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LUMEN FIDEI Enciclica sulla Fede di Benedetto XVI e completata da Papa Francesco

Ultimo Aggiornamento: 12/10/2013 10:59
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 Beata colei che ha creduto (Lc 1,45)

58. Nella parabola del seminatore, san Luca riporta queste parole con cui Gesù spiega il significato del "terreno buono": « Sono coloro che, dopo aver ascoltato la Parola con cuore integro e buono, la custodiscono e producono frutto con perseveranza » (Lc 8,15). Nel contesto del Vangelo di Luca, la menzione del cuore integro e buono, in riferimento alla Parola ascoltata e custodita, costituisce un ritratto implicito della fede della Vergine Maria. Lo stesso evangelista ci parla della memoria di Maria, di come conservava nel cuore tutto ciò che ascoltava e vedeva, in modo che la Parola portasse frutto nella sua vita. La Madre del Signore è icona perfetta della fede, come dirà santa Elisabetta: « Beata colei che ha creduto » (Lc 1,45).

In Maria, Figlia di Sion, si compie la lunga storia di fede dell’Antico Testamento, con il racconto di tante donne fedeli, a cominciare da Sara, donne che, accanto ai Patriarchi, erano il luogo in cui la promessa di Dio si compiva, e la vita nuova sbocciava. Nella pienezza dei tempi, la Parola di Dio si è rivolta a Maria, ed ella l’ha accolta con tutto il suo essere, nel suo cuore, perché in lei prendesse carne e nascesse come luce per gli uomini. San Giustino Martire, nel suo Dialogo con Trifone, ha una bella espressione in cui dice che Maria, nell’accettare il messaggio dell’Angelo, ha concepito "fede e gioia".[49] Nella Madre di Gesù, infatti, la fede si è mostrata piena di frutto, e quando la nostra vita spirituale dà frutto, ci riem-piamo di gioia, che è il segno più chiaro della grandezza della fede. Nella sua vita, Maria ha compiuto il pellegrinaggio della fede, alla sequela di suo Figlio.[50] Così, in Maria, il cammino di fede dell’Antico Testamento è assunto nella sequela di Gesù e si lascia trasformare da Lui, entrando nello sguardo proprio del Figlio di Dio incarnato.

59. Possiamo dire che nella Beata Vergine Maria si avvera ciò su cui ho in precedenza insistito, vale a dire che il credente è coinvolto totalmente nella sua confessione di fede. Maria è strettamente associata, per il suo legame con Gesù, a ciò che crediamo. Nel concepimento verginale di Maria abbiamo un segno chiaro della filiazione divina di Cristo. L’origine eterna di Cristo è nel Padre, Egli è il Figlio in senso totale e unico; e per questo nasce nel tempo senza intervento di uomo. Essendo Figlio, Gesù può portare al mondo un nuovo inizio e una nuova luce, la pienezza dell’amore fedele di Dio che si consegna agli uomini. D’altra parte, la vera maternità di Maria ha assicurato per il Figlio di Dio una vera storia umana, una vera carne nella quale morirà sulla croce e risorgerà dai morti. Maria lo accompagnerà fino alla croce (cfr Gv 19,25), da dove la sua maternità si estenderà ad ogni discepolo del suo Figlio (cfr Gv 19,26-27). Sarà presente anche nel cenacolo, dopo la Risurrezione e l’Ascensione di Gesù, per implorare con gli Apostoli il dono dello Spirito Santo (cfr At 1,14). Il movimento di amore tra il Padre e il Figlio nello Spirito ha percorso la nostra storia; Cristo ci attira a Sé per poterci salvare (cfr Gv 12,32). Al centro della fede si trova la confessione di Gesù, Figlio di Dio, nato da donna, che ci introduce, per il dono dello Spirito Santo, nella figliolanza adottiva (cfr Gal 4,4-6).

60. A Maria, madre della Chiesa e madre della nostra fede, ci rivolgiamo in preghiera.

Aiuta, o Madre, la nostra fede!
Apri il nostro ascolto alla Parola, perché riconosciamo la voce di Dio e la sua chiamata.
Sveglia in noi il desiderio di seguire i suoi passi, uscendo dalla nostra terra e accogliendo la sua promessa.
Aiutaci a lasciarci toccare dal suo amore, perché possiamo toccarlo con la fede.
Aiutaci ad affidarci pienamente a Lui, a credere nel suo amore, soprattutto nei momenti di tribolazione e di croce, quando la nostra fede è chiamata a maturare.
Semina nella nostra fede la gioia del Risorto.
Ricordaci che chi crede non è mai solo.
Insegnaci a guardare con gli occhi di Gesù, affinché Egli sia luce sul nostro cammino. E che questa luce della fede cresca sempre in noi, finché arrivi quel giorno senza tramonto, che è lo stesso Cristo, il Figlio tuo, nostro Signore!

Dato a Roma, presso San Pietro, il 29 giugno, solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, dell’anno 2013, primo di Pontificato.

 

FRANCISCUS


 

[1] Dialogus cum Tryphone Iudaeo, 121, 2: PG 6, 758.

[2] Clemente Alessandrino, Protrepticus, IX: PG 8, 195.

[3] Brief an Elisabeth Nietzsche (11 giugno 1865), in: Werke in drei Bänden, München 1954, 953s.

[4] Paradiso XXIV, 145-147.

[5] Acta Sanctorum, Iunii, I, 21.

[6] "Se il Concilio non tratta espressamente della fede, ne parla ad ogni pagina, ne riconosce il carattere vitale e soprannaturale, la suppone integra e forte, e costruisce su di essa le sue dottrine. Basterebbe ricordare le affermazioni conciliari […] per rendersi conto dell’essenziale importanza che il Concilio, coerente con la tradizione dottrinale della Chiesa, attribuisce alla fede, alla vera fede, quella che ha per sorgente Cristo e per canale il magistero della Chiesa" (Paolo VI, Udienza generale [8 marzo 1967]: Insegnamenti V [1967], 705).

[7] Cfr ad es. Conc. Ecum. Vat. i, Cost dogm. sulla fede cattolica Dei Filius, cap. III: DS 3008-3020; Conc. Ecum. Vat. II, Cost dogm. sulla divina Rivelazione Dei Verbum, 5; Catechismo della Chiesa Cattolica, 153-165.

[8] Cfr Catechesis V, 1: PG 33, 505A.

[9] In Psal. 32, II, s. I, 9: PL 36, 284.

[10] M. Buber, Die Erzählungen der Chassidim, Zürich 1949, 793.

[11] Émile, Paris 1966, 387.

[12] Lettre à Christophe de Beaumont, Lausanne 1993, 110.

[13] Cfr In Ioh. Evang., 45, 9: PL 35, 1722-1723.

[14] Parte II, IV.

[15] De continentia, 4, 11: PL 40, 356.

[16] Vom Wesen katholischer Weltanschauung (1923), in: Unterscheidung des Christlichen. Gesammelte Studien 1923-1963, Mainz 1963, 24.

[17] XI, 30, 40: PL 32, 825.

[18] Cfr ibid., 825-826.

[19] Cfr Vermischte Bemerkungen / Culture and Value, G.H. von Wright (a cura di), Oxford 1991, 32-33; 61-64.

[20] Homiliae in Evangelia, II, 27, 4: PL 76, 1207.

[21] Cfr Expositio super Cantica Canticorum, XVIII, 88: CCL, Continuatio Mediaevalis 87, 67.

[22] Ibid., XIX, 90: CCL, Continuatio Mediaevalis 87, 69.

[23] « A Dio che rivela è dovuta "l’obbedienza della fede" (Rm 16,26; cfr Rm 1,5; 2 Cor 10,5-6), con la quale l’uomo gli si abbandona tutt’intero e liberamente prestandogli il pieno ossequio dell’intelletto e della volontà e assentendo volontariamente alla Rivelazione che egli fa. Perché si possa prestare questa fede, sono necessari la grazia di Dio che previene e soccorre e gli aiuti interiori dello Spirito Santo, il quale muova il cuore e lo rivolga a Dio, apra gli occhi dello spirito e dia a tutti dolcezza nel consentire e nel credere alla verità. Affinché poi l’intelligenza della Rivelazione diventi sempre più profonda, lo stesso Spirito Santo perfeziona continuamente la fede per mezzo dei suoi doni » (Conc. Ecum. Vat. II, Cost. dogm. sulla divina Rivelazione Dei Verbum, 5).

[24] Cfr H. Schlier, Meditationen über den Johanneischen Begriff der Wahrheit, in: Besinnung auf das Neue Testament. Exegetische Aufsätze und Vorträge 2, Freiburg, Basel, Wien 1959, 272.

[25] Cfr S. Th. III, q. 55, a. 2, ad 1.

[26] Sermo 229/L, 2: PLS 2, 576: "Tangere autem corde, hoc est credere".

[27] Cfr Lett. enc. Fides et ratio(14 settembre 1998), 73: AAS (1999), 61-62.

[28] Cfr Confessiones, VIII, 12, 29: PL 32, 762.

[29] De Trinitate, XV, 11, 20: PL 42, 1071: "verbum quod intus lucet".

[30] Cfr De civitate Dei, XXII, 30, 5: PL 41, 804.

[31] Cfr Congregazione per la Dottrina della Fede, Dich. Dominus Iesus (6 agosto 2000), 15: AAS 92 (2000), 756.

[32] Demonstratio apostolicae praedicationis, 24: SC 406, 117.

[33] Cfr Bonaventura, Breviloquium, prol.: Opera Omnia, V, Quaracchi 1891, p. 201; In I Sent., proem, q. 1, resp.: Opera Omnia, I, Quaracchi 1891, p. 7; Tommaso d’Aquino, S. Th. I, q. 1.

[34] Cfr De Baptismo, 20, 5: CCL 1, 295.

[35] Cost. dogm. sulla divina Rivelazione Dei Verbum, 8. 

[36] Cfr Conc. Ecum. Vat. II, Cost. sulla sacra Liturgia Sacrosanctum Concilium, 59. 

[37] Cfr Epistula Barnabae, 11, 5: SC 172, 162.

[38] Cfr De nuptiis et concupiscentia, I, 4, 5: PL 44, 413: "Habent quippe intentionem generandi regenerandos, ut qui ex eis saeculi filii nascuntur in Dei filios renascantur".

[39] Conc. Ecum Vat. II, Cost. dogm. sulla divina Rivelazione Dei Verbum, 8.

[40] In nativitate Domini sermo 4, 6: SC 22, 110.

[41] Cfr Ireneo, Adversus haereses, I, 10, 2: SC 264, 160.

[42] Cfr ibid., II, 27, 1: SC 294, 264.

[43] Cfr Agostino, De sancta virginitate, 48, 48: PL 40,424-425: "Servatur et in fide inviolata quaedam castitas virginalis, qua Ecclesia uni viro virgo casta cooptatur".

[44] Cfr An Essay on the Development of Christian Doctrine, Uniform Edition: Longmans, Green and Company, London, 1868-1881, 185-189.

[45] Cfr Conc. Ecum. Vat. II, Cost. dogm. sulla divina Rivelazione Dei Verbum, 10.

[46] Origene, Contra Celsum, IV, 75: SC 136, 372.

[47] Ibid., 85: SC 136, 394.

[48] "Choruses from The Rock" in: The Collected Poems and Plays 1909-1950, New York 1980, 106.

[49] Cfr Dialogus cum Tryphone Iudaeo, 100, 5: PG 6, 710.

[50] Cfr Conc. Ecum. Vat. II, Cost. dogm. sulla Chiesa Lumen gentium, 58.

 



Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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