Un frutto della Corona di Rosari e della preghiere ferventi a Santa Maria Maggiore?Al momento l'unica fonte è don Camillo, che so vicino alla famiglia Manelli; per cui mi fido. Lo ringrazio per la segnalazione. Testo originale [qui].
Giustizia umana più efficiente di quella ecclesiastica, quella della neo-chiesa, che sembra aver scoperto la Misericordia solo oggi?
Mi chiedo solo come può don Camillo attribuire l'accaduto a Benedetto XVI, visto che il Decreto della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica, con il quale è disposto il Commissariamento dei Francescani dell’Immacolata, con la conseguente destituzione del Fondatore e Ministro generale dell’Istituto religioso (e del suo Consiglio) reca la data dell’11 luglio 2013.
Il Decreto, firmato dal cardinale prefetto João Braz de Aviz e dall’arcivescovo segretario José Rodriguez Carballo, ofm, ha esautorato i superiori dei Francescani dell’Immacolata, affidando il governo dell’Istituto ad un “commissario apostolico”, il padre Fidenzio Volpi, cappuccino. Decreto che peraltro non menziona alcuna colpa, né atti espressamente e direttamente contrari al bene dell’Istituto religioso.
E senza riferimento ad alcuna questione o motivazione che riguardi propriamente né la fede, né la morale, né la disciplina.
E con tanto di rescritto di pugno del papa, Francesco, che lo ha reso blindato ad ogni possibile azione di ricorso...
Non mi sono mai prestato a fare troppo eco alle vicende dei Francescani dell'Immacolata, ma una sentenza emanata dall'Organismo di Mediazione forense del Tribunale di Roma del 12 febbraio 2015, è troppo succulenta!
Il fatto:l'8 dicembre 2013, Padre Fidenzio Volpi in una lettera scrive:
Scrive: “Cosa poi estremamente grave – ve ne porto a conoscenza ufficialmente solo ora – è stato il trasferimento delle disponibilità dei beni mobili e immobili dell’Istituto, a fedeli laici, noti figli spirituali e familiari del Fondatore P. Stefano M. Manelli, nonché ad alcuni genitori di suore”. Continua padre Volpi: “Tali operazioni gravemente illecite sotto il profilo morale e canonico, con risvolti anche in ambito civile e penale, sono state fatte dopo la nomina del Commissario Apostolico, manifestando così la volontà di sottrarre tali fondi al controllo della Santa Sede”. Il Commissario adombra misure in proposito: “Chi ha fatto o permesso tutto ciò è caduto in gravi mancanze e, se religioso, è passibile di severe sanzioni canoniche. Una simile cosa è avvenuta anche per le opere di apostolato: editrice, televisione…”.
[...] EBBENE per queste calunnie Padre Volpi dopo aver ammesso il suo reato di calunnie e menzogne, il 12 febbraio 2015 è stato condannato ad un risarcimento di 20.000 euro e la pubblicazione di pubbliche scuse sui siti internet da lui gestiti ai familiari di Manelli ingiustamente calunniati.