Dopo avervi intrattenuto con meditazioni sulla MISERICORDIA DIO, COSA E' E COSA NON E', cliccate qui.... vi offriamo ora un capolavoro patristico.....il famoso trattato sui De Lapsi sono spunto di riflessione per tutti coloro che si riconoscono peccatori e bisoignosi, appunto della vera Misericordia di Dio....Buona meditazione!!San Cipriano De lapsi (valido per tutti i peccatori)
Premessa
Questa magnifica e stringata perorazione contro i "rinnegati", ossia gli apostati durante la persecuzione di Decio, fu scritta da San Cipriano sul finire della primavera dell'Anno 251, dopo il suo ritorno da Cartagine dalla sua clausura nella quale, prudentemente, s'era rifugiato durante la persecuzione stessa.
Nella questione dei lapsi meglio che in quella del De rebaptismate - cioè se bisognasse o no ribattezzare quelli che erano stati battezzati nell'eresia - Cipriano fu davvero un grande faro di sana ortodossia sapendo mantenere, in quel tempo di grandi incertezze, la via giusta, anzi fu proprio lui che tenne testa nella Chiesa di Cartagine - in pieno accordo con Roma - a tutta l'enorme massa dei lapsi che insolentemente battevano alle porte della Chiesa per essere riammessi nella Comunione ma senza penitenza dei propri peccati.
Nello specifico, lapsi, si chiamavano quei cristiani che ai primi moti della persecuzione o durante la stessa persecuzione di Decio, scoppiata nell'Anno 250, avevano fatto apostasia cioè avevano sacrificato agli dei, bruciato incensi per loro, ovvero avevano ottenuto poi dei certificati - anche senza sacrificare - corrompendo i magistrati e rinnegando così la propria fede. Cipriano comprende lo stato di paura, ma non per questa giustifica l'apostasia.
Quando nella primavera dell'Anno 251 si rallentò la persecuzione e le Chiese tornarono al loro culto pubblico, tutti costoro volevano rientrare nella Chiesa e si prevalevano a tal fine dei biglietti - libelli pacis - fattisi rilasciare dai martiri ancora in vita (vedi Nota al paragrafo 20).
Cipriano sorse allora a difendere i diritti di Dio e della Chiesa e fu particolarmente severo così come un vero padre deve essere; non volle ammettere nessuno dei lapsi nella Chiesa se prima non avesse fatto vera penitenza e non vi fosse un vero pentimento , e concesse solo a quelli che erano in "articulo mortis" la pronta riconciliazione.
L'esempio di Cipriano fu immediatamente seguito anche dalle altre chiese e servì a ricondurre la disciplina e l'ordine nella Chiesa non solo a riguardo dei lapsi ma anche di tutti i penitenti in genere facendo sviluppare e maturare nella Chiesa il sentimento e la disciplina del Sacramento della Penitenza, inoltre quantunque proprio allora un indegno sacerdote, Novato di Cartagine, accusato già prima della persecuzione di parecchi delitti, si levasse naturalmente a far partito insieme con i lapsi.
Questo piccolo trattato - senza dubbio abbastanza polemico come l'altro Ad Demetrianum - ci rivela il carattere fermo e pastoralmente intransigente di questo grande Vescovo dell'Africa proconsolare. Anzi, proprio grazie a questo carteggio diretto anche al clero romano, appare meglio evidenziato quanto splendore pastorale Cipriano diede alla Chiesa non solo di Cartagine ma a tutta la Chiesa Cattolica, tanto che i suoi insegnamenti pastorali sono entrati di diritto a far parte del luminoso "magistero ecclesiale".
[Modificato da Caterina63 09/08/2013 13:25]
Fraternamente CaterinaLD
"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)