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Ma perchè il Matrimonio è un Sacramento ed è indissolubile?

Ultimo Aggiornamento: 26/03/2017 22:01
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Sesso: Femminile
30/07/2015 18:23
 
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LETTERA

Matrimonio cristiano

 


 

 




Una coppia non sposata ha un figlio, la vita di tanti. Ma poi l'incontro con la fede, un lungo cammino di preparazione e infine la grande gioia del matrimonio cristiano. E noi abbiamo visto accogliere con meraviglia il “mistero” nascosto ai dotti e agli intelligenti, ma rivelato ai piccoli e ai poveri.



di Margherita Garrone

Caro direttore,


vorrei proporti alcune breve riflessioni a proposito della recente celebrazione di un matrimonio di amici, che mi ha fatto pensare in ordine al prossimo Sinodo. La cosa necessaria per curare la moria di famiglie e il disfacimento del matrimonio cristiano e comunque del matrimonio, è annunciare che l’Amore degli Sposi è dono della Trinità, e che la via è Cristo.


8 agosto 2015


“Chi è colei che sale dal deserto … vieni dal Libano, mia sposa, vieni… vieni…”


Le brave signore escono dalla chiesa sconcertate, e io colgo una osservazione molto logica e riconducibile a quel “O tempora o mores” di latina memoria perché “una volta prima ci si sposava e poi si avevano i figli, ora …”, e così di seguito: “Tutto a rovescio! Tutto sbagliato!”


Mamma mia quanto sono lontane queste due care signore dalla gioia e dall’allegrezza che ho provato io a questo matrimonio. Ho perfino battuto le mani (ben sapendo che il nostro parroco non lo gradisce), ma veramente il giubilo che sta dentro si ripercuote nell’atteggiamento e nel bisogno di condividere e coinvolgere.


“Vieni dal Libano, mia sposa”: niente marcia nuziale ma questo dolcissimo invito dello sposo del Cantico e la risposta di lei, sposa e sorella, che ha raggiunto l’atteso del suo cuore. “Cercai l’amore dell’anima mia… l’ho trovato e non lo lascerò mai”: quale più completa dichiarazione d’amore! Chi non si lascia trasportare da tanto sincero bene! Questo Cantico dei Cantici è davvero una manifestazione profondamente umana di chi nel cuore non ha altro desiderio che unirsi al proprio amato!


Non c’è nulla di profano in questo, anzi è tutto donato nel sacramento delle origini, il matrimonio, che il Genesi proclama come il disegno di Dio sull’uomo e la donna: “Lei è osso delle mie ossa … e i due saranno una sola carne”.


Ma non basta, non è tutto qui, c’è dell’altro, molto più grande e divino. Se lo avessero intuito le nostre buone signore avrebbero, forse, gioito con chi cantava e batteva le mani. Se avessero intuito che a cantare con la tenerezza dello sposo “Vieni dal Libano, mia sposa” non era Mikol ma Gesù, il Crocifisso Risorto, che abbraccia la sua Chiesa uscita dal deserto della vita senza senso, appoggiata a Lui, suo diletto. La sua Chiesa così tanto corteggiata, cercata, perduta e ritrovata e finalmente fatta sposa nell’amore e nella libertà. Forse le nostre due buone signore non si sarebbero lasciate andare alle loro pessimistiche considerazioni.


Signore, aprici gli occhi per vedere le tue meraviglie e godere della tua presenza in mezzo a noi! Il tuo Santo Spirito avvolge la nostra esistenza e noi rischiamo di non accorgercene! Sì, perché sono belli gli sposi, di una purezza rigenerata.  Ciò che è stato prima non importa al Signore Gesù che li ha amati tanto da dare la sua vita per loro. Egli ha allargato le sue braccia e non chiede altro che stringerli a sé e farli nuovi. Egli è lo sposo, questa coppia è la sposa bella, senza ruga  e senza macchia.


Ecco perché io non potevo che esultare e scoppiare di gioia, perché io ho visto l’opera del Signore, lo sposo: “una meraviglia ai nostri occhi”. Ho visto anche l’ardente desiderio della sposa: sedersi a questo banchetto preparato per lei, finalmente. Cristo si è fatto cibo e bevanda per la sposa che è vestita come una regina per l’incontro con lui. 


Noi che abbiamo camminato con questa coppia, anzi con questa famiglia (il figlioletto di otto anni li ha seguiti nel percorso condividendo), testimoniamo di quale predilezione siano stati oggetto, venendo da una situazione di assenza totale di alfabetizzazione della fede. Abbiamo visto accogliere con meraviglia il “mistero” nascosto ai dotti e agli intelligenti, ma rivelato ai piccoli e ai poveri.


Il desiderio vivissimo dell’Eucarestia, della comunione di vita con Cristo, nasce da questa attesa, da questa scoperta. La rivelazione del “mistero” passa attraverso l’opera della Chiesa madre e maestra, che conosce i tempi e i modi perché questo dono inestimabile giunga in un cuore pronto ad accoglierlo e conservarlo come il bene supremo. “che, se tu dessi tutti i beni della tua casa (per comprarlo), solo troveresti il disprezzo”. 



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Un sacerdote risponde

Sono sposata solo civilmente e penso di sposarmi in Chiesa in un'unica cerimonia col Battesimo del bambino che ardentemente desideriamo

Quesito

Salve,
ho scoperto stamane il Vostro sito, e ho visto che date dei riscontri a domande spirituali che Vi vengono poste.
Ieri sono rimasta profondamente scossa da due notizie ricevute durante la confessione in preparazione della messa e dell'Eucarestia, ossia che non posso ne accostarmi alla confessione ne ricevere Gesù visto che al momento sono solo spostata civilmente.
Sono rimasta tremendamente ferita da questa notizia, visto che specialmente la confessione la reputo uno dei sacramenti più importanti per l'anima della persona nei confronti di Dio.
Dico al momento solo sposata al comune perchè abbiamo comprato con mio "marito", da pochi mesi casa e visto che il mio nonno con la quale sono cresciuta e abitavo non era d'accordo con la convivenza non accettava che andavo a  vivere se non ero almeno sposata in Comune (ovviamente con il matrimonio in Chiesa anche il prima possibile).
La nostra intenzione sarebbe quella di festeggiare il battesimo di nostro figlio quando verrà e il nostro matrimonio in una sola celebrazione anche per condividere questa gioia non solo per la nostra unione davanti a Dio, ma anche con i partenti ed amici, visto che al momento con tutte le spese del caso non abbiamo possibilità di organizzare nulla.
Faccio inoltre uso della pillola anticoncezionale, in via principale per delle problematiche curative e poi per contraccezione momentanea.
Ho avuto purtroppo l'anno scorso un aborto di due gemellini ad un mese di gravidanza che mi ha scioccato, sopratutto perchè prego e sto male quando sento persone che praticano l'aborto.
Spero comunque che quelle due anime che ho portato in grembo siano ora degli angioletti in paradiso.
Sono molto confusa in questo momento perchè comunque sento che Gesù mi ama e mi sta vicino sempre, ho avuto una vita travagliata ma sempre ricompensata per opera Sua. (L'altra notte ho sognato la Vergine Maria che mi ha fatto il Segno della Croce sulla fronte).
Per questo volevo ringraziarlo facendo anche la partecipazione ai cinque Venerdì di ogni mese, ma non credo che potrò partecipare in pieno visto che non posso ricevere l'Eucarestia.
Non mi abbatto comunque, voglio tenere sempre Gesù dentro di me pregando, impegnandomi a non peccare per non ferirlo e spero di sposarmi al più presto in Chiesa per viverlo al meglio.
Vorrei che questa mia mail, fosse di incoraggiamento a tutte le persone che non credono nell'amore di Dio e della Sua infinita Misericordia.
Sono sempre più convinta che non dobbiamo abbatterci Mai, Dio ci Ama uno per uno e guarda con gli occhi dell'amore il nostri cuore, dobbiamo vivere con la sola intenzione di guadagnarci il Regno dei Cieli perchè è l'unico scopo importante in questo cammino terreno.
Grazie per avermi dato l'opportunità di esprimermi.
Saluti.


Risposta del sacerdote

Carissima,
1. sono contento che tu abbia avuto l’opportunità di imbatterti nel nostro sito e forse nelle nostre risposte avrai trovato le ragioni per cui il giorno precedente ti era stato detto che non potevi accostarti alla confessione e all’Eucaristia.
Sono contento anche che il Signore ti dia dei segni della sua vicinanza perché, a quanto mi dici, finora la tua vita è stata parecchio travagliata.

2. Comprendo il dispiacere che hai provato nel sentirti dire che non potevi confessarti dal momento che giustamente reputi “specialmente la confessione uno dei sacramenti più importanti per l'anima della persona nei confronti di Dio”.
Sì, è vero. Non c’è esigenza più grande per una persona che quella di essere perdonata da Dio.

3. Il perdono di Dio è diverso e più profondo di quello che danno gli uomini.
Gli uomini possono perdonare, ma la colpa rimane e nessuno la può togliere.
Possono far finta che non sia stata compiuta, possono dimenticarla, ma non possono far sì che essa non sia stata compiuta.
Il perdono di Dio invece cancella il passato, lo lava nel Sangue Redentore di Cristo.
Come il Battesimo rende “nuova creatura”, così anche la confessione - che dai Santi Padri (gli Autori cristiani dei primi secoli) veniva definita come un secondo Battesimo - rende nuovi.
E come il Battesimo è di necessità per la salvezza, così è ugualmente necessaria la confessione per salvarsi per chi si trova in peccato mortale.

4. Vengo però adesso al motivo per cui chi è sposato solo civilmente non può accostarsi ai sacramenti della confessione e della S. Comunione.
Gesù Cristo ha elevato il matrimonio, già voluto da Dio all’alba della creazione, a dignità di sacramento, e cioè di segno sacro dell’amore di Dio per l’uomo e di Gesù Cristo per la Chiesa.
Chi è battezzato, e cioè innestato in Cristo come tralcio alla vite (Gv 15,1 e ss.), deve studiarsi di attingere dall’infinito amore di Cristo l’instancabile capacità di amare nella buona e nella cattiva sorte e di essere fedele per sempre.
Il sacramento comunica questa forza e impegna ad esserne testimoni.

5. Inoltre chi si sposa col sacramento del matrimonio sa che il marito e la moglie sono, sì, una realtà, ma nello stesso tempo sono un segno che rimanda ad un’altra realtà, anzi ad un’altra Persona ancora più importante, Gesù Cristo che costituisce come l’obiettivo principale e ultimo del proprio matrimonio.
Si tratta dunque di vivere con sempre maggiore intimità con Cristo, che è il nostro vero Sposo per sempre.
Il matrimonio dunque è un segno o una metafora attraverso la quale Cristo  vuole introdurre gli uomini ad un’altra intimità, ad un’altra sponsalità: quella per la quale diventiamo a Lui intimi e sposi, con tutti i diritti e i doveri che vi sono connessi.
Questo, come puoi vedere, tocca il senso ultimo non solo del nostro sposarsi, ma anche del nostro vivere su questa terra.

6. Sposarsi solo civilmente, sebbene rappresenti un impegno che ci si assume pubblicamente nei confronti del proprio coniuge, per un cristiano è come un fare a meno e anzi un disprezzo del di più che Gesù Cristo è venuto a portare.
Questo di più consiste in due cose: la prima è quella che ti ho detto or ora e che consiste nell’essere introdotti in un’altra Sponsalità, che dà significato alla sponsalità umana e che va vissuta sempre, per non cercare da uno sposo umano ciò che solo lo Sposo Celeste può dare.
La seconda consiste in una serie di grazie che il Signore dà ai coniugi cristiani affinché fedelmente, santamente e con perseveranza fino alla fine possiamo compiere i loro doveri.
Pertanto si può comprendere come mai i battezzati che non accettano di sposarsi col sacramento non innestano il loro matrimonio in Cristo e pertanto come cristiani non sono sposati.

7. Questo è il motivo per cui secondo la Chiesa è valido tra battezzati solo il matrimonio sacramento.
Questo è ugualmente il motivo per cui due battezzati sposati solo civilmente non possono accedere ai sacramenti della confessione e della Santa Comunione: è come se fossero conviventi, anche se davanti allo stato si sono assunti gli impegni matrimoniali.
E questo infine è il motivo per cui se rompono le nozze contratte civilmente possono poi celebrare il matrimonio sacramento con un’altra persona.

8. Mi dici che hai intenzione di sposarti in Chiesa facendo una cosa sola col Battesimo del figlio.
Che in alcuni casi si faccia così per mettere una pezza a una situazione irregolare è un conto.
Ma di per sé questo non è il criterio.
Quando ci si sposa si deve avere la mente orientata a quello che si sta per fare e cioè celebrare la Sponsalità con Cristo.
Quando si celebra il Battesimo si deve vivere la festa di un bambino che in quel giorno diventa figlio di Dio, viene purificato dal peccato originale e sottratto dall’influsso del maligno, viene santificato dalla grazia e aggregato alla Chiesa. Tutta la famiglia, insieme con lui, viene ricolmata di grazia.
Si tratta pertanto di due momenti molto grandi da vivere intensamente uno per uno.

9. Da quello che sembra emergere dalla tua mail pare che il criterio principale sia quello economico, per poter fare tutto anche esternamente con un certo dispendio e splendore esteriore.
Non so quale grave ammontare economico ci sarebbe stato se ti fossi sposata in Chiesa chiedendo un rito molto semplice al parroco: voi due, i testimoni, i familiari stretti e qualche altro.
Per il matrimonio civile avrete fatto così, anche in quello che è seguito al rito.
Ma sposandovi col Sacramento vi sareste portati dietro molta grazia, molta benedizione, molta protezione, cose tutte alle quali invece vi siete sottratti, purtroppo, per vostra volontà.
Certo, non ci avete pensato. Ma le cose stanno così.

10. Il mio consiglio pertanto è che vi sposiate al più presto in Chiesa, magari anche solo voi due con i vostri due testimoni. 
Perché è più preziosa la grazia che la vita (Sal 63,2) e avete più bisogno di questo che di tutto il resto.
Così potrai finalmente confessarti.
E poi potrai fare la Santa Comunione e donare alla tua famiglia questo tesoro così grande. È un tesoro di cui ne avete bisogno per tutte le sue necessità!

11. Quando poi verrà il bambino, vi preparerete spiritualmente all’evento molto grande del suo battesimo e la vostra mente sarà immersa in una nuova grazia che investirà tutta la vostra famiglia.
Fate dunque ogni cosa in maniera ordinata, come vuole il Signore.
Non c’è sapienza migliore della sua.

Ti auguro ogni bene, vi ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo








[Modificato da Caterina63 20/08/2015 13:19]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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