaristico obbliga anche i bambini.

20. 27. Ma qualcuno forse oserà dire anche questo: tale sentenza non riguarda i bambini ed essi possono avere in sé la vita anche senza la partecipazione di questo corpo e sangue, perché il Signore non ha detto: "Chi non mangerà", come ha detto del battesimo: Chi non sarà rinato, ma ha detto: Se non mangerete, quasi per rivolgersi a coloro che potevano udire e capire, come certamente non possono i bambini. Ma chi dice questo non si accorge che, se tale sentenza non obbliga tutti, cosicché non possano avere la vita senza il corpo e il sangue del Figlio dell'uomo, inutilmente si preoccupa di cibarsi anche l'età adulta. Se non guardi infatti alla volontà di colui che parlava, ma solo alle sue parole, può sembrar detto esclusivamente per quelli a cui il Signore parlava allora, perché non dice: Chi non mangerà, ma dice: Se non mangerete. E come va che nel medesimo luogo dice di questo medesimo sacramento: Il pane che io darò è la mia carne per la vita del secolo 63? Da queste parole capiamo che quel sacramento appartiene anche a noi che non esistevamo ancora quando le pronunziava, perché non possiamo dire di non appartenere al secolo per la cui vita il Cristo diede la sua carne. Ora, chi può dubitare che con il nome di secolo siano stati indicati gli uomini che nascendo vengono in questo secolo? Infatti, dice altrove: I figli di questo secolo generano e sono generati 64. E quindi anche per la vita dei bambini è stata data la carne che è stata data per la vita del secolo e, se non mangeranno la carne del Figlio dell'uomo, nemmeno essi avranno la vita.

I bambini non battezzati si computano tra i non credenti agli effetti della dannazione.

20. 28. C'è a proposito anche quest'altro testo: Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. Chi crede nel Figlio, ha la vita eterna; chi non crede al Figlio, non vedrà la vita, ma l'ira di Dio incombe su di lui 65. In quale dunque di queste categorie metteremo i bambini? In quella di coloro che credono nel Figlio o in quella di coloro che sono increduli al Figlio? "In nessuna delle due, dirà qualcuno, perché, non potendo credere ancora, non sono da computarsi nemmeno come increduli". Non dà questa indicazione la regola ecclesiastica che conta i bambini battezzati nel numero dei fedeli. I bambini che si battezzano, per la virtù e la celebrazione di un cosi grande sacramento, pur non facendo essi con il loro cuore e con la loro bocca ciò che concerne la fede da possedere interiormente e da professare esteriormente 66, sono tuttavia computati nel numero dei credenti. Certamente quei bambini ai quali è mancato il sacramento devono considerarsi tra coloro che non credono al Figlio e quindi, se usciranno dal corpo privi della grazia di questo sacramento, subiranno la conseguenza già detta: Non avranno la vita, ma l'ira di Dio incombe su di loro. Da che viene questo, se, essendo chiaro che non hanno peccati propri, essi non sono nemmeno implicati nella colpa del peccato originale?

L'arcana giustificazione di Dio nella distribuzione della grazia.

21. 29. Fa bene a non dire: L'ira di Dio "verrà sopra di lui", ma a dire: Incombe su di lui. Da questa ira, per la quale tutti sono sotto il dominio del peccato 67 e della quale l'Apostolo scrive: Anche noi un tempo eravamo per natura figli d'ira, come gli altri 68, non libera nessun mezzo all'infuori della grazia di Dio per Gesù Cristo nostro Signore 69. Perché mai tale grazia arrivi a questo e non arrivi a quello può essere occulta la causa, non può essere ingiusta. Infatti c'è forse ingiustizia da parte di Dio? No certamente 70. Ma prima si deve piegare il collo alle testimonianze delle sante Scritture perché si arrivi poi a capire per mezzo della fede. Né infatti è detto senza ragione: Il tuo giudizio come il grande abisso 71. Quasi fosse spaventato dalla profondità di tanto abisso, l'Apostolo esclama: O profondità della ricchezza, della sapienza e della scienza di Dio 72! Aveva fatto precedere una sentenza di meravigliosa altezza dicendo: Dio ha rinchiuso tutti nella disobbedienza, per usare a tutti misericordia 73. E come preso dalla vertigine di quell'altezza, esclama: O profondità della ricchezza, della sapienza e della scienza di Dio! Quanto sono imperscrutabili i suoi giudizi e inaccessibili le sue vie. Chi mai infatti ha potuto conoscere il pensiero del Signore? O chi mai è stato suo consigliere? O chi gli ha dato qualcosa per primo sì che abbia a ricevere il contraccambio? Poiché da lui, grazie a lui e per lui sono tutte le cose. A lui la gloria nei secoli. Amen 74. Noi dunque abbiamo una capacità di pensiero molto piccola per discutere della giustizia dei giudizi di Dio, per discutere della gratuità della grazia, non ingiusta per mancanza di meriti precedenti e sorprendente non tanto perché data ad indegni, quanto perché negata ad altri ugualmente indegni.

[SM=g1740733] È avvolto dal mistero della giustizia di Dio la diversa sorte dei bambini.

21. 30. Ad alcuni sembra ingiusto che i bambini che escono dal corpo senza la grazia del Cristo vengano privati non solo del regno di Dio, dove anche a loro parere possono entrare solo i rinati per mezzo del battesimo, ma altresì della vita eterna e della salvezza. E domandano come sia giusto che uno venga sciolto e un altro non venga sciolto dall'empietà originale, benché siano nella medesima condizione. Che rispondano essi stessi, nei confronti di ciò che affermano, come sia altrettanto giusto che a questo bambino venga dato il battesimo per entrare nel regno di Dio e a quello non venga dato, sebbene sia pari la causa dell'uno e dell'altro. Se li turba il fatto che di due originalmente e parimente peccatori sia sciolto da questo vincolo uno a cui si concede il battesimo e non sia sciolto un altro a cui non si concede la grazia del battesimo, perché non li turba alla pari il fatto che di due originalmente innocenti l'uno riceva il battesimo per poter entrare nel regno di Dio, l'altro non lo riceva e non possa cosi accedere al regno di Dio? Evidentemente nella causa dell'uno e dell'altro si ritorna alla famosa esclamazione: O profondità della ricchezza 75! Mi si dica inoltre: come mai tra gli stessi bambini battezzati l'uno viene rapito, perché la malizia non ne muti i sentimenti 76, e l'altro continua a vivere con l'esito d'essere in avvenire un peccatore? Non è forse vero che se fossero rapiti ambedue, entrerebbero ambedue nel regno dei cieli? E tuttavia non c'è ingiustizia da parte di Dio. Chi non sconcerta, chi non costringe a gridare quest'altro fatto: alcuni bambini sono vessati dallo spirito immondo 77, altri ne sono completamente liberi, altri sono consacrati come Geremia nel grembo matemo 78, mentre tutti, se esiste il peccato originale, sono ugualmente rei e, se non esiste, sono ugualmente innocenti? Come si spiega tanta diversità, se non perché sono imperscrutabili i giudizi di Dio e inaccessibili le sue vie 79?

Insostenibile e inutile è l'opinione che Dio regoli la sorte delle anime sui meriti di una loro precedente vita.

22. 31. Dobbiamo forse ritornare all'errore già vinto e ripudiato: le anime, dopo aver peccato nella loro dimora celeste, scendono gradatamente e lentamente nei corpi da esse meritati e sono afflitte più o meno da malanni corporali secondo la vita condotta anteriormente? La santa Scrittura si oppone apertissimamente a questa teoria là dove per esaltare la grazia ricorda: Quando essi ancora non erano venuti alla luce e nulla avevano fatto di bene o di male, perché rimanesse fermo il disegno divino fondato sull'elezione, non in base alle opere, ma alla volontà di colui che chiama, le fu dichiarato: - Il maggiore sarà sottomesso al minore 80 -. Tuttavia neppure i sostenitori di tale opinione evitano le angustie di questo problema, ma, ugualmente coartati e intricati in esse, sono costretti ad esclamare: O profondità! Come avviene infatti che un uomo, fin dalla prima puerizia al di sopra della media per modestia, ingegno, temperanza, vittorioso di gran parte delle passioni, nemico dell'avarizia, detestatore della lussuria, provetto e pronto più degli altri in tutte le altre virtù, si trova tuttavia a vivere là dove non gli può essere predicata la grazia cristiana? Infatti è scritto: Come potranno invocarlo senza aver prima creduto in lui? E come potranno credere senza averne sentito parlare? E come potranno sentirne parlare senza uno che lo annunzi 81? Perché invece avviene che un altro, tardo d'ingegno, dedito alle passioni, ricoperto di turpitudini e scelleratezze, sia provveduto cosi da sentir parlare della fede, da credere, da essere battezzato, da essere rapito o, se trattenuto sulla terra, da viverci lodevolmente? Dove mai questi due hanno guadagnato meriti tanto diversi, non dico da credere e non credere, perché dipende dalla propria volontà, ma da sentir parlare della fede e non sentirne parlare, perché questo non è in potere dell'uomo? Dove, ripeto, hanno guadagnato meriti tanto diversi? Se per la loro condotta nella vita vissuta in cielo hanno meritato di esserne cacciati e di cadere sulla terra e son diventati prigionieri di corpi corrispondenti alla vita da loro vissuta, è da credere che sia vissuto meglio prima di questo corpo mortale colui che meritò di non esserne gravato molto, cosi da avere una buona indole, da essere assalito da passioni più leggere e più facilmente superabili. Costui tuttavia non meritò che gli fosse predicata quella grazia che sola può liberare dalla rovina della morte seconda. Viceversa all'altro, imprigionato per i suoi maggiori demeriti, come pensano, in un corpo più pesante e quindi ottuso di cuore, e che per di più si lasci vincere dagli allettamenti della carne che l'assalgono con ardentissime brame, cosi che ai peccati precedenti di una vita viziosissima che gli hanno fatto meritare di trovarsi in tale condizione aggiunga colpe terrene ancora peggiori, tuttavia è toccata la fortuna o di udire sulla croce: Oggi sarai con me nel paradiso 82o di aderire a qualche Apostolo, dalla cui predicazione è stato convertito, e mediante il lavacro della rigenerazione è stato salvato, perché dove abbondò il peccato sovrabbondasse la grazia 83. Non vedo proprio come possano rispondere a questa difficoltà coloro che, volendo difendere la giustizia di Dio con congetture umane e ignorando la profondità della grazia, vanno tessendo favole inaccettabili.

Un episodio contro la precedente opinione.

22. 32. Si potrebbe dire a lungo di meravigliose vocazioni umane di cui abbiamo letto o avuto esperienza, per sfatare l'opinione di coloro che attribuiscono alle anime degli uomini di aver vissuto, prima di prendere i loro corpi, certe loro vite, in dipendenza delle quali si sarebbero unite a corpi diversi, buoni o cattivi, secondo la diversità dei loro meriti. Ma la premura di terminare quest'opera non consente di fermarci oltre su questo punto. Non tacerò tuttavia una vocazione straordinaria che ho conosciuto tra tante. Tra quelli che stimano che le anime siano gravate più o meno dai corpi terreni secondo i meriti della loro vita vissuta anteriormente in cielo fuori da questi corpi, chi non affermerebbe che prima di questa vita abbiano peccato più scelleratamente e spaventosamente quanti hanno meritato di perdere talmente il lume dell'intelletto da nascere con senso vicino a quello degli animali? Non dico d'estrema tardità d'ingegno, perché essa suole attribuirsi ad altre persone, ma di tanta stupidità che costoro, coperti anche di parrucche ricciute, per provocare le risate delle persone assennate, esibiscono le delizie della comicità più frivola. Con un nome derivato dal greco il popolo li chiama morioni. Tuttavia uno di essi era cosi cristiano che, mentre con strana fatuità si mostrava pazientissimo nelle ingiurie rivolte alla sua persona, tanto poco poteva sopportare l'offesa del nome del Cristo o le ingiurie rivolte a lui stesso contro la religione di cui era tutto compreso, che contro coloro che bestemmiavano, cioè contro le persone assennate dalle quali udiva le bestemmie che lo provocavano, non finiva di lanciare pietre, e in questo non risparmiava nemmeno i suoi padroni. Penso che siffatte creature sono predestinate e create perché coloro che possono capiscano questa verità: la grazia di Dio e lo Spirito che soffia dove vuole 84 non trascura nel numero dei figli della misericordia nessuna categoria d'intelligenze e ugualmente trascura ogni categoria d'intelligenze nel numero dei figli della geenna, proprio perché chi si vanta, si vanti nel Signore 85. Quanti invece affermano che le singole anime ricevono corpi terreni diversi, più o meno pesanti, secondo i meriti della loro vita anteriore; quanti affermano che le intelligenze variano secondo gli stessi meriti, cosicché alcuni sono più acuti e altri più ottusi; quanti affermano che anche la grazia divina viene dispensata agli uomini da liberare in proporzione ai meriti della stessa vita anteriore, costoro che cosa potranno rispondere riguardo a costui? Su che base gli potranno attribuire per un verso una preesistenza tenebrosissima che l'abbia fatto degno di nascere fatuo e insieme per l'altro verso una preesistenza tanto meritevole per cui viene preferito nella grazia del Cristo a tante persone acutissime?

[SM=g1740758] Senza il battesimo non c'è scampo per i bambini.

22. 33. Cediamo dunque e assentiamo all'autorità della santa Scrittura che non sa ingannarsi né ingannare. E come non crediamo che quanti non sono ancora nati abbiano già fatto del bene o del male per giudicare dei loro meriti, cosi cerchiamo di non dubitare minimamente che noi siamo tutti sotto il peccato che è entrato nel mondo a causa di un solo uomo ed ha raggiunto tutti gli uomini 86, e da esso non libera se non la grazia di Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo.

23. 33. Della venuta di questo Medico non hanno bisogno i sani, ma i malati, perché non è venuto a chiamare i giusti, bensi i peccatori 87. Nel suo regno non entrerà se non chi sarà rinato dall'acqua e dallo Spirito. E nessuno possiederà la salvezza e la vita eterna fuori del suo regno. Poiché chi non avrà mangiato la sua carne 88 e chi è incredulo al Figlio, non avrà la vita, ma l'ira di Dio incombe su di lui 89. Da questo peccato, da questo morbo, da quest'ira di Dio, della quale sono figli per natura anche quelli che, sebbene per la loro età non abbiano alcun peccato proprio, hanno però quello originale, libera solo l'Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo 90, solo il Medico che non è venuto per i sani, ma per i malati, solo il Salvatore di cui è stato detto al genere umano: Oggi vi è nato il Salvatore 91, solo il Redentore, il cui sangue cancella il nostro debito. Chi infatti oserebbe dire che il Cristo non è il Salvatore né il Redentore dei bambini? Ma da che cosa li salva, se non esiste in loro nessuna traccia della malattia del peccato originale? Da che cosa li redime, se non sono stati venduti come schiavi del peccato del primo uomo a causa dell'origine 92? Di nostro arbitrio dunque senza il battesimo del Cristo non siprometta ai bambini nessuna salvezza eterna che non promette la divina Scrittura, da preferirsi a tutti gli ingegni umani.



Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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