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4 papi al prezzo di 1 prendi 4 e paghi uno

Ultimo Aggiornamento: 01/08/2013 10:34
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[SM=g1740758] 4 papi al prezzo di 1 prendi 4 e paghi uno

01.08.2013 00:03

 

4 papi al prezzo di 1 prendi 4 e paghi uno

 

Premessa

L'articolo che segue è volutamente ironico ma non irriverente, non vuole far ridere, ma riflettere. Noi crediamo che tutti i Pontefici, specialmente dal già beato Pio IX e ai giorni nostri, siano davvero tutti "speciali", tutti hanno sofferto dure persecuzioni e sono stati fatti oggetto di scherno, vituperio ed anche oggetto di strumentalizzazioni ideologiche e del politicamente corretto e riteniamo Benedetto XVI un vero e grande Dottore della Chiesa.

Tuttavia altra cosa è la Canonizzazione.

Ci permettiamo di rimandare a questo link per comprendere il dramma di una riforma delle canonizzazioni di cui non ne avevamo affatto bisogno, anzi, come venivano fatte prima ci andava benone perché mai come ad oggi le canonizzazioni hanno suscitato tanta divisione e soprattutto contestazione, per non parlare dei dubbi.

Noi eviteremo le contestazioni non perché non ci sarebbero i motivi, ma perché sono fuori luogo ed inutili in questo o altri contesti.

Sappiamo bene di essere "voce di uno che grida nel deserto" e che nessun Vescovo, Cardinale o persino Papa ascolterà mai davvero la voce degli ultimi.

Vogliamo però dire la nostra per aiutare, chi la vuole capire, che quando la Beata Emmerich parla di una chiesa nella Chiesa, non dice il falso, e non saremo certo noi ad essere quest'altra chiesa solo perché non approviamo un metodo alquanto sbrigativo di fare oggi certe canonizzazioni e soprattutto, guarda il caso, tutte mirate alla concilio-mania....

L'irriverenza è quando si vitupera un Pontefice dicendo di lui delle falsità, o lo si prende in giro per il suo stile o se porta qualche difetto fisico sul quale si ci accanisce, quindi i vari idolatri della figura del Pontefice, della quale ne hanno fatto un idolo, una icona al posto di Cristo e della Chiesa stessa, sono avvisati ed invitati a leggere il seguente articolo con serenità e senza partigianeria, senza pregiudizi, ma restando ai fatti.

 

"... Ha sacrificato tradizioni di secoli..."

Chi? e per quale motivo?

Sfidiamo chiunque a riconoscere chi ha pronunciato queste parole, molti diranno "figurati, è un tradizionalista contro il Papa", no, ci spiace deludervi ma sono parole di Paolo VI riconoscendo "un sacrificio", quasi costretto a fare, in favore del popolo.

Tito Casini nella sua La Tunica stracciata, nonostante abbia fatto la bella profezia del ritorno della Messa di sempre, traccia un profilo drammatico sugli eventi che sta personalmente e comunitariamente vivendo in quegli anni e scrive:

"E ancora, ancora e più conscio (Paolo VI) della gravità di ciò che diceva: «È un sacrificio che la Chiesa ha compiuto della propria lingua, il latino; lingua sacra, grave, bella, estremamente espressiva ed elegante. Ha sacrificato tradizioni di secoli e soprattutto sacrifica l'unità di linguaggio nei vari popoli, in omaggio a questa maggiore universalità, per arrivare a tutti. ...» (1)

- e continua - Così aveva parlato e scritto il devoto suo antecessore Giovanni, dimenticando la sua nota mitezza per percuotere con le più dure parole e minacce chi avesse parlato o scritto, o lasciato, da Superiore o da Vescovo, che si dicesse o scrivesse in contrario, «contra linguam Latinam in sacris habendis ritibus»; così il suo ascetico predecessore, Pio XII; così il forte Pio XI; così tutti i sommi Pontefici - nel loro cognome di «romani» - con ragioni e sanzioni come quelle che la Veterum Sapientia confermava poc'anzi nel nome stesso della civiltà universale.

Tutti, fino a lui, e d'essere stato lui a spezzar la catena, a chiuder la tradizione, a privar la Chiesa di quella sua «propria lingua», pareva non essere interamente tranquillo, come di un cambiamento che i fatti avrebbero potuto giustificare o condannare: «Questo per voi, fedeli... e se saprete davvero...» (2)

E' lo stesso Paolo VI a spiegare le ragioni nel medesimo Angelus: " La Chiesa ha ritenuto doveroso questo provvedimento - il Concilio lo ha suggerito e deliberato - e questo per rendere intelligibile e far capire la sua preghiera. Il bene del popolo esige questa premura..."

Allora qui i conti non tornano perché a riguardo della lingua, per quanto sacrificata, è lo stesso Benedetto XVI che smentisce Paolo VI attraverso la Sacramentum Caritatis quando dice chiaramente, a riguardo delle Celebrazioni universali come quelle del Pontefice, dei Vescovi nelle loro cattedre o anche nelle Gmg:

" Quanto affermato non deve, tuttavia, mettere in ombra il valore di queste grandi liturgie. Penso in questo momento, in particolare, alle celebrazioni che avvengono durante incontri internazionali, oggi sempre più frequenti. Esse devono essere giustamente valorizzate. Per meglio esprimere l'unità e l'universalità della Chiesa, vorrei raccomandare quanto suggerito dal Sinodo dei Vescovi, in sintonia con le direttive del Concilio Vaticano II:  eccettuate le letture, l'omelia e la preghiera dei fedeli, è bene che tali celebrazioni siano in lingua latina; così pure siano recitate in latino le preghiere più note della tradizione della Chiesa ed eventualmente eseguiti brani in canto gregoriano. Più in generale, chiedo che i futuri sacerdoti, fin dal tempo del seminario, siano preparati a comprendere e a celebrare la santa Messa in latino, nonché a utilizzare testi latini e a eseguire il canto gregoriano; non si trascuri la possibilità che gli stessi fedeli siano educati a conoscere le più comuni preghiere in latino, come anche a cantare in gregoriano certe parti della liturgia".(3)

Sappiamo bene che neppure Papa Francesco si è attenuto a queste raccomandazioni (alla sua prima Gmg in Brasile ha usato il latino solo una volta per l'ultimo Angelus, per non parlare dei canti, degni di una macumba caraibica con vescovi ridicoli che ballavano e si agitavano come oche starnazzanti, avete presente il ballo del qua, qua?), norme che non  rispettava prima figuriamoci oggi da Pontefice, per questo preferiamo un pò ironizzare, facendo emergere queste contraddizioni, piuttosto che fare un articolo di contestazione che tanto nessuno ti ascolta lo stesso.

 


Maggiori informazioni http://anticlericali-cattolici.webnode.it/news/a4-papi-al-prezzo-di-1-prendi-4-e-paghi-uno/
[SM=g1740771]


Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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